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    Rafael Nadal rende omaggio ad Alcaraz “È già un grande giocatore e un grande rivale”. Alcaraz ” oggi so come affrontare i migliori del mondo”

    Carlos Alcaraz nella foto

    Rafael Nadal ha registrato la sua ventesima vittoria nel 2022, in una partita in cui ha avuto alcune difficoltà fisiche, anche chiedendo la presenza del fisioterapista in campo. Alla fine della partita con il connazionale Carlos Alcaraz, il 35enne spagnolo ha spiegato la situazione.
    “Ho sentito un dolore muscolare al petto, ma penso che non sia niente di grave. Probabilmente è stata colpa del vento, che ti costringe a fare movimenti a cui non sei molto abituato. Avevo molto dolore, ho chiamato il fisioterapista ma ho cercato di non rimanere troppo a lungo perché Carlos sarebbe stato il prossimo a servire. È un mio connazionale e abbiamo un buon rapporto. Ho cercato di rispettarlo il più possibile”.
    “È stata una delle mie migliori partite qui. Alcaraz ha tutto, tutti i colpi. Ha un gioco di potenza incredibile, è molto aggressivo, ma anche molto veloce, quindi può essere sia più offensivo che un po’ più difensivo. Ha tutti gli ingredienti e sarà un campione. È già un grande giocatore e un grande rivale. Non mi sono avvicinato a questa partita come se stessi affrontando un giovane talento, ma come se stessi giocando contro un giocatore tra i primi 8 del mondo”.
    Lo spagnolo, che rimane imbattuto con 20 vittorie e 0 sconfitte nel 2022, assicura che si sente ancora bene fisicamente. “Sono stato via per più di un mese, ma mi sento bene. Ho giocato più di tre ore oggi e non sono troppo stanco. Queste condizioni più secche mi aiutano perché normalmente sudo molto e qui non così tanto. Vedremo in finale”.
    Carlos Alcaraz, battuto da Rafael Nadal, era naturalmente orgoglioso della sua performance nel torneo californiano, anche se ha perso di nuovo contro il connazionale 35enne, uno dei suoi idoli d’infanzia.
    “Ho creduto durante la partita di poter vincere diverse volte. Ma Rafael Nadal ha 1000 vite. Sono contento del livello e del risultato. Lascio questo torneo felice. L’ultima volta sono stato distrutto da Rafa, ma questa volta ho vinto un set e ho avuto le mie possibilità. Era molto equilibrato”.
    Alcaraz ha analizzato la sua evoluzione, soprattutto di fronte a tennisti del calibro di Nadal. “Sono migliorato molto. Mi sento a mio agio su tutti i campi e oggi so come affrontare i migliori del mondo. L’anno scorso ho vissuto molte “prime volte” nella mia carriera. Ora sono più maturo”. LEGGI TUTTO

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    Nadal vs. Alcaraz, l’evoluzione della specie

