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    Alfa Romeo: Mesonero-Ramones sarà il nuovo responsabile del Design

    Jean Philippe Imparato ha le idee chiare sul futuro di Alfa Romeo, tanto che insieme al nuovo piano industriale progettato per il rilancio del Marchio una novità arriva anche sul fronte della sezione design. Da poco annunciato, infatti, il nuovo nuovo responsabile del Design, Alejandro Mesonero-Ramones, che a breve andrà ad unirsi alla squadra per dirigere il gruppo del Centro Stile.
    Nomina ad appena 8 mesi da quella Renault
    Il designer è stato annunciato da Imparato e riporterà direttamente al responsabile dello stile del Gruppo Stellantis, Jean Pierre Ploué. Per Mesonero Romanos una nomina che arriva a 8 mesi dall’incarico assunto in Renault: annunciato nel luglio 2020, operativo da ottobre, oggi il designer spagnolo si trova in Alfa Romeo, dove inizierà a operare da responsabile del design già dall’1 luglio.
    Alfa Romeo Palade, a ottobre 2023 il B-SUV
    “Una grande opportunità per Alfa”
    “L’arrivo di Alejandro rappresenta una grande opportunità per Alfa Romeo. È un appassionato di auto e ha fatto un lavoro straordinario in Cupra. Io e la squadra Design non vediamo l’ora di lavorare con lui”, le parole di Ploué. 
    Una carriera passata in Seat e Cupra, responsabile del linguaggio stilistico dell’Ateca, Arona, della nuova Ibiza come della Leon; tutto ha inizio nel 2011, con il concept Seat IBL, opera prima per introdurre in modo notevole un dinamismo fatto di linee nette. Recentissimo il capitolo Cupra Formentor, senza dimenticare un tratto distintivo netto su Cupra Born, che dalla ID.3 riesce a distanziarsi nettamente per stile.
    Se in Seat – dove ha operato dal 2010 al 2020, prima ancora nel Gruppo VW tra il ’94 e il 2001 presso il Centro stile VW Europa, Mesonero-Romanos ha stravolto l’immagine dei modelli – abbandonando le linee del coordinamento  De Silva, dal quale fu chiamato per subentrare a Luc Donkerwolke nel 2011 nella posizione di responsabile dello Stile Seat – in Alfa l’identità di marca e gli stilemi hanno punti fermi irrinunciabili. Sarà interessante scoprire come verranno interpretati.
    “Sono felice di affrontare le sfide in arrivo, in Alfa Roeo, con una persona lungimirante come Alejandro Mesonero-Romanos. Questa stretta collaborazione ci attendiamo che porti successi al marchio”, le parole di Imparato.  LEGGI TUTTO

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    Suzuki GSX-R 1000: nuovo render del designer Kar Lee

    Suzuki GSX-R1000, la sportiva torna in pista nel 2022?
    Ispirazione per la prossima moto di Hamamatsu?
    Per celebrare il 100° anniversario dell’azienda, tempo fa Suzuki realizzò una speciale livrea per la GSX-R 1000R. Una veste in combinazione blu/argento capace di omaggiare allo stesso tempo la MotoGP le corse deli anni ’60, per dare agli appassionati “sensazioni estetiche” da piloti.
    Proprio sullo stesso concetto di base si è focalizzato Kar Lee, che prendendo ispirazione dalla livrea 2021 della GSX-RR di Joan Mir e Alex Rins (nella foto in fondo) ha voluto dare sfoggio della sua creatività con un render che di sicuro sarà capace di emozionare i fan del Marchio.
    Tra alcuni lievi dettagli sull’anteriore che ricordano vagamente il profilo della Hayabusa, sul render di Ker Lee a svettare è la grande scritta “Suzuki” lungo tutta la carena, in contrasto di colore con il bianco, il blu e il celeste. Un po’ come accade in maniera più accentuata sulla GSX-RR vista in MotoGP quest’anno.
    Che possa essere d’ispirazione dalle parti di Hamamatsu per la prossima “Gixxer”?
    Suzuki: una GSX-R1000 SBK del 2008 rende omaggio alla Katana LEGGI TUTTO

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    Fiat e Abarth: design modelli futuri firmato dall’ex Renault Leboine

    Il Gruppo Stellantis è pronto ad accogliere una nuova figura che dal prossimo 1 giugno diventerà a tutti gli effetti operativa come responsabile dello stile Fiat e Abarth. Si tratta di François Leboine, ex designer che ha contribuito alla creazione dei concept Renault Morphoz e Renault 5 Prototype e che a breve avrà il compito di disegnare le forme delle future proposte dei due marchi italiani.
    I lavori in Renault
    Una gamma di modelli che sappiamo andrà a svilupparsi con un ritorno nel segmento B per Fiat, soprattutto e non solo. Una “matita” che ha percorso soluzioni originali in Renault, quella di Leboine, con esempi come il quadriciclo Twizy e la Espace quinta serie, modello dell’interpretazione crossoverizzata.
    Lavori del tempo in cui ha operato in Renault Advanced Design, poi l’incarico di responsabile dello Studio di design avanzato – con Laurens Van den Acker responsabile del gruppo per lo stile – su tre modelli molto ben reinterpretati con le ultime generazioni: Clio, di fatto un’evoluzione; Captur reso molto più accattivante e dinamico. Sandero, con un marcato salto di qualità percepita già nelle linee esterne.

    Un nuovo futuro 
    “Sono felice di dare il benvenuto a un designer di talento con comprovate capacità professionali. Il suo approccio innovativo al design e la sua grande personalità costituiranno dei punti di forza imprescindibili per guidare i futuri cambiamenti all’interno di Fiat e Abarth”, il saluto di Jean-Pierre Ploué. 
    Con Morphoz Concept, Leboine ha contribuito a scrivere quello che sarà il futuro di serie della Megane elettrica, reinterpretata in ottica crossover. In Fiat e Abarth arriva con il tempismo utile per seguire i progetti futuri, frutto delle sinergie possibili all’interno di Stellantis, nell’ampliamento dell’offerta Fiat soprattutto.
    Olivier François ha dichiarato di essere “entusiasta all’idea di accogliere François Leboine nel mondo di Fiat in un momento così ricco di opportunità generate dalla forza e dalle dimensioni del nuovo Gruppo. La progettazione di nuovi modelli Fiat e Abarth è fondamentale per poter esprimere pienamente il nostro potenziale ai clienti di tutto il mondo”. LEGGI TUTTO

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    Volkswagen go2: un concept unisce e-bike e auto del futuro

    La mobilità del futuro bussa alla porta delle maggiori case automobilistiche e motocilcistiche ormai da diversi anni. Tuttavia, oltre alle grandi aziende alle prese con nuovi e avanguardistici progetti, anche alcuni giovani designer cercano ogni giorno di proporre soluzioni che possano essere da spunto per una mobilità sempre più green e sostenibile. Guarda la galleryVolkswagen go2: un concept unisce auto ed e-bike
    e-Bike e auto, l’una parte dell’altra
    Partiamo dicendo che il marchio Volkswagen che compare su questo visionario concept è presente per un motivo: la go2, infatti, fu presentata da Saito al Volkswagen Design Contest del lontano 2014, uscendone peraltro vincitrice.
    Alla base del lavoro prodotto dal designer, come affermato dallo stesso creatore, ci fu all’epoca la voglia di unificare due dei mezzi più utilizzati, cercando di svilupparli come se fossero l’uno parte dell’altro. Nonostante questo, però, sia l’auto che la bicicletta mantengono forme e linee molto semplici e moderne, con l’e-Bike forte di alcune caratteristiche davvero molto interessanti.
    Tasca retrattile porta oggetti 
    La prima cosa che salta subito all’occhio è l’assenza del classico tubo orizzontale del telaio, che nel concept viene sostituito da un paio di bande laterali a formare una sorta di tasca porta oggetti, dove gli utenti possono tranquillamente riporre bagagli leggeri come uno zaino, una borsa o una valigetta. Tuttavia, il dettaglio più interessante è che entrambe le bande hanno capacità retrattili. Con un semplice tocco, infatti, potranno essere ritirate all’interno del telaio, rimanendo nascoste se non utilizzate.

    Ricarica all’unisono
    Oltre a ciò, la due ruote a pedali presenta anche una seconda e una terza caratteristica degna di nota. La prima è che, all’occorrenza, il suo telaio può essere facilmente piegato. Un dettaglio – molto di tendenza nelle biciclette da città moderne – utile specialmente per chi vive in città e si trova molto spesso a viaggiare su mezzi pubblici. La seconda, invece, riguarda la sua simbiosi con l’auto. Le batterie dei due mezzi, infatti, sono strettamente collegate. In questo modo, quando si ricarica la batteria dell’auto, anche la batteria della e-Bike verrà ricaricata di conseguenza.
    Insomma, in un momento di estremo cambiamento come quello in cui ci troviamo oggi, concept come questo sembrano sempre più realizzabili. Chissà se la Casa automobilistica tedesca non voglia presto farci un pensierino… staremo a vedere.
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    “Tennis Tower”, avveniristico progetto Made in Italy (di Marco Mazzoni)

    Il progetto Playscraper di Carlo Ratti Associati

    Un vecchio adagio afferma che l’Italia è “terra di santi, poeti e navigatori”. In realtà a livello internazionale ci viene riconosciuto un talento enorme nell’inventiva, nel buon gusto, nel design. Forse è perché viviamo in un paese Bellissimo, ed è quasi impossibile non imbattersi in qualcosa di straordinario per valore storico, artistico, culturale, che cotanta bellezza forgia il nostro spirito e ci spinge oltre. Tanto che un noto giornalista anni fa scrisse sul New York Times: “Il mondo si divide in due categorie: gli italiani e quelli che vorrebbero esserlo”.
    Proprio il design e la progettazione sono eccellenze italiche, grazie alla visione e lavoro di studi tecnici diventati punti di riferimento a livello internazionale. Scoviamo dal magazine New Atlas un progetto assai curioso ed affascinante che riguarda il nostro amato tennis. Si chiama Tennis Tower, un avveniristico complesso sportivo in verticale con ben otto campi da tennis. Il grattacielo sportivo impilerebbe otto campi da gioco uno sopra l’altro per raggiungere un’altezza di 90 metri. “Playscraper” è il nome del progetto, realizzato dallo studio italiano Carlo Ratti Associati, incredibile struttura architettonica che si staglia nel cielo con il tennis protagonista.
    Playscraper è stato ideato in collaborazione con Italo Rota e commissionato da RCS MediaGroup. Carlo Ratti Associati immagina gli otto campi da tennis del grattacielo come strutture autonome accatastate l’una sull’altra. Ogni campo da gioco sarebbe valorizzato da pareti trasparenti che offrono una vista panoramiche dell’area circostante. Inoltre, la facciata dell’edificio incorporerebbe uno schermo elettronico che potrebbe essere utilizzato per lo streaming di partite sportive e altri contenuti multimediali.

    L’impilamento dei campi coprirebbe un totale di 5.500 metri quadrati di spazio di gioco. La struttura sarebbe realizzabile attraverso una “tecnologia di costruzione innovativa basata su una struttura a sandwich in acciaio inossidabile leggero”, sviluppata da Broad Sustainable Building, che secondo la Carlo Ratti Associati si ispira al guscio esterno della navicella spaziale. La struttura sarebbe addirittura “smontabile” per poter esser spostata altrove se necessario.
    “Questo progetto non creerebbe solo una nuova icona per gli amanti dello sport”, afferma l’architetto e ingegnere Carlo Ratti, fondatore dell’azienda. “Sperimenta anche un nuovo tipo di spazio pubblico, che si estende verticalmente anziché orizzontalmente. La torre è facile da installare e smontare e può essere facilmente spostata. Questo approccio flessibile si adatta alla natura circolare delle competizioni sportive odierne, che si spostano da un luogo all’altro. durante l’anno.”
    Al momento questo resta uno studio, anche se totalmente fattibile. L’azienda infatti non ha in programma la realizzazione concreta di una Tennis Tower, ma questo progetto concettuale potrebbe essere interessante per le aree urbane densamente edificate. La Carlo Ratti Associati ha già sperimentato materiali insoliti da costruzione, per esempio per l’azienda italiana Mutti (che opera nel settore alimentare).
    Carlo Ratti è architetto e ingegnere. Insegna presso il Massachusetts Institute of Technology di Boston, dove dirige il MIT Senseable City Lab. La rivista statunitense Forbes lo ha inserito nei propri “Names You Need to Know”, e Wired nella lista delle “50 persone che cambieranno il mondo”. Due tra i suoi progetti – Digital Water Pavillion e Copenhagen Wheel – sono stati inclusi nella lista delle “Migliori invenzioni dell’anno” dalla rivista Time (2007 e 2014). Ratti si è laureato sia presso il Politecnico di Torino che l’Ecole Nationale des Ponts et Chaussées di Parigi, Francia. Vanta oltre 500 pubblicazioni, da ultimo il saggio “The City of Tomorrow” (Yale University Press, giugno 2016,  scritto con Matthew Claudel).
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO