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    Da Rovereto: adesso c’è un Zeppieri tutto nuovo (con il programma di domani)

    Giulio Zeppieri nella foto

    Non c’è dubbio che ci sia molto della nuova guida tecnica nel Giulio Zeppieri versione 2023. Il ragazzo di Latina ha doti tecniche indiscutibili, ma nei primi anni di carriera gli era capitato di avere alti e bassi (soprattutto emotivi) nel corso di una partita. Invece sta affrontando il “Città di Rovereto” con lo spirito del campione: non era facile resettare la mente dopo il successo a Cherbourg, invece Giulio (seguito da coach Massimo Sartori) ha conquistato un posto in semifinale grazie alla bella vittoria contro Antoine Escoffier (2-6 6-3 6-2 lo score), un francese di quasi 31 anni che si è scoperto competitivo nel circuito Challenger dopo oltre dieci anni di carriera. Per il secondo match di fila, Zeppieri ha rimontato un set di svantaggio. Ma questo match è stato ben più complesso rispetto a quello contro Charles Broom, poiché il francese è stato avanti di un break nel secondo set dopo aver dominato il primo. Approfittando di un Zeppieri un po’ contratto, Escoffier ha giocato un primo set impeccabile, mostrando buone qualità. Quando è salito 2-1 e servizio nel secondo set, sembrava che il match non fosse più recuperabile. Invece “Zeppo” è rimasto dentro la partita, prima con la testa, poi con il cuore e infine con il braccio. Con tre game consecutivi ha rovesciato l’inerzia dell’incontro e lo ha portato al terzo, aiutato – per la verità – da un problema fisico del francese, la cui gamba sinistra ha preso a sanguinare vistosamente, colorando di rosso il calzettone. Però ha continuato a lottare in avvio di terzo, quando ha avuto una cruciale palla break nel secondo game. Lì Zeppieri ha chiesto e trovato aiuto dal servizio, poi nel game successivo è riuscito a brekkare nuovamente il suo avversario al termine di un game di 16 punti. La partita era ormai girata, anche se Escoffier ha continuato a lottare con generosità. Ma per lui, ormai, “i buoi erano scappati”. Zeppieri ha così intascato l’ottava vittoria di fila e proverà a prolungare la serie nell’ultimo match di sabato (non prima delle ore 18) contro Kaichi Uchida. Sulla carta parte favorito, ma il giapponese sta esprimendo una qualità di gioco davvero elevata: l’azzurro dovrà sfruttare i probabili passaggi a vuoto di Uchida per continuare a sperare nel sorpasso in classifica ai danni di Matteo Arnaldi e Francesco Passaro. Sorpasso che avverrebbe soltanto in caso di vittoria nel torneo. Il programma inizierà alle 14 con la finale del doppio, poi non prima delle 16 si giocherà la prima semifinale tra Dominic Stricker e Gauthier Onclin.
    Gauthier Onclin compirà 22 anni il giorno della finale del “Città di Rovereto”: dovesse arrivarci, festeggerebbe con il miglior risultato in carriera. È allenato dalla leggenda belga Steve Darcis:“Sta crescendo, poi la concorrenza interna fa bene. Obiettivo top-150 entro fine anno”. E intanto è diventato capitano di Coppa Davis. Ok Stricker, prosegue la favola di Uchida.
    Gauthier Onclin non vuole finire nella lunga lista dei top-10 junior incapaci di confermarsi tra i professionisti. I primi anni di carriera avevano alimentato qualche dubbio, ma il suo avvio di 2023 ha cambiato tutto. In meno di due mesi ha scalato cento posizioni ed è entrato a gamba tesa nel circuito Challenger. Dopo aver vinto il torneo ITF di Bressuire, è giunto in semifinale al ricco torneo di Ottignies Louvain, arrivando a sfidare David Goffin. Adesso vuole fare un passo in più dopo aver centrato un’altra semifinale agli Internazionali di Tennis – Città di Rovereto (73.000€, Play-It). Partiva leggermente sfavorito contro Zdenek Kolar, invece si è imposto con un doppio 6-3 che gli ha aperto la strada per la semifinale contro Dominic Stricker. Se Onclin è relativamente sconosciuto a questi livelli, non si può dire altrettanto del suo coach: Steve Darcis è stato un ottimo giocatore, ricordato per alcune imprese in Coppa