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    Hewitt durissimo sul possibile spostamento della Davis ad Abu Dhabi

    Lleyton Hewitt

    Lleyton Hewitt non le manda a dire. In pieno “rusty-style”, l’ex n.1 del mondo australiano è totalmente contrario alla ipotesi – ben accreditata – di un nuovo spostamento della fase finale della Davis ad Abu Dhabi dal 2022. Parlando alla stampa, ha dichiarato quanto segue.
    “Penso sia assurdo, ridicolo, questa non è Coppa Davis. Se andranno avanti e venderanno l’anima della Coppa Davis portandola nel Middle East per cinque anni, avranno completato l’opera e ucciso la competizione”.
    “Sono molto deluso, soprattutto per un giocatore come Alex (De Minaur): bello lo stadio, ma senza spettatori. Avrebbe meritato di giocare davanti alla sua gente. Così stanno uccidendo una competizione che aveva qualcosa di speciale”.
    L’Australia ha esordito ieri nel Gruppo D contro la Croazia, rimediando tre sconfitte. LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal dopo il forfait di Alcaraz in Davis: “Quando accade una cosa del genere, la competizione passa in secondo piano”

    Rafael Nadal nella foto

    Il compito della Spagna di conservare il titolo alle Finals di Coppa Davis era già complicato dall’assenza di Rafael Nadal, ma tutto è stato reso ancora più difficile dalla notizia che ha scosso il tennis spagnolo. Carlos Alcaraz è risultato positivo al Covid-19 ed è stato costretto a ritirarsi dal torneo, qualcosa che ha causato la reazione quasi immediata di Nadal via social media.
    “Sono vicino a tutta la squadra spagnola dopo questa notizia. Quando accade una cosa del genere, la competizione passa in secondo piano. La cosa più importante ora è la salute e spero che non ci siano altri casi. Un abbraccio a tutti!”. LEGGI TUTTO

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    Davis Cup: Carlos Alcaraz positivo al Covid, al suo posto Martinez

    Carlos Alcaraz

    Tegola per il team iberico in Davis. Il giovane fenomeno Carlos Alcaraz è risultato positivo ad un controllo anti Covid, e quindi ha dovuto abbandonare la squadra spagnola impegnata in Davis a Madrid.Al suo posto entra Pedro Martínez.Una perdita notevole per Bruguera e compagni, già orfani da Rafa Nadal.
    L’attuale numero 32 del mondo, proveniente dal titolo alle ATP NextGen Finals, avrebbe dovuto competere in singolare nella squadra guidata da Sergi Bruguera, che aveva già perso Roberto Bautista Agut il giorno prima.“Sono risultato positivo al covid-19 e non potrò giocare in Coppa Davis ero così contento all’idea di giocarla”, ha rivelato Alcaraz, che ha anche affermato di essere risultato negativo più volte negli ultimi giorni prima di risultare positivo nella giornata di oggi.La squadra spagnola in un comunicato ha dichiarato di aver testato tutti i membri rimanenti della squadra che sono risultati negativi ed hanno chiamato all’ultimo minuto per sostituire Alcaraz come dicevamo, Pedro Martínez.I campioni in carica hanno ora a disposizione Pablo Carreño Busta, Albert Ramos, Feliciano López, Pedro Martínez e Marcel Granollers.
    Ecco il post Instagram di Carlos, in cui annuncia la sua positività. LEGGI TUTTO

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    Davis Cup: Parla Filippo Volandri “Sinner è un ragazzo speciale, vuole sempre migliorare, non si ferma a pensare alle vittorie ottenute.

    Filippo Volandri con Fabio Fognini – Foto Sposito

    Filippo Volandri, capitano di Coppa Davis dell’Italia parla dell’avventura della squadra azzurre alle Finals che inizierà per i colori italiani domani alle ore 16 contro gli Stati Uniti.
    “Creare un gruppo unito conta più di tutto.Tutti si sono messi a disposizione della squadra. Non è scontato e li ringrazio. Ho 5 leader e ognuno deve fare la sua parte. Giocare in casa sarà diverso, il pubblico ci aiuterà.Jannik sta crescendo velocemente. Come ogni ventenne è emozionato, ma ha imparato a gestire benissimo la cosa. E’ un ragazzo speciale, vuole sempre migliorare, non si ferma a pensare alle vittorie ottenute. Sarà pronto per il suo debutto in Coppa Davis”.“Sonny è un animale da palco, tira fuori più di quello che ha quando sente il pubblico vicino. Si sta allenando bene e tanto”.
    “Fabio potrebbe essere il mio fratello minore. Ha esordito quando io giocavo, sono stato accanto a lui quando era il leader di quella squadra. In questa ci sono cinque leader. Lui in Davis è sempre stato super, bisogna rendergli atto di essersi messo a disposizione”.
    “Quando si cambia colore al campo si dà sempre una mano di resina in più e quindi il campo è un po’ più lento. Giocare indoor sul rapido potrrebbe agevolare Sonny, ma il rimbalzo più alto potrebbe favorire Fabio”. LEGGI TUTTO

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    Coppa Davis: in quota è dominio Russia, Italia mina vagante del torneo

    Filippo Volandri con Jannik Sinner – Foto Sposito

    Russia davanti a tutti, Italia appena fuori dal podio delle favorite. Il primo quadro dei bookmaker sulla Coppa Davis al via oggi porta in primo piano la squadra di Medvedev e Rublev, che può vantare quattro giocatori tra top 30 del mondo.
    La loro vittoria finale si gioca a 2,10, davanti alla Serbia di Djokovic (4,75) e ai campioni in carica della Spagna, priva di Nadal ma con titolari come Bautista Agut e Carreno Busta. Poco più indietro spunta l’Italia, che pur senza Berrettini punta a diventare la mina vagante del torneo: Sinner e compagni attaccano a 7,50, davanti agli Usa (9,00) e alla Gran Bretagna, a 10,00.
    Il team statunitense parte però in leggero vantaggio per il testa a testa in programma domani a Torino: in questo caso Isner e i suoi partono a 1,73, con l’Italia a 2,01. Netto invece il pronostico a favore della Serbia, a 1,10 contro l’Austria (5,85), mentre non è neanche quotato il successo della Spagna con l’Ecuador (dato a 11,00). LEGGI TUTTO

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    Davis Cup Finals: LIVE i risultati con il dettaglio del Day 1 (LIVE)

    Risultati dalla Davis Cup

    Questo il programma della prima giornata delle Finals di Davis Cup che inizieranno alle ore 16 a Madrid, Innsbruck e Torino e si concluderanno il prossimo 05 dicembre con la Finalissima di Madrid.

    Giovedì 25 novembre (Ore 16.00)MADRID: Canada -Svezia (Gruppo B)INNSBRUCK: Francia -Repubblica Ceca (Gruppo C)TORINO: Croazia -Australia (Gruppo D)

    GIRONE A Spagna Russia Ecuador
    GIRONE BCanada Kazakistan Svezia
    GIRONE CFrancia Gran Bretagna Repubblica Ceca
    GIRONE DCroazia Australia Ungheria
    GIRONE E Italia USA Colombia
    GIRONE F Serbia Germania Austria LEGGI TUTTO

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    La Davis potrebbe spostarsi per 5 anni ad Abu Dhabi. Ma che senso ha?

    Coppa Davis

    Scatta la fase finale della “nuova” Davis, e già si vocifera di ulteriori cambiamenti. Questo il destino della più antica competizione sportiva a squadre al mondo, o quel che ne è rimasto dopo che l’ITF l’ha di fatto “svenduta” alla ricca società Kosmos di Pique & C., cercando un rilancio che invece rischia di affossarla definitivamente.
    La considerazione è brutale, ma non tira buona aria per la cara vecchia anacronistica “insalatiera”. Nel 2020, “grazie” alla pandemia, non si è disputata. Pare alla Kosmos abbiano tirato un sospiro di sollievo, come hanno spifferato molti ben informati, visto che l’edizione sarebbe stata sicuramente in perdita dal punto di vista economico, e il non disputarla ha aiutato i nuovi padroni e non rimetterci altri soldi, dopo il bagno di sangue economico del 2019.
    Economico, perché in realtà in campo a Madrid si videro molte bellissime partite. Shapovalov vs. Nadal, per dirne una, ma tantissime altre. Il formato era rivedibile sotto molti punti di vista (orari folli in primis), ma la realtà dei fatti dice che quando i tennisti accettano di giocare e giocano per la propria nazione, spesso giocano partite enormi per qualità, orgoglio e spettacolo.
    Sta per scattare l’edizione 2021. Tre sedi nella fase inaugurale dei gironi. Ottimo per il pubblico italiano e spagnolo, non quello austriaco per colpa delle restrizioni covid; ma gli altri scontri tra nazioni ospiti? Si parla di pochissimi biglietti venduti, sia a Torino che a Madrid, per gli incontri che non vedono i paesi ospitanti in campo. Vedremo come andrà, sperando che sia un successo (ce lo auguriamo per tutti!) e che nostri azzurri ci possano regalare qualcosa di grande, nonostante la dolorosa assenza di Matteo Berrettini. Di sicuro per i nostri incontri avremo una bella cornice di pubblico, ma le altre sfide? Giocare in uno stadio pressoché vuoto è il peggior biglietto da visita per un evento. Meglio stadio piccolo ma pieno, recita sempre un vecchio adagio indiscutibile…
    Per questo la voce – ben accreditata – riportata dal quotidiano britannico The Telegraph è ancor più inquietante. Pare che la Kosmos, a disperata caccia di dollari per non incrementare altre perdite, abbia intenzione di spostare la Davis in un paese ricco, che possa assicurare cinque anni di conti in verde. Abu Dhabi pare la sede scelta. Lì finché traineremo l’economia del petrolio i $ non mancano davvero. Ma se la cosa andasse in porto, che ne sarebbe del valore affettivo e sociale dell’evento? Andrebbe totalmente perso. Spalti quasi sicuramente vuoti, o appannaggio di pochi ricconi che scelgono di unire un po’ di vacanza al tennis in queste nuove mete turistiche, per un evento che diventerebbe ancor più una sorta di ricchissima esibizione, per i giocatori e per chi organizza quest’evento, che a quel punto sarebbe totalmente svuotato del fattore casa e di quel senso di appartenenza che aveva trasformato la Davis in una leggenda, amatissima dal pubblico. 
    I giocatori probabilmente sarebbero stimolati a parteciparvi, grazie a ricchi assegni. Ma allora, quale sarebbe la differenza tra la tanto osteggiata Laver Cup e quel che ne resta di questa possibile Davis tra i cammelli ed emiri?
    La vecchia formula della Davis necessitava di una rinfrescata, era inevitabile. Ma tagliare un pelo incarnito con una motosega non è la cura migliore.
    Per rinvigorirla forse le strade migliori erano due:

    una ITF forte, che impone all’ATP un calendario che premia e aiuta a far diventare la Davis importante, dandole uno spazio migliore (per esempio: due finestre, una dove attualmente ci sono Indian Wells e Miami, e una in autunno, per almeno 6 settimane di Davis da giocarsi su tre turni, più la classica finale a fine anno
    oppure optare per una sorta di campionato del mondo, magari da farsi ogni 2 o 4 anni, con altre 4/6 settimane dedicate solo alle Davis. Sarebbe così attesa e probabilmente molto più interessante per gli stessi tennisti, che avrebbero modo di prepararla a dovere.

    Queste sono solo due proposte, tra le tante che si potevano provare ad attuare prima di sminuire così un patrimonio del nostro sport. Con tutti i limiti, problemi, difetti che volete, la Davis era un evento unico. Chi ha vissuto sulla propria pelle qualche lustro di tennis, ricorda perfettamente le emozioni pazzesche di tante sfide dell’Italdavis, anche quando non avevamo esattamente uno squadrone; come di altre finali o incontri tra varie nazioni giocate con una passione ed intensità uniche (la finale Francia – Svizzera, o quelle nei Balcani per esempio).
    La Davis è un torneo anomalo, ma è soprattutto per la gente. Togliere il fattore casa la trasforma in qualcos’altro che non potrà mai convincere. L’unico modo per valorizzare di nuovo questa competizione è darle il giusto peso, una collocazione buona nel calendario e magari, perché no, anche punti per il ranking per chi la gioca. Su questo se ne potrebbe parlare. I modi per rinvigorirla ci sarebbero. Basta volerlo, guardando oltre il portafoglio, perché la passione non si compra, la si vive.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO