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    Tsitsipas non si vaccinerà “finché non sarà obbligatorio”. Ma è stato testimonial della campagna anti-covid in Grecia

    In questa calda e “pazza” estate, arriva una notizia quantomeno particolare da Cincinnati. Il n.3 del mondo Stefanos Tsitsipas ha dichiarato alla stampa di non essersi ancora vaccinato. Rispondendo alla domanda di un giornalista statunitense, che gli chiedeva se fosse già vaccinato contro il Covid-19 o intendesse usufruire della possibilità di farlo nei tornei nord […] LEGGI TUTTO

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    Djokoivc: “Non mi pento di esser venuto a Tokyo. Ho alcuni problemi fisici, spero sarà tutto ok per NY”

    Novak Djokovic ai Giochi 2021

    Il 2021 di Novak Djokovic è stato straordinario, una cavalcata vincente con il successo nei 3 Slam disputati, superando anche lo scoglio più arduo, Nadal a Roland Garros. Manca solo un tassello, US Open, per completare quel Grande Slam che manca dai tempi di Rod Laver e che lo isserebbe ancor più nella Leggenda. Djokovic puntava anche al Golden Slam, che include la medaglia d’oro Olimpica, impresa riuscita a Steffi Graf nel 1988. Purtroppo per il serbo, gli ultimi due giorni sono stati un vero e proprio incubo a macchiare una stagione quasi perfetta. Prima la sconfitta in semifinale contro Zverev, dovuta ad un vero e proprio crollo fisico e mentale dopo aver vinto il primo set (ma bravo Sasha nel giocare benissimo dal secondo set); oggi una battaglia persa contro Carreno Busta, che gli costa il bronzo e pure il ritiro dal doppio misto. Una spedizione quindi amara per il serbo, che se ne torna a casa più stanco, con qualche problema fisico e soprattutto senza medaglie.
    Nelle parole del n.1 raccolte dal collega Ozmo, trapela tutta la delusione per la conclusione della sua esperienza Olimpica, ma zero rimpianti. Semmai un po’ di preoccupazione per qualche fastidio fisico, con US Open tutt’altro che lontano, anche se non ha chiarito di quali problemi abbia sofferto. Ecco alcuni passaggi del pensiero di Djokovic nella press conference post-partita.
    “Non mi pento affatto di essere venuto a giocare alle Olimpiadi. Credo fermamente che non ci siano coincidenze nella vita, che tutto accada per un motivo. Ho già avuto delle sconfitte devastanti alle Olimpiadi e in altri grandi tornei, e so che normalmente quelle sconfitte mi hanno reso più forte. So che tornerò, cercherò di continuare e raggiungere i Giochi Olimpici di Parigi per poter vincere una medaglia per il mio paese. Ho dato tutto, questo è sport: ho dato tutto quello che mi era rimasto, che purtroppo non era molto…“.
    “Mi sono ritirato dal doppio misto per infortunio, e non per uno solo. Spero che questo non mi impedisca di stare bene per gli US Open. Questa è la terza volta che perdo in semifinale e, per le mie aspettative… voglio scusarmi con tutti i tifosi serbi che ho deluso. So che molti si aspettavano una medaglia da me, come io stesso. Mi dispiace molto anche per Nina (Stojanovic, sua compagna nel doppio misto, ndr), ma il mio corpo mi ha abbandonato, ho giocato sotto farmaci, con dolore ed enorme stanchezza”.
    “Mi dispiace non essere riuscito a vincere una medaglia per il mio paese, né in singolare né in doppio. Semplicemente non ho fatto il mio lavoro, né ieri né oggi. Il mio livello di tennis è sceso, anche perché ero esausto fisicamente e mentalmente. Spero che queste conseguenze fisiche non mi creino alcun problema per gli US Open. È qualcosa di cui non sono sicuro oggi, ma non mi pento di nulla, devi dare tutto per il tuo paese. Il mio cuore è dove dovrebbe essere perché so di aver fatto del mio meglio: amo giocare per il mio paese, questa volta non ho avuto successo, ora è il momento di voltare pagina e guardare avanti”.
    In effetti non si può rimproverare assolutamente niente a Djokovic a livello di impegno. Stava giocando un buon tennis, come mostrato nei match del torneo, ed anche nel primo set della semifinale. Poi si è come spenta la luce, o meglio la lancetta del serbatoio ha segnato rosso, fino a svuotarsi. Ricordiamo in passato alcune sconfitte di “Nole” in tornei giocati con caldo estremo e grande umidità, condizioni che il fisico del serbo sembra patire particolarmente (considerando anche quanto la massima efficienza fisica sia decisiva nel tennis di Novak). Oggi ha lottato, per quasi tre ore, contro un Carreno davvero tosto e positivo, che è andato a prendersi di forza una meritata medaglia di bronzo. Novak esce dai Giochi sconfitto, senza medaglia, probabilmente acciaccato, ma davvero a testa alta per come ha dato quel che aveva per rappresentare il suo paese.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Schwartzman tuona: “Più che una partita, sembrava The Walking Dead”. Medvedev: “Se muoio sarai tu il responsabile?”

    I tennisti si scagliano contro gli organizzatori del torneo Olimpico. La condizioni di gioco sono molto difficili, e le loro lamentele si fanno sempre più pressanti. Oggi Diego Schwartzman non ha preso affatto bene la sconfitta patita contro il russo Khachanov. Più che per la “derrota”, l’argentino ha puntato il dito senza mezzi termini contro […] LEGGI TUTTO

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    Zverev: “Posso vincere una medaglia per la Germania e provare sconfiggere Djokovic”

    Alexander Zverev sbarca a Tokyo con chiare ambizioni di ben figurare nel torneo olimpico. Sasha ai microfoni di SportSchau ha parlato senza mezzi termini di medaglia e anche della possibilità di sconfiggere il “tiranno” Novak Djokovic. “Sono arrivato Tokyo per poter competere per una medaglia per la Germania. Ciò non significa affatto che vincerò, ma è […] LEGGI TUTTO

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    Gasquet: “Non ci sarà un altro Federer, resterà comunque il migliore, non contano solo i numeri”

    Il successo a Wimbledon di Djokovic, 20esimo Slam in carriera, ha alimentato nuovamente l’infinito dibattito sul GOAT, il migliore di sempre. Pur sottolineando che il nostro sport ha attraversato così tante epoche e cambiamenti che rendono a dir poco arbitrario un giudizio “definitivo”, appassionati, addetti ai lavori e gli stessi giocatori continuano ad esprimere molte […] LEGGI TUTTO

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    Rivoluzione francese

    Novak Djokovic.

    Incredibile. Incredibile quel che è successo in campo. Incredibile partita. Incredibile il suo esito. “Le roi est mort, vive le roi!” urlavano a Parigi prima della Rivoluzione. Beh, stavolta il Re del Roland Garros è stato sconfitto, per quella che possiamo definire come una nuova Rivoluzione francese. Novak Djokovic è riuscito nell’impresa impossibile, sconfiggere “El Rey” Rafa Nadal sul centrale di Parigi, dopo aver perso il primo set. Non era mai accaduto. Domenica vivremo una finale di Roland Garros senza Rafal Nadal. Dal 2005 era accaduto solo nel 2009, 2015 e 2016. Stavolta però la sconfitta ha un sapore diverso dalle altre. Quella del 2009 fu una sorta di “incidente”, un Soderling tanto ruvido quanto irriverente giocò il match della vita, in una delle più grandi sorprese della storia del gioco. Nel 2015 Nadal era dimesso, tanto forte Novak che lo sconfisse quanto fuori condizione l’iberico. Nel 2016 fu un infortunio a segnare il ritiro del Campionissimo. Ieri sera è andata in scena una storia diversa.
    Contro il suo più grande rivale, nella loro 58esima sfida, si è disputata una grande battaglia, come avviene quasi sempre tra di loro. E incredibilmente, nonostante si giocasse sul “rosso”, Djokovic è riuscito a giocare una partita CLAMOROSA per qualità, intensità, stroncando il fortissimo avversario anche sul piano atletico. Cosa mai vista.
    Nel film del match, la palla più iconica, quella che resterà nella memoria di tutti, è la volée sbagliata da Rafa nel tiebreak del terzo set. Un punto decisivo, il vero turning point. Aveva condotto lo scambio Rafa, corre avanti a chiudere facile di volo da sinistra. Un colpo che ha giocato milioni di volte e che non sbaglia MAI. Niente. Tensione, troppa sicurezza, un filo di ritardo. Tilt. La palla è colpita in avanzamento con troppo impeto, vuole via un metro. Si mette le mani sul viso Rafa, quasi piangente… ha capito che è un errore decisivo, che il tiebreak è compromesso, che la partita gli sta scivolando via. Djokovic vince il tiebreak, ha una mini pausa all’avvio del terzo e crolla 0-2. È solo il riposo del guerriero. Torna ad imporre di nuovo ritmi e velocità, con 6 game di fila (incredibile, ha rifilato un 6-0 a Rafa sul Centrale di RG!!!!) chiude una bellissima, storica partita.
    Nadal abdica. Forse per sempre. Lo vedremo l’anno prossimo. Di sicuro questo è un boccone amarissimo per lo spagnolo, ad un passo dal suo ennesimo trionfo al Bois de Boulogne e 21esimo Slam, quello della gloria assoluta, che ha potuto solo vedere da lontano. Incredibile anche come nella fase finale del match fosse quasi svuotato di energie, in balia di un Djokovic irreale per velocità dei piedi, intensità, focus e cattiveria agonistica.
    Dove ha vinto la partita Novak? Quella volée sbagliata da Rafa nel tiebreak ha un peso importante, soprattutto a livello mentale; ma in realtà la partita è andata a prendersela riuscendo a giocare, per la prima volta sulla terra di Parigi, la stessa partita che di “solito” riesce a giocare, e vincere, sul sintetico contro Rafa. Ha anticipato al massimo, si è preso enormi rischi. Ha spinto durissimo sul diritto per poi affondare sul rovescio. Ha servito nemmeno così bene (molto peggio del match contro Berrettini per esempio) ma ha risposto con grandissima profondità e precisione. È stato bravissimo a costringere Nadal a giocare sul proprio ritmo, sulla propria velocità, annullando così quel gap di rotazioni e tempo che di solito aveva fatto girare ogni loro sfida a Parigi a favore di Rafa.
    Nadal è scemato come intensità fisica. Già nel durissimo terzo set si è visto chiaramente un certo ritardo nei recuperi sulle palle così veloci, sia quando lo scambio andava dritto per dritto, che negli angoli più acuti. Nadal nelle sue 13 vittorie parigine, alle fine diventata imbattibile perché ne aveva più di tutti, non mollava fino alla fine, costringeva il rivale a prendersi rischi incredibili e lo schiantava sul piano mentale e quindi atletico. Oggi non c’è riuscito perché onestamente “ne aveva di meno”, e perché la velocità e ritmo di Djokovic l’ha messo alle corde troppe volte. Avrebbe forse dovuto verticalizzare di più Nadal, come spesso gli è capitato negli ultimi due anni, quando ha messo in campo un tennis assai più offensivo intuendo che di pura difesa avrebbe rischiato troppo. Ieri sera non c’è riuscito perché Djokovic è stato più rapido, più incisivo, ha governato lui per la maggior parte dei punti il tempo di gioco e comandato con gli schemi che predilige. Sembrava, davvero, una partita giocata più sul cemento che su terra per come si è sviluppata. Una bella partita, giocata con grande lotta, intensità, ma anche moltissimi bei punti, proprio perché si è basata più sulla velocità, sul ritmo, sull’offensività che sulla pura lotta di fisico e rotazione, come invece era accaduto in passato nella maggior parte delle loro sfide sul rosso.
    È difficile adesso capire cosa succederà a Nadal. Dovrà digerire una sconfitta amarissima, ma da immenso campione qual è, non credo getterà la spugna. A NY ha dimostrato di saper vincere anche bene, quindi punterà dritto allo Slam della grande mela, o chissà forse anche a Wimbledon, per una reazione di rabbia.
    Djokovic sfiderà il fortissimo Tsitsipas di questo 2021 per la seconda coppa dei Moschettieri. Domani mattina presenteremo la loro sfida, e la seguiremo con enorme interesse. In caso di vittoria, si aprirebbero le porte alla chance di un clamoroso Grande Slam. Andiamoci piano. Intanto, di sicuro, in questo 2021 si è innescata una nuova Rivoluzione francese.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Wilander: “Sinner ha qualche chance di vincere Roland Garros”

    Mats Wilander, uno dei più giovani campioni di sempre a Roland Garros, si lancia in una previsione “bomba” per lo Slam che scatterà la prossima settimana a Parigi. Nadal è l’ovvio favorito, ma considera Jannik Sinner come un potenziale rivale pericolosissimo, addirittura con qualche chance di poter vincere la Coppa dei Moschettieri 2021. Ecco le […] LEGGI TUTTO

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    Il vincitore al Masters 1000 di Madrid guadagnerà 315mila euro, -73% rispetto all’edizione 2019

    La Caja Magica di Madrid

    Il Masters 1000 di Madrid nell’avveniristico impianto della Caja Magica è pronto a scattare, senza il n.1 Novak Djokovic che così non difenderà il titolo conquistato nel 2019.
    Proprio rispetto all’edizione 2019 (l’ultima disputata) il Prize money del torneo è stato notevolmente decurtato: l’evento attribuisce lo stesso premio per ATP e WTA, con un montepremi totale combinato di € 5.228.930, in calo del 60% rispetto a due anni fa. Il calo è progressivo verso l’alto, ossia è stato decurtato maggiormente l’assegno per i giocatori che arriveranno più avanti nel torneo. Infatti il campione a Madrid 2021 porterà a casa 315.160 euro, una riduzione del 73,79% rispetto a quello che Novak Djokovic e Kiki Bertens hanno ricevuto ciascuno nel 2019. Il finalista riceverà 188.280 euro, in calo del -69,07% rispetto a due anni fa. Le riduzioni si riflettono a cascata (ma progressivamente in modo minore) su tutti i participanti.
    Ecco la lista completa, che riportiamo da perfectennis:
    Qualificazioni 1° turno: 4.080 € (-10,33%)
    Qualificazioni 2° turno: 7.665 € (-15,93%)
    1° turno tabellone principale: 15.060 € (-36,7%)
    2° turno: 22.720 € (-46,19%)
    3° turno: 36.400 € (-54,85%)
    Quarti di finale: 58.370 € (-63,73%)
    Semifinali: 106.690 € (-65,83%)
    Finale: 188.820 € (-69,07%)
    Vincitore: 315.160 € (-73,79%)

    Si conferma quindi a Madrid il piano annunciato dall’ATP di riduzioni del montepremi ma colpendo di meno chi perde nei primi turni, con i giocatori “meno ricchi” penalizzati in misura minore rispetto agli assegni pre-pandemia.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO