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    Petrucci, niente Dakar nel 2023: “È troppo, devo riposarmi”

    ROMA – Danilo Petrucci, lasciato il mondo della MotoGp, ha finora vissuto un 2022 in cui ha potuto prendersi delle importanti “rivincite”, dimostrando la propria classe dopo un periodo buio nella classe regina. Il pilota ternano, dopo aver lasciato il motomondiale al termine della stagione 2021, ha infatti deciso di accettare la grande sfida della Dakar, vincendo anche una tappa in Arabia Saudita, per poi cimentarsi anche nel campionato MotoAmerica, dove si è presentato con il botto, vincendo tre gare su quattro disputate e balzando in testa alla classifica generale. Ora, però, è arrivato il momento di progettare la stagione 2023, in cui Petrucci ha deciso di non partecipare alla Dakar così da concentrarsi nella Superbike americana. In un intervento al podcast Off Track, infatti, il pilota umbro ha affermato: “Ho bisogno di riposo, e per questa ragione qualche giorno fa ho deciso di non andare alla Dakar il prossimo anno”.
    “Vorrei stabilirmi negli USA”
    Petrucci ha poi proseguito spiegando i propri piani, che prevedono anche la possibilità di stabilirsi negli States: “La Dakar è troppo, specie se voglio competere in questo campionato anche il prossimo anno. Mi piacerebbe affittare una casa negli Stati Uniti, stabilirmi qui. E non posso fare di nuovo la Dakar, diventa troppo difficile”.  LEGGI TUTTO

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    Petrucci: “Il prossimo anno niente Dakar, è troppo difficile”

    ROMA – Dopo aver chiuso l’esperienza in MotoGp, Danilo Petrucci ha vissuto un avvio di 2022 di riscatto, dimostrando la sua classe e duttilità. Il pilota ternano, dopo aver lasciato il motomondiale al termine della stagione 2021, ha infatti deciso di accettare la grande sfida della Dakar, vincendo anche una tappa in Arabia Saudita, per poi cimentarsi anche nel campionato MotoAmerica, dove si è presentato con il botto, vincendo tre gare su quattro disputate e balzando in testa alla classifica generale. Ora, però, è arrivato il momento di progettare la stagione 2023, in cui Petrucci ha deciso di non partecipare alla Dakar così da concentrarsi nella Superbike americana. In un intervento al podcast Off Track, infatti, il pilota umbro ha affermato: “Ho bisogno di riposo, e per questa ragione qualche giorno fa ho deciso di non andare alla Dakar il prossimo anno”.
    “La Dakar è di troppo”
    Petrucci ha poi proseguito spiegando i propri piani, che prevedono anche la possibilità di stabilirsi negli States: “La Dakar è troppo, specie se voglio competere in questo campionato anche il prossimo anno. Mi piacerebbe affittare una casa negli Stati Uniti, stabilirmi qui. E non posso fare di nuovo la Dakar, diventa troppo difficile”.  LEGGI TUTTO

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    Petrucci: “Dakar ricca di emozioni, in un mese è successo di tutto”

    ROMA – La prima Dakar di Danilo Petrucci ha riservato all’italiano emozioni forti. I problemi fisici del ternano ne hanno certamente influenzato la performance, ma la vittoria in quinta tappa è stata una gioia incontenibile per l’ex Ducati e KTM. Ora che il rally più famoso del mondo è terminato con la vittoria finale di Sam Sunderland, al suo secondo trionfo, Petrucci può raccontare a “SoloMoto” quella che è stata la sua esperienza fa la sabbia imprevedibile dell’Arabia Saudita: “In un mese è davvero successo di tutto. Neanche in 10 anni di MotoGp e in 31 anni della mia vita mai erano mai accadute tante cose. La mia avventura era già iniziata male con la frattura dell’astragalo in allenamento, poi è stata una corsa contro il tempo”.
    Esperienza preziosa
    Ci ha provato anche il Covid ad ostacolare Petrucci, mettendo a rischio la presenza alla Dakar: “Il 28 dicembre sono risultato positivo al coronavirus, poi il tampone è diventato negativo due giorni dopo”. Con la competizione al via, subito il pilota italiano si è trovato in difficoltà: “Ho anche pensato di non disputare la gara iniziale. Ho avuto un problema con la moto e poi è successo di tutto”. La vittoria nella quinta tappa ha però risollevato le quotazioni di Petrucci: “Sono partito malissimo, cadendo dopo 60 chilometri. Poi ho riacciuffato Benavides, ma mi faceva male dappertutto. Sono andato a cercare Sanders e abbiamo perso 8 piloti. Ho scoperto di aver vinto solo dopo, perché ero in ambasciata a non potevo portare con me il cellulare”. Tutto da guadagnare però per “Petrux”: “È stata solo la mia prima Dakar, mi è servita per fare esperienza”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Petrucci sulla Dakar: “Un mese lì vale dieci anni in MotoGp”

    ROMA – C’era curiosità per la prima Dakar di Danilo Petrucci e le emozioni non sono di certo mancate al ternano. I problemi fisici ne hanno certamente influenzato la performance, ma la vittoria in quinta tappa è stata una gioia incontenibile per l’ex Ducati e KTM. Ora che il rally più famoso del mondo è terminato con la vittoria finale di Sam Sunderland, al suo secondo trionfo, Petrucci può raccontare a “SoloMoto” quella che è stata la sua esperienza fa la sabbia imprevedibile dell’Arabia Saudita: “In un mese è davvero successo di tutto. Neanche in 10 anni di MotoGp e in 31 anni della mia vita mai erano mai accadute tante cose. La mia avventura era già iniziata male con la frattura dell’astragalo in allenamento, poi è stata una corsa contro il tempo”.
    Le parole di Petrucci
    Ci ha provato anche il Covid ad ostacolare Petrucci, mettendo a rischio la presenza alla Dakar: “Il 28 dicembre sono risultato positivo al coronavirus, poi il tampone è diventato negativo due giorni dopo”. Con la competizione al via, subito il pilota italiano si è trovato in difficoltà: “Ho anche pensato di non disputare la gara iniziale. Ho avuto un problema con la moto e poi è successo di tutto”. La vittoria nella quinta tappa ha però risollevato le quotazioni di Petrucci, che si prepara all’esordio in MotoAmerica: “Sono partito malissimo, cadendo dopo 60 chilometri. Poi ho riacciuffato Benavides, ma mi faceva male dappertutto. Sono andato a cercare Sanders e abbiamo perso 8 piloti. Ho scoperto di aver vinto solo dopo, perché ero in ambasciata a non potevo portare con me il cellulare”. Gare da mettere in cascina e da cui imparare per l’italiano: “È stata solo la mia prima Dakar, mi è servita per fare esperienza”, ha detto concludendo. LEGGI TUTTO

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    Petrucci dopo la Dakar: “Posso andare in pensione sereno”

    ROMA – “E’ stata una gara dura, ma soprattutto è difficile da raccontare in poche parole. E’ stata sicuramente una delle esperienze più forti della mia vita, non mi era mai successo di dovermi alzare per due settimane alle due di notte e salire in moto alle quattro di mattina, con il buio e tornare dopo dodici ore”. Danilo Petrucci torna felice e realizzato dalla Dakar 2022, la sua prima esperienza dopo aver salutato la MotoGp. Il pilota italiano, che ha partecipato alla corsa nel deserto dell’Arabia Saudita, si è detto davvero soddisfatto dell’esperienza fatta.
    Una nuova esperienza
    “Me ne sono successe di tutti i colori, ma ce l’ho fatta anche a vincere – ha aggiunto Petrucci ai microfoni di Sky Sport -. Ho fatto il mio primo record della vita, adesso posso andare in pensione sereno”. Poi conclude: “Non mi aspettavo che tutto il mondo seguisse la Dakar, ciò che mi ha stupito è che la gente mi chiedeva di fare le dirette. Con alcuni piloti ci siamo sentiti tutti i giorni. E’ stato molto figo”. LEGGI TUTTO

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    Danilo Petrucci: “Dakar? Una delle esperienze più forti della mia vita”

    ROMA – Danilo Petrucci torna felice e realizzato dalla Dakar 2022, la sua prima esperienza dopo aver salutato la MotoGp. Il pilota italiano, che ha partecipato alla corsa nel deserto dell’Arabia Saudita, si è detto davvero soddisfatto dell’esperienza fatta. “E’ stata una gara dura, ma soprattutto è difficile da raccontare in poche parole – ha detto ai microfoni di Sky Sport -. E’ stata sicuramente una delle esperienze più forti della mia vita, non mi era mai successo di dovermi alzare per due settimane alle due di notte e salire in moto alle quattro di mattina, con il buio e tornare dopo dodici ore”.
    Le parole di Petrucci
    “Me ne sono successe di tutti i colori, ma ce l’ho fatta anche a vincere – ha aggiunto Petrucci -. Ho fatto il mio primo record della vita, adesso posso andare in pensione sereno”. Poi conclude: “Non mi aspettavo che tutto il mondo seguisse la Dakar, ciò che mi ha stupito è che la gente mi chiedeva di fare le dirette. Con alcuni piloti ci siamo sentiti tutti i giorni. E’ stato molto figo”. LEGGI TUTTO

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    Sandra Gomez, nel deserto della Dakar e “ladra” nella Casa di Carta

    Sandra Gomez, per i non appassionati delle due ruote, è un nome che può risultare sconosciuto. Ma chi segue le gare di enduro e trial conosce piuttosto bene la bravura e le qualità della pilota che, nel suo curriculum, vanta anche una presenza nella famosissima serie tv spagnola la Casa di Carta, che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo raccontando le mirabolanti imprese di una banda di ladri. 
    Entra in moto nella Zecca di Stato
    Classe ’93, pilota enduro e trial, è diventata nota anche per essere stata la prima donna a terminare il Red Bull Romaniacs. La sua passione per le due ruote inizia molto presto: già a 3 anni, infatti, era in sella. Un amore che ha condotto la professionista a diventare una personalità di rilievo nell’off-road. In questo inizio di 2022, poi, si è messa ulteriormente alla prova con la Dakar. Ma tornando alla Casa di Carta, la Gomez vi ha preso parte come stuntwoman: è stata la controfigura di Tokyo (uno dei personaggi principali della serie, interpretato dalla brava e bella Úrsula Corberó) nella celebre scena in cui irrompe in sella a una moto della polizia all’interno della Zecca di Stato spagnola. Un’esperienza che non è dispiaciuta affatto alla pilota e nel suo futuro non esclude altre partecipazioni di fronte la macchina da presa. Ma il primo amore restano, ovviamente, le gare.
    Jason Statham e la Ducati Panigale V4 Superleggera, amore “Mercenario” LEGGI TUTTO

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    Dakar, Orioli: “Petrucci può puntare al successo il prossimo anno”

    ROMA – Non è da tutti vincere una gara di MotoGp e una tappa della Dakar. Ci è riuscito Danilo Petrucci, il primo italiano in assoluto a compiere tale impresa. Un’impresa sottolineata anche dal leggendario Edi Orioli, quattro volte campione del mondo con le moto (1988 con la Honda, 1990 e 1994 con la Cagiva e 1996 con la Yamaha): “Danilo è stato un grande e bravo nel ripartire dopo il guasto tecnico, grazie all’esperienza di questa edizione può pensare di vincere la Dakar il prossimo anno. Quando sei lì tra i primi vuol dire che hai un altro passo. Io devo fare dei paragoni con le mie corse e una tappa da 245 km non dico che era un prologo ma quasi. Va detto che la gara non è così dura anche se il deserto non perdona mai”, le sue parole. 
    Orioli sorpreso da Danilo
    “Mi sto guardando la Dakar sul divano – prosegue Edi Orioli in un videomessaggio per Sky Sport – e sono rimasto molto sorpreso dalle sue prestazioni, credo che nessuno avrebbe puntato su di lui. Vi assicuro che arrivare sul podio nella classifica di tappa è speciale. Non sapevo che potesse andare così forte, ma la base del fuoristrada lui già ce l’aveva”.  LEGGI TUTTO