Alessandra Marzari al fianco di San Patrignano: “Lavoro e sport contro le droghe”
Di Redazione
L’uscita su Netflix di “SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano“, docuserie sulla discussa figura di Vincenzo Muccioli, ha riacceso i riflettori sull’esperienza della Comunità di San Patrignano, la comunità di recupero per tossicodipendenti attiva ormai dagli anni Settanta in Romagna. Sull’argomento è intervenuta anche Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, che ricopre la carica di Ambassador della ONG e fa parte del CdA della Fondazione, con un’intervista e un’inserzione pubblicate oggi dalla Gazzetta dello Sport.
“Ho guardato con interesse la serie – ha detto Marzari – ma alla fine qualcosa non mi tornava, cioè il messaggio di cosa questa comunità in realtà ha fatto negli anni. Dal secondo processo a Muccioli sono passati quasi 25 anni, un tempo lunghissimo. E i numeri, come accade nello sport, non mentono. La comunità ha una percentuale altissima di ‘non ricadute’ nelle dipendenze: attorno al 72%, contro altre che non arrivano al 30%. Qualcosa vorrà dire“.
La numero uno del Vero Volley ha poi ricordato la stretta collaborazione in atto da anni tra il Consorzio brianzolo e la Comunità: “Lavoro e sport sono punti saldi di questa idea, ma d’altra parte la fatica e il sacrificio sono elementi fondanti di ogni squadra sportiva. Prima dell’emergenza Covid avevamo portato oltre 700 dei ragazzi del Consorzio e molti studenti delle scuole medie di Monza a vedere lo spettacolo dei Ragazzi Permale, messo in piedi dai ragazzi della Comunità per raccontare ai soggetti sensibili quali erano stati i loro disagi, il loro malessere e le scappatoie che hanno cercato attraverso le droghe. Un incontro importante anche per far arrivare il messaggio alle famiglie, quelle dei nostri atleti“.
“Siamo andati molte volte all’interno della Comunità – ha continuato Marzari – con la prima squadra e con i nostri allenatori. Prima accadeva tutte le settimane, perché è molto importante il messaggio da dare a chi sta dentro e sta lottando: che fuori c’è qualcuno che aspetta, qualcuno che crede in loro, c’è una speranza“.
E in cantiere, ormai da tempo, c’è anche un’altra iniziativa: “Abbiamo commissionato ai Fabbri della Comunità una scultura in ferro che rappresenta i pallavolisti. La porteremo a Monza, sarà dedicata alla città. La cosa importante è che i ragazzi della Comunità, ancora una volta, verranno da noi per un altro momento di condivisione autentico. Al di là della solidarietà, delle esperienze condivise, c’è un’identità di vedute in questa partnership: fare bene le cose e puntare sulla rinascita umana“.
(fonte: Gazzetta dello Sport) LEGGI TUTTO