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    Il dg Cormio commenta il tabellone di CEV Champions League

    Il dg biancorosso Beppe Cormio dice la sua sul sorteggio dei Quarti di Finale della CEV Champions League e sulla parte inferiore del tabellone di tipo tennistico che interessa la Cucine Lube Civitanova. I campioni d’Italia giocheranno con i polacchi dello Jastrzebski Wegiel (POL) nel primo turno a eliminazione diretta con gara di andata in casa, mentre in caso di accesso alla Semifinale gli uomini di Chicco Blengini incontrerebbero la vincente della sfida tra i polacchi dello Zaksa e i russi della Dinamo Mosca.
    Ancora un Club polacco sulla strada della Cucine Lube.
    Cormio: “La Polonia in questi ultimi anni ha fatto capire di avere un altissimo livello, non solo nel giro della Nazionale, ma anche per quanto riguarda le squadre di Club. Sarebbe utopistico avere un sorteggio agevole ai Quarti della massima kermesse continentale, faremo i conti con rivali ostici. Il percorso dello Jastrzebski nella prima fase ha sorpreso solo chi non conosce bene il nostro sport e ignora giocatori di talento come il loro capitano e palleggiatore Toniutti che ho avuto il piacere di portare per la prima volta in Italia”.
    Una formazione insidiosa?
    “Si tratta di un’ottima squadra, uno scoglio importante! Sarà decisivo iniziare bene perché il primo match lo giocheremo all’Eurosuole Forum per poi andare in Polonia nella gara di ritorno. La Lube non ha ancora affrontato questo Club, mentre io lo incrociai in Semifinale di Champions a Bolzano quando ero dg a Trento e lo ricordo molto forte anche al Mondiale per Club con Lorenzo Bernardi in panchina”.
    La Lube si troverà di fronte l’ex opposto biancorosso Jan Hadrava.
    “Jan è voluto andare lì per giocarsi le sue chance partendo come cambio di Boyer, che ora è infortunato. In questo periodo Hadrava sta giocando, ma non sappiamo ancora quale opposto avremo contro. Del nostro ex ho bei ricordi, in particolare un ingresso risolutivo durante l’ultima Finale di Coppa Italia”.
    In caso di accesso alle Semifinali la Lube incontrerebbe la vincente di un altro scontro duro, quello tra Zaksa e Dinamo Mosca.
    “Non voglio correre troppo, bisogna arrivarci! Per me è complicato pensare ora a un ulteriore step. Sono due squadre molto ben attrezzate, anche se i polacchi stanno giocando meglio dei russi in questo momento. Il livello complessivo dei due team si equivale secondo me, ma ora pensiamo ai prossimi rivali”.
    Scongiurato il derby italiano! Le rivali straniere sono più intriganti?
    “Aver schivato un derby italiano è una buona notizia, non solo per la forza delle squadre di SuperLega. Quando si gioca in Europa ad amplificare il fascino è proprio l’opportunità di confrontarsi con squadre straniere. Avere a che fare con un derby in Champions League non è bello e poi se ci fosse capitata la Sir nei Quarti ci avremmo giocato 3 volte in 10 giorni perché in calendario a marzo c’è la partita di Regular Season. Ovviamente va detto che i Block Devils sono sempre un ostacolo arduo ed evitarli in queste sfide non è male. Mi auguro che questo discorso valga anche per loro nei nostri confronti”. LEGGI TUTTO

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    La prima intervista di Simone Anzani dopo il rinnovo con la Cucine Lube

    Prima di approdare alla Lube Simone Anzani era già un vincente, ma in questi due anni è maturato, è diventato padre di una bellissima bimba e ha messo le mani su titoli prestigiosi internazionali e nazionali conquistando l’ambiente dentro e fuori dal campo.
    Avevi le idee chiare sul rinnovo?
    “La mia è stata una scelta facile. Quando ho appurato che c’era la possibilità di vestire ancora la maglia biancorossa tutto è avvenuto con naturalezza. Parliamo di una delle migliori società, anche a livello internazionale, che negli ultimi anni ha vinto praticamente tutto. Mi trovo nel team perfetto al momento giusto. Il rinnovo è una nota d’orgoglio per me, significa che ho lasciato il segno. Intendo farlo anche nel prossimo futuro”.
    Ti sei calato perfettamente nella realtà biancorossa e ne sei diventato un pilastro. Cosa incarna per te l’hashtag ‘Noi Siamo Lube’?
    “Questa frase non racchiude solo l’aspetto sportivo, ma anche quello aziendale. Nel suo discorso di inizio anno il patron Fabio Giulianelli ci ricorda sempre che la Lube scende in campo per vincere. Chi entra in questa grande famiglia sa che le pressioni sono tante e che per alleviarle bisogna conquistare titoli. Quindi, è inevitabile collegare a questo motto il concetto di vittoria”.
    Hai assimilato bene i dettami del patron…tante vittorie e salti imperiosi, ma fuori dal campo tieni sempre i piedi per terra. Come riesci a mantenere l’umiltà?
    “Fin da quando ero piccolo mi hanno insegnato che i risultati arrivano con il lavoro sodo. Non mi reputo un talento e, quindi, ho bisogno di lavorare con assiduità. I piedi vanno tenuti sempre ben saldi a terra fuori dal campo, perché ci vuole un attimo a perdere di vista la realtà cadendo rovinosamente. Siamo umani e non si può giocare sempre al top, ma ciò che conta è dare il massimo sapendo di aver sudato le classiche sette camicie”.
    Questo ragionamento è anche alla base dell’alchimia biancorossa? La Lube ha raggiunto obiettivi pazzeschi con un gruppo ben assortito.
    “Il lavoro e la capacità di sacrificarsi in questo team non mancano mai, sono all’ordine del giorno. Alla Lube non conta partecipare, ma è fondamentale inseguire la vittoria dando tutto. Il focus è prevalere sui rivali, la strada obbligata è il lavoro costante che passa anche per la capacità di vendere sempre cara la pelle”.
    La Cucine Lube è in lizza per lo Scudetto e la Champions League! Quali sono i tuoi piani?
    “Abbiamo qualche mese davanti prima di pensare alle fasi calde. Per il momento lavoriamo nel migliore dei modi, ragionando step by step, partita dopo partita. Quando arriveranno gli appuntamenti che contano ci faremo trovare pronti e carichi per lottare fino alla fine”. LEGGI TUTTO

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    L’arte di vincere in famiglia. Un legame speciale tra Diamantini e la Lube

    La storia del centrale Enrico Diamantini alla Cucine Lube Civitanova sta per vivere nuovi entusiasmanti capitoli grazie al rinnovo stipulato ieri. Il suo è un percorso cominciato nelle giovanili biancorosse. Dopo alcune parentesi in altri Club per fare esperienza, l’atleta di Fano è tornato a vestire la maglia cuciniera salendo sul tetto del mondo e ora, grazie all’intesa su base triennale, vuole proseguire su questa strada.
    Vuoi continuare a vincere con la Cucine Lube, la squadra che ti ha fatto crescere. Riesci ancora a divertirti come da ragazzino?
    Diamantini: “In tutta sincerità, volevamo imporci sempre anche nel settore giovanile e una parte del divertimento consisteva proprio nel misurare la nostra forza e prevalere sugli avversari. La mentalità vincente si acquisisce un successo alla volta”.
    Parli dell’imprinting ‘Cucine Lube’ menzionato dal patron Fabio Giulianelli?
    Diamantini: “Le parole di Giulianelli sanno motivarci, ma lui parla con la prima squadra. All’epoca altre figure di riferimento ci hanno dato le basi, a partire da allenatori e dirigenti come Belardinelli, Rosichini, Picchio e, ovviamente, Freddi, uno dei miei primi estimatori e attuale responsabile del vivaio. Vanno citati Enrico e Albino Massaccesi: con Enrico il feeling è nato nella cantera e ora è il mio secondo allenatore, mentre Albino si è speso per la crescita delle giovanili. In molti dobbiamo ringraziarlo”.
    Hai coronato il sogno di giocare nella prima squadra, hai vinto i titoli più prestigiosi ed ecco un rinnovo triennale significativo.
    Diamantini: “Da adolescente studiavo gli atleti biancorossi e speravo di seguire le loro orme. Ho lavorato sodo e sto giocando nella Lube più forte di sempre. Nel nostro gruppo la voglia di vincere è un fuoco che arde sempre di più”.
    Nella Cucine Lube hai trovato una seconda famiglia?
    Diamantini: “Assolutamente sì. Per me che venivo da Fano non era semplice cambiare vita, ma in realtà tutto è stato agevolato dal supporto costante delle persone già citate e da un’organizzazione che non lasciava nulla al caso”.
    Il rinnovo significa che la sintonia con la Cucine Lube è solida.
    Diamantini: “Sono marchigiano ed essere profeta in patria mi inorgoglisce, conosco l’ambiente e mi sento a casa. Ho al mio fianco dei fuoriclasse e posso competere ad alti livelli in un top Club, circondato da persone con cui negli anni si è creato un ottimo rapporto umano”.
    L’ambiente della pallavolo favorisce la creazione di autentica amicizia?
    Diamantini: “Noi pallavolisti amiamo il contatto con la gente. Mi affeziono a compagni, dirigenti e tifosi! Il fatto che non ci sia l’esasperazione presente nel calcio forse aiuta, ma quest’anno abbiamo sofferto le limitazioni legate al Covid”.
    Hai iniziato presto a vincere.
    Diamantini: “Le prime gioie sono arrivare da ragazzino. Ogni trofeo regala le sue emozioni. Questo vale anche per ogni periodo storico. Persino adesso che ho vinto titoli prestigiosi ho il massimo rispetto per ciò che ho conquistato da bambino perché è stato frutto del sudore e del lavoro di squadra”.
    Poi hai fatto altre esperienze e ti sei tolto belle soddisfazioni anche prima di tornare alla Cucine Lube.
    Diamantini: “Su tutte ricordo con piacere la vittoria della A2 con il Volley Potentino perché l’ho vissuta con altri amici provenienti dal vivaio della Lube ed è stata un’impresa sotto il segno dei giovani talenti. Mi ha dato molta fiducia”.
    Si tratta di uno dei tuoi più bei ricordi?
    Diamantini: “Alla pari con la vittoria del mio primo Scudetto in SuperLega con la Cucine Lube…che brividi la rimonta a Perugia. Invece non ho mai digerito il passo falso nella mia prima Finale al Mondiale per Club. Nell’album dei ricordi a occupare lo spazio più ampio sono i successi, ma voglio confezionare nuovi trionfi in biancorosso da scolpire nella memoria”. LEGGI TUTTO