Arina Fedorovtseva: “In Cina per mettermi alla prova e uscire dalla mia comfort zone”
Nel vocabolario della lingua italiana, l’aggettivo “generazionale” significa “processo operativo riguardante una o più generazioni”. Non a caso, il termine segue concetti quali ricambio, divario, gap. Invece la nutrita schiera di appassionati di sport sui social network, come in gran parte delle sfere d’interesse, ha un contesto culturale tutto suo, difficile da comprendere per chi ne è totalmente estraneo. Un fenomeno chiaro soprattutto sulla piattaforma X, dove tante parole assumono un significato ben diverso da quello letterale. “Generazionale” è una di queste, erroneamente (secondo definizione) utilizzata per descrivere un giocatore o un atleta che accompagna o accompagnerà un’intera generazione. Per questo motivo è un aggettivo spesso accostato ai talenti più promettenti.
In particolare, Arina Fedorovtseva ha fatto scuola. La ventenne schiacciatrice russa è il massimo esempio della fuoriclasse in divenire, anche se ormai è pura attualità: ha iniziato la carriera con l’etichetta di predestinata appiccicata addosso ma non ne ha accusato il peso, si è fatta notare alla Dinamo-Ak Bars Kazan, poi è cresciuta esponenzialmente con la maglia del Fenerbahce e ora punta a prendersi un ruolo da protagonista anche nella sua nuova avventura in Cina, come ha raccontato in questa intervista esclusiva ai microfoni di Volley News.
Arina, per cominciare vorrei chiederti come hai trascorso questa pausa estiva.
“Devo ammettere che è stato molto impegnativo mantenere una buona forma fisica senza partecipare ai tornei internazionali. Però so quanto sia importante. Quindi, ho approfittato della prima parte dell’estate per riposarmi un po’; poi ho iniziato ad allenarmi, prima solo in palestra e successivamente anche con la palla. In generale, posso dire che questa off-season è stata molto produttiva: ho fatto del mio meglio per prepararmi alla nuova stagione“.
Hai seguito il torneo di pallavolo femminile alle Olimpiadi di Parigi? Pensi che la Russia avrebbe potuto ottenere un risultato importante se non fosse stata esclusa?
“Sì, ho seguito il torneo olimpico e sono stata a Parigi per assistere dal vivo alle semifinali e alla finale. È stata un’esperienza insolita guardare le partite dagli spalti anziché scendere in campo, ma posso dire che ho apprezzato l’atmosfera delle Olimpiadi. È stato davvero un peccato non poter partecipare! Non è facile dire quale risultato avrebbe potuto ottenere la nazionale russa, ma sono convinta che, se avessimo preso parte a tutti i tornei dell’ultimo ciclo olimpico, avremmo sicuramente lottato per salire sul podio e vincere delle medaglie“.
Il prossimo passo della tua carriera sarà con lo Shanghai Bright Ubest in Cina. Come mai questa scelta?
“La mia scelta è guidata dall’interesse e dalla curiosità. Ho sempre trovato affascinante l’idea di giocare nel campionato cinese. Per le giocatrici europee è tutto un po’ diverso, dalla cultura all’organizzazione della lega. E questo rende ancora più stimolante uscire dalla propria comfort zone e affrontare nuove sfide. Ho scelto lo Shanghai Bright Ubest perché è un club molto ambizioso, che punta a vincere il titolo. Inoltre, sono stata attratta dalla bellissima città di Shanghai“.
Quali sono le tue aspettative per la nuova esperienza in Cina?
“Sono abituata ad affrontare ogni stagione con aspettative molto alte, e questo nuovo capitolo in Cina non fa eccezione. Voglio mettermi alla prova in un contesto diverso e mostrare il massimo del mio potenziale“.
Successivamente farai ritorno al Fenerbahce con cui hai firmato un contratto fino al 2027. Come descriveresti il tuo legame con questo club?
“Il Fenerbahce è un club davvero speciale. Posso affermarlo con sicurezza, avendo giocato lì per tre stagioni. Talentuosa, ambiziosa e forte: è così che descriverei la nostra squadra. Sono estremamente felice di farne parte e di lavorare insieme alle mie compagne per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissate“.
L’anno scorso hai dato un contributo fondamentale alle vittorie della Sultanlar Ligi e della Coppa di Turchia. In generale, come valuti la stagione 2023-2024 del Fenerbahce?
“La stagione è stata molto positiva, con due trofei conquistati e numerose vittorie brillanti ed entusiasmanti. È stato un anno prezioso anche in termini di esperienza. Abbiamo affrontato alcune difficoltà, ma sono state proprio queste a renderci la squadra che abbiamo dimostrato di essere nel finale di stagione. Personalmente, posso dire che è stata un’annata speciale per me“.
C’è qualcosa che avreste potuto fare meglio? Mi riferisco soprattutto alla semifinale di Champions League contro il Vero Volley Milano.
“Certo! Eravamo molto tristi e deluse per come è finito il nostro percorso in Champions League l’anno scorso. Ed è per questo motivo che resta tra i nostri obiettivi principali“.
Al Fenerbahce hai avuto l’opportunità di lavorare con due grandi allenatori: Zoran Terzic e Stefano Lavarini. Sono così diversi tra loro? Hai una preferenza?
“Penso che siano ottimi allenatori, ma completamente diversi tra loro. Hanno punti di forza peculiari e ho potuto imparare molto da entrambi. Sono contenta di aver lavorato con loro. Tuttavia, non credo sia giusto metterli a confronto“.
Sei stata la miglior battitrice nelle ultime tre stagioni in Turchia. Qual è il segreto del tuo servizio?
“Mi piace servire e sono estremamente felice di aver trovato uno stile personale. Ci è voluto tanto impegno e allenamento per raggiungere un risultato del genere; quindi, sono particolarmente orgogliosa di eccellere in questo fondamentale“.
Quali sono le cose più importanti che hai imparato giocando all’estero? In che modo l’esperienza in Turchia ti ha plasmato come persona e come giocatrice?
“È stato un grande cambiamento! Probabilmente sarebbe necessario scrivere un intero libro per spiegare tutto nei minimi dettagli (ride, ndr). Tuttavia, per essere breve, ho avuto l’opportunità di vivere un’esperienza di pallavolo completamente diversa, sperimentando nuovi metodi di allenamento e lavorando a stretto contatto con allenatori e giocatrici di grande talento. Questa esperienza mi ha dato tutto ciò di cui una giovane atleta ha bisogno: l’opportunità di imparare e migliorarsi. Grazie al Fenerbahce, la mia crescita come giocatrice e come persona è stata notevolmente accelerata“.
Sei sotto i riflettori fin da quando eri adolescente. Tuttavia, hai dimostrato una maturità fuori dal comune per la tua età. Sei sempre stata così o hai dovuto crescere in fretta perché eri al centro dell’attenzione?
“Sono sempre stata così! Anche quando ero piccola, mi facevano notare che penso e ragiono dando l’impressione di essere più matura rispetto alla mia età. Posso dire che questa caratteristica mi è molto utile. È un aspetto del mio carattere che apprezzo particolarmente“.
Dove ti vedi nel giro di qualche anno? Quali obiettivi hai fissato per la tua carriera?
“Non mi piace guardare troppo avanti. Di solito fisso i miei obiettivi anno dopo anno. Inoltre, nel corso di una stagione, ne compaiono sempre di nuovi. In generale, vorrei sviluppare al massimo le mie qualità pallavolistiche e proseguire il percorso di crescita nel mio ruolo di schiacciatrice“.
Invece, quali sono i tuoi sogni al di fuori della pallavolo?
“Preferisco non rivelarli perché sono obiettivi piuttosto personali e non sono ancora pronta per condividerli. Tuttavia, posso affermare con sicurezza che desidero essere una persona felice, sia dentro che fuori dal campo di pallavolo“.
Di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO