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    Belgio, bravo, bis: Nicola Gibellini ancora con i Red Dragons

    Per Agnelli Tipiesse “finale” ha anche significato salutare in anticipo Nicola Gibellini. Il preparatore rossoblù, figura ormai storica all’interno dello staff tecnico, ha preso il volo per preparare la seconda avventura estiva consecutiva con il Belgio di coach Emanuele Zanini. Una riconferma strameritata per una figura di caratura ormai sempre più internazionale che Bergamo, con orgoglio, ha visto diventare grande. Ecco le sue parole, tra emozione ed impazienza.
    STATO D’ANIMO – “I pensieri sono solo positivi. In questo, naturalmente, c’è anche il dispiacere per non poter essere fisicamente presente per una serie di finale play-off, evento che non capita esattamente ogni giorno. Dentro di me una sorta di contrasto tra la felicità per i traguardi, mio e della squadra, unito all’amaro in bocca per dover rinunciare a vivere sensazioni forti. Questo, come i tanti ringraziamenti che sarebbero da fare, non riesco proprio ad esprimerlo a parole”
    ANNATA FORMATIVA – “Una stagione difficile da cui si può e si deve imparare tanto. Si sono affrontate e risolte situazioni che prima non si erano mai presentate e che poi hanno anche determinato alcune soluzioni nette. Ci siamo adattati, siamo riusciti a sistemare il tutto. Ogni aspetto tuttavia fa parte del bagaglio, compreso il venirsi incontro e trovare insieme il bandolo della matassa. Come è stato fatto”
    A TUTTA BIRRA – “A testa vuota e con il cuore leggero. Un anno fa c’erano tutti i timori che porta con sé una prima volta. Oggi c’è un pizzico d’agitazione, ma tanta serenità anche perché lo staff è stato confermato in blocco e c’è una conoscenza reciproca decisamente importante. Si lavora bene, gli obiettivi sono piccoli perché il più grosso è stato centrato ed era proprio quello di arrivare fino a qui. Con una VNL per la quale si cercherà il pass, con un Europeo in Italia e con una qualificazione olimpica da conquistare”
    BELGIO D’ITALIA – “Mathijs Desmet, Wout D’Heer e Tomas Rousseaux oltre a Francois Lecat negli elementi d’interesse nazionale. Senza dimenticare chi dal nostro paese ci è passato come Le Roux o D’Hulst. Ecco perché quando Zanini ed io ci interfacciamo in italiano, bisogna stare attenti a ciò che ci diciamo. Avere giocatori che capiscono e parlano la nostra lingua, scherzi a parte, agevola non poco la comunicazione”
    IL PLANNING – “A fine maggio si comincia con la Golden League e c’è da affrontare il girone con Croazia, Macedonia del Nord ed Ucraina: ci presenteremo con un roster molto giovane per permettere a molti giocatori di fare esperienza. Poi gli Europei in Italia con l’esordio il 28 agosto proprio contro i campioni del mondo per terminare ad ottobre con le qualificazioni olimpiche”
    BRIVIDO AZZURRO – “Non sto nella pelle già ora. Debutto nella massima competizione continentale contro chi ha vinto in un anno Europeo e Mondiale, ritrovando peraltro Yuri Romanò che è stato con noi a Bergamo. Avrò il dubbio se cantare l’inno di Mameli o quello belga, del quale non conosco ancora una parola… Quello è un momento intensissimo. Quando si guarda una polo, si con la bandiera di un paese che si sta regalando un’occasione di tale grandezza. Inizialmente non ci si fa caso, si realizza molto dopo. Ed è fantastico”. LEGGI TUTTO

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    Troppa Vibo per Bergamo: calabresi sul 2-0

    Il PalaIntred è uno spettacolo nello spettacolo, l’Agnelli Tipiesse le prova tutte ma Vibo è implacabile e non lascia scampo. Onore al merito ai vincitori di regular season, Coppa Italia e Supercoppa che fanno ancora meglio rispetto a a domenica. Facile immaginare che se il secondo 0-3 è inchiodato, se Orduna e compagni salgono di uno step anche nella qualità della prestazione si può solo applaudire. Ma applausi anche alla cornice di pubblico e ai rossoblù, generosi e tenaci come sempre nel provare più volte a restare aggrappati con le unghie e con i denti.
    Bergamo comincia bene poi subisce uno dei break di Vibo (0-6) sebbene abbia il merito d’agganciare a 10 e a 14 con Held. Il + 1 timbrato da Cominetti punge gli ospiti che rialzano il muro e scappano ancora sul + 3 (16-19) quando Candellaro stoppa Padura Diaz. 17-21. Quando sbaglia Cominetti (-4) e Tondo (6 punti, 3 muri) continua a non concedere niente, lo svantaggio è inevitabile. Il muro giallorosso, che aveva fatto la differenza in avvio (1-6 il computo) resta solidissimo eppure Bergamo, pur sempre in rincorsa, riacciuffa l’8-8 dopo essere stata sotto subito di tre. Cominetti allarga troppo il diagonale (10-12) e Vibo scarta il regalo con Tondo e un doppio block di Buchegger e, guarda un po’, con Tondo (10-15). Che naturalmente domina piazza anche il 12-18. Vien da sé che recuperare sei lunghezze alla padrona della stagione diviene francamente impresa proibitiva e infatti tutto resta solo un’apprezzabile intenzione, con Baldi e Catone comunque bravissimi a mettersi in luce. Quantomeno Douglas ferma il gioco quando un attacco di Baldi porta al 17-23, ma è solo la classica strategia per spezzare il ritmo che non cambia la sostanza. Sotto 0-2 Morato conferma Catone in regia per Jovanovic, ma Vibo prosegue l’assolo: l’1-5 con l’ennesimo muro (Candellaro su Cargioli) suona già come prologo di una sentenza già scritta. La stessa che prende corpo con l’ace del 5-11 di un altro giocatore di e da SuperLega, Paul Buchegger. Rientra Baldi, c’è Mazzon sul 16-8, momento in cui il tifo intona il coro più bello: “Orgogliosi di questa squadra”. Ed è proprio cosi. Comunque vada, comunque andrà.
    Domenica alle 18 al PalaMaiata di Vibo Valentia la gara tre sarà lo spartiacque: o promozione per i padroni di casa o serie allungata dall’Agnelli Tipiesse nell’eventalità del colpaccio.
    Agnelli Tipiesse Bergamo – Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia 0-3 (19-25, 18-25, 14-25)
    Agnelli Tipiesse Bergamo: Jovanovic 0, Held 8, Cargioli 5, Padura Diaz 7, Cominetti 9, Copelli 4, Pahor 0, Toscani (L), Catone 2, Baldi 2, Mazzon 0. N.E. De Luca, Lavorato, Cioffi. All. Morato. Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia: Orduna 1, Terpin 9, Candellaro 6, Buchegger 12, Mijailovic 9, Tondo 14, Cavaccini (L), Tallone 0. N.E. Carta, Balestra, Piazza, Belluomo, Fedrizzi, Lucconi. All. Douglas.
    ARBITRI: Armandola, Venturi. LEGGI TUTTO

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    Bergamo è bellissima. Dopo quattro anni è di nuovo finale con il 3-0 su Cantù

