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    Bottolo: “Onorerò il ‘progetto Lube’ e darò il massimo per giocare!”

    Alcuni giorni di relax per scacciare la delusione del podio mancato alle Finals di VNL con la maglia della Nazionale azzurra. Lo schiacciatore Mattia Bottolo, campione iridato e continentale con l’Italia e vice campione in SuperLega con la Cucine Lube Civitanova, ricarica le batterie in attesa di affrontare nuovi impegni con la selezione di Fefè De Giorgi e con il sestetto di Chicco Blengini. Si avvicinano gli Europei e le Qualificazioni Olimpiche, mentre la Regular Season con il Club comincerà il 22 ottobre.
    Si è chiusa una VNL interpretata bene dall’Italia, peccato per l’epilogo.
    Bottolo: “Il dispiacere è notevole, ma le ultime due partite ci hanno lasciato un bagaglio di esperienza importante che ci sarà utile nelle prossime competizioni. Abbiamo trovato rivali toste? Direi di sì e non poteva essere altrimenti, quando si arriva alle fasi finali di una manifestazione è la normalità affrontare le squadre più attrezzate e in forma”.
    La convocazione per le Finals di VNL ti ha automaticamente escluso dal gruppo delle Universiadi.
    “Quando gli impegni si accavallano o sono molto ravvicinati è giusto creare più gruppi. Io sono a disposizione dell’allenatore e quando vengo convocato rispondo con grande entusiasmo. Sono stato molto contento di essere rientrato nel team che ha cercato di salire sul podio alla VNL. Trovo che anche le Universiadi siano molto stimolanti, ma il calendario è fitto e all’orizzonte ci sono tappe di rilievo. Se e quando sarò chiamato in causa darò il massimo!”.
    A ottobre inoltrato tornerai nel gruppo Lube. Diverse squadre, anche all’estero, ti hanno corteggiato. Hai tentennato o eri sicuro di restare?
    “Sono venuto a Civitanova per onorare un progetto a lungo termine e ho firmato un contratto di 5 anni. Cambiare strada dopo una stagione non era nelle mie intenzioni. Premesso che alla Lube mi trovo benissimo, voglio lottare con tutte le forze per ricavarmi i miei spazi e trovare le condizioni ideali. Il reparto vanta nomi importanti e giocatori di grande qualità. Mi stimola lavorare sodo tutto l’anno per avere delle occasioni e un buon minutaggio!”.
    Il primo anno alla Lube ti ha dato la possibilità di giocare sfide cruciali.
    “Proprio la chance di disputare match dal peso specifico elevato mi ha aiutato ad acquisire maggiore consapevolezza. Scendere in campo e giocarsi la stagione in match da dentro o fuori favorisce molto la crescita mentale. Anche se mi sto godendo i pochi giorni di pausa, non vedo l’ora di tornare a calcare il campo per poter dire la mia nelle partite che contano e dimostrare il mio valore”.
    La SuperLega Credem Banca 2023/24 ha già una favorita?
    “Tutte le big si sono rinforzate, ma Perugia potrebbe essere un po’ avanti perché canalizzerà le energie sul campionato non partecipando alle Coppe Europee. Avere una settimana completa per preparare le sfide fa la differenza”. LEGGI TUTTO

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    Botta e risposta con Jakob Thelle, primo colpo estivo della Lube

