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    MotoGp, Tardozzi: “Bagnaia è un campione, come si fa a sminuirlo?”

    ROMA – Davide Tardozzi come al suo solito non si è nascosto dalle domande anche scomode dei giornalisti, difendendo l’operato dei piloti e del team Ducati. “Bagnaia ha dimostrato di essere un campione fin dalla partenza. In questa stagione conta 7 gare vinte più 4 delle ultime 6 nel 2021 e quando è caduto era sempre davanti, ma sui social network e media ancora lo sminuiscono. Come si fa a dire che non è un campione? Anche qui a Sepang ha dimostrato di essere forte di testa. Il potenziale di questo ragazzo deve esser riconosciuto. Tanti hanno la sua moto, ma quello che sta davanti è lui. Cos’altro deve fare?”
    “Fiducia nei nostri piloti”
    Poi una doverosa precisazione sugli ordini di scuderia. “Chiediamo solamente ai nostri piloti attenzione, senza avventurarsi in sorpassi azzardati. Anche se è passato molto tempo, in Ducati tutti ricordano quello che accadde in Argentina nel 2016 (tra Iannone e Dovizioso ndr). Durante la gara Pecco ed Enea si sono sorpassati senza problemi e questo conferma l’assenza di ordini di scuderia. Dall’Igna si è avvicinato al muretto perché preoccupato, ci ha chiesto se fosse il caso di intervenire in qualche modo. Ma abbiamo deciso di no, perché – conclude Tardozzi – abbiamo fiducia nei nostri piloti. Avremmo potuto mettere P2 sulla tabella di Bastianini, ma non l’abbiamo fatto“. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Ducati, Tardozzi difende Bagnaia: “Viene sminuito, ma come si fa?

    ROMA – Alla sua solita maniera Davide Tardozzi ci ha messo la faccia davanta ai giornalisti, non sottraendosi a nessun tipo di domanda e difendendo l’operato dei piloti e del team Ducati. “Bagnaia ha dimostrato di essere un campione fin dalla partenza. In questa stagione conta 7 gare vinte più 4 delle ultime 6 nel 2021 e quando è caduto era sempre davanti, ma sui social network e media ancora lo sminuiscono – le sue parole riportate da “As” -.Come si fa a dire che non è un campione? Anche qui a Sepang – spiega il team manager -ha dimostrato di essere forte di testa. Il potenziale di questo ragazzo deve esser riconosciuto. Tanti hanno la sua moto, ma quello che sta davanti è lui. Cos’altro deve fare?”
    “Ai piloti chiediamo attenzione”
    Poi ancora una precisazione sugli eventuali ordini di scuderia in casa Ducati. “Chiediamo solamente ai nostri piloti attenzione, senza avventurarsi in sorpassi azzardati. Anche se è passato molto tempo, in Ducati tutti ricordano quello che accadde in Argentina nel 2016 (tra Iannone e Dovizioso ndr). Durante la gara Pecco ed Enea si sono sorpassati senza problemi e questo conferma l’assenza di ordini di scuderia. Dall’Igna si è avvicinato al muretto perché preoccupato, ci ha chiesto se fosse il caso di intervenire in qualche modo. Ma abbiamo deciso di no, perché – aggiunge Tardozzi – abbiamo fiducia nei nostri piloti. Avremmo potuto mettere P2 sulla tabella di Bastianini, ma non l’abbiamo fatto“. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, l'incubo di Bagnaia: ecco il precedente con Rossi che spaventa Pecco

    ROMA – Mancano davvero pochissimi punti a Pecco Bagnaia per portare a casa il Mondiale 2022 di MotoGP. Il ducatista, vincitore della penultima gara in Malesia, arriva al Gran Premio di Valencia con la consapevolezza di dover gestire la gara senza farsi influenzare dalle pressioni per quello che sarebbe il primo titolo in classe regina, oltre che il primo successo della Ducati dal 2007, quando a imporsi fu Casey Stoner. Dopo ben cinque anni dall’ultima volta, il campionato verrà deciso all’ultima gara, anche se i pronostici pendono nettamente verso il torinese.
    Il precedente pericoloso
    C’è però un precedente che può spaventare Bagnaia. Nel 2006, Valentino Rossi arrivò a Valencia con otto punti di vantaggio su Nicky Hayden, ma perse il Mondiale dopo una caduta che lo fece chiudere al tredicesimo posto. Bagnaia, ai microfoni di “As”, ha risposto così riguardo al paragone con quell’episodio: “Non ho intenzione di rivedere o ripensare a quella gara. In questo momento sto bene e ancora non ci credo di poter accarezzare l’idea di vincere il titolo. Ma sono abbastanza calmo. Ora non so come saranno le giornate prima di arrivare a Valencia, ma cercherò di restare tranquillo a casa e di rilassarmi un po”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bagnaia: “Il Mondiale perso da Rossi nel 2006? Non ci penso”

    ROMA – Pecco Bagnaia è a un passo dalla conquista del Mondiale 2022 di MotoGP. Il ducatista, vincitore della penultima gara in Malesia, arriva al Gran Premio di Valencia con la consapevolezza di dover gestire la gara senza farsi influenzare dalle pressioni per quello che sarebbe il primo titolo in classe regina, oltre che il primo successo della Ducati dal 2007, quando a imporsi fu Casey Stoner. Dopo ben cinque anni dall’ultima volta, il campionato verrà deciso all’ultima gara, anche se i pronostici pendono nettamente verso il torinese.
    L’incubo Rossi
    C’è però un precedente che può spaventare Bagnaia. Nel 2006, Valentino Rossi arrivò a Valencia con otto punti di vantaggio su Nicky Hayden, ma perse il Mondiale dopo una caduta che lo fece chiudere al tredicesimo posto. Bagnaia, ai microfoni di “As”, ha risposto così riguardo al paragone con quell’episodio: “Non ho intenzione di rivedere o ripensare a quella gara. In questo momento sto bene e ancora non ci credo di poter accarezzare l’idea di vincere il titolo. Ma sono abbastanza calmo. Ora non so come saranno le giornate prima di arrivare a Valencia, ma cercherò di restare tranquillo a casa e di rilassarmi un po”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: dopo cinque il titolo si assegnerà all'ultimo Gran Premio

    ROMA – Come cinque anni fa, o quasi. Infatti dopo un lustro il GP di Valencia, ultimo appuntamento della stagione MotoGP tornerà a essere decisivo per l’assegnazione del titolo piloti. Nel 2017 Marc Marquez arrivò all’appuntamento spagnolo con 21 punti di vantaggio su Andrea Dovizioso, vincendo poi il mondiale anche grazie alla caduta dell’italiano. Questa volta, Francesco Bagnaia dovrà difendere ben 23 lunghezze di vantaggio su Fabio Quartararo dopo l’allungo effettuato a Sepang.
    Gli altri “spareggi”
    In altre tre occasioni il titolo è stato deciso all’ultima gara. Nel 2015, l’anno della sfida interna tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, con la partecipazione di Marc Marquez. Il “Dottore” arriva all’ultimo Gp in vantaggio sullo spagnolo, ma è costretto a scontare una penalizzazione per la lotta con il numero 93 Honda a Sepang. Rossi rimonta fino al quarto posto, ma non basta perchè Lorenzo vince gara e mondiale. L’italiano sfortunato anche nel 2006 quando cadde sul +8 nei confronti di Nicky Hayden lasciando strada al compianto statunitense. Nel mezzo la lotta tutta iberica tra Jorge Lorenzo e Marc Marquez nel 2013, con quest’ultimo capace di gestire i 13 punti di vantaggio e conquistare la vittoria iridata. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bagnaia-Quartararo: quando il Mondiale si è deciso all'ultima gara

    ROMA – Il GP di Valencia, ultimo appuntamento della stagione MotoGP tornerà a essere decisivo per l’assegnazione del titolo iridato. Era da cinque anni infatti che ila gara spagnola non decideva le sorti del mondiale, ovveri quando Marc Marquez arrivò all’appuntamento spagnolo con 21 punti di vantaggio su Andrea Dovizioso, vincendo poi la classifica piloti anche grazie alla caduta dell’italiano. Questa volta, Francesco Bagnaia sarà chiamato a difendere 23 lunghezze di vantaggio su Fabio Quartararo, divario aumentato dopo l’allungo di domenica a Sepang.
    Gli altri titoli decisi al fotofinish
    In passato, oltre allo scontro Marquez-Dovizioso nel 2017, altre tre volte i tifosi sono rimasti con il fiato sospero fino all’ultima gara. Nel 2015, fu l’anno della sfida interna tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, con la partecipazione di Marc Marquez. Il “Dottore” all’ultimo Gp è in vantaggio sullo spagnolo, ma una penalizzazione per la lotta con il numero 93 Honda a Sepang., lo costringe alla rimonta fino al quarto posto, piazzamento favorevole a Lorenzo che vince gara e mondiale. Rossi sfortunato anche nel 2006 quando sul +8 nei confronti di Nicky Hayden cadde lasciando strada al compianto statunitense. Nel mezzo la lotta tra Jorge Lorenzo e Marc Marquez nel 2013, con quest’ultimo capace di gestire i 13 punti di vantaggio e conquistare la vittoria iridata. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Quartaro è comunque un campione

    L’omaggio più bello a Marco Simoncelli, nel giorno e nel luogo della sua scomparsa 11 anni dopo, lo hanno firmato i primi quattro piloti al traguardo della MotoGP. I quali hanno confermato ciò che hanno mostrato nell’arco della stagione, e cioè di essere stati un passo sopra gli altri, “pound per pound”, a livello di guida. Perché se Pecco Bagnaia è effettivamente il leader del Mondiale, Enea Bastianini si gioca il podio finale con una moto 2021, la stessa di Marco Bezzecchi, rookie ormai abituato alle posizioni più nobili. E Fabio Quartararo? Il solo fatto che sia ancora in gioco per il Mondiale-bis con una Yamaha M1 non certo paragonabile alle Ducati è un segnale della grandezza del francese, che in Malesia ha strappato applausi, con un podio in condizioni quasi impossibili, tra la partenza da centro gruppo – quarta fila – e la piccola frattura alla mano sinistra. «Sono felice che il Mondiale arrivi ancora aperto a Valencia» ha sorriso il 23enne di Nizza dopo la gara, con il ghiaccio sulla mano sinistra. «L’infortunio non mi ha dato fastidio a livello di guida, il problema è che con la mano sinistra si aziona l’abbassatore di assetto, che qui viene utilizzato parecchio. Ma ho stretto i denti, e con gli antidolorifici e l’adrenalina, non ho sofferto troppo».
    Valencia
    Un tempo, Valencia era un feudo Yamaha, che a Cheste vinse le prime due edizioni del GP ai tempi della 500. L’autodromo-stadio è diventato negli anni il giardino di Jorge Lorenzo, che qui conquistò anche il polemico titolo del 2015. Quartararo rappresenta una sorta di versione evoluta del maiorchino sulla M1, eppure il campione 2021 non ha mai avuto troppa fortuna sul circuito dove, per ribaltare le sorti del Mondiale, dovrebbe vincere – impresa che gli manca da nove Gran Premi – con Bagnaia fuori dai primi 14 al traguardo. Ma per il momento a Quartararo basta aver interrotto il digiuno di podi, durato cinque gare. Merito anche di… Bagnaia: «Quando ho visto Pecco partire in quel modo davanti a me, ho capito di dover fare subito la differenza. Essere quinto alla prima curva mi ha facilitato le cose».
    Tifavo Enea
    Se con la super partenza Quartararo si è fatto subito largo nel gruppo – operazione che sarebbe stata molto più complicata nel corso della gara, considerando i pochi cavalli della Yamaha – in seguito non è però riuscito a mantenere il passo di Bagnaia e Bastianini. «Era fondamentale cercare di restare con le Ducati, ma sapevo che sarebbe stato difficile. Non ho fatto molti calcoli, sapevo soltanto che con Pecco davanti, mi serviva il podio. Mi sono avvicinato nel finale, ma ero davvero al limite con entrambe le gomme. Allora non mi restava che fare il tifo per Enea…».
    Onore delle armi
    Più che al Mondiale, El Diablo ha pensato a come ritrovare in sella le sensazioni di inizio stagione, e il responso è stato positivo. «Finalmente mi sono divertito». Il titolo, però, sembra quasi un miraggio. «A Valencia darò tutto. Ora vedremo l’esito della risonanza alla mano». L’esame verrà effettuato domani, al rientro in Spagna, ma ovviamente le conseguenze della caduta di sabato non limiteranno Quartararo nel tentativo estremo all’ultimo GP. E in caso di secondo posto finale, Fabio avrà comunque l’onore delle armi: «Posso essere orgoglioso, e comunque qui ho corso una delle mie gare migliori, pensando anche alla posizione di partenza». LEGGI TUTTO

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    MotoGp, la Ducati si aggiudica anche la classifica team

    SEPANG – La vittoria in rimonta di Francesco Bagnaia nel Gp di Malesia avvicina il pilota italiano della Ducati al primo titolo iridato in MotoGp e consegna matematicamente alla scuderia di Borgo Panigale il secondo titolo consecutivo nella classifica team. Queste le parole di un soddisfatto Luigi Dall’Igna “Una stagione davvero incredibile – spiega il direttore generale Ducati Corse – aggiungiamo anche la vittoria del titolo squadre: sono felicissimo perché tutti i ragazzi se lo meritano”.
    “Partenza incredibile di Pecco”
    Dall’Igna commenta anche la gara di Francesco Bagnaia e Jack Miller. “Una gara difficilissima: Pecco è stato bravissimo e ha vinto soprattutto grazie alla sua partenza straordinaria. Ha saputo tenere testa ad un Bastianini davvero competitivo ed è stata una bella sfida tra i due. Ora bisogna solo tenere i piedi per terra. Dobbiamo arrivare a Valencia con la stessa concentrazione avuta finora. Jack invece si è reso protagonista di una rimonta incredibile e se fosse stato più avanti avrebbe ottenuto qualcosa in più”, ha concluso il dirigente Ducati. LEGGI TUTTO