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    Jannik Sinner partirà nel 2023 da Adelaide

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    Jannik Sinner inizierà la stagione 2023 dal torneo ATP 250 di Adelaide.L’azzurro partirà da Adelaide per cercare di rientrare nei top ten.
    Aveva detto nei giorni scorsi: “Partirò da Adelaide. Con il mio team abbiamo deciso di partire da lì, anche perché Darren Cahill è di Adelaide e quindi abbiamo deciso di partire così, non andrò alla United Cup”. LEGGI TUTTO

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    Musetti: “Avere molte soluzioni tecniche è una benedizione, ma può diventare anche una maledizione”

    Lorenzo Musetti

    Lorenzo Musetti ha rilasciato un’intervista al magazine tedesco Tennis Magazin, in cui spazia su vari temi. Molto interessante la parte relativa al suo gioco, in particolare le parole sul suo rovescio. È il colpo più spettacolare e amato dal pubblico, e anche il suo preferito, visto che l’ha sempre sentito in modo totalmente naturale. Conferma il suo amore per Roger Federer, ma se si parla di rovescio il suo cuore batte per quello (strepitoso) di David Nalbandian, anche se a due mani. Riportiamo alcuni passaggi dell’intervista.
    “Il mio idolo d’infanzia è sempre stato Roger Federer, ma quando si parla del miglior rovescio, penso a Nalbandian” rivela Lorenzo. “È vero che gioco il rovescio a una mano, ma il rovescio che mi è piaciuto di più è stato quello di Nalbandian, anche se era a due mani. Secondo me il suo rovescio è stato uno dei più belli del circuito. Ho avuto anche modo di conoscerlo, attualmente è l’allenatore di Miomir Kecmanovic. Siamo amici, ci alleniamo spesso insieme. A volte, quando colpisco un rovescio vincente lungo la linea, immagino di essere David”.
    Ecco la storia del suo rovescio a una mano, in campo arma letale soprattutto quando accelera all’improvviso col lungo linea. Eppure per Lorenzo, non è il rovescio in sé il suo vero punto di forza. “Nessuno mi ha insegnato a colpire il rovescio a una mano, è stata una scelta naturale. Ricordo che la prima volta che ho preso in mano una racchetta ho iniziato a colpire il rovescio a una mano, penso di aver preso la decisione giusta fin dai primi colpi della mia vita e non ho mai voluto cambiarla. A volte, per il gusto di farlo, ho provato a fare il rovescio a due mani in qualche allenamento, ma non ho mai capito come farlo correttamente. Mi piace giocare a sinistra con una sola mano, non cambierei mai. Pro e contro? Penso che con una mano si senta meglio la palla, si abbia più tocco, si può variare molto le giocate, sia cercando il lungo linea che con il cross. Puoi anche giocare con topspin o slice. Non è un colpo facile, non basta il braccio, ci vuole anche grande capacità fisica, stabilità ed equilibrio per giocare il rovescio a una mano, ma credo sia meglio del rovescio a due mani. Quando si è risposta non è facile, soprattutto sui campi veloci, ma io ho sempre fatto così e sono contento. Se è la mia arma più grande? Non direi, credo che il mio punto di forza sia la varietà di gioco, quando cerco di fare più colpi possibili, anche se non sempre funziona per me”.
    Il seguente passaggio è molto interessante, poiché conferma quello che abbiamo osservato sul campo negli ultimi mesi e che ci aveva confessato lo scorso autunno il suo coach Tartarini: il vantaggio dell’avere un bagaglio tecnico enorme può diventare uno svantaggio se non ben gestito. L’aver migliorato e soprattutto razionalizzato molte fasi di gioco è stata la chiave per l’importante scatto in avanti del toscano compiuto negli ultimi mesi. “Avere tutti i colpi può essere una maledizione o una benedizione, ma in questo momento la vedo più come una benedizione. Alla fine, se sai gestire e indirizzare negli scambi tutte le tue abilità puoi ottenere risultati importanti. Sono cose innate, se non ce l’hai naturalmente sono difficili da imparare. Io sono molto felice di avere questa diversità di gioco in campo, anche se a volte può essere una maledizione se la non gestisco bene, ma fa parte del gioco, quindi lo accetto“.
    Tartarini è il suo coach da sempre, Musetti è estremamente felice di averlo a fianco: “Sono cresciuto con lui, abbiamo un rapporto molto speciale che dura da moltissimi anni. Per me è importantissimo averlo al mio fianco, recentemente abbiamo iniziato a lavorare anche con Umberto Rianna. Sento che siamo una grande squadra, siamo preparati per giocare ai massimi livelli”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    United Cup: Ecco tutti i gruppi completi. Entrano anche Bulgaria e Kazakistan

    Grigor Dimitrov nella foto

    La Bulgaria (attraverso la classifica del suo giocatore numero uno ATP, Grigor Dimitrov) e il Kazakistan (combinando le classifiche dei suoi migliori giocatori nel femminile e maschile) sono stati annunciati mercoledì come gli ultimi due paesi a qualificarsi per la United Cup che partirà dal prossimo 29 dicembre.
    I bulgari giocheranno nel Gruppo A a Perth e il Kazakistan nel Gruppo B a Brisbane.
    Gruppo A (a Perth): Grecia, Belgio e BulgariaGruppo B (a Brisbane): Polonia, Svizzera e KazakistanGruppo C (a Sydney): Stati Uniti, Germania e Repubblica CecaGruppo D (a Sydney): Spagna, Australia e Gran BretagnaGruppo E (a Brisbane): ITALIA, Brasile e NorvegiaGruppo F (a Perth): Francia, Croazia e Argentina LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal: “Ruud può diventare n.1 al mondo”

    Casper Ruud

    Casper Ruud ha vissuto un 2022 di grande crescita che l’ha portato a disputare le finali Slam a Roland Garros e US Open, oltre al recentissimo match per il titolo alle Finals di Torino. Purtroppo per lui, ha perso tutte e tre le grandi finali, sconfitto rispettivamente da Rafael Nadal, Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. A questo filotto di sconfitte importanti, si aggiunge anche la finale al Masters 1000 di Miami.
    Se avesse vinto il titolo a New York, sarebbe diventato n.1 del ranking mondiale, posizione invece andata ad Alcaraz e mantenuta sino al termine della stagione dal talento spagnolo. Con tre finali “pesanti perse”, è un’annata positiva o negativa per Ruud? Decisamente molto positiva, anche se qualcuno si ostina a chiamarlo già “perdente”, affermazione assolutamente ingenerosa per un ragazzo cresciuto a dismisura negli ultimi 3 anni, passato dall’essere un tennista molto competitivo sulla terra battuta a giocatore tostissimo in ogni condizione e torneo.
    La svolta decisiva nella sua carriera è stata l’approdo alla Rafa Nadal Academy nell’inverno nel 2019, dove ha imparato dalla famiglia Nadal metodi di lavoro e affinato la propria tecnica di gioco, diventata via via sempre più completa. Proprio zio Toni Nadal continua a credere fermamente nelle possibilità del più forte tennista norvegese di sempre. Così lo storico coach di Rafa ha parlato di Ruud, di quando è sbarcato nella sua accademia e delle prospettive del tennista nordico.
    “Ricordo benissimo quando Casper è arrivato da noi. Grande lavoratore, si è subito messo a disposizione e ha imparato molto. Quando è arrivato in accademia aveva un brutto rovescio perché secondo me faceva un pessimo movimento con le gambe. Abbiamo dovuto lavorare specificamente in quell’area. Ora il suo rovescio è abbastanza buono” racconta Toni, che continua affermando “Ogni anno è stato in grado di migliorarsi un po’. Tuttavia se torno al giocatore che era arrivato all’accademia e a quei tempi, non pensavo che potesse crescere così tanto da  poter essere il numero 2 al mondo. Credito a lui per esser migliorato così tanto. Adesso è un tennista molto più completo e forte.  Ho seguito molte delle sue partite, è davvero un ottimo tennista. Può essere il futuro numero 1”.
    Affermazione importante quella di Toni Nadal, anche se del resto al n.1 c’è già arrivato molto molto vicino già lo scorso settembre. Adesso sta a Casper iniziare a vincere i grandi tornei. Finora in carriera ha vinto 9 tornei ATP (3 quest’anno), 8 sulla terra battuta. Tutti di categoria ATP 250. LEGGI TUTTO

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    Ranking ATP e giovani nati dal 2000: chi è cresciuto di più nella stagione 2022

    Lorenzo Musetti, uno dei nati dal 2000 più migliorato quest’anno

    Con la stagione ATP quasi conclusa (restano alcuni Challenger), è interessante analizzare la classifica dei giovani nati dal 2000 rispetto alla stessa settimana dello scorso anno, per valutare chi è salito maggiormente, chi non ha rispettato le attese di crescita e chi invece si è proprio fermato o quasi. Ecco la lista dei giovani nati nel nuovo millennio che hanno terminato la stagione in top100, con la differenza in classifica rispetto al 22 novembre 2021. Ovviamente guida questa graduatoria il fenomenale Carlos Alcaraz, che ha chiuso il 2022 da più giovane n.1 di sempre, con un eccellente +31 rispetto ad un anno fa.
    Carlos Alcaraz – 19 anni – n.1 (+31 posizioni)
    Felix Auger-Aliassime – 22 anni – n.6 (+5)
    Holger Rune – 19 anni – n.11 (+92)
    Jannik Sinner – 21 anni – n,15 (-5)
    Lorenzo Musetti – 20 anni – n.23 (+36)
    Sebastian Korda – 22 anni – n.34 (+7)
    Jack Draper – 20 anni – n.42 (+223)
    Sebastian Baez – 21 anni – n.43 (+54)
    Brandon Nakashima – 21 anni – n.47 (+21)
    Jenson Brooksby – 22 anni – n.48 (+8)
    Jiri Lehecka – 21 anni – n.81 (+60)
    Chun-Hisin Tseng – 21 anni – n.88 (+100)
    Ben Shelton – 20 anni – n.97 (+476)
    Questa la fascia dei top 100. Andando a vedere la fascia 100-200, troviamo i moltissimi azzurri che quest’anno sono cresciuti arrivando in posizioni importanti del ranking: Luca Nardi e Francesco Maestrelli (19 anni), Flavio Cobolli, Giulio Zeppieri e Luciano Darderi (20 anni), Francesco Passaro, Matteo Arnaldi e Mattia Bellucci (21 anni). Per questa fascia di ranking entro la top200, faremo un’analisi dettagliata tra una decina di giorni, alla conclusione della stagione Challenger 2022.
    Tornando ai dati degli attuali top100 nati dal 2000, oltre ad Alcaraz, impressionante è stata la crescita di Holger Rune, ad un passo dalla top10, ma anche i balzi notevolissimi di Jack Draper (finalmente in salute, ha mostrato tutto il proprio valore) e quello appena compiuto da Ben Shelton grazie ai tre Challenger vinti di fila che l’hanno portato tra i migliori cento al mondo con quasi 500 posizioni conquistate rispetto allo scorso anno. Bene anche l’argentino Baez, diventato tennista assai solido e capace di chiudere l’anno tra i migliori 50.
    Anche i numeri confermano l’ottima ascesa di Lorenzo Musetti: le 36 posizioni guadagnate sono frutto di notevoli miglioramenti compiuti a livello tecnico e agonistico, grazie ai quali ha ottenuto vittorie di prestigio (su tutte l’indimenticabile coppa ad Amburgo battendo Alcaraz in finale).
    Al di sotto delle aspettative le annate degli statunitensi Korda e Brooksby, sono cresciuti ma davvero di poco. Felix Auger-Aliassime ha dato struttura e solidità al suo tennis, infrangendo il tabù “finali”. Una crescita soprattutto mentale che l’ha portato a vincere 4 tornei ed entrare meritatamente nella top10. “Solo” cinque posizioni per lui, ma che posizioni… Gli scalini nel ranking non sono affatto tutti uguali.
    Purtroppo ha perso 5 posti Jannik Sinner. Tra tutti i giovani citati era quello più avanti in classifica, quindi salire era indubbiamente più complesso. Complessa è stata soprattutto la sua annata, per i tanti motivi che conosciamo, dai mille problemi fisici al cambio repentino di guida tecnica e fisica. A breve faremo un bilancio della sua stagione più dettagliato, come gli altri italiani.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Come sarebbe la top 10 ATP di fine stagione con i punti di Wimbledon? Novak Djokovic a soli 180 punti da Carlos Alcaraz

    Novak Djokovic classe 1987, n.5 del mondo – Foto Getty Images

    La classIfica 2022 dei top si è conclusa dopo l’ultimo torneo della stagione, dato che le finali di Coppa Davis non hanno alcun impatto sulla classifica. Ma c’è una domanda che è stata posta più volte nel corso della stagione e che ora ha una risposta definitiva: come sarebbe la classifica se fossero stati assegnati i punti di Wimbledon?
    Ecco la top 10 finale, con Nick Kyrgios che rimarrebbe fuori in 11ª posizione. Carlos Alcaraz manterrebbe la testa della classifica, ma con Novak Djokovic vicinissimo, il giocatore serbo, infatti, è quello che è rimasto più svantaggio dal non assegnare i punti di Wimbledon e anche perchè non ha potuto giocare nemmeno agli Australian Open e gli Us Open. Anche Cameron Norrie avrebbe fatto un salto notevole nel ranking.
    TOP 10 REALE DI FINE STAGIONE1 – Carlos Alcaraz – 6.820 punti2 – Rafael Nadal – 6.020 punti3 – Casper Ruud – 5.820 punti4 – Stefanos Tsitsipas – 5.550 punti5 – Novak Djokovic – 4.820 punti6 – Felix Auger-Aliassime – 4.195 punti7 – Daniil Medvedev – 4.065 punti8 – Andrey Rublev – 3.930 punti9 – Taylor Fritz – 3.355 punti10 – Hubert Hurkacz – 2.905 punti
    I 10 MIGLIORI GIOCATORI DI FINE STAGIONE CON PUNTI DI WIMBLEDON1 – Carlos Alcaraz – 7.000 punti2 – Novak Djokovic (+3) – 6.820 punti3 – Rafael Nadal (-1) – 6.740 punti4 – Casper Ruud (-1) – 5.830 punti5 – Stefanos Tsitsipas (-1) – 5.730 punti6 – Felix Auger-Aliassime (=) – 4.240 punti7 – Daniil Medvedev (=) – 4.065 punti8 – Andrey Rublev (=) – 3.930 punti9 – Taylor Fritz (=) – 3.715 punti10 – Cameron Norrie (+4) – 3.165 punti11 – Nick Kyrgios: 3070 punti (+11)12- Hubert Hurkacz: 2915 punti (-2)13- Holger Rune: 2898 punti (-2)14- Jannik Sinner: 2760 punti (+1)15- Alexander Zverev: 2700 punti (-3)16- Pablo Carreno Busta: 2505 punti (-3)17- Matteo Berrettini: 2375 punti (-1)18- Frances Tiafoe: 2180 punti (+1)19- Denis Shapovalov: 2120 punti (-1)20- Marin Cilic: 2105 punti (-3) LEGGI TUTTO

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    Ivanisevic: “Djokovic migliorerà ancora, è determinato a farlo”

    Goran e Novak

    Goran Ivanisevic non ha nascosto la propria soddisfazione per l’ennesimo grande trionfo del suo assistito, Novak Djokovic. A detta dell’ex campione di Wimbledon, il segreto di Novak è la sua incredibile determinazione nella ricerca di miglioramenti nel proprio gioco e stile di vita per essere ogni giorno un atleta e tennista più forte. Queste alcune dichiarazioni del coach croato dopo la vittoria di “Nole” alla seconda edizione delle Finals disputata a Torino.
    “Novak si allena ancora più duramente rispetto a quando aveva 22 anni. Ecco perché è ancora così forte ed è per questo che continuerà a migliorare in futuro”, dichiara Ivanisevic. “La sua volontà di allenarsi, la determinazione a migliorare, la volontà di essere sempre migliore è sorprendente. Si sta prendendo cura del suo corpo in ogni dettaglio. Ai miei tempi, la mia generazione ha smesso di giocare a tennis intorno ai 30, 31 anni. Eri già vecchio pronto per il ritiro. Ora non è più così, è incredibile, e con Djokovic al massimo”.
    “Guarda Roger un paio di anni fa. Guarda Rafa. Tutti parlano di come stiano arrivando giovani giocatori. È fantastico per il tennis… Adesso abbiamo il più giovane numero 1 al mondo di sempre, Alcaraz, capace di fare cose incredibili quest’anno. Ma guardate Novak. Ha ancora fame, sta ancora vincendo i tornei più importanti e giocando un tennis incredibile. Ha appena vinto e già mi ha parlato di cosa fare per preparare al meglio la prossima stagione. È un ragazzo che ha come unico obiettivo il proprio miglioramento. Dedica la massima attenzione alla cura del suo corpo. Guardate come si muove in campo, come scivola, con quale controllo. È fantastico”, continua Ivanisevic. “C’è sempre qualcosa in cui puoi lavorare per essere migliore. E questo non riguarda solo Novak, ci sono altri tennisti che nonostante stiano giocando in età molto avanzata continuano a giocare molto bene, forse alcuni di loro stanno giocando il proprio miglior tennis adesso. È incredibile”.
    Relativamente alla finale, tutto sommato una vittoria comoda per il serbo, Ivanisevic ha sottolineato l’importanza del servizio e della sua capacità di giocare al meglio nei momenti importanti. In effetti, da quando Goran è all’angolo di “Nole”, il servizio del campione serbo è diventato impressionante per efficacia, anche se meno esplosivo ed appariscente dei cosiddetti “big server”. Per il croato tuttavia, alla battuta Novak è sempre stato forte, ma poco considerato. “Si Novak oggi serve molto bene, ma io credo che il suo servizio sia stato il colpo più sottovalutato della sua intera carriera. Se guardate a molte sue partite, anche di cinque o dieci anni fa, il servizio lo ha sempre salvato in qualche modo. Ma ora va ancora meglio. Specialmente questa settimana, ha tenuto una percentuale incredibile, abbinata ad una precisione  incredibile. Ogni volta che ne aveva bisogno, ha tirato una prima palla di servizio ottima. La sua seconda di servizio è cresciuta. Molti non parlano del suo servizio, se ne dimenticano, ma invece è stato spesso cruciale. Ritengo che abbia uno dei migliori servizi al mondo. Soprattutto quando la situazione di punteggio è delicata, sotto pressione”.
    Considerazione giustissima, che racconta tante vittorie di prestigio del serbo negli ultimi anni. Per esempio, le vittorie a Wimbledon contro Matteo Berrettini e Roger Federer nel 2019 e 2021. In tutti i momenti delicati di quelle finali, i punti che hanno fatto la differenza li ha fatti con il servizio. Non Ace a tutta, ma servizi precisi, vari, perfetti. La classe del campione. LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “Sapere che potrò giocare in Australia è un grande sollievo. Alcaraz? Merita di essere n.1”

    Novak Djokovic

    Dopo l’ottima vittoria contro Andrey Rublev, Novak Djokovic si è presentato alla stampa a Torino molto sereno. Ha spaziato su vari temi, dai complimenti ad Alcaraz per aver terminato il 2022 da n.1, alla questione Australia. Il serbo si è detto felice e sollevato che la questione sembra davvero conclusa, a suo favore. Riportiamo alcuni estratti delle parole di “Nole”, sempre più favorito per la vittoria al Master di quest’anno.
    “Sono stato molto felice di ricevere la notizia ieri (sulla prossima decisione del governo australiano, ndr). Sì, ovviamente è stato un sollievo sapendo quello che io e le persone a me più vicine nella mia vita abbiamo passato quest’anno con quello che è successo in Australia e ovviamente dopo l’Australia. Non potevo certo ricevere notizie migliori, anche durante questo torneo. Ha influenzato il mio gioco oggi? Mi piacerebbe credere che l’abbia fatto, ma in realtà non credo che mi abbia influenzato granché perché ho familiarità con ciò che devo fare e come prepararmi ad ogni partita. Ovviamente, sapere che ora ho la certezza su quello che sarà il mio programma nella off season, con la prospettiva di iniziare la stagione in Australia, ha anche alleggerito parte della pressione che io e la mia squadra abbiamo sentito. Il solo ricevere la sicurezza di quel che sarà rende la cosa ottima per tutti noi. L’Australian Open è il Grande Slam in cui ho ottenuto il maggior successo. Ho alcuni dei miei migliori ricordi lì. Voglio tornare, voglio giocare a tennis, fare quello che so fare meglio, spero di trascorrere una fantastica estate australiana”.
    Chiedono a Novak se il non aver giocato più dopo Wimbledon è stato importante per chiudere bene la stagione. “Il vantaggio di non giocare molti tornei è di essere più fresco rispetto a quando giochi molto di più, il che è logico. Allo stesso tempo è stato un anno molto insolito per me. Ho perso alcuni grandi tornei, due Slam su quattro. Essere in grado di giocare come sto giocando negli ultimi mesi è qualcosa di cui sono molto grato e per cui ho lavorato sodo perché ho avuto più tempo per allenarmi. Ho trascorso un bel po’ di tempo con il mio allenatore e con la mia squadra in campo, fuori dal campo, cercando di perfezionare il mio gioco. A volte vorrei, nella stagione del tennis maschile professionistico, avere un po’ più di tempo per avere davvero quei blocchi di allenamento più lunghi nei quali puoi davvero lavorare sul tuo gioco e sul tuo corpo, che penso sia molto importante. Allo stesso tempo capisco che ci sono molti giocatori che vogliono giocare di più, che hanno più opportunità, più tornei, quindi lo capisco. Sono anche nella fase della mia carriera in cui sono in grado di scegliere quali tornei giocare e dove voglio raggiungere il picco, in quale momento della stagione. Spero che la prossima stagione tutto torni alla normalità, in modo da poter giocare nella maggior parte dei tornei in cui voglio essere presente”.
    Novak crede che Alcaraz sia n.1 con pieno merito: “Se lo merita. Nessun dubbio a riguardo. Non voglio entrare in discussione su cosa sarebbe successo se io avessi giocato di più, o qualunque altra cosa. È quello che è. La realtà è che è il numero 1. Merita di essere lì. Ha vinto uno slam. Ha vinto molte partite nei tornei. Penso che sia un grande volto nuovo e un giocatore importante per il nostro sport. È un ragazzo molto simpatico. Si allena molto duramente, ha una buona squadra fatta di brave persone intorno a lui. Rappresenta bene se stesso e il tennis. Trovo solo cose positive da dire su di lui. Per quanto riguarda la mia stagione, come dicevo poco fa, è stata una stagione molto particolare per me. Ovviamente ho perso molti grandi tornei. Ma posso dire di aver imparato molto quest’anno su me stesso, sul mondo in cui vivo e anche su alcune persone che si sono comportate in un certo modo con me durante l’intero processo. Sono sempre grato di vivere esperienze, non importa quali siano le esperienze. Cerco di essere ottimista e positivo nella vita. Non vedo l’ora di iniziare il nuovo anno in Australia e vedremo come andrà il prossimo anno”.
    Ultima considerazione su Felix Auger-Aliassime, giocatore esploso a un livello superiore quest’autunno. “Felix ha un’ottima reputazione nel circuito. Prima di tutto, è una persona molto simpatica. Saluta sempre tutti ed è stato sempre molto rispettoso. Penso sia molto importante per ogni giovane giocatore che arriva tra i big avere rispetto per i giocatori che hanno in qualche modo aperto loro la strada per poter essere nel tour e giocare a questo meraviglioso sport. Ha una grande etica lavorativa. È un giocatore molto completo. È migliorato enormemente negli ultimi mesi, in particolare, direi da sei a 12 mesi. I suoi risultati lo stanno dimostrando: ha vinto i tre tornei di fila, finora ha giocato un tennis incredibile indoor. Mi ha battuto nella Laver Cup. Se avrò la possibilità di affrontarlo qui, vorrei restituirgli il favore (sorridendo). No, voglio dire, ci siamo allenati qui prima del torneo. Porta sempre intensità in campo, cosa che mi piace. È molto focalizzato, ha davvero una buona squadra di persone intorno a lui. È sulla buona strada. Adesso è tra i primi 10. È già in giro da qualche anno, sappiamo di cosa è capace. Sappiamo che è uno dei migliori giocatori al mondo. Può ugualmente giocare bene su tutte le superfici. Può essere una minaccia per tutti, essere uno dei favoriti per i più grandi titoli del mondo”. LEGGI TUTTO