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    Buona la prima per Novara: l’amichevole con Bergamo finisce 4-0 per le igorine

    Si apre con un successo per 0-4 a Treviglio, sul campo di Bergamo, il precampionato della Igor Gorgonzola Novara di Lorenzo Bernardi. Trascinate da Tolok (25 punti, 63% in attacco), le igorine si sono aggiudicate il match in tre parziali, vincendo poi anche il set aggiuntivo.

    Da segnalare la performance a muro (14 per le azzurre, di cui 5 di Tolok e 3 a testa per Squarcini e Aleksic) e il match sempre in controllo da parte di Novara, costretta a inseguire solo in avvio di terzo set.

    Bergamo in campo con Piani opposta a Evans, Manfredini e Strubbe al centro, Bolzonetti e Cesè Montalvo in banda e Mistretta libero; il primo sestetto azzurro della stagione vede Bosio in regia con Alsmeier in diagonale, Aleksic e Squarcini centrali, Ishikawa (sostituita nell’ultima parte di match da Orthmann, che al rientro dopo il lungo infortunio, ha chiuso con l’80% in attacco) e Tolok schiacciatrici e Fersino libero.

    Spazio nel corso dei quattro set anche per De Nardi, Bartolucci e Mazzaro. A riposo precauzionale, invece, Mims (problema all’addominale) e Bonifacio, che sta ancora ultimando il recupero dall’infortunio alla caviglia patito in nazionale.

    Volley Bergamo – Igor Gorgonzola Novara 0-4 (16-25, 17-25, 18-25, 17-25)Volley Bergamo: Piani 4, Cesè Montalvo 8, Carraro 2, Mistretta (L), Bolzonetti 7, Armini, Farina, Manfredini 6, Adriano 10, Alcantara ne, Strubbe 5, Evans 2. All. Parisi.Igor Gorgonzola Novara: Bosio 2, Bartolucci, De Nardi (L), Fersino (L), Alsmeier 11, Ishikawa 9, Mims ne, Orthmann 4, Bonifacio ne, Aleksic 9, Mazzaro, Tolok 25, Squarcini 10. All. Bernardi.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il Presidente Angelo Agnelli: “Voi, il mio più grande amore. Grazie”

    Gara3 PlayOff Semifinale Pool Libertas Cantù- Agnelli Tipiesse Bergamo
    Cari amici,
    dopo anni di dedizione, sacrifici e amore per questo sport, è giunto il momento di chiudere questo capitolo. Non entrerò nel merito delle cause, poiché la polemica non è utile in questo momento.
    Da quando ho iniziato questa avventura, ho investito tutto me stesso per far crescere Olimpia e portarla ai massimi livelli. Ho dedicato tempo, risorse e passione per farne una grande famiglia, condividendo momenti indimenticabili.
    Tuttavia, nella vita si presentano momenti in cui bisogna fare scelte difficili, e la chiusura di Olimpia è una di queste. Questa decisione non è stata facile, poiché Olimpia è stato il mio più grande amore sportivo.
    Abbiamo vissuto momenti intensi e difficili, abbiamo vinto e perso, e abbiamo creato un forte legame con il territorio e la città di Bergamo. Questo legame rimarrà per sempre.
    Ringrazio tutti voi – amici di Cisano, sponsor, atleti, allenatori, dirigenti, staff, tifosi e chi ha lavorato dietro le quinte – per il vostro prezioso contributo. Grazie a voi, abbiamo vissuto momenti indimenticabili e siamo diventati una grande squadra.
    Un pensiero speciale va al nostro direttore sportivo, Vito Insalata, che ha guidato il nostro successo negli ultimi sette anni. Grazie a lui, abbiamo avuto l’opportunità di vincere, crescere e diventare una squadra forte. Non dimenticherò mai il suo contributo e la sua lealtà incondizionata.
    Grazie di cuore. Siete stati la mia famiglia, il mio punto di riferimento e la mia fonte di ispirazione. Non dimenticherò mai i vostri sorrisi, le vostre lacrime e le vostre emozioni. Sarete sempre nel mio cuore.
    Oggi chiudiamo un capitolo importante della nostra vita, ma sono convinto che ci saranno nuove avventure e opportunità. Non dimenticherò mai ciò che abbiamo fatto insieme e porterò con me il ricordo di voi tutti, il mio più grande amore.
    Ricordiamoci che è il viaggio che conta, non la destinazione. Godiamoci il viaggio, Olimpia.
    Angelo Agnelli LEGGI TUTTO

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    Vibo torna in SuperLega, Bergamo comunque da standing ovation

    Otto finali in sette anni con quattro trofei in bacheca (bis in Coppa Italia e Supercoppa). E’ questo il dato emblematico che racconta il memorabile percorso di Bergamo – iniziato come Olimpia e proseguito come Agnelli Tipiesse – in A2. Vibo Valentia vola strameritatamente in SuperLega, ma i rossoblù sono stati gli ultimi ad arrendersi alla trituratrice della categoria dunque il tributo dev’essere ancor più convinto. Più forte delle nubi che cominciavano ad addensarsi sul futuro, più forte anche di un cammino che sembrava essersi inceppato. Nulla di tutto ciò. Incurante del nodo PalaIntred (una questione che definire aberrante è ancora il minimo) pronto a strangolare il futuro, la squadra è tornata a fare quadrato attraverso la terapia Morato-Redaelli capace di defibrillare il gruppo, responsabilizzarlo e guidarlo al sesto posto in regular season e poi a spingersi anche oltre. Ogni riferimento alle eliminazioni ai play-off di Porto Viro (terza) e Cantù (seconda) è alquanto voluto. Due colpacci realizzati ribaltando prima il pronostico e poi, come nel caso del derby con il Pool Libertas, la situazione. Se con i veneti ed i brianzoli si poteva, senza timor di smentita, parlare d’impresa, al cospetto della Tonno Callipo sarebbe servito un prodigio. A cominciare dal blitz in un PalaMaiata mai violato nell’anno (proprio come il PalaPozzoni di Cisano Bergamasco nello scorso torneo) mettendo sotto un avversario che ha indossato sempre più i panni della macchina perfetta anche perché costruito con elementi che, con ogni probabilità, avrebbero potuto garantire ai giallorossi una salvezza senza patemi anche nel massimo campionato. Ecco perché nemmeno stavolta a Bergamo si può muovere mezzo appunto. Certo, si dirà di aver dovuto archiviare una serie di finale senza vincere un set. Questo tuttavia non dev’essere un cruccio, bensì una cartina tornasole circa la batteria fuori portata allestita dai calabresi che hanno dato l’impressione di giocare quasi sempre con il pilota automatico inserito.
    Come quando, nel set iniziale, piazzano due break per assorbire la partenza lanciata dei nostri: da 2-7 a 7-7, da 9-11 a 18-14. Pesano le serie al servizio di Buchegger e di Tondo (4-1 i servizi vincenti) oltre all’errore in attacco di Cominetti che dal potenziale – 1 (20-19) fa spegnere la luce e spiana la strada per l’1-0 interno. Se nel primo periodo era mancato ancora il cinismo necessario, al rientro in campo fa subito difetto la precisione (10-3 e due time out spesi da Morato). La Tonno Callipo cosi, già inarrestabile, si trova davanti un’autostrada – con Mazzon per Cominetti dal 13-5 – che semplifica ancor più il compito. Da Baldi, dentro per Padura Diaz (19-13), una delle rarissime ed isolate scosse di una compagine ormai stanca fisicamente e scarica mentalmente. Un altro grande classico nei tre incroci è la differenza dai nove metri: fondamentale efficace e velenoso da un lato, troppo altalenante e falloso dall’altro. Nel terzo resta sul taraflex Baldi mentre Terpin più che un ex sembra giocare nuovamente come uno che ha dei conti in sospeso (15-10). Quelli che non ha Candellaro, doppio muro (17-10) e ceralacca sulla festa. Epilogo che mette il timbro sullo slam dei padroni di casa: Coppa Italia, regular season, Supercoppa e promozione. Ma anche i titoli di coda sulla storia dell’Agnelli Tipiesse, encomiabile protagonista fino all’ultimo di una categoria che l’ha vista diventare veramente grande.
    Leggi QUI il messaggio del Presidente Angelo Agnelli: “Voi, il mio più grande amore. Grazie”
    Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia – Agnelli Tipiesse Bergamo 3-0 (25-18, 25-17, 25-18)
    Vibo Valentia: Orduna 5, Terpin 8, Candellaro 6, Buchegger 10, Mijailovic 13, Tondo 4, Cavaccini (L). N.E. Carta, Tallone, Balestra, Piazza, Belluomo, Fedrizzi, Lucconi. All. Douglas.
    Bergamo: Jovanovic 2, Held 6, Copelli 6, Padura Diaz 3, Cominetti 7, Cargioli 3, Toscani (L), Catone 0, Pahor 0, Baldi 4, Mazzon 2. N.E. De Luca, Cioffi, Lavorato. All. Morato.
    ARBITRI: Rolla, De Simeis. LEGGI TUTTO

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    Belgio, bravo, bis: Nicola Gibellini ancora con i Red Dragons

    Per Agnelli Tipiesse “finale” ha anche significato salutare in anticipo Nicola Gibellini. Il preparatore rossoblù, figura ormai storica all’interno dello staff tecnico, ha preso il volo per preparare la seconda avventura estiva consecutiva con il Belgio di coach Emanuele Zanini. Una riconferma strameritata per una figura di caratura ormai sempre più internazionale che Bergamo, con orgoglio, ha visto diventare grande. Ecco le sue parole, tra emozione ed impazienza.
    STATO D’ANIMO – “I pensieri sono solo positivi. In questo, naturalmente, c’è anche il dispiacere per non poter essere fisicamente presente per una serie di finale play-off, evento che non capita esattamente ogni giorno. Dentro di me una sorta di contrasto tra la felicità per i traguardi, mio e della squadra, unito all’amaro in bocca per dover rinunciare a vivere sensazioni forti. Questo, come i tanti ringraziamenti che sarebbero da fare, non riesco proprio ad esprimerlo a parole”
    ANNATA FORMATIVA – “Una stagione difficile da cui si può e si deve imparare tanto. Si sono affrontate e risolte situazioni che prima non si erano mai presentate e che poi hanno anche determinato alcune soluzioni nette. Ci siamo adattati, siamo riusciti a sistemare il tutto. Ogni aspetto tuttavia fa parte del bagaglio, compreso il venirsi incontro e trovare insieme il bandolo della matassa. Come è stato fatto”
    A TUTTA BIRRA – “A testa vuota e con il cuore leggero. Un anno fa c’erano tutti i timori che porta con sé una prima volta. Oggi c’è un pizzico d’agitazione, ma tanta serenità anche perché lo staff è stato confermato in blocco e c’è una conoscenza reciproca decisamente importante. Si lavora bene, gli obiettivi sono piccoli perché il più grosso è stato centrato ed era proprio quello di arrivare fino a qui. Con una VNL per la quale si cercherà il pass, con un Europeo in Italia e con una qualificazione olimpica da conquistare”
    BELGIO D’ITALIA – “Mathijs Desmet, Wout D’Heer e Tomas Rousseaux oltre a Francois Lecat negli elementi d’interesse nazionale. Senza dimenticare chi dal nostro paese ci è passato come Le Roux o D’Hulst. Ecco perché quando Zanini ed io ci interfacciamo in italiano, bisogna stare attenti a ciò che ci diciamo. Avere giocatori che capiscono e parlano la nostra lingua, scherzi a parte, agevola non poco la comunicazione”
    IL PLANNING – “A fine maggio si comincia con la Golden League e c’è da affrontare il girone con Croazia, Macedonia del Nord ed Ucraina: ci presenteremo con un roster molto giovane per permettere a molti giocatori di fare esperienza. Poi gli Europei in Italia con l’esordio il 28 agosto proprio contro i campioni del mondo per terminare ad ottobre con le qualificazioni olimpiche”
    BRIVIDO AZZURRO – “Non sto nella pelle già ora. Debutto nella massima competizione continentale contro chi ha vinto in un anno Europeo e Mondiale, ritrovando peraltro Yuri Romanò che è stato con noi a Bergamo. Avrò il dubbio se cantare l’inno di Mameli o quello belga, del quale non conosco ancora una parola… Quello è un momento intensissimo. Quando si guarda una polo, si con la bandiera di un paese che si sta regalando un’occasione di tale grandezza. Inizialmente non ci si fa caso, si realizza molto dopo. Ed è fantastico”. LEGGI TUTTO

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    Troppa Vibo per Bergamo: calabresi sul 2-0

    Il PalaIntred è uno spettacolo nello spettacolo, l’Agnelli Tipiesse le prova tutte ma Vibo è implacabile e non lascia scampo. Onore al merito ai vincitori di regular season, Coppa Italia e Supercoppa che fanno ancora meglio rispetto a a domenica. Facile immaginare che se il secondo 0-3 è inchiodato, se Orduna e compagni salgono di uno step anche nella qualità della prestazione si può solo applaudire. Ma applausi anche alla cornice di pubblico e ai rossoblù, generosi e tenaci come sempre nel provare più volte a restare aggrappati con le unghie e con i denti.
    Bergamo comincia bene poi subisce uno dei break di Vibo (0-6) sebbene abbia il merito d’agganciare a 10 e a 14 con Held. Il + 1 timbrato da Cominetti punge gli ospiti che rialzano il muro e scappano ancora sul + 3 (16-19) quando Candellaro stoppa Padura Diaz. 17-21. Quando sbaglia Cominetti (-4) e Tondo (6 punti, 3 muri) continua a non concedere niente, lo svantaggio è inevitabile. Il muro giallorosso, che aveva fatto la differenza in avvio (1-6 il computo) resta solidissimo eppure Bergamo, pur sempre in rincorsa, riacciuffa l’8-8 dopo essere stata sotto subito di tre. Cominetti allarga troppo il diagonale (10-12) e Vibo scarta il regalo con Tondo e un doppio block di Buchegger e, guarda un po’, con Tondo (10-15). Che naturalmente domina piazza anche il 12-18. Vien da sé che recuperare sei lunghezze alla padrona della stagione diviene francamente impresa proibitiva e infatti tutto resta solo un’apprezzabile intenzione, con Baldi e Catone comunque bravissimi a mettersi in luce. Quantomeno Douglas ferma il gioco quando un attacco di Baldi porta al 17-23, ma è solo la classica strategia per spezzare il ritmo che non cambia la sostanza. Sotto 0-2 Morato conferma Catone in regia per Jovanovic, ma Vibo prosegue l’assolo: l’1-5 con l’ennesimo muro (Candellaro su Cargioli) suona già come prologo di una sentenza già scritta. La stessa che prende corpo con l’ace del 5-11 di un altro giocatore di e da SuperLega, Paul Buchegger. Rientra Baldi, c’è Mazzon sul 16-8, momento in cui il tifo intona il coro più bello: “Orgogliosi di questa squadra”. Ed è proprio cosi. Comunque vada, comunque andrà.
    Domenica alle 18 al PalaMaiata di Vibo Valentia la gara tre sarà lo spartiacque: o promozione per i padroni di casa o serie allungata dall’Agnelli Tipiesse nell’eventalità del colpaccio.
    Agnelli Tipiesse Bergamo – Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia 0-3 (19-25, 18-25, 14-25)
    Agnelli Tipiesse Bergamo: Jovanovic 0, Held 8, Cargioli 5, Padura Diaz 7, Cominetti 9, Copelli 4, Pahor 0, Toscani (L), Catone 2, Baldi 2, Mazzon 0. N.E. De Luca, Lavorato, Cioffi. All. Morato. Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia: Orduna 1, Terpin 9, Candellaro 6, Buchegger 12, Mijailovic 9, Tondo 14, Cavaccini (L), Tallone 0. N.E. Carta, Balestra, Piazza, Belluomo, Fedrizzi, Lucconi. All. Douglas.
    ARBITRI: Armandola, Venturi. LEGGI TUTTO

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    Bergamo è bellissima. Dopo quattro anni è di nuovo finale con il 3-0 su Cantù

    Dopo quattro anni Bergamo torna in finale play-off. Nel 2019 l’Olimpia aveva estromesso Cantù alla “bella”, la storia si è ripetuta nella notte magica del PalaFrancescucci di Casnate con Bernate: l’Agnelli Tipiesse ha completato l’operazione-rimonta lustrando una meravigliosa versione corsara. Con un’altra prova sontuosa. Da squadra, da gruppo ritrovato anche per enorme merito del tandem Morato-Redaelli. Con qualità, forza e fame. E con numeri che lasciano poco spazio all’interpretazione (55% in attacco contro 41, 51% in ricezione contro 38). C’era la fuoriserie Piacenza (con Riccardo Copelli, ma anche con Fei, Paris e Sabbi), ci sarà Vibo Valentia del grande ex Jernej Terpin, dominatrice della Regular Season e già vincitrice di Coppa Italia e Supercoppa. Ora come allora, peraltro, Alessandro Tondo dall’altra parte della rete.
    Bergamo impiega solo pochi minuti per prendere le misure al match, il toco tempo necessario per mette a fuoco: Jovanovic aggancia a 9, Gamba prima sbaglia poi viene ipnotizzato da Cargioli (11-14). Le redini solo saldissime, a renderle ancor più tali è un turno dai nove metri di Pahor (15-21) con contestuale bella mostra di tutta la gamma. Una piccola flessione che sistema Copelli prima del finale a tutto attacco nel vero senso della parola: Padura Diaz, ace di Cominetti e 1-0 con Held. L’opposto italo-cubano già spietato in partenza diventa indomabile con una serie dai nove metri – impreziosita da due ace consecutivi – che regala lo 0-6, giusto per mettere le cose in chiaro. Per ripristinare il + 6 ci vuole un altro servizio di Cominetti (9-15) che costringe Denora al time out. Poi il capitano in pipe punge con il + 7 (11-18). Il Pool Libertas fa ricorso alla panchina, a cui Padura Diaz (6 punti, 80%!) dà il benvenuto con il + 10 (11-21) poi immancabile il “cecchino” Held che piazza l’ace del 24 e consente una ricostruzione che Cargioli piazza direttamente nel manuale dell’attacco dal centro. Il manuale prosegue anche nel terzo con il muro che va a sgretolare le residue forze di un’avversaria strepitosa, alla piazza d’onore in regular season e finalista di Supercoppa. Ma il tornado prosegue e ha il numero 7 con un block dietro l’altro (12-4 il computo conclusivo), con inizio sul 12-17. Qualcosa che più che leggerlo, va visto e rivisto. Anche perché un’altra botta era già arrivata sul 4-8 con il muro a uno di Held su Gamba. In una serata del genere non ci sono però graduatorie di merito: da Jovanovic in cattedra e capace di esaltare tutta la batteria offensiva, a Toscani in versione “swiffer” senza scordare le “alternative” sempre pronte a dare il loro irrinunciabile contributo. Perché se Bergamo è in finale lo deve al collettivo. Capace di superare i momenti complessi e di regalarsi qualcosa che resterà a lungo impresso nella memoria.
    Pool Libertas Cantù – Agnelli Tipiesse Bergamo 0-3 (20-25, 13-25, 16-25) Pool Libertas Cantù: Alberini 3, Ottaviani 3, Monguzzi 7, Gamba 13, Preti 7, Aguenier 6, Butti (L), Picchio 0, Galliani 0, Gianotti 0, Compagnoni 0. N.E. Melli Martini, Carucci, Mazza. All. Denora.Agnelli Tipiesse Bergamo: Jovanovic 2, Held 13, Cargioli 10, Padura Diaz 16, Cominetti 11, Copelli 7, Pahor 0, Toscani (L). N.E. De Luca, Catone, Baldi, Cioffi, Lavorato, Mazzon. All. Morato. LEGGI TUTTO

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    Bergamo alla “bella”. 3-2 a Cantù in un PalaIntred da brividi

    Tie-break, oh yes. L’Agnelli Tipiesse, a differenza di gara 1, conquista un 3-2 pesantissimo che porta il discorso alla “bella”. In un PalaIntred ad un passo dal sold out i rossoblù sono protagonisti di una falsa partenza, di una fase centrale da manuale e di un quarto set che ha rischiato di tagliare le gambe. Invece, rispetto a mercoledi, i rossoblù scaricano sul taraflex tutta la rabbia ed il cuore per allungare la sfida. La miglior versione di Padura Diaz (19 punti, 70%) è determinante, come lo è la precisione dai nove metri (9 ace ad 1). Held non fa notizia, Toscani riceve con il 71% mentre Copelli mette le mani su 4 degli 11 muri a 6.
    Bergamo apre e resta imbrigliata dalla tensione. Lo dimostrano i due errori a freddo di Copelli e lo ribadisce lo sviluppo di un parziale a senso unico (8-15, 12-19, 14-21) nel quale non può bastare Padura Diaz ad opporsi ad un avversario più leggero in virtù del vantaggio acquisito mercoledi. Ma l’Agnelli Tipiesse, per fortuna, si scrolla l’aspetto emotivo agli albori del ritorno in campo: 7-4 con muro di Held, poi ci pensa Gamba a fornire un doppio graditissimo cadeau (10-5). E finalmente arriva anche il muro: 5-0 il computo nel periodo, uno-due Padura Diaz-Cargioli prima del marchio di Held (ace 14-7). Stavolta è il Pool Libertas che sbaglia l’impossibile (11 errori) e lascia strada all’aggancio. I rossoblù continuano a tenere alti i giri e resistono anche quando gli ospiti passano da 7-2 a 9-8. Spartiacque il turno al servizio di Jovanovic che, oltre a due ace uno via l’altro (14-9) segna il definitivo cambio di passo. Anche perché Held e Copelli danno propulsione e Cominetti (4 palloni a terra come i due compagni) piazza il quarto ace (a zero) nel periodo per una Bergamo che mette in luce un 54% in attacco dopo il 59 del set precedente. La stranezza del discorso sta tutta nel quarto visto che i nostri ripetono il 59%, ma hanno il difetto di non concretizzare la serie di break (dal 17-15). Infatti una sbavatura di Cargioli porta al 21-21 e l’accoppiata Preti-Gamba rimette Cantù nei binari. Per poco però. Perché i ragazzi di Morato non ripetono gara 1 e mettono tutta la cattiveria necessaria per dominare: 7-2 (Padura Diaz) che sfrutta un turno al servizio di Jovanovic. Held non vuole essere da meno e timbra l’ace dell’11-3 poi il martello italo-cubano, eletto Mvp, fa esplodere il palasport a sua volta dai nove metri.
    Agnelli Tipiesse Bergamo – Pool Libertas Cantù 3-2 (16-25, 25-12, 25-15, 22-25, 15-5)
    Agnelli Tipiesse Bergamo: Jovanovic 3, Held 17, Cargioli 10, Padura Diaz 19, Cominetti 13, Copelli 9, Pahor 0, Toscani (L), Catone 0. N.e. Baldi, Mazzon, De Luca, Lavorato, Cioffi. All. Morato.
    Pool Libertas Cantù: Alberini 2, Ottaviani 8, Monguzzi 9, Gamba 14, Preti 14, Aguenier 7, Butti (L), Compagnoni 0, Gianotti 0, Picchio 0. N.e. Galliani, Mazza, Carucci. All. Denora.
    ARBITRI: Cavalieri, Sessolo LEGGI TUTTO

