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    2023, cala il sipario per Isner, Feliciano e altri ex top40

    John Isner

    Come ogni anno anche il 2023 ha salutato il ritiro di diversi tennisti di valore, protagonisti di pagine importanti della disciplina. Nel 2023 tra i giocatori che hanno appeso la racchetta al chiodo segnaliamo John Isner, Feliciano Lopez, Pablo Andujar, Malek Jaziri, Guido Pella e Peter Gojowzcyk. Li ricordiamo brevemente con alcuni dati e momenti salienti.
    John Isner sarà ricordato per sempre per due fatti: il record assoluto di Ace (ben 14.470), e la vittoria del match più lungo della storia, a Wimbledon 2010 contro il francese Mahut, cinque set distribuito su tre giorni per 11 ore e 5 minuti di gioco, con il clamoroso score di 70 a 68.  Record che non sarà mai più battuto poiché in tutti gli Slam il quinto set è adesso deciso da un tiebreak. “Long John” dai suoi 208 cm ha sparato Ace a ripetizione, a volte letteralmente ingiocabile nei suoi game, ma oltre al servizio bomba è stato un tennista discretamente completo, con una mobilità tutt’altro che disprezzabile viste le sue misure. In carriera ha vinto 16 tornei, toccando come best ranking il n.8 nel 2018. Non ha mai raggiunto la finale di uno Slam, c’è andato vicino a Wimbledon 2018, quando fu stoppato in semifinale da Kevin Anderson al termine di un’altra maratona, vinta dal sudafricano per 26-24. A lui appartiene anche il record di servizio più veloce registrato ufficialmente, 253 km/h nel 2016 in Coppa Davis, anche se molti attribuiscono quel primato all’australiano Sam Groth, 263 km/h, ma al Challenger di Busan. Diritto potente, discreto nel gioco di volo, ha tirato la carretta del tennis a stelle e strisce in anni davvero bui per gli USA al maschile. Nel 2018 il suo successo più prestigioso, il 1000 di Miami. Curiosamente ha vinto tutti suoi titoli negli USA, eccetto i due titoli ad Auckland.
    Feliciano Lopez resterà nella memoria degli appassionati per il suo stile di gioco offensivo, uno dei pochi veri attaccanti pronto a correre a rete appena possibile, meglio se con quel rovescio in back davvero efficace per trovare un’ottima posizione sulla rete e sfruttare il suo innato atletismo. Fisico statuario (e bellissimo uomo, “Deliciano” per dirla alla mamma-Murray), ha attraversato 4 lustri della disciplina senza mai un grande infortunio e continuando a praticare quel tennis personale e offensivo davvero lontano dai canoni classici del tennis iberico, costruito su rotazioni, grande pressing e lotta dalla riga di fondo. Ha vinto 7 tornei in carriera (due volte sull’erba del Queen’s), fermandosi a un passo dalla top10, al n.12, questo forse resterà il suo più grande rimpianto in carriera. Fu decisivo nella finale di Coppa Davis in Argentina nel 2008, quando il “dream team” formato da Del Potro e Nalbandian fu clamorosamente battuto in casa da una Spagna priva di Nadal, con proprio Feliciano protagonista (vinse vs. Del Potro in singolare e trascinò Verdasco in doppio). Vanta un record assoluto che sarà difficile da superare: ha giocato ben 79 tornei dello Slam consecutivi, da Roland Garros 2002 agli Australian Open 2022. Iron man!
    Pablo Andujar ha chiuso la sua buona carriera in patria, ritirandosi nel corso del Challenger di Valencia lo scorso novembre. Ha disputato oltre 400 partite sul tour maggior, vincendo in carriera 4 titoli e toccando il best ranking di n.32 nel 2015. Purtroppo quando era al suo massimo in carriera ha subito un grave infortunio al gomito, riuscendo a tornare competitivo dopo ben 3 operazioni, togliendosi comunque la soddisfazione di rientrare in top 50 nel 2019. Tennista capace di lottare ore in campo, ha fatto della consistenza di gioco il suo punto di forza, brillando soprattutto sulla natia terra battuta. È attualmente uno dei rappresentanti dei giocatori in seno all’ATP.
    A 39 anni Malek Jaziri ha deciso di terminare la propria carriera, che l’ha reso il miglior tennista tunisino di tutti i tempi. Dotato di un fisico potente, il suo diritto su terra battuta poteva far male a chiunque e gli ha consentito di issarsi fino al n.42 nel ranking nel 2019, suo miglior piazzamento. Non ha vinto nessun torneo del tour maggiore, disputando solo una finale a Istanbul, nel 2018, sconfitto dal giapponese Taro Daniel.
    Guido Pella ha pensato bene di regalare a se stesso e alla sua famiglia un bel viaggio a Disney Paris dopo aver disputato il suo ultimo match in carriera allo US Open. L’argentino ha chiuso la sua vita Pro a 33 anni, un viaggio fatto di molti alti e bassi per colpa di vari infortuni. Tennista di discreto talento, mancino, quando era in giornata poteva diventare davvero pericoloso grazie alla progressione dei suoi colpi e qualche angolo davvero interessante. Ha toccato come proprio best il n.20 nel 2019, anno in cui ha vinto l’unico titolo in carriera a San Paolo e ha toccato la miglior prestazione negli Slam, i quarti a Wimbledon. Ha disputato altre quattro finali in carriera.
    Peter Gojowzcyk ha deciso di smettere dopo 18 anni di carriera a Metz, esattamente dove ha vinto il suo unico titolo sul tour maggiore nel 2017 partendo dalle qualificazioni. Il 34enne tedesco ha raggiunto il n.39 della classifica ATP nel 2018, il suo anno migliore complessivamente, nel quale ha raggiunto due finali con 23 vittorie. Martoriato da vari infortuni, ha giocato spesso bene nei tornei disputati ad inizio stagione tra Doha e Dubai. Con colpi di buon anticipo e traiettorie offensive, si prendeva grandi rischi e non sempre gli andava bene, ma in certe giornate è stato un avversario assai scomodo. Il suo ultimo grande risultato è stato a US Open 2021, dove ha raggiunto gli ottavi portando Alcaraz al quinto set.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Il record di Rafael Nadal che solo Novak Djokovic potrebbe battere

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Rafael Nadal vanta record impressionanti in molti aspetti e alcuni di questi sono la longevità e la regolarità. La prova di ciò è che è l’unico giocatore dell’Era Open in grado di accumulare dieci stagioni consecutive vincendo, almeno, un titolo del Grande Slam. Ha raggiunto questo traguardo tra il 2005 e il 2014, superando il record che avevano Björn Borg, Pete Sampras e Roger Federer, con otto anni consecutivi a conseguirlo. Novak Djokovic ha in corso una serie di sei stagioni consecutive vincendo, almeno, un major, che potrebbe estendere in questo 2024.
    🎾 Tennisti con più stagioni consecutive conquistando un Titolo del Grande Slam (Era Open/Singolare Maschile):🇪🇸 Nadal | 10 (2005-2014)🇸🇪 Borg | 8 (1974-1981)🇺🇸 Sampras | 8 (1993-2000)🇨🇭 Federer | 8 (2003-2010)🇷🇸 Djokovic | 6 (2011-2016)🇷🇸 Djokovic | 6 (2018-2023)
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Andrea Arnaboldi si ritira: “È stata una scuola di vita, infinitamente grato a questo sport”

    Andrea Arnaboldi nella foto

    Andrea Arnaboldi, il tennista lombardo noto per la sua riservatezza tanto in campo quanto fuori, ha annunciato il suo addio al tennis professionistico. Lo ha fatto, fedele al suo stile, con un breve post su Instagram, accompagnato da alcune delle immagini più significative della sua carriera. Nel post, Arnaboldi descrive il tennis come una “scuola di vita”, esprimendo infinita gratitudine verso lo sport e annunciando l’inizio di un nuovo capitolo ricco di progetti e il desiderio di trasmettere la sua esperienza.
    Questa notizia non sorprende, data la sua età di quasi 36 anni (27 dicembre) e una classifica ATP che lo vede al 732° posto, un numero che non rende giustizia alle sue capacità. Per anni, Arnaboldi ha rappresentato il tennis lombardo con un gioco mancino di rara classe ed eleganza. Ha raggiunto il picco della sua carriera nel 2015, posizionandosi al 153° posto nella classifica mondiale, in un anno segnato dal suo memorabile percorso a Roland Garros.
    Fu proprio al Roland Garros che Arnaboldi vinse la sua unica partita in un torneo del Grande Slam, battendo l’australiano Duckworth al primo turno. Tuttavia, il suo momento di celebrità internazionale arrivò con la vittoria nelle qualificazioni contro il francese Pierre-Hugues Herbert in un incontro storico: il più lungo mai giocato in termini di durata (4 ore e 30 minuti) e numero di game (71), con un punteggio finale di 6-4, 3-6, 27-25. Un record che, a causa delle nuove regole del tennis che prevedono un tie-break al terzo set, difficilmente verrà superato.
    Tuttavia, ridurre la carriera di Arnaboldi a quell’evento sarebbe ingiusto. In oltre vent’anni di carriera, ha collezionato successi notevoli, tra cui 7 titoli a livello Itf, molteplici vittorie contro avversari di alto livello e ha guadagnato l’ammirazione e il rispetto dei colleghi per la sua disciplina e dedizione. Nonostante gli siano mancati titoli Challenger, ha disputato 2 finali e 17 semifinali.
    Il suo ultimo torneo è stato il Challenger di Como, dove è stato celebrato per aver partecipato a tutte le 17 edizioni dal 2006. Anche se mancherà all’edizione del suo “maggiore età”, il cognome Arnaboldi continuerà a essere presente nel tennis, portato avanti dal cugino Federico. Andrea ha fatto da modello e mentore a Federico nelle sue prime fasi di carriera, e ora gli ha passato il testimone, augurandogli di superare i suoi stessi successi. Sarebbe il primo a esserne felice.
    Dichiara Andrea: “È stata una scuola di vita, infinitamente grato a questo sport.Si chiude un capitolo importante e se ne apre uno nuovo ricco di progetti e con la voglia di trasmettere tutta l’esperienza acquisita.Ringrazio tutte le persone che hanno avuto modo di condividere con me questo bellissimo percorso!Carico e determinato verso nuovi obiettivi”.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ivan Ljubicic parla anche di Sinner, Berrettini e Musetti: “Sinner leggermente avanti ora ad Alcaraz e Medvedev”

    Ivan Ljubicic nella foto

    Alla vigilia del debutto di “Ljubo, l’uomo salvato dal tennis”, il documentario Sky Sport dedicato a Ivan Ljubicic, l’ex tennista croato ha condiviso le sue riflessioni sui protagonisti del tennis mondiale, inclusi i giovani talenti italiani e il ritorno di Rafael Nadal. In un’intervista rilasciata a Riccardo Crivelli per La Gazzetta dello Sport, Ljubicic ha espresso considerazioni puntuali su Jannik Sinner, attualmente quarto nel ranking mondiale e da lui considerato “il primo rivale di Djokovic in questo momento”. Ljubicic, ex numero 3 ATP, vede Sinner leggermente avanti rispetto ad Alcaraz e Medvedev, pur sottolineando la fluidità del tennis e l’importanza della preparazione invernale.
    Parlando del suo documentario, in onda sabato 16 dicembre alle 21.30 su Sky Sport Uno, Ljubicic ha spiegato come il tennis sia stato la sua salvezza, dandogli “un obiettivo e un sogno da inseguire”. Riflette sulla sua fuga da Banja Luka, la sua città natale, durante la guerra dei Balcani, quando suo padre, impossibilitato a seguirlo, affidò a sua madre il compito di farlo giocare a tennis.
    Ljubicic, noto anche come lungimirante coach di Roger Federer, non ha rimpianti sulla sua carriera, ritenendola “diecimila volte migliore” di quanto avesse immaginato. Riguardo al ritorno di Nadal, è convinto che il campione spagnolo non tornerà solo per una presenza simbolica, ma per competere ad alti livelli, come confermato dalle impressioni di Arthur Fils, che si è recentemente allenato con Nadal.
    L’intervista ha toccato anche Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini. Secondo Ljubicic, la varietà nel gioco di Musetti potrebbe essere un ostacolo nel trovare la sua identità tecnica, ma è fiducioso che il giovane troverà il proprio equilibrio. Per Berrettini, il problema principale sono gli infortuni piuttosto che il tennis in sé. Ljubicic lo vede pronto per tornare ai vertici, a patto di restare in salute e accumulare partite.
    Infine, Berrettini, che nel 2024 sarà accompagnato da Francisco Roig, è iscritto agli ATP250 di Brisbane e Auckland, preludi all’Australian Open. Potrebbero essere opportunità preziose per Berrettini di accumulare esperienza in vista dei grandi palcoscenici.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal a Brisbane 2024: la sua presenza raddoppia i prezzi dei biglietti

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    La presenza di Rafael Nadal ha cambiato tutti gli schemi e le previsioni dell’ATP Brisbane. È la grande sorpresa e l’asso nella manica che gli australiani si sono riservati, completando con il tennista di Manacor un cartellone di lusso che si fa sentire, e molto, nella vendita dei biglietti.
    Dall’annuncio della presenza dello spagnolo e come rivela Relevo, i prezzi dei biglietti per vedere il torneo sono schizzati alle stelle: i prezzi per il primo giorno di competizione sono quasi raddoppiati (da 39 a 69 dollari australiani), quelli per la sessione pomeridiana del 1° gennaio sono passati da 59 a 89 dollari, e i prezzi per la finale maschile hanno anche vissuto un enorme aumento, passando da 189 dollari australiani a 240. Tutto ciò per rivedere Rafael in azione.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Richard Gasquet potrebbe chiudere la carriera nel 2024. Benoit Paire continuerà almeno per 2 anni “ma nell’ultimo periodo ho fatto buoni tornei e ora mi vedo bene sia fisicamente”

    Benoit Paire nella foto

    Richard Gasquet rappresenta un forte elemento del tennis mondiale negli ultimi decenni e desidera prolungare la sua carriera professionale finché si vede competitivo. Ha terminato l’anno come 76° del mondo e il suo titolo ad Auckland all’inizio della stagione gli ha dato l’impulso necessario per continuare. Cercherà di riconfermarsi nel 2024, anno che potrebbe segnare il suo addio al tennis professionistico. In più di un’occasione, il nativo di Béziers ha affermato che il suo ultimo torneo da professionista sarà a Roland Garros o a Parigi-Bercy, e che potrebbe avvenire nel prossimo anno. Nel frattempo, si sta preparando con dedizione alla Rafa Nadal Academy, che ospita anche Jan-Lennard Struff durante la pre-season
    Benoit Paire vive un’intensa relazione di amore-odio con il tennis che lo rende uno dei giocatori più indisciplinati dell’intero circuito. Lontano dal suo miglior livello e mentalmente esaurito durante molte fasi degli ultimi tempi, il francese ha sorpreso con delle dichiarazioni raccolte da ESPN in cui parla del suo obiettivo di continuare a competere, così come della sua predisposizione a rientrare nella top-100, essendo attualmente il numero 117 del mondo. “Onestamente, mi sento abbastanza fiducioso nelle mie possibilità. Ho avuto un anno difficile nel 2023, ma nell’ultimo periodo ho fatto buoni tornei e ora mi vedo bene sia fisicamente che mentalmente. Voglio godermi questo sport per uno o due anni in più perché desidero tornare nella top-100”, ha commentato.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Indian Wells, Queen’s e Bastad vincono l’ATP Award 2023

    La infografica ATP dei migliori tornei stagionali

    L’ATP ha comunicato gli Award 2023 per i migliori tornei dell’anno nelle tre categorie 1000, 500 e 250: sono il BNP Paribas Open di Indian Wells, il Queen’s Club di Londra e il Nordea Open di Bastad.
    Super conferma per il Masters 1000 di Indian Wells, premiato come miglior evento nella sua categoria per il nono anno consecutivo. Molto amato dai giocatori per i servizi perfetti offerti, e la sua location unica nel deserto della California, il torneo che apre il “double sunshine” statunitense di primavera resta un punto di riferimento per tutti gli altri eventi. “Siamo onorati di vedere i giocatori votare ancora una volta Indian Wells come la loro tappa preferita dell’anno come torneo di categoria 1000”, ha affermato il direttore del torneo Tommy Haas. “Questo premio è il giusto riconoscimento a tutto il meraviglioso staff del torneo, volontari, fan e tanti altri che danno vita al BNP Paribas Open ogni anno e contribuiscono al successo duraturo del nostro evento”.
    Una conferma anche per il torneo “della Regina” di Londra, classica tappa di avvicinamento a Wimbledon, dopo il successo nel 2022. È il quinto trofeo ricevuto per un ATP 500, dopo quelli del 2015, 2016, 2018 e 2022. “Siamo lieti di essere stati votati torneo dell’anno ATP 500 dai giocatori anche quest’anno”, ha affermato Chris Pollard, direttore digitale, tecnologia ed eventi del torneo. “La LTA è molto orgogliosa di migliorare continuamente l’esperienza dei giocatori che prendono parte al torneo, e questo premio è il riconoscimento del duro lavoro”. Curiosamente, sia Indian Wells che Queen’s 2023 sono stati vinti da Carlos Alcaraz.

    Andrey Rublev invece è stato il vincitore del miglior 250 del 2023, lo storico torneo su terra battuta di Bastad, in Svezia. Un bel riconoscimento per un torneo che quest’anno ha festeggiato il suo 75esimo anniversario. Bastad vinse per 11 anni di fila (2002 – 20112) il premio come miglior evento di categoria. “L’intero team e tutti i volontari sono estremamente felici e orgogliosi di ricevere questo premio”, ha affermato Christer Hult, CEO e amministratore delegato del Nordea Open. “La nostra ambizione è quella di fornire a tutti i giocatori la massima qualità sia dentro che fuori dal campo, indipendentemente dalla loro classifica. Vogliamo che tutti i giocatori vengano trattati come n.1.”
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ultimo “Sincaraz” del 2023: Esibizione in Programma tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner all’Accademia JC Ferrero

    Carlos Alcaraz e Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    In vista della conclusione dell’anno tennistico, gli appassionati di tennis potrebbero assistere a un evento eccezionale che unirà due delle giovani stelle più luminose del circuito: Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Secondo quanto riferito dal giornalista della Stampa Stefano Semeraro su Twitter, è in programma un match esibizione tra i due talenti presso l’Accademia JC Ferrero il 22 dicembre.
    Questa esibizione rappresenta un’occasione unica per vedere in azione due dei giocatori più forti del panorama tennistico mondiale. Carlos Alcaraz, spagnolo, e Jannik Sinner hanno già dimostrato di essere forze dominanti sul campo, con uno stile di gioco che incanta il pubblico e mette alla prova i loro avversari.Il match si terrà nell’accademia di Juan Carlos Ferrero, un luogo che ha visto crescere e maturare molti talenti del tennis. È qui che Alcaraz ha affinato le sue abilità, sotto la guida di Ferrero stesso, ex numero uno del mondo. La scelta della location non è solo simbolica, ma anche un omaggio al luogo che ha contribuito a plasmare uno dei protagonisti di questo incontro.Per Sinner, l’esibizione arriva al termine di un periodo di allenamento intensivo ad Alicante, che durerà fino al 21 dicembre. Questa partita sarà quindi un modo per testare il livello raggiunto dopo queste settimane di preparazione, in un confronto diretto con uno dei suoi coetanei più talentuosi.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO