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    Gevi Napoli, la carica di Michineau: “Iniziamo ad essere una famiglia”

    NAPOLI – Due vittorie negli ultimi tre turni di campionato hanno rilanciato il Napoli Basket che dopo il cambio di allenatore sembra aver invertito la rotta, come conferma il play della squadra David Michineau. “Finalmente iniziano ad arrivare risultati importanti – sottolinea il cestista – sono cambiate tante cose in questi mesi, al di là dell’arrivo del nuovo allenatore. Stiamo lavorando meglio sui dettagli, sia in settimana che durante le partite. Nel successo ottenuto contro Milano, tutti hanno dato qualcosa in più e ci siamo sentiti tutti allineati verso l’obiettivo: stiamo diventando una famiglia”.

    A caccia di riscatto

    “La squadra è pronta per disputare una seconda parte di campionato importante – continua il playmaker – vogliamo fare bene, senza guardarci alle spalle. Sono molto fiducioso: per la prossima trasferta di Trieste, ma sarà necessario restare uniti. All’andata perdemmo una sfida molto importante, servirà scendere in campo con determinazione per prendere i due punti che abbiamo lasciato nella partita di Napoli”.

    Guarda la galleryDa Kobe Bryant a Jordan: il murales per il campo da basket di NeymarAcquista ora il tuo biglietto! Segui dal vivo la partita. LEGGI TUTTO

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    Basket, il debutto di Sarr e le domande che bisogna porsi

    Nella giornata in cui le big ad eccezione di Tortona devono porsi domande perché dimostrano che l’Europa e il doppio impegno pesano eccome, nella giornata in cui Milano certifica i propri problemi offensivi anche in Italia per la prima volta, ebbene il basket italiano ha altri dubbi su cui riflettere. Li pone Elhadhji Dame Sarr, ragazzo di quasi due metri, 16 anni, nativo di Oderzo, che si è trasferito al Barcellona per crescere. Non è il primo italiano e altri verranno. Sarr è lì con Adrian Mathis figlio di Donta, pure lui italiano, hanno già debuttato nelle Nazionali, dunque sono italiani anche per le strane regole del basket Fiba che la Fip dovrebbe combattere in attesa che il nostro Paese accetti i cambiamenti, lo Ius Soli (magari non solo sportivo). Ebbene Sarr a 16 anni è stato lanciato al debutto in Acb da coach Jasikevicius. A 24” un piccolo premio, il probabile riconoscimento al lavoro del ragazzo in palestra. Così Sarr a 16 anni e sette mesi è il secondo più giovane debuttante nella storia del Barcellona.

    Sarr, come Maikcol Giuliano Perez (che è ancora all’Orange1) è cresciuto a Bassano del Grappa, Academy come la Stella Azzurra che non fa questione di passaporti, né di vittorie nei campionati giovanili. Produce giocatori, li allena e alleva al professionismo. In parte lo sta facendo anche il College Borgomanero dove però si punta ancora di più sugli italiani. Però ovunque gli italiani bravi emergono. Alla Stella Azzurra sono emersi tanti talenti, citando gli ultimi all’onore delle cronache, Matteo Spagnolo e Abramo Canka che dai vicoli di Genova si ritrova a Ucla, l’Università della storia del basket.

    Sperando che Leo Okeke non si perda in comportamenti fuori dal campo, la chiave per i ragazzi è il lavoro dove ci si concentra sulla maturazione. Allora i club di A investano davvero. O attraverso una regola tipo quella della Bundesliga, siano costretti a mettere una parte del budget sui ragazzi. Oggi si ritrovano i ct dei principali sport a Roma, su idea del presidente Petrucci. Ci aspettiamo si parli anche di ragazzi e del futuro. LEGGI TUTTO

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    Nba: LeBron trascina i Lakers, cadono Nuggets e Grizzlies

    ROMA – Battuta di arresto nella notte italiana per le due battistrada della Western Conference di Nba. Dopo nove vittorie consecutive e per la seconda gara di fila senza Jokic, i Nuggets cedono in casa agli Okhahoma City Thunder che passano a Denver (99-101) trascinati dal canadese Gilgeous-Alexander (34 punti). Sconfitta esterna invece per i Memphis Grizzlies, battuti di misura a Phoenix dopo aver sfiorato un’incredibile rimonta (erano sotto di 27 punti all’inizio del terzo quarto): non bastano i 27 punti di Morant e i 24 di Bane per avere la meglio sui Suns, guidati in campo dal ritrovato Chris Paul (22 punti e 11 assist al rientro dopo 7 partite) e vittoriosi per 112-110.
    LeBron dà spettacolo
    Vittoria in rimonta per i Los Angeles Lakers. Il quintetto californiano subisce un parziale di 45-13 nel secondo quarto ma riesce a espugnare il parquet dei Portland Trail Blazers per 121-112. Monumentale LeBron James, che trascina gli ospiti con un bottino personale di 37 punti, risultando cosi il top-scorer dell’incontro (31 di Bryant e Simons). Festa anche per i Los Angeles Clippers, corsari sul campo dei Dallas Mavericks per 112-98 con 30 punti di Leonard (29 di Doncic tra i padroni di casa). Al tappeto davanti al pubblico amico i Golden State Warriors, sorpresi per 120-116 dai Brooklyn Nets e da un ispirato Irving, capace di contribuire al successo del quintetto della ‘Big Apple’ con 38 punti. Quarta sconfitta di fila infine per i Knicks di New York, battuti 125-116 a Toronto dai Raptors, mentre i Miami Heat piegano in casa i New Orleans Pelicans (100-96).
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    Basket, cadono le regine: Olimpia Milano e Virtus Bologna ko

    REGGIO EMILIA – La prima giornata di ritorno del campionato di Serie A si apre col “botto”: cadono le regine della classifica, l’Olimpia Milano sconfitta a Reggio Emilia per 73-68, la Virtus Bologna piegata da Brindisi per 78-77. Sconfitte indolori sotto il profilo della leadership in classifica, ma che esaltano Tortona, che batte Scafati per 79-74 e accorcia le distanze dal duo di testa.
    Le altre: Napoli schiaccia Sassari, Trieste corsara a Venezia
    Risultati a sorpresa anche dagli altri match di questo primo turno di ritorno: la giornata si chiude con Napoli, che supera Sassari èer 93-83. Colpacci di Trieste, che espugna Venezia, e di Treviso, che passa di misura a Brescia. Netto il successo di Trento su Varese. LEGGI TUTTO

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    Virtus europea, Belinelli out. Scoppia un caso per Scariolo

    Una volta le sbroccate si facevano prendendo da parte un cronista, investito del ruolo di confessore. Oggi invece si pubblica un tweet, senza nemmeno usare le parole. Scariolo non aveva incluso Belinelli tra i “tre italiani che possono giocare veramente, tutti nello stesso ruolo”, ribadendo anche dopo il successo su Venezia per l’ennesima volta quanto il roster della Virtus sia sbilanciato sugli esterni. Beli, retrocesso di fatto nelle gerarchie interne dietro a Hackett, Pajola e Mannion, ha spedito in rete 12 emoji “facepalm”, che per i meno avvezzi significano frustrazione e imbarazzo. Segno tangibile che le tante gare in cui l’ex Spurs ha scritto “non entrato” a tabellino in Eurolega sono di difficile digestione per il tiratore di San Giovanni in Persiceto. È evidente che tra i due qualcosa si è rotto. La scorsa settimana Belinelli non ha messo piede in campo nemmeno nel furto con scasso dell’Olympiacos alla Segafredo Arena, mentre in campionato ha giocato 18′ con la Reyer, in linea con gli altri nove giocatori impiegati. Stasera col Panathinaikos si prospetta un’altra gara da seduto per Belinelli, salvo inversioni di rotta.

    Un tema su cui Sergio Scariolo glissa nelle notarelle ufficiali pre-gara: «Il Panathinaikos è in ottima forma. Ha recuperato molti uomini. Sfrutta un sistema di gioco solido in cui in tanti possono segnare. Noi vogliamo continuare a competere e a crescere: l’obiettivo è perdere meno palloni e mantenere alta l’intensità in difesa per tutta la partita. La strada è lunga, ma la direzione intrapresa è quella giusta».

    La tensione è anche figlia degli eurorisultati altalenanti. Con 15 partite da giocare non è il caso di parlare di ultima spiaggia, ma la Virtus tredicesima a due vittorie di distanza dalla zona playoff non è che possa lasciare molti altri punti interni per strada. Marshall Glickman, attuale reuccio dell’azienda Eurolega, mette Bologna tra le papabili per l’espansione a 24 squadre nel 2025-2026: un segnale positivo per il futuro, però come diceva Baglioni la vita è adesso. La Virtus sarà al completo (tranne i lungodegenti Abass e Menalo), e questa è quasi una novità. Anche ad Atene i bianconeri si sono sentiti defraudati dai fischietti: ko al supplementare, giocatosi senza che al 40′ esatto venisse sanzionato un fallo solare su Ojeleye. Com’è, come non è, proprio con le greche il conto non torna mai. Stasera in Fiera il capo-arbitro sarà Borys Ryzhyk, l’ucraino incluso lo scorso aprile nel corpo arbitrale italiano, al centro di diverse polemiche durante la finale scudetto con l’Olimpia. I dietrologi avranno sicuramente pane per i loro denti cariati. LEGGI TUTTO