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    Bergamo ribaltata: Cantù vince 3-2 il primo round

    L’Agnelli Tipiesse dilapida tre match-point nel quarto set e paga dazio. Il Pool Libertas si conferma specialista nei tie-break e ribalta la situazione. Pesa indubbiamente anche l’espulsione di Jovanovic nella fase cruciale del quinto periodo per la quale la coppia arbitrale mette parecchio del suo. A prescindere da ciò, quello che è mancato è stato il killer instinct che in questo genere di situazioni dev’essere una caratteristica-base.
    Il primo parziale si può sintetizzare con un “Held contro tutti”: lo schiacciatore mette la firma sui primi break (5-7 6-8) poi piazza 3 ace consecutivi che valgono il doppiaggio (7-14). Cantù prova il recupero, ma siccome funziona anche il muro (5-2 il parziale) tutto resta solo un’intenzione. Padura Diaz rimette il + 7 (13-20) e il vantaggio ne deriva di conseguenza. Si ricomincia ed è una questione di break e contro break: Bergamo va sotto, mette il naso avanti (8-9) poi subisce uno 0-4 e va a – 4 quando Cominetti attacca out (15-11). Il – 5 (18-13) porta al cambio di diagonale con l’ingresso di Catone e Baldi per Jovanovic e Padura Diaz. Proprio l’opposto si fa notare con un muro appena prima che Cominetti dai nove metri metta il 23-21. L’ultimo sussulto prima del pareggio del Pool Libertas. Il terzo set, in pieno stile play-off, si gioca sul filo del rasoio perché Bergamo – con Copelli ed Held 6 palloni a testa ciascuno – tiene pressoché costantemente il + 4 (addirittura da quota 7), ma i padroni di casa confermano tutta la voglia di lottare che ne ha contraddistinto il percorso fin qui. L’aggancio a 22 (murato Padura Diaz) ne è l’emblema, che apre le porte ad un finale in cui Cominetti e compagni sprecano due palle-set e si portano avanti grazie ad un attacco out di Gamba. L’opposto si fa perdonare al ritorno in campo con il doppio ace che guida i brianzoli (7-2), ma a proposito di chi fa la voce grossa è Copelli che pilota i suoi al pareggio 12-12. Gamba con il servizio riporta al break Cantu (14-12) poi si fa ipnotizzare da Cominetti (16-16). Bergamo resta avanti tre volte (18-19), ma il solito Gamba rimette tutto in sesto per titoli di coda che stavolta sorridono agli uomini di Denora alla terza opportunità, lasciando ai rossoblù l’amaro per tre match-ball non sfruttati. Ancor più rammarico quando Padura Diaz regala due volte il break (8-6) e Ottaviani impallina con l’ace dell’11-8. Al resto ci pensa un’accompagnata fischiata con molta fantasia dagli arbitri che porta al rosso a Jovanovic. E’ la griffe sui titoli di coda.
    Libertas avanti nella serie, il ritorno si giocherà domenica 30 alle 18 al PalaIntred e Bergamo non avrà alternative al successo. Nell’altra semifinale Vibo Valentia supera 3-0 Santa Croce.
    Pool Libertas Cantù – Agnelli Tipiesse Bergamo 3-2 (19-25, 25-21, 25-27, 30-28, 15-11)
    Pool Libertas Cantù: Alberini 3, Ottaviani 9, Monguzzi 6, Gamba 23, Preti 17, Aguenier 19, Butti (L), Compagnoni 0, Gianotti 0, Galliani 0. N.E. Picchio, Mazza, Carucci. All. Denora. Agnelli Tipiesse Bergamo: Jovanovic 2, Held 20, Cargioli 6, Padura Diaz 16, Cominetti 18, Copelli 18, Pahor 0, Toscani (L), Catone 0, Baldi 0, Mazzon 0. N.E. De Luca, Lavorato, Cioffi. All. Morato.
    ARBITRI: Santoro, Bassan. LEGGI TUTTO