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    F1, Aston Martin chiude i test fra incertezze e ambizioni

    Con la tre giorni di test in Bahrain si è ufficialmente aperto il nuovo capitolo per l’Aston Martin. Era risaputo in partenza che stabilire il livello di competitività di una squadra fosse complicato dopo soltanto 24 ore in pista. Quello che è emerso in questo assaggio di 2021 è una mischia di centro gruppo che sembra essere ancor più compatta. Un fazzoletto che racchiude almeno 5 scuderie, fra cui il team che torna a portare il classico verde inglese nel Circus iridato. Ma quali sono i punti di forza e debolezza che sono traspariti nel deserto di Sakir?
    Il tema che ha tenuto banco per tutta la scorsa annata nel paddock non finisce di sollevare sguardi indiscreti da parte di avversari e addetti ai lavori, sguardi che però al momento restano tali. A livello di quanto si è potuto vedere in pista, non sono emersi fattori che potessero sollevare dubbi o eventuali approfondimenti da parte della concorrenza, infatti possiamo affermare come per l’Aston non sia stata una tre giorni così lineare.
    L’incognita più grande che deve affrontare la squadra in vista del primo round, riguarda l’affidabilità. Nel corso dei test è stata un vero e proprio tallone di Achille, il tempo trascorso ai box per problematiche tecniche è tutt’altro che poco, considerando che la prossima volta che la AMR21 scenderà in pista, sarà per la prima sessione di libere del primo GP. A far spese di ciò, uno sfortunato Sebastian Vettel che si è trovato costretto a perdere l’intera mattinata di sabato, per un problema alla trasmissione, nonchè metà della sessione pomeridiana della domenica, per via di un problema di perdita di pressione.
    Sul lato delle prestazioni, risulta complicato giudicare se quelle sfoggiate dal team di Mr. Stroll siano o meno incoraggianti. Le simulazioni di giro secco sembrano aver lasciato impressioni positive a Lance Stroll, soprattutto nella seconda giornata in pista, quando ha potuto beneficiare delle migliori condizioni del pomeriggio per spingere più a fondo sull’acceleratore. Resta qualche dubbio invece legato al passo gara, dove in vista del primo GP dovranno perfezionarsi sul lato del consumo degli pneumatici.
    Il bagaglio tecnico da segni di incoraggiamento alla brigata di bandiera inglese, infatti come abbiamo accennato in precedenza, le soluzioni portate in pista che ricordano la W11 non possono che essere un punto a favore per chi come loro vuole alzare l’asticella delle performance. Interessante tra l’altro la concezione del fondo che ha debuttato in questi giorni, caratterizzato dal profilo esterno ondulato, sormontato da un’appendice. Soluzione innovativa che ha fatto debuttare anche la stella a tre punte. Non si può dire quindi che sul lato tecnico la squadra si farà trovare impreparata, considerando anche la grinta che era già stata esternata in fase di presentazione.
    Quali obiettivi porsi?
    Sebastian Vettel e Lance Stroll hanno quindi fra le mani un mezzo dal grande potenziale. In vista del primo weekend bisognerà analizzare i dati raccolti, che secondo quando affermato dal team principal Otmar Szafnauer a fine test, hanno soddisfatto i tecnici della scuderia. Il nodo dell’affidabilità andrà sciolto nei prossimi giorni. Il contatto stretto con la stella a tre punte sul lato power unit e trasmissione lascia però buoni spiragli da questo punto di vista. Bisogna ricordare come lo scorso anno la Mercedes, fra una sessione e l’altra di test, aveva risolto tutte le incertezze emerse nei primi giorni in pista.
    L’analisi dei dati permetterà inoltre di capire meglio i dubbi legati al passo che si sono espressi in questi giorni, con l’obiettivo di raggiungere la costanza che in diverse occasioni era mancata nel 2020. La concorrenza di quest’anno sarà ancora più intensa, non sarà facile disputare un campionato al top del midfield, ma il target è quello. Non sarà semplice dunque lottare per la top five di ogni GP, osando anche a qualche podio. A prima vista, una McLaren solida e veloce sembra essere il diretto avversario nella battaglia per la leadership di centro griglia. Non dimentichiamo però una Ferrari che ha lasciato intendere dei segnali di ottimismo, l’AlphaTauri e l’Alpine, che nei test hanno lasciato presagire buone prospettive. LEGGI TUTTO

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    Aston Martin, dal 2025 arrivano SUV e granturismo elettrici

    I progetti sono ancora a medio termine, retaggio della vecchia proprietà che voleva lanciare con il marchio Lagonda un modello a zero emissioni. Oggi, però, la prima elettrica Aston Martin è appannaggio della nuova proprietà di Lawrence Stroll, intenta a puntare sul marchio Aston per le due novità a partire dal 2025.

    Cruciale nella proposta elettrica è la collaborazione tecnica con Mercedes, a fornire non solo motori termici e ibridi plug-in personalizzati nei prossimi anni, ma anche sistemi elettrici. Quanto sia importante poter fare affidamento su architetture, motori e batterie frutto di un progetto già maturo, oggetto di investimenti e sviluppo, è noto. 
    L’acquisto da parte di Aston Martin vedrà comunque elementi di unicità, nell’assemblaggio previsto presso l’impianto di St. Athan, dove verranno prodotti sia il suv elettrico che una sportiva idealmente accostabile alla DB11 con motore termico. Assetto, design di carrozzeria e interni, dinamica, avranno tutti un’impronta propria.
    Mercedes e Aston Martin: partnership tecnica
    Mercedes ricordiamo come abbia delineato un programma di sviluppo dell’offerta elettrica che vedrà EQS arrivare sul mercato in estate, EQE – grande berlina equiparabile per segmento a Classe E – presentata a settembre, poi il maxi-crossover EQS. L’architettura modulare EVA sarà comune a tutti questi modelli ed è verosimile che venga fornita anche ad Aston Martin.
    Per potenze in gioco, l’elettrico che introdurrà Mercedes avrà potenze anche in eccesso dei 700 cavalli, assolutamente compatibili con una proposta Aston martin che sia granturismo di livello. Secondo quanto anticipato da Lawrence Stroll nel corso di un’intervista al Financial Times, i passi sul progetto elettrico “sportivo” non sono ancora alla fase avanzata di validazione del design, men che meno della sigla, che potrebbe non allinearsi alla storica DB. D’altronde, Aston martin ha chiarito come il futuro resterà imperniato su una sportività con motore termico, elettrificata, fino oltre il 2030. 
    In attesa che arrivi il suv elettrico nel 2025, nei prossimi mesi verrà presentata la versione ibrida plug-in di Aston Martin DBX, con un sistema ricaricabile e l’abbinamento del motore elettrico sulla linea di trazione composta con motore V8 biturbo 4 litri e cambio 9G-Tronic. Sarà lo schema in arrivo in primavera su Mercedes-AMG GT 4 porte 73 S.

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    F1, Aston Martin Vantage è la nuova Safety Car LEGGI TUTTO

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    F1, Lance Stroll: “Mio padre ha trasformato l'Aston Martin”

    Stroll junior è pronto a esordire nel nuovo campionato dopo buoni piazzamenti raccolti nel 2020: “Mio padre ha fornito gli strumenti giusti per esaltare il talento dei tecnici in fabbrica – prosegue a motorsport-magazin.com – e a tutti coloro che lavorano all’interno del team, che hanno potuto esprimersi al meglio andando oltre i loro limiti. Ora possiamo davvero guardare con fiducia in avanti, sperando di vivere tanti momenti emozionanti. Giù il cappello davanti a quanto fatto da Lawrence”. LEGGI TUTTO

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    F1, Lance Stroll: “Aston Martin cambiata dalla visione di mio padre”

    “Mio padre ha fornito gli strumenti giusti per esaltare il talento dei tecnici in fabbrica – prosegue Stroll junior a motorsport-magazin.com – e a tutti coloro che lavorano all’interno del team, che hanno potuto esprimersi al meglio andando oltre i loro limiti. Ora possiamo davvero guardare con fiducia in avanti, sperando di vivere tanti momenti emozionanti. Giù il cappello davanti a quanto fatto da Lawrence”. LEGGI TUTTO

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    F1, La nuova Aston Martin AMR21 non è solo una copia della Mercedes

    Aston Martin ha presentato finalmente la nuova AMR21, vettura con la quale prenderà parte al campionato del mondo di F1, attraverso una monoposto verde scuro, colore del marchio Aston Martin, donando un tocco di British al nuovo team di Lawrance Stroll.Dal punto di vista tecnico la nuova AMR21 pare non temere occhi indiscreti, avendo pubblicato diversi scatti fotografici della nuova monoposto dai quali è possibile trarre spunti di analisi e di riflessione su quella che sarà la monoposto che vedremo in pista in Bahrain.
    UN NUOVO COPYGATE?
    Dopo il caso copygate dello scorso anno, il rischio di riavere nuovamente le medesime polemiche nel corso della stagione 2021 non è del tutto da tralasciare come ipotesi, e stupisce quanto di richiamo della Mercedes 2020 vi sia sulla Aston Martin AMR21.
    Nonostante le polemiche del 2020, e la conseguente penalizzazione in classifica costruttori dello scorso campionato, sono stati gli stessi regolamenti 2020-2021 con i loro congelamenti a far sì che la nuova AMR21 abbia ripreso sulla propria monoposto diversi concetti tecnici espressi della Mercedes W11.
    Avendo già di base una RP20 copia della W10 del 2019, Andrew Green (direttore tecnico del team) non si è mai nascosto sulla direzione di sviluppo che la macchina 2021 avrebbe intrapreso, dichiarando apertamente che (specialmente al retrotreno) la AMR21 sarebbe stata fedele alla linea tecnica vista nel 2020 sulla W11. Inoltre, sempre per via degli stessi regolamenti, Aston Martin ha potuto implementare la sospensione posteriore della Mercedes W11 senza spendere i famosi due gettoni, per via della deroga concessa dalla federazione a team come Alpha Tauri, Aston Martin, e Haas, per adottare soluzioni omologate nel 2020 dalle scuderie costruttori, al fine di non disputare la stagione 2021 con componenti vecchie di due anni.
    Il discorso di una Aston Martin di “ispirazione” Mercedes ha una sua logica e, avendo già visto come il team di Brackley ha evoluto in maniera vincente la W10, alla W11, non c’era motivo di intraprendere strade improvvisate nello sviluppo della nuova AMR21. Dal 2022, ovviamente, si partirà tutti da un foglio bianco e saranno scongiurati (si presume) vetture copia.
    Tuttavia, rispetto al 2020, Aston Martin ha anche una sua interpretazione indipendente da Mercedes sulla propria vettura e (in alcune aree) ha dovuto sperimentare soluzioni aerodinamiche prodotte in casa propria. Fra queste vi sono soprattutto le interpretazioni ai nuovi vincoli aerodinamici che hanno imposto a fondo e diffusore.
    Ma analizziamo nel dettaglio la nuova Aston Martin AMR21.
    ZONA ANTERIORE
    Il frontale della AMR21 presenta diversi affinamenti aerodinamici che si discostano (seppur lievemente) dalle soluzioni presenti sulla Mercedes W11, e che riguardano perlopiù uno sviluppo della vecchia Racing Point RP20: il muso, rimasto con la struttura di impatto omologata lo scorso anno, rimane abbastanza fedele alle linee aerodinamiche della RP20, ma con affinamenti soprattutto nella zona terminale del cape, con una ricerca di out wash più marcata.
    L’ala anteriore sembra seguire una filosofia intermedia fra in-wash e out-wash, e non si discosta moltissimo dall’ultima specifica vista sulla RP20. Nel dettaglio, l’ultimo flap in alto è più corto e non raggiunge i 250 mm di interasse dalla mezzeria della vettura. Tuttavia, sempre nell’ultimo elemento, la zona più esterna ha una prepotente discesa per accentuare l‘effetto outwash (freccia), ma con un’incurvatura verso l’alto appena prima. L’endplate non ha subito grosse modifiche rispetto alla vecchia monoposto.
    La sospensione anteriore non è stata rivista particolarmente nei bracci oscillanti, e rimane a doppio bracket con schema push rod. Le prese dei freni (oggetto della polemica dello scorso anno, e che hanno fatto scattare la penalizzazione) sono un diretto sviluppo della RP20, modificate a metà stagione 2020, e che presentano la classica forma a “L rovesciata”.
    NUOVO TELAIO (DUE GETTONI)
    Sapevamo già prima della presentazione che Aston Martin aveva comunicato a dicembre di voler spendere i due gettoni per la nuova AMR21, facendo omologare un nuovo telaio con dei coni antintrusione più bassi:
    Andrew Green è stato molto bravo a districarsi all’interno dei nuovi regolamenti per individuare in quale zona intervenire sulla ex RP20, e per cercare di rimanere fedele a quella che era la Mercedes W11. La vecchia RP20 disponeva ancora della soluzione “old style” con le prese d’aria dei radiatori sotto il cono antintrusione, proprio come Mercedes nel 2019.Nel 2020 la scuderia di Brackley ha aggiornato la propria monoposto, adeguandosi alla tendenza introdotta da Ferrari e Red Bull fra 2017 e 2018, spostando le prese dei radiatori sopra il cono antiintrusione, in modo da avere un canale più libero per il flusso d’aria nella parte inferiore delle fiancate.
    Tuttavia, l’omologazione obbligatoria, e il conseguente congelamento del telaio, non avrebbero permesso al team di Andrew Green di aggiornarsi alla nuova configurazione, salvo appunto omologare una nuova cellula di sopravvivenza utilizzando entrambi i gettoni di sviluppo.
    Di fatto così è successo, e sulla AMR21 le bocche dei radiatori si trovano al di sopra della struttura di impatto, come osservabile nell’immagine con inquadratura frontale. (struttura di impatto evidenziata in giallo).
    L’omologazione della nuova cellula di sopravvivenza non riguarda l’intero telaio, ma solo la parte che va del piano B-B al piano C-C. Omologare un nuovo telaio interamente prodotto da zero non è possibile per regolamento, in quanto servirebbero più di due gettoni. L’omologazione ha inoltre previsto il superamento di un nuovo crash test.
    BARGEBOARDS
    Le bargeboards sono sicuramente la parte aerodinamica più indipendente dalla soluzione Mercedes, e sono un semplice sviluppo della versione 2020 della RP20.Nell’immagine in basso abbiamo indicato con delle frecce tutti gli elementi nuovi rispetto alla vecchia specifica, ed è palese come la modifica al telaio abbia avuto come conseguenza la rivisitazione della gestione del flusso d’aria dalle bargeboards.
    L’andamento degli elementi aerodinamici è davvero interessante, ed è un capolavoro di ingegneria che comprende tutta una foresta intricata di convogliatori di flusso e generatori di vortice in carbonio, i quali vanno a preparare il flusso che andrà ad attraversare bodywork e retrotreno.
    BODYWORK STRETTO IN STILE MERCEDES
    Possiede molte “assonanze” con la filosofia Mercedes W11 proprio la zona in cui compare la meccanica del costruttore tedesco Mercedes: il bodywork, strettissimo, avvolge come un telo il Power Unit Mercedes e l’impianto di raffreddamento, e balza all’occhio la gobba ovale che la carrozzeria forma per via degli ingombri dell’intercooler.
    Messo a confronto con la W12 presentata il giorno prima, il sidepod della Aston Martin lascia intuire quanto la meccanica del costruttore Mercedes sia stata studiata per rendere la carrozzeria più filante e stretta possibile nella zona coca-cola.
    Quello che più sorprende della AMR21 sono anche le fiancate ad effetto coanda, abbastanza diverse da quelle utilizzate dal GP di Toscana dello scorso anno: Al Mugello, sulla RP di Lance Stroll, erano comparse delle nuove fiancate molto spioventi verso il basso, seguendo le linee a scendere delle masse radianti.
    Una soluzione mantenuta per tutto il finale di stagione, passata per l’omologazione (nell’ultima data utile di metà settembre 2020) di un nuovo impianto di raffreddamento in ottica 2021, proprio per adottare delle fiancate ad effetto coanda. Una soluzione che era più simile a quanto visto sulla Williams, che sulla Mercedes.
    Ma sulla Aston Martin, Andrew Green ha voluto adottare ancora una volta le linee guida dell’aerodinamica Mercedes, in modo da non dover riprogettare altre componenti aerodinamiche in maniera troppo diversa dalla W11.
    DERIVE VERTICALI NEL FONDO E SOSPENSIONE POSTERIORE MERCEDES
    La Aston Martin AMR21 è forse la prima vettura che già nella versione show car della propria monoposto ha messo in mostra soluzioni interessanti per quanto riguarda il fondo tagliato, il quale non risulta per niente minimal come sulle altre vetture:
    Nella zona centrale e terminale, è possibile osservare diversi deviatori di flusso a sviluppo verticale, che hanno il compito di spostare il flusso d’aria quanto più possibile all’esterno della ruota posteriore, in modo da ridurre il fenomeno del tire squirt.Con delle frecce abbiamo indicato tutti quegli elementi presenti sul fondo della Aston Martin che tentano di ridurre al minimo l’impatto che il taglio in diagonale avrà sulla downforce globale della monoposto
    Come anticipato ad inizio analisi, Aston Martin ha scelto di utilizzare la sospensione posteriore della W11, con il braccio della convergenza che va a aderire sulla struttura di impatto posteriore (e non sulla scatola del cambio) in modo da massimizzare l’efficienza del diffusore.
    Mercedes lo scorso anno ha stupito con questa soluzione, in quanto riusciva a sfruttare la meccanica in maniera estrema per fini aerodinamici.Nello specifico, il braccio della convergenza arretrato va a ricreare una sorta di secondo diffusore formando un canale per il flusso d’aria, proprio fra il braccio e la parte superiore dell’estrattore. Nell’illustrazione è evidenziato il layout della sospensione della W11, con il braccio che va ad aderire alla struttura di impatto posteriore. LEGGI TUTTO

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    F1, Vettel: “Gareggio per vincere, la mia esperienza può aiutare il team”

    ROMA – Sebastian Vettel si presenta ai tifosi dell’Aston Martin. L’ex pilota della Ferrari ha assistito all’unveiling della nuova monoposto, denominata AMR21: “Sono ancora molto affamato altrimenti non sarei qua – rivela il tedesco -. Gareggio per vincere, anche se questo è un nuovo progetto e un nuovo capitolo della mia vita. Ho molta esperienza e quindi questo ci potrebbe aiutare. Il feedback che diamo al team riguardo la macchina è fondamentale e può essere una chiave del nostro ruolo, oltre a guidare veloce una macchina. Non vedo l’ora di girare in pista. Questo team è già stato molto forte in passato con risorse limitate, ma adesso le regole della Formula 1 sono cambiate e il marchio si sta rilanciando”. 

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    Aston Martin AMR21, svelata la monoposto 2021 di Vettel e Stroll

    Le dichiarazioni di Stroll
    “Questo è un nuovo capitolo per l’Aston Martin, sono molto emozionato e non vedo l’ora di iniziare la stagione – rivela il pilota canadese Lance Stroll che farà coppia con Vettel – C’è una storia dietro a questo marchio, c’è già tanta energia all’interno del team e la macchina è fantastica. L’anno scorso c’era molto potenziale, ma non abbiamo sfruttato al massimo tutte le opprtunità. Nel 2021 vogliamo sfruttare tutte le chance. Come team vogliamo vincere il titolo costruttori, c’eravamo così vicini nel 2020. Questo credo sia già un grande obiettivo, mentre per quanto mi riguarda voglio solo migliorare e ripartire dai due podi dell’anno scorso”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Aston Martin: La presentazione il 3 marzo alle 16:00

    E’ arrivata oggi la conferma di data e orario della tanto attesa presentazione della nuova Aston Martin F1. Il team ex Racing Point toglierà i veli dalla prima monoposto della nuova era, mercoledì 3 marzo alle 16:00, ora italiana.
    C’è tanto attesa per il lancio della nuova vettura che segna il debutto in F1 dello storico brand inglese e il passaggio in squadra del 4 volte Campione del Mondi di F1, Sebastian Vettel.
    CALENDARIO COMPLETO PRESENTAZIONI F1 2021 LEGGI TUTTO

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    F1 2021, Aston Martin: Quanto ci sarà della Mercedes W11 del 2020?

    Il 3 Marzo 2021, data in cui potrebbero essere presentata la nuova Aston Martin di Sebastian Vettel e Lance Stroll, potremmo finalmente osservare quanto di familiare ci sarà fra la Mercedes W11 del 2020 e la monoposto verde di Silverstone.
    Per via dei congelamenti, la prima vettura dalla livrea verde di Vettel e Stroll, sarà in buona parte una Racing Point RP20 aggiornata, con le differenze più macroscopiche solamente di carattere aerodinamico.
    Dopo lo scalpore suscitato lo scorso anno dal caso “copygate”, con la Racing Point RP20 copia identica della Mercedes W10 del 2019, la probabilità di rivedere nel 2021 una monoposto copia della stella d’argento sono molto alte. Nonostante la FIA abbia sanzionato il team di Otmar Szafnauer, togliendo 15 punti dalla classifica costruttori 2020 (assieme ad una pesante multa), in ottica 2021 un nuovo copygate è praticamente certo, per via degli stessi regolamenti.
    RETROTRENO DI DERIVAZIONE MERCEDES W11
    Andrew Green, nel corso della passata stagione, non ha mai nascosto che la vettura 2021 abbia avuto come riferimento nello sviluppo la Mercedes W11. Il discorso ha anche una sua ovvia logica se pensiamo che sulla Aston Martin, oltre al Power Unit Mercedes, saranno presenti anche la scatola del cambio e la sospensione posteriore della W11.
    Cambio e sospensione posteriore potranno oltretutto essere implementati sulla vettura di Vettel e Stroll senza spendere i token previsti. Questo in quanto cambio e sospensione sono componenti omologate già lo scorso anno sulla W11, ed è di fatto lo stesso regolamento tecnico che consente alle squadre, aventi componenti del 2019, di implementare parti omologate nel 2020. La decisione a riguardo fu presa di comune accordo fra le squadre, al fine di non portare nel 2021 componenti ormai vecchie di due anni. Andrew Green e tecnici hanno sfruttato al massimo questo punto del regolamento 20-21 per la futura Aston Martin, dimostrando di avere già le idee chiare sul progetto futuro.
    Scatola del cambio, e layout sospensivo della Mercedes W11, lasciano intendere che anche l’aerodinamica del retrotreno seguirà lo stesso concept della vettura di Brackley, anche se il direttore tecnico Aston, Andrew Green, ha affermato che lo sviluppo aerodinamico non sarà un semplice “copia-incolla” della W11, ma avrà una propria identità nella ricerca della migliore fluidodinamica.
    Avendo a disposizione la sospensione posteriore della W11, la nuova Aston Martin certamente disporrà del braccio del triangolo inferiore arretrato che, con la carenatura esterna, andrà a ricreare una sorta di doppio diffusore. La scelta di disporre della sospensione Mercedes non ha dunque fini prettamente meccanici, ma si basa essenzialmente su vantaggi di carattere aerodinamico.
    Nell’illustrazione osserviamo quello che era lo schema della sospensione posteriore della Mercedes W11, con il triangolo inferiore che va a piantarsi sulla struttura deformabile, in una posizione più arretrata rispetto al classico schema con attacchi braccio alla scatola del cambio.
    DUE GETTONI PER IL NUOVO TELAIO

    Avendo già deciso già a Maggio la direzione dello sviluppo della Racing Point RP20 in ottica 2021, il team di Szafnauer ha speso i due gettoni concessi dalla FIA per modificare la cellula di sopravvivenza della vecchia RP20, sempre per fini di carattere aerodinamico. L’omologazione della nuova cellula di sopravvivenza ha richiesto il superamento di un nuovo crash test, e riguarda soltanto la parte del telaio che si trova dopo la sezione B-B. Nello specifico, l’obbiettivo dei tecnici Aston Martin era quello di spostare la struttura di impatto laterale più in basso, sotto la presa d’aria dei radiatori.
    La Racing Point dello scorso anno, seguendo quello che era stato il concetto della Mercedes W10, rimaneva l’unica squadra con le prese d’aria delle fiancate old style, con il cono antintrusione ancora sopra le bocche dei radiatori. Questa filosofia tecnica è stata introdotta per la prima volta da Ferrari del 2017, perfezionata a livello aerodinamico da Red Bull nel 2018, e successivamente copiata da tutte le squadre negli anni avvenire. Anche Mercedes, con la W11 dello scorso anno, aveva adottato la soluzione di matrice Ferrari sulla propria monoposto per la prima volta. In termini aerodinamici, questa soluzione permette spostare più in alto le prese dei radiatori, e di aumentare lo spazio lungo le fiancate per il passaggio del flusso d’aria.
    In previsione di questa modifica, i tecnici della ex Racing Point, portarono al Mugello un pacchetto di aggiornamenti importante proprio a riguardo delle prese raffreddamento e fiancate.
    Nel GP di Toscana, conciso con l’ultima data utile per omologare componenti soggette a congelamento, si erano viste una serie di modifiche di carattere aerodinamico lungo le fiancate, assieme all’omologazione di una nuova disposizione delle masse radianti. Per andare a ricreare quella sorta ala bi-plano lungo le bocche dei radiatori, Racing Point aveva modificato le fiancate ispirandosi alla soluzione della Mercedes W11. Pur rimanendo col vecchio layout della struttura di impatto laterale, i tecnici di Andrew Green hanno modificato la parte aerodinamica delle prese d’aria, con una soluzione ibrida fra quella della W11 e la W10.
    Queste modifiche, disponibili al Mugello sulla sola vettura di Stroll, erano state accompagnate da una estrema rivisitazione della carrozzeria delle fiancate, la quale accompagnava in maniera spiovente la sagoma dei nuovi radiatori.Le nuove fiancate, chiaramente studiate per la macchina 2021, ricreavano una sorta di scivolo per il flusso d’aria che scorre lungo la parte superiore della vettura, accompagnandolo nella zona del fondo e dell’estrattore. Una soluzione più simile a quanto visto sulla Williams, che sulla Mercedes W11.
    Il lavoro aerodinamico è proseguito nel corso dell’inverno, e la nuova Aston Martin potrebbe avere delle divergenze dalla vettura di Brackley dello scorso anno, proprio in virtù della differente gestione dei flussi lungo le fiancate. La parte aerodinamica dell’avantreno sarà pressoché identica per quanto riguarda muso e ala anteriore, soprattutto nel primo periodo dopo la presentazione. Sviluppi più importanti si avranno da subito nella zona delle barge boards, le quali saranno modificate in maniera conseguenziale a quella che è stata la scelta della gestione di flussi della parte laterale della vettura. I deviatori di flusso delle fiancate non saranno una copia analoga della Mercedes, così come fu con la Racing Point RP20 e la W10. A questo va aggiunto che ogni squadra dovrà studiare come recuperare il prima possibile la downforce perduta con il taglio del fondo e delle paratie del diffusore. LEGGI TUTTO