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    Ducati, colpo Zarco in Australia, poi Bagnaia. Martin crolla nel finale, 5°

    PHILLIP ISLAND – Johann Zarco fa sua la gara del Gran Premio d’Australia, centrando la prima vittoria in carriera in MotoGP. Finale pazzo a Phillip Island, in una gara dominata da Jorge Martin, unico ad azzardare una morbida al posteriore: scelta che lo condanna negli ultimi giri, dove in pochi minuti perde tutto il vantaggio chiudendo addirittura quinto. Ad approfittarne è Francesco Bagnaia, che si muove bene nella bagarre e chiude secondo. Sul podio anche Fabio Di Giannantonio, al primo podio in carriera, con Brad Binder quarto. Marco Bezzecchi guadagna qualche posizione nel finale ed è sesto, Enea Bastianini chiude la top ten. LEGGI TUTTO

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    Classifica MotoGP dopo l’Australia: Bagnaia allunga su Martin

    PHILLIP ISLAND – Francesco Bagnaia allunga in vetta alla classifica piloti di MotoGP dopo la gara del Gran Premio d’Australia. Il pilota della Ducati ufficiale, grazie al secondo posto di Phillip Island, ha ora 27 punti di vantaggio su Jorge Martin, che sul circuito australiano paga una strategia azzardata e proprio all’ultimo giro passa da primo con margine a quinto al traguardo. Basti pensare che la situazione al penultimo giro, con Martin primo e Bagnaia quinto, vedeva lo spagnolo momentaneamente a soli 4 punti da Pecco. Sale a 73 punti, poi, il distacco di Marco Bezzecchi dal connazionale. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Australia: Martin imprendibile, pole e record. Bagnaia 3°

    PHILLIP ISLAND – Sarà Jorge Martin a scattare davanti a tutti nel Gran Premio d’Australia, valida come sedicesima tappa del mondiale di MotoGP. Lo spagnolo della Pramac ferma il cronometro in 1:27.246, un tempo da record che gli permette di scavare un solco di oltre quattro decimi sul resto del gruppo, a partire da Brad Binder e Francesco Bagnaia. Il campione torinese della Ducati, infatti, è riuscito a conquistarsi un posto in prima fila dopo essere passato dal Q1. Lontano il terzo contendente al titolo, Marco Bezzecchi, nono, mentre per Luca Marini occorre scendere al diciottesimo posto. LEGGI TUTTO

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    Diretta qualifiche e gara MotoGP Australia: dove vederle in tv

    PHILLIP ISLAND – È pronta a scattare la gara del Gran Premio d’Australia, valevole per il sedicesimo round della stagione di MotoGP. A causa del maltempo previsto per domenica, con fortissime raffiche di vento e pioggia, la gara è stata anticipata al sabato. Ecco, quindi, che nella stessa giornata, si terranno sia le qualifiche che la gara lunga. Sul circuito di Phillip Island si comincerà con il Q1 dalle 1:50 e il Q2 dalle 2:15 nella notte tra venerdì e sabato. Poi, dalle 6:10, il via alla gara. Le sessioni verranno trasmesse in diretta tv sui canali di Sky Sport dedicati alla MotoGP (canale 208), in streaming sul NOW e su Sky Go, mentre la gara sarà visibile in chiaro in differita dalle 13:30 su TV8. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Australia, diretta gara e qualifiche: dove vederle in tv e orario partenza

    PHILLIP ISLAND – Tutto pronto per la gara del Gran Premio d’Australia, valevole per la sedicesima tappa stagionale della MotoGP. Stravolto il programma del weekend, con la gara e la Sprint invertite rispetto all’ordine classico a causa del maltempo previsto per domenica. Ecco quindi che nella notte italiana tra venerdì e sabato, sul circuito di Phillip Island, andranno inizialmente in scena le qualifiche, con il Q1 dalle 1:50 e il Q2 dalle 2:15. Poi, dalle 6:10, la gara. Le sessioni verranno trasmesse in diretta tv sui canali di Sky Sport dedicati alla MotoGP (canale 208), in streaming sul NOW e su Sky Go, mentre la gara sarà visibile in chiaro in differita dalle 13:30 su TV8. LEGGI TUTTO

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    Furia Bagnaia, sbotta sui social contro i colleghi in Australia: “Inaccettabile”

    PHILLIP ISLAND – Per il secondo weekend di fila, Francesco Bagnaia ha mancato l’accesso diretto al Q2 delle qualifiche: nella Practice del Gran Premio d’Australia, infatti, il campione in carica della MotoGP ha chiuso con l’undicesimo tempo, e dovrà quindi passare per il Q1. Ma al numero 1 della Ducati, più che il risultato, non è andato giù il comportamento dei colleghi, definito “non ammissibile. Nel mio secondo tentativo, ho notato una decina di piloti temporeggiare, come in Moto3. Noi siamo in MotoGP, e dobbiamo dare l’esempio”, ha dichiarato Pecco dopo la sessione, aggiungendo: “Parliamo di una decina di piloti che ha rallentato per cercare la scia. Se avessi rallentato non mi avrebbe passato nessuno, l’unica cosa da fare era spingere”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp Australia, cambia il giorno e l’orario della gara: ecco quando si correrà

    PHILLIP ISLAND – Il maltempo stravolge i piani del Gran Premio d’Australia, sede della sedicesima tappa stagionale della MotoGP. Le previsioni per domenica, in particolare, hanno portato gli steward a invertire la gara e la Sprint, per cercare di limitare l’impatto negativo dei forti venti e della pioggia previsti. Ecco quindi che la gara è stata anticipata a sabato, quando in Italia saranno le 6:10, mentre la Sprint, sempre che il tempo lo permetta, si disputerà domenica mattina alle 5. LEGGI TUTTO

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    F1 2023, Gp Australia: le pagelle. FIA inqualificabile, paradosso Ferrari, Verstappen inarrivabile

    Va in archivio anche il terzo appuntamento del mondiale 2023 di Formula 1. Dall’Australia, precisamente da Melbourne, il Circus va in pausa per tre settimane con certezze e perplessità che non sembrano trovare risposte. Una verità assoluta è la superiorità netta (ma non imbarazzante come nelle prime due gare) della Red Bull, che torna alla vittoria sul circuito australiano con Max Verstappen. Segnali di ripresa dalla Ferrari, nonostante il risultato molto negativo. Ma la copertina è tutta per l’ennesima, scellerata dimostrazione di inadeguatezza della FIA.

    VOTO 10 ALLA PROFEZIA DI ECCLESTONE
    “Per gli americani sarà anche una gran cosa, ma stanno trasformando il mio ristorante di lusso in un banalissimo McDonald’s”. Con queste parole datate 28 ottobre 2017, Bernie Ecclestone sembrava preannunciare ciò che, di fatto, si sta vedendo negli ultimi anni. Quanto successo a Melbourne incarna perfettamente il senso delle parole dell’ex patron della Formula 1, che da sport adrenalinico e di nicchia è stato trasformato da Liberty Media in fenomeno da baraccone utile solo per costruirci serie televisive.
    VOTO 9 A VERSTAPPEN E ALLA RED BULL, VINCENTI MA NON PERFETTI
    Nelle prime due gare hanno rasentato la perfezione. Nel week-end di Melbourne, però, Max Verstappen e la Red Bull si sono limitati ad essere vincenti. Già, perché il team campione del mondo non ha condotto un Gran Premio da lode, lasciando qua e là sbavature che, tuttavia, non hanno cambiato la sostanza: la RB19 resta di un altro pianeta. Per l’olandese il momento più alto è stato il giro da alieno in qualifica, che gli è valso la pole. In gara, poi, si è limitato al “compitino”, dopo un paio di partenze non brillanti e un errore a fine gara. Ma alla fine conta il risultato.
    VOTO 8 A HAMILTON E ALONSO, VECCHI (?) LEONI INDOMABILI
    38 anni il primo, 41 il secondo. Eppure, l’età per Lewis Hamilton e Fernando Alonso continua ad essere soltanto un numero. In una pista amica per entrambi, i due “vecchietti” della Formula 1 dimostrano ancora una volta tutto il loro talento e la loro qualità, conquistando gli altri due gradini del podio con pieno merito. L’inglese trova un feeling inaspettato con la Mercedes, mentre lo spagnolo continua la sua terza giovinezza, confermandosi l’unico (insieme a Verstappen) sempre a podio nelle prime gare. Qualcuno li cloni.
    VOTO 7 A SAINZ, BRAVO E SFORTUNATO
    Il dodicesimo posto finale, drogato da una penalità su cui si può discutere ampiamente, tradisce la gara coriacea di Carlos Sainz. Paradossalmente resa tale proprio dalla sfortuna: già, quella che dopo il cambio anticipato di gomme al nono giro, lo blocca all’11°posto per via della bandiera rossa. Da lì inizia una sequenza di sorpassi impressionante, su tutti quello meraviglioso su Gasly per il quarto posto. Alla fine è vittima della follia della FIA, anche se una percentuale di responsabilità nel contatto con Alonso dopo la seconda ripartenza resta. Però, per spirito e (finalmente) ritmo, la gara resta molto positiva.

    VOTO 6 ALLA FERRARI, A SECCO DI PUNTI MA CON TIMIDI SEGNALI POSITIVI
    Il paradosso è lo 0 alla voce punti raccolti nel week-end migliore della stagione, almeno in termini di prestazione. La Ferrari, fondamentalmente, ritrova risposte incoraggianti in Australia, come testimonia la gara solida di Sainz (al netto della penalità finale). Resta intatta, ovviamente, l’opinione di macchina nata malissimo e, ad oggi, desolatamente quarta forza del mondiale. Ma per tentare una risalita che appare complicatissima, serve trovare qualche spiraglio di positività. Certo, se poi si evitassero certe topiche come in qualifica (la pioggia quando arriva?), che compromettono tutto il lavoro del team, tutto sarebbe migliore…
    VOTO 5 ALLA SFORTUNA DI RUSSELL
    Poteva essere un week-end da sogno, chissà… Di sicuro, alla fine si è rivelato un incubo. Il riassunto della domenica di George Russell è degno delle montagne russe. Partenza bruciante a mettere le ruote davanti a Verstappen, buttata via dalla scelta (discutibile) della Mercedes di richiamarlo ai box dopo l’incidente di Albon, sacrificando in un certo senso anche la gara di Hamilton. Da lì, poi, il climax della sfortuna tocca i picchi più alti: prima la bandiera rossa che lo fa crollare al settimo posto, poi la rottura del motore che chiude una gara dal sapore di “ciò che poteva essere, ma che non è stato”.
    VOTO 4 A LECLERC, TROPPO AZIENDALISTA E POCO PILOTA
    Dalle stelle alle stalle. Un anno fa un dominio da rievocare memorie schumacheriane, ora una gara durata appena tre curve. E forse, il week-end australiano di Charles Leclerc non poteva che chiudersi in questo modo. Figlio di una mancanza di feeling con il tracciato esplosa al sabato, quando in qualifica si consuma l’ennesimo patatrac fratricida con l’ingegnere di pista Marcos e Carlos Sainz. Una nuova occasione per mettere in evidenza la scarsa vena istintiva propria di un campione del monegasco che può aiutare in situazioni da 50-50, su cui prende la paga anche dal compagno di squadra. Il resto, poi, è tutto una conseguenza: la foga di recuperare, lo scontro con Stroll, l’epilogo nella ghiaia.
    VOTO 3 AL SUICIDIO ALPINE TARGATO GASLY-OCON
    Fino al 56° giro, si è vista l’Alpine in formato 2022. Il team francese, soprattutto con Pierre Gasly, si è reso protagonista di una corsa di assoluto livello, elevata dal corpo a corpo con Carlos Sainz per il quarto posto. A stupire, in particolare, è stato il ritmo della macchina, davvero ben bilanciata e in grado di ambire a posizioni interessanti. Tutto, però, è stato buttato alle ortiche dal suicidio dopo la seconda ripartenza: uno scontro in famiglia con Ocon che costa punti preziosissimi, gettando nello sconforto tutto il team.
    VOTO 2 A XAVI MARCOS, UNO DEI PROBLEMI DELLA FERRARI
    Tanti indizi fanno indiscutibilmente una prova: Xavi Marcos è uno dei problemi della Ferrari. Sia chiaro, non il più grave, o quello a cui dare assoluta priorità, ma uno di quelli che contribuisce a rendere più complessa la situazione. Nel rapporto tra pilota e ingegnere di pista la base dovrebbe essere una chiarezza nella comunicazione: ecco, con Charles Leclerc sembra esserci tutto fuorché questo. Manca chiarezza, manca (forse) anche fiducia del pilota nei confronti del suo primo riferimento. Tutto ben sintetizzato nei concitati team radio nei minuti finali delle qualifiche. Che fanno il palio con quello (imbarazzante) di Jeddah. Proprio perché è un problema piccolo (rispetto agli altri), l’impegno richiesto per risolverlo non dovrebbe essere elevato. A buon intenditor…
    VOTO 1 ALLA FIA, ABILE A OLTREPASSARE SEMPRE I LIMITI DEL RIDICOLO
    La deriva mainstream a cui sta andando incontro la Formula 1 ha fatto perdere completamente la bussola alla FIA. Che, evidentemente, ha dimenticato l’ABC del regolamento del Circus, che deve mettere in cima la sicurezza dei piloti. Ecco, come si pretende di farlo se pensi di riproporre la stessa procedura di ripartenza del 9° giro al 56°? Per indole i piloti sono portati a rischiare, così ne amplifichi inevitabilmente le possibili conseguenze. Stride particolarmente, poi, la volontà di chiudere la gara con la bandiera a scacchi, seppur con un solo giro da compiere: come mai a Monza nel 2022 tutta questa voglia non c’era? In tutto questo, le tempistiche della penalità per Sainz sembrano quasi quisquilie. LEGGI TUTTO