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    Australian Open: Solo i tennisti vaccinati potranno giocare il torneo

    Australian Open: Solo i tennisti vaccinati potranno giocare il torneo

    Ci sono state molte speculazioni negli ultimi mesi sulla questione se i tennisti non vaccinati potessero giocare gli Australian Open, ma ora è ufficiale: no! I tennisti senza il vaccino covid-19 non potranno partecipare al primo Grand Slam della stagione.
    La conferma è stata data dallo stesso Craig Tiley, direttore del torneo australiano, che non ha lasciato spazio a dubbi nella sua dichiarazione alla stampa locale.
    L’Australian Open, ricordiamo, non avrà alcuna restrizione riguardante il pubblico che, naturalmente, dovrà essere vaccinato.

    It’s full steam ahead for the Australian Open in January – with no crowd caps.
    Preparations for the event are officially kicking-off today. #9Today pic.twitter.com/LVFIGZdDln
    — The Today Show (@TheTodayShow) November 19, 2021 LEGGI TUTTO

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    Australian Open 2022 senza nessuna limitazione sugli spalti

    Australian Open 2022 senza nessuna limitazione sugli spalti

    I dubbi sul fatto che i tennisti non vaccinati possano partecipare agli Australian Open rimangono, ma sono arrivate buone notizie sulla capienza degli stadi.
    Il premier dello stato di Victoria, ha annunciato che il primo Grande Slam della stagione si svolgerà senza alcun limite di posti a sedere per tutta la durata della competizione.
    Daniel Andrews ha lodato lo sforzo della popolazione e ha fatto riferimento al fatto che il tasso del 90% della popolazione completamente vaccinata contro il Covid-19 è vicino ad essere raggiunto. L’Australian Open si prepara quindi a svolgersi senza limitazioni in termini di numero di tifosi, anche se solo le persone vaccinate potranno entrare negli impianti del Melbourne Park. LEGGI TUTTO

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    Il Premier dello stato di Victoria insiste: solo atleti vaccinati potranno gareggiare agli Australian Open

    Rod Laver Arena, Melbourne

    Ha fatto molto scalpore la rivelazione del contenuto di una email che la WTA ha inviato alle giocatrici (suscitando tra l’altro l’ira di Vika Azarenka contro il giornalista americano che he spifferato la comunicazione riservata) in merito alla possibilità di poter giocare in Australia anche senza un completo ciclo di vaccinazione anti-covid, sottostando ad un duro regime di quarantena e controlli regolari in seguito.
    La faccenda si complica ulteriormente dopo le ultimissime dichiarazioni di Daniel Andrews, Premier dello stato di Victoria, dove si trova Melbourne. Nessuna retromarcia o possibilità di una apertura ai non vaccinati, nemmeno per il torneo del Grande Slam che apre la stagione tennistica “down under”.
    Parlando ad ABC Radio, le parole del Premier sono inequivocabili: “Non credo ci sia altro da aggiungere: se vuoi uno dei visti per arrivare qua, allora devi essere vaccinato due volte. Tutte le persone che guarderanno i match agli Australian Open saranno state vaccinate due volte, tutte le persone che ci lavorano avranno avuto due dosi di vaccino. È logico che, se vuoi entrare nel paese per far parte di quel torneo, dovrai essere doppiamente vaccinato. Anche in moltissime parti dell’Asia e dell’Europa e altrove si può entrare solo con un ciclo di vaccino completato. Perché qua dovrebbe essere diverso?”.
    Eppure Brett Sutton, capo del dipartimento di salute e sicurezza dello stato, ritiene che il rischio di arrivi internazionali di persone non vaccinate possa essere adeguatamente gestito attraverso il già testato sistema di quarantena. L’ha dichiarato al quotidiano locale The Ace, affermando che quel piano, se accettato, potrebbe consentire ai giocatori di tennis non vaccinati di partecipare agli Australian Open il prossimo gennaio.
    La situazione sembra incerta e quantomeno caotica al momento. I tempi tecnici per organizzare il viaggio ed una eventuale quarantena pre-tornei australiani si fanno sempre più brevi… LEGGI TUTTO

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    Un documento riservato della WTA afferma che i non vaccinati giocheranno gli Australian Open dopo 15 giorni di quarantena e con restizioni

    Melbourne Park

    Un giornalista americano ha rivelato sui social un documento emesso dalla WTA (che doveva restare riservato alle sole tenniste e non diffuso) in cui vengono spiegati alle giocatrici i criteri di ingresso al prossimo Australian Open. Secondo questo documento, i tennisti che hanno completato un ciclo vaccinale completo potranno accedere tranquillamente nel paese e disputare il torneo in libertà, senza particolari restrizioni. Potranno arrivare in Australia dal primo dicembre, e partendo con un test negativo effettuato entro 72 ore dalla partenza, non dovranno sottostare ad alcuna quarantena e muoversi così liberamente una volta arrivati sul suolo australiano.
    Al contrario, i giocatori non sono vaccinati potranno entrare in Australia dopo il primo dicembre, sempre in possesso di un test negativo 72 ore prima della partenza, ma dovrebbero accettare e trascorrere un periodo di strettissima quarantena di due settimane all’arrivo e anche di essere sottoposti a test regolari in seguito durante la propria permanenza.
    Il documento inoltre afferma che il problema dei contatti stretti non è stato “ancora risolto al 100%” e che sono attesi ulteriori aggiornamenti nel corso dei prossimi giorni. Inoltre sembra che le qualificazioni dell’Australian Open 2022, che erano state spostate in Medio Oriente nel 2021, verranno svolte a Melbourne.
    Questa rivelazione sembra andare contro a quel che pochi giorni fa aveva affermato il dipartimento di sicurezza e sanità dello stato di Victoria, che era stato perentorio sull’argomento: solo sportivi che hanno completato un ciclo vaccinale anti-covid potranno accedere nel paese e competere in attività professionistiche. Visto il clamore di questa rivelazione, attendiamo a breve una risposta ufficiale delle autorità governative, ed anche della direzione degli Australian Open. LEGGI TUTTO

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    Ministro immigrazione australiana: “Solo con due dosi di vaccino è consentito l’accesso nel paese, anche per gli sportivi”

    Australian Open, Rod Laver Arena

    Il ministro australiano per l’immigrazione Alex Hawke ha confermato stamattina che tutti i visitatori in Australia, comprese le stelle del tennis, dovranno ricevere entrambe le vaccinazioni contro il virus prima di poter entrare e competere nel paese.
    Anche se Hawke ha negato, sembra una risposta indiretta a Novak Djokovic, che nella prima intervista rilasciata dopo US Open aveva espresso le sue preoccupazioni sulla ricezione del vaccino, rifiutandosi di commentare se fosse stato inoculato o meno, e ponendo così in serio dubbio la sua partecipazione agli Australian Open del prossimo gennaio.
    La notizia mette in grave dubbio la difesa del titolo 2021 del n.1 al mondo, che, se deciderà di restare fermo sulla propria posizione, potrebbe decidere di non viaggiare “down Under”.
    “Chiunque vorrà venire in Australia dovrà essere vaccinato due volte. Questa è una regola universale, non solo per i giocatori di tennis”, ha detto Hawke alla radio della Australian Broadcasting Corporation. “Non è un messaggio per Novak. È un messaggio per tutti coloro che desiderano visitare l’Australia. Dovrà essere vaccinato due volte”.
    Il ministro della sanità australiano Greg Hunt ha fatto eco ai commenti del suo collega mentre ha anche insistito in una conferenza stampa che le regole si applicano a tutti. “Si applicano a tutti senza paura o favore. Non importa se sei il numero 1 al mondo o se sei qualcos’altro”, ha detto.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Prime parole di Djokovic dopo US Open: “Giocherò nel 2021, non so in Australia. Non voglio partecipare alla guerra sui vaccini”

    Novak Djokovic

    Novak Djokovic torna a parlare dopo la dolorosissima sconfitta patita a US Open. Dopo un allenamento in patria, è stato intervistato dal media Blic, informando sulle proprie condizioni e sul suo prossimo programma. Si è detto sicuro di rientrare per il 1000 di Bercy, ATP Finals di Torino e Coppa Davis, mentre non ha ancora certezze per l’Australian Open, viste le restrizioni per i non vaccinati e la sua nota posizione no-vax. Ecco alcuni estratti del pensiero del n.1 del mondo, intervistato dopo un allenamento con Olga Danilovic.
    “Ho iniziato ad allenarmi oggi. Era passato molto tempo dall’ultima volta in cui avevo preso in mano una racchetta. Sì, ho allenato il mio fisico, ma oggi è stata la prima volta di nuovo in campo”. Come se Novak avesse bisogno di staccare, totalmente, dopo la rincorsa al Grande Slam, stoppata all’ultimo passo, a tre set dall’impresa leggendaria.
    Ecco il programma per il resto della stagione 2021: “Ho intenzione di giocare a Parigi, le ATP Finals a Torino e la Coppa Davis. Starò qui tutta la settimana, a Belgrado, e la settimana prima di Parigi lascerò la Serbia per dedicarmi di più all’allenamento. Il compleanno di Stefan è tra pochi giorni e noi saremo qui, a festeggiarlo con la famiglia. Ho trascorso la maggior parte del mio tempo qui a Belgrado. Sono impegnato nello sviluppo del Tennis Center e della mia futura Academy. Questo progetto mi dà molte soddisfazioni. Il mio desiderio è quello di trasmettere la storia della mia vita e carriera ai più piccoli”.
    Il capitolo più lungo è quello relativo alla delicata questione Australian Open. Ricordiamo che lo stato di Victoria dallo scorso 15 ottobre ha stabilito che solo atleti vaccinati possono competere in tornei e campionati professionistici. Un ostacolo enorme per ogni persona che rifiuta il vaccino anti-covid. Ecco il pensiero di Djokovic: “Sto seguendo quello che sta succedendo in Australia e credo che tra due o tre settimane verrà presa una decisione definitiva. Non credo che le condizioni cambino molto rispetto a quanto già sappiamo. Ci saranno molte restrizioni. Stanno cercando di migliorare le condizioni quest’anno. Il problema è che viaggi in aereo con una persona positiva, vaccinata o meno, e devi passare una quarantena di 14 giorni in camera tua. È successo a 70 giocatori quest’anno. Vorrei che tutti i giocatori si riunissero di più e fossero coinvolti nel processo decisionale. Mi sembra che non ci venga chiesto nulla. La verità è che non so se giocherò gli Australian Open. La situazione non è affatto buona”.
    Continua Novak: “Quest’anno in Australia non è stata una bella esperienza. Passare così tanto tempo nella stanza e poi dover giocare al meglio dei cinque set… Se queste decisioni vengono mantenute, penso che molti giocatori si chiederanno se andranno o meno, se vale la pena andarci… Non ho ancora deciso se giocherò a Melbourne. Ci sono molte speculazioni. I media speculano molto. C’è molta divisione nella società, tra chi è stato vaccinato e chi no. Questo, per me, è terrificante. Che qualcuno venga giudicato se vuole capire e decidere se vaccinarsi o meno… mi fa sentire deluso dalla società. Non rivelerò se sono vaccinato o meno. È una questione privata. Qualunque cosa tu dica, i media diffonderanno la paura tra la gente. Non voglio partecipare a questa guerra. Voglio andare in Australia, ma non so se lo farò. Al momento posso dire solo questo”.
    Parole importanti quelle di Djokovic, in cui conferma la propria delusione per la situazione generale, la volontà di capire come muoversi prima di prendere una decisione definitiva, ma vista la fermezza mostrata “down Under” dall’inizio della pandemia, pare difficile che possa essere offerto una sorta di “salvacondotto” a chi volesse giocare agli Australian Open da non vaccinato.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Lo stato di Victoria (Melbourne) impone il vaccino anti covid a tutti gli atleti pro. Ripercussioni sugli Australian Open?

    Melbourne Park

    L’Australia dall’inizio della pandemia di Covid-19 è stata una delle nazioni ad imporre regole più stringenti per contenere gli effetti devastanti del virus che ha cambiato il nostro modo di vivere. Tutti ricordiamo il lungo e travagliato avvicinamento agli Australian Open di quest’anno, la quarantena obbligatoria, le tante severe regole imposte a tutti i partecipanti al torneo. L’edizione 2022 del primo Slam stagionale potrebbe essere la prima in assoluto con tutti i tennisti in gara vaccinati.
    La stampa locale riporta una disposizione urgente del governo di Victoria (dove si trova Melbourne) che impone la vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19 per tutti gli atleti professionisti impegnati in competizioni nello stato.
    Il governo statale ha annunciato stamattina che ogni lavoratore deve ricevere almeno una dose di vaccino entro venerdì 15 ottobre per poter continuare a lavorare sul posto. Il ciclo vaccinale dovrà essere completato entro il 26 novembre.
    L’elenco dei lavoratori autorizzati nello stato di Victoria include “gli sportivi professionisti o ad alte prestazioni, i lavoratori che supportano la gestione sicura dello sport professionistico e il personale di radiodiffusione pubblica necessario per trasmettere lo sport professionistico“.
    I primi sportivi ad essere interessati dal nuovo regolamento sono tutti gli atleti delle leghe pro australiane (football, calcio, cricket, basket, ecc). Gillon McLachlan, CEO della lega del seguitissimo football australiano, ha dato il suo immediato sostegno alla vaccinazione dei giocatori: “Se vogliamo riprenderci la nostra vita e tornare a fare le cose nel modo più semplice e ad aprirci, dobbiamo essere vaccinati. Lo vediamo come il nostro percorso d’uscita e la nostra politica lo rifletterà”. Alcuni team della lega avevano già iniziato autonomamente a vaccinare i propri atleti prima dell’inizio della preparazione per la prossima stagione.
    A questo punto, sembra scontato che anche il tennis dovrà sottostare a questa regola. Ricordiamo che Craig Tiley, CEO di Tennis Australia e factotum del tennis “down under”, aveva lavorato instancabilmente per mediare tra le stingenti regole governative e le peculiarità del tennis, con giocatori che arrivano da ogni parte del mondo, ma alla fine ha dovuto accettare le leggi statali imponendo una severa quarantena ai tutti i tennisti in gara.
    Sarà curioso adesso vedere le reazioni dei tennisti. Molti non sono ancora vaccinati, diversi sono convinti no-vax. Come si comporterà per esempio il n.1 Djokovic, uno dei più convinti sostenitori della non obbligatorietà del vaccino?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Australian Open: anche per l’edizione 2022 le qualificazioni non si disputeranno a Melbourne

    Le qualificazioni per l’edizione 2022 degli Australian Open verrano disputate fuori dall’Australia, probabilmente tra Dubai e Abu Dhabi, sulla falsa riga di quello che è accaduto quest’anno. Non c’è ancora una nota ufficiale da parte di Craig Tiley, direttore del tennis “down under”, ma molti fonti internazionali concordano che a breve arriverà l’annuncio. Secondo fonti […] LEGGI TUTTO