Davis e per una storica vittoria su Rafael Nadal a Wimbledon (una delle due sole sconfitte dello spagnolo al primo turno di uno Slam). Ha smesso tre anni fa e ha subito iniziato ad allenare, salvo poi diventare – appena una settimana fa – capitano del team belga di Coppa Davis. Un doppio ruolo che però non lo distrae dall’impegno con Onclin. “Per me non cambierà molto: da quando ho smesso di giocare sono subito entrato in federazione e sono diventato responsabile degli Over 18, oltre ad allenare la top-100 WTA Ysaline Bonaventure quando è in Belgio, mentre in giro per il mondo è seguita da un tecnico francese (Hugo Guerriero, ndr). Quanto alla Davis, si tratta di un impegno di due settimane. Ok, dovrò fare delle riunioni, seguire i giocatori ma l’idea è organizzare delle sessioni di allenamento tutti insieme”. Adesso è focalizzato su Onclin, che sogna a farsi il più bel regalo di compleanno: dovesse arrivare in finale, la giocherebbe nel giorno in cui compie 22 anni. “Oggi mi è piaciuto molto, è stato solido e aggressivo – dice Darcis – questa è stata la chiave. Per lui è importante far muovere l’avversario, perché quando è lui a dover correre non va troppo bene. Se invece riesce a dettare il gioco va molto meglio”.
    IL PROBLEMA DEGLI SPONSOROnclin ascolta la conversazione in silenzio, si vede che nutre un grande rispetto per il suo tecnico. “Deve migliorare il servizio – continua Darcis – credo che possa fare molto meglio di così. Per il resto deve continuare a essere solido, come sta facendo da qualche settimana. Adesso sa come giocare a tennis, ha capito come funziona. Sul piano tecnico risponde molto bene e il dritto è un’arma davvero interessante”. Professionista dal 2020, per tre anni ha giocato quasi esclusivamente i tornei ITF. Adesso sembra essere cambiato tutto: frutto di un lavoro particolare durante la offseason o è la naturale evoluzione di un giocatore? “Entrambe le cose – continua Goffin – l’evoluzione procede nel modo giusto, ma in inverno abbiamo cercato di lavorare il più possibile con i migliori belgi. Abbiamo trascorso alcune settimane con Zizou Bergs e lo stesso Goffin. Per lui è stato molto importante, perché si è reso conto che il livello non è così diverso”. Onclin ha vissuto il suo momento di massima popolarità a Ottignies Louvain, laddove ha attirato la curiosità della stampa belga. Nell’occasione aveva detto di non avere particolari sponsor, lanciando quasi un appello. “Speriamo che trovi qualcosa!” dice Goffin, specificando che per le racchette non ci sono problemi perché utilizza da tempo telai dello stesso marchio. “Per l’abbigliamento è un po’ più difficile, perché lui ama giocare con un certo modello di scarpe, e le aziende di abbigliamento vogliono vestire un giocatore dalla testa ai piedi. Io posso sperare che continui a salire in classifica, credo che le attenzioni verranno di conseguenza”. Sempre in occasione del torneo belga, lo stesso Darcis aveva specificato che Onclin deve raggiungere determinati obiettivi se vuole continuare ad avere il sostegno della federtennis belga. Sul punto, è opportuno fare una precisazione: essendo un Paese bilingue, il Belgio ha due grosse associazioni che confluiscono nella Royal Belgian Tennis Federation. Nella parte fiamminga c’è Tennis Vlaanderen, mentre in quella vallone c’è l’AFT (Association Francophone de Tennis). Quest’ultima è quella a cui è associato Onclin.
    NUOVO CAPITANO DI DAVIS“La nostra idea è chiudere l’anno tra i top-150 ATP – dice Darcis – qualora dovesse farcela, credo che continueranno a dargli una mano. In caso contrario dovremmo fare per conto nostro, perché la parte francese della federazione non ha molti soldi. E i costi, tra voli e hotel, sono moltissimi. Il primo obiettivo era giocare le qualificazioni del Roland Garros, e credo che sia stato già raggiunto, così come per Wimbledon. Questa è un’ottima notizia. Io mi auguro che continui così, perché in quel caso raggiungerà sicuramente l’obiettivo di fine anno”. Visto che l’annuncio è arrivato pochi giorni