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    ATP Rotterdam: Sinner lotta, vince un durissimo primo set ma subisce la rimonta di Medvedev in una finale combattuta

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Un buonissimo Jannik Sinner non basta a sconfiggere Daniil Medvedev nella finale dell’ATP 500 di Rotterdam. L’ex n.1 al mondo russo si impone in rimonta col punteggio di 5-7 6-2 6-2 al termine di una partita molto dura, giocata a grande intensità da parte di entrambi. C’è voluto il miglior Medvedev per rimontare e superare un Sinner davvero cresciuto sotto tutti i punti vista, ma ancora forse indietro come “cilindrata” per tenere quel ritmo e intensità a lungo contro un avversario così forte. Jannik ha condotto il primo set, avanti 4-1 e poi ripreso, quindi bravissimo a strappare un break decisivo nel dodicesimo game, con gambe e tantissima testa. Ha spinto tanto, ha retto la velocità “media” del russo cercando per primo il campo di ritmo e prendendosi molti rischi. È stato un set molto duro sul piano fisico, tanto che all’avvio del secondo ha forse un attimo tirato il fiato e Daniil non si è fatto pregare: ha strappato un break immediato e da lì in avanti ha alzato terribilmente il livello. Medvedev ha capito che restando prettamente in difesa a rincorrere, rischiava seriamente la sconfitta, quindi ha avanzato la propria posizione in campo, ha ricavato molto dal servizio (numeri strepitosi nel secondo e terzo set) e ha disegnato col rovescio traiettorie splendide, a tratti incontenibile. Sinner non ha mollato, non ha affatto ceduto, ma complessivamente ha pagato la maggior aggressività del rivale, e nonostante buoni numeri complessivi col servizio gli sono mancati un po’ di punti “facili”. Infatti ha continuato a spingere, a provarci, con un tennis dal secondo set mediamente per rapido e verticale, ma il “muro” alzato dal rivale è stato davvero troppo, come la sua capacità di prendersi spesso il campo con improvvisi strappi. Buona prestazione, contro un tennista fortissimo al coperto. Si conferma la crescita di Jannik, ma il russo è ancora più forte (5 confronti diretti, altrettanti successi per Daniil).
    in aggiornamento

    La cronaca
    La finale 2023 del 500 di Rotterdam inizia con Sinner alla battuta. Lunghissimo scambio, a ritmo non così alto, è Jannik a sbagliare per primo col rovescio. Medvedev risponde da molto lontano, quindi si avvicina progressivamente alla riga di fondo colpo dopo colpo. L’azzurro con pazienza accetta la velocità del russo, riuscendo ad alzare il ritmo dopo qualche colpo. Si porta 40-15 Jannik lavorando bene lo scambio, ma due errori di rovescio forzano il game ai vantaggi. Con una splendida apertura di campo col diritto, prima cross e poi inside out, Sinner vince il punto dell’1-o. Serve Medvedev, il canovaccio tattico non cambia, si scambia tanto, con Sinner a spingere di più e Medvedev più attendista, pronto ad appoggiarsi sulla velocità dell’azzurro. Più comodo il turno di servizio del russo, chiuso con un Ace esterno. Il match è…una partita a scacchi. La palla non viaggia a tutta, si manovra con pazienza, cercando il momento per il cambio ritmo e l’affondo. Nel terzo game Sinner si ritrova sotto 15-30, con Daniil così lontano il risposta prova il primo serve and volley, ha successo. Segue uno splendido attacco col diritto lungo linea e tocco perfetto di volo, non facile, bravissimo ad ammortizzare la palla con le gambe. Due punti diritti, veloci, offensivi, necessari per uscire dalla ragnatela del rivale. Chiude il game Jannik con un rovescio lungo linea splendido. 2-1 Sinner. Nel quarto game l’azzurro gioca a ritmi superiori, il cambio in lungo linea funziona ed è Medvedev in difficoltà, poco sostenuto dal servizio. 15-30. Con una splendida risposta angolata Jannik si apre il campo e il rivale sbaglia col diritto. 15-40, ecco le prime palle break del match. Attacca Daniil, ma l’approccio è timido, Sinner intuisce l’angolo e tira un passante robusto, con la volée di Medvedev che scivola via. BREAK Sinner, bravissimo a prendersi la prima chance del match, avanti 3-1 e servizio (parziale di 8 punti a 1). Si torna a scambiare molto, ma è Jannik a gestire gli angoli, Daniil è costretto a correre tanto e nonostante la velocità non si spaziale, è il russo il primo a sbagliare, soprattutto quando deve correre rapidamente a destra. Da 40-15 il gioco si complica per l’azzurro. Con tre punti di fila (due errori di Jannik) arriva la palla del contro break! Rischia la palla corta uscendo dal servizio, gli riesce, punendo la posizione troppo arretrata del rivale in risposta. Con due ottime prime esterne, Sinner consolida il break, 4-1 avanti. Granitico l’altoatesino, ha respinto la chance del russo ritrovando il servizio nel momento decisivo, gran segnale mentale. Alza il ritmo Medvedev, vince il miglior game del suo match finora, 2-4. Settimo game, un errore col rovescio costa il 15-30 a Jannik. Trova un attacco lungo linea ottimo, chiuso con uno “slam dunk” spettacolare. Rischia poi la palla corta, ma stavolta Daniil la legge e tocca vincere. 30-40, palla break per il russo. Niente prima in campo… cerca il rovescio lungo linea, ma la palla gli svaria appena larga. BREAK Medvedev, serve sul 3-4. Il gioco si interrompe perché una pallata del russo danneggia uno dei pannelli di bordo campo. Si riprende dopo qualche minuto, lo score si fissa sul 4 pari. Si entra nel rush finale. Da 40-0 Sinner è costretto a lavorare duramente, vince uno scambio durissimo e si porta 5-4. Risponde col primo turno di battuto a zero del match Medvedev, 5 pari. Rapido Jannik a portarsi 6-5, quindi è ancor più rapido a riprendere la prima smorzata del russo. Con un errore di Daniil, è 0-30! A due punti dal set l’azzurro. Mette in moto la prima palla Medvedev, 2 Ace, ma il game va ai vantaggi. Gran punto di Sinner! Lungo scambio, con un rovescio cross stretto e profondo si apre il campo e chiude con uno smash tutt’altro che facile. Set Point Sinner!!! E niente prima palla in campo… GRANDE SINNER!!! Lungo scambio, prende campo, tira quindi un diritto cross, passo avanti e diritto lungo linea, corre avanti e il passante di un Medvedev stremato è lungo. SET SINNER, in 67 minuti è 7-5. Un set durissimo, meritato, ha comandato di più il gioco e si è preso più rischi. Ha avuto pazienza e lucidità di lasciar correre il braccio al momento giusto.
    Secondo set, Sinner to serve. Medvedev trova grande profondità, si porta 15-30 e poi 15-40 con un diritto cross micidiale. Con un nastro “mortale” sulla risposta, il russo trova un BREAK immediato. 1-0 e servizio. Solido Daniil, consolida il vantaggio sul 2-0 e può fare corsa di testa nel set. Gioca più vicino alla riga di fondo il campione di US21, entra nel campo col rovescio e si prende il punto, con un gioco più rapido. 3-1 avanti il russo. Sotto di break, un po’ di fretta nel tennis di Sinner, si butta avanti “con poco”, perde due punti e si ritrova 0-30. Con errore di diritto in spinta, lo score è 15-40, due palle per il doppio break per Medvedev. Con un’ottima prima esterna annulla la prima chance; fantastico il secondo punto, disegna il campo e chiude con uno smash non ben colpito, ma che geometrie. Più scarico con le gambe sul rovescio Jannik, un rovescio in scambio è in rete. Terza palla break da difendere. Regalo di Medvedev, un diritto banale di scambio gli vola via. Il BREAK arriva purtroppo alla quarta chance, con un doppio fallo. 4-1, è evidente un calo fisico di Sinner, mentre il russo gioca più aggressivo, più verticale, più vicino alla riga di fondo. Si rilassa un po’ Medvedev, crolla 0-40 al servizio. Il servizio lo aiuta, il rovescio lungo linea torna rapido. Con 5 punti di fila, Daniil si porta avanti 5-1. Non crolla l’azzurro, vince un game, ma Medvedev chiude in sicurezza il secondo set 6-2 al primo Set Point con un diritto vincente. Un parziale dominato, molto più aggressivo, incisivo, mentre l’altoatesino è calato nella spinta dopo aver incassato il break in apertura. Solo il 38% dei punti vinti con la seconda per Jannik, e un 54% di prime in campo.
    Terzo set, Sinner scatta alla battuta. Nei primi punti sembra aver ritrovato intensità nella spinta, è lui che comanda dal centro e fa correre il rivale. Buon game per l’azzurro, tiene bene e si porta 1-0. Molto bene Medvedev col rovescio nel secondo game, mentre Jannik sbaglia in modo clamoroso uno smash da due passi. 1 pari. Terzo game, si scambia a ritmo alto, Daniil tiene ed è Jannik il primo a sbagliare. 0-30, scatta l’allarme per l’azzurro. Strappa col diritto inside out Sinner, troppa fretta. 0-40, tre palle break per il russo, pericolosissime. Alza il livello l’altoatesino, dinamico, molto attento. Annulla le prime due senza prendersi rischi. La terza purtroppo gli è fatale: scambio lunghissimo, è lui a comandare, ad aprire l’angolo, a spingere, ma Daniil è un “muro”, così che è Jannik il primo a sbagliare. Si piena sulle ginocchia mentre lo score segna 2-1 Medvedev, un BREAK amarissimo che manda il russo avanti. Fantastica reazione di Sinner. Spinge ancor più forte, coi piedi praticamente sulla riga. Fa correre il rivale, rischia anche la palla corta e poi lo infila. 0-30. Medvedev ruggisce col rovescio, dal secondo set con questo colpo non ha sbagliato più niente e imposto grandi strappi. CHE SCAMBIO! Sul 30 pari Jannik spinge come un forsennato, trova la riga e si prende la palla del contro break! Applausi Medvedev: servizio esterno, passo avanti e rovescio cross vincente. Con tre punti di fila, tenendo in mano l’iniziativa Daniil vola avanti 3-1. Con un ottimo game, e finalmente l’aiuto della prima palla, Sinner resta in contatto, 2-3. Gran livello di gioco complessivo, si scambia di meno con entrambi più rapidi nel cercare l’affondo. Tiene l’azzurro, spinge, provoca l’errore del russo. Il sesto game va ai vantaggi. E un bel “vantaggio” è aver una prima palla a volte ingestibile per chiunque. Un nastro ancora sfortunato porta via un diritto aggressivo di Jannik. 4-2 Medvedev. Settimo game, sul 30 pari Daniil trova un’accelerazione lungo linea di rovescio clamorosa. Delicatissima palla break da difendere per Jannik, e la prima palla non va… Rischia col diritto, gli va bene, Tante, troppe volte Sinner è stato costretto a prendersi enormi rischi in spinta per provocare l’errore del russo. Troppa fretta costa all’azzurro un errore e la seconda PB da difendere. Si scambia, il diritto da sinistra vola via di poco lungo. BREAK Medvedev, serve per chiudere avanti 5-2. Chiude il russo con un servizio vincente, completa la rimonta. Si merita il successo, è stato ancora più “duro” dell’azzurro, bravo ad alzare il livello all’avvio del secondo set. Ha trovato molti punti col servizio, è stato più vicino alla riga di fondo e ha comandato col rovescio, alzando “il muro” in difesa. Bella prestazione anche di Sinner, che interrompe la sua striscia positiva, ma ha dimostrato di essere ancor più vicino ai migliori al mondo. Indoor Medvedev è secondo solo a Novak Djokovic.

    Jannik Sinner vs [6] Daniil MedvedevATP Rotterdam Jannik Sinner722 Daniil Medvedev [6]566 Vincitore: Medvedev ServizioSvolgimentoSet 3D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-5 → 2-6J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A2-4 → 2-5D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 df 40-30 40-40 A-402-3 → 2-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-3 → 2-3D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-401-2 → 1-3J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-40 30-401-1 → 1-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2D. Medvedev 15-0 30-0 40-02-5 → 2-6J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-401-5 → 2-5D. Medvedev 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-401-4 → 1-5J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A df1-3 → 1-4D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-2 → 1-3J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-150-2 → 1-2D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 40-150-1 → 0-2J. Sinner 15-0 15-15 15-30 15-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-30 ace 40-40 40-A6-5 → 7-5J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-155-5 → 6-5D. Medvedev 15-0 30-0 40-05-4 → 5-5J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-4 → 5-4D. Medvedev 30-0 ace 30-15 30-30 40-30 40-40 A-404-3 → 4-4J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-404-2 → 4-3D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-1 → 4-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-403-1 → 4-1D. Medvedev 15-0 15-15 15-30 15-402-1 → 3-1J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 ace1-0 → 1-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 1-0
    2 ACES 41 DOUBLE FAULTS 155/96 (57%) FIRST SERVE 59/86 (69%)34/55 (62%) 1ST SERVE POINTS WON 44/59 (75%)19/41 (46%) 2ND SERVE POINTS WON 12/27 (44%)7/12 (58%) BREAK POINTS SAVED 4/6 (67%)14 SERVICE GAMES PLAYED 1415/59 (25%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 21/55 (38%)15/27 (56%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 22/41 (54%)2/6 (33%) BREAK POINTS CONVERTED 5/12 (42%)14 RETURN GAMES PLAYED 1421/30 (70%) NET POINTS WON 8/14 (57%)31 WINNERS 2030 UNFORCED ERRORS 1753/96 (55%) SERVICE POINTS WON 56/86 (65%)30/86 (35%) RETURN POINTS WON 43/96 (45%)83/182 (46%) TOTAL POINTS WON 99/182 (54%)211 km/h MAX SPEED 212 km/h196 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 194 km/h142 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 149 km/h LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Rotterdam: Daniil Medvedev approda facile in finale e top 10 assicurata

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Daniil Medvedev, l’11esimo giocatore al mondo, sta vivendo una settimana molto importante nell’ATP 500 di Rotterdam. Il russo 27 anni, che ha trascorso 16 settimane al vertice del ranking mondiale nel 2022 ma è sceso fuori dalla top 10 dopo non essere riuscito a difendere i punti all’Australian Open dell’anno scorso, si è garantito sabato la qualificazione per la sua prima finale del 2023, assicurandosi anche di tornare nella top 10 mondiale lunedì, indipendentemente da ciò che accadrà nell’incontro di domenica.
    In una semifinale senza storia, il russo ha sconfitto facilmente il bulgaro Grigor Dimitrov, ex-top 3 mondiale, finalista di questo torneo nel 2018 e attuale 28° del ranking ATP, per 6-1 6-2, in un incontro che ha risolto in soli 1h20 e in cui è stato sempre molto superiore, nonostante i tentativi di reazione di Dimitrov, soprattutto nella fase intermedia del secondo set. In finale, Medvedev aspetta l’italiano Jannik Sinner o il tennista di casa Tallon Griekspoor.
    ATP Rotterdam Daniil Medvedev [6]66 Grigor Dimitrov12 Vincitore: Medvedev ServizioSvolgimentoSet 2G. Dimitrov 15-0 15-15 15-30 15-40 30-405-2 → 6-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-04-2 → 5-2G. Dimitrov 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 df3-2 → 4-2D. Medvedev 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 ace 40-40 A-402-2 → 3-2G. Dimitrov 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-1 → 2-2D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A2-0 → 2-1G. Dimitrov 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A1-0 → 2-0D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1G. Dimitrov 0-15 0-30 df 0-40 15-40 30-405-1 → 6-1D. Medvedev 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 ace 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 ace4-1 → 5-1G. Dimitrov 0-15 15-15 15-30 15-403-1 → 4-1D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-152-1 → 3-1G. Dimitrov 0-15 0-30 0-401-1 → 2-1D. Medvedev 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 ace0-1 → 1-1G. Dimitrov 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Daniil Medvedev e la speranza di ritrovare il suo tennis

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Daniil Medvedev è stato il numero uno al mondo nel 2022, ma ora si trova fuori dalla top 10 e sta lavorando per rientrare nell’elite del tennis. L’attuale undicesimo del ranking ATP ha iniziato la sua corsa all’ATP 500 di Rotterdam con una difficile vittoria contro Alejandro Davidovich Fokina, che ha richiesto tre set. Alla fine dell’incontro, ha ammesso che a volte il suo gioco può essere mediocre.
    “Durante la partita ho apportato alcune correzioni tattiche e sono contento che abbiano funzionato. Ho giocato un po’ meglio rispetto agli ultimi tornei, gestendo in modo più razionale i momenti importanti dell’incontro e facendo commettere errori al mio avversario. Devo continuare su questa strada. Quando perdo l’ordine in campo e manco di intelligenza tattica, il mio tennis perde di efficacia.”.
    Questa settimana a Rotterdam, Medvedev dovrà fare un passo avanti nel suo gioco, considerando la qualità del tabellone principale. Ora affronterà Botic van de Zandschulp. LEGGI TUTTO

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    Le delusioni della stagione maschile 2022

    Daniil Medvedev, da n.2 a n.7 di fine anno

    Carlos Alcaraz, Rafael Nadal, Novak Djokovic. Questo il podio dei migliori giocatori del 2022. È indubbio che i tre grandi protagonisti della stagione appena andata in archivio sono il fenomenale nuovo n.1 al mondo, l’inossidabile campione maiorchino arrivato a 22 Slam e il serbo, che pur giocando “poco” per i noti problemi ha dominato Wimbledon e chiuso la stagione da vincitore alle Finals. Non è questo tuttavia l’approfondimento sui tre leader stagionali e su chi sia stato il migliore dei tre. Puntiamo invece la lente sulle delusioni del 2022, i giocatori che rispetto al proprio potenziale non hanno convinto, giocando al di sotto delle attese con poche vittorie, magari perdendo pure posizioni nel ranking ATP di fine anno rispetto allo scorso gennaio. Purtroppo anche nel 2022 ne troviamo diversi, e di importanti.

    Daniil Medvedev
    Può forse sembrare ingeneroso mettere in cima alla lista delle delusioni uno che ha toccato la prima posizione del ranking mondiale nella stagione, ma considerare positiva l’annata di Daniil Medvedev sarebbe un’offesa al suo talento e potenziale. Ha vinto due tornei, Vienna e Los Cabos, ma in questi eventi non ha affrontato nemmeno un top10. Qua casca l’asino… Il moscovita infatti quest’anno contro i migliori ha stentato assai. A parte l’Australian Open di gennaio, non ha più battuto uno tra i migliori 10 al mondo per il resto della stagione. Ha giocato un Roland Garros e soprattutto un US Open modesto, a chiusura di un’estate sul cemento nord americano mediocre, assai al di sotto delle aspettative. Ha delle scusanti: il problema alla schiena con la piccola operazione, e pure il non aver potuto giocare a Wimbledon per le note faccende belliche. Tuttavia la sensazione è che qualcosa in lui si sia rotto o almeno guastato con la terribile sconfitta agli Australian Open in finale, rimontato da Nadal. Daniil aveva la partita in pugno, saldamente al comando. È stato a una manciata di game dal secondo Slam in carriera. Per un suo momento di distrazione/follia nel terzo set ha avuto un calo, ha rimesso in corsa l’altro, e se lo trascini alla lotta feroce punto su punto, non lo batti più. Quel tarlo gli è rimasto, perché troppe volte in stagione, anche contro avversari assai meno quotati e attrezzati, nella lotta si è perso. Esempio lampante le sue ATP Finals: indoor il suo tennis fa faville, a Torino lo scorso novembre ha perso i suoi tre match, lotte, occasioni buttate. Poche volte è rimasto focalizzato sul proprio servizio, spesso è sembrato anche confuso su come giocare. Molti avversari hanno capito come giocargli contro, ma Daniil c’ha messo certamente del suo, non ottenendo assolutamente risultati in linea con il suo valore. Chiude il 2022 da n.7, l’aveva iniziato da n.2.

    Denis Shapovalov
    Niente di nuovo sul fronte canadese. E pensare che a Melbourne aveva illuso, con un torneo finalmente di una certa consistenza. Nessuna novità tecnica, fuochi d’artificio a go go, ma meno pallate sparacchiate via e una prima di servizio più continua. Aveva vinto battaglie nei primi turni e brillato contro Zverev negli ottavi, quindi ha ceduto contro Nadal in cinque tirati set nei quarti. Si ipotizzava un passo in avanti. Ennesima delusione. Shapo “Sciupovalov” ha ricominciato ad avvitarsi su stesso, perdendo alcune partite incredibili (vedi la semifinale a Dubai vs. Vesely, o contro Harris a Miami) e continuando a restare nel limbo del talento inespresso. Eccetto l’interessante parentesi di Roma (quarti di finale), dalla primavera all’estate ha inanellato una serie terribile di sconfitte, incluse quelle dolorose a Wimbledon (aveva fatto semifinale nel 2021) e al suo open del Canada, dove ha ceduto di schianto contro De Minaur. Dopo un match durissimo perso a New York contro Rublev (altro psicodramma, per entrambi), è volato in Asia dove ha ritrovato un barlume di efficacia, sprecando a Seoul la chance di vincere il secondo titolo in carriera, superato da un Nishioka che ha avuto solo il merito di tenerla in campo e lasciar sbagliare l’altro. A Vienna è tornato in finale, stavolta battuto da un discreto Medvedev. Shapovalov va per i 24 anni, ma di passi in avanti dal punto di vista mentale, della gestione dello stress nel match e della lucidità in campo non se ne vedono. I rivali corrono, il rischio è quello di restare solo il miglior highlights-maker del tour.

    Sebastian Korda
    Se non ci fosse stato il mese di ottobre, la sua stagione sarebbe stata davvero grigia e negativa. L’avevamo apprezzato alle NextGen Finals 2021 battagliare a viso aperto contro la “furia” Alcaraz, portando in campo un tennis di un’eleganza superiore. L’eleganza è rimasta, ma la consistenza? Il figlio di Petr promette molto, ma nel 2022 ha stentato terribilmente nel fare un salto di qualità, più agonistico che tecnico. Non gli manca molto, alla palla del “tu”, serve bene, forse la risposta è ancora non al livello del resto del suo bagaglio di gioco, ma è soprattutto nelle fasi caldi che “Sebi” è mancato. Ha perso troppe volte nel terzo set, troppi tiebreak, subendo più la personalità dei rivali che il loro gioco. Questo è un aspetto cruciale, che pone seri dubbi sulla sua futura evoluzione. Il lato agonistico non è per niente facile da allenare. Mentre “Shapo” scappa dalla lotta tirando a tutta e non pensando affatto, forse Korda pensa fin troppo ma diventa lento e attendista, e questo lo pone in condizione perdente contro avversari volitivi. È ancora giovane come tennis, quella 2022 è stata la sua prima vera annata completa sul tour, ma c’erano ben altre attese su di lui, come su Jenson Brooksy, altro statunitense che rientra a pieno tra le delusioni del 2022 con motivazioni piuttosto simili. Broosky si è scontrato contro avversari che non si sono fatti incantare dai suoi giochi di prestigio; Korda invece è mancato nell’imporre la sua personalità.

    Alsan Karatsev
    Il “ciclone” russo dopo un 2021 straordinario, soprattutto nella prima parte dell’anno, nel 2022 si è come eclissato, perdendo quella furia e intensità che l’avevano issato tra i migliori 15 al mondo. Ha toccato a febbraio il proprio best (14), forte di un successo a Sydney nella sua “amata” Australia, poi si è perso per strada, inanellando una quindicina di tornei di fila con sconfitte al primo o secondo turno. Tanti errori non forzati, servizio meno stabile, quel tennista che ti travolgeva con una velocità di piedi pazzesca e colpi a tratti straordinari è rimasto un ricordo. Ha chiuso l’anno con sole 17 vittorie e 29 sconfitte, al n.59. Se perderà i 250 punti di Sydney a inizio 2023 con un pessimo risultato uscirà addirittura dai 100. Possibile che la sua pazzesca annata 2021 resti quella della classica meteora. Peccato, perché di tennis ne ha mostrato, e anche parecchio.

    Cristian Garin
    Il 26enne cileno è stato uno dei “gamberi” del 2022: iniziato l’anno da n.17 (il suo best ranking) ha chiuso la stagione al n.85. È stato pure sfortunato, poiché il suo miglior torneo è stato Wimbledon (quarti, battuto da Kyrgios), quindi non ha ottenuto i punti conquistati sul campo per la nota questione legata ai tennisti russi e la ritorsione dell’ATP contro i Championships. Ha giocato non al meglio sull’amato rosso, alternando qualche buona prestazione e momenti di vuoto. Si era pure preso qualche settimana di pausa perché totalmente deluso dal proprio livello di gioco. Non è un campione, ma un tennista solido, uno che devi battere. Nel 2022 sembra aver perso la convinzione nei propri mezzi.

    Ugo Humbert
    9 vittorie e 21 sconfitte, passando dal n.35 di inizio stagione all’attuale n.86. Questo il magrissimo bottino del mancino di Metz, che nell’anno dei suoi 24 aspettavamo a ben altri risultati dopo la buona crescita mostrata nella scorsa stagione. Ha un tennis complicato, leggero, non può prescindere dal miglior servizio e da tanta fiducia per rischiare le sue giocate. Pare proprio averla persa per strada, vista la brutta serie di sconfitte nelle quali è incappato. Fino a Wimbledon non aveva mai vinto due partite di fila… Proprio sui prati più nobili si è preso almeno la soddisfazione di battere Ruud. È rimasta la sua unica gioia fino a settembre, quando ha vinto al Challenger di Rennes, dove tuttavia il miglior avversario sconfitto era il n,150 al mondo (l’olandese Brouwer). Davvero una miseria per un tennista estaticamente delizioso e con un certo talento.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Medvedev spiega il contratto con il suo coach e guarda al futuro

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Nonostante abbia raggiunto la vetta della classifica, Daniil Medvedev ha avuto un anno piuttosto irregolare in termini di risultati e ha chiuso la stagione al settimo posto. Il russo lavora con l’allenatore Gilles Cervara da diversi anni e, in un’intervista, Medvedev ha rivelato come è nata questa collaborazione.
    COME È INIZIATO IL TUTTONon è stato facile chiederglielo, non sapevo quale sarebbe stata la sua reazione. Ricordo quel periodo come un momento in cui stavo crescendo come uomo, in cui finalmente prendevo delle decisioni. Prima non ero troppo responsabile delle mie azioni, c’era sempre qualcuno che decideva per me. I miei allenatori, i miei genitori, i miei insegnanti. In quella seduta eravamo solo in due e gli chiesi se voleva lavorare con me l’anno successivo, per lavorare insieme e vedere se funzionava il tutto.
    2022 IRREGOLARE MA NESSUN CAMBIO DI COACHCome in tutte le professioni, abbiamo un contratto con clausole che si occupano di provvedere alle cose e questo contratto prevede che lavoriamo insieme anno per anni, ma su base rinnovabile. È sempre stato facile rinnovare. Ed ovvio che continueremo insieme. La stagione non è stata così buona, ma nemmeno così male. Sento che insieme possiamo ancora migliorare io come giocatore e lui come allenatore. A Torino, alle Finals, ho servito due volte per vincere e ho perso tre volte nella fase a gironi per 7-6 al terzo set. Ma sono stati tre incontri di alto livello. Non dipende da Gilles, devo fare io meglio. Stiamo lavorando bene, e questo alla fine ci ripagherà. LEGGI TUTTO