More stories

  • in

    Open Court: Felix Auger-Aliassime, sbagliato considerarlo “un perdente” (di Marco Mazzoni)

    Felix Auger-Aliassime

    “È difficile da accettare, quindi non ho molto da dire a parte che sono deluso dal mio livello di oggi in generale. Ci riproverò”. Parole amare quelle di Felix Auger-Aliassime, dopo aver perso piuttosto nettamente la finale di Colonia la scorsa settimana, opposto a Sasha Zverev. Proprio il tedesco ha cercato di consolarlo: “Sei un giocatore incredibile. So che non significa molto in questo momento, ma sono sicuro che non solo vincerai un titolo, ma vincerai più titoli nella tua carriera, tornei più grandi di questo”.
    Parole sagge quelle del tedesco, anche se i numeri del giovane canadese iniziano a farsi pesanti: sei finali disputate, sei sconfitte. Tirando una facile conclusione, lo spettatore più superficiale potrebbe affermare che Auger-Aliassime è un “perdente”. Alt.
    Un’affermazione del genere non solo è sbagliata, ma assai ingenerosa. È indubbio che Felix abbia qualche problema di gestione della tensione al momento di affrontare una finale, lo dice lui stesso affermando che all’atto decisivo non riesce ad esprimere il suo miglior tennis. Ma i numeri vanno saputi leggere, e francobollarlo come un perdente sarebbe un errore.
    A soli 20 anni, il canadese ha toccato un best ranking di n.17 (attualmente è al n.22). Questa la lista delle sue finali disputate: anno, torneo, vincitore.
    2019
    Stoccarda – Berrettini
    Lione – Paire
    Rio de Janeiro – Djere
    2020
    Rotterdam – Monfils
    Marsiglia – Tsitsipas
    Colonia 1 – Zverev
    Match assolutamente non facili, in cui partiva quasi sempre sfavorito. Forse il suo più grande rimpianto è quello di Rio, sconfitto da Djere. Ma era la sua primissima finale ed il serbo quella settimana era in uno stato di forma clamoroso.
    Approfondendo l’analisi sempre coi numeri, se andiamo a vedere come erano messi a 20 anni e 2 due mesi i giocatori emergenti arrivati nei piani alti del ranking, il quadro diventa assai più chiaro.

    Tsitsipas era appena entrato nella top20, aveva disputato tre finali con il successo a Stoccolma e due sconfitte; Medvedeva 20 anni e due mesi era fuori dai primi 200 del ranking, con la prima finale disputata a quasi 21 anni (Chennai 2019); Sasha Zverev è stato assai precoce: all’età di Felix era appena entrato nella top10 dopo il successo al Masters 1000 di Roma e aveva già vinto 4 tornei; Rublev aveva chiuso la stagione al n.39, con una finale raggiunta e vinta ad Umag;Berrettini è esploso più tardi, a 20 anni ancora era assai indietro; il connazionale Shapovalov all’età di Felix stazionava nella top30, senza alcuna finale raggiunta (vincerà Stoccolma qualche mese dopo, suo unico successo in carriera);Khachanov era appena entrato nella top100, dopo qualche mese vincerà il suo primo torneo a Chengdu; Garin a 20 anni era ancora invischiato nelle retrovie; Coric era ad un passo dalla top50, con due finali disputate e perse; Ruud era appena fuori dalla top100, e Fritz dalla top50, con la finale di Memphis persa nel 2016; De Minaur era nella top30, con il titolo di Sydney e altre due finali perse.
    Fermandoci qua nell’analisi, risulta che all’età di Felix Auger-Aliassime la maggior parte dei suoi rivali era assai più indietro come risultati raggiunti. Pronti ad emergere, alcuni in rampa di lancio, ma solo Zverev e Tsitsipas hanno ottenuto risultati davvero migliori di quelli del canadese.
    Passando invece al campo, perché FAA non riesce a sbloccarsi in finale? I motivi sono molti, il tennis non è mai una scienza esatta. Detto della sua tensione, su cui deve assolutamente lavorare, è possibile che il giovane canadese abbia anche un tennis discretamente dispendioso. Spinge molto, scambia forse fin troppo, e questo gli costa preziose energie fisiche e mentali. I suoi colpi da fondo sono potenti e precisi, ma tende a giocarne qualcuno di troppo prima di tentare l’affondo. Un attendismo che non paga. Il suo tennis tattico, in progressione, richiede enorme applicazione e continuità, quella che forse ancora gli manca, e scambiando molto finisce per subire la contro mossa del rivale. Dovrebbe lavorare per ricavare più punti con la prima di servizio, ma anche esser più pungente in risposta. In questo piano di maggior aggressività, non sarebbe male nemmeno spostare il baricentro del suo gioco leggermente più avanti. Non sempre è pronto a correre a rete a raccogliere i frutti del suo pressing, una soluzione che gli consentirebbe di durare meno fatica, accorciare i tempi del match e della sua spinta. Ha buona mano, un ottimo fisico ed è assai elastico, quindi non gli manca niente per compiere questo passo. FAA è un grande talento, ha un tennis molto completo ed efficiente, sarei estremamente sorpreso se restasse un incompiuto, ancorato nel limbo tra i grandi e le promesse non mantenute.
    A soli 20 anni e due mesi, Felix Auger-Aliassime ancora non è riuscito a sbloccarsi in una finale. Sarà importante per lui lavorare su se stesso, sugli aspetti tecnici che abbiamo analizzato, e cercare di farlo abbastanza in fretta, per due motivi. La concorrenza nei piani alti si sta facendo molto agguerrita: molti coetanei stanno esplodendo, altri sono in arrivo (speriamo a brevissimo anche Jannik Sinner) e quando si resta un po’ dietro, poi non è facile recuperare. Inoltre accumulare troppe memorie negative potrebbe diventare un fardello complesso da gestire sul piano mentale, tonnellate di tensione sulle spalle che possono schiacciarti. Auger-Aliassime credo abbia troppo talento e mezzi per restare incastrato in questa morsa, il suo momento arriverà e credo che arriverà anche presto. Oggi il suo record nelle finali è 0-6, ma “ad averne” di perdenti così…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Medvedev continua con due maledizioni: terra battuta e tennisti francesi

    Daniil Medvedev, 24 anni, cresciuto giocando su terra, ha vissuto in Francia per molti anni, ma ha due imprevisti nella sua carriera da professionista: la terra rossa e proprio i tennisti francesi. Nei suoi primi anni nel circuito, il russo ha accumulato record impressionanti di vittorie (è il secondo tennista di maggior successo dall’inizio del […] LEGGI TUTTO

  • in

    Tennis, tabellone Atp Amburgo: Medvedev il numero 1 del seeding, al via Fognini e Sonego

    Da lunedì 21 a sabato 27 settembre si disputerà il torneo Atp 500 di Amburgo (montepremi 1.770.865 euro) sui campi di terra rossa del Rothenbaum Tennis Center (impianto dotato di tetto retraibile). Saranno trentadue i tennisti al via con otto teste di serie e due azzurri, ovvero Fognini (numero sei del seeding) e Sonego. Il tennista ligure se la vedrà con il tedesco Kohlschreiber con cui ha vinto solo due volte negli undici match disputati, anche se il suo avversario classe ’81, ormai sembra in fase calante della sua carriera. Il piemontese avrà un compito difficile visto che dovrà scendere in campo contro il giovane talentuoso canadese Auger-Aliassime.
    Medvedev e Tsitsipas le prime due teste di serie del tabellone tedesco esordiranno rispettivamente contro il francese Humbert e il britannico Evans, mentre Monfils e Bautista Augut (numero tre e quattro) avranno di fronte la wild card di casa Hanfmann e ilgeorgiano Basilashvili.
    Nella stagione scorsa a trionfare ad Amburgo fu proprio Basilashvili (vincente anche nel 2018) che in finale ebbe la meglio sul russo Rublev in tre set (7-5, 4-6, 6-3).
    Tabellone Atp Amburgo
    (1) Medvedev vs HumbertQ/LL vs Q/LLRuud vs Paire(WC) Kohlschreiber vs (6) Fognini
    (14) Bautista vs BasilashviliNishioka vs KoepferQ/LL vs (5) RublevQ/LL vs Anderson
    (7) Schwartzman vs RamosSonego vs Auger-AliassimeGarin vs Nishikori(WC) Hanfmann vs (3) Monfils

    (8) Khachanov vs StruffLajovic MannarinoFritz vs Q/LLEvans vs (2) Tsitsipas LEGGI TUTTO

  • in

    Daniil Medvedev e la squalifica di Djokovic: “Sinceramente, non mi ha affatto colpito la sua squalifica perché non era nemmeno presente nella mia metà di tabellone”

    Daniil Medvedev RUS, 1996.02.11

    Daniil Medvedev, per molti il favorito n.1 per il titolo degli US Open dopo la squalifica di Novak Djokovic, smentisce di guardare a questo torneo in modo diverso da quando il serbo numero uno al mondo ha lasciato la scena.
    “Sinceramente, non mi ha affatto colpito la sua squalifica perché non era nemmeno presente nella mia metà di tabellone. Cioè, per poter sentire la differenza dovrò arrivare in finale. Se ci arrivo, potrò dire che sarà un’opportunità maggiore contro un altro giocatore rispetto a Djokovic, ma fino ad allora non cambia molto per me”.

    Medvedev affronterà Dominic Thiem in semifinale, in un duello tra i due migliori giocatori classificati ancora in gara. LEGGI TUTTO

  • in

    Thiem: “Quando Medvedev gioca al massimo, tocca un livello simile ai big 3”

    Dominic Thiem ieri notte ha demolito le ambizioni di Alex De Minaur, sconfiggendo nettamente l’australiano e guadagnandosi l’accesso alla semifinale di US Open. Ha segnato un piccolo record, visto che è il primo austriaco ad arrivare tra i migliori quattro a New York. Il suo tennis potente ha impressionato, ma nella conferenza stampa post partita ha mostrato la solita umiltà, ed ha elogiato apertamente il suo prossimo rivale, Daniil Medvedev, che considera molto vicino ai big 3 come livello di gioco.
    “Ho visto molte partite di Daniil, ed una parte di quella di oggi contro Rublev, lo conosco molto bene. L’anno scorso non ho visto la finale contro Nadal qua a New York perché avevo ancora il jet lag ed ero esausto, ma ho recuperato parte del match su Youtube, e devo dire che è stata una delle migliori finali Slam che io abbia mai visto. Fu un match incredibile, giocato benissimo. Penso che Medvedev quando gioca al suo meglio abbia raggiunto un livello di gioco che si avvicina tantissimo a quello dei big 3. Lui è capace di giocare un tennis. importante e mantenere quel livello massimo per quattro, cinque o sei ore, questo è un fattore decisivo. Certamente sono consapevole che avrò una partita durissima contro di lui, darò tutto il meglio di me stesso per cercare di vincere ed arrivare in finale”.
    In caso di vittoria, Thiem giocherebbe la quarta finale di un Major (ne ha disputate due a Roland Garros, e una a Melbourne quest’anno). Gli ricordano le tre sconfitte… “Ho un grande ricordo di questi tre tornei. Si, ho perso tre finali Slam su tre, ma le ho perse giocando contro i migliori di tutti i tempi. L’anno scorso ho giocato contro Nadal e quest’anno in Australia contro Djokovic, in entrambe le partite sono riuscito a produrre un gran livello di tennis, ma non è bastato a vincere la partita. Cerco sempre di tenere a mente quei match, per soffermarmi su quello in cui devo migliorare per non perdere ancora. Sono in semifinale qua a US Open, il mio obiettivo è vincere questo torneo. Sì, sono il primo austriaco in semifinale a NY, ma questo non molto importante, importante è esser riusciti a giocare nonostante le grandi difficoltà che tutti abbiamo vissuto quest’anno. C’era grande incertezza prima di iniziare, è bellissimo ritrovarmi adesso tra i migliori quattro del torneo con l’opportunità di poterlo vincere”

    Ci sono tutti gli ingredienti per assistere ad un grande match tra Thiem e Medvedev. I confronti diretti sono 2-1 a favore dell’austriaco, ma i due successi di Dominic sono arrivati prima dell’esplosione del russo la scorsa estate. Proprio il “nuovo” Daniil spazzò via l’austriaco nei quarti all’Open del Canada 2019, lasciandogli solo quattro game e dando una dimostrazione di netta superiorità.
    L’aspetto fisico potrebbe essere determinante a decidere il vincitore, e Thiem sembra in eccellente condizione, mentre il russo ieri sera sul finale del match ha avuto problemi alla spalla. Dominic con il nuovo lavoro impostato con Massu ha notevolmente avanzato la sua posizione in campo e pur continuando a giocare un tennis di grandissima spinta, cerca di chiudere il punto più rapidamente, ed ha migliorato anche l’efficacia del servizio. Il match si potrebbe giocare tra la capacità di Thiem di “sfondare” la resistenza del russo, e la freddezza di Daniil nel contenere l’esuberanza del rivale sorprendendolo con le sue improvvise accelerazioni a pizzicare gli angoli lasciati scoperti. Anche la risposta di Thiem potrebbe essere decisiva: Medvedev può prendere ritmo con la prima e diventare a tratti ingiocabile quando serve; in quel caso, l’austriaco nei propri turni di battuta avrebbe enorme pressione.La sensazione è che, comunque vada tra i due, il vincitore di questo bellissimo match sarà comunque favorito rispetto al finalista della parte alta del tabellone, Zverev o Carreno Busta.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    “L’Equipe” rivela i 10 contatti diretti con Paire: anche Daniil Medvedev

    Il quotidiano francese L’Equipe nella sua edizione web ha da poco rivelato i nomi dei 10 tennisti presenti a US Open che avrebbero avuto “contatti ravvicinati” con Benoit Paire, e quindi sottoposti ad un regime speciale di protezione all’interno della “bolla” a Flushing Meadows. I 10 sarebbero: Mannarino, Gasquet, Barrere, Roger-Vasselin, Mladenovic, Bonaventure, Flipkens, tennisti […] LEGGI TUTTO

  • in

    Medvedev è rimasto senza patente: «Andavo a 163 km / h …»

    Daniil Medvedev, 24 anni, ha confermato lunedì che gli hanno ritirato la patente in Francia dopo essere stato sorpreso nella sua auto di grossa cilindrata a una velocità ben superiore a quella consentita. È successo qualche settimana fa, quando stavo tornando a Monte Carlo, dove vive. “Conoscevo i limiti di velocità, ma ero molto stanco […] LEGGI TUTTO

  • in

    Medvedev rivela che Rublev si è arrabbiato con lui a causa della somiglianza con Sinner

    Daniil Medvedev nella foto

    Daniil Medvedev, 24 anni, e Andrey Rublev, 22 anni, sono amici da molti anni ed alcune volte hanno dei battibecchi.
    Il più grande dei due russi ha raccontato un episodio a ‘Tennis United’ sul loro ultimo disaccordo che è stato complice involontario il nostro Jannik Sinner.

    “Andrey si arrabbia molto quando lo chiamano Jannik Sinner perché sono così fisicamente simili, e all’Australian Open l’ho incontrato un giorno nello spogliatoio e gli ho detto ‘Ciao Jannik, come stai? Ha dato di matto e ha iniziato a chiamarmi Davydenko”, ha scherzato il russo durante uno spettacolo con alcune delle più grandi figure del tennis del paese, come Anastasia Palvyuchenkova, Svetlana Kuznetsova e Karen Khachanov. LEGGI TUTTO