    La reincarnazione di Thor, Dio del tuono, vive alle Hawaii ed è in procinto di trasferirsi a Civitanova. Il suo colpo di fulmine più autentico risale al 2016…per la Lube fu amore a prima vista guardando le partite di CEV Champions League. Il palleggiatore norvegese Jakob Thelle, che ha appena firmato un triennale in maglia biancorossa e dalla stagione 2023/24 affiancherà Luciano De Cecco nel reparto alzatori dei cucinieri, si presenta con un breve botta e risposta. Il suo imminente arrivo nelle Marche fa già rumore, tanto nei paesi scandinavi quanto negli Stati Uniti.
    Hai detto che adori l’Italia e ti stimola la nostra pallavolo.
    Thelle: “Vengo da Tonsberg, la terra dei vichinghi! L’ Italia è il mio paese favorito in Europa insieme alla mia Norvegia. Conservo bellissimi ricordi di un viaggio a Roma. Inoltre, la SuperLega Credem Banca è il miglior campionato del Vecchio Continente e raccoglie i più forti atleti da tutto il mondo. Sono davvero grato alla Lube per l’opportunità di giocare in biancorosso potendo disputare la massima serie con e contro i migliori”.
    Ti senti pronto per un nuovo banco di prova così impegnativo?
    “Chi ama la pallavolo ama il campionato italiano. È su un livello superiore rispetto agli States. Ogni partita è una battaglia e io sono pronto per la sfida”.
    Avevi già un debole per la Cucine Lube Civitanova?
    “La Lube è una delle società più prestigiose. Nel mio caso, il colpo di fulmine risale alla Final Four 2016 di Champions League. Da quel momento ho iniziato a seguire le imprese del team e a fantasticare sul mio futuro, sperando di indossare quella maglia. Un sogno che sta per diventare realtà! L’organizzazione del Club ne rispecchia la professionalità. Il fascino e la cultura di eccellenza dentro e fuori dal campo, grazie ai leader e a tutti i membri della società, invogliano a farne parte. Mi sento di entrare in una famiglia unita, sono felice. A livello di fama conosco tutti i giocatori biancorossi e nel 2022 ho affrontato Alex Nikolov negli States nella Finale di NCAA ”.
    Hai un idolo o un atleta a cui ti ispiri?
    “In realtà a ispirarmi non è stato un atleta, ma ben tre di fama mondiale e tutti legati alla maglia della Lube: Micah Christenson, Bruno Mossa De Rezende e, attualmente, Luciano De Cecco”.
    Ti sei cimentato in molti sport per poi scegliere la pallavolo indoor.
    “La pallavolo è dinamica, come piace a me, richiede abilità diverse e stimola l’adrenalina. Ho provato tante discipline, ma gioco a beach e pallavolo dall’età di 10 anni e ho partecipato a Mondiali ed Europei giovanili. Nel 2018 sono andato negli Stati Uniti per giocare nella NCAA e sviluppare il mio potenziale. I titoli vinti e il premio come Player of the year sono state tappe importanti”.
    A casa Thelle lo sport è una religione.
    “Vengo da una famiglia di sportivi. Mio padre, Henrik, è di origine danese e ha giocato a pallavolo per poi trasmettere la passione a me e alle mie due sorelle. La maggiore, Helene, ha giocato in Florida, la minore, Julia, vuole ripercorrere le mie orme alle Hawaii. Mia madre, Maria, viene invece dall’atletica leggera. Per me non esiste solo lo sport, ho conseguito un Master in Scienze e Politiche Ambientali coltivando così il mio amore per la natura. Ho passato tutta la mia vita vicino all’oceano. Talvolta vado a pesca e mi piace stare all’aria aperta, scoprire nuovi luoghi e approfondire la cultura dei territori in cui mi trovo”.
    Hai le carte in regola per conquistare i tifosi biancorossi.
    “Sono entusiasta del mio approdo a Civitanova in maglia Lube. I tifosi sono l’anima di ogni squadra e io mi impegnerò per inseguire il successo con la squadra e tutti i fan. Non vedo l’ora di incontrarli e condividere momenti piacevoli…inseguendo insieme trofei e titoli! FORZA LUBE!”. LEGGI TUTTO

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    Lo speaker Fabio Domizi: “Mi piace proprio questa Lube futuribile!”

