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    Superbike, Biaggi: “Bayliss favorito, nel 2008 ando così”

    ROMA – Max Biaggi spiega cosa è successo nel 2008, quando correva in Superbike con la GMB Racing. Il mondiale in questione venne vinto da Troy Bayliss, suo compagno di squadra, ma a discapito del pilota italiano, stando alla sua versione dei fatti. “Scegliere la squadra per il 2008 – dice Biaggi – è stato per me molto difficile. Firmai un contratto direttamente con Ducati, contratto che prevedeva il passaggio nella squadra ufficiale per l’anno seguente. Sapete tutti poi come è andata e ringrazio il cielo che sia andata in quel modo, perché sono così ritornato a Casa in Aprilia, per scrivere altre meravigliose pagine della mia vita sportiva e non”.
    Dalla pre-season al Qatar
    “Continuo nel dire – attacca il quattro volte campione del mondo in 250 – che i non vincenti nello sport fanno fatica a comprendere la mentalità che anima un pluricampione del mondo. Da parte loro non ci sono invidie, ma solo un’incapacità nel vedere oltre, nel capire chi si è spinto oltre. Un campione deve rispettare tutti, ma in pista deve essere spietato. Non è corretto omettere quanto è avvenuto in quell’anno, trasformando la verità, nei presunti capricci di un pilota. Ecco quello che è successo”. ecco quello che colloca in modo corretto gli eventi del 2008. Sono passati 14 anni, per cui è arrivato il tempo di mettere in chiaro un po’ di cose. La moto che io provai la prima volta per il 2008 era assolutamente vincente. In quell’occasione il regime di rotazione massima a pari a 11500 giri/min”. “Dopo pochi giorni ci spostammo in Qatar, per un nuovo test, ed in quell’occasione alla moto furono tolti 500 giri/min, per un presunto problema strutturale. Non potemmo fare null’altro che adeguarci. In Australia un brutto incidente in curva 1 mi mise fuori dai giochi. Fortunatamente mi fratturai solo il radio del braccio sinistro”, prosegue Biaggi.

    La confessione di Preziosi
    Per Biaggi inizia così un breve periodo lontano dalla pista e al suo ritorno il pilota rimane perplesso: “A Valencia, dopo 21 giorni di gesso, mi accorsi che nelle libere 1 c’era qualcosa che non andava sulla moto. Parlai con il mio capotecnico, ma all’inizio delle libere 2 notai lo stesso identico problema. Perciò conclusi lì la sessione: non aveva senso continuare con una moto che aveva un evidente calo di prestazioni e con una mano dolorante”. Poi la rivelazione: “Il mio capotecnico, dopo vari tira e molla, finalmente ammise che l’allora Direttore Generale di Ducati Corse Filippo Preziosi, gli aveva ordinato di inserire una mappa specifica, che toglieva tra i 15 ed i 18 CV su tutto l’arco di utilizzo. Questo perché era necessario che a vincere fosse un solo pilota, altrimenti il regolamento avrebbe penalizzato la 2 cilindri. Infatti se a vincere fosse stato un solo pilota, la vittoria sarebbe stata imputabile alla sua bravura e non ad un vantaggio tecnico del 2 cilindri rispetto al 4 cilindri. La mia moto era diventata improvvisamente un cancello”. “In tutto questo il mio team manager, che avrebbe dovuto difendere gli interessi della sua squadra, dei suoi sponsor ed evitare che la moto di un suo pilota si trasformasse in una stufa, non disse una sola parola. Anzi ancora oggi finge di non conoscere la verità. eppure era anche lui presente a tutti i nostri meeting”, dice per concludere Biaggi, che recrimina un mondiale a suo dire falsato nel box della scuderia satellite Ducati. LEGGI TUTTO

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    Superbike, Biaggi: “Io penalizzato nel 2008 per favorire Bayliss”

    ROMA – “Scegliere la squadra per il 2008 è stato per me molto difficile. Firmai un contratto direttamente con Ducati, contratto che prevedeva il passaggio nella squadra ufficiale per l’anno seguente. Sapete tutti poi come è andata e ringrazio il cielo che sia andata in quel modo, perché sono così ritornato a Casa in Aprilia, per scrivere altre meravigliose pagine della mia vita sportiva e non”. Inizia così il post su Facebook di Max Biaggi, ex pilota del Motomondiale e quattro volte campione del mondo in classe 250. Il 51enne romano charisce quanto successo nel 2008, quando correva in Superbike con la GMB Racing.
    Le parole di Biaggi
    “Continuo nel dire – attacca Biaggi – che i non vincenti nello sport fanno fatica a comprendere la mentalità che anima un pluricampione del mondo. Da parte loro non ci sono invidie, ma solo un’incapacità nel vedere oltre, nel capire chi si è spinto oltre. Un campione deve rispettare tutti, ma in pista deve essere spietato. Non è corretto omettere quanto è avvenuto in quell’anno, trasformando la verità, nei presunti capricci di un pilota. Ecco quello che è successo”. ecco quello che colloca in modo corretto gli eventi del 2008. Sono passati 14 anni, per cui è arrivato il tempo di mettere in chiaro un po’ di cose. La moto che io provai la prima volta per il 2008 era assolutamente vincente. In quell’occasione il regime di rotazione massima a pari a 11500 giri/min. Dopo pochi giorni ci spostammo in Qatar, per un nuovo test, ed in quell’occasione alla moto furono tolti 500 giri/min, per un presunto problema strutturale. Non potemmo fare null’altro che adeguarci. In Australia un brutto incidente in curva 1 mi mise fuori dai giochi. Fortunatamente mi fratturai solo il radio del braccio sinistro”.

    Dopo l’infortunio
    Per Biaggi inizia così un breve periodo lontano dalla pista e al suo ritorno il pilota rimane perplesso: “A Valencia, dopo 21 giorni di gesso, mi accorsi che nelle libere 1 c’era qualcosa che non andava sulla moto. Parlai con il mio capotecnico, ma all’inizio delle libere 2 notai lo stesso identico problema. Perciò conclusi lì la sessione: non aveva senso continuare con una moto che aveva un evidente calo di prestazioni e con una mano dolorante”. Poi la rivelazione: “Il mio capotecnico, dopo vari tira e molla, finalmente ammise che l’allora Direttore Generale di Ducati Corse Filippo Preziosi, gli aveva ordinato di inserire una mappa specifica, che toglieva tra i 15 ed i 18 CV su tutto l’arco di utilizzo. Questo perché era necessario che a vincere fosse un solo pilota, altrimenti il regolamento avrebbe penalizzato la 2 cilindri. Infatti se a vincere fosse stato un solo pilota, la vittoria sarebbe stata imputabile alla sua bravura e non ad un vantaggio tecnico del 2 cilindri rispetto al 4 cilindri. La mia moto era diventata improvvisamente un cancello”. “In tutto questo il mio team manager, che avrebbe dovuto difendere gli interessi della sua squadra, dei suoi sponsor ed evitare che la moto di un suo pilota si trasformasse in una stufa, non disse una sola parola. Anzi ancora oggi finge di non conoscere la verità. eppure era anche lui presente a tutti i nostri meeting”, conclude Biaggi. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rivola: “Con otto Ducati il Mondiale Costruttori è superfluo”

    ROMA – “Il mondiale costruttori non porta soldi e dunque non ci interessa. Di tutti e tre i titoli, quello costruttori è sicuramente il più superfluo. Quando poi 8 Ducati lottano contro 2 Aprilia e 2 Suzuki, come accade ora, questo campionato non ha molto senso”. Massimo Rivola ha parlato così dell’attuale format del campionato di MotoGp in un’intervista ai microfoni di “Speedweek.com”. L’amministratore delegato di Aprilia ritiene poco utile la classifica destinata ai costruttori, vista la disparità numerica delle moto presenti in pista: “Il campionato riservato ai team ha più valore, perché rispecchia le sole prestazioni dei due piloti utilizzati nella squadra ufficiale”.
    Sul team RNF
    Rivola ha anche parlato dei progetti per il team RNF di Razlan Razali, che dal 2023 utilizzerà moto Aprilia: “Posso confermare che vogliamo un pilota giovane, con esperienza e già vittorioso nella categoria, a cui vorremmo accoppiare un debuttante o un giovane con poca esperienza in MotoGp. Stiamo osservando il mercato e non abbiamo fretta. La scelta dei piloti non è un problema, lo è maggiormente quello di costruire buone strutture per il team clienti. E stiamo lavorando su questo aspetto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rivola: “Il Mondiale Costruttori non ha molto senso”

    ROMA – Massimo Rivola ha parlato dell’attuale format del campionato di MotoGp in un’intervista ai microfoni di “Speedweek.com”. L’amministratore delegato di Aprilia ritiene poco utile la classifica destinata ai costruttori, vista la disparità numerica delle moto presenti in pista: “Il mondiale costruttori non porta soldi e dunque non ci interessa – ha detto -. Di tutti e tre i titoli, quello costruttori è sicuramente il più superfluo. Quando poi 8 Ducati lottano contro 2 Aprilia e 2 Suzuki,come accade ora, questo campionato non ha molto senso. Il campionato riservato ai team ha più valore, perché rispecchia le sole prestazioni dei due piloti utilizzati nella squadra ufficiale”.
    Sul team di Razali
    Rivola ha anche parlato dei progetti per il team RNF di Razlan Razali, che dal 2023 utilizzerà moto Aprilia: “Posso confermare che vogliamo un pilota giovane, con esperienza e già vittorioso nella categoria, a cui vorremmo accoppiare un debuttante o un giovane con poca esperienza in MotoGp. Stiamo osservando il mercato e non abbiamo fretta. La scelta dei piloti non è un problema, lo è maggiormente quello di costruire buone strutture per il team clienti. E stiamo lavorando su questo aspetto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Aprilia molto competitiva, hanno fatto passi avanti enormi”

    ROMA – “Espargaro ha elaborato una moto super competitiva insieme ad Aprilia. A parte il motore, che ha fatto un passo avanti incredibile, quando li vedo in pista mi colpisce soprattutto come gira la moto, sembra una Yamaha con un motore veloce”. Sono queste le parole a DAZN di Jorge Martin, pilota Pramac Racing, nelle quali elogia l’Aprilia, scuderia rivelazione di questa MotoGp. Il 24enne analizza la RS-GP e aggiunge: “Accelerano bene e frenano forte. Sembra che l’Aprilia abbia tutto, è incredibile il livello che stanno mostrando: è molto alto”.
    Concessioni decisive
    Con i risultati mostrati in pista che si sono tradotti in un secondo posto in classifica piloti per Alex Espargaro (151), l’Aprilia ha però perso le concessioni. Piccole e grandi deroghe da parte di FIM per aiutare la casa di Noale ad alzare il proprio livello. Martin però aggiunge: “Le concessioni li hanno aiutati molto. Ma KTM, che è arrivata in vetta perché avevano delle concessioni, è tornata indietro poi quando le ha perse. Sono un’arma a doppio taglio”. Infine un commento sul suo futuro, che Martin si augura a Borgo Panigale: “Ogni pilota vuole andare nella squadra factory: è il team che vince, che ha storia. Oggi un team satellite può lottare per il titolo con una moto ufficiale, ma per gli aggiornamenti è preferibile essere nel team factory. La priorità è di salire in rosso”, ha infatti detto lo spagnolo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Aprilia impressionante, sembra una Yamaha con motore veloce”

    ROMA – Jorge Martin, pilota Pramac Racing, elogia l’Aprilia, vera sorpresa di questa MotoGp 2022. In un’intervista ai microfoni di DAZN, il 24enne infatti afferma: “Espargaro ha elaborato una moto super competitiva insieme ad Aprilia. A parte il motore, che ha fatto un passo avanti incredibile, quando li vedo in pista mi colpisce soprattutto come gira la moto, sembra una Yamaha con un motore veloce. Poi accelerano bene e frenano forte. Sembra che l’Aprilia abbia tutto, è incredibile il livello che stanno mostrando: è molto alto”.
    Fine delle concessioni
    Con i risultati mostrati in pista che si sono tradotti in un secondo posto in classifica piloti per Alex Espargaro (151), l’Aprilia ha però perso le concessioni. Piccole e grandi deroghe da parte di FIM per aiutare la casa di Noale ad alzare il proprio livello. Martin però aggiunge: “Le concessioni li hanno aiutati molto. Ma KTM, che è arrivata in vetta perché avevano delle concessioni, è tornata indietro poi quando le ha perse. Sono un’arma a doppio taglio”. Poi un accenno sul proprio futuro che aspira alla Ducati ufficiale: “Ogni pilota vuole andare nella squadra factory: è il team che vince, che ha storia. Oggi un team satellite può lottare per il titolo con una moto ufficiale, ma per gli aggiornamenti è preferibile essere nel team factory. La priorità è di salire in rosso”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Vinales: “Chiudere il gas per Espargaro? Non ci sono problemi”

    ROMA – “Aleix può lottare per il titolo, e farò qualsiasi cosa possa fare per poterlo aiutare. Siamo un gruppo, una squadra, e se devo sacrificarmi per il team, lo farò, non ci sarà alcun problema a chiudere il gas per favorire Aleix. Per questo podio vorrei ringraziare l’Aprilia, non devo dimenticare che ha puntato su di me, e Aleix, per avermi aiutato davvero in momenti difficili, nonché il mio manager”. Maverick Vinales ha parlato così in un’intervista ai microfoni di Marca, commentando la grande stagione di Aleix Espargaro, compagno di squadra in Aprilia e attualmente secondo in classifica al giro di boa della stagione in MotoGp.
    Gli obiettivi di Vinales
    Vinales è anche lui protagonista della grande stagione di Aprilia, mai stata così in alto in classe regina. L’obiettivo del numero 12, attualmente, è di raggiungere una vittoria anche con il suo terzo team in carriera in MotoGp: “È arrivato il momento di puntare a questo traguardo, il nostro obiettivo è vincere e dobbiamo farlo, ma sappiamo che abbiamo bisogno di tempo per adattarci. Non sono ancora al cento per cento con la moto, ma sono contento che senza essere al cento per cento sono lì. Abbiamo un mese di tempo che ritengo molto buono per migliorare ulteriormente, al fine di poter tornare a Silverstone più forti”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Vinales: “Farò qualsiasi cosa per aiutare Espargaro”

    ROMA – Maverick Vinales ha parlato della grande stagione di Aleix Espargaro, compagno di squadra in Aprilia e attualmente secondo in classifica al giro di boa della stagione in MotoGp. “Aleix può lottare per il titolo, efarò qualsiasi cosa possa fare per poterlo aiutare – ha detto ai microfoni di Marca -. Siamo un gruppo, una squadra, e se devo sacrificarmi per il team, lo farò,non ci sarà alcun problema a chiudere il gas per favorire Aleix. Per questo podio vorrei ringraziare l’Aprilia, non devo dimenticare che ha puntato su di me, e Aleix, per avermi aiutato davvero in momenti difficili, nonché il mio manager”.
    Le parole di Vinales
    Vinales è anche lui protagonista della grande stagione di Aprilia, mai stata così in alto in classe regina. L’obiettivo del numero 12, attualmente, è di raggiungere una vittoria anche con il suo terzo team in carriera in MotoGp: “È arrivato il momento di puntare a questo traguardo, il nostro obiettivo è vincere e dobbiamo farlo, ma sappiamo che abbiamo bisogno di tempo per adattarci. Non sono ancora al cento per cento con la moto, ma sono contento che senza essere al cento per cento sono lì. Abbiamo un mese di tempo che ritengo molto buono per migliorare ulteriormente, al fine di poter tornare a Silverstone più forti”. LEGGI TUTTO