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    Bob Brett, storico coach di Becker e Ivanisevic, ci lascia a 67 anni

    Bob Brett con Boris Becker

    Il mondo della racchetta oggi piange Bob Brett, scomparso a 67 anni. Da tempo lottava contro un tumore. Nel corso di una longeva e fortunata carriera lunga 46 anni, l’australiano ha lavorato con campioni come Johan Kriek, Boris Becker, Goran Ivanisevic e Marin Cilic, oltre a molte federazioni nazionali. La sua serietà e metodologia l’hanno elevato a vero mentore per centinaia di allenatori a livello internazonale. Ha lavorato per molti anni in liguria, fondando a Sanremo la Bob Brett Tennis Academy nel 2002.
    Nel novembre 2020, è stato premiato all’unanimità dai suoi colleghi del “Tim Gullikson Career Coach Award”.
    Brett spiccava tra i colleghi per la sua notevole devozione al lavoro e attenzione per i suoi assistiti, che guidava con grande maestria e pazienza. Si è dedicato alla professione entrando nel mondo del tennis di alto livello sin da giovane età, da devoto allievo del leggendario allenatore australiano Hopman, suo mentore fino alla sua morte nel 1985. Di Hompan disse: “Ho tratto enorme beneficio dalla mia collaborazione con Harry Hopman. Non l’ho copiato, ma molto mi ha ispirato. Il lavoro e la ripetizione sono la chiave di una partnership giocatore-allenatore. Un giocatore deve essere mentalmente duro, con la capacità di eseguire i suoi migliori colpi sotto pressione. È sempre una battaglia tra la testa del tuo giocatore contro la personalità dell’altro. Puoi quindi guidare, fornire loro esempi e parlare di storia, ma alla fine devi tirare fuori le qualità di un giocatore, non solo tecniche ma soprattutto morali. Inoltre, devi avere un occhio che attento ai dettagli, al massimo livello sono le piccole cose a fare la differenza”.

    Brett era una persona premurosa, se ne stava sempre composto in panchina durante i match dei propri giocatori, guidandoli con fair play e classe, tanto da mantenere relazioni positive con ciascuno dei suoi assistiti anche al termine delle loro collaborazioni.
    Moltissime sono state le partnerships di Brett: ha condotto Andrei Medvedev alla finale del Roland Garros del 1999, ha portato Nicolas Kiefer al numero 4 del mondo partendo dalle retrovie, ha formato Mario Ancic, ospitandolo nella sua accademia, quindi Marin Cilic. Ha lavorato in precedenza con Harold Solomon, John Lloyd, Peter McNamara e Paul McNamee.
    Di lui Boris Becker ha scritto nella propria autobiografia: “Quando Bosch ha lasciato il mio angolo, ho dovuto trovare un nuovo allenatore, ma Tiriac era contro la mia scelta, l’australiano Bob Brett. ‘Lui? Cosa ha di cui potresti aver bisogno? Non è mai stato in una finale di Wimbledon! Come potresti avere rispetto per lui?’ Ma invece Brett era un duro, esattamente quello di cui avevo bisogno. Mi ha fatto capire molto chiaramente cosa si aspettava da me: disponibilità, disciplina, forza di volontà, puntualità. Tre ore di allenamento al mattino, tre ore al pomeriggio. ‘Quello che fai dopo non mi interessa.’ Era un puro rapporto tra professionisti. Brett mi ha trattato come un adulto, anche se ero molto giovane, mi ha dato rispetto e responsabilizzato. Fu importantissimo per me”.
    Moltissimi i messaggi di cordoglio dal mondo del tennis. Scegliamo quello di Riccardo Piatti, che lo ricorda con affetto: “Really saddened to hear about the passing of a great tennis coach but mostly of a mentor and friend. It’s been an honor and a pleasure to meet you. You’ll be missed. Rest in peace Bob. All my condolences to Caroline and Katarina”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Alexander Zverev: “Lavorare con Ferrer è fantastico”

    Sasha Zverev ha cambiato vari coach nella sua giovane carriera, incluso Ivan Lendl (capace di dare la svolta decisiva ad Andy Murray alcuni anni fa). Curioso che oggi, sul cemento di New York, Zverev sfiderà il due volte campione di Wimbledon nel Masters 1000 di Cincinnati nel proprio esordio nel torneo, e primo match ufficiale […] LEGGI TUTTO

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    Coach Simeon e il suo staff confermati alla guida della prima squadra

    Il Volley Parella Torino comunica che l’allenatore della prima squadra maschile per la stagione 2020/21 sarà ancora Lorenzo Simeon.
    Con lui è confermato anche tutto lo staff, dagli assistenti Christian Salza, Paolo Cergna e Francesco Mollo, al preparatore atletico Luca Goretti e lo scoutman Antonio Amelio.
    Ex palleggiatore con un passato importante in Serie B tra Torino, Biella, Caluso e San Mauro, Simeon ha chiuso la carriera da atleta proprio con la maglia del Parella, con cui nel 2015/16 ha conquistato la promozione in A2.
    Smessi i panni del giocatore, per due stagioni ha allenato in Serie B il Sant’Anna, mentre la scorsa stagione è stato protagonista in panchina in A3 con il Volley Parella Torino.
    “Siamo molto soddisfatti della conferma di Simeon – dice il Presidente Paolo Brugiafreddo – Innanzitutto perchè il campionato non concluso ci dà l’obbligo morale di proseguire la strada intrapresa, con però un’esperienza alle spalle che sicuramente gioverà a tutto l’ambiente e allo staff tecnico. Era doverosa la sua conferma anche perchè l’inerzia è stata in crescendo nel corso della stagione e soprattutto vengono premiate la pazienza e la forza di volontà dimostrate da Lorenzo e dal suo staff in questa stagione che, per come era iniziata, avrebbe potuto devastare psicologicamente chiunque. Invece loro sono stati molto bravi a continuare a dare motivazione e non perdere mai di vista l’obiettivo della salvezza che ci è sfuggito per poco a causa dell’interruzione. Siamo convinti che ci sia da migliorare da parte di tutti. Ci siamo confrontati per capire dove fossero gli aspetti migliorabili e siamo giunti ad alcune conclusioni grazie alle quali si imposterà una metodologia di lavoro importante per far sì che quest’anno la partenza possa essere diversa e gli obiettivi da raggiungere anche”.
    “Sono molto contento di essere stato confermato alla guida della prima squadra del Volley Parella Torino e voglio per questo ringraziare il presidente Paolo Brugiafreddo e tutta la Società – sono le parole di Simeon -. Hanno scelto di dare fiducia al percorso iniziato l’anno scorso con un po’ di fatica in un campionato nuovo e finito purtroppo troppo presto, in un periodo in cui stavamo giocando bene e iniziavamo a raccogliere i frutti del lavoro e dell’esperienza accumulata nei primi mesi. Ripartiamo carichissimi: non vediamo l’ora di tornare in palestra. Ora vogliamo fare solo passi in avanti siccome tutti abbiamo più esperienza, conosciamo gli avversari e sappiamo a cosa andiamo incontro. Abbiamo voglia di stupire e ci auguriamo che disputare un campionato senza retrocessione ci permetta di giocare liberi con la testa e che i “vecchi” diano l’esempio ai ragazzi giovani con la voglia di mettersi in mostra. Abbiamo creato un gruppo in cui tutti potranno dare a tutti grossa mano: lavorare in 12 per ottenere risultati migliori dell’anno scorso. A livello personale spero di ripagare la fiducia della Società con il lavoro che metterò come sempre al 200%”. LEGGI TUTTO

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    David Ferrer da domani proverà a lavorare con Sasha Zverev

    David Ferrer, nuovo coach di Zverev

    Secondo il quotidiano sportivo iberico “Marca”, l’ex top5 David Ferrer da domani sarà a Monte Carlo per incontrare ed iniziare una collaborazione con il tedesco Alexander “Sasha” Zverev. I due avrebbero parlato di una prima fase di “studio reciproco”, per capire se le idee di Ferrer saranno accolte con favore sul campo da Zverev. L’idea è quella di iniziare un rapporto di lavoro con l’obiettivo di formare un team per settembre, quando Zverev sarà in campo sulla terra rossa in Europa in vista di Roland Garros.

    Non è ancora chiaro se Ferrer seguirà il giovane tedesco nelle esibizioni estive che precedono la ripartenza ufficiale del tour Pro in USA in agosto, e nemmeno se David volerà negli States.
    Se i due inizieranno una partnership, sarà la prima volta per Ferrer come coach, mentre Zverev, nonostante la giovane età, ha già cambiato più volte guida tecnica (Ivan Lendl, tra gli altri). Sembra scontato che il padre resterà a suo fianco, a meno di una clamorosa e totale rivoluzione nello staff tecnico.
    Curioso che l’ultimo match ufficiale dell’iberico, l’8 maggio 2019, sia stato proprio contro Zverev, sconfitto dal tedesco 6-4 6-1 a Madrid.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Mondiali 2018: Julio Velasco “Basta paragoni con la mia Italia! Loro sono un’altra generazione, lasciamoli tranquilli”

    Di Quando si sente pronunciare il nome “Julio Velasco” non si può non tornare indietro con la memoria e pensare alla Nazionale maschile italiana degli anni ’90 con la “generazione di fenomeni”, che di Mondiali ne ha vinti tre consecutivi, ’90, ’94, ’98 (anche se in quest’ultimo il coach era Bebeto). Anni d’oro per la […] LEGGI TUTTO