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    MotoGP: Bagnaia-Quartararo, questione di mani… e di testa

    TORINO – Le mani sul Mondiale. Quelle salde e sicure di Pecco Bagnaia, quelle instabili e dubbiose di Fabio Quartararo. Il torinese in nove gare ha ribaltato una classifica che in estate lo vedeva impietosamente sesto a 91 punti dalla vetta e fra due domeniche potrà giocarsi a Valencia un secondo match point dal sapore della formalità (il francese può solo vincere, a lui basta comunque arrivare 14°) per regalare alla Ducati il titolo piloti che manca da quindici anni (Casey Stoner 2007), mentre per trovare l’ultimo pilota italiano campione della top class su moto italiana bisogna tornare indietro addirittura di cinquanta (Giacomo Agostini su MV Agusta nel 1972). Insomma un appuntamento con la storia, al quale Bagnaia arriva avendo davvero dimostrato di essere il più forte.

    Le condizioni di Quartararo

    Quartararo invece correrà a Valencia nelle condizioni peggiori possibili. Non solo ha perso tutto il suo vantaggio, ma è precipitato a -23. Un gap che appunto gli concede pochissime chance di confermare il titolo conquistato l’anno scorso con largo anticipo. E l’impresa che sembra quasi impossibile è resta ancora più complicata non solo dall’inferiorità della sua Yamaha rispetto alla Ducati (che a Valencia l’anno scorso ha monopolizzato la prima fila nella qualifiche e il podio in gara, e che in questa stagione è ancora migliorata…), ma anche dall’infortunio patito nelle libere del sabato in Malesia. La frattura alla base del dito medio della… mano sinistra che, come confermato dalla visita effettuata al rientro in Europa, necessita un’operazione chirurgica per essere saldata e stabilizzata al meglio. Intervento che il francese ha deciso di rinviare a dopo Valencia, per essere sicuro di correre l’ultimo GP ma fors’anche più per disputare il test fondamentale del martedì (8 novembre) con la M1 2023, quella nel quale batterà il nuovo motore sul quale ha messo… le mani Luca Marmorini. L’ex motorista Ferrari e artefice della crescita Aprilia come consulente è infatti la carta più pesante giocata in estate dalla Yamaha per convincere Quartararo a rinnovare, convincendolo che quanto meno la Casa di Iwata dal prossimo anno potrà tornare a lottare ad armi quasi pare per lottare per il Mondiale. Convinzione alla quale si aggrappa il francese, che però nelle ultime gare è apparso davvero rassegnato, frustrato come all’inizio della stagione, quando aveva approfittato dai peccati di gioventù della GP22 e di Bagnaia per andare in fuga.

    Questione di testa

    La domanda è: tutta colpa solo della Yamaha? Per noi la risposta è no. Quartararo ha dimostrato di reggere meno la pressione di Bagnaia. La conferma è che quando ha potuto correre “libero” (a Sepang per la prima volta aveva perso la leadership dopo uno stillicidio di punti persi), l’ha fatto di nuovo guidando a modo suo e conquistando il podio nonostante la pista nemica dell’attuale M1 e la mano fratturata. Sarà così anche a Valencia. Probabilmente troppo tardi. Il grande merito di Pecco. E della Ducati. LEGGI TUTTO

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    MotoGp Ducati, i numeri di un 2022 record: manca solo il titolo di Bagnaia

    ROMA – Per definire davvero perfetto questo 2022 in MotoGP, a Ducati manca il sigillo più importante, ma la stagione in corso è stata fin qui piena di soddisfazioni, ultime delle quali il titolo dei costruttori e quello dei team. La casa di Borgo Panigale, nel Mondiale in corso, ha fornito moto per quattro team (tre oltre a quello ufficiale) per un totale di otto piloti in pista: Bagnaia, Miller, Bastianini, Di Gianntantonio, Martin, Zarco, Marini e Bezzecchi. Tanti i dati che spiegano la stagione incredibile della casa emiliana, a cominciare dalle 12 vittorie su 18 gare fin qui disputate.
    I numeri del 2022
    Sono invece cinque le volte in cui Ducati ha occupato entrambe le prime posizioni nell’ordine di arrivo, mentre ammontano a 31 i podi firmati dalle moto di Borgo Panigale nel 2022, mentre è ancora aperta la striscia di podi consecutivi, attualmente a quota 25. Nella gara in Malesia, Pecco Bagnaia ha vinto partendo dalla nona posizione, traguardo mai raggiunto nell’era MotoGP che ha preso il via vent’anni fa. Ora, per coronare un anno già importante, bisognerà chiudere la partita per il titolo a Valencia. LEGGI TUTTO

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    MotoGP. Ducati, un anno da record: tutti i numeri del 2022

    ROMA – Il 2022 in MotoGP non è ancora finito, con il titolo piloti ancora da assegnare, ma la Ducati arriva al gran finale di Valencia con tanti traguardi raggiunti e record infranti. La casa di Borgo Panigale, nel Mondiale in corso, ha fornito moto per quattro team (tre oltre a quello ufficiale) per un totale di otto piloti in pista: Bagnaia, Miller, Bastianini, Di Gianntantonio, Martin, Zarco, Marini e Bezzecchi. Tanti i dati che spiegano la stagione incredibile della casa emiliana, a cominciare dalle 12 vittorie su 18 gare fin qui disputate.
    Tutti i numeri di Ducati
    Sono invece cinque le volte in cui Ducati ha occupato entrambe le prime posizioni nell’ordine di arrivo, mentre ammontano a 31 i podi firmati dalle moto di Borgo Panigale nel 2022, mentre è ancora aperta la striscia di podi consecutivi, attualmente a quota 25. Nella gara in Malesia, Pecco Bagnaia ha vinto partendo dalla nona posizione, traguardo mai raggiunto nell’era MotoGP che ha preso il via vent’anni fa. Ora, per coronare un anno già importante, bisognerà chiudere la partita per il titolo a Valencia. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tardozzi: “Bagnaia è un campione, come si fa a sminuirlo?”

    ROMA – Davide Tardozzi come al suo solito non si è nascosto dalle domande anche scomode dei giornalisti, difendendo l’operato dei piloti e del team Ducati. “Bagnaia ha dimostrato di essere un campione fin dalla partenza. In questa stagione conta 7 gare vinte più 4 delle ultime 6 nel 2021 e quando è caduto era sempre davanti, ma sui social network e media ancora lo sminuiscono. Come si fa a dire che non è un campione? Anche qui a Sepang ha dimostrato di essere forte di testa. Il potenziale di questo ragazzo deve esser riconosciuto. Tanti hanno la sua moto, ma quello che sta davanti è lui. Cos’altro deve fare?”
    “Fiducia nei nostri piloti”
    Poi una doverosa precisazione sugli ordini di scuderia. “Chiediamo solamente ai nostri piloti attenzione, senza avventurarsi in sorpassi azzardati. Anche se è passato molto tempo, in Ducati tutti ricordano quello che accadde in Argentina nel 2016 (tra Iannone e Dovizioso ndr). Durante la gara Pecco ed Enea si sono sorpassati senza problemi e questo conferma l’assenza di ordini di scuderia. Dall’Igna si è avvicinato al muretto perché preoccupato, ci ha chiesto se fosse il caso di intervenire in qualche modo. Ma abbiamo deciso di no, perché – conclude Tardozzi – abbiamo fiducia nei nostri piloti. Avremmo potuto mettere P2 sulla tabella di Bastianini, ma non l’abbiamo fatto“. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Ducati, Tardozzi difende Bagnaia: “Viene sminuito, ma come si fa?

    ROMA – Alla sua solita maniera Davide Tardozzi ci ha messo la faccia davanta ai giornalisti, non sottraendosi a nessun tipo di domanda e difendendo l’operato dei piloti e del team Ducati. “Bagnaia ha dimostrato di essere un campione fin dalla partenza. In questa stagione conta 7 gare vinte più 4 delle ultime 6 nel 2021 e quando è caduto era sempre davanti, ma sui social network e media ancora lo sminuiscono – le sue parole riportate da “As” -.Come si fa a dire che non è un campione? Anche qui a Sepang – spiega il team manager -ha dimostrato di essere forte di testa. Il potenziale di questo ragazzo deve esser riconosciuto. Tanti hanno la sua moto, ma quello che sta davanti è lui. Cos’altro deve fare?”
    “Ai piloti chiediamo attenzione”
    Poi ancora una precisazione sugli eventuali ordini di scuderia in casa Ducati. “Chiediamo solamente ai nostri piloti attenzione, senza avventurarsi in sorpassi azzardati. Anche se è passato molto tempo, in Ducati tutti ricordano quello che accadde in Argentina nel 2016 (tra Iannone e Dovizioso ndr). Durante la gara Pecco ed Enea si sono sorpassati senza problemi e questo conferma l’assenza di ordini di scuderia. Dall’Igna si è avvicinato al muretto perché preoccupato, ci ha chiesto se fosse il caso di intervenire in qualche modo. Ma abbiamo deciso di no, perché – aggiunge Tardozzi – abbiamo fiducia nei nostri piloti. Avremmo potuto mettere P2 sulla tabella di Bastianini, ma non l’abbiamo fatto“. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, l'incubo di Bagnaia: ecco il precedente con Rossi che spaventa Pecco

    ROMA – Mancano davvero pochissimi punti a Pecco Bagnaia per portare a casa il Mondiale 2022 di MotoGP. Il ducatista, vincitore della penultima gara in Malesia, arriva al Gran Premio di Valencia con la consapevolezza di dover gestire la gara senza farsi influenzare dalle pressioni per quello che sarebbe il primo titolo in classe regina, oltre che il primo successo della Ducati dal 2007, quando a imporsi fu Casey Stoner. Dopo ben cinque anni dall’ultima volta, il campionato verrà deciso all’ultima gara, anche se i pronostici pendono nettamente verso il torinese.
    Il precedente pericoloso
    C’è però un precedente che può spaventare Bagnaia. Nel 2006, Valentino Rossi arrivò a Valencia con otto punti di vantaggio su Nicky Hayden, ma perse il Mondiale dopo una caduta che lo fece chiudere al tredicesimo posto. Bagnaia, ai microfoni di “As”, ha risposto così riguardo al paragone con quell’episodio: “Non ho intenzione di rivedere o ripensare a quella gara. In questo momento sto bene e ancora non ci credo di poter accarezzare l’idea di vincere il titolo. Ma sono abbastanza calmo. Ora non so come saranno le giornate prima di arrivare a Valencia, ma cercherò di restare tranquillo a casa e di rilassarmi un po”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bagnaia: “Il Mondiale perso da Rossi nel 2006? Non ci penso”

    ROMA – Pecco Bagnaia è a un passo dalla conquista del Mondiale 2022 di MotoGP. Il ducatista, vincitore della penultima gara in Malesia, arriva al Gran Premio di Valencia con la consapevolezza di dover gestire la gara senza farsi influenzare dalle pressioni per quello che sarebbe il primo titolo in classe regina, oltre che il primo successo della Ducati dal 2007, quando a imporsi fu Casey Stoner. Dopo ben cinque anni dall’ultima volta, il campionato verrà deciso all’ultima gara, anche se i pronostici pendono nettamente verso il torinese.
    L’incubo Rossi
    C’è però un precedente che può spaventare Bagnaia. Nel 2006, Valentino Rossi arrivò a Valencia con otto punti di vantaggio su Nicky Hayden, ma perse il Mondiale dopo una caduta che lo fece chiudere al tredicesimo posto. Bagnaia, ai microfoni di “As”, ha risposto così riguardo al paragone con quell’episodio: “Non ho intenzione di rivedere o ripensare a quella gara. In questo momento sto bene e ancora non ci credo di poter accarezzare l’idea di vincere il titolo. Ma sono abbastanza calmo. Ora non so come saranno le giornate prima di arrivare a Valencia, ma cercherò di restare tranquillo a casa e di rilassarmi un po”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: dopo cinque il titolo si assegnerà all'ultimo Gran Premio

    ROMA – Come cinque anni fa, o quasi. Infatti dopo un lustro il GP di Valencia, ultimo appuntamento della stagione MotoGP tornerà a essere decisivo per l’assegnazione del titolo piloti. Nel 2017 Marc Marquez arrivò all’appuntamento spagnolo con 21 punti di vantaggio su Andrea Dovizioso, vincendo poi il mondiale anche grazie alla caduta dell’italiano. Questa volta, Francesco Bagnaia dovrà difendere ben 23 lunghezze di vantaggio su Fabio Quartararo dopo l’allungo effettuato a Sepang.
    Gli altri “spareggi”
    In altre tre occasioni il titolo è stato deciso all’ultima gara. Nel 2015, l’anno della sfida interna tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, con la partecipazione di Marc Marquez. Il “Dottore” arriva all’ultimo Gp in vantaggio sullo spagnolo, ma è costretto a scontare una penalizzazione per la lotta con il numero 93 Honda a Sepang. Rossi rimonta fino al quarto posto, ma non basta perchè Lorenzo vince gara e mondiale. L’italiano sfortunato anche nel 2006 quando cadde sul +8 nei confronti di Nicky Hayden lasciando strada al compianto statunitense. Nel mezzo la lotta tutta iberica tra Jorge Lorenzo e Marc Marquez nel 2013, con quest’ultimo capace di gestire i 13 punti di vantaggio e conquistare la vittoria iridata. LEGGI TUTTO