    Dopo ventisette stagioni da speaker della Cucine Lube, Fabio Domizi continua a costituire un punto di riferimento del Club campione d’Italia! Ristoratore di professione, trascinatore di folle per vocazione, la voce biancorossa di Sant’Angelo in Pontano ha mancato solo due partite interne dei cucinieri (per febbre) animando oltre 600 match con un tono squillante, fair play e signorilità. Un percorso nato da studente, quasi per caso, quando il suo professore di francese Fabio Macedoni, uno dei primi dirigenti della Lube, e Albino Massaccesi, ora vicepresidente, gli proposero quest’avventura.
    Il volley è la tua grande passione, te la cavavi anche in campo?
    “Va meglio col microfono! Non sono mai stato un giocatore di livello. Ho alle spalle qualche partita tra prima e seconda divisione! Per alcuni anni ho allenato”.
    La tua voce genera entusiasmo, ma sei il primo a nutrirti di emozioni!
    “Assolutamente sì! Ripeto spesso che se non provassi questi brividi mi farei da parte! Vivo ogni match con grandissimo trasporto! Tengo duro!”.
    Qual è il successo della Lube che porti nel cuore?
    “Non ho bisogno nemmeno di pensarci, la vittoria del primo Scudetto a Pesaro contro Treviso. Un’impresa splendida di fronte a oltre 12.000 persone”.
    Ricordi il match che ti ha emozionato di più?
    “Gara5 dei Quarti Play Off 2003/04 contro Cuneo. Tutti i faccia a faccia finirono al tie break. Sotto 2-0 nella serie, la Lube riuscì a qualificarsi in rimonta. Ivan Miljkovic salì su un tavolo per festeggiare con i tifosi, che ricordi!”.
    C’è una partita che avresti voluto ‘speakerare’?
    “Facile, la Finale di Berlino che ha visto la Lube vincere la sua seconda Champions League! Mi sarebbe piaciuto molto essere al posto dello speaker!”
    Hai stretto legami di amicizia con i giocatori biancorossi?
    “Voglio bene a tutti! Sono stato legato ad atleti della vecchia guardia come Meoni, Miljkovic, Nalbert e Stankovic. Ho un ottimo rapporto con Zaytsev!”.
    Sei stimato da addetti ai lavori e tifosi. Ti reputi un opinion leader?
    “Opinion leader non saprei, ma sono seguito su Facebook e cerco di pesare sempre le parole, soprattutto se parlo del mondo Lube che conosco bene!”.
    Cosa ne pensi del roster cuciniero ringiovanito in fase di mercato?
    “Il progetto arriva al momento ideale, dopo la conquista di tre Scudetti di fila. Mi piace questo team futuribile! Da ex coach, prevedo un livello degli allenamenti elevato, con atleti che si giocheranno il posto tutti i giorni!”.
    Ogni speaker ha il suo stile, tu carichi tutti senza mai un eccesso!
    “Lo speaker accompagna il pubblico nel match e non dovrebbe ergersi a protagonista! Interagire con i tifosi senza essere invadenti è coinvolgente!”.
    Sei impeccabile in gara, ma in 27 anni qualche gaffe è scappata?
    “Certo che sì! Una volta al microfono dissi che avevamo vinto un set, ma in realtà eravamo ai vantaggi. Poi fui vittima di un lapsus quando parlai di Lorenzo Bernardi chiamandolo Dallari. In questi casi non mi piace far finta di nulla, anzi enfatizzo l’imperfezione e sdrammatizzo con ironia”.
    La Lube eccelle per mentalità e attaccamento, è davvero una grande famiglia?
    “Per me sì! Una famiglia allargata che parte dalla proprietà e arriva all’ultimo dei ragazzi che si occupano del campo, dei biglietti e del magazzino. Anno dopo anno la mentalità e la capacità organizzativa sono salite di livello e adesso la Lube è una delle società più organizzate del mondo!”.
    Così come sono cresciuti i supporter Predators e le loro coreografie!
    “La crescita è stata esponenziale! I tifosi organizzati hanno fatto un grandissimo lavoro e adesso il palazzetto capisce alla perfezione le fasi dei match, soprattutto quando è l’ora di spingere! Duettare con loro è elettrizzante!”. LEGGI TUTTO

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    A tu per tu con Isac Santos, nuovo centrale della Lube

    Quando la classe incontra la potenza, un’intelligenza fuori dal comune alberga in un gigante di 208 cm, il risultato è un top player dalla mentalità vincente. Isac Viana Santos, il nuovo centrale della Cucine Lube Civitanova, non è solo muscoli. La scintilla nei suoi occhi, la caratura del personaggio, le sue parole, lo strumento musicale che esercita con costanza e persino il soprannome affibbiato dai suoi ex compagni di squadra sono tutti indizi emblematici. Il giocatore carioca ha la stoffa del leader e le idee chiare, vuole lasciare il segno.
    Cosa ti ha spinto a lasciare il Sada Cruzeiro per una nuova avventura alla Cucine Lube?
    “Nel Sada ho ottenuto grandi risultati vincendo tutto quello che era possibile conquistare a livello di club. Ora voglio nuove sfide nella mia carriera, credo che questo sia il momento ideale per mettermi in gioco nella pallavolo europea sposando il progetto della Cucine Lube”.
    Cosa ti aspetti dalla prossima stagione con la maglia dei campioni d’Italia?
    “Non vedo l’ora di affrontare un’annata di grande crescita personale e di risultati positivi sul campo. Arrivare in un Club abituato a vincere è bello, ma porta tante responsabilità. Alla fine sono abituato, anche a Cruzeiro avevo delle responsabilità importanti nell’economia del team!”.
    Cosa dicono di Civitanova gli atleti brasiliani che hanno giocato qui?
    “Sono tutti concordi! La Lube ha una grande struttura e una mentalità vincente! Le premesse per sentirmi a casa ci sono!”.
    Credi di poterti affermare in un campionato come la SuperLega?
    “Questa è la mia volontà, penso di potermi levare delle soddisfazioni con la Lube. Mi attende un grande team e sarò vincente anche in Italia!”.
    L’eredità di Simon è pesante! Il percorso è simile, l’idea di essere il suo successore ti stimola?
    “Simon è un punto di riferimento di livello assoluto! Ciò che ha fatto alla Lube rimarrà impresso nella storia del Club e del volley. Io cercherò di giocare la mia migliore pallavolo per lasciare il segno, ma lo farò a modo mio!”.
    Nella finale del Mondiale per Club hai rovinato la festa alla Lube con una grande prova. Cosa ha fatto la differenza per la vittoria finale?
    “Per vincere è necessario giocare al massimo delle prestazioni nelle partite chiave. Servono concentrazione e tanto equilibrio mentale per prendere scelte in campo e sfidare i fuoriclasse. Avere un piano di gioco ben eseguito è essenziale! Questi sono i fattori principali per vincere il Mondiale per Club!”.
    Cosa si può dire di Isac fuori dal campo?
    “Ho un debole per la musica e durante la pandemia mi sono dedicato allo studio del sassofono. Mi sono appassionato e continuo a esercitarmi!”.
    Sei un ragazzo molto arguto e questo ha spinto i tuoi ex compagni di squadra a darti un soprannome…è giunto il momento di svelarlo!
    “Molti atleti con cui ho condiviso il campo hanno iniziato a chiamarmi Newton, Isa(a)c Newton, come lo scienziato!”. LEGGI TUTTO

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    Botta e risposta con il nuovo centrale biancorosso Barthelemy Chinenyeze

    Dal ritiro della nazionale francese in Canada, a pochi giorni dal debutto nella VNL 2022, il centrale transalpino Barthelemy Chinenyeze ha affrontato la sua prima intervista dopo l’ufficialità del trasferimento alla Cucine Lube. Da aspirante dottore a stella del volley, il miglior centrale delle Olimpiadi dimostra di avere le idee chiare e di essere pronto per abbracciare Civitanova…a caccia di una colonna sonora vincente!
    La Lube è un treno che non passa tutti i giorni! Non pensi?
    “Assolutamente! Significa che ho lavorato bene e ne raccolgo i frutti!”
    Credi che la tua prova nella sfida di Coppa Italia abbia influito?
    “Nella gara secca dei Quarti contro la Lube all’Eurosuole Forum disputai proprio una bella gara, ma certe valutazioni si fanno nell’arco di tutta una stagione e penso di essermela cavata bene tra Nazionale francese e Allianz Milano”.
    Cosa ti aspetti dalla prossima annata? Avrai lo Scudetto sul petto!
    “Non è facile arrivare nel team che ha vinto il titolo, intanto perché è un’impresa confermarsi e Civitanova ha vinto tre Scudetti di fila stravolgendo tutti gli equilibri. Persino quest’anno che era durissima. Oltre a me ci saranno altri innesti, quindi ci dovremo ambientare. Sarà una bella sfida personale! Ho buone sensazioni, sento che potremo fare grandi cose insieme!”.
    Conosci bene la SuperLega! Quanto ti sono serviti questi tre anni?
    “La SuperLega è il torneo più bello e difficile del mondo. Se riesci a farti strada in Italia puoi giocare ovunque! Sono cresciuto molto e non poteva essere altrimenti visto che tutti i match sono complicati e allenanti. Persino le sedute in palestra con i miei stessi compagni mi hanno aiutato, il livello era davvero alto!”.
    Hai affrontato la Lube più volte! Cosa ti ha colpito da rivale?
    “Senza dubbio la completezza. Non c’era un singolo giocatore da limitare ma tutti gli effettivi! Quando ti misuri con tanti fuoriclasse insieme, le insidie possono arrivare da ogni singolo avversario. Non mi riferisco solo ai titolari, ma anche alla panchina. Inoltre, la Lube è forte tanto in casa quanto in trasferta!”.
    Raccogliere l’eredità di Simon al centro ti mette pressione o ti stimola?
    “Mi motiva molto arrivare in un reparto che annoverava un campione di fama mondiale capace di vincere tutto alla Lube. I tifosi ne sono innamorati! Io sono qui per dare un grande contributo! Mi voglio mettere alla prova! Anche se non sono Simon, posso fare la differenza in campo e lavorerò affinché avvenga!”
    Sei giovane, ma hai già fatto la differenza! La tua più grande gioia?
    “Vincere un oro olimpico non ha paragoni. Per me è stato bellissimo farcela al primo colpo e chiudere la manifestazione da MVP nel mio ruolo!”.
    Hai poco tempo libero, qual è la tua passione fuori dal campo?
    “Amo la musica! La mia vita deve avere per forza una colonna sonora. Sento canzoni quando mi alleno, quando guido e se sto solo a casa. Con la musica italiana devo ancora migliorare, ma se serve un dj lo avete trovato!”.
    Dj alle feste, ma anche medico mancato! Sei pieno di sorprese!
    “Prima di farmi strada come pallavolista sognavo di diventare un medico, in effetti. Poi la vita mi ha messo davanti a una scelta. Sono contento così! Non vedo l’ora di giocare con la nuova maglia e conoscere la tifoseria marchigiana!” LEGGI TUTTO

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    Il dg Cormio commenta il tabellone di CEV Champions League

    Il dg biancorosso Beppe Cormio dice la sua sul sorteggio dei Quarti di Finale della CEV Champions League e sulla parte inferiore del tabellone di tipo tennistico che interessa la Cucine Lube Civitanova. I campioni d’Italia giocheranno con i polacchi dello Jastrzebski Wegiel (POL) nel primo turno a eliminazione diretta con gara di andata in casa, mentre in caso di accesso alla Semifinale gli uomini di Chicco Blengini incontrerebbero la vincente della sfida tra i polacchi dello Zaksa e i russi della Dinamo Mosca.
    Ancora un Club polacco sulla strada della Cucine Lube.
    Cormio: “La Polonia in questi ultimi anni ha fatto capire di avere un altissimo livello, non solo nel giro della Nazionale, ma anche per quanto riguarda le squadre di Club. Sarebbe utopistico avere un sorteggio agevole ai Quarti della massima kermesse continentale, faremo i conti con rivali ostici. Il percorso dello Jastrzebski nella prima fase ha sorpreso solo chi non conosce bene il nostro sport e ignora giocatori di talento come il loro capitano e palleggiatore Toniutti che ho avuto il piacere di portare per la prima volta in Italia”.
    Una formazione insidiosa?
    “Si tratta di un’ottima squadra, uno scoglio importante! Sarà decisivo iniziare bene perché il primo match lo giocheremo all’Eurosuole Forum per poi andare in Polonia nella gara di ritorno. La Lube non ha ancora affrontato questo Club, mentre io lo incrociai in Semifinale di Champions a Bolzano quando ero dg a Trento e lo ricordo molto forte anche al Mondiale per Club con Lorenzo Bernardi in panchina”.
    La Lube si troverà di fronte l’ex opposto biancorosso Jan Hadrava.
    “Jan è voluto andare lì per giocarsi le sue chance partendo come cambio di Boyer, che ora è infortunato. In questo periodo Hadrava sta giocando, ma non sappiamo ancora quale opposto avremo contro. Del nostro ex ho bei ricordi, in particolare un ingresso risolutivo durante l’ultima Finale di Coppa Italia”.
    In caso di accesso alle Semifinali la Lube incontrerebbe la vincente di un altro scontro duro, quello tra Zaksa e Dinamo Mosca.
    “Non voglio correre troppo, bisogna arrivarci! Per me è complicato pensare ora a un ulteriore step. Sono due squadre molto ben attrezzate, anche se i polacchi stanno giocando meglio dei russi in questo momento. Il livello complessivo dei due team si equivale secondo me, ma ora pensiamo ai prossimi rivali”.
    Scongiurato il derby italiano! Le rivali straniere sono più intriganti?
    “Aver schivato un derby italiano è una buona notizia, non solo per la forza delle squadre di SuperLega. Quando si gioca in Europa ad amplificare il fascino è proprio l’opportunità di confrontarsi con squadre straniere. Avere a che fare con un derby in Champions League non è bello e poi se ci fosse capitata la Sir nei Quarti ci avremmo giocato 3 volte in 10 giorni perché in calendario a marzo c’è la partita di Regular Season. Ovviamente va detto che i Block Devils sono sempre un ostacolo arduo ed evitarli in queste sfide non è male. Mi auguro che questo discorso valga anche per loro nei nostri confronti”. LEGGI TUTTO

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    La prima intervista di Simone Anzani dopo il rinnovo con la Cucine Lube

    Prima di approdare alla Lube Simone Anzani era già un vincente, ma in questi due anni è maturato, è diventato padre di una bellissima bimba e ha messo le mani su titoli prestigiosi internazionali e nazionali conquistando l’ambiente dentro e fuori dal campo.
    Avevi le idee chiare sul rinnovo?
    “La mia è stata una scelta facile. Quando ho appurato che c’era la possibilità di vestire ancora la maglia biancorossa tutto è avvenuto con naturalezza. Parliamo di una delle migliori società, anche a livello internazionale, che negli ultimi anni ha vinto praticamente tutto. Mi trovo nel team perfetto al momento giusto. Il rinnovo è una nota d’orgoglio per me, significa che ho lasciato il segno. Intendo farlo anche nel prossimo futuro”.
    Ti sei calato perfettamente nella realtà biancorossa e ne sei diventato un pilastro. Cosa incarna per te l’hashtag ‘Noi Siamo Lube’?
    “Questa frase non racchiude solo l’aspetto sportivo, ma anche quello aziendale. Nel suo discorso di inizio anno il patron Fabio Giulianelli ci ricorda sempre che la Lube scende in campo per vincere. Chi entra in questa grande famiglia sa che le pressioni sono tante e che per alleviarle bisogna conquistare titoli. Quindi, è inevitabile collegare a questo motto il concetto di vittoria”.
    Hai assimilato bene i dettami del patron…tante vittorie e salti imperiosi, ma fuori dal campo tieni sempre i piedi per terra. Come riesci a mantenere l’umiltà?
    “Fin da quando ero piccolo mi hanno insegnato che i risultati arrivano con il lavoro sodo. Non mi reputo un talento e, quindi, ho bisogno di lavorare con assiduità. I piedi vanno tenuti sempre ben saldi a terra fuori dal campo, perché ci vuole un attimo a perdere di vista la realtà cadendo rovinosamente. Siamo umani e non si può giocare sempre al top, ma ciò che conta è dare il massimo sapendo di aver sudato le classiche sette camicie”.
    Questo ragionamento è anche alla base dell’alchimia biancorossa? La Lube ha raggiunto obiettivi pazzeschi con un gruppo ben assortito.
    “Il lavoro e la capacità di sacrificarsi in questo team non mancano mai, sono all’ordine del giorno. Alla Lube non conta partecipare, ma è fondamentale inseguire la vittoria dando tutto. Il focus è prevalere sui rivali, la strada obbligata è il lavoro costante che passa anche per la capacità di vendere sempre cara la pelle”.
    La Cucine Lube è in lizza per lo Scudetto e la Champions League! Quali sono i tuoi piani?
    “Abbiamo qualche mese davanti prima di pensare alle fasi calde. Per il momento lavoriamo nel migliore dei modi, ragionando step by step, partita dopo partita. Quando arriveranno gli appuntamenti che contano ci faremo trovare pronti e carichi per lottare fino alla fine”. LEGGI TUTTO

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    L’arte di vincere in famiglia. Un legame speciale tra Diamantini e la Lube

    La storia del centrale Enrico Diamantini alla Cucine Lube Civitanova sta per vivere nuovi entusiasmanti capitoli grazie al rinnovo stipulato ieri. Il suo è un percorso cominciato nelle giovanili biancorosse. Dopo alcune parentesi in altri Club per fare esperienza, l’atleta di Fano è tornato a vestire la maglia cuciniera salendo sul tetto del mondo e ora, grazie all’intesa su base triennale, vuole proseguire su questa strada.
    Vuoi continuare a vincere con la Cucine Lube, la squadra che ti ha fatto crescere. Riesci ancora a divertirti come da ragazzino?
    Diamantini: “In tutta sincerità, volevamo imporci sempre anche nel settore giovanile e una parte del divertimento consisteva proprio nel misurare la nostra forza e prevalere sugli avversari. La mentalità vincente si acquisisce un successo alla volta”.
    Parli dell’imprinting ‘Cucine Lube’ menzionato dal patron Fabio Giulianelli?
    Diamantini: “Le parole di Giulianelli sanno motivarci, ma lui parla con la prima squadra. All’epoca altre figure di riferimento ci hanno dato le basi, a partire da allenatori e dirigenti come Belardinelli, Rosichini, Picchio e, ovviamente, Freddi, uno dei miei primi estimatori e attuale responsabile del vivaio. Vanno citati Enrico e Albino Massaccesi: con Enrico il feeling è nato nella cantera e ora è il mio secondo allenatore, mentre Albino si è speso per la crescita delle giovanili. In molti dobbiamo ringraziarlo”.
    Hai coronato il sogno di giocare nella prima squadra, hai vinto i titoli più prestigiosi ed ecco un rinnovo triennale significativo.
    Diamantini: “Da adolescente studiavo gli atleti biancorossi e speravo di seguire le loro orme. Ho lavorato sodo e sto giocando nella Lube più forte di sempre. Nel nostro gruppo la voglia di vincere è un fuoco che arde sempre di più”.
    Nella Cucine Lube hai trovato una seconda famiglia?
    Diamantini: “Assolutamente sì. Per me che venivo da Fano non era semplice cambiare vita, ma in realtà tutto è stato agevolato dal supporto costante delle persone già citate e da un’organizzazione che non lasciava nulla al caso”.
    Il rinnovo significa che la sintonia con la Cucine Lube è solida.
    Diamantini: “Sono marchigiano ed essere profeta in patria mi inorgoglisce, conosco l’ambiente e mi sento a casa. Ho al mio fianco dei fuoriclasse e posso competere ad alti livelli in un top Club, circondato da persone con cui negli anni si è creato un ottimo rapporto umano”.
    L’ambiente della pallavolo favorisce la creazione di autentica amicizia?
    Diamantini: “Noi pallavolisti amiamo il contatto con la gente. Mi affeziono a compagni, dirigenti e tifosi! Il fatto che non ci sia l’esasperazione presente nel calcio forse aiuta, ma quest’anno abbiamo sofferto le limitazioni legate al Covid”.
    Hai iniziato presto a vincere.
    Diamantini: “Le prime gioie sono arrivare da ragazzino. Ogni trofeo regala le sue emozioni. Questo vale anche per ogni periodo storico. Persino adesso che ho vinto titoli prestigiosi ho il massimo rispetto per ciò che ho conquistato da bambino perché è stato frutto del sudore e del lavoro di squadra”.
    Poi hai fatto altre esperienze e ti sei tolto belle soddisfazioni anche prima di tornare alla Cucine Lube.
    Diamantini: “Su tutte ricordo con piacere la vittoria della A2 con il Volley Potentino perché l’ho vissuta con altri amici provenienti dal vivaio della Lube ed è stata un’impresa sotto il segno dei giovani talenti. Mi ha dato molta fiducia”.
    Si tratta di uno dei tuoi più bei ricordi?
    Diamantini: “Alla pari con la vittoria del mio primo Scudetto in SuperLega con la Cucine Lube…che brividi la rimonta a Perugia. Invece non ho mai digerito il passo falso nella mia prima Finale al Mondiale per Club. Nell’album dei ricordi a occupare lo spazio più ampio sono i successi, ma voglio confezionare nuovi trionfi in biancorosso da scolpire nella memoria”. LEGGI TUTTO