    Dopo quattro anni Bergamo torna in finale play-off. Nel 2019 l’Olimpia aveva estromesso Cantù alla “bella”, la storia si è ripetuta nella notte magica del PalaFrancescucci di Casnate con Bernate: l’Agnelli Tipiesse ha completato l’operazione-rimonta lustrando una meravigliosa versione corsara. Con un’altra prova sontuosa. Da squadra, da gruppo ritrovato anche per enorme merito del tandem Morato-Redaelli. Con qualità, forza e fame. E con numeri che lasciano poco spazio all’interpretazione (55% in attacco contro 41, 51% in ricezione contro 38). C’era la fuoriserie Piacenza (con Riccardo Copelli, ma anche con Fei, Paris e Sabbi), ci sarà Vibo Valentia del grande ex Jernej Terpin, dominatrice della Regular Season e già vincitrice di Coppa Italia e Supercoppa. Ora come allora, peraltro, Alessandro Tondo dall’altra parte della rete.
    Bergamo impiega solo pochi minuti per prendere le misure al match, il toco tempo necessario per mette a fuoco: Jovanovic aggancia a 9, Gamba prima sbaglia poi viene ipnotizzato da Cargioli (11-14). Le redini solo saldissime, a renderle ancor più tali è un turno dai nove metri di Pahor (15-21) con contestuale bella mostra di tutta la gamma. Una piccola flessione che sistema Copelli prima del finale a tutto attacco nel vero senso della parola: Padura Diaz, ace di Cominetti e 1-0 con Held. L’opposto italo-cubano già spietato in partenza diventa indomabile con una serie dai nove metri – impreziosita da due ace consecutivi – che regala lo 0-6, giusto per mettere le cose in chiaro. Per ripristinare il + 6 ci vuole un altro servizio di Cominetti (9-15) che costringe Denora al time out. Poi il capitano in pipe punge con il + 7 (11-18). Il Pool Libertas fa ricorso alla panchina, a cui Padura Diaz (6 punti, 80%!) dà il benvenuto con il + 10 (11-21) poi immancabile il “cecchino” Held che piazza l’ace del 24 e consente una ricostruzione che Cargioli piazza direttamente nel manuale dell’attacco dal centro. Il manuale prosegue anche nel terzo con il muro che va a sgretolare le residue forze di un’avversaria strepitosa, alla piazza d’onore in regular season e finalista di Supercoppa. Ma il tornado prosegue e ha il numero 7 con un block dietro l’altro (12-4 il computo conclusivo), con inizio sul 12-17. Qualcosa che più che leggerlo, va visto e rivisto. Anche perché un’altra botta era già arrivata sul 4-8 con il muro a uno di Held su Gamba. In una serata del genere non ci sono però graduatorie di merito: da Jovanovic in cattedra e capace di esaltare tutta la batteria offensiva, a Toscani in versione “swiffer” senza scordare le “alternative” sempre pronte a dare il loro irrinunciabile contributo. Perché se Bergamo è in finale lo deve al collettivo. Capace di superare i momenti complessi e di regalarsi qualcosa che resterà a lungo impresso nella memoria.
    Pool Libertas Cantù – Agnelli Tipiesse Bergamo 0-3 (20-25, 13-25, 16-25) Pool Libertas Cantù: Alberini 3, Ottaviani 3, Monguzzi 7, Gamba 13, Preti 7, Aguenier 6, Butti (L), Picchio 0, Galliani 0, Gianotti 0, Compagnoni 0. N.E. Melli Martini, Carucci, Mazza. All. Denora.Agnelli Tipiesse Bergamo: Jovanovic 2, Held 13, Cargioli 10, Padura Diaz 16, Cominetti 11, Copelli 7, Pahor 0, Toscani (L). N.E. De Luca, Catone, Baldi, Cioffi, Lavorato, Mazzon. All. Morato. LEGGI TUTTO

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    Bergamo alla “bella”. 3-2 a Cantù in un PalaIntred da brividi

    Tie-break, oh yes. L’Agnelli Tipiesse, a differenza di gara 1, conquista un 3-2 pesantissimo che porta il discorso alla “bella”. In un PalaIntred ad un passo dal sold out i rossoblù sono protagonisti di una falsa partenza, di una fase centrale da manuale e di un quarto set che ha rischiato di tagliare le gambe. Invece, rispetto a mercoledi, i rossoblù scaricano sul taraflex tutta la rabbia ed il cuore per allungare la sfida. La miglior versione di Padura Diaz (19 punti, 70%) è determinante, come lo è la precisione dai nove metri (9 ace ad 1). Held non fa notizia, Toscani riceve con il 71% mentre Copelli mette le mani su 4 degli 11 muri a 6.
    Bergamo apre e resta imbrigliata dalla tensione. Lo dimostrano i due errori a freddo di Copelli e lo ribadisce lo sviluppo di un parziale a senso unico (8-15, 12-19, 14-21) nel quale non può bastare Padura Diaz ad opporsi ad un avversario più leggero in virtù del vantaggio acquisito mercoledi. Ma l’Agnelli Tipiesse, per fortuna, si scrolla l’aspetto emotivo agli albori del ritorno in campo: 7-4 con muro di Held, poi ci pensa Gamba a fornire un doppio graditissimo cadeau (10-5). E finalmente arriva anche il muro: 5-0 il computo nel periodo, uno-due Padura Diaz-Cargioli prima del marchio di Held (ace 14-7). Stavolta è il Pool Libertas che sbaglia l’impossibile (11 errori) e lascia strada all’aggancio. I rossoblù continuano a tenere alti i giri e resistono anche quando gli ospiti passano da 7-2 a 9-8. Spartiacque il turno al servizio di Jovanovic che, oltre a due ace uno via l’altro (14-9) segna il definitivo cambio di passo. Anche perché Held e Copelli danno propulsione e Cominetti (4 palloni a terra come i due compagni) piazza il quarto ace (a zero) nel periodo per una Bergamo che mette in luce un 54% in attacco dopo il 59 del set precedente. La stranezza del discorso sta tutta nel quarto visto che i nostri ripetono il 59%, ma hanno il difetto di non concretizzare la serie di break (dal 17-15). Infatti una sbavatura di Cargioli porta al 21-21 e l’accoppiata Preti-Gamba rimette Cantù nei binari. Per poco però. Perché i ragazzi di Morato non ripetono gara 1 e mettono tutta la cattiveria necessaria per dominare: 7-2 (Padura Diaz) che sfrutta un turno al servizio di Jovanovic. Held non vuole essere da meno e timbra l’ace dell’11-3 poi il martello italo-cubano, eletto Mvp, fa esplodere il palasport a sua volta dai nove metri.
    Agnelli Tipiesse Bergamo – Pool Libertas Cantù 3-2 (16-25, 25-12, 25-15, 22-25, 15-5)
    Agnelli Tipiesse Bergamo: Jovanovic 3, Held 17, Cargioli 10, Padura Diaz 19, Cominetti 13, Copelli 9, Pahor 0, Toscani (L), Catone 0. N.e. Baldi, Mazzon, De Luca, Lavorato, Cioffi. All. Morato.
    Pool Libertas Cantù: Alberini 2, Ottaviani 8, Monguzzi 9, Gamba 14, Preti 14, Aguenier 7, Butti (L), Compagnoni 0, Gianotti 0, Picchio 0. N.e. Galliani, Mazza, Carucci. All. Denora.
    ARBITRI: Cavalieri, Sessolo LEGGI TUTTO

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    Bergamo ribaltata: Cantù vince 3-2 il primo round

    L’Agnelli Tipiesse dilapida tre match-point nel quarto set e paga dazio. Il Pool Libertas si conferma specialista nei tie-break e ribalta la situazione. Pesa indubbiamente anche l’espulsione di Jovanovic nella fase cruciale del quinto periodo per la quale la coppia arbitrale mette parecchio del suo. A prescindere da ciò, quello che è mancato è stato il killer instinct che in questo genere di situazioni dev’essere una caratteristica-base.
    Il primo parziale si può sintetizzare con un “Held contro tutti”: lo schiacciatore mette la firma sui primi break (5-7 6-8) poi piazza 3 ace consecutivi che valgono il doppiaggio (7-14). Cantù prova il recupero, ma siccome funziona anche il muro (5-2 il parziale) tutto resta solo un’intenzione. Padura Diaz rimette il + 7 (13-20) e il vantaggio ne deriva di conseguenza. Si ricomincia ed è una questione di break e contro break: Bergamo va sotto, mette il naso avanti (8-9) poi subisce uno 0-4 e va a – 4 quando Cominetti attacca out (15-11). Il – 5 (18-13) porta al cambio di diagonale con l’ingresso di Catone e Baldi per Jovanovic e Padura Diaz. Proprio l’opposto si fa notare con un muro appena prima che Cominetti dai nove metri metta il 23-21. L’ultimo sussulto prima del pareggio del Pool Libertas. Il terzo set, in pieno stile play-off, si gioca sul filo del rasoio perché Bergamo – con Copelli ed Held 6 palloni a testa ciascuno – tiene pressoché costantemente il + 4 (addirittura da quota 7), ma i padroni di casa confermano tutta la voglia di lottare che ne ha contraddistinto il percorso fin qui. L’aggancio a 22 (murato Padura Diaz) ne è l’emblema, che apre le porte ad un finale in cui Cominetti e compagni sprecano due palle-set e si portano avanti grazie ad un attacco out di Gamba. L’opposto si fa perdonare al ritorno in campo con il doppio ace che guida i brianzoli (7-2), ma a proposito di chi fa la voce grossa è Copelli che pilota i suoi al pareggio 12-12. Gamba con il servizio riporta al break Cantu (14-12) poi si fa ipnotizzare da Cominetti (16-16). Bergamo resta avanti tre volte (18-19), ma il solito Gamba rimette tutto in sesto per titoli di coda che stavolta sorridono agli uomini di Denora alla terza opportunità, lasciando ai rossoblù l’amaro per tre match-ball non sfruttati. Ancor più rammarico quando Padura Diaz regala due volte il break (8-6) e Ottaviani impallina con l’ace dell’11-8. Al resto ci pensa un’accompagnata fischiata con molta fantasia dagli arbitri che porta al rosso a Jovanovic. E’ la griffe sui titoli di coda.
    Libertas avanti nella serie, il ritorno si giocherà domenica 30 alle 18 al PalaIntred e Bergamo non avrà alternative al successo. Nell’altra semifinale Vibo Valentia supera 3-0 Santa Croce.
    Pool Libertas Cantù – Agnelli Tipiesse Bergamo 3-2 (19-25, 25-21, 25-27, 30-28, 15-11)
    Pool Libertas Cantù: Alberini 3, Ottaviani 9, Monguzzi 6, Gamba 23, Preti 17, Aguenier 19, Butti (L), Compagnoni 0, Gianotti 0, Galliani 0. N.E. Picchio, Mazza, Carucci. All. Denora. Agnelli Tipiesse Bergamo: Jovanovic 2, Held 20, Cargioli 6, Padura Diaz 16, Cominetti 18, Copelli 18, Pahor 0, Toscani (L), Catone 0, Baldi 0, Mazzon 0. N.E. De Luca, Lavorato, Cioffi. All. Morato.
    ARBITRI: Santoro, Bassan. LEGGI TUTTO

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    Angelo Agnelli: “Concentrazione e leggerezza nel presente, scenari futuri delineati”

    Da 18 anni al timone dell’Olimpia Pallavolo poi declinata in Agnelli Tipiesse, da quattro vicepresidente di Lega in quota A2. Angelo Agnelli è abituato a metterci la faccia. Per onestà verso chi sostiene da sempre il progetto, per la trasparenza che contraddistingue il rapporto con sponsor e tifosi e per l’amore non solo per la città, ma anche per lo sport. Ecco dunque una serie di concetti da rafforzare rispetto all’intervista pubblicata in queste ore dal sito Volleyball.it.
    Presidente, facciamo un po’ di chiarezza. Il destino di Bergamo?“Dopo sette anni di A2 in cui si sono conquistati, ad eccezione dei play-off, i trofei disponibili per due volte ciascuno (Coppa Italia e Supercoppa) e si è disputata una finale contro una grande Piacenza difficile pensare di cambiare gli obiettivi per cause di forza maggiore. Bergamo, come insegna la sua storia, opera in ogni stagione per essere protagonista. Se ciò rischia di venire meno è legittimo fare altre valutazioni”.
    Forti oltretutto d’essere orgogliosamente un club virtuoso…“Questo è il vero fiore all’occhiello. Senza debiti e con i conti sempre in ordine. La società è sana e non ha bisogno di prendere decisioni affrettate”.
    Il riferimento è alla presunta cessione del titolo?“Al momento, sebbene siano arrivate numerose richieste, nulla è stato definito e tantomeno messo nero su bianco. Le proposte ci sono state ed anche piuttosto ben argomentate. Ma niente di più. In tal caso comunque ci prenderemo tutto il tempo necessario”.
    Dunque lo spiraglio resta aperto?“Aspettiamo di capire le scelte del Comune di Bergamo in merito alla questione impianto. Noi, come abbiamo sempre rimarcato nelle varie circostanze, siamo sempre apertissimi al dialogo e a trovare una soluzione per il bene del club, dello sport e della città. Quando l’orizzonte sarà meno nebuloso agiremo di conseguenza. Di certo macinare chilometri alla ricerca di un palasport non è nelle nostre intenzioni, specie per ragioni di budget. Al momento perciò restiamo alla finestra per capire che strada prenderà un’Amministrazione che si è impegnata a fornire garanzie purtroppo però solo a partire dal 2024”.
    Ma in caso d’impresa nei play-off?“Crediamo fortemente nello staff tecnico e nei ragazzi. I risultati in quest’ultimo periodo sono la conferma del loro valore nonché delle qualità di coach Morato e del suo vice Redaelli. Si lavora senza pressioni e assolutamente liberi da ogni obbligo di traguardo. Daremo il meglio di noi stessi per arrivare più avanti possibile. Qualora venissimo premiati dal riscontro del taraflex logico che tutto assumerebbe un valore differente. SuperLega significherebbe scenari alquanto appetibili per i potenziali investitori, un ruolo più incisivo di quelli attuali, la possibilità di uscire anche dalla provincia per trovare un impianto che rispetti le norme della Lega Pallavolo”.
    Un domani tutto da scrivere?“Bergamo non molla, ma gli scenari adesso sono piuttosto delineati”. LEGGI TUTTO

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    Bergamo cala il tris: 3-2 a Brescia

    Dopo aver ripreso la marcia in trasferta, l’Agnelli Tipiesse si sblocca anche in casa. Ci vuole il tie-break per piegare Brescia ma anche per invertire la rotta rispetto alla storia dei derby. Terza vittoria su tre per la coppia Morato-Redaelli e altro segnale di una squadra finalmente compatta anche nei momenti di flessione. La dimostrazione arriva dopo un primo periodo perso in maniera alquanto cinematografica quando i nostri non si scompongono, stringono i denti ed escono alla distanza. Poi sembrano avere i tre punti in tasca, vanno in cortocircuito ma riescono a spuntarla in volata.
    La prima ora di gioco si potrebbe raccontare con due colpi da circo. Il primo è del cubano Gavilan che, sulla palla del potenziale 23-23 di Bergamo, estrae dal cilindro una sceneggiata in stile Hollywood quando si getta a terra simulando un infortunio. Punto da rigiocare e ospiti che vincono 25-22 in un periodo comunque sempre comandato. Il secondo, questo però è un mix di fortuna e reattività, arriva sul 23-23 (stavolta reale) con un salvataggio miracoloso dopo un attacco di Cargioli e Petras non sbaglia. La differenza è che i rossoblù dopo aver dilapidato anche un + 6 (18-12) e aver spadroneggiato a muro (7-1) pareggiano i conti alla terza chance con Held. Sull’onda dell’entusiasmo Cominetti e compagni mettono carattere, testa e tecnica. Il capitano mette due ace consecutivi per il 13-8, Cargioli regala spettacolo con due “no look” (16-10, 18-12), Padura Diaz ed Held mettono 6 palloni a terra ciascuno (attacco complessivo al 69%), Toscani riceve con l’83% (con l’83 di perfetta) e Copelli sigilla il 2-1: tutti citati, tutti per uno e tutti per il sorpasso. Cargioli resta “on fire” e guida i suoi al 7-2 al ritorno sul taraflex. Il margine resta praticamente invariato tanto che un errore di Galliani fissa il 15-11. Ma i ragazzi di Zambonardi, trascinati da Gavilan, restano nel match e risalgono impattando a 17 e fanno la differenza dopo quota 20 (19-22) dato che gli orobici, nonostante un attacco al 61%, risalgono al – 1 con Held (6, 86%) ma non basta. Nel tie-break i padroni di casa si rialzano e ripartono dal centro, in tutti i sensi: in rapida sequenza block di Cargioli e servizio vincente di Copelli che portano al cambio di campo sull’8-4. Held respinge al mittente la voglia di rientro di Brescia con attacco e siluro dai nove metri (11-7) poi con la pipe del 12-8 che diventa l’antipasto per il successo da due punti. Ultimo impegno interno di regular season sabato prossimo alle 19.30 con Cuneo.
    Agnelli Tipiesse Bergamo – Consoli McDonald’s Brescia 3-2 (22-25, 27-25, 25-21, 23-25, 15-11)
    Agnelli Tipiesse Bergamo: Jovanovic 4, Held 23, Cargioli 11, Padura Diaz 17, Cominetti 18, Copelli 14, Mazzon 0, Pahor 0, Toscani (L). N.E. De Luca, Catone, Baldi, Lavorato, Cioffi. All. Morato.
    Consoli McDonald’s Brescia: Tiberti 0, Galliani 14, Candeli 10, Bisi 3, Gavilan 20, Esposito 12, Petras 15, Franzoni (L), Loglisci 0, Sarzi Sartori 0, Giani 0. N.E. Rizzetti, Gatto, Mijatovic. All. Zambonardi.
    Arbitri: Cruccolini, Armandola.19 LEGGI TUTTO

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    Bergamo, Redaelli tra Lagonegro e Brescia: “Dimostrazione di squadra vera. Derby per la continuità”

    Allenamento con Morato e Redaelli
    Sei punti in sette giorni. L’Agnelli Tipiesse ha trovato quella costanza di rendimento mancata per gran parte del cammino. I blitz contro Santa Croce e Lagonegro hanno ridato slancio ad una formazione rigenerata dopo il cambio al timone. Un’altra prova da squadra, capace di stringere i denti nelle fasi critiche e di assestare il colpo del ko al momento giusto. Il quinto posto a – 4 dal secondo occupato da Cantù diviene cosi il miglior preludio ad un finale di regular season che ora vedrà i nostri impegnati in un doppio turno casalingo con Brescia e Cuneo. Max Redaelli, vice di Daniele Morato, analizza la situazione in casa rossoblù.
    COLPACCIO LUCANO – “Fare bottino pieno su un campo dove sono cadute Cantù, Santa Croce e Prata con Vibo che l’aveva spuntata solo al tie-break è un segnale forte ed incoraggiante. Soprattutto per come sono scaturiti questi tre punti. Il primo periodo è stato simile a quello vinto domenica scorsa in Toscana. Perché Lagonegro sapeva che per rompere l’equilibrio avrebbe potuto spingere in battuta e infatti Wagner ha propiziato il break che poi abbiamo contenuto a 23 in un momento decisivo. Pur sprecando qualcosina siamo stati bravi a non uscire dai binari della tecnica e ad aiutarci anche nelle fasi critiche. In avvio come nel quarto set, quando Cominetti è andato in serie dai nove metri creando i presupposti per scavare il divario decisivo”.
    CALMA VIRTU’ DEI FORTI – “Altro aspetto da sottolineare è la capacità di gestire con tranquillità tanto le fasi più delicate tanto in quelle più favorevoli. Senza disunirsi o farsi prendere da inutili nervosismi. Nel secondo parziale abbiamo giocato a braccio sciolto e i riscontri sono arrivati immediatamente e, dopo aver perso il terzo, è stato determinante non andare in cortocircuito. Perfetta la strategia di far rifiatare Padura Diaz e Jovanovic, eccellente l’ingresso di Baldi e Catone a riprova del fatto che le alternative sono di livello indiscutibile”.
    DERBY IN ARRIVO – “Brescia può contare su un regista come Tiberti che, come tutti gli elementi esperti nel suo ruolo, si legge molto a fatica. Perciò, come il servizio è stato un prezioso alleato con Santa Croce e Lagonegro, dovrà esserlo nel derby – domenica alle 18 a Bergamo – perché proprio grazie alle qualità del loro palleggio, fortissimo con la palla nei tre metri, l’avversario inoltre si sa esaltare con le abilità dei suoi attaccanti anche su palla alta. A maggior ragione, per tornare al successo anche al PalaIntred. bisognerà essere ordinati e aggressivi a muro senza farci prendere dalla fretta. In modo tale da limitare il più possibile i pregi di una squadra che va sempre presa con le pinze”. LEGGI TUTTO