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    MotoGP: Bagnaia e il team Ducati invitati al Quirinale da Mattarella

    ROMA – E’ Pecco Bagnaia a prendersi la scena in questo mese di novembre per quanto riguarda il mondo del motorsport. Il torinese, laureatosi campione del mondo 2022 in MotoGP, ha conquistato il primo titolo in carriera nella classe regina grazie a una rimonta storica su Fabio Quartararo. Il Mondiale messo in bacheca è valso a Bagnaia e al team Ducati un invito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che inconterà così il classe 1997 e la squadra di Borgo Panigale.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Il 16 novembre l’incontro
    Mattarella ha quindi invitato Bagnaia e i rappresentanti del team Ducati per mercoledì 16 novembre alle ore 12, quando il neo campione del mondo sarà accolto al Quirinale dal Presidente della Repubblica. Bagnaia è il primo italiano a vincere un Mondiale dopo Valentino Rossi nel 2009, mentre la Ducati è tornata sul gradino più alto del podio nel Mondiale Piloti per la prima volta dal 2007, quando vinse con Casey Stoner. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Bagnaia e Ducati da Mattarella, il campione invitato al Quirinale

    ROMA – Pecco Bagnaia è l’uomo-copertina del mese di novembre nel mondo del motorsport. Il torinese, laureatosi campione del mondo 2022 in MotoGP, ha conquistato il primo titolo in carriera nella classe regina grazie a una rimonta storica su Fabio Quartararo. Il Mondiale messo in bacheca è valso a Bagnaia e al team Ducati un invito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che inconterà così il classe 1997 e la squadra di Borgo Panigale.Guarda la galleryBagnaia Campione del Mondo con la Ducati: l’abbraccio di Valentino Rossi
    L’incontro a metà mese
    Mattarella ha quindi invitato Bagnaia e i rappresentanti del team Ducati per mercoledì 16 novembre alle ore 12, quando il neo campione del mondo sarà accolto al Quirinale dal Presidente della Repubblica. Bagnaia è il primo italiano a vincere un Mondiale dopo Valentino Rossi nel 2009, mentre la Ducati è tornata sul gradino più alto del podio nel Mondiale Piloti per la prima volta dal 2007, quando vinse con Casey Stoner. LEGGI TUTTO

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    Bagnaia campione nella storia: il Mondo è tuo

    Campione del Mondo, cancellando errori, paure, un’attesa infinita della Ducati Godot e del Belpaese delle due ruote che aspettava da tredici anni l’erede di Valentino Rossi e da cinquanta un italiano che riportasse lassù in cima, al top della top class, una moto italiana. Dai tempi di Giacomo Agostini e della MV Agusta (in tutto erano solo altri due: Umberto Masetti su Gilera nel ‘50 e ‘52 e Libero Liberati, sempre su Gilera, nel ’57). Un ruggito che cancella l’ennesima delusione dell’altra Nazionale dei motori, della Ferrari che invece resta ancora al palo da quel 2007, che ora non sarà più un peso ma tornerà gioia. A Valencia, cancellando anche la prima grande ferita del Dottore, quella sconfitta che davanti alla tv fece piangere un ragazzino di Chivasso che aveva nove anni e già sognava di essere al suo posto. E ora c’è. Era il 2006 del Poo-Po-Po-PoPo-Poooo-Poo azzurro di Berlino, è il 2022 dei cori da stadio felici alla vigilia di un altro Mondiale senza l’Italia del pallone. In Qatar dove questa straordinaria cavalcata è iniziata a marzo con una caduta. La prima di cinque che l’hanno fatto precipitare a -91 dal sogno a giugno. Finisce a +17, grazie a 7 vittorie, 10 podi, 5 pole, 3 giri veloci, 189 condotti in testa e un anonimo 9° posto nell’ultima gara, ma con un colpo di genio e cattiveria da campione al secondo giro, quando battaglia per la prima volta con Fabio Quartararo e arriva una sportellata che gli fa perdere un’aletta e l’efficacia della GP22 ma nega al rivale la possibilità di restare agganciato a quelli davanti e vincere. L’unica chance per il francese di sperare. Pecco Bagnaia da Chivasso, nato Francesco il 14 gennaio 1997 a Torino ma da subito solo Pecco (soprannome datogli dalla sorella Carola). Adesso, con maglietta e parrucca rossa marcia di Prosecco, Carola ne gestisce come un metronomo ma il sorriso la vita da pilota.Sullo stesso argomentoPerché Bagnaia si chiama Pecco: la spiegazioneMoto Gp

    La vita di Pecco

    Assistente personale e amica della fidanzata Domizia Castagnini, fashion buyer con oltre trentamila follower che lavora un una boutique di moda. Nipote dell’ex calciatore Gianfranco Leoncini, di Chivasso come Pecco. Una storia partita da molto lontano. «C’è voluto tanto prima che si avvicinasse».E che dura da tanto. Sette anni. Dal 2019 convivono. A Pesaro, dove all’inizio del 2020 per l’esplosione della pandemia ha passato due mesi e mezzo senza potersi allenare al Ranch per colpa della burocrazia italiana. «Avevo ancora la residenza a Chivasso e quindi non potevo uscire di casa». Ma è arrivato Turbo, un bassotto. Quello che Pecco ha messo da tempo. Anche grazie agli affetti. Fondamentali nel sua essere. Mamma Stefania, quella che meno vuole apparire, papà Pietro, proprietario di un’azienda che produce e installa ascensori che lo voleva fantino perché appassionato di ippica. Ma galeotto fu il rombo della Ducati 996 dello zio Claudio. “Arriva Dodi” urlava Pecco quando lo sentiva, a distanza. «Ho subito amato la Ducati, per il rumore unico che faceva e il colore rosso, bellissimo» ripete Pecco, che nel calcio invece “veste” bianconero. Portato a 7 anni a un evento promozionale della Fim ad Alessandria «s’è innamorato, non è più sceso dalla minimoto – racconta Pietro -. Ne abbiamo presa una a nolo. Distruggeva le gomme nel parcheggio del centro commerciale. Poi il kartodromo di Viverone, è iniziato così». Nel 2007 la prima vittoria a Codogno, l’anno dopo la prima trasferta. «Sedici ore in camper fino in Danimarca, una figata». Nel 2010 il primo volo. In Spagna, per la 125, dove per due anni corre il Cev (con la squadra di Emilio Alzamora, l’ex manager di Marc Marquez) e dopo aver vinto l’Europeo minimoto. E aver conosciuto per la prima volta Quartararo, due anni più piccolo. Va a scuola. ITIS di Chivasso, Meccanica. «Facevo tante assenze e piovevano i due e i tre. Recuperare così diventa difficile e ho smesso».

    Rossi e l’Academy

    «Un bravo ragazzo, una bella famiglia» certifica anche Valentino, che l’ha salvato nel 2014, prendendolo nella sua Academy e nella sua neonata squadra dopo un primo anno di infelicità nel Mondiale di Moto3 col Team Italia e un compagno di squadra ingombrante e più dispettoso di lui, Romano Fenati, che s’è ritrovato nel box anche con lo VR46 Sky Racing Team. Riperderlo? No, così è stato indirizzato in Mahindra, da Aspar (Jorge Martinez). Dove, con una moto inferiore e Jorge Martin per compagno ma un clima sereno è esploso. A Le Mans 2015 il primo podio, l’anno dopo ad Assen la prima vittoria, tatuata con data (26/6/2016), layout e coordinate geografiche del circuito olandese. Nel 2017 il ritorno in VR46, con il passaggio in Moto2. Quattro podi, titolo di rookie dell’anno nella stagione del Mondiale di Franco Morbidelli. «Il riferimento, con la voglia di imitarlo, di batterlo, di migliorarmi». Nel 2018 tocca a lui. Campione a Sepang con 8 vittorie e 12 podi. E la firma con la Ducati per la MotoGP già in tasca da mesi. Team Pramac. Sfiora il podio in Australia, salta Valencia per la frattura del polso. L’anno dopo due gare per quella della tibia, al rientro è 2° a Misano. Guadagna il team ufficiale. È il 2021 di Quartararo, ma le ultime sei gare sono una cavalcata (4 vittorie, la prima ad Aragon). Inizia questa stagione nel ruolo di favorito, ma inizia male. La GP22 è complicata, non si sente ascoltato e deve fare troppe prove di novità in gara. «Non sono un collaudatore, sono un pilota» sbotta in Qatar dove cade travolgendo Martin. Quattro gare no, poi vince a Jerez, ma arrivano altri errori. Cade a La Mans in lotta con Bastianini e (dopo essere stato buttato giù da Nakagami a Barcellona) in Germania con Quartararo. E precipita a -91 con dieci gare da disputare. Mondiale finito per tutti. Non per lui. «Lì ho capito che Fabio era più completo di me, che dovevo migliorare». A Silverstone, prima della sosta estiva, inizia la grande rimonta. Quattro vittorie di fila, lo stop in Giappone, il sorpasso con i podi in Thailandia e Australia, la botta decisiva con la vittoria in Malesia. E weekend da paura che finisce con l’abbraccio di Quartararo. «Nessuna recriminazione: Pecco ha meritato il titolo, non ha mai smesso di crederci». LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Valentino Rossi e l'erede Bagnaia: “È dall'Academy che è speciale”

    VALENCIA – Pecco Bagnaia si è laureato campione del mondo in MotoGP per la prima volta in carriera. Decisivo il nono posto nel GP di Valencia, ultimo appuntamento stagionale, che gli ha consentito di chiudere davanti a Fabio Quartararo nella classifica generale. Tra i tanti complimenti ricevuti dal pilota della Ducati, spiccano ovviamente quelli di Valentino Rossi, presente nel paddock a Valencia, che nei giorni scorsi aveva messo in guardia Pecco. Il Dottore sembra aver finalmente trovato un erede, dato che da tredici anni un italiano non vinceva il titolo, anche se il cammino per emulare le gesta della leggenda di Urbino è ancora lungo e arduo. Fatto sta che Bagnaia è indubbiamente sulla strada giusta ed oggi ha messo il primo mattoncino per una carriera sulla scia del suo ‘maestro’. Ebbene sì, perché Pecco è un prodotto proprio della VR46 Academy e Rossi l’ha ricordato ai microfoni di Sky Sport.Guarda la galleryBagnaia Campione del Mondo con la Ducati: l’abbraccio di Valentino RossiGuarda la galleryLa storia della Ducati Mondiale: Bagnaia campione 15 anni dopo StonerGuarda la galleryMotoGP Ducati e Juventus: Pecco Bagnaia campione del mondo bianconero
    Rossi elogia Pecco
    “Quello che ha fatto Pecco è speciale. E’ una persona che ti rende molto partecipe, perciò lavorare con lui è bello ed è una cosa che si fa con gusto. I piloti della nostra Academy sono fortissimi, ma vogliamo sempre alzare il livello”. Queste le parole del Dottore, che ha poi analizzato il GP di Valencia: “E’ stata una gara sofferta e tosta fino alla fine, ma Pecco è stato molto bravo, soprattutto all’inizio con Quartararo. Personalmente ero tranquillo. L’ho visto rilassato dopo aver messo a posto la moto nel warm-up. Era ora che un italiano rivincesse il titolo di MotoGP”. Infine, Valentino è tornato a parlare della sua VR46 Academy: “Abbiamo dei piloti molto forti e vogliamo dare il massimo per loro. Bezzecchi e Marini? Hanno un grande potenziale, ma dobbiamo capire come comportarci con le moto che avranno. Noi siamo pronti per la prossima stagione”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Bagnaia campione, Rossi: “Pecco ha fatto qualcosa di speciale”

    VALENCIA – Pecco Bagnaia ha conquistato uno storico mondiale grazie al nono posto nel GP di Valencia, diventando il primo azzurro da Valentino Rossi a portare l’Italia sul tetto del mondo. Il ducatista ha avuto la meglio su Fabio Quartararo e l’ha fatto proprio davanti agli occhi del Dottore, presente nel paddock del circuito Ricardo Tormo. I due sono amici da molto tempo in quanto Pecco è cresciuto nella VR46 Academy e si sono anche sfidati in pista per breve tempo. Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Vale ha speso parole al miele per Bagnaia.
    Le parole di Rossi
    “Era ora che un italiano rivincesse il titolo di MotoGP. Ciò che ha fatto Pecco è speciale. E’ stata una gara sofferta e tosta fino alla fine, ma lui è stato molto bravo, soprattutto all’inizio con Quartararo. Personalmente ero tranquillo. Ho visto Pecco rilassato dopo aver messo a posto la moto nel warm-up” ha dichiarato Valentino, che poi ha svelato un pregio di Bagnaia: “Lavorare con lui è molto bello perché ti rende partecipe”. Infine, sulla possibilità di veder trionfare un altro italiano, magari un prodotto della stessa VR46 Academy, Rossi ha spiegato: “Bezzecchi e Marini hanno un grande potenziale e per il 2023 sono pronti. Vogliamo allo stesso tempo alzare il livello dell’Academy e puntare sui nostri piloti storici”. LEGGI TUTTO

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    GP Valencia, Bagnaia: “Gara più dura della mia vita, contavo i giri alla fine”

    VALENCIA – “Pecco Bagnaia campione del mondo come suona? Direi benissimo”. Ha esordito così il pilota della Ducati nell’intervista post gara. Bagnaia ha concluso al nono posto il GP di Valencia, ultimo appuntamento della stagione, ed ha conquistato il primo titolo in carriera nella classe regina. “È stata la gara più dura della mia vita. Il mio obiettivo era arrivare tra i primi cinque, ma dopo i primi giri ho iniziato a soffrire tanto. La cosa più importante è che abbiamo vinto il mondiale e siamo campioni del mondo. Giornata fantastica, sono molto felice”.
    Le parole di Pecco
    Tornato ai microfoni di Sky Sport, il talento di Chivasso ha aggiunto: “Incredibile essere campione del mondo, nel giorno della gara più difficile dell’anno ho provato l’emozione più bella di sempre. All’inizio andavo bene, poi ho perso l’aletta davanti ed ho iniziato a fare una fatica incredibile. Contavo i giri alla fine. Grazie al warm-up di stamattina mi sono tolto un peso di dosso. Ero preoccupato, mi dicevo che c’è il rischio di arrivare 15esimi se non avessimo messo a posto la moto. Dopo le difficoltà del weekend, invece, stamattina ho ritrovato la moto di sempre”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Gp Valencia: la classifica piloti finale

    VALENCIA – Francesco Bagnaia vince il Mondiale di MotoGP. Il pilota della Ducati si prende meno rischi possibili nel GP di Valencia e, in virtù del suo nono posto, può festeggiare il suo primo titolo nella classe regina. Battuto Fabio Quartararo, secondo con 17 punti di ritardo. Completa il podio un altro azzurro, Enea Bastianini, che chiude davanti ad Aleix Espargaro. Quinto Miller davanti a Brad Binder; delude Marc Marquez, solo 13°.
    La classifica finale
    1. Bagnaia 2652. Quartararo 2483. Bastianini 2194. Espargaro A. 2125. Miller 1896. B. Binder 1887. Rins 1738. Zarco 1669. Martin 15210. Oliveira 14911. Vinales 12212. Marini 12013. M. Marquez 11314. Bezzecchi 11115. Mir 8716. P. Espargaro 5617. A. Marquez 5018. Nakagami 4819. Morbidelli 4220. Di Giannantonio 2421. Dovizioso 1522. Fernandez 1423. Gardner 1324. D. Binder 1225. Crutchlow 1026. Bradl 227. Pirro 028. Savadori 029. Watanabe 030. Nagashima 031. Petrucci 0 LEGGI TUTTO