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    F1 2020, una stagione molto didattica per Charles Leclerc

    A fine 2019 Charles Leclerc non vedeva l’ora che arrivasse questo Mondiale di F1 per divertirsi come un matto. I tre Gp vinti in maniera netta ed esaltante e l’aver battuto sul campo l’illustre team-mate Vettel avevano lanciato il pilota monegasco nell’Olimpo consacrando le sue capacità. Lecito attendersi una Ferrari fortissima nel 2020 e un Charles super brillante. Invece è mancata all’appello la materia prima: la Rossa di Maranello.
    Lui invece è sempre lì, sul pezzo, ma frustrato da un binomio scuderia-mezzo non all’altezza. Non sono mancate, quindi, le ovvie manifestazioni di nervosismo di un ragazzo fortissimo che in questa stagione sperava già di lottare per il titolo o, quantomeno, di assestarsi stabilmente ai piani alti con una manciata di vittorie. In questo momento Leclerc è nero dalla rabbia ma proprio queste inattese e, a volte, insopportabili difficoltà con cui sta avendo a che fare lo hanno messo di fronte rudemente al lato più rognoso della F1 per un pilota. Una traversata nel deserto dalla quale potrà uscirne ancora più forte nei prossimi anni. I problemi fanno crescere, specialmente alla sua età.
    Ti fanno incavolare ma anche sbattere la testa per trovare una soluzione e imparare a non affondare quando sei nella tempesta. In sostanza maturi, e tanto. Dopo il lato bello vedi anche quello più oscuro e ti tempri. Passaggio, questo, molto importante nel processo di piena maturazione di un giovane e talentuoso pilota. Una stagione così complicata Charles Leclerc non l’ha mai vissuta da quando corre. Gli farà molto bene perché lui è un ragazzo che impara tanto dagli errori e dagli insegnamenti che la durezza del vissuto, in questo caso professionale, gli prospetta. Se riuscirà come è presumibile a farne tesoro, questo Campionato 2020 si potrà rivelare per lui molto prezioso, praticamente didattico, rendendo più dolce un’annata pessima sul piano dei risultati. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, i tre fattori che hanno portato ad una stagione F1 2020 fallimentare!

    Andiamo ad analizzare i tre fattori che hanno reso la stagione F1 2020 della Ferrari fallimentare!

    Il Mondiale F1 2020 vede la Ferrari con soli 74 punti nella classifica costruttori, dopo dieci gare. Il misero bottino è la somma dei 57 punti di Charles Leclerc e dei 17 di Sebastian Vettel.
    Sempre guardando la classifica, l’attuale sesta posizione della Scuderia di Maranello è minacciata dalla AlphaTauri (59 punti), mentre il ritardo da Renault (-25), Racing Point (30) e McLaren (32) pare difficile da colmare.
    Una stagione dunque deludente figlia di tre principali fattori che ora andiamo ad analizzare.
    1. L’accordo con la FIA
    Forse un giorno, tra qualche anno, qualcuno ci racconterà esattamente cosa contenesse l’accordo tra la Ferrari e la FIA. Per ora sappiamo solo che, rispetto allo scorso anno, tutti i team motorizzati con il Power Unit Ferrari, hanno perso competitività e occupano stabilmente le posizioni di rincalzo dello schieramento.
    Qualcuno ha ipotizzato una perdita di potenza del motore endotermico, altri – ed è la tesi che ci sentiamo di sposare anche noi – hanno indicato nella “parte elettrica” il vero oggetto del contendere tra la Federazione e i tecnici di Maranello. Il risultato finale però è sotto gli occhi di tutti. Ferrari, Alfa Romeo e Haas, in dieci gare, hanno raccolto solo 79 punti, contro i 285 del 2019!
    Stando ad alcune nostre fonti, nell’accordo segreto, la Ferrari avrebbe chiesto e ottenuto dalla FIA di poter tornare ad utilizzare una soluzione simile a quella del “super motore” 2019 nella stagione 2021. Le recenti dichiarazioni di Mattia Binotto, su un ritorno alla competitività nella prossima stagione, non si potrebbero spiegare se non con un motore all’altezza di Mercedes, Renault e Honda.
    Staremo a vedere!
    2. Gli errori di Binotto
    Torniamo su questo argomento, già ampiamente trattato in più di un’occasione, per ribadire che il Team Principal della Ferrari che, fino a poche settimane fa ricopriva anche il ruolo di Direttore Tecnico, non può essere esente da colpe. Binotto ha avallato uno step di motore a metà della scorsa stagione che da un lato ha permesso alla Ferrari di vincere delle gare ma dall’altra ha portato gli avversari a chiedere chiarimenti alla FIA che poi hanno avuto come conseguenza la disfatta di quest’anno. Con un po’ più di lungimiranza e anche preparazione in un ruolo che non è proprio il suo, Binotto avrebbe potuto posticipare gli sviluppi sul Power Unit a inizio stagione 2020: questo avrebbe sicuramente insospettito di meno tutto l’ambiente. Ci sono poi altre colpe imputabili sia al Direttore Tecnico prima che al Team Principal poi ma di questo abbiamo già parlato in altri nostri articoli.
    3. Pochi sviluppi e spesso non inefficaci
    I pochissimi sviluppi che abbiamo visto quest’anno sulla SF1000 – o meglio da giugno/luglio ad oggi (3 mesi o poco più) – non sono molto diversi come numerosità ed entità rispetto a quelli che la Ferrari è riuscita a portare in pista nel corso dei primi mesi delle stagioni passate ovvero prima dell’estate in un anno normale!
    Inoltre, come abbiamo visto anche in diverse stagioni passate, molti sviluppi meccanici e aerodinamici non sempre hanno funzionato oppure, a parziale giustificazione degli ingegneri di Maranello, gli altri team hanno sempre avuto una marcia in più nello sviluppo nel corso della stagione.
    Analizzati dunque i tre fattori che, a nostro avviso, stanno rendendo la stagione F1 2020 della Ferrari fallimentare, dobbiamo solo augurarci che a Maranello abbiamo finalmente capito come e dove intervenire sulla SF1000 e augurarci anche che, sempre dall’accordo segreto FIA, ci sia la possibilità di tornare ai livelli del Power Unit dello scorso anno! LEGGI TUTTO

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    Ferrari F1: le dieci “notizie bomba” della storia della Scuderia di Maranello

    L’annata 2019 è cominciata, per quanto riguarda la Formula Uno, con una vera e propria notizia bomba (bombshell in inglese) riguardante la Ferrari. L’allontanamento di Maurizio Arrivabene, infatti, a favore di Mattia Binotto è stato sicuramente uno shock importante per il Circus. Ma la Ferrari non è certo nuova a questo tipo di eventi nella […] LEGGI TUTTO

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    Raikkonen: Non so cosa mi mancherà della Ferrari ma non sono triste!

    La Conferenza Stampa del GP di Abu Dhabi ha visto tra i protagonisti Max Verstappen, il quale non ha potuto esimersi, pungolato dai giornalisti, dal tornare sul contatto che lo ha visto protagonista a Interlagos con Esteban Ocon, che lo ha privato della vittoria finale. Max non ha certamente dimenticato, ma non cambierebbe nulla del […] LEGGI TUTTO