fa (con tanto di annuncio in pompa magna sul sito della Coppa Davis), è inevitabile chiedere a Darcis come è nata la sua nomina a capitano di Coppa Davis. “Abbiamo avuto un ottimo capitano per dodici anni: con Johan Van Herck abbiamo raggiunto due finali – premette – alla fine le cose per lui si sono complicate con la federazione. Quando ho smesso di giocare, ormai tre anni fa, ho subito dato la mia disponibilità, ma non ho voluto fare nulla alle spalle di Johan perché è un amico e ho grande rispetto per lui. Quando mi hanno detto che lui avrebbe chiuso la sua esperienza, io ho detto che ero disponibile. C’erano state delle discussioni, ma non c’era ancora nulla di definito”. Darcis racconta di aver appreso della nomina dopo la sconfitta di tre settimane fa in Corea. “Ne avevamo parlato, ma l’intenzione era far chiudere la stagione a Van Herck. Dopo quella partita hanno cambiato idea, dunque a settembre ci sarò già io. Ma ogni discussione è arrivata dopo la partita di Seul”. Nonostante quella brutta sconfitta, che costringerà a giocare uno spareggio-salvezza contro l’Uzbekistan, il tennis belga sta vivendo un buon momento di salute. “Siamo in buona posizione – dice Darcis – anche se Goffin non è più giovanissimo abbiamo Zizou Bergs e poi stanno emergendo tanti giovani: c’è Gauthier, poi Raphael Collignon, il vincitore dell’Australian Open junior Alexander Blockx e Gilles Arnaud Bailly, che lo scorso anno ha giocato due finali Slam junior. Stanno arrivando tanti giovani e questo è ottimo, perché la competizione spingerà tutti a fare meglio”. Intanto il suo allievo proverà a farsi il più bel regalo di compleanno della sua vita, a piedi delle Dolomiti. Per riuscirci dovrà battere Dominic Stricker, che si è concesso un set di distrazione contro l’ostico Alejandro Moro Canas, entrato in tabellone come lucky loser ma bravo a spingersi fino ai quarti di finale. Nonostante un problema al piede sinistro (che lo ha costretto a chiedere un medical time-out dopo appena tre game), lo svizzero ha evidenziato una superiorità netta su questa superficie. Il match è terminato col punteggio di 6-4 4-6 6-0, ma per lo spagnolo (che si incorda da solo le racchette con una macchina portatile) rimane una buonissima esperienza: per lui è stata la terza volta nei quarti di finale di un torneo Challenger, la prima in un torneo indoor.
    UCHIDA RITROVA IL SERVIZIOProsegue la bella avventura di Kaichi Uchida: il giapponese conferma di avere potenzialità importanti e ha estromesso la prima testa di serie Jurij Rodionov al termine di una battaglia di tre set, chiusa col punteggio di 7-6 2-6 6-3. Rispetto ai match precedenti, Uchida ha trovato un buon rendimento al servizio, raccogliendo molti punti diretti che gli hanno permesso di uscire dalle sabbie mobili. Alcune sue prime palle hanno toccato i 225 km/h, velocità ancora più impressionante se relazionata a un’altezza non trascendentale (180 cm). È stato decisivo il primo set, nel quale ha dovuto fronteggiare ben cinque palle break ma è riuscito a trascinarlo al tie-break, vincendolo al fotofinish. Dopo un passaggio a vuoto nel secondo set, ha preso un break di vantaggio in avvio di terzo ed è stato bravissimo nell’ottavo game, quando ha cancellato una palla break a Rodionov con una coraggiosa seconda di servizio. In passato gli era già successo di battere avversari con una classifica migliore dell’austriaco, ma questo successo conferma i progressi mostrati negli ultimi dodici mesi. In semifinale se la vedrà con il vincente del match serale, quello tra il nostro Giulio Zeppieri e il francese Antoine Escoffier.
    Campo Centrale – Ora italiana: 14:00 (ora locale: 2:00 pm)1. [1] Vladyslav Manafov / Oleg Prihodko vs [2] Victor Vlad Cornea / Franko Skugor 2. Gauthier Onclin vs [2] Dominic Stricker (non prima ore: 16:00)3. [6] Kaichi Uchida vs [3/WC] Giulio Zeppieri (non prima ore: 18:00) LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Dubai: Il Tabellone di Qualificazione con il programma di domani. Presenza di due azzurri

    Matteo Arnaldi nella foto

    ATP 500 Dubai – Tabellone Qualificazione – hard(1) Halys, Quentin vs Basilashvili, Nikoloz (WC) Al Allaf, Kareem vs (5) O’Connell, Christopher
    (2) Fucsovics, Marton vs Machac, Tomas (WC) Carr, Simon vs (8) Arnaldi, Matteo
    (3) Ivashka, Ilya vs Shevchenko, Alexander Kotov, Pavel vs (6) Safiullin, Roman
    (4) Zhang, Zhizhen vs (WC) Lazarov, Alexandar (PR) Bhambri, Yuki vs (7) Passaro, Francesco

    Court 1 – Ora italiana: 08:00 (ora locale: 11:00 am)1. [2] Marton Fucsovics vs Tomas Machac 2. [4] Zhizhen Zhang vs [WC] Alexandar Lazarov 3. [1] Quentin Halys vs Nikoloz Basilashvili
    Court 2 – Ora italiana: 08:00 (ora locale: 11:00 am)1. [WC] Simon Carr vs [8] Matteo Arnaldi 2. Pavel Kotov vs [6] Roman Safiullin
    Court 3 – Ora italiana: 08:00 (ora locale: 11:00 am)1. [PR] Yuki Bhambri vs [7] Francesco Passaro 2. [3] Ilya Ivashka vs Alexander Shevchenko3. [WC] Kareem Al Allaf vs [5] Christopher O’Connell LEGGI TUTTO

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    Alcaraz si racconta a Vogue: “Vedere Federer era ammirare un’opera d’arte. Dopo la vittoria a US Open ho sentito di aver perso un sogno”

    Carlos Alcaraz su Vogue

    Carlos Alcaraz si è raccontato in una lunga intervista (con annesso servizio fotografico) rilasciata al magazine Vogue. Il giovanissimo campione di El Palmar si è soffermato su molti aspetti della sua vita, giovinezza e carriera attuale. Ha voglia di vincere, imponendo quel suo tennis esuberante, senza alla ricerca del punto e del gran colpo, ma ammette come la vittoria a New York gli sia costata a livello di maturazione. È come se dopo quel successo non si fosse sentito più quel bambino che rincorreva il sogno di sempre, e ripartire è stato difficile. Riportiamo alcuni passaggi dell’intervista.
    “Rafa è qualcuno che ho sempre guardato”, afferma Carlos. “Lo ammiro molto. Ma Federer… la classe che aveva, il modo in cui proponeva il tennis alla gente, era bellissimo. Guardare Federer è come guardare un’opera d’arte. È eleganza, ha fatto tutto magnificamente. Sono rimasto incantato da lui”.
    Nelle pause degli allenamenti, studia anche inglese: “Sono migliorato, ma ho ancora molta strada da fare! Film? Sì! Sylvester Stallone. Sai: Rocky Balboa…”.
    Un altro dei suoi hobby è giocare a scacchi. Proprio come Daniil Medvedev: “Gli scacchi sono un mio grande hobby, li amo. Doversi concentrare, giocare contro qualcun altro, la strategia, dover pensare alle prossime mosse. Penso che tutto questo sia molto simile al campo da tennis. Devi intuire dove l’altro giocatore manderà la palla, devi muoverti in anticipo e cercare di fare qualcosa che lo metta a disagio. Quindi ci gioco molto, mi diverte e penso che sia molto utile”.
    Recentemente è diventato testimonial per l’intimo di Calvin Klein, ma in realtà al momento il mondo della moda non lo affascina così tanto: “Mi vesto in modo molto semplice, e per ora non ci presto tutta quest’attenzione. Nemmeno a cose più costose, come le auto. Se mi piace qualcosa, magari lo compro, è mio padre che si prende cura dei miei guadagni. L’unica cosa per la quale vado matto sono le sneakers Nike”, afferma Carlos”. vado a cercare alcuni modelli vintage difficili da trovare e che sono piuttosto costosi, è roba esclusiva. È questo è il genere di cose che compro, se mi piacciono. Ci sono alcune Jordan, alcune Dunk Low, alcune che Travis Scott ha rilasciato. Voglio avere una grande collezione, questo è il mio obiettivo, comunque. Adesso ne ho circa 20 ma ne avrò molte di più!”.
    Ha parlato dell’importanza della psicologa Isabel Balaguer che lo segue da un po’ di tempo: “Mi ha aiutato molto, ero un po’ …sopra le righe. Non controllavo bene le mie emozioni, mi arrabbiavo di brutto. Quando avevo 15 o 16 anni lanciavo la racchetta in giro, o ne rompevo una, e questo metteva a rischio il mio gioco perché non mi controllavo. Sapevo che dovevo migliorare sotto questo aspetto. Grazie a Isabel sono migliorato molto. Sentirsi sereni durante un anno così impegnativo è fondamentale. E dal mio punto di vista, è fondamentale scendere in campo sorridendo, sentendosi felici. Questo ti aiuta mentalmente. Per me è tutto”.
    Ammette che tornare in campo dopo il grande successo a US Open, essere diventato il n.1 più giovane di sempre, è stato difficile. Ha capito per la prima volta il significato della parola stress, della pressione. Che tutto era cambiato di colpo e doveva trovare dentro di sé nuovi stimoli: “New York è stato incredibile, ma… la verità è che quando sono dovuto tornare in torneo c’è stato un momento in cui ho detto ‘Stress! ..e ora?’. Forse non avevo pienamente compreso quello che era successo. O forse, istintivamente, ho realizzato di aver perso un sogno. Penso che quello che è successo è che quando ho visto che avevo raggiunto ciò che sognavo da quando ero un ragazzino, inconsciamente quell’aspirazione si è come un po’ offuscata. È stato difficile. Perché nessuno si stava divertendo più! Io in campo, no; Juanki no, vedendomi così spento e privo di quel fuoco. Ho pensato, dove vado adesso?”
    Parole molto interessanti, che raccontano come questo formidabile talento stia crescendo in campo e come uomo. Pronto a nuove grandi sfide. LEGGI TUTTO

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    Roger Federer torna a Wimbledon e i rumors continuano ad aumentare

    Roger Federer nella foto – Foto Getty Images

    Dopo non essere stato riconosciuto da una guardia di sicurezza, Roger Federer ha fatto nuovamente visita al All England Club, la sede del mitico torneo di Wimbledon che ha vinto per ben otto volte. La notizia è stata riportata in Inghilterra, dove si suggerisce che questo non sia accaduto per caso.
    I rumors riguardo ad un coinvolgimento di Federer a Wimbledon stanno diventando sempre più forti, iniziando dalla possibilità di diventare commentatore per la BBC. Al momento si dice che le discussioni riguardino un qualche tipo di riconoscimento per Federer ed il ruolo che potrebbe assumere in futuro.
    Non è ancora chiaro di che natura potrebbe essere questo coinvolgimento, ma in Inghilterra si dubita che Federer diventi un commentatore a tempo pieno per il terzo torneo del Grand Slam della stagione. In ogni caso, ci si aspetta che il suo coinvolgimento sia limitato, ma non si esclude nessuna opzione: si parla di un ruolo di co-commentatore, analista o persino di avere il proprio programma a Wimbledon. LEGGI TUTTO

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    Patrick Mouratoglou su Jannik Sinner: “Per me, il suo gioco è da top 10 o addirittura top 5. Forse anche migliore di queste posizioni”

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Jannik Sinner è considerato uno dei grandi candidati a lottare per i titoli e i posti più importanti nel tennis maschile. A soli 21 anni, occupa la 12ª posizione nella classifica mondiale e chi conosce bene il fenomeno vede l’italiano dotato di tutte le armi necessarie per competere ai massimi livelli ma ci sono ancora margini di miglioramento.
    Dichiara Patrick Mouratoglou: “Il gioco di Jannik è molto completo. Non vedo grandi debolezze. Certo, c’è spazio per migliorare in alcuni colpi, ma penso che la maggiore evoluzione che può fare sia nel modo in cui affronta gli incontri più importanti e come gestisce il risultato. Lo abbiamo già visto avere alti e bassi in alcuni incontri e avere difficoltà a recuperare e ritrovare il suo tennis. Riuscire a farlo contro i migliori è un’area in cui può sicuramente migliorare”, ha affermato l’allenatore, che ora lavora con Holger Rune.
    Nonostante ciò, Mouratoglou crede che Sinner abbia tutto il potenziale per raggiungere le vette nel tennis. “Per me, il suo gioco è da top 10 o addirittura top 5. Forse anche migliore di queste posizioni. Ma questo non riguarda solo il tennis, riguarda anche la capacità di lottare regolarmente e di avere la mentalità giusta per vincere grandi incontri. Questi sono i passi che deve compiere. È uno dei giocatori che potrebbe stare ai vertici del tennis insieme ad altri due o tre in futuro”, ha sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Il grande tennis arriva a Sanremo

    Il grande tennis arriva a Sanremo

    Il Tennis Sanremo ospiterà per la prima volta la SANREMO TENNIS CUP, torneo Challenger 125 di singolare e doppio maschile che fa parte dell’ATP (Association of Tennis Professionals) Tour 2023, il circuito professionistico per eccellenza della racchetta a livello mondiale.Dopo un’edizione 2022 con un ATP Challenger, categoria 80, vinto dal giovanissimo danese Holger Rune, attuale top ten mondiale, il grande tennis ritorna a Sanremo con un prestigioso evento internazionale e da oggi sarà possibile acquistare i biglietti per tutte le giornate di gara.
    La competizione, organizzata da Master Group Sport, in collaborazione con il Tennis Sanremo, rappresenta un grande volano per il territorio e richiamerà tennisti provenienti da tutto il mondo, dando vita a un torneo dall’altissimo livello tecnico. L’evento, sostenuto dalla Regione Liguria, conferma la vocazione tennistica di un territorio come la Riviera di Ponente e si affianca al torneo AON CHALLENGER di Genova.Società titolare dei diritti ed organizzatrice del torneo è Master Group Sport, azienda leader in Italia nello Sport Marketing che, dal 1996, collabora con le principali istituzioni nell’organizzazione dei più importanti eventi sportivi e lavora a fianco delle aziende nel mondo delle sponsorizzazioni.“Dopo l’esperienza del 2022 con l’Emilia Romagna Tennis Cup, con cui torneremo a giugno 2023, Master Group Sport ha deciso di sviluppare ulteriormente la sua presenza nel tennis con un evento internazionale in una data appetibile ai grandi campione in vista della grande kermesse di Montecarlo, e che vuole rispondere al grande interesse che oggi tale sport riscuote sul pubblico italiano” dichiara Antonio Santa Maria, Direttore Generale Master Group Sport “Porteremo la nostra esperienza sviluppata in grandi eventi nazionali ed internazionali come il calcio, il basket e la pallavolo in un territorio dal grande fascino e dalla rinomata tradizione tennistica, strategico per il nostro Gruppo che ha aperto da anni a Genova una sua sede operativa. Ringrazio la Regione Liguria, il Tennis Sanremo per il grande supporto, il Comune di Sanremo e la Federazione italiana Tennis e Padel per la collaborazione sull’evento.”Il tennis a Sanremo e nel ponente ligure ha la tradizione più antica in Italia: risale al 1897 l’inaugurazione del Circolo Tennis&Bridge Club Sanremo, secondo come anzianità in Italia subito dopo il quasi confinante ‘Bordighera Lown Tennis Club’.
    “Questo evento così importante permetterà a tutti i giovani atleti del Sanremo Tennis Team di verificare da vicino il livello di gioco dei grandi campioni e fare il tifo per le nostre punte di diamante.” dichiara Matteo Civarolo, maestro della Sanremo Tennis Team, la scuola Tennis del Tennis Sanremo in cui sono cresciuti i due campioni di casa: Matteo Arnaldi che ha scalato più di 200 posizioni nell’ultimo anno, recente vincitore del torneo Challenger di Tenerife, e Gianluca Mager sta cercando di ritrovare la forma migliore per rientrare nei primi 100 giocatori del mondo.La Sanremo Tennis Cup nasce nel 2002, entrando a far parte del circuito Challenger Atp, e vede diverse edizioni fino al 2010, alcune con firme importanti del tennis come Francesco Aldi, Fabio Fognini e l’edizione 2005 vinta da un giovanissimo Novak Djokovic appena diciottenne, ma anche Gaston Gaudio e Kevin Anderson. Il 2022 ha visto il ritorno della competizione, categoria 80, e il 2023 vede entrare la competizione nei tornei 125 challenger ATP.La Sanremo Tennis Cup andrà a porsi in calendario come prologo di Montecarlo, uno degli appuntamenti sportivi internazionali più importanti. Il tabellone singolare sarà composto da 32 giocatori e quello doppio sarà formato da 16 coppie.
    È possibile acquistare i biglietti presso tutti i punti vendita del circuito Vivaticket e sul sito Vivaticket.com al seguente link:  https://www.vivaticket.com/it/tour/sanremo-tennis-cup/3357PREZZI BIGLIETTI SANREMO TENNIS CUPEVENTO DATA E ORA INTERO SETTORE UNICOSanremo Tennis Cup – ATP 125 1° turno 27/03 a partire dalle ore 11:00 5,00 €Sanremo Tennis Cup – ATP 125 1° turno 28/03 a partire dalle ore 11:00 5,00 €Sanremo Tennis Cup – ATP 125 Ottavi 29/03 a partire dalle ore 11:00 5,00 €Sanremo Tennis Cup – ATP 125 Ottavi 30/03 a partire dalle ore 11:00 5,00 €Sanremo Tennis Cup – ATP 125 Quarti singolare e Semifinali doppio 31/03 a partire dalle ore 11:00 10,00 €Sanremo Tennis Cup – ATP 125 Semifinali singolare e Finale doppio 01/04 a partire dalle ore 12:30 10,00 €Sanremo Tennis Cup – ATP 125 Finale singolare 02/04 a partire dalle ore 15:00 15,00 €Sanremo Tennis Cup – Abbonamento 31/03-01/04-02/04 dal 31/03 al 02/04 25,00 € LEGGI TUTTO

