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    Viaggio nella Rimini di Bezzecchi: “In pista ricorda Valentino Rossi”

    RIMINI – Si scrive Marco Bezzecchi, si legge una bella storia da raccontare. Perché dietro al primo successo di Marco in MotoGP c’è tanto altro. Attenzione, però, nulla di pirotecnico, ma “solo” una bella storia fatta di voglia, passione e semplicità. Quella che accompagna Marco dal 1998, il suo anno di nascita, figlia anche della Viserba – cittadina in provincia di Rimini – nella quale ha sempre fieramente vissuto, e dove ha iniziato a sviluppare l’amore per le due ruote. La foto del piccolo Bezzecchi con la sua prima minimoto, che replicava in qualche modo la Yamaha M1 di Valentino Rossi nella stagione 2004, del resto è diventata virale, e marca in un qualche modo il punto di partenza della sua storia sportiva.
    La prima mini moto
    «All’inizio non era super eccellente – la conferma di mamma Daniela – anzi sembrava quasi timoroso». «Faceva due o tre giri – approfondisce papà Vito – poi, se c’era troppo traffico in pista, diceva “andiamo a casa”. Ricordo bene la prima Minimoto: blu, come i colori Yamaha di Valentino, con il suo nome». A sentire ora queste parole viene da sorridere, ma il Bezzecchi attuale è figlio di una serie di progressi costanti e importanti. Lo sa bene bene la famiglia Zocchi, papà Giuliano e i figli Denis e Stefano, gestori della storica pista di minimoto di San Mauro Mare – 15 minuti da Viserba – dove Marco ha iniziato.
    Impennate e partenze
    «Oggi per me Bezzecchi significa impennate – apre Denis – dato che quando viene a girare si fa dei giri completi in impennata, ma lo abbiamo conosciuto da avversario, dato che ai tempi delle minimoto era il più grande rivale di Mattia Casadei ( ora in MotoE , ndc ), che correva per il nostro team. Quando è passato alle ruote alte Vito ha chiamato mio padre, per insegnargli a mettere le marce e a partire». «Le partenze – lo incalza Giuliano – erano il suo problema. Sfruttando le giornate di chiusura della pista ci lavorammo tanto, e ora sembra diventato un suo punto forte. Quei momenti mi sono rimasti dentro : è uno determinato. Ai tempi delle minimoto non era come Valentin o, che a volte buttava delle gare per irruenza: è sempre stato più preciso». «Era un bambino riservato – riprende Denis – ora è molto più estroverso, anche grazie alla VR46 Riders Academy, mentre la focosità nel momento clou è rimasta la stessa, anche se fuori dal box è la persona più tranquilla del mondo. È sempre andato forte, ma come altri, quindi posso dire che si sia costruito negli anni».
    Sul pezzo
    Anni nei quali, come in tante altre storie a due ruote, gli investimenti della famiglia non sono mancati, sospinti dalla passione per le moto che in Romagna contagia più di un abitante su due. «All’inizio vi sono lo sforzo economico a carico della famiglia – spiega Vito – e il tempo che non dedichi al resto della famiglia o al lavoro». Non pensate però che Marco fosse uno di quei ragazzini inconsapevoli di ciò che gli accadeva intorno, perché fareste un grave errore. A confermarlo con un aneddoto è Giorgio Marzola, capo del team – Minimoto Portomaggiore – con il quale Bez ha vinto il CIV – Campionato Italiano Velocità – Moto3 nel 2015. «L’ho conosciuto a 12 anni: con le minimoto era veloce, ma non era scontato che lo fosse anche con le moto vere. Ricordo che nell’estate durante la quale programmammo il suo debutto nel CIV Moto3 lui volle assistere a tutta la riunione, compresi i momenti relativi a soldi e progetto tecnico: la dimostrazione che era un professionista affamato sin da ragazzino. Se dicessi che ero sicuro che sarebbe diventato il pilota che è sarei bugiardo, ma che avesse del talento era chiaro, del resto ha debuttato nel CIV Moto3 con un podio, vincendo la terza. E ora si merita tutto quello che sta ottenendo».
    Anno da ricordare
    Il 2015 è un anno, per le due ruote, destinato ad essere ricordato. Per i più rappresenterà sempre l’anno dello scontro Rossi – Marquez, ma per Bezzecchi ha rappresentato forse la chiave di volta della sua carriera. Non solo per il titolo italiano che ha posto i primi riflettori su di lui, ma anche – o forse soprattutto – per i primi contatti con la VR46, della quale diventerà un pupillo dall’anno successivo. «È singolare che il primo incontro con Vale – ha raccontato lo stesso Bezzecchi – non sia stato in Italia ma in Qatar (quando Bez debuttò nel Mondiale con la Mahindra , ndc). «L’ho salutato e mi ha detto a sorpresa “Tu sei Bezzecchi, ti ho visto correre”. Da lì mi ha invitato al ranch, e tutto è partito». «Quando Carlo Casabianca (storico preparatore di Rossi e dei piloti VR46 , ndc ) me l’ha segnalato – il racconto di Alessio “Uccio” Salucci – gli dissi “Hai ragione, c’è qualcosa in questo ragazzo che fa la luce, dobbiamo prenderlo con noi”. Abbiamo sempre scelto i piloti in pista, soprattutto guardandoli negli occhi, per capire la loro passione. Marco è stato bravo perché è cresciuto, è maturato, mantenendo però la sua voglia e la sua guida, fatta anche di istinto. E poi non puoi non volergli bene».
    Dentro Rossi, fuori Bez
    Difficile trovare qualcuno senza una parola buona per Marco, e questo ben prima che l’Argentina lo incoronasse vincitore. E questo anche per il suo essere speciale: non parlate di paragoni con Rossi o Marco Simoncelli, almeno fuori dalla pista. «Se lo guardi correre ti ricorda Rossi – la perfetta chiosa di Denis Zocchi – fuori ricorda Marco Bezzecchi, perché ha una personalità tutta sua. Si differenzia dagli altri, quindi può diventare un personaggio. Lui, Bagnaia e Bastianini posso diventare i nuovi Rossi, Capirossi e Biaggi». Semplicemente Bezzecchi. Anzi, per stare al passo con i tempi, “Simply the bez”. LEGGI TUTTO

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    Bezzecchi Mondiale? Ecco perché si può

    Nell’odierna MotoGP, la griglia dei 22 piloti titolari comprende 13 campioni del mondo e sei vice. Un’élite che, incredibilmente, non comprende Marco Bezzecchi. Quanto fatto nelle categorie più piccole, però, non è necessariamente un indice fedele sul valore di un pilota in classe regina: lo insegna, ad esempio, Fabio Quartararo, che in quattro stagioni tra Moto3 e Moto2 vinse un solo GP, per poi diventare istantaneamente un top rider al massimo livello. E lo stesso Bezzecchi, per stazza, stile di guida ed esplosività, è sempre parso più adatto alle 1000 di cilindrata. Anche per questo è lecito domandarsi se, dopo il dominio nel GP d’Argentina, il ducatista sia un candidato per il titolo.   LEGGI TUTTO

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    MotoGP, tris Ducati in Argentina: trionfa Bezzecchi davanti a Zarco e Marquez

    TERMAS DE RIO HONDO – Marco Bezzecchi vince il Gran Premio d’Argentina, secondo appuntamento stagionale della MotoGP. Il pilota del team VR46 va subito in testa e non si fa più riprendere a Termas de Rio Hondo, firmando la prima vittoria in classe regina che gli consegna la vetta della classifica dopo il secondo weekend. Seconda piazza per Johann Zarco, mentre a chiudere il podio è Alex Marquez. Quarto un ottimo Franco Morbidelli, che vede sfumare all’ultimo il podio. Chi invece esce deluso dalla tappa sudamericana è Pecco Bagnaia: il campione del mondo finisce nella ghiaia con la sua Ducati e, pur rientrando, non va oltre il sedicesimo posto.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, prima vittoria per Bezzecchi: “Non riesco a crederci”

    TERMAS DE RIO HONDO – “Ero quasi disperato quando ho visto che oggi pioveva, ma già nel warm-up mi sentivo bene. Quando sono partito in gara è stato bellissimo. Per cercare di darmi conforto durante la gara mi parlavo ed è andata bene. Primo in classifica? Non lo sapevo, non riesco a crederci. E’ un sogno che si avvera, anche se mancano tantissime gare. La gara di oggi è stata veramente bella. Non so come descrivere le emozioni che ho dentro”. Marco Bezzecchi ha parlato così dopo il successo nel Gran Premio d’Argentina, valevole per la seconda tappa del Mondiale 2023 di MotoGP. Il pilota del team VR46 ha conquistato la prima vittoria in carriera in classe regina, prendendosi anche il primo posto del Mondiale Piloti. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bezzecchi vince in Argentina: secondo Zarco davanti a Marquez

    TERMAS DE RIO HONDO – E’ Marco Bezzecchi a portarsi a casa il Gran Premio d’Argentina, valevole per la seconda tappa del Mondiale 2023 di MotoGP. Il riminese del team VR46, per cui arriva la prima vittoria in classe regina e la testa della classifica, domina la gara di Termas de Rio Hondo, chiudendo con un grosso vantaggio sulle Ducati di Johann Zarco e Alex Marquez, che completano un podio con tre moto della casa emiliana. Quarto un ottimo Franco Morbidelli, che vede sfumare all’ultimo il podio. Chi invece esce deluso dalla tappa sudamericana è Pecco Bagnaia: il campione del mondo finisce nella ghiaia con la sua Ducati e, pur rientrando, non va oltre il sedicesimo posto.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, il VR46 Racing Team lancia la sfida: “Saremo più pronti della Ducati ufficiale”

    ROMA – Il mese di marzo coincide con l’inizio del mondiale di MotoGP: prima, però, andranno in scena anche i test di Portimao, in questo fine settimana. Per questo, i team proseguono con la presentazione delle loro nuove livree: dopo lo svelamento della moto del team GasGas, quindi, è stato il turno del Mooney VR46 Racing Team. Protagonisti, ovviamente, Luca Marini e Marco Bezzecchi, che si sono lasciati a commenti sulla livrea, mischiandoli anche a commenti e aspettative sulla nuova stagione, con la sfida lanciata alla Ducati ufficiale di Bagnaia e Bastianini: “Nei test la moto è sembrata molto veloce: dobbiamo divertirci perché con questi colori dobbiamo arrivare davanti in ogni gara – ha sottolineato il fratello di Valentino Rossi, con anche quest’ultimo apparso in video -. Con questo frontalino più snello abbiamo una buona velocità nei rettilinei, e più agilità nelle curve: siamo vicini alla perfezione. Quest’anno mi sono sentito subito a mio agio, ma per fissare gli obiettivi dobbiamo aspettare. Però nei test il passo era buono, penso che possiamo lottare per le top-5 in ogni gara. Voglio provare a usare tutto il nostro potenziale nelle prime gare, perché il team factory avrà bisogno di lavorare un po’ nelle loro novità, mentre noi siamo già pronti”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, presentato il team VR46 2023. Rossi: “Mi aspetto tanto”

    ROMA – Anche il Mooney VR46 Racing Team ha svelato la livrea delle moto che scenderanno in pista nel Mondiale 2023 di MotoGP. La squadra fondata da Valentino Rossi gareggerà ancora una volta con Marco Bezzecchi, Rookie of the Year 2022, e Luca Marini, fratello del Dottore. Durante l’evento proprio Rossi ha parlato in vista del nuovo anno: “Mi aspetto una grande stagione dal team, perché l’anno scorso è stato l’esordio dopo tanti anni di esperienza in Moto3 e Moto2 ed è stata fantastica. Siamo sempre stati veloci, il team nonostante fosse nuovo ha lavorato sempre molto bene e abbiamo lottato molto spesso per il podio e per le posizioni davanti. Questo è il nostro obiettivo, abbiamo due piloti molto veloci e spero che con un anno in più di esperienza si possa fare un altro step in avanti, magari per vincere qualche gara e fare qualche podio in più”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Valentino Rossi presenta il suo team 2023: “Sarà una grande stagione”

    ROMA – Il Mooney VR46 Team toglie i veli dalle sue Ducati per la stagione 2023 di MotoGP. La squadra fondata da Valentino Rossi gareggerà ancora una volta con Marco Bezzecchi, Rookie of the Year 2022, e Luca Marini, fratello del Dottore. Durante l’evento proprio Rossi ha parlato in vista del nuovo anno: “Mi aspetto una grande stagione dal team, perché l’anno scorso è stato l’esordio dopo tanti anni di esperienza in Moto3 e Moto2 ed è stata fantastica. Siamo sempre stati veloci, il team nonostante fosse nuovo ha lavorato sempre molto bene e abbiamo lottato molto spesso per il podio e per le posizioni davanti. Questo è il nostro obiettivo, abbiamo due piloti molto veloci e spero che con un anno in più di esperienza si possa fare un altro step in avanti, magari per vincere qualche gara e fare qualche podio in più”.  LEGGI TUTTO