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    Daniil Medvedev sfiderà Holger Rune nella finale degli Internazionali BNL d’Italia: la prima senza Nadal o Djokovic in 18 anni

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Daniil Medvedev, il moscovita numero 1 della Race che determina i qualificati verso le Nitto ATP Finals, sarà l’avversario di Holger Rune nella finale degli Internazionali BNL d’Italia. Questa sarà la prima finale del torneo senza la presenza di almeno uno tra Rafael Nadal e Novak Djokovic in 18 anni. Medvedev ha raggiunto questa storica finale sconfiggendo Stefanos Tsitsipas con un doppio 7-5.I due si sono già affrontati poche settimane fa nei quarti a Monte-Carlo, dove il danese Rune aveva trionfato in due set. Medvedev ha raggiunto almeno le semifinali in otto dei nove Masters 1000 a cui ha partecipato, con l’unica eccezione di Madrid. Sulla terra rossa, il suo miglior risultato era stata una semifinale a Monte-Carlo nel 2019, persa contro Dusan Lajovic.
    Il match tra Medvedev e Tsitsipas è stato caratterizzato da condizioni climatiche difficili. La pioggia ha ritardato l’inizio del match e ha causato la sospensione dell’incontro a 34 minuti dall’avvio e poi di diverse ore prima della fine del primo set. Nonostante le difficoltà, Medvedev ha dimostrato la sua superiorità strappando il servizio a Tsitsipas sul 5 pari (con doppio fallo dell’ellenico sulla palla break) dopo essere stato già avanti di un break nel corso della prima frazione e vincendo il parziale per 7 a 5.Medvedev nel corso del primo set ha aumentato la profondità sulla diagonale del rovescio, mettendo Tsitsipas in difficoltà. Nonostante i 13 vincenti a 7, Tsitsipas ha pagato i 18 gratuiti a 11 e i soli dodici punti vinti negli scambi da fondo contro i 21 di Medvedev.
    Nel secondo set, Medvedev ha continuato a dominare, nonostante un breve recupero di Tsitsipas. Ma un nastro ha spostato per l’ultima volta gli equilibri della partita. La deviazione ha frenato lo smash di Tsitsipas, permettendo a Medvedev di piazzare il break che lo ha portato a servire per il match. Da qui, il russo ha navigato verso la vittoria, guadagnandosi un posto nella finale degli Internazionali BNL d’Italia.Questa finale rappresenta un momento storico per il tennis, con la prima finale degli Internazionali BNL d’Italia senza Nadal o Djokovic in 18 anni. Sarà interessante vedere come Medvedev e Rune si comporteranno in questa storica finale.
    ATP Rome Daniil Medvedev [3]77 Stefanos Tsitsipas [5]55 Vincitore: Medvedev ServizioSvolgimentoSet 2D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-156-5 → 7-5S. Tsitsipas 15-0 15-15 15-30 15-405-5 → 6-5D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-15 ace4-5 → 5-5S. Tsitsipas 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-404-4 → 4-5D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 40-15 ace3-4 → 4-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 40-153-3 → 3-4D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 15-403-2 → 3-3S. Tsitsipas 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-1 → 3-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-02-1 → 3-1S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-02-0 → 2-1D. Medvedev 30-0 30-15 40-151-0 → 2-0S. Tsitsipas 0-15 df 15-15 30-15 30-30 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1D. Medvedev 15-0 30-0 40-0 40-156-5 → 7-5S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A df5-5 → 6-5D. Medvedev 0-15 df 15-15 30-15 30-30 40-304-5 → 5-5S. Tsitsipas 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace4-4 → 4-5D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 15-404-3 → 4-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 ace 30-15 40-154-2 → 4-3D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 40-153-2 → 4-2S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 ace3-1 → 3-2D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-1 → 3-1S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-02-0 → 2-1D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-301-0 → 2-0S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 df 30-30 30-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Roma: due grandi semifinali, ma…

    Il Centrale del Foro Italico

    Rune vs. Ruud, Medvedev vs. Tsitsipas. Queste le semifinali del Masters 1000 di Roma, ottantesima edizione degli Internazionali BNL d’Italia. Il settimo giocatore al mondo, sempre più forte e in rampa di lancio verso le vette del tennis mondiale, sfida il due volte finalista Slam 2022, parso in discreto recupero dopo una prima parte di stagione pessima; sul rosso del Foro Italico vedremo il capitolo n.12 dell’accesa rivalità tra il moscovita e il greco, che dopo la finale dello scorso anno punta ad alzare finalmente la coppa del torneo romano. Senza dubbio due grandi semifinali, possiamo dire che l’albo d’oro del torneo è “salvo” dalla classica meteora pronta alla zampata e poi scomparire. Ma… manca Jannik Sinner. 
    Inutile girarci intorno: vista la crescita di Sinner nel 2023, la sua continuità di rendimento, la sua forza dimostrata sul rosso di Monte Carlo, e come avesse scelto di saltare Madrid per preparare Roma (uno dei principali obiettivi stagionali dopo gli Slam), non trovarlo in semifinale al posto di Ruud è una delusione. Non esageriamo con le critiche però. Jannik nella sconfitta contro Cerundolo non stava bene. In campo era evidentemente spossato, le gambe non lo portavano con la solita forza e velocità sulla palla, la spinta era modesta. Non solo la visione dal vivo lo conferma, dopo averlo osservato in settimana più volte anche in allenamento, ma soprattutto l’udito. In quella maledetta sconfitta contro Cerundolo, quel suono pieno e potente generato dall’impatto delle sue corde sulla palla non si sentiva che raramente, nelle poche occasioni nelle quali è riuscito a sbracciare a tutta.
    Ero presente nella press conference post partita. È arrivato pallido, un po’ stranito, ha parlato col contagocce fornendo pochi dettagli. Non aveva alcune voglia di parlare, evidentemente. Deluso perché voleva tutt’altro da questa settimana. Ha confermato che era una giornata no, che non si sentiva al meglio, che ne parlerà col suo team perché queste giornate non devono ripetersi. Quest’anno è la prima volta che in campo davvero non c’era. Senza pensare a chissà quali dietrologie, forse la verità è molto semplice: s’è preso un banale malanno che l’ha svuotato di energie. Magari il freddo “becco” della serata romana, lottando contro Shevchenko immersi in un’umidità terribile, l’ha mandato ko (pure Alcaraz, ricordiamo, dopo un match notturno è crollato alla partita seguente…). Ormai il dado è tratto, l’occasione persa per la delusione di tutti, in primis la sua. Non ne facciamo un dramma, avrà altre occasioni, ma spiace. Tanto. Perché sembrava prontissimo a giocarsi le sue chance anche per il titolo, perché il tabellone era oggettivamente ottimo e una volta in semi, chissà…
    A questo punto, orfani del sogno Sinner, chi vince? Non è affatto facile fare un pronostico. Tsitsipas dopo la finale dello scorso anno potrebbe apparire il logico favorito. Forse lo è, ma dovrà lottare parecchio per farcela. Contro Musetti in uno dei match più notturni della storia degli IBI, ha impressionato la sua volontà. Dritto verso l’obiettivo, superando i suoi limiti tecnici sul rovescio e perseguendo con grande efficacia i suoi schemi. Stessa conferma ieri sera contro Coric. Fisicamente sembra stare benissimo, ma è difficile vederlo nettamente favorito contro un Medvedev salito così tanto nella fiducia e nella qualità di prestazione sulla terra. “Non volevo dirlo prima del torneo perché poi se avessi perso ancora al primo turno mi avrebbero detto eh, guarda questo… ma in allenamento sto giocando benissimo. Alla fine la terra battuta non mi piace, ma più ci gioco, più gioco meglio”. Parole e musica del russo dopo aver eliminato la sorpresa del torneo Hanfmann. Il problema tecnico di Daniil sul rosso era il movimento sul campo, la difficoltà di controllare la scivolata e la ripartenza. Può sembrare una cosa secondaria, ma per il suo tennis invece è decisiva: uno che fa della copertura del campo e dell’equilibrio dinamico il punto di forza per le sue difese e contrattacchi, non sentirsi sicuro negli spostamenti è mortale. Sul rosso-umido di quest’edizione bagnatissima degli IBI ha trovato il grip ideale e i suoi colpi sono efficacissimi. È avanti 7-4 contro Tsitsipas negli head-to-head, quindi considerando tutto, è giusto considerare questa semifinale in totale parità. Vinca il migliore. Se devo scommettere una svalutatissima lira, la punto su Medvedev perché è complessivamente più forte del greco, anche se Stefanos si meriterebbe assai di vincere il torneo. Dal 2019, Stef è il tennista che nei Masters 1000 ha fatto complessivamente meglio, con 7 semifinali su 15 tornei.
    L’altra semifinale potrebbe apparire facile per il Rune durissimo e in gran forma ammirato contro Djokovic. Attenzione: gli head to head contro Ruud dicono 4-0 per il norvegese, in match disputati tra 2021 e 2022. “So come batterlo, darò il mio meglio in campo” ha affermato Casper dopo esser sbarcato in semifinale. Non è ancora quel muro micidiale ammirato lo scorso anno, ma di sicuro ha ritrovato velocità in campo e propensione alla spinta. Tuttavia nelle vittorie del torneo, dopo qualche errore comandando lo scambio è tornato conservativo, segnale di una sicurezza ancora non totale nel proprio gioco. Probabilmente scenderà in campo sentendosi sfavorito e quindi potrà colpire libero, insistendo magari sul contro piede contro il diritto del danese, che quando è chiamato a rincorrere verso destra non sempre è preciso. Rune è discretamente favorito, sembra stare benissimo, ha dentro il fuoco di chi vuol arrivare a tutti i costi, bruciando le tappe. Potrebbe essere una grande battaglia, speriamo anche divertente.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Medvedev invita Rublev a diventare padrino di sua figlia

    Medvedev invita Rublev a diventare padrino di sua figlia

    Daniil Medvedev e Andrey Rublev, due dei giocatori più rilevanti del momento nel circuito internazionale, sono grandi amici fin dall’infanzia e questa amicizia non è mai stata compromessa dalla competizione, tanto che l’attuale numero cinque del mondo ha invitato il sesto classificato ATP ad essere il padrino di sua figlia.
    La cerimonia si è svolta a Monte Carlo, poco dopo che Rublev ha conquistato il suo primo titolo Masters 1000 proprio nel Principato di Monaco. LEGGI TUTTO

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    Medvedev risponde duramente a Zverev: “Prima di parlare di correttezza dovrebbe guardarsi allo specchio”

    Daniil Medvedev

    Volano gli stracci tra Daniil Medvedev e Sasha Zverev. I due sono stati protagonisti di un lungo e convulso match serale di ottavi di finale al Masters 1000 di Monte Carlo, terminato con la vittoria del moscovita ma con il tedesco a un passo dal successo in più occasioni. Durante la partita non sono mancati momenti di tensione e polemica, tanto che nel dopo partita Zverev ha criticato il comportamento del rivale, a suo dire oltre il limite della correttezza.
    “Daniil è uno dei giocatori più scorretti al mondo” ha affermato Zverev a caldo, dopo la cocente sconfitta. “Io prendo molto sul serio il fair play e la sportività, lui no. Ha usato una pausa per andare in bagno quando non era possibile. Ci sono tipo 1000 situazioni in cui sente che comincio a giocare meglio e in cui prova a fare qualcosa di diverso, sempre. Sono totalmente deluso da lui come sportivo. È chiaro che il fatto che io mi sia distratto non è positivo, non va bene. Questo non sarebbe dovuto succedere, è colpa mia e non era giusto da parte mia, ma sento che il fair play dovrebbe far parte dello sport, e lui non lo conosce”.
    Dopo la dura battaglia, Medvedev ieri è parso scarico contro Rune, uscendo sconfitto. Di fronte alla stampa, il russo si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, rispondendo a Zverev per le rime.
    “Non voglio dire troppo su questo tema – le critiche ricevute da Zverev, ndr – perché penso che abbia parlato proprio a fine partita e potrebbe essere la foga del momento. Le cose cambierebbero molto e sarebbe più grave se lui mantenne quelle parole una settimana dopo. Dirò solo che non siamo mai stati amici, solo nelle competizioni junior abbiamo avuto un rapporto discreto, quindi sono stato molto sorpreso di sentirlo dire in alcune cerimonie di premiazione che era un mio amico e mia moglie , perché non è vero. In questo momento non do molta importanza alle sue parole, ma lo avverto già che se dopo una settimana continua a dire la stessa cosa, lo avvicino negli spogliatoi e gli dico che dobbiamo parlare di ciò che sta sbagliando, anche se rimanessimo eterni nemici senza più scambiarci più una parola”, ha commentato Daniil.
    “Sono un grande amico di circa 90 giocatori del circuito, ho un buon rapporto con altri 50 quindi mi dispiace quando succede qualcosa in campo. So che a volte posso essere ruvido, ma ieri… Non ti è piaciuto che ho tolto il paletto della rete? Che sono andato in bagno? Ho pisciato, non so cos’altro potrei fare. Infatti quando vado in bagno perdo il ritmo e di solito finisco per perdere i due giochi successivi. Sasha vive nel suo mondo. Ogni volta che perde possiamo trovare 25 interviste in cui dice cose strane. So che ho avuto torto in liti con ragazzi come Ruud, Schwartzman o Khachanov, e mi dispiace che possano sentire cose negative sul mio modo di essere perché sono ragazzi molto simpatici. Ma Zverev non è come loro. Dovrebbe guardarsi allo specchio prima di dire che non gioco con correttezza”, conclude Daniil Medvedev.
    Parole assai secche, che di sicuro non passeranno inosservate. Vedremo che accadrà alla loro prossima sfida… LEGGI TUTTO

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    Medvedev pronto ad adattare il suo gioco per la stagione sulla terra battuta

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Daniil Medvedev ha ottenuto grandi risultati sui campi in cemento questa stagione, vincendo quattro titoli, incluso il suo quinto titolo ATP Masters 1000 a Miami all’inizio di questo mese.In gara sulla terra battuta al Rolex Monte-Carlo Masters questa settimana, Medvedev è pronto ad adattare il suo gioco per la stagione sui campi in terra rossa.“Devo sicuramente cambiare il mio gioco perché i miei colpi sono troppo piatti e la terra non permette alla palla di scorrere tanto sul campo,” ha detto Medvedev nella sua conferenza stampa pre-torneo. “I miei avversari possono sfruttare questi [colpi contro di me].
    “Allo stesso tempo, non si può cambiare ciò che si fa in nove mesi o un anno drasticamente, quindi devo trovare un buon equilibrio in cui continuo a giocare il mio gioco, con qualche piccola modifica. Modificando alcuni colpi nei momenti giusti.”
    La terza testa di serie, che vanta un record di 29-3 quest’anno, ha vinto 18 dei suoi 19 trofei a livello di torneo sui campi in cemento. Al contrario, non ha mai vinto un titolo a livello di torneo sulla terra battuta, con il suo miglior risultato a Monte-Carlo nel 2019 quando ha raggiunto le semifinali.
    Il 27enne non ha mai nascosto il suo amore per i campi in cemento in passato, ma riconosce che la varietà delle superfici è cosa buona per questo sport.“Vorrei che potessimo continuare sul cemento, ma capisco che ci sono diverse superfici nel Tour e questo è positivo perché alcuni tennisti sono migliori sulla terra, alcuni sul cemento, alcuni sull’erba,” ha detto Medvedev. “È bello avere diverse superfici, penso che sia positivo per questo sport.”Medvedev è attualmente primo nella Pepperstone ATP Live Race To Turin. Punta a un risultato importante nel Principato per mantenere la posizione di vertice, iniziando il suo torneo direttamente al secondo turno contro Lorenzo Sonego o il qualificato Ugo Humbert. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: Sinner lotta, ma s’inchina alla solidità e “ragnatela” di Medvedev

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Jannik Sinner lotta, spinge, resiste e ci prova con tutte le (poche) energie rimaste dopo l’incredibile semifinale vinta contro Alcaraz, ma non riesce a coronare con il titolo la sua splendida corsa al Miami Open 2023. L’azzurro nella finale del Masters 1000 di Miami è sconfitto dal formidabile Daniil Medvedev di queste ultime settimane col punteggio di 7-5 6-3, in un match molto duro sul piano fisico, sia per i tanti scambi imposti dal russo, bravo a tenere l’incontro nei canoni a lui più congeniali, che per il caldo opprimente nel “catino” dell’Hard Rock Stadium, sotto il sole cocente della Florida.
    Si sapeva già dalla viglia che sarebbe stato un match molto complicato, visto che l’altoatesino aveva sempre perso contro il russo, anche quest’anno nella finale di Rotterdam. Il campo ha pienamente confermato come il tennis di Daniil sia quasi perfetto per disinnescare le migliori qualità di Jannik: risponde molto bene, riesce a bloccare l’azzurro in scambi a medio-basso ritmo, con angoli aperti che portano “Jan” fuori posizione e non gli consentono di far partire le sue bordate. Sinner soffre la palla del moscovita, la sua grande difesa e quindi le improvvise accelerazioni, con quel rovescio quasi infallibile e tanto profondo, e quei servizi che diventano imprendibili. Jannik era consapevole che il suo pressing ad alta velocità – il suo marchio di fabbrica – non è abbastanza per sfondare il rivale, in grandissima condizione atletica e fiducia, quindi ha provato a cambiare qualcosa, è stato lucido e attento, ma non è bastato. Ha cercato la massima velocità dritto per dritto per non dare angolo al rivale e rischiando quindi la botta a tutta col diritto; ha rischiato tanto, portando la sua velocità al massimo per sfondare l’avversario, alternando discese a rete e qualche palla corta (oggi non ben eseguite a dire il vero) per variare più possibile, ma per “montare sopra” ad un Medvedev così in forma e sicuro serviva un’energia che oggi l’azzurro non aveva.
    Proprio l’energia è stata la chiave dell’incontro, lo è visto fin dall’inizio che le sue gambe non giravano come l’altra notte vs. Alcaraz. Si sperava che strada facendo si potesse sciogliere, ma in realtà non è quasi mai riuscito a trovare il ritmo totale e la spinta a tutta che aveva programmato, e nemmeno sprintare rapido in avanti per prendersi il punto di volo. Le stecche col rovescio di Jannik sono la dimostrazione che sulla palla non arrivava come a suo solito, in anticipo e equilibrio. Lo si è visto ancor di più nel finale del primo set, quando la partita si è spaccata a favore del russo.
    Sinner ha iniziato più incerto al servizio, incapace nel trovare punti diretti con la prima e non riuscendo a forzare lo scambio su velocità così alte da provocare gli errori di Medvedev. Quando il russo pareva in totale controllo del match, nel quinto game incappa in un brutto turno di servizio (tre doppi falli) e alla quinta palla break Sinner, all’improvviso, strappa il primo break dell’incontro. Purtroppo il suo vantaggio dura una manciata di minuti, Medvedev si prende l’immediato contro break – poco col servizio Jannik, troppo poco – e quindi riesce a riportare l’incontro sui suoi ritmi, su quei palleggi con bassa velocità ma tanto angolo e rotazioni varie che spostano l’azzurro in posizioni non facili da difendere e ribaltare. I tentativi di variare di Jannik non hanno successo, solo a fiammate incidono perché non ha la stessa energia della nottata precedente contro Alcaraz per rischiare sempre a tutta. Le gambe di Sinner, servendo sul 5-6, sono pesanti, il rovescio e poi il diritto lo tradiscono. Subisce un break che gli costa il set. Medvedev scappa via 2-0 all’avvio del secondo; reazione leonina di Sinner, più di testa che di fisico, anche con qualche regalo del russo, che però torna subito in vantaggio e mette il pilota automatico al servizio, diventando imprendibile.
    Oltre alla spiegazione tattica e tecnica del match, Sinner non ha ricavato quanto necessario dal servizio. 56% di prime palle in campo è dato troppo basso, discreto il 69% di punti. Ma Medvedev ha ricavato ben l’86% con la prima e soprattutto un ottimo 46% con la seconda (contro il 32% di Sinner). Ormai è dimostrato: Sinner ha assoluta necessità di percentuali di prime in campo superiori al 60-65%, ricavando almeno un tre punti su quattro. Ha un tennis molto rischioso, di forte pressione, avere la certezza di punti col servizio e di prime consistenti che lo portano in condizione di vantaggio sono la base sulla quale costruisce le sue grandi vittorie, lo rendono sciolto e più sicuro. Oggi non c’è riuscito, anche per la bravura in risposta del rivale, ma il dato prime palle in campo è stato troppo basso.
    Sinner dopo la finale persa a Miami nel 2021, non riesce ad alzare la coppa e chiudere così in bellezza una settimana da sogno. Chiaro che una finale persa è sempre difficile da digerire, ma il bilancio del suo torneo è estremamente positivo. Ha battuto Alcaraz, di forza e di tennis, ha prodotto una qualità e quantità di tennis da campione, mostrando grandi miglioramenti sotto ogni aspetto del gioco, parte fisica inclusa. Medvedev è un rivale tostissimo, sempre lo sarà per lui. L’importante è arrivarci a giocare questi match, queste grandi finali. Uno Jannik così in crescita e sempre più forte, le vincerà presto queste partite.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La finale del Miami Open 2023 inizia con Medvedev alla battuta. L’orario non è proprio dei migliori… il campo è letteralmente diviso a metà tra luce e ombra. Serve sicuro Daniil, si scambia (poco) alla velocità del russo, che zero muove lo score del match. Sinner al servizio. Buon inizio anche per l’azzurro, ma un’incertezza sotto rete nel recupero di un nastro sfortunato e una stecca col diritto gli costa i vantaggi. Cerca di uscire dallo scambio Jannik con una palla corta che non passa la rete. Da 40-15, c’è la palla break per Medvedev. Con una solida prima al centro, Sinner si salva. Tanta lotta, e tanta fatica per Jannik, che spinge forte ma in quest’avvio non riesce a sfondare il rivale. Servono punti col servizio. Con un serve and volley perfetto l’azzurro vince un game di oltre 10 minuti (14 punti). Evidente come Sinner non possa accettare la ragnatela e scambi del rivale, in quella palude tecnica sguazza sicuro, inafferrabile. Medvedev al contrario vince in un minuto il suo secondo game a zero, 2-1. Anche il secondo turno di battuta di Jannik è laborioso: Daniil risponde profondo, è molto sicuro nello scambio alle sue velocità, Sinner non riesce al momento portare la partita su velocità superiori. Ha assolutamente bisogno di prime palle sicure e verticalizzare immediatamente. Con due ottimi punti impatta 2 pari, ma in risposta Jannik non riesce ad incidere. Dopo 10 punti di fila, un doppio fallo costa al russo il primo punto perso al servizio. Altro doppio fallo… 30 pari. Fiuta il “sangue” l’azzurro, risponde profondo, sposta il rivale e lo forza all’errore. Improvvisa, ecco la palla break per Sinner! Non trema il moscovita, prima al T perfetta, si salva. Bravo Sinner ad alzare il ritmo, rischia, viene avanti, mette finalmente pressione a Medvedev, che sbaglia. Altra palla break. Purtroppo, la prima di servizio di Daniil è una sentenza, stavolta esterna, cancella anche questa. Stavolta il servizio tradisce il russo, doppio fallo e palla break n.3! Niente prima in campo… ma la seconda è carica di effetto e sorprende l’azzurro. Non molla NIENTE Sinner, di nuovo sulla parità risponde bene, cross, e sbaglia Medvedev. Quarta PB… ma ancora servizio e affondo immediato. Le chance di break diventano 5… GRANDE SINNER! Stavolta il servizio non aiuta Medvedev, risponde cross stretto, spostando fuori posizione il rivale, quindi lo inchioda a destra, affonda col rovescio e viene a rete a prendersi il BREAK! Quando Daniil pareva intrattabile al servizio, ecco che è Jannik a scappare avanti, 3-2 e servizio. Che grinta e che testa, nello sfruttare i doppi falli del rivale e trovare grande aggressività in risposta. Rischia una palla corta che non va, poi Jannik spedisce in rete un diritto in scambio. 30-40, palla del Contro Break per il russo. Scambio durissimo, un diritto violento di Sinner sbatte sul nastro e vola in corridoio. Contro Break, 3 pari, tutto da rifare, bravo Medvedev in difesa, sono mancati i punti col servizio. Con sicurezza, Daniil in un amen si riporta avanti 4-3. Arriva il fisioterapista per l’azzurro e poi il medico. Prende una medicina, non sembra qualcosa di muscolare, semmai spossatezza per il caldo, nello stadio è percepita una temperatura di 35°. È evidente come ormai Jannik cerca di accorciare gli scambi, fa serve and volley (punito da un gran passante), poi un diritto a tutta, è un rischio necessario. 4 pari, anche grazie a qualche errore col diritto del russo. Ancora un turno di battuta rapido per Medvedev, 5-4; bene anche Sinner, molto incisivo col diritto, 5 pari. Daniil vola 6-5, mentre Jannik è in difficoltà nel suo game. Si tira una pacca sulle gambe l’azzurro dopo aver sbagliato un rovescio non difficile, che gli costa lo 0-30. Un altro errore di rovescio sul 15-30 condanna Sinner a difendere Due Set Point. Spinge a tutta col diritto, ma la palla di “Jan” non passa la rete. Secondo break per lui e soprattuto 7-5 Medvedev. Un primo set durissimo, anche sul piano fisico. Peccato per come l’azzurro non sia riuscito a difendere il break di vantaggio, ma complessivamente il gioco del russo è stato più continuo e consistente. Medvedev ha vinto l’86% di punti con la prima, contro il 68% di Sinner. Jannik doveva ricavare di più dalla battuta, ma pagato soprattutto nella gestione dello scambio. Ben 12 punti in più vinti da Daniil, moltissimi per un parziale finito 7-5.
    Secondo set, Medvedev to serve. Sciolto, spinge in sicurezza e a 15 vince il game. Jannik invece sembra in evidente calo fisico. Non arriva bene sulla palla e la spinta non è precisa. Un paio di errori gli costano lo 0-30. Daniil forza l’azzurro a scambiare negli angoli con poco ritmo, lo sbatte con palle che atterrano sulla riga del servizio e molto esterne, e sbaglia ancora Sinner. 0-40, tre palle break (e parziale di 7-1 nel secondo set). Si piega Jannik, le gambe non vanno in questo momento. Un errore di rovescio in scambio, totalmente scarico di gambe, gli costa un doloroso BREAK, 2-0 Medvedev. Jannik ha un tennis che richiede tanta energia, arrivare bene sulla palla e scaricare potenza, in questo momento sembra incapace, non ne ha le forze. Si butta avanti e trova una volée difficile, poi una risposta vincente. 0-30! Incredibilmente, Medvedev regala un rarissimo rovescio, 15-40! Due palle del contro break. Sbaglia il russo, quando il match sembrava totalmente nelle sue mani forte di un parziale di 16-4, ecco il Contro Break! 2-1 Medvedev, ma ora serve l’azzurro. Non è game facile, non ottiene niente dal servizio Jannik mentre i colpi del russo sono molto profondi, e lenti, non facili da spingere. Sinner sbaglia, 15-40, due palle per tornare avanti. Con un errore in scambio, Jannik cede di nuovo il turno di battuta (terzo break di fila). 3-1 Medvedev. Stavolta Daniil non cala, serve benissimo, trova un gancio col diritto tanto brutto esteticamente quanto preciso, 40-0. Un doppio fallo (il quinto), ma poi un bel forcing gli porta il punto del 4-1. Jannik non molla niente, ci prova con tutte le energie rimaste, continua ad attaccare e cercare un modo per riaprire l’incontro, facendo anche il pugno al suo angolo per dimostrare di esserci e di crederci, ma Daniil è molto attento nei suoi turni di servizio, chiude 6-3 in sicurezza. Vince di nuovo un Masters 1000 (non gli accadeva dall’estate del 2021), purtroppo Sinner perde la seconda finale a Miami, contro un avversario che non è mai riuscito a battere in carriera (sesta sconfitta, la prima in condizioni Outdoor). Resta una grande settimana per Jannik, un torneo dal quale ha avuto moltissime conferme che la strada è quella giusta, il livello c’è. Bravo Jannik, ma bravissimo Medvedev, oggi sul cemento il più forte.

    [10] Jannik Sinner vs [4] Daniil MedvedevATP Miami Jannik Sinner [10]53 Daniil Medvedev [4]76 Vincitore: Medvedev ServizioSvolgimentoSet 2D. Medvedev 15-0 30-0 40-03-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace2-5 → 3-5D. Medvedev 15-0 15-15 df 30-15 ace 40-15 40-302-4 → 2-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace1-4 → 2-4D. Medvedev 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 df1-3 → 1-4J. Sinner 0-15 15-15 15-30 15-401-2 → 1-3D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 15-400-2 → 1-2J. Sinner 0-15 0-30 0-40 15-400-1 → 0-2D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-405-6 → 5-7D. Medvedev 15-0 15-15 df 30-15 ace 40-15 ace5-5 → 5-6J. Sinner 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace4-5 → 5-5D. Medvedev 15-0 30-0 40-0 ace4-4 → 4-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-4 → 4-4D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-153-3 → 3-4J. Sinner 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 30-403-2 → 3-3D. Medvedev 15-0 30-0 ace 30-15 df 30-30 df 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A df 40-40 40-A 40-40 40-A2-2 → 3-2J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-2 → 2-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 1-1D. Medvedev 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1
    6 ACES 90 DOUBLE FAULTS 635/63 (56%) FIRST SERVE 37/63 (59%)24/35 (69%) 1ST SERVE POINTS WON 32/37 (86%)9/28 (32%) 2ND SERVE POINTS WON 12/26 (46%)2/6 (33%) BREAK POINTS SAVED 4/6 (67%)10 SERVICE GAMES PLAYED 115/37 (14%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 11/35 (31%)14/26 (54%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 19/28 (68%)2/6 (33%) BREAK POINTS CONVERTED 4/6 (67%)11 RETURN GAMES PLAYED 1011/17 (65%) NET POINTS WON 9/12 (75%)16 WINNERS 1936 UNFORCED ERRORS 2133/63 (52%) SERVICE POINTS WON 44/63 (70%)19/63 (30%) RETURN POINTS WON 30/63 (48%)52/126 (41%) TOTAL POINTS WON 74/126 (59%)217 km/h MAX SPEED 216 km/h199 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 202 km/h147 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 161 km/h LEGGI TUTTO

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    Medvedev: “Non so come reagirà il pubblico, ma sono felice di giocare a Wimbledon”

    Daniil Medvedev, assente a Wimbledon 2022

    Daniil Medvedev sarà protagonista stasera alla finale di Miami, contro il nostro Jannik Sinner. Il campione di US Open 2021 in Florida prima della finale ha parlato brevemente della questione Wimbledon, con i tennisti russi e bielorussi finalmente riammessi al più storico evento stagionale dopo il “Ban” della scorsa stagione, per la nota questione relativa all’invasione dell’Ucraina.
    “È un bellissimo torneo, uno del Grande Slam. Sono molto felice di poter giocare lì quest’anno”, ha detto un Medvedev. “Non so quale sarà la reazione del pubblico, non posso controllarla, ma sarò felice di poter tornare a giocare davanti al publico di Londra e in quel sito storico. Sono  campi unici al mondo. Speriamo di avere delle partite fantastiche e sorprendenti”.
    Così invece Karen Khachanov sulla questione: “Seguiamo solo le regole. Penso che questo sia quello che stiamo facendo ora, giusto? C’è neutralità? Beh, non c’è la bandiera russa già dalla fine di febbraio dello scorso anno. Quindi sostanzialmente continuiamo a fare lo stesso di tutti gli altri tornei, così almeno credo. Non è niente di diverso da quello a cui siamo già abituati. Tra l’altro non ho sponsor in Russia in questo momenti, quindi è quello che è, prendiamo quel che viene deciso. Noi alla fine pensiamo solo a giocare”. LEGGI TUTTO