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    Espansione di Wimbledon: in aprile il confronto con i consigli urbanistici, ma il progetto è già in grave ritardo

    Veduta area dell’impianto di Wimbledon (foto PA)

    Nei mesi scorsi avevamo parlato dei problemi che sta affrontando l’AELTC relativamente all’espansione del sito del club per migliorare le strutture e fruibilità dei campi, soprattutto per le due settimane del torneo di Wimbledon. Il club più prestigioso al mondo ha acquistato dei terreni (attualmente adibiti a campi di golf) per ammodernare ed ampliare ulteriormente l’offerta di campi e non solo, con l’obiettivo di far svolgere anche le qualificazioni del torneo all’interno del club e migliorare in generale l’esperienza per il pubblico e le migliaia di persone che lavorano nel torneo.
    Tuttavia l’iter per i lavori per realizzare l’imponente ammodernamento si è arenato di fronte alle richieste dei comitati locali, contrari a diversi punti del progetto per l’impatto ambientale e sulla comunità che vive dei dintorni del club. Secondo quanto riporta il Daily Mail, la richiesta di Wimbledon per la sua storica espansione sul vicino campo da golf dovrebbe finalmente essere ascoltata ad aprile, ma l’intero progetto potrebbe subire ulteriori ritardi. I comitati di pianificazione urbanistica dei comuni di Merton e Wandsworth dovrebbero prendere in considerazione il progetto tra due mesi, anche se l’aspettativa diffusa è che, anche se approvato, questa non sarà la fine della questione. Tale è la portata della domanda – e dell’opposizione locale – che è probabile che venga convocata dall’ufficio del sindaco di Londra o dall’ispettorato della pianificazione di Whitehall per un’inchiesta pubblica, che potrebbe richiedere almeno altri diciotto mesi per essere completata. Uno scoglio importante, che manda totalmente in crisi l’idea di inaugurare le novità entro pochi anni.
    Secondo alcune stime, i tempi per completare l’ampliamento scivoleranno nella decade del 2030. Il progetto prevede la costruzione di un nuovo campo da da 8.000 posti e di ben altri 38 campi per ospitare interamente le qualificazioni, abbandonando così la storica sede di Roehampton.
    Sono passati quasi due anni da quando l’All England Club ha formalmente lanciato le sue proposte per un progetto che costerà, come minimo, diverse centinaia di milioni di sterline. Con il 26 aprile come ultima data prevista dai consigli urbanistici per ascoltare le proposte, gli osservatori locali ritengono che sarà una vera e propria corsa contro il tempo. Un segno di quanto Wimbledon stia prendendo sul serio le sfide locali è che, nelle ultime settimane, i rappresentanti dell’All England Club hanno fermato i passanti nelle strade vicine e chiesto loro di firmare lettere di sostegno pre-preparate da inviare ai consigli. Per superare lo scoglio della comunità locale, il club punta soprattutto sull’impatto sociale che la nuova realizzazione potrà avere sull’area. Infatti il progetto include un nuovo grande parco aperto al pubblico e altri miglioramenti al terreno; l’ampliamento riguarda un’area che in passato era un campo da golf privato, che non aveva alcun accesso per la comunità. Con le nuove realizzazione, i quartieri fruirebbero di altro spazio utilizzabile. Tuttavia le proteste riguardano altri aspetti.
    Una coalizione di associazioni di residenti e alcuni gruppi ambientalisti si oppongono al progetto nella sua forma attuale, insistendo sul fatto che non dovrebbero essere consentite strutture permanenti su quello che è il Metropolitan Open Land. Una petizione di oltre 8.500 firme è stata raccolta contro il progetto. Questo mese due associazioni di residenti hanno presentato osservazioni dettagliate ai consigli che dovranno deliberare sul progetto, una delle quali espone complesse argomentazioni legali sui patti nell’area interessata.

    Quindi oltre alla questione sui giocatori russi e bielorussi, anche questa faccenda, in prospettiva ancor più importante per il futuro di Wimbledon, rende piuttosto calde le prossime settimane per il club più prestigioso al mondo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Luca Nardi perde netto nei quarti a Bangalore

    Luca Nardi ITA, 2003.08.06

    Luca Nardi, tennista pesarese di 19 anni, ha partecipato al “Bengaluru Open”, un torneo Challenger ATP che si tiene sui campi in cemento dello stato di Karnataka, in India. Il montepremi del torneo ammonta a 130.000 dollari.
    Nella sua avventura nel torneo, Nardi ha superato con successo due avversari, il serbo Zekic e il cinese di Taipei Jung. Tuttavia, il suo cammino si è interrotto nei quarti di finale, dove ha incontrato l’australiano Max Purcell, il quale ha dimostrato di essere al momento superiore per il giovane italiano.Nonostante abbia perso la partita con un punteggio di 62 60 in soli 58 minuti, l’azzurro può comunque essere contento del suo risultato. Grazie ai punti guadagnati nel torneo, infatti, il suo ranking ATP salirà di sette posizioni, portandolo dal n.158 al n.151.
    ATP Bengaluru Max Purcell66 Luca Nardi [5]20 Vincitore: Purcell ServizioSvolgimentoSet 2M. Purcell 15-0 30-0 40-0 ace5-0 → 6-0L. Nardi 0-15 15-15 15-30 15-40 30-404-0 → 5-0M. Purcell 15-0 30-0 40-03-0 → 4-0L. Nardi 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 df2-0 → 3-0M. Purcell 0-15 15-15 30-15 40-15 ace1-0 → 2-0L. Nardi 15-0 15-15 15-30 15-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1M. Purcell 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-30 ace5-2 → 6-2L. Nardi 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-305-1 → 5-2M. Purcell 15-0 30-0 40-0 ace4-1 → 5-1L. Nardi 0-15 0-30 df 0-40 15-403-1 → 4-1M. Purcell 15-0 30-15 30-30 40-302-1 → 3-1L. Nardi 15-0 15-15 df 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-0 → 2-1M. Purcell 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace1-0 → 2-0L. Nardi 15-0 15-15 15-30 30-30 30-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO