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    Max Biaggi, confessione straziante su Eleonora Pedron e frecciata a Valentino Rossi

    ROMA – L’ex campione del mondo di MotoGP e Superbike, Max Biaggi, nel corso di un’intervista rilasciata a ‘Il Corriere della Sera’, è tornato a parlare dell’amore per la sua storica ex compagna Eleonora Pedron, facendo un’incredibile confessione: “In questo momento sto bene così. Sto da solo per scelta e vi rivelo che la metà del mio del mio cuore è dedicato a Eleonora, la mia ex compagna, la mamma dei miei figli. La parte più bella, dal punto di vista sentimentale, l’ho già vissuta. Non credo che avrò più un altro amore che potrà regalarmi le stesse emozioni. Con Eleonora ci sentiamo tutti i giorni”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Biaggi spinge Marquez alla Ducati: “E’ il momento di cambiare”

    Biaggi: “Marquez deve tornare dove merita”
    “Ormai è qualche weekend che si parla del futuro di Marc Marquez. Personalmente ritengo che la storia tra Marc ed Honda, come l’abbiamo vista fino ad ora, sia arrivata al capolinea. Da appassionato di questo nostro splendido sport, dico che sarebbe davvero bello vedere Marc su una moto competitiva! Qualunque appassionato di moto ha voglia di rivedere Marc dove merita di essere. I tempi sono maturi per fare questo cambiamento! Non so se tutto ciò si realizzerà, ma è fondamentale per il nostro sport, che un campione come Marc torni ad esprimersi al meglio”. Questo un estratto del lungo post pubblicato sul proprio profilo Facebook da Max Biaggi, che ha dimostrato di avere le idee chiare in merito alla vicenda Marc Marquez. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Biaggi sentenzia: “La storia tra Marquez e la Honda è finita”

    Biaggi: “E’ ora di cambiare”
    L’ex pilota Max Biaggi, attraverso i propri profili social, ha commentato l’intricata vicenda relativa al futuro di Marc Marquez: “Secondo la storia tra Marc e la Honda è finita, almeno per come l’abbiamo vista finora. A livello sportivo sarebbe veramente bello rivederlo su una molto molto competitiva. Negli ultimi anni ha vissuto in calvario tra infortunio e altri problemi, che non gli anno permesso di rendere al massimo delle sue possibilità. Spero di rivederlo presto dove merita di essere, è il momento giusto per un cambiamento”. LEGGI TUTTO

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    Biaggi e la rivalità con Valentino Rossi: “Ci siamo odiati, ora rimangono solo cose belle”

    ROMA – Il 18 aprile è una data iconica della storia della MotoGP, visto che nel 2004 si svolse il GP di Welkom, in Sudafrica, in cui Valentino Rossi si impose nella sua prima gara con Yamaha, diventando il primo (e finora unico) pilota a chiudere una stagione vincendo con una moto (in questo caso Honda) e iniziare quella successiva con un successo su un’altra marca (appunto, Yamaha). Nel 19esimo anniversario di quella gara, la MotoGP ha postato un ricordo, subito condiviso da Max Biaggi, acerrimo rivale del Dottore, che ha ricordato proprio la grande rivalità con il connazionale.  LEGGI TUTTO

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    Superbike, Biaggi: “Bayliss favorito, nel 2008 ando così”

    ROMA – Max Biaggi spiega cosa è successo nel 2008, quando correva in Superbike con la GMB Racing. Il mondiale in questione venne vinto da Troy Bayliss, suo compagno di squadra, ma a discapito del pilota italiano, stando alla sua versione dei fatti. “Scegliere la squadra per il 2008 – dice Biaggi – è stato per me molto difficile. Firmai un contratto direttamente con Ducati, contratto che prevedeva il passaggio nella squadra ufficiale per l’anno seguente. Sapete tutti poi come è andata e ringrazio il cielo che sia andata in quel modo, perché sono così ritornato a Casa in Aprilia, per scrivere altre meravigliose pagine della mia vita sportiva e non”.
    Dalla pre-season al Qatar
    “Continuo nel dire – attacca il quattro volte campione del mondo in 250 – che i non vincenti nello sport fanno fatica a comprendere la mentalità che anima un pluricampione del mondo. Da parte loro non ci sono invidie, ma solo un’incapacità nel vedere oltre, nel capire chi si è spinto oltre. Un campione deve rispettare tutti, ma in pista deve essere spietato. Non è corretto omettere quanto è avvenuto in quell’anno, trasformando la verità, nei presunti capricci di un pilota. Ecco quello che è successo”. ecco quello che colloca in modo corretto gli eventi del 2008. Sono passati 14 anni, per cui è arrivato il tempo di mettere in chiaro un po’ di cose. La moto che io provai la prima volta per il 2008 era assolutamente vincente. In quell’occasione il regime di rotazione massima a pari a 11500 giri/min”. “Dopo pochi giorni ci spostammo in Qatar, per un nuovo test, ed in quell’occasione alla moto furono tolti 500 giri/min, per un presunto problema strutturale. Non potemmo fare null’altro che adeguarci. In Australia un brutto incidente in curva 1 mi mise fuori dai giochi. Fortunatamente mi fratturai solo il radio del braccio sinistro”, prosegue Biaggi.

