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    ATP Award 2022: Coric il “comeback player”, Ferrero il coach dell’anno

    Born Coric con il trofeo di Cincinnati 2022

    L’ATP attraverso il suo sito ufficiale ha comunicato altri due ATP Award per la stagione 2022.
    Il croato Borna Coric si è aggiudicato il premio come “Comeback player”, ossia il tennista capace di tornare a grandi risultati e prestazioni dopo gravi problemi che l’hanno tenuto lontano dal tour. Nel caso del croato, gravi problemi alla spalla, un’operazione e seguente lunga riabilitazione, ne hanno messo seriamente a rischio la carriera al massimo livello. Borna non s’è dato per vinto, ha sofferto, è rientrato a piccoli passi (disputando anche alcuni Challenger in Italia quest’anno), fino alla clamorosa vittoria al Masters 1000 di Cincinnati, nel quale ha messo in fila Nadal, Auger-Aliassime e Tsitsipas.
    “Sono super felice” afferma Borna, “Ovviamente significa molto per me dopo una stagione molto, molto difficile e dopo l’operazione alla spalla. Quindi tutto quello che posso dire è grazie mille dal profondo del mio cuore. Significa molto per me e ovviamente spero che la mia prossima stagione sia ancora migliore”.
    Ha superato gli altri candidati al premio, Dominic Thiem, Stan Wawrinka e Wu Yibing.
    Il coach dell’anno è invece Juan Carlos Ferrero, capace di portare Carlos Alcaraz a chiudere l’anno dal n.1 al mondo (il più giovane di sempre) dopo il successo a US Open, primo Slam che ha coronato un’annata straordinaria. Sotto la guida sapiente di Ferrero, Alcaraz prima del successo a New York ha vinto due Masters 1000, Rio, Barcellona, passando dal n.32 dello scorso gennaio alla vetta del ranking.
    “È stata un’annata incredibile” afferma Ferrero, “fortunatamente tutto il nostro lavoro ha pagato con grandi risultati e ora anche questo premio. Ho conosciuto Carlos quando aveva 13 anni, ci allenammo insieme alla mia accademia e faceva esattamente tutto quello che fa adesso, ma in miniatura. È venuto a lavorare da noi a 15 anni, era rigido e senza muscoli, ma anche terribilmente veloce in campo e nell’imparare”. JC Ferrero aveva vista giusto, quel ragazzino piccolo e rapido aveva davvero qualcosa di speciale. LEGGI TUTTO

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    Le pagelle 2022 degli italiani: Lorenzo Musetti

    Lorenzo Musetti

    “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”. Parole e musica di Michael Jordan, uno degli sportivi più forti e carismatici di tutti i tempi. Traslando questa frase dal basket al tennis, da uno sport di squadra a una disciplina individuale nel quale la squadra intorno resta elemento fondamentale, trovo che queste parole calzino a pennello per descrivere il fenomenale 2022 di Lorenzo Musetti. Talento. Lavoro. Intelligenza. Tre elementi necessari per eccellere, basilari nel tennis e nella vita del 20enne toscano, che nella stagione da poco conclusa è stato semplicemente l’azzurro già in top 100 cresciuto di più, passato dal n.59 ATP di fine 2021 all’attuale n.23 del ranking mondiale.
    Come sempre nel tennis, i numeri vanno saputi leggere ed interpretare. Il miglioramento di “Muso” infatti va ben oltre quei 36 posti in classifica scalati nel 2022, che l’hanno portato a un passo dall’eccellenza, i migliori venti tennisti al mondo. Il più trentasei e l’attuale numero 23 (guarda caso, quello iconico di Michael Jordan…) sono un importante riscontro aritmetico della crescita esponenziale del tennis di Lorenzo. Un tennis passato dall’essere delizioso manifesto della definizione di talento tecnico, braccio fatato, leggerezza e stile classico, a gioco assai più consistente, continuo, razionale. Vincente. Questo è il vero traguardo raggiunto da Musetti, il più importante, ben più dei due tornei vinti e delle molte posizioni scalate nel ranking.
    Il gioco di Lorenzo affascina, soprattutto gli amanti dei “gesti bianchi”, ma non solo. Se si guarda all’estero (esercizio sempre salutare quello di uscire della visione nostrana delle cose proiettandosi verso orizzonti diversi), tutti i più grandi esperti ed osservatori della disciplina da tempo osservano con la massima attenzione l’evoluzione di Musetti, anche più di quella di Sinner, Berrettini e compagnia. Nel 2022 per questioni personali ho parlato con diversi ex giocatori del Matteo-nazionale, ma nel corso della chiacchierata la domanda arrivava sempre, puntale: “Ma Musetti…”. Lorenzo ha un tennis troppo bello, vario e divertente per lasciare indifferenti. Musetti incarna il tennis nella sua purezza con i suoi movimenti eleganti, con quelle pennellate d’autore che disegnano traiettorie mai uguali, sorprendono e divertono. Musetti incarna l’ideale del tennis che più appassiona, per questo è un ragazzo molto seguito in tutto il mondo, un atleta che piace ed intriga. Un tennis esteticamente straordinario il suo, ma fino allo scorso anno ancora poco consistente, non continuo, con diversi limiti in più esecuzioni se spinto al massimo livello. Per questo nei (troppi) dibattiti su di lui, molti nutrivano dubbi sul percorso di crescita, sul coach Tartarini, sulla direzione da prendere. Dubbi che il suo 2022, soprattutto la parte conclusiva, hanno spazzato via. Lorenzo è maturato, ha inserito grandi novità nel suo gioco, diventato non solo bello ma anche assai più tosto ed efficace.
    C’è voluto del tempo, era scontato che la sua crescita sarebbe stata (e continuerà nel prossimo anno) più lenta. Quando hai tanto talento, molte possibilità, giochi con grande istinto “sentendo” la palla, le geometrie, le rotazioni, il campo, le vibrazioni intorno a te, non è affatto facile gestire in modo razionale tutti questi “impostori” e dare un ordine razionale che possa indirizzare il talento in risultati concreti. Tutti i grandi creatori di gioco maturano più tardi, hanno bisogno di tempo per sperimentare su se stessi situazioni e alternative, trovando un via. La testa di un creativo come Lorenzo vede in frazioni di secondo cose che noi normali tennisti nemmeno potremo immaginare. Un “Muso” deve lavorare tanto per domare istinti e portarli su schemi efficaci, senza castrare la sua fantasia ma facendola correre a tutta su binari sicuri. Questo è stato un lavoro lungo e difficile, tutt’altro che concluso, ma che nel 2022 ha portato i primi grandi risultati.
    La sua stagione è iniziata così così, la prima grande vittoria a Rotterdam su Hurkacz al secondo turno, in mezzo a troppe sconfitte e prestazioni ancora un po’ timide, nelle quali i suoi colpi parevano un po’ trattenuti, titubanti. Una prima fondamentale svolta è arrivata in Davis, in Slovacchia. Quel weekend che tanto ha tolto a Lorenzo Sonego, moltissimo ha dato a Lorenzo Musetti. Capitan Volandri l’ha buttato in campo nel match decisivo, il carrarino ha risposto presente, reggendo il peso del momento e trovando una vittoria in rimonta preziosissima per la nostra squadra e terribilmente importante per lui. Un successo che gli ha dato fiducia, non nell’immediato ma fondamentale per farlo maturare. Niente di buono infatti è successo nella trasferta sul cemento USA, ma al rientro, sulla terra in Europa, ecco i primi buoni risultati. Ancora a sprazzi, ma nel suo gioco si sono iniziati a vedere netti miglioramenti col diritto, sempre più veloce ed efficace, e nel servizio, più esplosivo – ma ancora poco continuo – con la prima palla. Quarti a Marrakech, una bellissima vittoria a Monte Carlo vs. Auger-Aliassime, con il Centre Court tutto in piedi ad applaudire una prestazione tecnicamente sontuosa. Al 1000 di Madrid passa le quali e vince 4 match di fila, prima di gettare la spugna vs. Zverev. Maledetto problema muscolare che lo costringe a saltare Roma. A Roland Garros rientra con poco tennis nelle gambe, va avanti due set vs. Tsitsipas e subisce la rimonta del finalista 2021 dello Slam “rosso”. Gli piovono addosso tante critiche “non regge”, ma il mormorio della gente è cieco, non riesce a vedere quanto quel diritto stia diventando ficcante, più anticipato e diretto sulla palla. Prima della sfortunata mini stagione su erba, si prende il titolo al Challenger di Forlì, lottando pure fin troppo, ma una vittoria è sempre salutare.
    La settimana del 18 luglio è una di quelle che ricorderà per tutta la vita. Amburgo, ex Master-Series, adesso ATP 500, torneo dalla grande tradizione e campi discretamente rapidi. Musetti vola. Regola uno dopo l’altro Lajovic, Ruusuvuori, Davidovich-Fokina, l’emergente Cerundolo in semi e quindi alla domenica si ritrova all di là della rete Carlos Alcaraz, il fenomeno. È semplicemente la partita più bella del 2022. La vince Lorenzo, un film drammatico e tecnicamente bellissimo, in tre set. Quel match meriterebbe un articolo a se stante, per rivivere emozioni clamorose. È il primo torneo ATP in carriera, vinto contro quello che diventerà presto n.1, giocando un tennis eccezionale. L’ennesima conferma che nelle grandi occasioni il suo talento non si deprime, ma esplode. Sente il momento, il pubblico, il rivale, e si esalta.
    Sul cemento in nord America non ottiene granché, ma il lavoro eseguito sul veloce paga straordinari dividendi dopo US Open, in autunno. Lorenzo cambia passo. Il suo gioco diventa sempre più sicuro, veloce, efficace. La prima palla schizza verso le stelle per percentuali, e oltre ai numeri gli porta punti importanti e decisive aperture di campo per entrare forte col diritto. Un diritto diventato assai più stabile, con uno swing più corto, più diretto nella palla e una chiusura splendida, con la palla che esce veloce e sicura. Servizio e diritto cresciuti notevolmente, a sostenere le sue meravigliose sbracciate e cambi di ritmo col rovescio. Ancora troppe palle corte rischiate, qualche momento di confusione tattica, ma niente a che vedere con il tennista titubante, difensivo e attendista di pochi mesi prima. Grazie a questo tennis più rapido e gesti meno ampi, la posizione in campo è meno arretrata, e anche la risposta è migliorata, pur restando la fase meno efficace del suo gioco. Un gioco che lo porta alle semifinali a Sofia, semifinali a Firenze, al titolo a Napoli battendo Berrettini in una finale tutta azzurra. Arriva nei quarti a Bercy, dopo aver battuto Cilic, Basilashvili e soprattutto demolito Ruud, prima di arrendersi a un Djokovic troppo forte. In Davis non brilla, ma ci sta dopo una cavalcata così importante.
    Ci sarebbe ancora tantissimo da scrivere, ma mi fermo qua. Musetti ha vissuto un 2022 notevole, ma sottolineo ancora che più dei risultati è stato lo scatto in avanti nel gioco ad essere la sua vera vittoria. Nel novembre del 2021 Tartarini durante le NextGen Finals disse in sintesi “dobbiamo dare razionalità al suo gioco, deve fare meno cose e farle al meglio”. Missione compiuta. Adesso è necessario continuare su questa strada, rafforzando anche la seconda di servizio e soprattutto l’efficacia e continuità in risposta. I migliori servono benissimo, la risposta di Lorenzo deve esser molto di più di una sicura rimessa in campo, deve permettergli di non perdere campo e porre già problemi al rivale. Il suo obiettivo per il 2023 è continuare il miglioramento, entrare nella top20 e puntare alla seconda settimana negli Slam. Con il suo talento, l’intelligenza dimostrata da tutto il suo team, e la voglia di lavorare che non gli manca, nessun risultato gli è precluso. Nessuno. 
    Voto al 2022 di Lorenzo Musetti: 8
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Holger Rune premiato dall’ATP come “Newcomer of the year”

    Holger Rune

    È il 19enne danese Holger Rune il vincitore dell’ATP Award “Newcomer of the Year” 2022. Holger è stato protagonista di una stagione sensazionale, che lo ha visto vincere tre titoli ATP Tour (tra cui il Masters 1000 di Bercy battendo in finale Djokovic e nel percorso altri fortissimi avversari classificati nella top10), raggiungendo per la prima volta la Top 10 del ranking mondiale. Primi successi di una carriera che è facile prevedere radiosa e ricca di soddisfazioni.
    “Sono super felice di essere stato premiato con Newcomer of the Year, questo significa molto per me”, ha detto Rune al sito ufficiale ATP. “Ho lavorato molto duramente tutto l’anno per fare il meglio possibile, ed è davvero bello vedere che i miei colleghi hanno votato per me, quindi questo significa molto. Non vedo l’ora che arrivi il 2023 e, si spera, sarà un altro grande anno”.
    Iniziata la stagione 2022 appena fuori dalla top100, il suo anno è stato un crescendo continuo con un finale clamoroso. Rune ha vinto il suo primo titolo ATP Tour al BMW Open di Monaco a maggio, appena due giorni dopo aver compiuto 19 anni, prima di sconfiggere Stefanos Tsitsipas al Roland Garros raggiungendo il suo primo quarto di finale in un torneo del Grande Slam. Il danese in autunno è letteralmente esploso, alzando altri due titoli (Stoccolma e Bercy) e vincendo 19 delle sue ultime 21 partite dell’anno.
    Nella categoria ha superato gli altri giovani candidati Jack Draper, Jiri Lehecka, Ben Shelton e Chun-Hsin Tseng. Tutto lascia pensare che Rune nel 2023 sarà uno dei grandi protagonisti nei tornei maggiori. LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal votato tennista preferito dai tifosi per la prima volta in carriera

    Rafael Nadal nella foto – Foto Sposito-FIT

    A 36 anni, Rafael Nadal ha ottenuto un riconoscimento per la prima volta nella sua carriera. Lo spagnolo è stato votato il tennista preferito dai tifosi nel 2022, ricevendo il premio dagli ATP Awards, che continuano a essere divulgati in questi giorni. Qualcosa che è stato reso possibile dalla fine della carriera di Roger Federer, dato che lo svizzero è sempre stato il più votato ininterrottamente dal 2003.
    Questa volta, Nadal si è imposto nella votazione pubblica ed è stato orgoglioso di ricevere questo premio simbolico. “Sono molto felice. Mi fa sentire molto bene e non potrò mai ringraziarvi abbastanza non solo per questo premio, ma anche per tutto il sostegno che ricevo in ogni angolo del mondo. Significa tanto per me e non vedo l’ora che arrivi il 2023 per condividere ancora una volta grandi momenti con voi”.
    Nadal è il quarto tennista ad essere il preferito dai tifosi, dopo Gustavo Kuerten nel 2000, Marat Safin nel 2001 e 2002 e Federer dal 2003.

    The fans love Rafa, and Rafa loves the fans ❤️@RafaelNadal | #ATPAwards pic.twitter.com/9ifu4Hwm4q
    — ATP Tour (@atptour) December 13, 2022 LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Adelaide 2 e ATP 250 Auckland: Entry List Md. Due azzurri ad Adelaide. Fognini in Nuova Zelanda

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    Adelaide 2 250 H 28 16 Saturday FinalAuckland 250 H 28 16 Saturday Final

    (Clicca per vedere l’entry list) ATP 250 Adelaide 2 (MD) Inizio torneo: 09/01/2023 | Ultimo agg.: 13/12/2022 23:12Main Draw (cut off: 47 – Data entry list: 13/12/22 – Special Exempts: 0/0)

    #entrylist_box .reset4181 {
    margin-top: -168px;
    }

    8. A. Rublev13. P. Carreno Busta20. K. Khachanov21. R. Bautista Agut22. N. Kyrgios23. L. Musetti27. D. Evans29. M. Kecmanovic31. A. Davidovich Fokina32. T. Paul33. S. Korda34. M. Cressy36. Y. Nishioka39. A. Ramos-Vinolas40. E. Ruusuvuori42. J. Draper44. A. Rinderknech45. L. Sonego47. B. Nakashima  Alternates

    #entrylist_box .resetAlternates4181 {
    margin-top: -168px;
    }

    1. K. Edmund (48)*pr2. C. Moutet (51)3. F. Krajinovic (54)4. M. Huesler (56)5. A. Karatsev (59)6. B. Bonzi (60)7. M. McDonald (63)8. J. Wolf (66)9. D. Elahi Gala (67)10. R. Gasquet (68)11. M. Ymer (69)12. L. Djere (70)13. T. Monteiro (71)14. B. Zapata Mir (72)15. I. Ivashka (73)16. R. Carballes (74)17. F. Coria (75)18. O. Otte (76)19. C. O (78)20. T. Martin Etc (79)  LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Adelaide 1 e ATP 250 Pune: Entry list Qualificazioni. Due azzurri in India

    Mattia Bellucci nella foto

    ADELAIDE ATP 250 ADELAIDE INTERNATIONAL 1 H 32 PUNE ATP 250 TATA OPEN MAHARASHTRA H 28 H

    (Clicca per vedere l’entry list) ATP 250 Adelaide 1 (Q) Inizio torneo: 01/01/2023 | Ultimo agg.: 13/12/2022 23:03Main Draw (cut off: 100 – Data entry list: 13/12/22 – Special Exempts: 0/0)

    #entrylist_box .reset4172 {
    margin-top: -120px;
    }

    68. R. Gasquet69. M. Ymer78. C. O79. T. Martin Etcheverry83. S. Kwon84. J. Thompson86. U. Humbert88. R. Safiullin90. G. Barrere92. T. Daniel93. T. Kokkinakis96. B. Shelton99. V. Pospisil100. Z. Zhang Alternates

    #entrylist_box .resetAlternates4172 {
    margin-top: -168px;
    }

    1. D. Thiem (103)2. Y. Wu (116)3. A. Popyrin (120)4. Y. Hanfmann (128)5. J. Millman (147)6. J. Duckworth (155)7. G. Brouwer (157)8. L. Riedi (158)9. A. Kovacevic (159)10. G. Zeppieri (162)11. R. Hijikata (165)12. E. Couacaud (175)13. F. Mena (177)14. E. Nava (179)15. A. Pellegrino (182)16. R. Olivo (183)17. O. Krutykh (188)18. M. Kukushkin (191)19. J. Shang (194)20. N. Hardt (201)  LEGGI TUTTO

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    ATP e ITF lanciano un progetto per accelerare l’ascesa per i migliori giovani under18

    Gabriel Debru, vincitore di Roland Garros junior 2022

    ATP e ITF annunciano di aver raggiunto un accordo per porre in essere una novità che definiscono “Accelerator Programme”, ossia un sistema che aiuterà i migliori giocatori under 18 a velocizzare il loro ingresso nel tennis che conta grazie ad accessi prioritari nei tornei Challenger ATP 50-75 ed eventi ITF M15 – M25.
    Questa novità è un’aggiunta al nuovo e importante piano di ristrutturazione, soprattutto per il consistente aumento dei Prize money, nei Challenger dal 2023, novità già annunciate lo scorso settembre. Il sistema funzionerà assegnando ai migliori 20 giovani della classifica ITF Junior di fine stagione un massimo di otto Accelerator Spots, in pratica un strumento simile alle classiche wild card, da utilizzare in tornei Challenger 50 – 75 nell’anno successivo. Quindi 8 finestre importanti per competere in tornei Pro di ottimo livello, con la possibilità di guadagnare punti preziosi per scalare il ranking.
    Questi posti privilegiati saranno divisi tra posti per accesso diretto al main draw (per i top 10 del ranking junior) e per i tabelloni di qualificazione (riservati ai giovani che hanno terminato una stagione tra la posizione n 11 e la 20). Inoltre i giovani tennisti otterranno anche due Accelerator Spots riservati a tornei ITF M15 – M25. I giovani che hanno chiuso la stagione junior con un ranking compreso tra il n.21 e il n.30 invece potranno disporre dei otto “accelerator” riservati in tornei ITF M15 – M25.
    Queste opportunità sono riservate anche ai vincitori dei tornei dello Slam junior – massime vetrine giovanili – da usare in tornei Challenger; ai finalisti degli Slam giovanili invece si apriranno le porte per otto “quali”, come in pratica i tennisti posizionati dal n.11 al n.20.
    Così parla Andrea Gaudenzi (Presidente ATP) in merito alla innovazione: “Il tennis è sempre stato uno sport che premia chi lavora duramente, dobbiamo creare un ambiente che permetta ai giovani di prospettiva di raggiungere il loro potenziale. È nostra responsabilità creare le giuste opportunità e permettere loro di crescere in questo sport. L’Accelerator Programme creerà un percorso ben delineato per la prossima generazione di campioni e non vediamo l’ora di vederlo in funzione nel 2023”.
    David Haggerty, Presidente dell’ITF: “È importante che il mondo del tennis lavori insieme per creare nuove opportunità per i giovani giocatori. Lavorando insieme possiamo creare un futuro importante per questo sport, garantendo alle nuove generazioni l’opportunità di crescere ed esprimere il proprio potenziale fino al massimo livello. Siamo entusiasti di far parte di questo programma che funzione in modo che tutto ciò possa accadere”. LEGGI TUTTO

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    Le pagelle 2022 degli italiani: Lorenzo Sonego

    Lorenzo Sonego

    Più di un voto, è un’immagine la miglior descrizione del 2022 di Lorenzo Sonego: un suo ritratto pensieroso, in chiaroscuro. Il piemontese ha vissuto una stagione complicata, che l’ha visto scivolare dal n.27 di fine 2021 all’attuale n.45. Meno 18 posizioni, caduta arginata dalla fondamentale vittoria all’ATP 250 di Metz, al quale era entrato da n.65 nel ranking. Un successo che insieme alla splendida, gladiatoria prestazione in Davis a Malaga ha letteralmente salvato un’annata che altrimenti sarebbe stata deludente e del tutto insufficiente.
    C’era da aspettasi più di un ostacolo nel suo cammino quest’anno. Sonego nel 2021 ha disputato una stagione eccezionale, probabilmente superiore alle sue stesse aspettative. Per alcuni, è addirittura andato oltre alle sue capacità. Su questo giudizio non concordo, perché ho sempre ritenuto (e scritto) che Lorenzo avesse ancora un potenziale del tutto inesplorato, soprattutto a se stesso; ma se riavvolgiamo il nastro della nostra memoria alla settimana degli Internazionali di Roma, beh, in quei giorni benedetti “Sonny” non camminava sul mattone tritato ma quasi sulle acque… Vittorie una più bella, sofferta e meritata dell’altra, sino alla semifinale, dove riuscì a giocare per quasi tutto il match alla pari con Mr. quasi grande Slam Novak Djokovic, costringendolo a tirare fuori le migliori giocate del proprio repertorio per arginare e superare la furia agonistica del nostro. Tantissime sono state le prestazioni splendide nel 2021 per Sonego. Ha giocato tanto, ha giocato bene, si è meritato un best ranking eccezionale di n.21 il 4 ottobre. A ripensare cosa era Lorenzo Sonego solo 4 anni fa, quando ancora non era un top100 con importanti limiti tecnici, questo pareva impossibile.
    Niente è impossibile per chi osa sognare. Niente è precluso per chi ha capacità fisica e riesce massimizzare il proprio talento con un lavoro di grande qualità, mentalità vincente aperta alla critica, al miglioramento, all’umiltà. Umile sì, dimesso mai. Sonego ha scritto alcune delle pagine più belle ed esaltanti del nostro tennis negli anni recenti. Vittorie magari meno roboanti rispetto ad altri azzurri ma ottenute con una grinta, testa, mentalità e agonismo di feroce bellezza. Lorenzo ha messo su un servizio fantastico, un diritto con il quale può chiudere il punto contro i migliori, il tutto sorretto da un’energia inesauribile, fiducia sterminata ed entusiasmo contagioso. In queste ultime tre parole si concentra il 2022 grigio del torinese: energia, fiducia, entusiasmo. Quelle che sono state le sue armi nei momenti migliori, nella stagione appena andata in archivio sono spesso mancate. Era la stagione della conferma, la più difficile. Era lecito aspettarsi ostacoli, che sono puntualmente arrivati, aggravati da un weekend per lui nefasto che gli ha maledettamente complicato tutto.
    Dopo un inizio di 2022 promettente (quarti a Sydney, terzo turno molto lottato agli Australian Open e la semifinale sul rosso a Buenos Aires), qualcosa si è guastato. Ha attraversato un momento fisico poco brillante, qualche settimana così così, culminata con una mazzata micidiale sul piano mentale: la sconfitta in Davis in Slovacchia contro Horansky. Una partita brutta, giocata male sotto tutti i punti di vista, in cui i “demoni” della battuta d’arresto patita sempre con la maglia azzurra a fine 2021 contro il croato Gojo sono tornati maligni a pungolarlo, fino a deprimerlo. Un macigno che l’ha accompagnato per mesi, in troppe sconfitte contro avversari alla sua portata. Da lì a Roma ha raccolto due vittorie in sei tornei, perdendo una caterva di punti ma soprattutto non ritrovando mai quella fiducia, energia ed entusiasmo che l’hanno sostenuto nei momenti migliori della propria carriera, permettendogli di giocare un tennis spregiudicato in attacco e difensivamente tostissimo. Nemmeno è stato fortunato a Wimbledon, con quella partita vs. Nadal che grida ancora vendetta per l’episodio avuto con l’iberico, da molti non capito e che ha ulteriormente sofferto sul piano mentale, pur avendo lui ragione al 100%. Per tutta l’estate ha giocato pensieroso, poco spavaldo, a caccia di una scintilla che lo riaccendesse, senza riuscirci.
    Per fortuna la settimana “sì” è arrivata Metz, dove ha messo in fila Karatsev, Simon, Korda, il top10 Hurkacz e in finale quel matto di Bublik, alzando finalmente il primo torneo stagionale (terzo in carriera). Un’iniezione di fiducia di cui aveva assoluto bisogno, che l’ha rivitalizzato tanto da spingerlo a ritrovare la massima motivazione per lavorare bene e preparare un 2023 di nuovo da protagonista. Non vai in vacanza e torni all’improvviso in Davis giocando due match così clamorosi, a-la-Sonego potremmo dire, se prima non ti eri ritrovato e avevi già messo tanto fieno in cascina.
    Lorenzo avrebbe meritato di alzare l’Insalatiera, è stato di gran lunga il miglior italiano in Davis. Due vittorie che hanno scacciato via gli incubi e le tristezze rimediate proprio con la maglia azzurra e che l’avevano così tanto appesantito. Per questo è lecito sperare in un 2023 di altra qualità, intensità e risultati per il piemontese. Il suo obiettivo per la prossima stagione, più di un risultato in sé, deve essere tornare in campo con un’eccellente condizione fisica, con quei piedi pronti a scattare su ogni palla e spingere a tutta, cercando l’affondo e proiettandosi la rete. Il Sonego in fiducia, che gioca con entusiasmo e grinta, è un sempre un grande spettacolo. Gli auguriamo di arrivare tra dodici mesi con ben altra foto a descrivere il suo 2023: nessun bianco nero, solo un salto che sprizza tutta la sua energia e positività.
    Voto al 2022 di Lorenzo Sonego: 6
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO