More stories

  • in

    Intervista esclusiva a Davide Sanguinetti, coach di Mochizuki: “È essenziale guidare il passaggio da juniores a Pro”

    Davide Sanguinetti

    È sempre un piacere parlare di tennis con Davide Sanguinetti. L’ex Pro azzurro, da molti ricordato per i quarti di finale raggiunti a Wimbledon nel 1998, i due tornei ATP vinti in carriera tra cui Milano 2002 battendo Roger Federer in finale e le importanti prestazioni in Coppa Davis, dopo aver appeso la racchetta al chiodo nel 2008 ha intrapreso la carriera da coach, aprendosi al mondo e cercando esperienze a 360°. Del resto non è mai stato una persona banale, sia come tennis in campo – leggero e offensivo – che per le sue dichiarazioni, asciutte e schiette. Il nativo di Viareggio ha iniziato la carriera da coach allenando Vince Spadea, quindi per alcuni mesi Dinara Safina, sorellina di Marat ed ex 1 WTA, per poi passare in varie esperienze tra oriente e USA, assistendo il giapponese Go Soeda, il cinese Di Wu, i fratelli Ryan e Christian Harrison e lo specialista del doppio Michael Venus.
    Adesso è da alcune settimane all’angolo del 19enne Shintaro Mochizuki, numero 271 ATP. Il giapponese è stato numero 1 del mondo Juniores nel 2019, anno in cui ha vinto l’edizione giovanile di Wimbledon. Sbarcato tra i Pro, a livello Challenger il suo miglior risultato è la semifinale raggiunta nel torneo di Matsuyama sul finire dello scorso anno. Nel 2023 ha un record di 23 vittorie e 9 sconfitte.
    Nella chiacchierata con Davide abbiamo parlato del suo giovane assistito, tennista dal buon potenziale ancora tutto da forgiare, ma anche del suo passato da giocatore di College negli USA, per ricondurci alla serie di approfondimenti sul mondo tennistico universitario statunitense che continueremo a trattare anche in prossimi articoli. Sanguinetti da giovane scelse di girare il mondo, lasciando l’Italia a 18 anni per studiare in America tra la Harry Hopman Academy in Florida e UCLA in California. Un’esperienza che ritiene decisiva alla sua crescita umana e sportiva.

    Davide, è la prima volta che si dedica a tempo pieno alla crescita di un tennista giovane come Shintaro Mochizuki. Le chiedo se e in cosa cambia l’approccio del coach quando si trova al fianco di un tennista ai primi passi nel circuito pro.“Occorre lavorare molto sul piano mentale. È essenziale guidare il passaggio dall’essere un giocatore juniores al diventare un giocatore Pro. Due pianeti diversi. Con Shintaro in questa prima fase stiamo imparando a conoscerci: io sto provando piano piano a entrare nella sua testa, mentre lui sta cercando di aprirsi dal punto di vista caratteriale”.
    Nella tournée americana Mochizuki ha giocato un gran torneo a Waco partendo dalle quali, ma sono rimasto colpito dalla partita di Shintaro a Puerto Vallarta contro Elias, in particolare da un dettaglio: la reazione e il fantastico livello di gioco mostrato nel tiebreak decisivo quando si è trovato sotto 1-6. Segno di forza mentale credo.“È vero, quando gioca rilassato si nota e gioca ovviamente meglio. Mentre quando è avanti nel punteggio gli capita di avere dei passaggi a vuoto che lo portano a sbagliare e ad innervosirsi. Fra l’altro a Puerto Vallarta siamo arrivati in una situazione particolare. Shintaro nei quarti di Waco si era fatto male alla schiena e quindi siamo arrivati alla prima partita in Messico dopo quasi quattro giorni senza alcun tipo di allenamento. Ha giocato bene sia la prima partita che la seconda contro il portoghese pur perdendola, ma questi incontri tirati gli servono per capire cosa bisogna fare per vincere partite a livello Pro”.
    Qual è la vostra programmazione per le prossime settimane?“Adesso siamo in Francia, poi nell’ottica di vedere all’opera Shintaro su tutte le superfici, ci metteremo alla prova sulla terra battuta. In pratica giocheremo fino al Roland Garros tornei su terra”.
    Nel tennis di Mochizuki un colpo sicuramente da migliorare è il servizio. In che modo pensa di lavorarci su?“Innanzitutto occorre lavorare sul fisico e aumentare la massa muscolare. Poi dal punto di vista tecnico ci concentreremo sulla spinta delle gambe e della schiena. Il movimento del servizio è una catena e questi due elementi, gambe e schiena, mancano un po’ nel servizio di Mochizuki”.
    Lei ha avuto un’esperienza importante in un College americano. In cosa è stata particolarmente formativa dal punto di vista tennistico e ci sono secondo lei differenze fra i giocatori che uscivano 15-20 anni fa dal College e i giocatori di oggi?“Per me l’esperienza al College è stata fondamentale. Appena uscito dall’università infatti sono subito riuscito a entrare nel circuito Pro. Nei tornei e campionati universitari ciò che viene formata e allenata è la competitività, l’essere pronti settimanalmente a giocare partite importanti e di buon livello. Mi è servito tantissimo. Una differenza invece che mi pare di poter individuare con i tennisti che escono oggi dai College è la cura dell’aspetto fisico. Il mio coach al College non era molto interessato alla parte atletica del tennis e quindi sono stato io poi nel corso degli anni a dover inseguire e migliorare questo aspetto del gioco”.
    Un’ultima domanda sulla questione palline e lentezza dei campi. Molti giocatori si lamentano delle palline che non vanno e delle superfici sempre più lente. Cosa ne pensa?“È innegabile. Si sta cercando di rallentare il gioco… i giocatori si lamentano, ma questa scelta è fatta per il pubblico e per rendere migliore lo spettacolo sul campo da gioco. Certo rispetto a quindici anni fa il paragone è quasi impossibile… Le palline erano veloci e i campi super-veloci… tutto un altro pianeta rispetto alle condizioni di oggi”.
    Antonio Gallucci LEGGI TUTTO

  • in

    Tsitsipas “Il cambio delle palle ha causato più infortuni, compreso il mio”

    Stefanos Tsitsipas

    Stefanos Tsitsipas “al veleno” nella press conference pre torneo a Miami. Il greco si augura di poter finalmente giocare in Florida al 100%, affermando di esser stato quasi obbligato a disputare Indian Wells per le regole dell’ATP sui Masters 1000. Inoltre si scaglia duramente contro le contestatissime palle usate in quest’inizio di stagione 2023, pesanti, “molli”, che non tengono già dopo pochi game e che soprattutto a suo dire hanno portato a gran parte degli infortuni subiti da lui e colleghi nelle ultime settimane. Ne ha per tutti Tsitsipas, ecco alcuni passaggi delle sue dichiarazioni.
    “Il mio obiettivo a Miami? Giocare senza dolore ed essere in grado di mostrare qualcosa di diverso da quello che ho fatto a Indian Wells. È stato un torneo in cui ho sofferto, non era facile stare in campo, ho sentito come se “dovessi farcela”, ma in realtà non volevo giocare. Ci sono alcune regole dell’ATP che ti obbligano a giocare questi grandi eventi, e io non sono un tipo a cui piace ritirarsi dopo un paio di partite. Spero di poter scendere in campo qua in buone condizioni e divertirmi un po’ di più, senza pensare troppo al mio braccio. A Indian Wells ero infortunato, per fortuna ora mi sento meglio. Quando giochi con il dolore al braccio non ti diverti affatto, cerchi solo di sopravvivere e andare avanti, niente di più. Ti concentri troppo sulle cose interne e non su quelle esterne. La salute è la cosa più importante e quando mi sento bene tutto è al suo posto e tutto funziona. Sono creativo in campo, il mio gioco è vario e sento che nulla può andare storto. Questo è il mio obiettivo per questo torneo, giocare senza dolore e vedere come risponde il mio braccio”.
    Tsitsipas ha notato che i campi di Miami sono più rapidi e che il rimbalzo è diverso rispetto a Indian Wells, soprattutto per le differenti condizioni climatiche: “Questi campi sono un po’ più veloci di quelli di Indian Wells. La scorsa settimana la palla rimbalzava un po’ più in alto ed era più viva. Questi sono fattori che dobbiamo considerare. Qui c’è più umidità e la palla rimbalza un po’ più in basso. Mi piacciono entrambi, devi solo acclimatarti alle diverse condizioni”.
    Ecco la critica durissima sulla palle adottate quest’anno e le negative conseguenze sul gioco e la salute dei giocatori: “Penso che il problema più grande quest’anno sia stato il cambio delle palle. È stato un argomento che abbiamo discusso tra noi giocatori. Le palle dovrebbero rimanere coerenti nella maggior parte dei tornei, e penso che nei tornei sul cemento questo sia ancora più necessario. Quando così è, ne beneficiano tutti e impedisce ai giocatori di infortunarsi. Ho ricevuto molti commenti negativi da parte di altri giocatori sulle palle di questa prima parte di stagione, tutti pensano che abbiano avuto un impatto significativo sulle spalle, sui polsi… sul braccio, in generale. Credo proprio che anche il mio infortunio derivi da lì“.
    A 24 anni, n.3 del ranking ATP, Tsitsipas è nel pieno della propria carriera tennistica. Giocatori più giovani spingono per salire al vertice e seguire le orme di Alcaraz, n.1 a soli 19 anni. Stefanos vede la competizione come un fattore positivo: “La crescita dei ragazzi più giovani? Sono felice per loro. Credo e mi fido della filosofia e del messaggio di Ubuntu: ‘se il resto migliora e tu sei testimone della grandezza intorno a te, io stesso avrò l’opportunità di essere altrettanto grande’. Credo in quel messaggio. Il fatto che stiano facendo grandi cose mi avvantaggia, mi dà una visione più chiara e migliore di come dovrei affrontare il mio tennis”.
    Praticamente tutti i giocatori, seppur con sfumature diverse, continuano a lamentarsi delle condizioni di gioco troppo lente e soprattutto delle palle, che proprio non piacciono a nessuno. È davvero singolare che non si sia intervenuti in qualche modo, nonostante fin dai primi eventi i tennisti si siano accorti della situazione e l’abbiano sottolineata a più riprese. Dopo Miami il tour si sposterà sulla terra battuta, qua la faccenda sarà totalmente diversa. Vedremo che palla verrà adottata per il “rosso”, ma se anche questa sarà altrettanto pesante e poco durevole come quelle usate nei primi tre mesi di tour, la situazione potrebbe essere ancor più problematica visto che la terra battuta tende naturalmente ad appesantire e spesso caricare di umidità la palla.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    La situazione in dettaglio dei giocatori italiani impegnati nelle prossime settimane nel circuito ATP-Challenger (Novità di Live Tennis)

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    Jannik Sinner – Tennis Tournaments

    table {
    border-collapse: collapse;
    width: 100%;
    }
    th, td {
    text-align: left;
    padding: 8px;
    border: 1px solid #ddd;
    }
    th {
    background-color: #f2f2f2;
    font-weight: bold;
    }

    Date
    Tournament
    Type
    Main Draw
    Qualifying

    March 20
    Miami
    ATP
    Direct Acceptance

    April 10
    Monte Carlo
    ATP
    Direct Acceptance LEGGI TUTTO

  • in

    I Risultati dei giocatori italiani impegnati nel circuito ATP-WTA-Challenger (19 Marzo 2023)

    Giulio Zeppieri nella foto

    WTA 1000 Miami – hard1TQ Burrage – Errani 2 incontro dalle 16:00Il match deve ancora iniziare

    Challenger Biel – hard indoor1TQ Oberleitner – Serafini (0-0) ore 10:00Il match deve ancora iniziare
    1TQ Dalla Valle – Nouza (0-0) ore 13:30Il match deve ancora iniziare
    1TQ Forti – Haerteis (0-0) 2 incontro dalle ore 13:30Il match deve ancora iniziare
    1TQ Casanova – Potenza (0-0) 3 incontro dalle ore 13:30Il match deve ancora iniziare

    Challenger Zadar – terra1TQ Blanchet – Ocleppo (0-0) ore 10:00Il match deve ancora iniziare
    1TQ Balzerani – Sanchez Jover (0-0) ore 10:00Il match deve ancora iniziare
    1TQ Fonio – Jurina (0-0) 2 incontro dalle ore 10:00Il match deve ancora iniziare
    1TQ Compagnucci – Melzer (0-0) 2 incontro dalle ore 10:00Il match deve ancora iniziare
    1TQ Zeppieri – Liutarevich (0-0) 3 incontro dalle ore 10:00Il match deve ancora iniziare
    1TQ Caruso – Tabacco (0-0) 3 incontro dalle ore 10:00Il match deve ancora iniziare

    Challenger St Brieuc – indoor hard1TQ Bittoun Kouzmine – Pozzi (0-0) 2 incontro dalle ore 10:00Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

  • in

    Masters e WTA 1000 Indian Wells: Il programma delle Finali

    Mi voglio godere la finale femminile, ho visto Sabalenka molto sicura dei suoi mezzi e Rybakina migliorata in difesa, tenere testa a Swiatek quando attacca non è da tutte, penso sia un minimo favorita Sabalenka perchè sta servendo con più efficacia ma è tutta da vedere poi sono donne LEGGI TUTTO

  • in

    Masters 1000 Indian Wells: Alcaraz sconfigge Sinner e vola in finale. Jannik ha avuto un set point sul 6-5

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Un buon Jannik Sinner non basta ad arginare l’esuberanza, efficacia e qualità di Carlos Alcaraz sul sintetico di Indian Wells. È il 19enne di Murcia il secondo finalista dell’edizione 2023 del primo Masters 1000 stagionale, ha sconfitto l’azzurro col punteggio di 7-6(4) 6-3 e sfiderà domani Daniil Medvedev. In caso di vittoria sul russo (alla quarta finale consecutiva sul tour!), Carlos tornerà anche n.1 nel ranking superando Novak Djokovic. Alcaraz ha meritato il successo stanotte, ha condotto il match con il suo tennis fatto di grandi rischi, tempi di gioco rapidissimi, attacchi perentori, molte variazioni e difese straordinarie.
    “Charlie” è stato complessivamente più aggressivo e più efficace di Sinner in ogni fase di gioco, a partire dal servizio: ha chiuso l’incontro con il 72% di prime in campo, ricavando il 73% di punti, mentre Sinner ha pagato un modesto 50% di prime in campo, un dato troppo basso per far partita pari a questo livello, davvero altissimo. Ma non è stato solo il rendimento della battuta a scavare la differenza tra i due. È corretto sottolineare che Alcaraz è stato superiore nella condotta del match poiché è riuscito a portare la partita sui binari a lui più favorevoli, bravissimo a non dare ritmo all’azzurro, nel prendersi grandi rischi con tempi di gioco quasi azzerati, non consentendo a Jannik di entrare nello scambio di ritmo in progressione. Infatti appena Sinner è riuscito a “tenere fermo” Carlos portandolo a scambiare dritto per dritto a velocità massima, ha vinto la maggior parte dei punti, praticamente tutti quelli oltre 10 tiri. Bravo è stato Alcaraz nello scappare da questa morsa, rischiando subito un gran punto, o con un attacco, sempre mettendo immediata pressione all’azzurro con ottime aperture di campo fin dall’uscita dal servizio. Continue variazioni, incluso qualche improvvisa pallata carica di spin, pur di non giocare scambi prolungati. Una tattica rischiosa, che gli ha fatto perdere la bussola a metà del primo set, ma che alla fine l’ha portato alla vittoria con 26 punti vincenti e 32 errori, contro il 14-23 di Jannik.
    Alcaraz sul sintetico si conferma superiore a Sinner, 3 vittorie su 3 match disputati a livello ATP. Ha fatto lui maggiormente la partita, come dimostra anche il vantaggio di un break nel primo set, poi recuperato da un ottimo Sinner con uno strappo di qualità, approfittando di una piccola pausa del rivale. Jannik può recriminare per il set point avuto in risposta sul 6-5, ma lì ha giocato un bell’attacco Carlos, e quindi nel tiebreak lo spagnolo è stato davvero incisivo. Al contrario, Sinner nel tiebreak non ha brillato. Ha pagato ogni volta in cui non messo la prima, e quindi una scelta errata sul cercare a tutti i costi di colpire col diritto da sinistra, nonostante la risposta di Carlos fosse troppo angolata
    Sottolineati i meriti indubbi di Alcaraz, questa semifinale conferma che a questo livello Sinner non può permettersi un rendimento mediocre col servizio. È necessario mettere più del 60% di prime, ideale due su tre, e trasformare in punti almeno un 70%. Sono i numeri con i quali ha sconfitto Fritz. E come contro l’americano, quando è riuscito a forzare il gioco sul ritmo, sulla progressione, diventa quasi irresistibile, vista la sua grande condizione fisica, l’abilità nello spingere ad alta velocità trovando controllo e profondità. Per imporre questo tipo di pressione, i colpi di inizio gioco restano decisivi. Stanotte anche in risposta è stato meno efficace, ha pagato ogni volta in cui Alcaraz ha trovato una prima palla esterna molto precisa, o una seconda carica di effetto “kick”, che Jannik non è riuscito a schiacciare con forza trovando profondità. Sinner deve portare a casa l’eccellente torneo disputato, l’ottima semifinale raggiunta, la conferma che con questa forma atletica e tipo di gioco può essere vincente e a tratti dominante. Il primo set assai equilibrato, nel quale è riuscito a rimontare ed arrivare anche a set point, nonostante una giornata al servizio non eccellente, conferma quando sia diventato forte e pericoloso Sinner. Contro un grande Alcaraz, si può perdere.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner inizia la seconda semifinale al servizio. Un buon game, spinge col diritto (colpo che sta funzionando benissimo nel torneo) e anche un Ace, 1-0. Risponde con la stessa moneta Alcaraz, prime in campo, piedi sulla riga e via a spingere forte col diritto. 1 pari. Nonostante un doppio fallo, cercando grande velocità con la seconda palla, Jannik vince un buon terzo game, assai rapido nel coordinarsi dopo il servizio e difendersi sulle risposte aggressive dello spagnolo. La palla corre davvero veloce, entrambi spingono con massima intensità fin dai primi giochi. Clamoroso il secondo punto del quarto game, vinto dall’azzurro, una progressione micidiale che sbaraglia Carlos. La sensazione è che quando il punto si allunga, Sinner sia superiore, mentre Alcaraz tende ad aprire immediatamente l’angolo e sparare a tutta subito. 2 pari. Jannik affronta la primissima situazione complicata sul 15-30, ma trova un Ace provvidenziale. Sul 30 pari però commette il secondo doppio fallo del match, ecco la prima palla break dell’incontro. Ace! Che freddezza e classe Jan. La posizione molto aggressiva in risposta alza la tensione in Sinner che commette un altro doppio fallo. Stavolta la prima palla non entra, e la seconda è preda di una risposta cross violenta di Carlos, che forza l’errore di Sinner. BREAK Alcaraz, 3-2 e servizio. Il primo calo alla battuta costa carissimo all’altoatesino. Al contrario l’allievo di JC Ferrero usa benissimo la prima palla esterna, veloce ma soprattutto carica di effetto, che rende complicato per Jannik entrare con forza nella palla e trovare profondità. Con una volée da metà campo fenomenale per controllo, Carlos trova il punto del 4-2. Ritrova sicurezza l’azzurro, a zero resta in scia 3-4, ma il “problema” è trovare un gran game in risposta per riaprire il parziale. La chance arriva: due errori di Alcaraz, classici unforced, e 0-30. Con una risposta aggressiva, Sinner strappa il punto dello 0-40, tre palle del contro break! Altro grave errore col diritto in spinta per Carlos e… CONTRO BREAK! 4 pari, il set torna in equilibrio. Ancora out il diritto di Alcaraz, diventano 10 i punti di fila vinti da Jannik. E poi 11 con un paio di “manate” col diritto ingestibili di Sinner. Si butta avanti e interrompe l’emorragia “Charlie”, ma con un bell’attacco col diritto Jannik chiude il nono game e completa il sorpasso, 5-4. In questa fase lo spagnolo non riesce a contenere la combinazione di velocità e profondità, è sotto 15-30, ma la risposta di Jannik è lunga di un niente. Il servizio aiuta Carlos, 5 pari. La palla è “infuocata”, entrambi trovano accelerazioni clamorose, grande spettacolo in campo. Sul 6-5, Sinner pressa e forza gli errori del rivale che ai vantaggi concede un Set Point! Se lo gioca attaccando con la palla corta Carlos, Jannik non trova la direzione giusta. Il parziale si decide al tiebreak. È Charlie a strappare il primo punto in risposta, sfruttando una seconda palla di Jannik non così incisiva, 3-1. Sbaglia col rovescio Alcaraz, troppa fretta nello spingere una palla molto lenta (in recupero) dell’azzurro. Si gira 3 pari. Un nastro fortunato per l’iberico, ma l’azzurro non si scompone. 4 pari quando scocca l’ora di gioco. Un errore col rovescio cross, in difesa sulla risposta molto aggressiva di Alcaraz, costa a Sinner il punto del 4-5. Poi l’azzurro sbaglia posizione in campo, facendosi trovare impreparato dopo aver tirato a tutta ma senza chiudere il punto. 6-4 e doppio Set Point Alcaraz. Chiude Carlos con un rovescio incrociato straordinario, 7 punti a 4. Peccato per il Set Point non trasformato, ma soprattutto per quei due errori dal 4 pari nel “decider”. Grande equilibrio e spettacolo in campo, un set molto equilibrato. Ha vinto un punto più del rivale Sinner, ma solo il 51% di prime palle in campo, troppo poco.
    Secondo set, Alcaraz scatta al servizio. Forte del primo set appena vinto, spinge con sicurezza e muove lo score. Il quarto doppio fallo del match costa a Sinner un pericoloso 15-30 in avvio. Arriva il quarto Ace in soccorso. Carlos è “on fire”: prima trova un passante in corsa di diritto assurdo, trovando equilibrio e controllo da metri fuori dal campo; quindi spinge forte al centro e provoca l’errore di Jannik. C’è la palla break per lo spagnolo. Se la gioca male Sinner, si sposta a sinistra per colpire col diritto ma la traiettoria in arrivo è troppo angolata e non trova la palla. BREAK Alcaraz, 2-0 e servizio. Tutto prova, e tutto gli riesce, pure quella palla corta col diritto che finora non aveva portato a niente di buono. La chiave per  Sinner è “tener fermo” l’avversario bloccandolo nello scambio di ritmo, costruendo la progressione e non lasciando che il rivale possa aprire il campo e affondare subito. Infatti così l’azzurro vince due punti in risposta, ma Alcaraz chiude il game con un lob fantastico dopo uno scambio mozzafiato. È il colpo del match, un piccolo “uppercut” al morale di un Sinner in questa fase soverchiato dall’aggressività e tempi di gioco minimi del rivale. 3-0 Alcaraz. L’altoatesino interrompe finalmente la striscia di Carlos, 1-3. Dal suo angolo lo incitano a provarci, a non aver paura di sbagliare. Ma Alcaraz in questa fase è imprendibile, serve molto bene (73% di prime) e prende il rischio immediatamente, Sinner non riesce a tenerlo fermo e costruire. Una risposta errata, su di una seconda palla molto profonda e carica di spin, provoca l’errore in risposta di Jannik. 4-1 Alcaraz, a due passi dalla vittoria e dalla finale di Indian Wells. Inizia male il sesto game l’azzurro, cerca in tutti i modi di colpire col diritto anche su una palla molto angolata – come l’errore che ha pagato caro nel tiebreak – quindi un altro errore in scambio, 15-30. Si aggrappa alla progressione allungando gli scambi, l’aspetto tecnico nel quale finora è stato superiore nel match. Con una difesa e contrattacco micidiale, Alcaraz strappa il punto del 30-40, palla del doppio break… E la prima di Jannik latita… Rischia a tutta in risposta Carlos, ma la palla gli esce di poco. Le PB diventano due, super-aggressivo l’iberico. Lo aiuta il servizio, una bella botta esterna. Ma non molla la presa Alcaraz, divora l’ennesima seconda di servizio e strappa la terza chance di break. Con coraggio si butta avanti, rischia a tutta trovando la riga e si salva ancora Jannik. Con tantissima fatica, Sinner resta in contatto portandosi 2-4. Improvvisamente – come nel primo set sullo stesso punteggio – arrivano alcuni errori di Alcaraz, 0-30. A differenza del primo parziale, stavolta la battuta aiuta il murciano, con 4 punti di fila, praticamente senza giocare, si porta 5-2. Jannik non crolla, resta in scia ma ora Alcaraz serve per il match. Ace a 219 kmh, quindi una palla corta all’uscita dal servizio, ottima, e quindi passante cross terrificante. 30-0. Troppo bravo. Sinner non molla, entra coi piedi in campo e trova un gran diritto vincente. Con l’ennesima mazzata a tutto rischio e tempi di gioco azzerati, è 40-15 e doppio Match Point. Passante vincente, annulla il primo Jan. Chiude al secondo, con un diritto dal centro. Bravo Carlos, grande prestazione e finale meritata. È la sua terza finale a livello M1000, trova il tennista più “caldo” e se vince tornerà n.1. Sarà una grande finale. Jannik ha ceduto a un tennista oggi complessivamente superiore. Ha pagato un modesto 50% di prime, ma come condotta di gara l’iberico è stato superiore. Bravo Carlos.

    [1] Carlos Alcaraz vs [11] Jannik Sinner ATP Indian Wells Carlos Alcaraz [1]76 Jannik Sinner [11]63 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 2C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 40-305-3 → 6-3J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 40-305-2 → 5-3C. Alcaraz 0-15 0-30 df 15-30 30-30 40-304-2 → 5-2J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-404-1 → 4-2C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-1 → 4-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-153-0 → 3-1C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 40-302-0 → 3-0J. Sinner 0-15 15-15 15-30 df 30-30 ace 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A1-0 → 2-0C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 2-1* 3-1* 3*-2 3*-3 4-3* 4-4* 5*-4 6*-46-6 → 7-6C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 40-A 40-40 A-405-6 → 6-6J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-155-5 → 5-6C. Alcaraz 15-0 15-15 15-30 30-30 40-304-5 → 5-5J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-4 → 4-5C. Alcaraz 0-15 0-30 0-404-3 → 4-4J. Sinner 15-0 30-0 40-04-2 → 4-3C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 ace 40-153-2 → 4-2J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 30-40 df 40-40 ace 40-A df2-2 → 3-2C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-15 ace1-2 → 2-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-301-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-150-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

  • in

    Daniil Medvedev inarrestabile: raggiunge la finale di Indian Wells

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Daniil Medvedev, ex numero uno del mondo e attualmente sesto classificato nel ranking ATP, ha conquistato sabato la sua 19ª vittoria consecutiva, accedendo alla finale di Indian Wells e confermandosi, al momento, come il tennista da battere nel circuito ATP. Si tratta della settima finale di un Masters 1000 nella carriera del russo, che nelle ultime settimane ha trionfato nell’ATP 500 di Rotterdam, nell’ATP 250 di Doha e nell’ATP 500 di Dubai.
    In semifinale, il 27enne russo ha superato l’americano Frances Tiafoe, numero 16 ATP e alla sua prima semifinale in un Masters 1000, con il punteggio di 7-5 76 (4). La partita sembrava dovesse concludersi abbastanza agevolmente, perchè Medvedev ha mantenuto il controllo fino al punteggio di 7-5 5-3. Tuttavia, Tiafoe si è rialzato e ha ottenuto il controbreak impattando sul 5 pari ma nel gioco successivo ha perso nuovamente la battuta. Il giocatore americano ha realizzato un altro break, portando il set al tie-break dopo aver annullato complessivamente ben sette (!) match point. Ma la sua rimonta si è fermata nel tie-break e Medvedev ha chiuso il match evitando un terzo set per 7 punti a 4 dopo essere andato subito avanti per 5 a 1.
    In finale, Medvedev affronterà un avversario contro cui non ha mai perso: sarà Carlos Alcaraz, 19 anni, che Medvedev ha sconfitto nell’unico precedente tra i due.
    [5] Daniil Medvedev vs [14] Frances Tiafoe ATP Indian Wells Daniil Medvedev [5]77 Frances Tiafoe [14]56 Vincitore: Medvedev ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 ace 2-1* 3-1* 4*-1 5*-1 ace 5-2* 5-3* 5*-4 6*-46-6 → 7-6D. Medvedev 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A6-5 → 6-6F. Tiafoe 0-15 0-30 0-405-5 → 6-5D. Medvedev40-A 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 df5-4 → 5-5F. Tiafoe 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-405-3 → 5-4D. Medvedev 15-0 30-0 ace4-3 → 5-3F. Tiafoe 0-15 15-15 30-15 40-154-2 → 4-3D. Medvedev 15-0 15-15 30-30 ace 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 df A-40 ace3-2 → 4-2F. Tiafoe 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-403-1 → 3-2D. Medvedev 15-0 30-0 ace2-1 → 3-1F. Tiafoe 0-15 15-15 30-15 40-152-0 → 2-1D. Medvedev 15-0 30-0 40-01-0 → 2-0F. Tiafoe 0-15 0-30 15-30 15-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1D. Medvedev 15-0 30-0 40-06-5 → 7-5F. Tiafoe 15-0 15-15 15-30 df 30-30 30-405-5 → 6-5D. Medvedev 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5F. Tiafoe 15-0 15-15 30-15 40-154-4 → 4-5D. Medvedev 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4F. Tiafoe 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 40-302-3 → 3-3F. Tiafoe 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 ace2-2 → 2-3D. Medvedev 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2F. Tiafoe 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 40-301-1 → 1-2D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 ace 40-150-1 → 1-1F. Tiafoe 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO