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    Basket, Trieste vince il derby con Treviso e ipoteca la salvezza

    TREVISO – Nella 15ª e ultima giornata del girone di andata della Serie A, l’anticipo del PalaVerde di Treviso che aveva in programma il derby del Triveneto ha visto trionfare la Pallacanestro Trieste per 88-69, che compie un importante passo in chiave salvezza. Per coach Legovich cinque giocatori in doppia cifra a referto con i soliti 20 di Frank Bartley, i 16 di Spencer, 14 per Frank Gaines, 12 per Michele Ruzzier e 10 per Alessandro Lever. LEGGI TUTTO

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    Grassi: “A Napoli basket e calcio possono convivere”

    Il “Miracolo a Milano” di Vittorio de Sica dopo 71 anni ha avuto un remake domenica scorsa, ambientato però a Napoli. Penultima in classifica, pochi giorni dopo aver esonerato l’head coach e rimandato a casa un americano, la Gevi ha battuto i campioni d’Italia dell’Olimpia. Il tutto al termine di un supplementare dove si sono invertiti i ruoli: Uglietti e compagni giocavano in difesa come degli assatanati, mentre Hall e Luwawu-Cabarrot si facevano “apprezzare” per degli errori da Santa Inquisizione. «Non conosciamo mezze misure – commenta il presidente Federico Grassi -. Bisogna anche dire che la nostra fortuna è stata quella di affrontare Milano reduce dalla gara di venerdì in Eurolega e attesa da un doppio impegno questa settimana. Noi in ogni caso avevamo un piglio diverso dopo la brutta batosta di Scafati: sono serviti sia i cambi, dolorosi ma necessari (il taglio di Johnson e l’esonero di Buscaglia, ndr), che la strigliata per dare un volto diverso alla squadra». Grassi, perché ha scelto Pancotto, stimatissimo veterano delle panchine, per sostituire coach Buscaglia? «Ad agosto Buscaglia voleva un vice importante perché lui era impegnato con la nazionale olandese. Cesare ha un palmares importante: dovendo prendere una decisione, abbiamo pensato che avevamo già in casa chi può portarci alla salvezza».
    Cosa rappresenta per lei la vittoria su Milano? «Dopo le ultime sconfitte non potevamo che scusarci con i tifosi. Questo successo è un segnale: Napoli c’è, vuole lottare e restare in serie A con un progetto importante».
    Tre allenatori in due anni: Sacripanti, Buscaglia e Pancotto. Uno scotto da pagare per un club solido ma comunque giovane, o c’è dell’altro? «Abbiamo pagato molto l’impatto con la A, visto che pensavamo di poter andare avanti con una struttura ottima per la A2 ma non ottimale per la massima serie. L’anno scorso abbiamo commesso degli errori, in questa stagione vogliamo creare qualcosa di diverso».
    Fare basket a Napoli è tanto difficile? «Purtroppo sì. Mancano le strutture. Noi abbiamo un settore giovanile che sta crescendo in modo esponenziale: in due anni l’under 19 è entrata nelle finali nazionali. Abbiamo due foresterie con dodici ragazzi tra i quali due ucraini. E abbiamo acquistato dal Bassano Moussa Bamba, una maliano del 2005 (alto 2,04, ndr). Tengo molto a questo settore, spero di poter portare giovani campani a debuttare in Nazionale. Ci stiamo lavorando tantissimo, perché mi piacerebbe far diventare queste squadre giovanili un’eccellenza del Sud Italia».
    Lei divide la proprietà del Napoli con altre due famiglie, vero? «Sì, Tavassi e Amoroso. Abbiamo commesso questa lucida follia insieme nel 2018 rilevando il club. Il primo obiettivo, la promozione in A, l’abbiamo ottenuto. Il secondo è quello di creare solidità con un progetto che possa appassionare tutta Napoli».
    Ma a Napoli il basket è in grado di convivere con il calcio, oppure è destinato a venire fagocitato dalla passione per Osimhen e compagni? «Ritengo che si possa convivere, a patto di avere un progetto importante, creato passo dopo passo. Sono convinto che se avessimo messo 10 milioni in questa squadra, non avremmo risolto nulla per la città e dopo un anno saremmo scomparsi. Siamo tre famiglie che vogliono il bene della città a 360 gradi, anche e soprattutto per ciò che riguarda l’aspetto sociale. Faccio un esempio: il sei gennaio siamo andati a “Obiettivo Napoli”, un centro con tanti ragazzi che vengono da situazioni disagiate e che lì possono studiare a fare sport. Abbiamo portato dei doni e regalato un sorriso a tutti: alcuni di loro domenica erano al PalaBarbuto, felici. Ecco, per noi far sorridere un giovane è molto più importante che vincere una partita».
    Ci siamo un po’ persi tra stranieri che vanno e quelli che vengono alla Gevi. Qual è la situazione oggi? CI saranno altre novità? «Abbiamo ingaggiato Young, di cui mi parlano bene. Adesso stiamo alla finestra per capire se basterà, oppure se servirà un altro innesto, magari un comunitario».
    Che ne pensa delle frizioni tra il presidente della Fip Gianni Petrucci e la Legabasket, riguardanti la comunicazione nella pallacanestro? «Petrucci vuole il bene del basket e prova a spronare tutti. D’altro canto in Lega Gandini sta lavorando bene. Però si deve fare qualcosa in più sicuramente: chi investe nella pallacanestro non ha ritorni, i diritti televisivi sono limitati e si deve pagare delle tasse. Ci vorrebbe una svolta per trasformare il basket in appetibile. Quest’anno c’è stato un bel ritocco per i diritti tv, però non basta». LEGGI TUTTO

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    Paura in NCAA, un giocatore crolla a terra durante una partita: compagni terrorizzati

    STATESBORO (STATI UNITI) – Attimi di panico durante una sfida di NCAA, il campionato universitario statunitense di Basket. Sono quelli che hanno vissuto i giocatori e gli spettatori presenti a 13′ dalla fine della sfida tra Old Dominion e Georgia Southern, quando Imo Essien (guardia della squadra della Virginia) è lentamente crollato a terra di fronte allo sguardo terrorizzato degli altri giocatori in campo.
    Il sospiro di sollievo
    Dopo il malore sono stati immediati i soccorsi in campo: “Imo Essien è stato valutato dallo staff medico di GA Southern – ha poi spiegato la Old Dominion University -. Ha risposto in ogni momento, è stato in grado di sedersi in panchina dopo la ripresa della partita ed è poi tornato a casa con i suoi compagni di squadra”. Dopo il grande spavento è arrivato così il sospiro di sollievo. LEGGI TUTTO

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    Nba, Banchero firma il successo di Orlando contro i Golden State Warriors

    NEW YORK (Stati Uniti) – Orlando supera in trasferta Golden State grazie a una prestazione straordinaria di Paolo Banchero che segna 25 punti contro San Francisco. Per i Magic arriva un successo in trasferta che mancava da un decennio. Vincono lontano da casa anche i Los Angeles Lakers che conquistato il quinto successo consecutivo contro i Kings di Sacramento. Dallas sconfigge New Orleans grazie all’ennesima prestazione mostruosa di Luka Doncic mentre Boston coglie un prezioso successo a San Antonio. Vittoria casalinga per Chicago che supera gli Utah: Fontecchio resta a guardare. LEGGI TUTTO

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    Pancotto coach di Napoli: “Sono un sarto, cucio l’abito per la squadra”

    In estate aveva accettato, lui che è il decano degli allenatori italiani in attività, un ruolo diverso. Cesare Pancotto era vice di Buscaglia sulla panchina di Napoli fino a quando il tracollo di Scafati, un umiliante – 35, non ha portato all’esonero, e alla conseguente promozione del coach marchigiano. Che da questa settimana potrà contare un nuovo play americano. Napoli ha infatti ingaggiato ieri Joseph Young, 30 anni, figlio di Michael, ex bomber Udine, Viola e Fabriano. Ex Indiana, proviene dai greci del Patrasso, con cui era miglior bomber di Eurocup con 2 3.4 punti di media.   Pancotto sono vere le voci su un iniziale diniego alla proposta di subentrare a Buscaglia diventato in seguito un sì? 
    «Credo di aver sempre fornito risposte chiare di lealtà, di stima e di massima correttezza a livello umano. Ma c’è anche, da parte mia, il dovere verso il club di aiutare ad uscire dalla difficile situazione in cui siamo. Eccomi allora qui, pronto a dare, come sempre ho fatto, il massimo».  La sua scelta non è stata, come spesso capita, una soluzione esterna. Come vive questa realtà? 
    «Non porto il vento di cambiamento, misto ad entusiasmo, che si respira quando il nuovo coach arriva da fuori. Ho però il vantaggio di conoscere molto bene i meccanismi di questa stagione complicata».  Napoli è in piena zona retrocessione: la sua è una specie di missione impossibile oppure vede degli spiragli? 
    «Ho una grande motivazione ed altrettanta volontà di portare la Gevi fuori dalle sabbie mobili. C’è la consapevolezza di partire da una buona base di lavoro fatto e di avere alle spalle un club strutturato e pronto ad ogni evenienza». 
    Che tipo di lavoro l’aspetta? 
    «Bisogna lavorare su noi stessi, recuperare autostima perché, come dicono dalle mie parti, non sono voci e parole a fare classifica. Dobbiamo isolarci dall’esterno, far fronte alle critiche. Abbiamo sentito dire della squadra: talentuosa, operaia e banda bassotti. Insomma tutto e il contrario di tutto. E’ arrivato il momento che a parlare sia il campo».  Cosa serve per invertire la tendenza? 
    «La soluzione a questa brutta situazione dobbiamo essere noi stessi. La fortuna la costruiamo noi. Gli alibi non sono utili a nessuno».  Per mettersi la crisi alle spalle incrociare subito Milano non sembra la soluzione migliore, non crede? 
    «Siamo consapevoli dell’avversaria che andiamo ad affrontare. Cosa cambierebbe se fosse un’altra? Lo ripeto, dobbiamo lavorare su noi stessi ed il primo risultato dovrà essere nella mentalità».  Cosa deve fare Napoli per diventare “pancottiana”? 
    «Ho detto ai miei giocatori che il basket è e sarà loro. Io, nella mia carriera, ho sempre cercato di fare bene il sarto e cucire un vestito addosso alla squadra. Napoli pancottiana? Serve tempo».  La salvezza è l’obiettivo stagionale? 
    «Questa nuova realtà societaria è alla seconda stagione di A. Quindi il traguardo da raggiungere dovrà essere il consolidamento che non può che passare dalla salvezza. Napoli è amore, è storia, è passione. Noi dobbiamo moltiplicare le forze per fare in modo che si costruisca un futuro solido passando per un nuovo presente. Siamo chiamati a ribaltare la situazione in cui ci siamo cacciati».  La Serie A è spaccata in due: Milano e Bologna dominano. Alle loro spalle si gioca un altro campionato? 
    «La Serie A la paragonerei alla Formula 1. Come nelle quattro ruote ci sono i team di punta che hanno macchine superiori, figlie di budget più alti. Poi dietro c’è la bagarre per le altre piazze. Ognuno deve avere la consapevolezza della vettura che ha disposizione e di tutto quello che può e deve fare per migliorare e spingerla al massimo».  LEGGI TUTTO

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    Nba: 30 punti per Banchero ma Orlando va ko, riscatto Boston

    ORLANDO (USA) – Non basta una grande prestazione di Paolo Banchero agli Orlando Magic, che nonostante i 30 punti messi a referto dall’italoamericano sono stati sconfitti in casa dai Memphis Grizzlies (115-123) in una delle gare andate in scena nella notte italiana. A trascinare la prima forza della Western Conference i 32 punti di Ja Morant e i 31 di Jaren Jackson Jr.
    Le altre partite
    Successo anche per la leader a Est: dopo il ko contro Oklahoma City i Boston Celtics passano infatti a Dallas (95-124), dove trascinati da Jayson Tatum (29 punti) superano i Mavericks (Luka Doncic si ferma a 23 punti) al termine di un match dominato dall’inizio alla fine. Vittoria esterna anche per gli Utah Jazz del finlandese Lauri Markkanen (49 punti) sul campo di Houston (114-131): è la sesta sconfitta di fila per i Rockets, a cui non sono sufficienti i 30 punti realizzati da Jalen Green. Senza storia infine la partita casalinga vinta dai Denver Nuggets contro i Los Angeles Clippers (122-91). LEGGI TUTTO

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    Striscione shock contro coach Messina in Virtus-Olimpia: la Procura apre un'inchiesta

    BOLOGNA – All’indomani del big-match di Serie A, che ha visto l’Olimpia Milano imporsi 96-74 in casa della Virtus Bologna, agganciando gli emiliani al primo posto in classifica, monta la polemica per uno striscione e una frase, fin troppo esplicita, con il riferimento alla “morte di Ettore”, contenuta nel ventiduesimo capitolo dell’Iliade: “Nessuna pace fra lupo e agnello”, è il messaggio scritto dai tifosi bolognesi.

    La Procura federale apre un’inchiesta

    L’episodio è accaduto durante la partita fra la Virtus Segafredo Bologna e l’EA7 Emporio Armani Milano, guidata dall’ex coach bianconero Ettore Messina, destinatario dello striscione dei tifosi delle Vu Nere. La Federazione Italiana Pallacanestro ha comunicato che la Procura federale ha “aperto un fascicolo per appurare le responsabilità in ordine all’esposizione, durante la gara di ieri, 2 gennaio 2023” di un messaggio considerato di una gravità inaudita, “un messaggio di violenza che non può e non deve trovare albergo nei nostri palasport, nel nostro movimento sportivo”. LEGGI TUTTO