    Rafael Nadal, imbattuto nel 2022

    Che weekend per gli appassionati iberici. Domenica sera arriva il superclassico Real Madrid – Barcellona, partita di football che è molto più di una semplice sfida sportiva. Stasera un antipasto tennistico eccezionale, con Carlos Alcaraz che sfida El Rey Rafael Nadal.
    Gli ingredienti per una partita clamorosa ci sono tutti. Rafa, beh, non ha ancora perso un match nel 2022. Sbarcò in Australia dicendo “chissà se potrò giocare decentemente…”. Il resto è storia. Una rimonta pazzesca su Medvedev a Melbourne, una marcia fin qua inarrestabile. Un tennis non sempre così convincente, ma lui ci mette il resto, quella grinta e capacità di tirare fuori la giocata al momento giusto che è sempre stata il suo marchio di fabbrica e che lo ha elevato tra i più grandi di sempre.
    A sfidarlo Carlitos Alcaraz, classe 2003, giovane che sta riscrivendo record di precocità. L’allievo di JC Ferrero sta crescendo in modo esponenziale, addirittura superiore alle tabelle di marcia ideali stilate nel team valenciano. L’estate scorsa si pensava che Alcaraz potesse arrivare presto tra i migliori, ma non che riuscisse a diventare così competitivo nell’arco di pochi mesi.
    Ha messo a puntino il fisico, ha lavorato su schemi offensivi provati sul finire della scorsa stagione, incluse le NextGen Finals in cui ero presente e nelle quali è stato straripante. Quelle novità sono diventate certezze nel giro di poche settimane, tanto che il suo tennis è arrivato a picchi di qualità assoluti. Chiedere al “povero” Bautista Agut, non proprio l’ultimo arrivato, brutalizzato a furia di pallate di un’intensità e qualità clamorose.
    Per l’appassionato medio è stato fin troppo facile bollare Alcaraz come il “nuovo Nadal”. Mai affermazione è stata tanto fuori strada. Rafa e Carlos si possono assimilare per il passaporto, per la passione per il gioco, per la correttezza in campo, e ora pure per l’iconico smanicato dello sponsor. Stop. I due tennisti sono diversissimi dal punto di vista tecnico e tattico. Hanno una fame incredibile, il giovane Carlos sta diventando sempre più lucido in campo e pronto a difese importanti, ma non è affatto costruito a-la-Nadal. Alcaraz è un formidabile attaccante da fondo, sempre più pronto a venir avanti a prendersi il punto sospinto dalle sue accelerazioni. Rafa è stato costretto a diventare più offensivo perché alla sua veneranda età di sole difese non avrebbe più vinto, la grandezza del Campione capace di costruirsi anno dopo anno, reinventarsi.
    La differenza più grande tra i due giocatori è la gestione del tempo di gioco. Rafa è sempre stato un maestro nel governare in campo il tempo, un po’ come in passato lo era Ivan Lendl, con colpi molti diversi ovviamente. Nessuno come lui riesce a passare da una ragnatela viscida di pallettoni veloci e arrotatissimi che ti sbattono sui teloni e ti fanno sbagliare ad improvvise bordate col diritto appena c’è uno spazio, o rovesci cross che tagliano il campo e le gambe del rivale. Pause tra un punto e l’altro, scambi infiniti e poi all’improvviso veloci. Alcaraz invece sta imponendo un tennis totalmente diverso, modernissimo: tempi di gioco praticamente azzerati. Non un momento tattico, non una pausa. Ti travolge con un anticipo incredibile abbinato a colpi profondi, ficcanti. Non c’è attesa, non c’è tempo di rifiatare. Quando comanda lui ed è intenso – e lo sta diventando sempre di più – sei travolto. Solo con un tennis di grandissima potenza riesci a contenerlo, oppure sporcandogli molto la palla, in modo che non riesca ad entrare subito con i suoi affondi. Vista la giovane età, tende ancora a perdere la pazienza ed esagerare. Esuberanza che appena riuscirà a contenere ed invogliare in un piano tattico positivo lo renderà molto difficile da battere, se non quasi imbattibile.
    Per questo Alcaraz non è il nuovo Nadal, semmai è l’evoluzione della specie. Colpi pesanti ma assai più netti, un modo di stare in campo terribilmente rapido ed offensivo costruiti su di un gran fisico, una testa “giusta”, una voglia di vincere lottare degna del suo predecessore. 
    Stasera probabilmente vincerà Rafa, troppo più esperto e capace di pungolare il giovane rivale nel pertugio ideale a mettergli dubbi e problemi. La palla salta altissima su questi campi e non è così veloce, proprio quel che il maiorchino ama. Sporcherà moltissimo la traiettoria con tutto lo spin possibile per mandarlo fuori giri, quindi Alcaraz avrà di fronte non solo il più grande lottatore del tour ma quello che ha le armi per farlo giocare male. Ma non sarebbe una sorpresa clamorosa una vittoria di Alcaraz, se riuscisse a servire bene e soprattutto rispondere con profondità tale da allontanare il rivale dalla riga di fondo, metterlo a rincorrere senza dargli il tempo di imbastire scambi arrotati e difese efficaci.
    Il tempo sarà la chiave: chi avrà in mano il tempo di gioco, vincerà. Il tempo è dalla parte di Alcaraz, il futuro è suo. Ma forse ancora il suo tempo non è arrivato, perché Rafa di mollare non vuol sapere. Beati spagnoli…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Alcaraz fa qualcosa che non accadeva da 33 anni a Indian Wells e insegue la storia

    Carlos Alcaraz nella foto

    Sta diventando difficile trovare aggettivi per descrivere i risultati di Carlos Alcaraz. A soli 18 anni, il prodigio spagnolo ha messo su un altro piazzamento importante dopo aver superare Gael Monfils e qualificarsi, per la prima volta in carriera, al sesto main draw, per i quarti di finale di un Masters 1000. Lo spagnolo vivrà (ancora) un altro torneo speciale a Indian Wells, anche perché sta già abbattendo nuovi record.
    Alcaraz è il più giovane giocatore a raggiungere i quarti di finale nel deserto della California dal 1989, quando Michael Chang raggiunse questo livello a soli 17 anni. Questo è successo 33 anni fa. Ma la verità è che Carlitos sta inseguendo ancora altri record e non vuole fermarsi lì. Mai un tennista di soli 18 anni ha raggiunto la finale di Indian Wells, e solo cinque giocatori nella storia hanno vinto un titolo Masters 1000 prima di festeggiare il loro 19° compleanno.
    Ed è qui che tutto diventa “spaventoso” in senso buono per Alcaraz. Se lo spagnolo dovesse raggiungere questa impresa, si unirà a Boris Becker, Bjorn Borg, Michael Chang, Mats Wilander e Rafael Nadal. Il prossimo ostacolo è Cameron Norrie, il campione uscente di Indian Wells. LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz devastante! Battuto Bautista Agut per 62 60 approdando agli ottavi ad Indian Wells

    Carlos Alcaraz nella foto

    Carlos Alcaraz, solo 18 anni ma già classificato 19° nella classifica ATP, ha ottenuto questo lunedì una delle vittorie più incredibili della sua carriera, che è ancora molto breve – e si è qualificato in modo autoritario per gli ottavi di finale dell’ATP Masters 1000 di Indian Wells per la prima volta in carriera.Lo spagnolo ha ora 10 vittorie su 11 incontri in questa stagione, dopo aver vinto i suoi ultimi otto (!) incontri, in una serie iniziata a Rio de Janeiro, dove ha conquistato il torneo.
    In una partita perfetta, in cui ha sparato 29 vincenti (contro 1) e 7 errori non forzati (contro 13), Alcaraz ha sconfitto il connazionale Roberto Bautista Agut, numero 15 del mondo e uno dei migliori tennisti spagnoli dell’ultimo decennio, per 6-2 6-0, in soli 67 minuti, mostrando una chiara superiorità sul suo rivale dall’inizio alla fine. Nel secondo set, Alcaraz ha perso solo 12 punti.
    Alcaraz attende ora nel suo secondo Masters 1000 in carriera (dopo Parigi 2021), il vincitore del match tra il russo Daniil Medvedev, numero uno del mondo, e il francese Gael Monfils.
    ATP Indian Wells Carlos Alcaraz [19]66 Roberto Bautista Agut [15]20 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 2C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-0 → 6-0R. Bautista Agut 0-15 df 15-15 30-15 30-30 30-404-0 → 5-0C. Alcaraz 15-0 15-15 df 30-15 ace 30-30 df 40-303-0 → 4-0R. Bautista Agut 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A2-0 → 3-0C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace1-0 → 2-0R. Bautista Agut 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 df0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1C. Alcaraz5-2 → 6-2R. Bautista Agut 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-1 → 5-2C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-154-1 → 5-1R. Bautista Agut 0-15 0-30 0-403-1 → 4-1C. Alcaraz 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 40-302-1 → 3-1R. Bautista Agut 15-0 15-15 15-30 30-30 40-302-0 → 2-1C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-401-0 → 2-0R. Bautista Agut 15-0 15-15 15-30 30-30 30-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    “Alcaraz è arrivato al suo fisico ideale”, lo afferma il suo preparatore

    Carlos Alcaraz

    La giornata odierna a Indian Wells offre molti spunti di grande interesse. La sfida tra Tsitsipas e Brooskby promette spettacolo, con il giovane americano in ottima forma, come quella tra Kyrgios (fin qua perfetto nel torneo) e Ruud, viste le scintille intercorse tra i due in più di una occasione. Sul campo 3, prima di Paolini e Sinner, ad aprire il programma di giornata il derby iberico tra Bautista Aguta e Alcaraz, altro incontro da non perdere. L’esperto Roberto su questi campi esprime il suo miglior tennis, ma l’ascesa di “Carlito” sembra inarrestabile. Ad inizio stagione ha impressionato il potenziamento muscolare del classe 2003. Secondo Alberto Lledó, preparatore atletico del giovane spagnolo, il corpo del suo assistito è arrivato al punto ottimale di sviluppo. L’ha intervistato Puntodebreak, ecco alcuni passaggi dell’interessante contributo.
    “Era abituato a mangiare pochissimo. Aveva le abitudini di un ragazzo normale, non di un atleta. Questo è ciò che ci è costato di più con lui, era necessario cambiare per dargli la struttura necessaria, con più peso e massa muscolare” racconta Lledó. “La dieta di Carlos si basa sul cibo ‘vero’. Non mangia alimenti trasformati o cose del genere. Anche gli integratori che assumi sono basati su cibo reale. Un atleta ad alte prestazioni, come lui, ha bisogno di glicogeno per funzionare e ottenere energia, molti carboidrati e una parte di grasso. Naturalmente anche le proteine, che sono un recupero e un generatore di massa muscolare, a seconda del lavoro che si fa”.
    “La velocità è una manifestazione di forza. La forza si misura in velocità, in prestazioni elevate. E cercavamo anche la resistenza perché, ad esempio, al Roland Garros, cinque set, puoi passare quattro o cinque ore in campo, quindi devi avere resistenza metabolica per resistere a quei carichi. Devi essere forte e veloce, ma allo stesso tempo resistente. Carlos ha un deficit di massa grassa, che è importante anche per lo sviluppo ormonale, la crescita definitiva. Ora ha una buona percentuale di grasso. Di quei quattro chili, due possono essere muscoli e gli altri due grassi. Anche il grasso è salute. Il grasso è sempre stato insultato nel campo della salute, ma invece è  importante per il corpo. È più importante di quanto pensiamo. Finalmente, grazie al cibo, al riposo e alle abitudini lavorative, ha sviluppato il corpo di un tennista di alto livello. Posso affermare che ha raggiunto il suo corpo ideale“.
    Un tennis così esplosivo, con tempi di gioco rapidissimi e capacità incredibile di coprire il campo necessita di grande energia e capacità di recupero. I prossimi mesi ci diranno se Alcaraz è già pronto anche fisicamente a reggere lunghe battaglie contro i grandi giocatori.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz non ci sarà ad Acapulco e dichiara: “penso di essere sulla strada giusta per diventare numero uno del mondo. Questo è uno dei miei obiettivi perché sono un ragazzo che sogna in grande”

    Carlos Alcaraz nella foto

    Carlos Alcaraz, campione dell’ATP 500 di Rio de Janeiro questa domenica, ha deciso di tornare in Spagna già questo lunedì e non disputerà l’ATP 500 di Acapulco la prossima settimana. Il 18enne spagnolo riposerà qualche giorno a casa prima di tornare ad allenarsi per preparare il suo debutto in Coppa Davis, nel turno di qualificazione per le finali di Coppa Davis contro la Romania a Marbella.Il giovane di Murcia ha fatto un programma ‘breve’ nel 2022, con solo due tornei giocati finora: l’Australian Open (terzo turno) e il Rio Open (campione).Alcaraz avrebbe dovuto affrontare ad Acapulco il campione di Delray Beach Cameron Norrie al primo turno, ma ora il britannico affronterà un qualificato o un lucky loser.
    Dichiara lo spagnolo dopo il successo a Rio: “Ora ho come obiettivo di non lasciare la top 20 e continuare a migliorare le posizioni poco a poco. Ho diversi tornei che non ho potuto giocare l’anno scorso, quindi vedo questa come una grande opportunità per continuare a progredire”.
    Alcaraz ha i piedi per terra ma è pienamente consapevole di dove vuole arrivare. “Questo titolo mi dà molta fiducia in quello che sto facendo perché penso di essere sulla strada giusta per diventare numero uno del mondo. Questo è uno dei miei obiettivi perché sono un ragazzo che sogna in grande e spero di poter vincere medaglie olimpiche e ottenere titoli del Grand Slam.Se non mi allontanerò da questo percorso, so che avrò delle opportunità per raggiungerlo, ma so quanto sia difficile e ho chiaro che quello che ho fatto finora non mi garantisce nulla”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz il più giovane in Top20 da Andrei Medvedev (1993). La classifica dei più precoci

    Carlos Alcaraz, nuovo top 20

    18 anni e 292 giorni. Il 21 febbraio 2022 Carlos Alcaraz entra nella top 20 del ranking mondiale, confermandosi un vero fenomeno del gioco, fortissimo e molto precoce. Infatti il murciano pupillo di JC Ferrero diventa il più giovane ad entrare tra i primi venti del mondo dai tempi di Andrei Medvedev, 1° marzo 1993.
    È una classifica curiosa quella dei tennisti più precoci a raggiungere questo splendido risultato, tra campioni epocali e qualche talento che non è riuscito a confermarsi ai vertici dopo una rapidissima ascesa. Ecco i 30 più giovani ad entrare tra i top 20 ATP, tra i quali figura un solo italiano: Jannik Sinner.

    Aaron Krickstein – 16 anni e 356 giorni (ingresso in top 20 il 23 luglio 1984)
    Michael Chang – 17 anni e 75 giorni (8 maggio 1989)
    Bjorn Borg – 17 anni e 172 giorni (26 novembre 1973)
    Boris Becker – 17 anni e 207 giorni (17 giugno 1985)
    Mats Wilander – 17 anni e 274 giorni (24 maggio 1982)
    Andre Agassi – 17 anni e 291 giorni (15 febbraio 1988)
    Guillermo Perez Roland – 17 anni e 307 giorni (24 agosto 1987)
    Stefan Edberg – 18 anni e 66 giorni (26 marzo 1984)
    Jimmy Arias – 18 anni e 69 giorni (25 ottobre 1982)
    Andrei Medvedev – 18 anni e 154 giorni (1° febbraio 1993)
    Pete Sampras – 18 anni e 198 giorni (26 febbraio 1990)
    John McEnroe – 18 anni e 292 giorni (3 ottobre 1977)
    Kent Carlson – 18 anni e 262 giorni (22 settembre 1986)
    Carlos Alcaraz – 18 anni e 292 giorni (21 febbraio 2022)
    Rafael Nadal – 18 anni e 305 giorni (4 aprile 2005)
    Goran Ivanisevic – 18 anni e 313 giorni (23 luglio 1990)
    Lleyton Hewitt – 18 anni e 326 giorni (17 gennaio 2000)
    Andy Roddick – 18 anni e 355 giorni (20 agosto 2001)
    Richard Gasquet – 19 anni e 2 giorni (20 giugno 2005)
    Felix Auger-Aliassime – 19 anni e 10 giorni (19 agosto 2019)
    Pat Cash – 19 anni e 43 giorni (9 luglio 1984)
    Henrick Sundstrom – 19 anni e 83 giorni (23 maggio 1983)
    Andy Murray – 19 anni e 98 giorni (21 agosto 2006)
    Novak Djokovic – 19 anni e 140 giorni (9 ottobre 2006)
    Alexander Zverev – 19 anni e 180 giorni (17 ottobre 2016)
    Roger Federer – 19 anni e 202 giorni (26 febbraio 2002)
    Jim Courier – 19 anni e 207 giorni (12 marzo 1990)
    Jannik Sinner – 19 anni e 246 giorni (19 aprile 2021)
    Carlos Moya – 19 anni e 266 giorni (20 maggio 1996)
    Vijay Armitraj – 19 anni e 277 giorni (17 settembre 1973)

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO