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    Bentornato, Medvedev

    Daniil Medvedev, in finale a Dubai

    Ora lo possiamo scrivere. Bentornato, Daniil Medvedev. Non che il russo se ne fosse davvero andato, ma… quel giocatore formidabile, irriducibile, difficilissimo da affrontare perché fortissimo in difesa e imprevedibile nel contrattacco, e giustamente issatosi al n.1 la scorsa estate, si era un po’ perso per strada. La vittoria appena conquistata in semifinale a Dubai contro di “Lui”, mr. Recordman Djokovic (6-4 6-4), è la certificazione che Daniil ha ritrovato il suo massimo livello, quel gioco micidiale grazie a cui può sconfiggere chiunque, anche il più forte su piazza. 
    È stato fin troppo garbato e sportivo Medvedev a caldo, affermando nell’intervista flash che Novak non ha giocato al suo meglio. Forse non è stato un “Nole” stellare, al 101%, ma un ottimo Djokovic sì. Lo dimostra la rabbia con la quale ha esternato la sua frustrazione all’ennesimo tentativo di invertire la rotta di un match che gli stava sfuggendo di male, senza riuscirci. Lo dimostra come il serbo, tatticamente sempre lucidissimo e pronto come nessun altro ad adattare la sua strategia alla giornata e alla forza del rivale, stavolta le ha provate proprio tutte uscendo con un pugno di mosche in mano. Si è messo addirittura a fare un serve and volley continuo pur di sprezzare il ritmo del rivale e di non entrare in uno scambio nel quale, nonostante colpi precisi, violenti e penetranti, l’altro è stato in grado di rimettere tutto. Ma proprio tutto. Scambi mozzafiato, alcuni bellissimi (riportiamo anche un tweet di tennistv con un punto che già si candida a uno degli highlight della stagione), nei quali raramente il serbo ha piegato la resistenza del russo. Il sorriso beffardo di “Nole” nell’ultimo game è la foto esatta del match, scattata insieme a quello a 32 denti fiammanti di Daniil dopo l’esser riuscito a riprendere una smorzata mortale con la punta della racchetta e giocar pure una contro smorzata baciata dagli Dei del tennis, tanto bella e fortunata. La fortuna aiuta gli audaci, dice un vecchio adagio. Beh, Medvedev ‘sta benedetta fortuna oggi se l’è strameritata, producendo una prestazione clamorosa per intensità, velocità da fondo campo, reattività su ogni palla, e poi via a contrattaccare con quei rovesci che paiono non atterrare mai e lo fanno flirtando con le righe, o quelle spallate di diritto così poco ortodosse quanto micidiali.

    Miraculous from Medvedev
    This titanic duel has just produced THE point of the week!@DDFTennis | #DDFTennis | @DaniilMedwed pic.twitter.com/buAD8xvFef
    — ATP Tour (@atptour) March 3, 2023

    Ha servito benissimo Medvedev, soprattutto in quelli che Brad Gilbert definisce “Set-Up-Point”, i 30 pari, il 30-15, situazioni di gioco decisive a restare avanti nel punteggio e respingere gli assalti del fortissimo rivale. Il moscovita ha giocato ad un livello altissimo, come non lo vedevamo da molto tempo, confermando il suo momento straordinario. Dopo la brutta sconfitta a Melbourne, bloccato dalle accelerazioni fantastiche di Sebi Korda, Medvedev ha infilato 13 vittorie di fila (la semi di oggi inclusa), sbarcando in finale nel terzo torneo di fila, dopo aver vinto i primi due. Ha inoltre interrotto la striscia vincente di Djokovic, mai battuto nel 2023 e con 20 grandi W di fila contando anche il finale del 2022.
    Nelle vittorie delle scorse settimane avevamo visto un grande Medvedev, finalmente più rapido in campo, meno falloso nella spinta, assai continuo al servizio e soprattutto mentalmente. Lo scorso anno aveva patito due grossi uppercut: la finale degli Australian Open, quando rimise in partita un Nadal quasi sconfitto, finendo per perdere; poi l’operazione alla schiena, piccola ma pur sempre un intervento è. Per uno che usa così tanto il bacino e la schiena per colpire, chinarsi, raccogliere palle e sbracciare, anche una cosa di routine può diventare una montagna. La combinazione perversa di questi due fattori negativi ha depauperato il suo potenziale enorme: per giocare quel tipo assurdo di tennis, così “storto” ma efficace, deve stare molto bene, deve sentirsi sciolto e libero di allungarsi e slanciare su ogni recupero, su ogni palla da spingere; e per giocare così al limite, in difesa e poi negli strappi offensivi, deve essere molto sereno e in fiducia. Evidentemente quella maledetta finale di Melbourne, persa quando era quasi vinta, gli è costata carissima, ha dato il via a una danza perversa di decine di fantasmi, pronti a beffarsi di lui nei momenti critici fino a bloccarlo proprio nei testa a testa, nei momenti più duri, dove invece il miglior Medvedev sguazzava via veloce come un’anguilla nella palude. Imprendibile. C’ha messo mesi a tornare, ha perso troppi match punto su punto, con tiebreak decisivi (vedi alle Finals 2022), ha masticato amarissimo, ha maledetto il mondo intero e pure il suo staff più e più volte. Ma alla fine, eccolo qua, finalmente ritrovato. Aveva vinto due tornei, OK, ma… aveva sconfitto “solo” Auger-Aliassime dei top10. Per certificare col timbro che Daniil fosse davvero tornato quello dei giorni migliori, serviva una vittoria top, ottenuta sovrastando un campione. Eccola appena arrivata, ancora fumante.
    E pensare che in molti criticarono piuttosto severamente Jannik dopo quella sconfitta in Olanda l’altra settimana. Beh… provateci voi a prendere un dannato set contro questa macchina infernale chiamata Medvedev… Bravo Jan ad esserci riuscito. 
    Siamo ad inizio marzo. Questo Medvedev ha ritrovato una condizione clamorosa, a 360°, tutto funziona al meglio nel suo gioco. Comunque vada domani in finale – è nettamente favorito contro Rublev, anche se ha perso le ultime due sfide con l’amico di sempre – Daniil si presenterà a Indian Wells e Miami come l’uomo da battere. La stagione è appena iniziata. Che sia entrato in forma fin troppo presto? Riuscirà a tenere questa forza, resistenza e forma tecnica nei prossimi mesi? Lo vivremo insieme. Di sicuro, il grande tennis ha ritrovato uno dei suoi grandi protagonisti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “Indian Wells? Non se non posso giocare non aspetterò il sorteggio per cancellarmi”

    Novak Djokovic

    Novak Djokovic è atteso oggi da una super sfida contro Medvedev all’ATP 500 di Dubai. Le partite tra i due non sono mai banali, tra finali Slam e soprattutto il ricordo più duro dell’intera carriera del serbo, la sconfitta sofferta in finale allo US Open 2021 per mano del russo, che gli è costata un pazzesco Grande Slam stagionale. In vista dell’incontro previsto non prima delle ore 16, Novak ieri ha parlato alla stampa soffermandosi brevemente sulla stretta attualità, ossia la presenza ad Indian Wells. Come tutti sanno, al momento “Nole” non può entrare negli Stati Uniti, visto che gli stranieri non vaccinati contro il Covid non possono ottenere un visto fino al prossimo maggio. Il team Djokovic ha chiesto un’esenzione a questa norma – criticata duramente da più parti, inclusi i direttori dei tornei di Indian Wells e Miami – ma ancora non è arrivata una risposta. E il tempo sta per scadere. Per questo Djokovic ha affermato che in caso di esito negativo della sua richiesta, o in mancanza di una risposta, si cancellerà dal torneo californiano prima che venga compilato il tabellone.
    “Vediamo qual è la risposta e poi deciderò cosa fare” commenta il serbo. “Al momento sono concentrato a fare bene qui a Dubai e poi vedremo cosa succederà. Per quanto riguarda il sorteggio, non aspetterò che avvenga se non so se posso giocare. Qualunque cosa sia sarà prima del sorteggio”.
    Si attende una dura battaglia oggi in campo contro Medvedev: “Daniil è stato uno dei migliori giocatori al mondo negli ultimi cinque anni. Ha vinto un torneo del Grande Slam, è stato numero 1. Non c’è molto di cui parlare. La sua qualità è molto alta ed è difficile affrontarlo sul cemento. È un po’ simile a Hurkacz nei suoi i turni di servizio. Gli piace giocare i suoi game di servizio molto velocemente. Ci siamo affrontati parecchie volte, quindi so cosa aspettarmi. L’ho nelle ultime settimane, è in gran forma e sta vincendo tornei. Entrambi siamo arrivati ​​in buona forma, quindi sarà una grande partita”. LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Dubai e Acapulco e ATP 250 Santiago: I risultati con il dettaglio del Day 5 (LIVE)

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    ATP 500 Dubai – Semifinali – hard

    Centre Court – Ora italiana: 12:00 (ora locale: 3:00 pm)1. [1] Nikola Mektic / Mate Pavic vs [3] Lloyd Glasspool / Harri Heliovaara Il match deve ancora iniziare
    2. [7] Alexander Zverev vs [2] Andrey Rublev (non prima ore: 14:00)Il match deve ancora iniziare
    3. [1] Novak Djokovic vs [3] Daniil Medvedev (non prima ore: 16:00)Il match deve ancora iniziare
    4. Maxime Cressy / Fabrice Martin vs [LL] Sander Gille / Joran Vliegen Il match deve ancora iniziare

    ATP 500 Acapulco (Messico) – Quarti di Finale, cemento

    Estadio – Ora italiana: 01:00 (ora locale: 6:00 pm)1. [1] Wesley Koolhof / Neal Skupski vs Alexander Erler / Lucas Miedler Il match deve ancora iniziare
    2. [7] Tommy Paul vs [3] Taylor Fritz (non prima ore: 03:00)Il match deve ancora iniziare
    3. [4] Holger Rune vs [8] Alex de Minaur (non prima ore: 04:30)Il match deve ancora iniziare

    Grandstand – Ora italiana: 02:00 (ora locale: 7:00 pm)1. Andre Goransson / Ben McLachlan vs Nathaniel Lammons / Jackson Withrow Il match deve ancora iniziare

    ATP 250 Santiago (Cile) – Semifinali, terra battuta

    Cancha Central – Ora italiana: 18:00 (ora locale: 2:00 pm)1. Dusan Lajovic vs Tomas Martin Etcheverry Il match deve ancora iniziare
    2. [6] Laslo Djere vs [3] Sebastian Baez (non prima ore: 20:00)Il match deve ancora iniziare
    3. Jaume Munar vs Thiago Monteiro Il match deve ancora iniziare
    4. [SE] Nicolas Jarry vs [Q] Yannick Hanfmann (non prima ore: 00:30)Il match deve ancora iniziare

    Cancha 1 – Ora italiana: 22:00 (ora locale: 6:00 pm)1. [WC] Tomas Barrios Vera / Alejandro Tabilo vs Andrea Pellegrino / Andrea Vavassori Il match deve ancora iniziare
    2. Pedro Martinez / Jaume Munar vs [WC] Thiago Seyboth Wild / Matias Soto Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    Nadal: “Recuperare da quest’ultimo infortunio mi sta costando molto. È un miracolo non essere uscito prima dalla top10”

    Nadal ai microfoni di RealmadridTv

    Uno spettatore d’eccezione sugli spalti del Bernabeu ieri sera per la sfida Real Madrid – Barcellona: Rafa Nadal. Il campione maiorchino, grande supporter della “Casa Blanca” nonostante suo zio Miguel Angel sia stato capitano e colonna del “Barca”, ha assistito al match di andata delle semifinali di Copa del Rey (vinto dal Barcellona per 1-0 con uno sfortunato autogol di Militao). Prima dell’incontro, si è brevemente intrattenuto con la stampa nazionale, parlando delle sue condizioni.
    Rafael non ha nascosto la delusione per l’ennesimo problema fisico e quanto gli stia costando la ripresa. Il rientro è ancora molto incerto, tutto dipende da come si evolve la situazione del tendine infortunato. L’obiettivo è il primo 1000 su terra a Monte Carlo, ma non è scontato che ce la faccia.
    “Ho avuto un problema piuttosto serio in Australia e non ho una data di rientro. Stavolta ho bisogno di tempo e molto lavoro per riprendermi”, ha affermato ai microfoni di Realmadrid TV. “Sto facendo controlli settimanali. Dovremo vedere come evolverà la situazione, mi sto riprendendo e faccio più lavoro che posso ogni giorno per recuperare nel miglior modo possibile. Mai come stavolta non c’è una previsione, avanzo giorno per giorno. Non so quando tornerò, solo quando starò bene. Stavolta dovremo avere un po’ di pazienza”.
    Poi è entrato più dettaglio del suo infortunio: “Mi sono fatto male ai muscoli, mi sono strappato un po’ il tendine in un posto molto complicato, lo psoas, perché nel tennis prendiamo forza da lì. Le cose si stanno evolvendo più lentamente di quanto vorremmo, ma non c’è altra scelta che avere un po’ di pazienza. Non ho più 20 anni e il calendario sta passando. Quando passi un anno come quello che ho vissuto io, ti stanchi. Mi alleno 15 o 20 minuti al giorno all’Accademia, in modo che il mio braccio non perda completamente condizione. Davvero non so se tornerò a Monte Carlo, a Barcellona o a Madrid. Non ho affatto perso la voglia di giocare e appena posso rientrerò”.
    Fanno notare a Rafael la quasi sicura uscita dalla top10 dopo 912 settimane consecutive. Un record mostruoso… “Preferisco esserci piuttosto che non esserci” commenta con un sorriso amaro. “Ma devo accettare le cose come vengono. Con tutti gli infortuni che ho avuto, è un miracolo che non sia uscito prima. Se non puoi giocare per un lungo periodo, è chiaro che puoi uscire dalla top10. La stagione sulla terra battuta sta arrivando e spero di poter accumulare punti lì. Ma la cosa importante è essere in salute, sentire di poter competere e lottare per l’obiettivo finale che per quanto mi riguarda resta il Roland Garros”.
    Parole amara, cariche di frustrazione ma anche consapevolezza e voglia di riprendersi. Mancano 3 mesi a Roland Garros, Rafa vuole fare tutto il possibile per arrivarci in salute e cercare l’ennesima cavalcata vincente. LEGGI TUTTO

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    I Risultati dei giocatori italiani impegnati nel circuito ATP-WTA-Challenger (03 Marzo 2023)

    Luca Nardi ITA, 2003.08.06

    ATP 250 Santiago – terraSF Barrios Vera/Tabilo – Pellegrino/Vavassori (0-0) ore 01:00Il match deve ancora iniziare

    Challenger Pune – hardQF Noguchi – Nardi (0-0) ore 07:30ATP Pune Rio Noguchi [8]30 Luca Nardi [4]66 Vincitore: Nardi ServizioSvolgimentoSet 2L. Nardi 15-0 30-0 40-00-5 → 0-6R. Noguchi 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace 40-30 40-40 40-A0-4 → 0-5L. Nardi 0-15 15-15 40-150-3 → 0-4R. Noguchi 0-15 0-30 0-40 15-400-2 → 0-3L. Nardi 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-400-1 → 0-2R. Noguchi 0-15 0-30 0-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1L. Nardi 15-0 30-0 40-0 40-153-5 → 3-6R. Noguchi 15-0 15-15 30-15 40-15 ace2-5 → 3-5L. Nardi 15-0 30-0 30-15 30-30 40-302-4 → 2-5R. Noguchi 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 df1-4 → 2-4L. Nardi 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-401-3 → 1-4R. Noguchi 0-15 30-15 30-30 40-300-3 → 1-3L. Nardi 15-0 30-0 40-00-2 → 0-3R. Noguchi 15-0 30-0 30-15 40-15 40-40 40-A 40-40 40-A0-1 → 0-2L. Nardi 0-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1

    QF Purcell – Maestrelli (0-0) 2 incontro dalle ore 07:30Il match deve ancora iniziare

    WTA 250 Monterrey – hardQF Mertens – Cocciaretto 2 incontro dalle 02:00Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Santiago: Dodicesimo gioco fatale per Riccardo Bonadio

    Riccardo Bonadio nella foto

    Nel torneo ATP 250 di Santiago arriva la sconfitta dell’azzurro Riccardo Bonadio contro Laslo Djere, n.55 del ranking nel secondo turno del torneo cileno. Bonadio si è arreso in due set, con il punteggio di 75 75, a causa dei break subiti nel dodicesimo gioco di entrambi i parziali.Nonostante la sua prestazione sia stata positiva, con un alto livello di gioco e una grande determinazione in campo, Bonadio non è riuscito a tenere testa al tennista serbo che ha dimostrato di avere maggior esperienza e capacità tattiche nei momenti che contavano dell’incontro.
    In particolare, sono stati fatali i momenti di calo di concentrazione di Bonadio, che hanno permesso a Djere di approfittare dei suoi errori e di concludere i set a proprio favore.
    ATP Santiago Laslo Djere [6]77 Riccardo Bonadio55 Vincitore: Djere ServizioSvolgimentoSet 2R. Bonadio 15-0 15-15 15-30 30-30 30-406-5 → 7-5L. Djere 15-0 30-0 40-0 40-15 40-305-5 → 6-5R. Bonadio 15-0 15-15 40-15 40-305-4 → 5-5L. Djere 15-0 15-15 df 30-15 40-154-4 → 5-4R. Bonadio 0-15 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4L. Djere 15-0 30-0 30-15 40-153-3 → 4-3R. Bonadio 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-2 → 3-3L. Djere 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2R. Bonadio 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2L. Djere 15-15 15-30 df 15-40 30-40 ace 40-40 ace1-1 → 2-1R. Bonadio 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1L. Djere 0-15 15-15 15-30 df 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 df A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1R. Bonadio 0-15 0-30 0-40 15-40 30-406-5 → 7-5L. Djere 0-15 15-15 30-15 40-155-5 → 6-5R. Bonadio 15-0 15-15 df 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-405-4 → 5-5L. Djere 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-404-4 → 5-4R. Bonadio 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-404-3 → 4-4L. Djere 15-0 30-0 30-15 40-15 ace3-3 → 4-3R. Bonadio 0-15 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3L. Djere 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2R. Bonadio 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2L. Djere15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace1-1 → 2-1R. Bonadio 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 ace A-401-0 → 1-1L. Djere 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    ATP Dubai: Sonego lotta ma s’inchina a uno Zverev in netta ripresa

    Lorenzo Sonego

    Con la solita grinta ed energia Lorenzo Sonego dà tutto in campo, spinge e lotta, ma non basta per arginare il servizio e la potenza di un Alexander Zverev in grande ripresa. Nel primo quarto di finale dell’ATP 500 di Dubai, il campione tedesco ha sconfitto l’azzurro col punteggio di 7-5 6-4 in 1 ora e 52 minuti di gioco, ritrovando pezzi importantissimi di quel tennis poderoso che l’ha issato ai vertici della disciplina e a vincere tornei importanti. Sasha ha servito come nelle giornate migliori, chiudendo l’incontro con l’84% di punti con la prima e l’82% di prime in campo, ma anche nello scambio, dopo un avvio titubante, ha preso sempre più fiducia colpendo palle potenti, cariche di spin e molto profonde, grazie alle quali ha allontanato l’azzurro dalla riga di fondo e si è aperto il campo per l’affondo.
    Sonego purtroppo esce dal campo sconfitto, ma ha confermato la prestazione di ottimo livello mostrata ieri nella splendida vittoria contro Auger-Aliassime. La differenza è venuta dalla qualità incredibile al servizio del rivale e dalla sua abilità nel capitalizzare gli unici due giochi nei quali l’azzurro ha servito peggio ed è incappato in 4-5 errori col diritto nel tentativo di spingere al massimo. Lorenzo anche nella sconfitta odierna è piaciuto molto per determinazione, vivacità fisica e per come abbia preso il match “di petto”, giocandosela alla grande, dando il tutto per tutto senza paure. Ha colpito alla massima velocità col diritto, prendendosi grandi rischi per tutto l’incontro, si è spinto avanti il prima possibile venendo a rete dopo un attacco potente e ricavando moltissimi punti di volo, o con una botta da tre quarti campo. Tatticamente è stato ineccepibile.
    Purtroppo non è riuscito ad incidere in risposta, ma il merito qua è tutto della giornata super al servizio del rivale, come ben spiegano le statistiche di fine partita. Lorenzo ha tenuto ritmi altissimi e ha fatto di tutto per non entrare nello scambio alla velocità e soprattutto rotazione di Sasha, poiché il tedesco ha altra potenza e tenuta sul quel tipo gioco. Per larghissima parte del match Sonego è riuscito a tenere questa tattica “garibaldina”, ma necessaria a massimizzare i suoi mezzi offensivi e allo stesso tempo coprire la debolezza sul rovescio nello scambio potente e arrotato.
    La differenza a favore del tedesco è venuta da quei due turni di battuta ceduti dall’azzurro, nei quali la prima palla non l’ha aiutato granché e soprattutto è incappato in errori in spinta col diritto, alcuni per fretta, altri perché stremato dalla resistenza difensiva di Zverev. Non possiamo certe farne una colpa a Lorenzo: se è riuscito a fare partita pari contro un ottima versione di Alexander (certamente la migliore dopo l’infortunio di Parigi 2022) è proprio grazie al suo cuore, alla grinta, alla sua resistenza, ma anche abilità nello spingere ed essere offensivo al massimo. Giocando con così tanta velocità e verticalità, andando sovente sopra alla sua velocità di crociera, sbagliare qualcosa è nell’ordine delle cose. Non ha sfruttato nessuna delle sei palle break strappate (in soli due giochi), ma in quei momenti decisivi Sasha è stato quasi perfetto. Bravo lui, quindi.
    Applausi a Zverev, che torna in semifinale di un torneo ATP, dove attende il vincente di Rublev vs. Van de Zandschulp. Sonego torna a casa con un buon bottino di punti dei quarti di finale in un 500, ma ancor più importante con la consapevolezza di esser tornato ad altissimo livello, fisico e tecnico. Questo Sonego, così offensivo e in spolvero atleticamente, è una brutta bestia per tutti e potrà togliersi grandi soddisfazioni nelle prossime settimane.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il primo quarto di finale di giornata scatta con Sonego alla battuta. C’è subito bagarre. Un Ace per il piemontese, ma sul 30 pari un errore col diritto gli costa un’immediata palla break. Lunghissimo scambio, bravo a reggere col rovescio fino all’errore in spinta del tedesco. Si salva Lorenzo, 1-0. Inizia molto male alla battuta Zverev, errore di rovescio, quindi subisce l’attacco in contro piede di Sonego. Un doppio fallo costa lo 0-40 a Sasha. Annulla le tre palle break col servizio e buttandosi avanti. Con 5 punti di fila, è 1 pari. L’azzurro trova buon ritmo con la prima, il tedesco dopo l’avvio un po’ macchinoso inizia lasciar correre il braccio con accelerazioni potenti e servizi imprendibili. Zverev risponde molto dietro, ma è rapido da avanzare tre passi dopo aver colpito la palla con molto spin (sbattendo dietro Sonego) e quindi spingere in modo aggressivo. L’azzurro intuisce e cerca di accelerare i tempi di gioco per non subire la potenza da fondo del rivale; come nel punto del 30 pari, via avanti col diritto pesante e una volée non così scontata. Anche oggi, come nella vittoria di ieri su Auger-Aliassime, uno Sonego “avanti tutta”. Ai vantaggi, Lorenzo si porta 3-2, perfetto al servizio Zverev, 3 pari. In questa fase domina la prima di servizio, non tanto come punti diretti ma con il vantaggio a favore di chi serve, bravo ad approfittare dell’apertura di campo per l’affondo successivo. È velocissimo a portarsi avanti “Sonny” e chiudere di volo, è cresciuto terribilmente al servizio Sasha. Con un game a zero (il primo del match), Sonego si porta 5-4, ora tutta la pressione è vincitore delle Finals 2021, che però continua a servire come un treno, in grande sicurezza. Impossibile per Lorenzo incidere in risposta, 5 pari. Il primo punto è uno scambio durissimo, Zverev rimette ogni accelerazione dell’azzurro, che sbaglia per primo. Forse Sonego accusa la fatica nel punto seguente, dove sparacchia via un diritto con troppa fretta. 0-30. Purtroppo sbaglia anche lo “schiaffo” al volo avanzando, crolla 0-40 Sonego, 3 palle break pericolosissime. Bene sulla prima il torinese, servizio e diritto da metà campo; Ace esterno sulla seconda, 30-40. Un errore col diritto al termine di un altro scambio durissimo, costa il BREAK a Sonego. Sasha serve sul 6-5 per chiudere il parziale. Nonostante un serve and volley pessimo nel secondo punto (esecuzione terribile!), Zverev chiude 7-5, con Lorenzo che ci prova spingendo tanto ma perdendo la misura col diritto, come nell’undicesimo (e decisivo) gioco. Dopo il primo turno di servizio complicato, il tedesco è stato fenomenale alla battuta: 73% di prime in campo, vincendo 22 punti su 24. Bene anche Lorenzo al servizio, ha pagato carissimo il game sul 5 pari, con gli errori in spinta col diritto. Ma ha disputato un set davvero al massimo, con velocità difficili da tenere.
    Secondo set, inizia Sonego al servizio. Sembra aver digerito la delusione degli ultimi game, nonostante un Sasha deluxe col diritto riesce ad arginare la sua spinta, incluso un tocco di volo fortunato ma meritatissimo. 1-0 Sonego. Anche il tedesco continua la sua prestazione super al servizio, complicatissimo per Lorenzo incidere in risposta. Sul 2 pari, Lorenzo serve e affretta i tempi della spinta, forse inizia a sentire un po’ la fatica per la grandissima intensità e ritmi tenuti finora. Sbaglia tre diritti, un paio davvero non forzati e colpiti con poca energia, 30-40 e palla break per Zverev. Bravissimo Sasha! Da difesa passa in attacco con un diritto cross pesantissimo e carico di spin, prende possesso dello scambio e infila l’azzurro con una bordata di rovescio lungo linea imprendibile. BREAK Zverev, avanti 3-2 e servizio. Il match si spacca definitivamente a favore del tedesco, che non concede più niente nei suoi game, tenendo percentuali di servizio notevoli e spingendo con grande sicurezza. Sonego è rimasto aggrappato al match sino alla fine, servendo bene e spingendo a tutta. Sul 5-4 Zverev serve per il match. Inizia male il tedesco, sbaglia per eccesso di spinta una volée non impossibile. Poi esagera in spinta col diritto, 0-30. Piccola chance per l’azzurro per riaprire il match all’ultimo tuffo. Con un’accelerazione splendida inside out, ecco il vincente di “Sonny” che gli vale lo 0-40, tre palle del contro break! Annulla bene la prima chance, con attacco perfetto. Anche la seconda, con una prima esterna precisa, 30-40. Va via anche la terza, diritto largo di Lorenzo, questa era la chance da sfruttare, un po’ di fretta nello spingere, ma del resto la chance era irripetibile. Zverev con cinque punti di fila chiude il match, 6-4. Bravo Sasha, nei momenti chiave (i due 0-40) ne è uscito da campione, cancellando tutte le 6 palle break concesse. Resta un’ottima prestazione per Lorenzo, ma Zverev è stato più bravo, applausi al tedesco, ritrovato a grande livello.

    [7] Alexander Zverev vs Lorenzo Sonego ATP Dubai Alexander Zverev [7]76 Lorenzo Sonego54 Vincitore: Zverev ServizioSvolgimentoSet 2A. Zverev 0-15 0-30 0-40 30-40 40-40 A-405-4 → 6-4L. Sonego 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-3 → 5-4A. Zverev 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace ace4-3 → 5-3L. Sonego 15-0 ace 30-0 40-0 ace 40-154-2 → 4-3A. Zverev 15-0 30-0 30-153-2 → 4-2L. Sonego 0-15 15-15 30-15 30-30 30-402-2 → 3-2A. Zverev 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2L. Sonego 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2A. Zverev 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1L. Sonego 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1A. Zverev 15-0 30-15 40-156-5 → 7-5L. Sonego 0-30 0-40 15-40 30-40 ace5-5 → 6-5A. Zverev 15-0 30-0 40-0 40-154-5 → 5-5L. Sonego 15-0 30-0 40-04-4 → 4-5A. Zverev3-4 → 4-4L. Sonego 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 40-303-3 → 3-4A. Zverev 15-15 15-30 30-30 40-30 ace2-3 → 3-3L. Sonego 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-2 → 2-3A. Zverev 0-15 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2L. Sonego 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 df A-40 ace1-1 → 1-2A. Zverev 0-15 0-30 0-40 df 15-40 40-40 A-400-1 → 1-1L. Sonego 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1
    5 ACES 61 DOUBLE FAULTS 150/61 (82%) FIRST SERVE 49/69 (71%)42/50 (84%) 1ST SERVE POINTS WON 33/49 (67%)4/11 (36%) 2ND SERVE POINTS WON 10/20 (50%)6/6 (100%) BREAK POINTS SAVED 3/5 (60%)11 SERVICE GAMES PLAYED 1116/49 (33%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 8/50 (16%)10/20 (50%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 7/11 (64%)2/5 (40%) BREAK POINTS CONVERTED 0/6 (0%)11 RETURN GAMES PLAYED 1114/20 (70%) NET POINTS WON 13/15 (87%)21 WINNERS 208 UNFORCED ERRORS 1646/61 (75%) SERVICE POINTS WON 43/69 (62%)26/69 (38%) RETURN POINTS WON 15/61 (25%)72/130 (55%) TOTAL POINTS WON 58/130 (45%)221 km/h MAX SPEED 219 km/h203 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 203 km/h162 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 153 km/h LEGGI TUTTO

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    Musetti, una trasferta in America Latina da dimenticare. Che sia una spinta per ripartire

    Lorenzo Musetti

    Inutile girarci intorno, la prima volta di Lorenzo Musetti sulla terra battuta in America Latina è stata una vera e propria delusione. C’era molta curiosità nel rivedere il talento di Carrara sull’amato “rosso” dopo i grandi passi avanti nel gioco mostrati lo scorso autunno sul sintetico, risultati eccellenti che l’avevano issato tra i migliori 20 giocatori al mondo. Purtroppo il responso del campo è stato chiaro: tre tornei, quattro partite giocate, una vittoria a Buenos Aires (nel primissimo match disputato) contro Cachin, poi tre sconfitte nette. Un bilancio troppo brutto per essere vero, amplificato dall’aver perso i tre match senza nemmeno vincere un set e, purtroppo, contro avversari buoni ma non certo trascendentali come il peruviano Varillas a Baires (6-4 6-4), il cileno Jarry a Rio (6-4 6-1), e ieri sera lo spagnolo Munar (6-4 6-4). Pur partendo nettamente favorito per classifica, Lorenzo ha vinto la miseria di 21 games in tre partite. Risultati che francamente nessuno si attendeva alla vigilia della trasferta.
    La partita persa ieri a Santiago contro Munar è lo specchio di come sia andata (male) l’avventura del toscano tra Argentina, Brasile e Cile. L’iberico è un buon giocatore, solido, uno che picchia la palla ed è rapido in campo, non ti regala mai la vittoria con propri errori ma ha precisi limiti tecnici e schemi assai ripetitivi. Musetti ha ben altre armi, velocità di palla, fantasia e capacità di cambiare ritmo e muovere lo scambio. Purtroppo Lorenzo ha disputato una partita incolore, bloccato, con poca energia (soprattutto nelle gambe), finendo per ritrovarsi la maggior parte del tempo a contrastare il pressing monocorde di Jaime invece di spostare l’avversario, aggredire la palla e cambiare ritmi ed angoli. Non ha sfruttato nessuna delle sei palle break ottenute, finendo in quel vertice perverso di frustrazione – esternata visibilmente in campo – senza riuscire a trasformarla in energia per una reazione fisica ed emotiva necessaria a invertire le sorti di un match brutto, e alla fine perdente.
    Cosa è andato male in queste settimane latine? Un po’ tutto. Fisicamente non è parso brillante, forse imballato da tanto lavoro fisico (e questo in fondo non sarebbe malvagio vista la lunga stagione che l’aspetta…). I suoi colpi non sono stati così fluidi e penetranti come l’autunno scorso, quando la sua reattività, anticipo e velocità di palla avevano incantato e portato grandi risultati. Al servizio non è riuscito a fare la differenza, ma soprattutto è sembrato titubante, poco incisivo, come crollato nuovamente in quell’attendismo e posizione un po’ arretrata che proprio non ci aspettavamo e non avremmo mai e poi mai voluto rivedere nel suo gioco. Fu proprio il cambio di passo sull’anticipo, sulla velocità nell’entrare nella palla col diritto l’aver trovato una posizione in campo più avanzata che fecero esplodere il suo talento elevando in modo esponenziale le sue prestazioni. Questa trasferta a sud dell’America ha come di colpo cancellato tutte queste novità, restituendoci un Musetti incerto e poco incisivo.
    Impossibile pensare ad una regressione, questo assolutamente no. Sicuramente qualcosa non ha funzionato nel rapporto tra preparazione, cambio di superficie e magari qualche schema o situazione “da terra” provata che, evidentemente, non ha funzionato. Non ha avuto buone sensazioni, fiducia, e tutto è crollato. Brutto, ma può capitare, non c’è da farne un dramma. Anche la scorsa stagione le prime settimane di tour non furono esaltanti, con i soli quarti a Rotterdam a spiccare in mezzo a troppe prestazioni così così. Musetti è ancora un giocatore che riesce a dare il suo meglio quando “sente” che il suo gioco funziona, vive e cavalca sensazioni positive: quando il feeling non è positivo, per qualsiasi motivo, il suo braccio è meno fluido, le gambe meno reattive, gli schemi difensivi. C’è solo una strada per superare questa situazione: lavoro, esperienze, campo, partite. La maturazione e la consapevolezza si raggiungono sempre con un percorso a scale, non è mai un processo lineare ed immediato. Sicuramente questa fase negativa sarà un’esperienza su cui lavorare e riflettere.
    Speriamo che Lorenzo e coach Tartarini analizzino a fondo la situazione e riescano velocemente a rialzare il livello nei prossimi tornei, c’è spazio per crescere ulteriormente in classifica nelle prossime settimane, oltre che nel gioco, ma occorre assolutamente ritrovarlo questo gioco, quello ammirato a Napoli, Firenze, Sofia, Parigi lo scorso autunno. Un tennis bello e vincente, quello di “Muso”, che ci piace da impazzire. Dispiace invece aver visto un Musetti così sotto tono, quando tutti ci aspettavamo che brillasse sulla terra battuta. Non è il caso di criticare la scelta di aver optato per i tornei in America Latina. Sulla carta continuo a ritenere che sia stata una decisione corretta: con le novità tecniche inserite e metabolizzate nella seconda parte del 2022, il gioco dell’azzurro anche sul “rosso” può essere fantastico, ancor più incisivo e difficile da contrastare. Serve però quell’energia, intensità, decisione e rapidità di esecuzione che, purtroppo, nelle ultime settimane sono mancate. Forza Lorenzo!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO