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    Medvedev e Zverev avanzano alle semifinali dell’ATP 500 di Pechino 2023. Medvedev si lamenta: “Queste palle sono uno scherzo per giocare sul cemento”

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Gli occhi del mondo del tennis sono puntati su Pechino questa settimana, con le stelle Daniil Medvedev e Alexander Zverev che avanzano alle semifinali dell’ATP 500 organizzato nella capitale cinese.Medvedev, nonostante non abbia giocato al suo massimo, ha dimostrato di nuovo il suo calibro d’élite battendo Ugo Humbert con il punteggio di 6-4 3-6 6-1. Humbert ha dato del filo da torcere al russo, ma alla fine ha dovuto cedere davanti alla consistenza e all’intelligenza competitiva di Medvedev.
    La polemica sulle palle utilizzate nel circuito maschile continua a far parlare. Medvedev, uno dei più critici in materia, ha espresso la sua frustrazione su quanto sia stato rallentato il gioco a causa delle palle pesanti, in particolare sulle superfici dure. Dopo la sua vittoria sui quarti contro Humbert, ha dichiarato: “Queste palle sono uno scherzo per giocare sul cemento. Non è normale perdere il mio servizio e poi vincere il set 6-1”.
    È innegabile l’abilità di Medvedev sulle superfici dure, come dimostrano i suoi risultati impressionanti. Ha raggiunto almeno le semifinali in 19 tornei ATP 500, Masters 1000 e Grand Slam su questa superficie, un exploit che pochi possono vantare. In conferenza stampa, Medvedev ha condiviso alcune riflessioni: “Giocare con queste palle è come giocare sulla terra battuta. Vorrei anche difendere alcuni dei miei titoli e, alla fine della mia carriera, essere campione in tutti i principali tornei su cemento”.
    ATP Beijing Ugo Humbert461 Daniil Medvedev [2]636 Vincitore: Medvedev ServizioSvolgimentoSet 3D. Medvedev15-0 30-0 40-151-5 → 1-6U. Humbert1-4 → 1-5D. Medvedev1-3 → 1-4U. Humbert 30-30 40-A1-2 → 1-3D. Medvedev15-0 15-15 30-400-2 → 1-2U. Humbert0-1 → 0-2D. Medvedev 40-30 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2U. Humbert5-3 → 6-3D. Medvedev 0-15 15-304-3 → 5-3U. Humbert3-3 → 4-3D. Medvedev3-2 → 3-3U. Humbert 30-15 30-302-2 → 3-2D. Medvedev30-15 40-152-1 → 2-2U. Humbert15-30 40-301-1 → 2-1D. Medvedev1-0 → 1-1U. Humbert 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1D. Medvedev 0-15 30-154-5 → 4-6D. MedvedevU. Humbert 30-15 40-153-3 → 4-3D. Medvedev2-3 → 3-3U. Humbert 0-15 30-30 40-A2-2 → 2-3D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-A1-2 → 2-2U. Humbert0-15 15-15 15-301-1 → 1-2D. Medvedev1-0 → 1-1U. Humbert 15-0 30-0 40-0 40-300-0 → 1-0

    Nel frattempo, Alexander Zverev ha continuato a dimostrare il suo buon momento di forma approdando alle semifinali grazie al successo su Nicolás Jarry, battuto con il punteggio di 6-1 6-7 (5) 6-3. Dopo un avvio traballante da parte del cileno, il match si è trasformato in una battaglia equilibrata, con Zverev che ha dimostrato di saper brillare nei momenti cruciali. Con questi risultati, la semifinale vedrà uno scontro tra due protagonisti del circuito: Daniil Medvedev e Alexander Zverev. C’è una lunga serie di precedenti tra i due e anche discreta ruggine, esternata soprattutto quest’anno in campo e con dichiarazioni al veleno nei post partita. “Non siamo amici” sentenziano i due senza peli sulla lingua. In semifinale, con una rivalità così accesa in campo, ci sarà da divertirsi…
    ATP Beijing Alexander Zverev [8]666 Nicolas Jarry173 Vincitore: Zverev ServizioSvolgimentoSet 3A. Zverev 15-0 30-0 40-05-3 → 6-3N. Jarry 15-0 30-0 40-0 ace5-2 → 5-3A. Zverev 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-404-2 → 5-2N. Jarry 0-15 0-30 15-30 ace 15-40 30-403-2 → 4-2A. Zverev 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2N. Jarry 15-0 30-0 30-15 40-152-1 → 2-2A. Zverev 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-401-1 → 2-1N. Jarry40-A 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-301-0 → 1-1A. Zverev 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 df A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 2-1* 3-1* 3*-2 3*-3 3-4* 4-4* 4*-5 4*-6 5-6*6-6 → 6-7A. Zverev 15-0 30-0 ace 40-0 40-155-6 → 6-6N. Jarry 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-305-5 → 5-6A. Zverev 15-0 40-0 40-154-5 → 5-5N. Jarry 0-15 15-15 30-15 40-154-4 → 4-5A. Zverev 15-0 30-0 30-15 40-15 ace3-4 → 4-4N. Jarry 15-0 30-0 ace 40-0 ace3-3 → 3-4A. Zverev 15-0 30-0 40-0 40-152-3 → 3-3N. Jarry 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-2 → 2-3A. Zverev 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 ace1-2 → 2-2N. Jarry 0-15 0-30 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2A. Zverev 0-15 15-15 30-15 A-40 ace0-1 → 1-1N. Jarry0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1A. Zverev4-0 → 5-0N. Jarry 0-15 30-403-0 → 4-0A. Zverev15-0 40-152-0 → 3-0N. Jarry0-15 0-30 15-301-0 → 2-0A. Zverev0-0 → 1-0

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Medvedev: “La logica dice che sarà Alcaraz a terminare l’anno da n.1”

    Daniil Medvedev

    Daniil Medvedev ha debuttato al 500 di Pechino con un comodissimo successo contro Tommy Paul, un 6-2 6-1 che lascia ben poco spazio all’immaginazione. Ottimo esordio per il moscovita, su di una superficie che gradisce. Ricordiamo che Daniil ha vinto l’ultima edizione del 1000 di Shanghai (2019), quindi ha già dimostrato di esser competitivo in Cina. Nella press conference post partita si è detto sorpreso della cattiva giornata dell’avversario e fiducioso per il resto del torneo. Si è anche soffermato sulla corsa al n.1 di fine anno, che ipoteticamente lo vede ancora in ballo, ma è ben consapevole di aver chance quasi nulle. Tuttavia si è speso in un pronostico di fine stagione: vede Carlos favorito su Novak.
    “Non credo che Tommy abbia giocato la sua partita migliore, forse a causa del jet lag proveniente da Vancouver, ed è strano perché lui è un avversario davvero forte su questi campi, ma sono molto contento di come ho giocato” afferma Medvedev. “Non è mai facile tornare in gara di nuovo dopo aver perso una finale del Grande Slam… penso che il mio tennis oggi sia stato molto buono”.
    Ama giocare in Cina, poiché apprezza molto la loro cultura: “Qui mi sento molto apprezzato ed è fantastico perché amo la cultura cinese, amo il cibo e il loro modo di vivere”.
    Ecco il suo pensiero sulla vetta del ranking di fine stagione: “Ovunque vado cerco di alzare il trofeo, quindi rimane vivo il sogno di essere il numero 1 fine anno, so essere ancora in corsa. Tuttavia sono consapevole di essere molto lontano dall’obiettivo e che la mia lotta deve consistere più nel cercare di finire con più punti possibili e stare vicino ai due davanti, per poterli assaltare all’inizio del 2024. Non credo che Novak giocherà molti tornei, quindi la logica indica che Carlos Alcaraz dovrebbe finire come numero 1 alla fine dell’anno. Darò il massimo in ogni torneo a cui giocherò”.
    Un pensiero corretto, ancor più visto che all’ultimo Australian Open Medvedev è uscito nei primi turni, mentre Djokovic è campione in carica e quindi avrà molti punti da difendere. Tuttavia anche Alcaraz non giocato quest’anno per un infortunio last minute, quindi avrà solo da guadagnare.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Controversie a Wimbledon: Piani di Espansione dell’All England Club Incendiano il Dibattito tra Politica e Residenti. Medvedev Rinuncia all’ATP Zhuhai 2023: La Stanchezza del Post-US Open Prevale sul Tour Asiatico. Cornet Rinuncia ai Tornei in Cina: Una Decisione Forte

    Alize Cornet nella foto

    Alizé Cornet fa notizia oggi: è diventata la prima giocatrice del circuito a rinunciare a giocare nei tornei in Cina. La francese uscirà dalla top-100 all’età di 33 anni, dopo aver deciso che la sua stagione riprenderà a ottobre, citando diverse ragioni per non recarsi nel paese asiatico. Tra queste, ovviamente, le sue forti convinzioni riguardo a quanto accaduto l’anno scorso con Shuai Peng, di cui non abbiamo avuto notizie per molti mesi. “Rimanendo fedele alle mie convinzioni e attenta alla mia salute, ho deciso di non giocare in Cina quest’anno. La mia stagione, quindi, riprenderà ad ottobre. A presto”, recitava il suo ultimo post su Instagram. Situazione complicata per Alizé, che è l’unica giocatrice del circuito ad annunciare la sua rinuncia a viaggiare in Cina.
    I piani di espansione dell’All England Lawn Tennis Club stanno suscitando molta polemica e hanno generato un acceso dibattito politico e tra i residenti. Tanto che gli abitanti di Wimbledon si sono uniti per protestare contro quella che ritengono una proposta ingiusta: il torneo ha proposto di costruire un nuovo stadio con una capienza di 8.000 spettatori dove attualmente si trova un campo da golf, e di aumentare il numero totale di campi delle strutture del club a 38. Oltre a tutte le complessità legali esistenti, c’è una forte opposizione da parte di alcuni residenti che si stanno mobilitando per impedire la realizzazione di questo progetto, come riportato dal DailyMail.
    Dopo un estenuante US Open 2023, Daniil Medvedev ha deciso di rallentare e concedersi più tempo per riposare. Finalista a Flushing Meadows, il russo non parteciperà all’ATP Zhuhai 2023, primo torneo del tour asiatico in cui era il grande protagonista del tabellone. La stanchezza si è rivelata eccessiva per viaggiare così presto nel continente asiatico, anche se il moscovita ha ancora in vista Pechino e Shanghai come due tornei durante questa tournée. Anche il suo connazionale Alexander Shevchenko ha rinunciato a un evento che ha visto altre defezioni, come quelle di Sonego, Coric, Griekspoor e JJ Wolf. Ad oggi, Karen Khachanov, Cameron Norrie e Jan-Lennard Struff sono le tre teste di serie.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    US Open, parlano i big. Alcaraz: “Non sono focalizzato nel difesa del titolo ma sul giocare al massimo”. Djokovic: “La gente pensa che non abbia pressione, è il contrario”

    Carlos Alcaraz nel media day a US Open (foto ATP site)

    Il quarto Slam stagionale si preannuncia quanto mai interessante e ricco di temi. Il mondo della racchetta attende un nuovo capitolo della saga nascente Alcaraz vs. Djokovic, ma molti sono i rivali agguerriti, pronti a dare battaglia e fare lo sgambetto ai due favoriti della vigilia. Nel classico media day pre torneo, i big hanno parlato rilasciando dichiarazioni interessanti. Ne riportiamo alcune, per entrare in clima torneo.
    Alcaraz si dice più focalizzato sul proprio gioco che sulla difesa del titolo. “Dallo scorso anno la mia vita è cambiata molto, molto (sorride). Probabilmente la vita è diversa, ora sono più famoso. Molte persone iniziano a conoscere il mio nome dopo gli US Open dell’anno scorso. Ma la vita personale non è cambiata affatto. Sono lo stesso ragazzo, un ragazzo normale. Ovviamente sento di essere più maturo in campo. Sento di essere un giocatore migliore rispetto a un anno fa. Anche io ho vinto il mio primo Grande Slam l’anno scorso, ma mi sento più maturo e migliore”.Difesa del titolo quindi più complicata? “Probabilmente, ma cerco di non pensarci. In questa settimana di allenamenti sto provando a fare esattamente la stessa cosa che ho fatto l’anno scorso, provando ad allenarmi nello stesso modo in cui giocherò e concentrandomi su quello. Non mi concentro sul fatto di essere il campione in carica, sui punti da difendere e queste cose. Mi concentro solo nel mostrare il mio miglior livello, cercare di migliorare in ogni allenamento e vedere come sarà il torneo”.La notorietà è un prezzo da pagare? “A volte mi piace, a volte no. A volte vuoi sentirti un ragazzo normale, camminare normalmente. Qui a New York ci sono molti spagnoli, ma anche sudamericani. A volte è difficile per me camminare normalmente”.
    Djokovic punta allo Slam n.24. Forte dei suoi record e successi, interessante il suo discorso sulla gestione della pressione e dello stress. “Mi innervosisco come chiunque altro, davvero. La gente pensa che non abbia alcuno stress o tensione. Anzi, al contrario, ne ho parecchia. Devo affrontarla, gestirla. Ognuno ha il proprio modo di gestire le emozioni e di cercare di essere in equilibrio ottimale emotivamente, mentalmente e fisicamente per dare il meglio di sé. Ho giocato alla grande tutta la settimana prima della finale. Non ho lasciato un set a Cincinnati. Ho giocato tutte le partite in sessioni notturne, poi ho giocato in una giornata molto calda, ho avuto solo difficoltà fisiche. Carlos stava giocando molto bene. Mi spinge sempre al limite. Penso di fargli più o meno la stessa cosa. Ecco perché abbiamo prodotto una finale memorabile. È stata una delle finali migliori, più emozionanti e più difficili a cui abbia mai preso parte al meglio dei tre set, senza dubbio, in tutta la mia carriera. Ecco perché sono caduto a terra dopo aver vinto la partita perché mi sembrava di aver vinto un Grande Slam, a dire il vero. La quantità di scambi è stata altissima. È stato fisicamente così impegnativo ed estenuante che mi sono sentito esausto per i giorni successivi. Questi sono i momenti delle partite in cui continuo a impegnarmi quotidianamente, giorno dopo giorno, allenamento, sacrificio, impegno. A 36 anni ho ancora la spinta per farlo. Adoro la competizione. Penso che più ti ritrovi in quelle circostanze particolari in cui stai vivendo delle avversità in campo, dove le cose non si stanno muovendo nel modo giusto per te in termini di prestazione di quel giorno, in termini di tennis, o mentalmente, non ti senti al meglio, e questa è la migliore opportunità possibile per crescere mentalmente da questo, per imparare qualcosa. Normalmente è di fronte alle avversità che impari di più. Quindi questa è la mia mentalità in questo tipo di partite, cercare davvero di non accettare la sconfitta come un’opzione e dare davvero tutto, dare davvero tutto. È una specie di gioco del gatto col topo in campo. Ci sono molte cose che stanno accadendo. Stai cercando di superare tatticamente il tuo avversario in astuzia, ma poi devi combattere anche con i tuoi demoni, l’insicurezza, la tensione, tutte le cose che stanno accadendo nel mezzo di una simile battaglia”.
    Ricordano a Novak che Federer è stato l’ultimo giocatore a vincere per due anni di fila il torneo (nel 2009 si interrotta la sua striscia di 5 successi di fila, fermato in finale da Del Potro), questo il suo pensiero: “In realtà ho perso più finali qui di quante ne abbia vinte nella mia carriera. Credo che il mio record nelle finali degli US Open sia il peggiore di tutti gli Slam. Ci sono alcune finali molto combattute che ho perso, alcune le ho vinte. Ma in generale penso che la coerenza dei risultati qui sia stata piuttosto buona. Voglio dire, ho giocato la maggior parte delle mie edizioni degli US Open almeno i quarti di finale o meglio negli ultimi 15 anni. Potrebbe essere il fatto che siamo alla fine della stagione. È l’ultimo Grande Slam dell’anno. Sono stati otto mesi difficili di tennis per tutti i giocatori. Forse è questo il motivo per cui probabilmente vedresti più sorprese in questo Grande Slam rispetto ad altri Slam. Questa è l’unica cosa che mi viene davvero in mente”.
    Medvedev parla del tema del momento, la sfida tra Novak e Carlos, e il suo eventuale ruolo di cattivo o terzo incomodo. “Penso che onestamente sia fantastico quel che stiamo vivendo. Penso che sia fantastico per il tennis avere questi due ragazzi che giocano uno contro l’altro in questo momento. È una bella storia, ma poi inizia il torneo e, se tutto va bene, possiamo – quando dico “noi”, io personalmente o qualcun altro – provare a batterli e impedire loro di sfidarsi tra loro. Non mi irrita affatto perché ho sempre detto che a volte abbiamo chi dice che questo è sopravvalutato, un altro sottovalutato, nei commenti sui social media intendo. Secondo me il tennis è uno degli sport in cui si può quasi dire questo. Nel calcio è 11 contro 11. Anche se la squadra vince, si può sempre dire qualcosa sui giocatori. Il tennis è uno contro uno. Abbiamo una classifica, 52 settimane, a meno che qualcuno non si sia infortunato, questa è la classifica che hai meritato. Ora loro due sono il primo e il secondo, con il margine. Penso che siano forse mille, 500 punti davanti a me. Sono il numero 3. Non c’è nessuno dietro di me, almeno così vicino, se ricordo bene. Penso che sia normale che parliamo ancora di me. Ci proverò. L’obiettivo è che, dopo gli US Open, si parli di me. Il ruolo del distruttore, del guastafeste? Non lo so, perché consapevolmente non ci penso. Cerco solo di vincere. Questa è la cosa più importante. Ma inconsciamente, sento che molte volte ho interpretato bene questo ruolo. Spero che possa aiutarmi questa settimana, queste due settimane”. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Cincinnati: Il ritorno di Alexander Zverev. Batte Medvedev ed accede ai quarti di finale

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Alexander Zverev, campione olimpico ed ex numero tre del mondo, sembra sempre più vicino al livello che lo ha reso uno dei principali contendenti ai titoli dei Grand Slam negli ultimi anni. Il tennista tedesco ha raggiunto questa giovedì i quarti di finale del Masters 1000 di Cincinnati, negli Stati Uniti, superando finalmente il suo avversario più ostico di quest’anno: Daniil Medvedev, contro il quale aveva perso tre volte nel 2023 (sempre agli ottavi di finale dei Masters 1000).
    Il tedesco, 26 anni, ha sconfitto questa volta il russo, 27 anni, con il punteggio di 6-4, 5-7 e 6-4, in una sfida che ha durato quasi tre ore.Da segnalare che il tedesco nel terzo e decisivo set sul 3 a 4 è arrivato vicino alla sconfitta dopo aver annullato due palle break che avrebbero portato il russo a servire per il match nel game successivo.Sul 4 pari Daniil con un doppio fallo sulla palla break consegnava praticamente l’incontro al tedesco che nel gioco successivo teneva a 15 il turno di battuta chiudendo la partita per 6 a 4.
    Ora, Zverev attende il vincitore del match tra l’americano Mackenzie McDonald e il francese Adrian Mannarino. Da notare che Zverev aveva perso i suoi ultimi 9 incontri contro tennisti inseriti nella top 10 mondiale.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Cincinnati: Medvedev batte nettamente un Musetti nervoso, seconda sconfitta dal russo in due settimane

    Lorenzo Musetti a Cincinnati (foto Getty Images)

    Come la scorsa settimana in Canada, è troppo alto l’ostacolo Daniil Medvedev per Lorenzo Musetti. Il 21enne toscano è stato battuto dal russo nel secondo turno del Masters 1000 di Cincinnati con il netto punteggio di 6-3 6-2 in soli 77 minuti, al termine di una partita non bella (troppi errori, anche da parte del n.3 del mondo) e nella quale l’azzurro è parso più nervoso e meno incisivo rispetto alla loro sfida di Toronto. Non un buon inizio di partita per Medvedev, con il servizio poco preciso e molti errori, tanto da subire un break immediato. Si riscatta subito in risposta Daniil, e dopo qualche game necessario a trovare le misure ha iniziato a mettere molta pressione a Lorenzo, avanzando la posizione in risposta, correndo anche a rete a prendersi il punto e azzerando con la sua tecnica molto personale le variazioni e schemi dell’italiano. Non aveva nemmeno impostato male la partita Musetti, con scelte tattiche discrete, mancando semmai qualche esecuzione. Ma da metà del primo set, Medvedev ha cambiato marcia, sempre più forte nella copertura del campo e incisivo, mentre Musetti si è scomposto, esternando la sua frustrazione e perdendo progressivamente lucidità e incisività. Medvedev cresciuto di rendimento rispetto alla scorsa settimana, mentre Musetti ha disputato una partita peggiore come focus e qualità. Dopo il primo scontro in Canada, è stato il russo a capire meglio come mettere in difficoltà l’azzurro, e non viceversa (come noi speravamo).
    Anche col servizio Musetti ha fatto peggio rispetto al loro primo scontro diretto, come dimostrano i numeri del match odierno: zero ace, 4 doppi falli, 59% di prime in campo e soprattutto un brutto 21% di punti vinti con la seconda di servizio. 10/10 tra vincenti e errori per Lorenzo, 25/11 per Medvedev, che ha preso il largo dopo un avvio un po’ incerto. Del resto le condizioni a Cincinnati sono assai più rapide che a Toronto, ha pagato un minimo di adattamento. C’è un po’ di delusione per la prestazione di Musetti, che ieri contro Evans invece era piaciuto molto per attitudine e colpi, bello centrato e offensivo. Oggi dopo un avvio discreto è andato sotto e non ha trovato una reazione, né tecnica né emotiva, uscendo nettamente sconfitto dal forte rivale.

    Medvedev scatta al servizio ma nonostante un Ace incappa in un brutto game, un po’ di fretta nel colpire cercando di incidere. Una serie di errori lo porta ai vantaggi e poi a palla break. Lorenzo la sfrutta rispondendo bene, angolato col rovescio, ad uno strampalato serve and volley sulla seconda di servizio. 1-0 avanti Musetti. Purtroppo spreca tutto con un pessimo turno iniziale di servizio, errore col diritto, doppio fallo, scivola 0-40 e subisce un lungo scambio imposto dal rivale. Contro Break Medvedev, 1 pari. Molti errori nei primi game, con il moscovita stranamente falloso con la battuta, ma si avanza sui turni di battuta. Tatticamente gioca bene l’azzurro: alterna momenti molto aggressivi, incluse discese a rete, a scambi in cui varia molto ritmo e angoli per poi sbracciare a tutta, non facendo mai colpire il russo da fermo. Non sempre l’esecuzione è perfetta, ma la condotta di gara è corretta, rischiare senza esagerare e non dare punti di riferimento. Sul 3-2 Medvedev, Musetti si complica la vita al servizio: da 40-0 con due doppi falli e non chiudendo di volo dopo un attacco discreto. È il game più lungo del set, e concede una palla break sbagliando una volée (ha fatto scendere troppo la palla). Si salva comandando lo scambio, diritto a tutta prima inside out poi vincente lungo linea. 14 punti per il 3 pari. Medvedev ha alzato il livello e la differenza si vede tutta nell’ottavo game: accelera i suoi colpi, guadagna campo e avanza, rispondendo sempre più aggressivo, sulle seconde di servizio quasi con i piedi in campo. Il russo si prende una palla break ai vantaggi, e la gioca malissimo Lorenzo, rischiando una palla corta dopo il servizio ma l’esecuzione è pessima e Daniil comodamente si prende il punto. Scappa avanti 5-3 e chiude il parziale 6-3, assai cresciuto nell’intensità di gioco e nelle percentuali di prime palle.
    Musetti inizia il secondo set con un buon turno di servizio, ma sull’1 pari Medvedev si prende il tempo di gioco, piedi quasi in campo, 0-30 e poi 0-40, con l’azzurro che urla tutta la sua frustrazione. Reagisce con coraggio Lorenzo, ritrova la prima di servizio e rischia anche un serve and volley perfetto su 30-40, grande esecuzione. Cinque punti di fila, tutti molto ben giocati, da Musetti per il 2-1. In difficoltà anche nel quinto game Lorenzo, due errori in scambio cercando di uscire dalla morsa del rivale, 0-30 e 15-40, con pallata in tribuna e scontato warning. Troppo nervosismo, e altre due palle break da difendere. Col quarto errore (diritto) di un game disastroso, Musetti subisce un break che manda il russo avanti 3-2. Nemmeno un Daniil al massimo, continua a sbagliare qualcosa pure lui in una partita onestamente non bellissima, ma non sbanda più nei suoi turni di servizio, mentre Musetti subisce a 15 un altro break (perdendo il quarto game di fila), per il 5-2 Medvedev. Chiude 6-2 il russo in 77 minuti di gioco. Lo strappo del moscovita a metà del primo set ha segnato un solco netto, il toscano non ha trovato una contro mossa per riaprire il match, ed ha avuto un atteggiamento troppo nervoso e negativo.

    Musetti – Medvedev ATP Cincinnati Lorenzo Musetti32 Daniil Medvedev [3]66 Vincitore: Medvedev ServizioSvolgimentoSet 2D. Medvedev 15-0 15-15 df 30-15 40-152-5 → 2-6L. Musetti 15-0 15-15 15-30 df 15-402-4 → 2-5D. Medvedev 15-0 15-15 df 15-30 30-30 40-30 40-40 A-402-3 → 2-4L. Musetti0-40 0-15 0-30 15-30 15-402-2 → 2-3D. Medvedev 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 2-1D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace1-0 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 40-153-5 → 3-6L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A3-4 → 3-5D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 3-4L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-30 40-40 A-40 40-40 df A-40 40-40 40-A 40-40 A-402-3 → 3-3D. Medvedev 15-0 15-15 df 15-30 df 30-30 ace 40-302-2 → 2-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-301-2 → 2-2D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2L. Musetti 0-15 0-30 0-40 df1-0 → 1-1D. Medvedev 0-15 df 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 40-A0-0 → 1-0

    Musetti
    Medvedev

    ACES
    3
    4

    DOUBLE FAULTS
    5
    0

    FIRST SERVE
    34/58 (59%)
    34/54 (63%)

    1ST SERVE POINTS WON
    23/34 (68%)
    28/34 (82%)

    2ND SERVE POINTS WON
    5/24 (21%)
    8/20 (40%)

    BREAK POINTS SAVED
    4/8 (50%)
    0/1 (0%)

    SERVICE GAMES PLAYED
    8
    9

    RETURN RATING
    189
    212

    1ST SERVE RETURN POINTS WON
    6/34 (18%)
    11/34 (32%)

    2ND SERVE RETURN POINTS WON
    12/20 (60%)
    19/24 (79%)

    BREAK POINTS CONVERTED
    1/1 (100%)
    4/8 (50%)

    RETURN GAMES PLAYED
    9
    8

    NET POINTS WON
    5/11 (45%)
    14/18 (78%)

    WINNERS
    10
    25

    UNFORCED ERRORS
    10
    11

    SERVICE POINTS WON
    28/58 (48%)
    36/54 (67%)

    RETURN POINTS WON
    18/54 (33%)
    30/58 (52%)

    TOTAL POINTS WON
    46/112 (41%)
    66/112 (59%)

    MAX SPEED
    211 km/h131 mph
    211 km/h131 mph

    1ST SERVE AVERAGE SPEED
    181 km/h112 mph
    197 km/h122 mph

    2ND SERVE AVERAGE SPEED
    142 km/h88 mph
    146 km/h90 mph LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Toronto: troppo Medvedev per un buon Musetti

    Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

    Come “diavolo” lo batti “quello lì”? Serve come un treno, dopo una gran prima palla cambia ritmo e ti infila. Forte di un’efficacia simile nei suoi game di battuta, in risposta alza muro, ti porta allo stremo, ti prende testa e gambe rimettendo tutto con logica e geometria, ribaltando poi l’inerzia a suo favore con spallate improvvise. E non regala niente. Altro che notte delle stelle cadenti, il peggior incubo di una notte di mezz’estate è il sig. Daniil Medvedev, davvero troppo bravo nel terzo turno del Masters 1000 di Toronto per un buon Lorenzo Musetti, che esce dal campo sconfitto per 6-4 6-4 dopo un’ora e mezza di partita. 93 minuti esatti di buonissimo tennis, sopraffino per i palati di coloro che amano un gioco vario ad esplorare ogni angolo, rotazione e possibilità, senza muscoli ma tanta tattica e testa.
    Ha perso di fronte ad un avversario davvero troppo bravo, più forte e terribilmente intenso, ma stasera abbiamo ammirato ottimo tennis anche da parte di un Lorenzo entrato in campo davvero bene, col piglio giusto, capace di esplodere la magia del suo braccio con qualità, variazioni e cambi di ritmo che gli hanno consentito di tenere il passo del forte rivale per buona parte del match, soprattutto quella iniziale. C’è stata qualità ed equilibrio all’avvio, scambi da scacchisti e tanti punti sublimi per scelte ed esecuzioni. Un campionario quasi esaustivo di quel che si può fare su di un rettangolo da tennis tra attacco e difesa. Applausi per entrambi, se non ti piace questo, non ti piace la disciplina. Tutto è cambiato in un durissimo e spettacolare settimo game. Il russo è stato bravo ad alzare il livello, la velocità e intensità delle sue difese, annullando così le certezze e tocchi dell’azzurro. Si è preso con pieno merito un break Daniil e l’ha capitalizzato vincendo il primo set, ma soprattutto ha portato il suo livello di gioco ad altezze superiori, ancora inarrivabili per il toscano.
    Medvedev sul cemento in Nord America è forse il peggiore che puoi incontrare quando serve bene ed è focalizzato sul match. Ha chiuso l’incontro con due prime su tre in campo, vincendo l’82% dei punti. Ma oltre ai numeri, quel che impressiona di un Daniil così in forma è l’aspetto mentale, della sfida che ti propone. In risposta contro lui a volte non la tocchi quasi, tra Ace, servizi vincenti e un primo colpo di scambio definitivo o quasi, a velocità folli; poi quando risponde cambia tutto: te la rimanda dai teloni, profonda ma lenta, e così continua e cambiando di continuo, facendoti correre e infilandoti all’improvviso. Diritto o rovescio non conta, ti riprende anche le smorzate con in mano un Martini con le olive… È sfiancante mentalmente affrontare uno così, perché per quanto tu possa giocare bene, spingere, variare, se non riesci ad uscire dai suoi ritmi difensivi con continue tue variazioni o tempi di gioco minimi (a-la-Alcaraz, per dire), ne esci con le ossa rotte. Davvero un incubo.

    Daniil moves on 🎱
    He defeats Musetti 6-4 6-4 to reach the last 8!#NBO23 pic.twitter.com/NWUHuT8aCI
    — Tennis TV (@TennisTV) August 10, 2023

    Nonostante un avversario così forte e centrato, parso in grande forma, è piaciuto l’atteggiamento e gioco dell’azzurro, uscito di scena ma con dati molto positivi su cui lavorare per continuare a crescere sul veloce. Ha convinto come Lorenzo abbia iniziato il match riuscendo ad imporre i suoi cambi di ritmo dopo la prima di servizio in campo. Quel rovescio in back così vario e poi la sbracciata lungo linea a tutta velocità gli ha portato punti importanti. Finché è riuscito a tenere in mano il gioco, sostenuto anche dal diritto, veloce e carico, c’è stata eccome partita. Ha spesso condotto, e questo non l’ha fatto entrare nella ragnatela dell’avversario. In quel maledetto settimo game, al servizio, Medvedev ha cambiato ritmo e lì s’è vista la differenza col super campione. Era necessario ottenere di più dal servizio, in quel momento e anche all’avvio del secondo set, quando è andato di nuovo sotto. Era necessario alzare la velocità e tempi di gioco col diritto in spinta per non essere costretto a rincorrere. Ha cercato fin troppo spesso la palla corta, diventata quindi prevedibile, forse sarebbe stato meglio l’attacco dritto per dritto, non sempre ma usarlo come variazione, magari contro il diritto di Daniil nella direttrice cross. Non è affatto facile realizzare tutto questo, anche perché l’altro ti mette tonnellate di pressione e ti fa correre così tanto ai suoi ritmo che finisci per perdere lucidità dopo aver colpito 20 palle in uno scambio. Proprio così si è preso la partita Medvedev, tattica “boa constrictor” per dirla alla Brad Gilbert.
    Comunque Musetti, anche quando è andato sotto, non ha mai mollato, è stato lì in scia aspettando la chance. Ha ripreso il break subito nel secondo set, ma l’altro è di nuovo scappato via. C’è stato un 15-30 a suo favore, è lì ha toccato male sotto rete, si poteva far meglio con la sua splendida mano. Non ha certo perso in quel momento, ma era l’occasione per provare almeno ad allungare il match.
    Resta un ottimo torneo per Musetti, tornato a vincere sul cemento all’aperto e in ottima condizione fisica. C’è spazio per fare molto bene anche nei prossimi tornei.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Musetti alza la prima palla del match, buon servizio e corre a rete, toccando ottimamente di volo. È certamente chiamato ad un match molto offensivo, sarebbe inutile restare “impantanato” della ragnatela di Medvedev, molto difficile uscirne e sfondare il russo. Serve bene, sfruttando anche il molto campo lasciato aperto da Daniil, molto indietro in risposta. 4 prime, 4 punti, molto buono l’avvio di Lorenzo, 1-0. Medvedev alla battuta, e proprio il servizio lo aiuta. Pochi scambi finora, ma l’azzurro sembra deciso ad affidarsi al back di rovescio e poi strappare col suo lungo linea veloce e preciso. Daniil trova il primo big point del match, un’accelerazione di diritto lungo linea da destra micidiale, uno dei suoi cambi di ritmo che lascia fermo il rivale. risponde “Muso” con un’attacco con la palla corta, lo schema funziona, 2-1 Musetti. Il quarto game inizia con uno scambio FANTASTICO, direi d’altri tempi, con continue variazioni, tagli, cambi di ritmo, angoli… 33 colpi di puro godimento tennistico, vinto da un Musetti molto reattivo e preciso. Poi Medvedev mette il turbo al servizio. C’è un tennis molto interessante in campo, per palati sopraffini viste le moltissime soluzioni tentate da entrambi. Tattica e tecnica. L’attacco seguendo la palla corta di Lorenzo funziona benissimo, per l’ottimo tocco del nostro e per la posizione davvero arretrata del russo. Arriva un altro Big Big Big point, un tocco sotto rete incredibile di Musetti a chiudere una schermaglia splendida. Ne fa ben quattro nel game, tutte ben giocate. Regge benissimo il toscano, con le tante frecce nella sua faretra riesce a comandare il gioco nei suoi game, il problema è trovare il modo di rispondere al super-servizio del rivale. nel settimo game arriva un altro scambio micidiale, 38 colpi, uno diverso dall’altro, stavolta lo vince il russo, più in controllo. Musetti lo paga, forse ancora sfiatato dalla fatica precedente. Un diritto vola via, 30-40, prima palla break del match. Si salva con un Ace, fantastico Lorenzo, proprio nel momento decisivo. È un momento critico del set: Medvedev ha alzato il suo “muro”, ora non concede niente, rimette tutto e lo rimette bene, con Musetti chiamato ad accelerare di più o venire avanti per fare il punto. Clamorosa la difesa del russo, tutto calcolato al millimetro… e seconda palla break. Rischia la palla corta Lorenzo, ben giocata, ma con la punta della racchetta Daniil arriva e trova un angolo impossibile. Applausi per il russo, troppo bravo in questo game nonostante un ottimo Musetti, e BREAK. 4-3 avanti il moscovita. Con la sua qualità al servizio è tutto più facile per Daniil, 5-3. Medvedev chiude 6-4 il primo set con un ottimo turno di servizio, rapido nel prendersi il campo dopo una prima palla solida. Davvero un gran bel set come spettacolo e tennis prodotto da entrambi. Nel settimo game Daniil ha alzato il livello, ha tirato su “il muro” e si è preso il campo. Ma ottimo livello dell’azzurro, contro un rivale fortissimo. Medvedev ha chiuso il set con il 74% di prime in campo vincendo l’80% dei punti. Numeri stellari.
    Secondo set, inizia Musetti alla battuta. Un buon game, il servizio lo sostiene, è rapido nel venire avanti a prendersi il punto. Forse in quel delicato e decisivo settimo game del primo parziale è rimasto fin troppo a scambiare, con un Daniil così centrato non te lo puoi permettere. 1-0 Musetti. Purtroppo per l’azzurro, è netta la differenza con la quale il russo tiene i suoi game, grazie a delle bordate di servizio che l’azzurro non ha. Un’arma indispensabile per Medvedev, che gli consente di faticare in risposta, forte di turni di servizio rapidi e comodi. Nel terzo game il russo rimette da campione una palla corta nemmeno malvagia, e sul 30 pari arriva un doppio fallo di Lorenzo che gli costa la prima palla break del set. Non entra la prima palla… lungo scambio e alla fine di nuovo “smorza”, e stavolta è talmente precisa da diventare vincente. Ma che rischio! A furia di provarle, non sono più sorprese le palle corte dell’azzurro, Daniil intuisce, arriva e chiude, procurandosi un’altra palla break. Musetti è deciso e si salva di nuovo, ma un nuovo errore col rovescio in scambio, le PB diventano tre. Purtroppo Lorenzo non riesce ad uscire dallo scambio alla velocità di crociera del rivale, e sbaglia per primo. BREAK Medvedev, avanti 2-1 e servizio. Fa fatica ora Lorenzo a tenere, il moscovita dopo un buon servizio è imprendibile, ha guadagnato ancor più campo, tiene in mano il pallino del gioco. Deve giocare più rapido Musetti, non può accettare i ritmi dell’avversario, è necessario prendere rischi col diritto, è indispensabile verticalizzare e venire a rete a sfidare il passante. Ci prova con buoni risultati servendo sull’1-3, resta aggrappato al match con le unghie e in risposta apre a tutta l’angolo ma che bravo Medvedev nel reagire con colpi velocissimi, col telecomando. Uno spettacolo. È altrettanto bravo Lorenzo in questa fase, riesce a prendere campo e affonda col diritto. Grande schema, gli vale il 15-40, due palle break, le prime del match a favore. Con un doppio fallo sulla seconda Daniil regala il BREAK a Lorenzo, e si lagna con l’arbitro perché manca una palla (cinque invece delle canoniche sei). 3 pari. Furibondo per l’esito del game precedente, Medvedev alza di nuovo il ritmo delle sue difese, rimette tutto e lo rimette con sagacia, stroncando la resistenza di un pur buon Musetti, costretto ad uscire dagli scambi per non soffocare. 0-40, tre palle break per il russo. Basta la prima, lungo un rovescio in contro balzo del toscano, su di un’altra risposta profondissima. BREAK Medvedev, 4-3 e servizio. Caotico l’ottavo game, Lorenzo spreca una bella occasione sul 15-30, toccando male sotto rete una contro smorzata, qua con la sua mano si poteva fare meglio… Daniil non perdona col servizio, due bordate imprendibili e 5-3, a un passo dai quarti di finale. Sicuro, veloce, imprendibile dopo il servizio, Medvedev chiude 6-4 con un altro, ottimo, turno di battuta a zero, con un serve and volley. Un successo meritato, il russo ha alzato il livello da metà primo set, e poi bravo a riprendersi immediatamente dopo aver perso malamente un turno di battuta nel secondo. Gran tennis complessivamente, Musetti ha confermato tanta qualità, ma contro questo Medvedev vincere è difficilissimo, anche se hai il braccio del “Muso”. Medvedev assolutamente da corsa per il titolo, al prossimo turno per lui De Minaur o Fritz, sarà nettamente favorito.

    [16] Lorenzo Musetti vs [2] Daniil Medvedev (non prima ore: 20:00)ATP Toronto Lorenzo Musetti [16]44 Daniil Medvedev [2]66 Vincitore: Medvedev ServizioSvolgimentoSet 2D. Medvedev 15-0 30-0 40-0 ace4-5 → 4-6L. Musetti 15-0 30-0 40-03-5 → 4-5D. Medvedev 0-15 0-30 15-30 30-30 40-303-4 → 3-5L. Musetti 0-15 0-30 0-403-3 → 3-4D. Medvedev 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 df2-3 → 3-3L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-3 → 2-3D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 df 40-301-2 → 1-3L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 df 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A1-1 → 1-2D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-0 → 1-1L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1D. Medvedev 15-15 30-15 40-154-5 → 4-6L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-153-5 → 4-5D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-153-4 → 3-5L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 ace A-40 40-40 40-A3-3 → 3-4D. Medvedev 15-0 30-0 30-153-2 → 3-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-152-2 → 3-2D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 df ace2-1 → 2-2L. Musetti 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 df 40-301-1 → 2-1D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-301-0 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Medvedev a 360°: “Le palle quest’anno sono lente in ogni torneo. Il segreto di Alcaraz? Può farti il punto da ogni posizione”

    Daniil Medvedev

    Daniiel Medvedev è sbarcato a Toronto carico di grandi aspettative. Dopo il suo ottimo Wimbledon (mai era giunto in semifinale nel più storico degli Slam, con modesti risultati su erba), inizia adesso la parte di stagione a lui più congeniale, dove ha spiccato il volo nel 2019 e dove ha alzato il suo unico Slam in carriera, a US Open, interrompendo ad un passo il clamoroso sogno “Grande Slam” di Djokovic nel 2021. Lui è consapevole di dover “monetizzare” le prossime settimane con il suo miglior tennis, e per questo ha scelto come compagno di allenamenti per presentarsi al massimo all’Open del Canada proprio il n.1 Alcaraz. Ne ha parlato nella press conference pre torneo, nella quale ha spaziato anche su altri temi. A suo dire per esempio, quest’anno le palle sono lente in ogni evento, un netto peggioramento della velocità rispetto alla scorsa edizione.
    “Non so se sono solo io a percepirlo, e non credo, ma ho notato dall’inizio dell’anno che le palle sono più lente in tutti i tornei che giochiamo, e qui succede la stessa cosa” commenta il russo. “La palla diventa rapidamente grande e pesante. Non è qualcosa che mi avvantaggia, ma devi adattarti e, fortunatamente, il campo invece è veloce e quello sì penso che si adatti bene al mio stile di gioco”.
    “Sono molto felice che questa fase della stagione sia arrivata. Finalmente posso giocare su quella che è la mia superficie preferita e dove il mio tennis scorre facilmente. Inoltre, mi sento davvero bene fisicamente e su questi campi il mio corpo non soffre quanto sulla terra battuta o sull’erba. Questo non significa che devo vincere ogni partita, tutt’altro. Sono consapevole che sono gara bravi giocatori in grado di battermi, ma certo anche del livello di gioco che posso raggiungere in questo periodo dell’anno. Adoro questo torneo, ma ovviamente sento una certa pressione a sentirmi candidato alla vittoria perché il fatto di aver ottenuto ottimi risultati in questi eventi mi spinge a dover sfruttare quest’opportunità. Non conta quel che ho fatto finora, 1uesto è un nuovo inizio, tutto può cambiare velocemente e devo essere pronto ad affrontare ogni situazione”.
    Ecco il suo pensiero su Alcaraz: “È stato molto interessante potermi allenare con lui, spero che potremo farlo anche più avanti, vorrebbe dire che sono ancora in corsa nel torneo! Cosa mi impressiona del suo gioco? La potenza dei suoi colpi, senza dubbio. Ogni volta che tira una palla, può essere un vincente. Sono abituato a difendere e neutralizzare gli attacchi dei miei avversari, rimettere loro una palla molto incisiva, inchiodarli in un lungo scambio per poi cambiare passo. Ma lui è diverso, può colpire un vincente da qualsiasi posizione e questo è il suo segreto, quel che lo distingue. Sono convinto che se facessimo il test per misurare l’uno il colpo più potente dell’altro, il suo sarebbe di circa 25 km/h più veloce del mio”.
    Carlos e Daniil sono le prime due teste di serie del torneo canadese, quindi un loro scontro potrebbe avvenire solo in finale. Sarebbe una finale da sogno, ma i potenziali avversari sono molti. E agguerriti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO