Dacia: “Siamo il brand che capisce bene i bisogni dei clienti”
Trovare gli ingredienti di un successo senza precedenti nell’automotive di oggi può sembrare complesso, se non lo inquadri nella realtà oggettiva in cui si è esprime. Ma non è nemmeno giusto banalizzarlo, ridurlo a una semplice questione di prezzo quando si sta cercando di uscire dal post Covid, mentre tutto intorno il mondo sembra implodere tra guerra, crisi di microchip, prezzi folli per energia e materie prime, in azione e ora anche i crac bancari. In mezzo al delirio, c’e? un fenomeno di nome Dacia che sembra non farsi scalfire da nulla. Con numeri da record fondati su un concetto semplice: l’essenziale, inteso come insieme di prezzo, design, tecnologia.
Dacia Jogger, la prova dell’ibrida sostenibile e accessibile
Bellezza, qualità e affidabilità low-cost
Concetto capace di soppiantare quello primordiale di low-cost, come spiega Xavier Martinet, direttore marketing e vendite globale di Dacia: “Se dico low-cost evidenzio solo un elemento della proposta: il prezzo. E non e? corretto, perche? Dacia e? piu? di questo, e? anche tecnologia, design, qualita? dei motori. L’auto deve rispecchiare il nostro modo di essere, e? anche per questo che la compriamo. La vogliamo e ciente, affidabile e bella. E per Dacia la bellezza coincide con l’essenzialita?”.
Un percorso che viene da lontano, dal cambio di logo dello scorso giugno e dal riposizionamento del brand che si e? evoluto rimanendo fedele a se stesso, all’equilibrio nel rapporto qualita?-prezzo. “Il prezzo e? un’opportunita? concessa anche dal fatto di poter condividere piattaforme e fare economie di scala all’interno del Gruppo Renault. Al Salone dell’auto di Bruxelles, la nostra Jogger era l’unico crossover ibrido sotto i 40.000 euro. Ma un brand deve avere anche personalita? e sostanza”.
Record di vendite
E Dacia ne ha in abbondanza a giudicare dalle vendite record in Europa e in Italia del 2022 (rispettivamente 573.000 e 67.300 immatricolazioni, cioe? +3,7% e +9,2%) con quote mercato impennate a 7,2% tra priva- ti e 3,4% in generale in Europa (8,3% in Italia, ormai terzo costruttore straniero piu? venduto). “Oggi non c’e? nulla di scontato. Con la nostra loso a, la cosa piu? diffcile e? proprio decidere ogni volta cosa e? essenziale e cosa non lo e?. Un lavoro quotidiano di aggiornamento sul rispetto della promessa al cliente di dare sempre il miglior rapporto tra qualita? e prezzo. Per questo e? molto piu? di cile dire no che si? sull’essenziale”.
Motorizzazioni sostenibili
L’esempio perfetto collega il discorso all’altro pilastro di Dacia quello della sostenibilita?: “Quando introducemmo la Sandero nel 2017 dovevamo decidere con quali motori. Allora per noi l’essenziale coincise con quello che immaginavamo fosse il desiderio del cliente: benzina e GPL. Una scommessa che in Italia si sentiva fortissimo e che ora e? diventata globale. Morale: nel 2022 il 34% delle vendite di Dacia in Europa vengono dal GPL, in Italia addirittura il 70% con 44.699 immatricolazioni, il 36% di quota. Un’altra vittoria dell’essenziale”.
Soprattutto se consideriamo che la motorizzazione bi-fuel ECO-G 100 produce -11% di emissioni di CO2, +10% di prestazioni e -40% di spesa. Una sostenibilita? reale messa a rischio dalla futura normativa Euro7 di cui ancora non si ha certezza. “Noi speriamo di poter continuare con il GPL anche se non sono tutti chiari i requisiti del nuovo Euro7, in particolare per quello che riguarda le RDE, le Real Dri ve Emission. Di certo non possiamo aspettare i tempi della politica, dobbiamo investire sulla base di precise strategie commerciali”.
Anche per questo motivo e? difficile fare previsioni sul mercato del 2023: “L’ambizione e? quella di continuare a crescere. E se come sembra il mercato europeo crescera?, Dacia lo fara? un po’ piu? di altri perche? siamo in linea con le attese dei consumatori. Per poi aspettare le tante novita? in arrivo. Nel 2024 la nuova generazione del Duster, nel 2025 l’altro Suv a meta? tra segmento C e D, il Bigster e poi altri due modelli, uno nel 2026 e uno nel 2027”.
Ma la sostenibilita? di Dacia, dicevamo ha anche altre facce, tra leggerezza e materiali riciclati. “I materiali provenienti da riciclo saranno una caratteristica della nuova Duster, che ne usera? circa il 24% contro l’attuale 12% utilizzati nei diversi modelli Dacia (la media del mercato e? dell’8%, ndr). Senza dimenticare il lavoro fatto sul risparmio del peso, ad esempio sulla Jogger. Meno acciaio significa, meno peso, meno cavalli e quindi anche meno consumi ed emissioni. E lo stesso vale per l’elettrica Spring che pesa solo 970 kg”. L’essenziale, appunto, e sempre al prezzo giusto. LEGGI TUTTO