    La confessione di Preziosi
    Per Biaggi inizia così un breve periodo lontano dalla pista e al suo ritorno il pilota rimane perplesso: “A Valencia, dopo 21 giorni di gesso, mi accorsi che nelle libere 1 c’era qualcosa che non andava sulla moto. Parlai con il mio capotecnico, ma all’inizio delle libere 2 notai lo stesso identico problema. Perciò conclusi lì la sessione: non aveva senso continuare con una moto che aveva un evidente calo di prestazioni e con una mano dolorante”. Poi la rivelazione: “Il mio capotecnico, dopo vari tira e molla, finalmente ammise che l’allora Direttore Generale di Ducati Corse Filippo Preziosi, gli aveva ordinato di inserire una mappa specifica, che toglieva tra i 15 ed i 18 CV su tutto l’arco di utilizzo. Questo perché era necessario che a vincere fosse un solo pilota, altrimenti il regolamento avrebbe penalizzato la 2 cilindri. Infatti se a vincere fosse stato un solo pilota, la vittoria sarebbe stata imputabile alla sua bravura e non ad un vantaggio tecnico del 2 cilindri rispetto al 4 cilindri. La mia moto era diventata improvvisamente un cancello”. “In tutto questo il mio team manager, che avrebbe dovuto difendere gli interessi della sua squadra, dei suoi sponsor ed evitare che la moto di un suo pilota si trasformasse in una stufa, non disse una sola parola. Anzi ancora oggi finge di non conoscere la verità. eppure era anche lui presente a tutti i nostri meeting”, dice per concludere Biaggi, che recrimina un mondiale a suo dire falsato nel box della scuderia satellite Ducati. LEGGI TUTTO

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    Superbike, Biaggi: “Io penalizzato nel 2008 per favorire Bayliss”

    ROMA – “Scegliere la squadra per il 2008 è stato per me molto difficile. Firmai un contratto direttamente con Ducati, contratto che prevedeva il passaggio nella squadra ufficiale per l’anno seguente. Sapete tutti poi come è andata e ringrazio il cielo che sia andata in quel modo, perché sono così ritornato a Casa in Aprilia, per scrivere altre meravigliose pagine della mia vita sportiva e non”. Inizia così il post su Facebook di Max Biaggi, ex pilota del Motomondiale e quattro volte campione del mondo in classe 250. Il 51enne romano charisce quanto successo nel 2008, quando correva in Superbike con la GMB Racing.
    Le parole di Biaggi
    “Continuo nel dire – attacca Biaggi – che i non vincenti nello sport fanno fatica a comprendere la mentalità che anima un pluricampione del mondo. Da parte loro non ci sono invidie, ma solo un’incapacità nel vedere oltre, nel capire chi si è spinto oltre. Un campione deve rispettare tutti, ma in pista deve essere spietato. Non è corretto omettere quanto è avvenuto in quell’anno, trasformando la verità, nei presunti capricci di un pilota. Ecco quello che è successo”. ecco quello che colloca in modo corretto gli eventi del 2008. Sono passati 14 anni, per cui è arrivato il tempo di mettere in chiaro un po’ di cose. La moto che io provai la prima volta per il 2008 era assolutamente vincente. In quell’occasione il regime di rotazione massima a pari a 11500 giri/min. Dopo pochi giorni ci spostammo in Qatar, per un nuovo test, ed in quell’occasione alla moto furono tolti 500 giri/min, per un presunto problema strutturale. Non potemmo fare null’altro che adeguarci. In Australia un brutto incidente in curva 1 mi mise fuori dai giochi. Fortunatamente mi fratturai solo il radio del braccio sinistro”.

    Dopo l’infortunio
    Per Biaggi inizia così un breve periodo lontano dalla pista e al suo ritorno il pilota rimane perplesso: “A Valencia, dopo 21 giorni di gesso, mi accorsi che nelle libere 1 c’era qualcosa che non andava sulla moto. Parlai con il mio capotecnico, ma all’inizio delle libere 2 notai lo stesso identico problema. Perciò conclusi lì la sessione: non aveva senso continuare con una moto che aveva un evidente calo di prestazioni e con una mano dolorante”. Poi la rivelazione: “Il mio capotecnico, dopo vari tira e molla, finalmente ammise che l’allora Direttore Generale di Ducati Corse Filippo Preziosi, gli aveva ordinato di inserire una mappa specifica, che toglieva tra i 15 ed i 18 CV su tutto l’arco di utilizzo. Questo perché era necessario che a vincere fosse un solo pilota, altrimenti il regolamento avrebbe penalizzato la 2 cilindri. Infatti se a vincere fosse stato un solo pilota, la vittoria sarebbe stata imputabile alla sua bravura e non ad un vantaggio tecnico del 2 cilindri rispetto al 4 cilindri. La mia moto era diventata improvvisamente un cancello”. “In tutto questo il mio team manager, che avrebbe dovuto difendere gli interessi della sua squadra, dei suoi sponsor ed evitare che la moto di un suo pilota si trasformasse in una stufa, non disse una sola parola. Anzi ancora oggi finge di non conoscere la verità. eppure era anche lui presente a tutti i nostri meeting”, conclude Biaggi. LEGGI TUTTO

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    Max Biaggi diventa MotoGp Legend: “Non lo avrei mai pensato”

    ROMA – Quello del Gran Premio d’Italia di MotoGp, al circuito del Mugello, è un weekend speciale per Max Biaggi. Nella giornata di venerdì, l’ex pilota italiano è stato nominato “MotoGp Legend”, entrando quindi nella Hall of Fame del Motomondiale. Grande gioia per Biaggi, che ha corso dal 1991 al 2005 vincendo quattro titoli Mondiali in classe 250: “Per me questa è una giornata speciale – ha detto – e prima di tutto voglio ringraziare Carmelo (Ezpeleta, ndr) e la Dorna, che hanno reso possibile tutto questo, perciò davvero grazie Carmelo. Poi voglio semplicemente ringraziare tutte le case con cui ho lavorato, e tutta la gente qui e tutti quelli che mi hanno supportato nella mia carriera, sia nei giorni buoni che in quelli meno buoni”. 
    La gioia di Biaggi
    “Oggi sono tutti qui, mio figlio e mia figlia, che ora possono dire: ‘Ehi, mio padre è una Leggenda’, che è qualcosa di molto figo – ha aggiunto Biaggi -. Venti anni fa non avrei mai immaginato questo, e a livello umano è un aspetto importante. Ora sono nella terza fase della mia vita, da proprietario di team e spero di usare la mia esperienza per creare i nuovi piloti del futuro”. Anche Carmelo Ezpeleta, Ceo di Dorna, ha parlato in occasione della cerimonia: “Due anni fa abbiamo deciso di nominare Max MotoGP Legend, ma sfortunatamente la pandemia non ha reso possibile celebrarlo in maniera adeguata. Chiaramente Max è stato una leggenda della MotoGP, come gli ho detto io ho una carena della sua moto con il numero 4 nel mio ufficio a Madrid, che mi ha regalato Carlo Pernat. Quando abbiamo iniziato con la MotoGp la situazione era molto diversa dall’attuale. Per noi nominare Max leggenda è qualcosa di importante, sia per lui che per noi”. LEGGI TUTTO

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    Max Biaggi nominato MotoGp Legend: “Vent'anni fa non lo avrei mai pensato”

    ROMA – Al Mugello non è solo il weekend del Gran Premio d’Italia. Nella giornata di venerdì, Max Biaggi è infatti stato nominato “MotoGp Legend”, entrando quindi nella Hall of Fame del Motomondiale. Grande gioia per Biaggi, che ha corso dal 1991 al 2005 vincendo quattro titoli Mondiali in classe 250: “Per me questa è una giornata speciale – ha detto – e prima di tutto voglio ringraziare Carmelo (Ezpeleta, ndr) e la Dorna, che hanno reso possibile tutto questo, perciò davvero grazie Carmelo. Poi voglio semplicemente ringraziare tutte le case con cui ho lavorato, e tutta la gente qui e tutti quelli che mi hanno supportato nella mia carriera, sia nei giorni buoni che in quelli meno buoni”. 
    Le parole di Ezpeleta
    “Oggi sono tutti qui, mio figlio e mia figlia, che ora possono dire: ‘Ehi, mio padre è una Leggenda’, che è qualcosa di molto figo – ha aggiunto Biaggi -. Venti anni fa non avrei mai immaginato questo, e a livello umano è un aspetto importante. Ora sono nella terza fase della mia vita, da proprietario di team e spero di usare la mia esperienza per creare i nuovi piloti del futuro”. Anche Carmelo Ezpeleta, Ceo di Dorna, ha parlato in occasione della cerimonia: “Due anni fa abbiamo deciso di nominare Max MotoGP Legend, ma sfortunatamente la pandemia non ha reso possibile celebrarlo in maniera adeguata. Chiaramente Max è stato una leggenda della MotoGP, come gli ho detto io ho una carena della sua moto con il numero 4 nel mio ufficio a Madrid, che mi ha regalato Carlo Pernat. Quando abbiamo iniziato con la MotoGp la situazione era molto diversa dall’attuale. Per noi nominare Max leggenda è qualcosa di importante, sia per lui che per noi”. LEGGI TUTTO