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    Medvedev: “La logica dice che sarà Alcaraz a terminare l’anno da n.1”

    Daniil Medvedev

    Daniil Medvedev ha debuttato al 500 di Pechino con un comodissimo successo contro Tommy Paul, un 6-2 6-1 che lascia ben poco spazio all’immaginazione. Ottimo esordio per il moscovita, su di una superficie che gradisce. Ricordiamo che Daniil ha vinto l’ultima edizione del 1000 di Shanghai (2019), quindi ha già dimostrato di esser competitivo in Cina. Nella press conference post partita si è detto sorpreso della cattiva giornata dell’avversario e fiducioso per il resto del torneo. Si è anche soffermato sulla corsa al n.1 di fine anno, che ipoteticamente lo vede ancora in ballo, ma è ben consapevole di aver chance quasi nulle. Tuttavia si è speso in un pronostico di fine stagione: vede Carlos favorito su Novak.
    “Non credo che Tommy abbia giocato la sua partita migliore, forse a causa del jet lag proveniente da Vancouver, ed è strano perché lui è un avversario davvero forte su questi campi, ma sono molto contento di come ho giocato” afferma Medvedev. “Non è mai facile tornare in gara di nuovo dopo aver perso una finale del Grande Slam… penso che il mio tennis oggi sia stato molto buono”.
    Ama giocare in Cina, poiché apprezza molto la loro cultura: “Qui mi sento molto apprezzato ed è fantastico perché amo la cultura cinese, amo il cibo e il loro modo di vivere”.
    Ecco il suo pensiero sulla vetta del ranking di fine stagione: “Ovunque vado cerco di alzare il trofeo, quindi rimane vivo il sogno di essere il numero 1 fine anno, so essere ancora in corsa. Tuttavia sono consapevole di essere molto lontano dall’obiettivo e che la mia lotta deve consistere più nel cercare di finire con più punti possibili e stare vicino ai due davanti, per poterli assaltare all’inizio del 2024. Non credo che Novak giocherà molti tornei, quindi la logica indica che Carlos Alcaraz dovrebbe finire come numero 1 alla fine dell’anno. Darò il massimo in ogni torneo a cui giocherò”.
    Un pensiero corretto, ancor più visto che all’ultimo Australian Open Medvedev è uscito nei primi turni, mentre Djokovic è campione in carica e quindi avrà molti punti da difendere. Tuttavia anche Alcaraz non giocato quest’anno per un infortunio last minute, quindi avrà solo da guadagnare.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Alcaraz tornerà n.1 nel ranking se vincerà a Madrid e parteciperà agli Internazionali d’Italia

    Carlos Alcaraz

    Si anima nuovamente la corsa al n.1 del ranking ATP. Novak Djokovic infatti, non avendo partecipato al Masters 1000 di Madrid per il problema al gomito, ha messo seriamente a rischio la sua posizione di leader della classifica mondiale. Il serbo infatti è il campione in carica del Masters 1000 di Roma, pertanto anche in caso di conferma del suo titolo, non potrà aumentare il proprio bottino di punti.
    Al contrario, Carlos Alcaraz se riuscirà a vincere di nuovo il Masters 1000 di Madrid (nel quale è ampiamente favorito) si troverà a soli 5 punti di distanza dal serbo, e quindi non avendo niente da difendere a Roma, sarà sufficiente la sola partecipazione al Foro Italico per farlo scattare davanti a Novak il lunedì 22 maggio. Eventualmente una non difesa del titolo 2022 degli IBI, abbinato ad un buon torneo di Alcaraz a Roma, potrebbe ampliare assai il gap a favore del murciano, che domani compirà 20 anni.
    C’è anche una terza possibilità, più difficile da realizzare ma nemmeno impossibile. Stefanos Tsitsipas infatti è teoricamente in corsa per diventare per la prima volta n.1 al mondo dopo Roma. Il greco dovrebbe tuttavia vincere sia a Madrid, torneo nel quale è ancora in corsa, e poi bissare il successo a Roma, dove lo scorso anno fu battuto in finale da Djokovic. Un’ipotesi più complessa ma non impossibile, visto che Tsitsipas resta uno dei tennisti più forti su terra battuta (due vittorie a Monte Carlo, finale a Roma e Roland Garros).
    Oltre al prestigio dell’essere seduto sul trono del tennis maschile, la posizione tra Djokovic, Alcaraz e Tstisipas è importante anche in ottica Roland Garros, per l’assegnazione delle teste di serie e quindi per il sorteggio dello Slam parigino, che si preannuncia quanto mai aperto a più possibili vincitori, viste le condizioni tutte da verificare del “padrone di casa”, Rafa Nadal. LEGGI TUTTO

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    Djokovic segna il record assoluto di settimane da n.1 in classifica, sorprassata Steffi Graf

    Il record di Djokovic nell’infografica del sito ATPtour.com

    Trecentosettantotto. 3-7-8. Un numero stratosferico, segnato oggi da Novak Djokovic per settimane da n.1 del ranking maschile. Il campionissimo serbo è diventato il leader all-time (da quando la classifica è stilata al computer, 1973) per quantità di tempo trascorsa in vetta al tennis mondiale, sorpassando le 377 settimane segnate dall’indimenticabile Steffi Graf al femminile.
    Il serbo già deteneva il record per il maggior numero di settimane come numero 1 nella storia del Ranking ATP, quando nel marzo dello scorso anno sorpassò le 310 settimane di Roger Federer. Un record quello dello svizzero che anni fa si pensava fosse praticamente imbattibile. Niente è precluso a “Nole”, che ha continuato a vincere, è tornato n.1 dopo aver alzato il decimo Norman Brooks trophy a Melbourne (e 22esimo Slam), e nel ranking uscito stamattina ha superato Steffi Graf, iniziando la sua 378a settimana da leader del tennis maschile.

    And still he rises 💫
    With 378 weeks at the top of the @PepperstoneFX ATP Rankings, Novak Djokovic has made history, breaking the ALL TIME tennis record for the longest spot at number one 🙌 🏆 pic.twitter.com/zil7BKkKB8
    — ATP Tour (@atptour) February 27, 2023
    Djokovic divenne per la prima volta n.1 del mondo il 4 luglio del 2011, a 24 anni e 43 giorni, spezzando la storica egemonia di Roger Federer prima e di Rafael Nadal dopo, coronando una cavalcata incredibile in quella stagione, nella quale perse il suo primo match “solo” ai primi di giugno a Roland Garros, dove in una delle partite più belle dell’era moderna fu sconfitto da Federer in semifinale.
    Vincendo i Championships a Wimbledon, “Nole” si issò al n.1, premio meritato per un campione straordinario. Rimase al vertice del tennis maschile fino al 25 giugno 2012. Poi è tornato in vetta alla classifica in vari periodi (5 novembre 2012, fino al 30 settembre 2012; 7 luglio 2014 fino al 31 ottobre 2016, il suo periodo più lungo, scalzato da Murray; 5 novembre 2018 fino al 28 ottobre 2019; 2 febbraio 2020 fino al 21 febbraio 2022; 21 marzo 2022 fino al 6 giugno 2022, scalzato da Medvedev; è tornato n.1 lo scorso 30 gennaio 2023). Per quanto riguarda il ranking, Djokovic vanta un altro primato incredibile: ha terminato per sette volte una stagione da n.1, è un altro record assoluto.
    Complimenti, Novak! LEGGI TUTTO

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    Wu Yibing batte Fritz e vola in finale all’ATP 250 di Dallas. È il primo cinese nell’Era Open a giocare una finale del tour maggiore

    Wu Yibing (foto Getty Images)

    All’ATP 250 di Dallas ieri notte si è scritta una piccola pagina di storia tennistica. Protagonista ancora Wu Yibing, che dopo essere diventato il secondo tennista cinese ad entrare nei top 100 del ranking maschile, conferma la sua straordinaria forma issandosi in finale del torneo texano. È il primo tennista cinese nell’Era Open a centrare quest’obiettivo. Con una prestazione di alto livello, il 23enne in semifinale ha battuto a sorpresa in tre lottati set Taylor Fritz, grande favorito per il titolo, guadagnandosi così l’accesso al match per il titolo, dove troverà lo “spauracchio” del servizio di John Isner. Per Wu Yibing è anche la prima vittoria contro un top 10. 
    Un sacco di prime volte per il tennis cinese, che dopo lustri di lunghe attese e scarsi risultati, inizia a diventare un fattore anche nel tennis maschile. Il connazionale Pan Bing era riuscito ad arrivare in semifinale a Seoul nel 1995, ma mai un cinese era approdato finora in finale di un evento del tour maggiore.
    Un torneo da sogno per Wu Yibing: oltre allo scalpo eccellente di Fritz, il 23enne di Hangzhou ha sconfitto anche Shapovalov e Mannarino.
    Un momento spettacolare per il giovane cinese, che decolla nel ranking ATP: dopo aver appena debuttato nell’élite del tennis, Wu è già al numero 76 della classifica ATP Live ranking, ed entrerebbe nei top 60 in caso di vittoria oggi contro Isner. Ha già la certezza essere il tennista cinese con il ranking più alto nella storia delle classifiche ATP.
    Wu si mantiene assai umile: “Quando sono sceso in campo oggi non pensavo a nessun punteggio o vittoria. Ho solo cercato di dare il meglio di me”, ha detto nella sua intervista in campo. Non sarà un match per niente facile contro il super servizio di Isner, ma il giovane cinese è una delle più gradite sorprese di quest’inizio di stagione, e visto il suo tennis piuttosto completo, sembra aver ancora ampi margini di crescita. LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal: “Ruud può diventare n.1 al mondo”

    Casper Ruud

    Casper Ruud ha vissuto un 2022 di grande crescita che l’ha portato a disputare le finali Slam a Roland Garros e US Open, oltre al recentissimo match per il titolo alle Finals di Torino. Purtroppo per lui, ha perso tutte e tre le grandi finali, sconfitto rispettivamente da Rafael Nadal, Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. A questo filotto di sconfitte importanti, si aggiunge anche la finale al Masters 1000 di Miami.
    Se avesse vinto il titolo a New York, sarebbe diventato n.1 del ranking mondiale, posizione invece andata ad Alcaraz e mantenuta sino al termine della stagione dal talento spagnolo. Con tre finali “pesanti perse”, è un’annata positiva o negativa per Ruud? Decisamente molto positiva, anche se qualcuno si ostina a chiamarlo già “perdente”, affermazione assolutamente ingenerosa per un ragazzo cresciuto a dismisura negli ultimi 3 anni, passato dall’essere un tennista molto competitivo sulla terra battuta a giocatore tostissimo in ogni condizione e torneo.
    La svolta decisiva nella sua carriera è stata l’approdo alla Rafa Nadal Academy nell’inverno nel 2019, dove ha imparato dalla famiglia Nadal metodi di lavoro e affinato la propria tecnica di gioco, diventata via via sempre più completa. Proprio zio Toni Nadal continua a credere fermamente nelle possibilità del più forte tennista norvegese di sempre. Così lo storico coach di Rafa ha parlato di Ruud, di quando è sbarcato nella sua accademia e delle prospettive del tennista nordico.
    “Ricordo benissimo quando Casper è arrivato da noi. Grande lavoratore, si è subito messo a disposizione e ha imparato molto. Quando è arrivato in accademia aveva un brutto rovescio perché secondo me faceva un pessimo movimento con le gambe. Abbiamo dovuto lavorare specificamente in quell’area. Ora il suo rovescio è abbastanza buono” racconta Toni, che continua affermando “Ogni anno è stato in grado di migliorarsi un po’. Tuttavia se torno al giocatore che era arrivato all’accademia e a quei tempi, non pensavo che potesse crescere così tanto da  poter essere il numero 2 al mondo. Credito a lui per esser migliorato così tanto. Adesso è un tennista molto più completo e forte.  Ho seguito molte delle sue partite, è davvero un ottimo tennista. Può essere il futuro numero 1”.
    Affermazione importante quella di Toni Nadal, anche se del resto al n.1 c’è già arrivato molto molto vicino già lo scorso settembre. Adesso sta a Casper iniziare a vincere i grandi tornei. Finora in carriera ha vinto 9 tornei ATP (3 quest’anno), 8 sulla terra battuta. Tutti di categoria ATP 250. LEGGI TUTTO

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    Zhizhen Zhang lunedì prossimo sarà il primo cinese nella top100 ATP

    Zhizhen Zhang (foto ATP site)

    Il torneo di Napoli passerà certamente alla storia anche in Cina. Infatti Zhizhen Zhang grazie ai quarti di finale raggiunti nel torneo partenopeo lunedì prossimo farà segnare il proprio best ranking al n.96, diventando il primo giocatore cinese nella storia (dal 1973, quando il ranking è calcolato al computer) a sbarcare tra i migliori cento tennisti al mondo.
    “È stata una strada difficile arrivare tra i primi 100”, ha detto Zhang al sito ATP. “Sono così felice, è un piccolo passo per me, ma è anche un grande passo per il tennis maschile cinese”.
    Il 26enne di Shanghai ha compiuto nel 2022 passi da gigante. Ha iniziato la stagione al Challenger di Forlì come n.321 in classifica. Da aprile ha iniziato a raccogliere buoni risultati: semifinale al Challenger di Tallahassee, quindi altra semifinale a Tunisi, e a giugno la finale nel Challenger di Luedenscheid.
    L’abbiamo visto in azione in diversi eventi in Italia, con la finale disputata (e persa) contro Passaro a Trieste, e quindi la bella vittoria a Cordenons, dove ha superato in finale Vavassori. La sua grande forma in agosto l’ha portato ancora a giocarsi il titolo in Polonia a Grodzisk Mazowiecki, battuto da Machac. Ha quindi passato le qualificazioni a US Open, sconfitto al primo turno da Van Rijthoven. In autunno ha tentato con successo l’ingresso nei main draw nei tornei ATP, passando le quali ad Astana, Firenze e quindi a Napoli, dove è stato battuto da McDonald in tre set.
    Dotato di un tennis aggressivo e discretamente completo, e sostenuto da un bel fisico, Zhang ha le carte in regola per continuare a crescere e restare tra i migliori 100 al mondo. LEGGI TUTTO

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    La strada di Medvedev per diventare n.1 la prossima settimana passa… da Nadal

    Rafa e Daniil durante la premiazione degli Australian Open 2022

    28 febbraio 2022, lunedì prossimo. Potrebbe diventare una data storica per il tennis maschile, quello della svolta al vertice del ranking mondiale. Daniil Medvedev infatti vincendo il torneo di Acapulco diventerebbe matematicamente n.1 al mondo, scalzando Novak Djokovic. Come dicono i “Brit”, Daniil ha il destino nelle proprie mani, visto che in caso di vittoria nell’ATP 500 messicano sarebbe ininfluente il risultato di Djokovic a Dubai, anche una sua eventuale vittoria.
    “Se verrò scalzato da Medvedev lunedì? Sarò il primo a congratularmi con lui” afferma il serbo, che finalmente oggi tornerà in campo dopo una lunghissima assenza, in quello che sarà suo primissimo match stagionale, contro Lorenzo Musetti (non prima delle 17.30, in tv su Supertennis, Sky e ovviamente in streaming su tennistv).
    Il russo avrà tutt’altro che una strada spianata. Dopo un esordio che non dovrebbe esser così complicato (Paire, in pessima forma nelle ultime settimane), affronterà nei quarti probabilmente Fritz o Mannarino e quindi in semifinale Rafael Nadal, per quella che potrebbe essere una magnifica rivincita della finale di Melbourne di poche settimane fa, o Matteo Berrettini (quarti contro Rafa, seguendo il draw). Anche Zverev e Tsitsipas sono in gara nella parte bassa del tabellone, per un 500 molto vicino ad un Masters 1000 per qualità del campo di partecipazione. Quasi sempre nel bel torneo di Acapulco assistiamo a grandi match o avventure, l’anno scorso la spettacolare cavalcata di Lorenzo Musetti. Vedremo se l’edizione al via oggi sulle sponde del Pacifico ci regalerà un nuovo n.1 del mondo.
    Medvedev per detronizzare Djokovic non deve necessariamente vincere ad Acapulco. Questi tutti gli scenari che porterebbero al sorpasso:
    Medvedev vince il torneo di Acapulco, indipendentemente dal risultato di Djokovic a Dubai
    Medvedev raggiunge la finale ad Acapulco e Djokovic non vince il torneo di Dubai
    Medvedev raggiunge la semifinale ad Acapulco e Djokovic non approda in finale a Dubai
    Medvedev raggiunge i quarti ad Acapulco e Djokovic non raggiunge le semifinali a Dubai
    Medvedev raggiunge il secondo turno ad Acapulco e Djokovic non raggiunge le semifinali a Dubai
    Medvedev perde al primo turno ad Acapulco e Djokovic non raggiunge i quarti a Dubai.

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    Lunedì Tsitsipas diventerà n.3 del mondo a 22 anni e 362 giorni. Chi sono stati i più giovani a riuscirci?

    Stefanos Tsitsipas, nuovo top3

    Lunedì prossimo il ranking ATP (ancora “guastato” degli aggiustamenti per la pandemia) avrà un cambiamento sostanziale. Stefanos Tsitispas, a coronamento di una stagione molto buona, sorpasserà Rafa Nadal, scalzandolo dalla 3a posizione del ranking. Sarà la prima volta per il greco tra i migliori 3 tennisti al mondo. Si ripresenta quindi la situazione del 10 luglio 2017, quando solo uno dei “big 3” del tennis attuale era nella top3 del ranking, in quel caso fu Nadal (n.2, dietro a Murray e prima di Wawrinka).
    Stefanos tocca questo prestigioso piazzamento a 22 anni e 362 giorni, come riporta l’ottimo account TennisMyLife. Chi sono stati i più giovani a toccare il n.3 della classifica (da quando è tenuta al computer, ovviamente)? Ecco le prime posizioni
    1 – Andre Agassi – 18 anni e 192 giorni (7/11/1988)
    2 – Bjorn Borg – 18 anni e 199 giorni (23/12/1974)
    2 – Boris Becker – 18 anni e 199 giorni (9/6/1986)
    4- Rafael Nadal – 19 anni e 3 giorni (6/6/2005)
    5 – Mats Wilander – 19 anni e 181 giorni (20/2/1984)
    6 – John McEnroe – 20 anni e 44 giorni (2/4/1079)
    7 – Novak Djokovic – 20 anni e 48 giorni (9/7/2007)
    8 – Pete Sampras – 20 anni 196 giorni (24/2/1992)
    9 – Lleyton Hewitt – 20 anni e 197 giorni (10/9/2001)
    10 – Alexander Zverev – 20 anni e 199 giorni (6/11/2017)
    Seguono Safin, Edberg, Roddick, Courier, Connors, Lendl, e Roger Federer, che toccò il n.3 a 21 anni e 332 giorni, non fu infatti eccezionalmente precoce lo svizzero nello spiccare il volo verso l’Olimpo del tennis.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO