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    F1, Alpine accoglie stelle come investitori: ci sono Joshua e McIlroy

    ROMA – L’Alpine, come noto, sta cercando di fare le cose in grande in vista del suo futuro in Formula 1, dopo l’annuncio da parte di Otro Capital di un investimento strategico di 200 milioni di euro nella Alpine Racing Ltd, ora è arrivato il momento dell’ingresso di alcuni importanti investitori. Tra le stelle sportive che hanno deciso di aderire a questa iniziativa ci sono i giocatori dei Kansas City Chiefs Patrick Mahomes e Travis Kelce, i calciatori Trent Alexander-Arnold e Juan Mata, l’oro olimpico ed ex campione del mondo dei pesi massimi Anthony Joshua e la stella del golf Rory McIlroy. LEGGI TUTTO

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    F1, da Alexander-Arnold a McIlroy, quante stelle investono sull’Alpine

    ROMA – In Formula 1 non si guarda soltanto al presente con il Gran Premio degli Stati Uniti, ma si pensa anche al futuro e l’Alpine lo sta facendo in grande stile. La scuderia francese, infatti, ha intenzione di revitalizzare il brand e, dopo l’investimento di oltre 2000 milioni di euro da parte di Otro Capital, sono arrivate delle altre novità. Il team di Formula 1, infatti, ha aperto le porte a nuovi investitori del calibro dei calciatori Trent Alexander-Arnold e Juan Mata, dell’oro olimpico ed ex campione del mondo dei pesi massimi Anthony Joshua e della stella del golf Rory McIlroy. LEGGI TUTTO

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    F1, Alpine prepara il 2024

    Pierre Gasly (FRA) Alpine F1 Team A523. Formula 1 World Championship, Rd 13, Belgian Grand Prix, Saturday 29th July 2023. Spa-Francorchamps, Belgium.La ripresa del campionato di Formula 1 è imminente, con il Gran Premio d’Olanda ormai alle porte, di scena sullo storico circuito di Zandvoort. E, di conseguenza, arriva anche il momento di proiettarsi sulla seconda parte di stagione, dopo aver archiviato la prima, contraddistinta dal dominio incontrastato di Max Verstappen e della Red Bull. In questo caso specifico, osserviamo da vicino la parabola che seguirà Alpine, tra le scuderie chiamate alla riscossa dopo una prima parte di stagione al di sotto delle aspettative.
    Via Szafnauer, dentro Binotto: Alpine prepara già il 2024
    La direzione del 2023 dell’Alpine potrebbe aver trovato un chiaro indirizzo dopo l’addio di Otmar Szafnauer, Alan Permane e Pat Fry. I tre vertici della gestione sportiva della scuderia francese hanno pagato la prima metà di campionato non coerente con le aspettative, aprendo di fatto le porte a una vera e propria rivoluzione. Che dovrebbe portare con sé il ritorno nel Circus di Mattia Binotto, candidato principale per assumere il ruolo di nuovo Team Principal della scuderia di Enstone.

    L’entrata in scena dei nuovi vertici del team, di conseguenza, dovrebbe dare un chiaro segnale su cosa aspettarsi dall’Alpine nella parte conclusiva del mondiale di Formula 1. Ovvero, una serie di 10 gare da utilizzare come test in vista del 2024. Presumibilmente si vedranno ancora degli sviluppi, funzionali più a individuare la base del progetto della monoposto del prossimo anno, piuttosto che a migliorare l’A523. Una sorta di laboratorio di preparazione a ciò che verrà, per non ripetere gli stessi errori di quest’anno, e riproporsi come prima alternativa ai tre top-team in griglia. In attesa di capire che direzione vera e propria prenderà la squadra, che potrebbe decidere di restare solo come fornitore di motori e non più come team. LEGGI TUTTO

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    F1, confronto in casa Alpine: Ocon meglio di Gasly, grazie a Montecarlo

    MONTE-CARLO, MONACO – MAY 28: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing (C), Second placed Fernando Alonso of Spain and Aston Martin F1 Team (L), Third placed Esteban Ocon of France and Alpine F1 (R) and Pierre Wache, Chief Engineer of Performance Engineering at Red Bull Racing (R) celebrate on the podium during the F1 Grand Prix of Monaco at Circuit de Monaco on May 28, 2023 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Ryan Pierse/Getty Images) // Getty ImagesLa prima metà del mondiale 2023 di Formula 1 è ormai alle spalle, e la ripresa è dietro l’angolo, con il Gran Premio d’Olanda sul circuito di Zandvoort che incombe. Ma prima di proiettarci sull’appuntamento di casa per il campione del mondo Max Verstappen, ecco un breve confronto tra i due piloti di casa Alpine, Esteban Ocon e Pierre Gasly. Entrambi francesi, al volante di una vettura francese: potenzialmente un connubio vincente, ma che fino ad ora non ha portato i risultati sperati, seppur con un’eccezione in particolare.
    Il confronto in qualifica: Gasly meglio di Ocon
    Pierre Gasly (FRA) Alpine F1 Team A523. Formula 1 World Championship, Rd 13, Belgian Grand Prix, Saturday 29th July 2023. Spa-Francorchamps, Belgium.Il rendimento sul giro secco tra Esteban Ocon e Pierre Gasly pende a favore dell’ex pilota dell’AlphaTauri. Infatti, tra qualifiche per la gara e qualifiche per la Sprint Race, l’ex Red Bull batte il compagno di squadra per 8 a 7. C’è da dire che, paradossalmente, il miglior risultato in griglia l’ha portato a casa l’ex Force India, con il terzo posto di Montecarlo. Anche nelle apparizioni in Q3 è andato meglio Gasly, seppur di una sola lunghezza.

    Il confronto in gara: parità assoluta, con un podio a testa
    Esteban Ocon (FRA) Alpine F1 Team A523. Formula 1 World Championship, Rd 13, Belgian Grand Prix, Friday 28th July 2023. Spa-Francorchamps, Belgium.Rispetto al confronto in qualifica, quello in gara (comprese le Sprint Race) è in perfetta parità: 6 a 6. E anche il bilancio dei podi è identico (1 a 1), seppur con un peso diverso. Infatti, quello di Ocon è arrivato in gara, a Montecarlo, al culmine di un week-end strepitoso, gestito nel miglior modo possibile e sfruttando ogni occasione a disposizione. Mentre quello di Gasly è arrivato nell’ultima Sprint sul circuito di Spa, dopo una corsa in condizioni miste e gestita con ottima esperienza.
    Il bilancio in classifica: Ocon davanti di 13 lunghezze
    Al di là dei sussulti di Monaco e Spa, i punti portati a casa dai due piloti non sono tantissimi. 35 per Esteban Ocon, 22 per Pierre Gasly. Un bottino magro, forse troppo, per una coppia che si presentava come tra le più interessanti in griglia alla vigilia del campionato. Le gare a punti sono in perfetta parità (7 a 7), ma a fare la differenza è proprio l’exploit di Ocon nel Principato. Un podio che, per ora, fa pendere la bilancia a favore di Esteban. In attesa della seconda parte di stagione. LEGGI TUTTO

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    F1, Le pagelle di metà stagione: Red Bull quasi perfetta, Ferrari deludente

    MIAMI, FLORIDA – MAY 07: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates on the podium during the F1 Grand Prix of Miami at Miami International Autodrome on May 07, 2023 in Miami, Florida. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images

    Siamo nel pieno del cosiddetto summer shutdown, le due settimane imposte dal regolamento in cui le squadre chiudono le porte delle loro aziende per la pausa estiva. È il tempo dei primi bilanci, in cui i vertici dei team, inseguitori in primis, si focalizzano sulle migliorie da apportare al rientro, sia in ottica campionato, ma anche e soprattutto pensando alla stagione ventura. Proviamo dunque a dare una valutazione a ciò che ha raccontato la pista in questi primi dodici round stagionali.
    Red Bull: 9.5
    Dal momento che la squadra è in lizza per battere numerosi record e le gare in programma lo consentono eccome, il 10 ce lo teniamo per la fine della stagione. C’è poi il neo legato a Sergio Perez, che dopo un inizio infiammante di mondiale, è finito nell’ombra dopo il sorpasso di Verstappen a Miami. Nei round di Budapest e Spa il messicano sembra aver ritrovato la quadra per compiere ciò che gli chiede la squadra. Dall’altro lato del box risiede sul trono la perfezione in formato pilota. Il 2023 di Verstappen è iniziato e sta proseguendo nel segno di un solo ordine: dominare. Super Max si è mostrato perfetto in ogni condizione a bordo di una monoposto altrettanto impeccabile. Impossibile dividere in percentuale i meriti della RB19 e di Verstappen, quel che è certo è che il due (quasi tre) volte campione del mondo olandese, mostra una confidenza tale da far sembrare che stia guidando nel salotto di casa.
    Mercedes: 6
    2023 Hungarian Grand Prix, Friday – LAT ImagesQuello che ha mostrato la stella a tre punte nella prima metà del mondiale non è lo scenario che si prefigurava Toto Wolff nella scorsa pausa invernale. La Mercedes merita comunque la sufficienza dal momento che sembra poter avere la continuità necessaria per chiudere il campionato alle spalle dei dominatori incontrastati di casa Red Bull. Una sufficienza che vogliamo assegnare anche per l’ammissione di colpe da parte della stessa squadra, nei confronti della filosofia zero-sidepod, rivelatasi fallimentare. Come ha però ammesso lo stesso Toto, il team andrà in vacanza non senza grattacapi. A Spa è riemerso il problema del bouncing, che ha condizionato le prestazioni dell’ultimo anno e mezzo e che si pensava fosse arginato.
    Aston Martin: 8
    La scuderia di Lawrence Stroll è stata protagonista di uno degli step in avanti più importanti degli ultimi anni. Nel 2022 il team aveva chiuso come settima forza, beffato al fotofinish dall’Alfa Romeo. Per due terzi della prima parte di campionato l’Aston ha espresso performance da seconda forza e i sei podi di Fernando Alonso sono qui a dimostrarlo. Il pilota asturiano si è finalmente trovato nella realtà che cercava da tempo. Una vettura competitiva per chiudere a podio e che permettesse di mostrare costantemente la grinta e lo spirito combattivo di un 42enne più giovane che mai. Il voto potrebbe essere ancor più importante, se non fosse che gli aggiornamenti portati dal Canada in poi non stanno dando gli effetti desiderati. Mercedes e Ferrari hanno recuperato il gap che era emerso ad inizio anno, con la McLaren che si è aggiunta alla mischia.

    Ferrari: 4.5
    La presentazione in pompa magna con tanto di audace shakedown in mondovisione aveva creato non poche aspettative sulla stagione della rossa. Ma si sa, l’amore non è sempre rose e fiori e la decisione di presentare la monoposto a San Valentino è stata tutt’altro che benaugurante. L’obiettivo era quello di invertire la tendenza rispetto ad un 2022 non così brillante. A valle della prima metà di questa stagione, sono parecchi i tifosi che rimpiangono una F1-75 che aveva comunque ottenuto quattro vittorie stagionali. Le speranze del 2023 si erano già affievolite nella notte del Bahrain, per poi spegnersi del tutto nelle tappe immediatamente successive. Con la SF-23, Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno raccolto complessivamente 123 punti in meno rispetto a quanto avevano ottenuto nella passata stagione dopo dodici GP. Se da un lato bisogna inchinarsi al lavoro eccellente che è stato compiuto a Milton Keynes, dall’altro bisogna riconoscere come tre podi in dodici gare rendano il bilancio più pesante di una leggera insufficienza.
    McLaren: 7
    Andrea Stella, Team Principal, McLarenUna valutazione che è quasi una media fra un inizio di stagione disastroso e un successivo miglioramento nel segno dell’eccellenza. Andrea Stella lo aveva professato in sede di presentazione a febbraio. La pazienza era il fattore chiave che aveva richiamato il neo team principal della scuderia di Woking. Hard work always pays off. Una frase che inquadra perfettamente il percorso compiuto finora dalla McLaren. Nelle prime gare la squadra in più occasioni è stata l’ultima forza della griglia. Gli aggiornamenti sopraggiunti fra Spielberg e Silverstone hanno regalato a Norris e Piastri un netto cambio di marcia. I risultati parlano chiaro: tre piazzamenti consecutivi a podio (fra GP e sprint) negli ultimi tre weekend prima della pausa. Una vettura che ha permesso anche l’esplosione del talento di Oscar Piastri. Il rookie australiano ha iniziato ad esprimere anche in F1 ciò che aveva prepotentemente mostrato nelle categorie propedeutiche. Gli ingredienti per un futuro roseo ci sono eccome.
    Alpine: 5
    Lo step in avanti compiuto dalla McLaren, ha relegato la scuderia transalpina in quella che profanamente possiamo identificare come “la terra di nessuno”. Un livello complessivamente più importante rispetto alle scuderie di terza fascia, ma non sufficiente per competere con il pacchetto di squadre che stanno dando una chiave di lettura alternativa al dominio Red Bull. Nei primi dodici appuntamenti sono arrivati un paio di lampi da parte dall’Alpine. Al sempre prestigioso podio di Monaco conquistato da Esteban Ocon, si è aggiunto il terzo posto di Pierre Gasly nella sprint di Spa, che ha una valenza simbolica anche più importante. Infatti ciò che lascia numerose incognite è la situazione al di fuori della pista. I dissapori che erano emersi nei mesi scorsi ai piani alti dell’equipe, sono esplosi proprio nel corso del fine settimana belga, con l’appiedamento di Otmar Szafnauer, Alan Permane e Pat Fry. Molti fra gli addetti ai lavori si sono chiesti il perché del comunicare dei licenziamenti a weekend di gara in corso, ma ciò riassume forse come il clima in casa Alpine sia tutt’altro che sereno.
    Williams: 6
    Il fatto che seguendo l’ordine dell’attuale classifica costruttori siamo arrivati a parlare delle Williams è sintomo del buon lavoro della squadra inglese. Dopo stagioni buie o quasi, James Vowles sembra aver impresso al team una piega positiva in ottica futura. In più occasioni la Williams ha dimostrato di poter dire la sua soprattutto in qualifica, ampliando le opportunità per conquistare i punti alla domenica. Uno dei jolly di questa prima parte di stagione della squadra è stato finora un brillante Alexander Albon. Il Thailandese gara dopo gara sta costruendo una confidenza sempre più solida con la vettura, un fattore che è valso finora quattro apparizioni in Q3 e tre chiusure a punti. A farne le spese è forse un Logan Sargeant che non sta disputando un buon anno di esordio. Il rookie statunitense è chiamato ad un’inversione di tendenza al rientro delle vacanze.
    Haas: 4.5
    Una prima parte di stagione lontana dai riflettori da parte della scuderia capitanata da Guenther Steiner. Seppur si siano presentate poche occasioni all’orizzonte, la squadra ha finora concretizzato poco. La velocità che si è vista a tratti sul fronte del giro secco, non è si rispecchiata nel passo gara. A farne le spese i due piloti, che spesso si sono dovuti arrendere alla concorrenza, pur senza aver commesso particolari sbavature o errori. Il duo Hulkenberg-Magnussen resta quello più adatto ad una squadra che necessita di piloti con un bagaglio tale da fornire le informazioni giuste per progredire. Un progresso che dal punto di vista tecnico finora non si è visto. Gli aggiornamenti portati in pista non hanno soddisfatto le aspettative della squadra.
    Alfa Romeo: 4
    Sicuramente non ci si aspettavano prestazioni di primo pelo, ma il fil rouge della prima metà di campionato dell’Alfa Romeo è stato tutt’altro che positivo. Soltanto nove punti conquistati in dodici gare, quattro dei quali sono arrivati nella gara d’apertura in Bahrain. Lo scorso anno i punti dopo 12 GP erano 51, salvo poi una brusca frenata nella seconda metà dell’anno. Una monoposto che ha messo in difficoltà anche un pilota di esperienza come Valtteri Bottas. Il finlandese sta faticando non poco a trovare la confidenza con la C43. Bottas da questo punto di vista sta pagando anche nel confronto con il compagno di squadra di Guanyu Zhou, che ha mostrato qualche lampo in più, seppur isolato. Un esempio è stato il weekend di Budapest, dove il cinese ha però vanificato un’ottima qualifica con un errore al via. Un’occasione mancata che avrebbe potuto portare una boccata d’aria fresca al team, quantomeno in termini di punti.
    AlphaTauri: 5
    Le difficoltà di comprensione della monoposto che spesso avevano accusato i piloti nella scorsa stagione, si sono riflesse anche in questa prima metà di campionato. Se la AT04 non ha dato finora l’impressione di poter imprimere un cambio di passo alla stagione del team faentino, non si può dire lo stesso sul fronte piloti. Nonostante una competitività che non può essere sufficiente, Yuki Tsunoda ha comunque avuto la possibilità di mostrare qualche bagliore in pista. Il giapponese ha agilmente messo alle sue spalle l’ormai ex compagno di squadra Nyck De Vries e si prepara ad affrontare l’esame del confronto con Daniel Ricciardo. La bocciatura di De Vries, per quanto figlia della severa politica Red Bull, potrebbe rivelarsi una scelta giusta anche in ottica futura. L’esperienza dell’australiano è ciò di cui il team ha bisogno sul fronte dei feedback per gli sviluppi. LEGGI TUTTO

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    F1, l’Alpine pronta a cambiare: in arrivo Binotto

    ROMA – Questa stagione di Formula 1 non sta regalando grandi sorprese per quanto riguarda la lotta per il titolo, con il due volte campione del mondo Max Verstappen e la sua Red Bull, che stanno dominando in lungo e in largo. Il resto della compagnia può lottare soltanto per il secondo posto, ma c’è una squadra che non rientra in questo lotto. Si tratta dell’Alpine, che sta incontrando numerose difficoltà nonostante l’alto livello dei piloti a disposizione. Evidentemente qualcosa non va e c’è bisogno di cambiare ancora, come fatto in queste ultime settimane.
    Alpine-Binotto già a settembre?
    La stagione dell’Alpine è stata ben al di sotto delle aspettative, soprattutto se confrontato con quanto fatto vedere nelle precedenti annate con Fernando Alonso ed Esteban Ocon alla guida. Il francese è rimasto in squadra e al suo fianco è arrivato Pierre Gasly, ma i risultati stentano ad arrivare. Per questo motivo il team transalpino è pronto ad effettuare nuovi cambiamenti all’interno del box, con Mattia Binotto che dovrebbe prendere il posto di Bruno Famin. L’avvicendamento, stando a quanto rivelato da f1i.autojournal.fr potrebbe arrivare già a settembre. LEGGI TUTTO

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    Alpine F1, è rivoluzione: via Szafnauer, Permane e Fry. In arrivo uomini ex Ferrari

    Le ambizioni di Alpine erano ben altre. Il Team francese, lo scorso anno, aveva chiuso il Campionato 2022 al 4° posto tra i costruttori. Gli obiettivi di quest’anno erano di mantenere almeno quella posizione in classifica, conquistando qualche podio, solo “sfiorato” lo scorso anno in pochissime occasioni.
    Il mondiale 2023 invece ha riservato solo brutte “sorprese” all’ex scuderia Renault. Nelle undici gare sin qui disputate, un terzo posto a Monaco è sì arrivato, ma i punti nella classifica costruttori sono solamente 47, divisi tra Esteban Ocon (31) e Pierre Gasly (16). Al di là dei punti, pochi, a pesare è la posizione in classifica, dietro a squadre “non ufficiali” come Aston Martin e McLaren che, nei piani dei vertici della casa, dovevano stare dietro!
    I risultati non arrivano e qualcosa deve cambiare. E’ di ieri infatti la notizia che vede tre figure ai vertici del team in uscita, con effetto immediato. Il Team Principal Otmar Szafnauer, presente in Belgio, non sarà più al muretto box di Alpine già dal prossimo Gran Premio d’Olanda, prima gara dopo la pausa estiva.
    “Il team desidera ringraziare Otmar per il duro lavoro svolto negli ultimi 18 mesi – si legge in una breve nota del team francese – e per aver guidato la squadra nel raggiungimento del quarto posto nel Campionato Costruttori 2022. Il team gli augura il meglio per il futuro”. Non sono citati i risultati di quest’anno ma è del tutto evidente che, l’aver sottolineato il 4° posto dello scorso anno, non fa che confermare la tesi del “licenziamento per giusta causa”.
    Contestualmente all’annuncio della separazione da Szafnauer, Alpine ha fatto sapere che anche il Direttore Sportivo Alan Permane lascerà la squadra, dopo 34 anni di lavoro a Enstone, mentre il Direttore Tecnico Pat Fry lascerà la squadra per continuare la sua carriera in Formula 1 con la Williams.
    Le tre posizioni vacanti saranno ricoperte da uomini della “famiglia” Alpine: Bruno Famin, vicepresidente di Alpine Motorsports, assumerà il ruolo di Team Principal ad interim del Team, a partire dal Gran Premio d’Olanda. L’attuale direttore dell’Alpine Academy Julian Rouse è stato nominato direttore sportivo ad interim, mentre Matt Harman guiderà il team tecnico di Enstone.
    Questa decisione è solo il primo passo di una rivoluzione che Luca De Meo, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Renault, ha in procinto di fare per riportare il marchio francese ad essere protagonista nel Circus della Formula 1.

    Nelle prossime settimane saranno fatti altri importanti annunci che potrebbero riportare in Formula 1 Mattia Binotto che avrebbe già cominciato a lavorare nei mesi scorsi per costruire una sua squadra di fiducia. Da quanto abbiamo appreso, tra gli uomini che potrebbero arrivare con l’ex Team Principal della Scuderia Ferrari, ci sarebbero almeno due “pedine” da Maranello e Simone Resta, attualmente in Haas, che avrebbe preferito scommettere sul team francese e rinunciare ad un ritorno in Ferrari.
    Questo spiegherebbe anche i ritardi che Fred Vasseur ha accumulato nel dare il là alla riorganizzazione della Gestione Sportiva della Scuderia di Maranello. Per ora, dall’arrivo del nuovo Team Principal, sono state più le uscite di peso che non gli ingressi e, soprattutto dal punto di vista tecnico, i limiti di una struttura senza una vera guida si stanno facendo pesantemente sentire. LEGGI TUTTO

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    Mercato piloti F1: Aston Martin e Alpine tentano Charles Leclerc

    Dopo l’ennesimo risultato deludente, le parole e il linguaggio del corpo di Charles Leclerc sono lì a dimostrare che la pazienza del pilota monegasco è finita. Quali sono però le reali alternative per un futuro lontano da Maranello?1 – GP SPAGNA F1/2023 – GIOVEDI’ 01/06/2023 – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Stanco di una Ferrari incostante e non vincente, Leclerc ha dato mandato di valutare tutte le possibili alternative sul mercato. Dopo cinque anni a Maranello, gli stessi di Fernando Alonso e uno in meno di Sebastian Vettel, il monegasco ha definitivamente perso ogni speranza di poter vincere un titolo con la sua attuale squadra.
    Con una media di soli sei punti a gara, Leclerc occupa attualmente la settima posizione nella classifica mondiale piloti, dietro al compagno di squadra, Carlos Sainz e davanti a Lance Stroll (Aston Martin) e alla coppia di piloti Alpine, Esteban Ocon e Pierre Gasly.
    E sono proprio questi team i due potenziali approdi per il monegasco. La rivelazione di quest’anno, ovvero l’Aston Martin, è in cerca di un pilota da affiancare ad Alonso che, fino ad ora, ha raccolto 99 dei 134 punti del team. Altra scuderia che si è mossa per capire le intenzioni di Leclerc è Alpine. Luca de Meo, CEO del Gruppo Renault, vorrebbe portare rapidamente il team francese ai massimi livelli e per farlo è disposto ad investire su un pilota del calibro di Leclerc.
    A farne le spese potrebbe essere Esteban Ocon, anche se quest’anno ha recentemente conquistato un podio al Gran Premio di Monaco.
    Le porte invece di due Top Team come Red Bull e Mercedes sembrano chiuse. Il team austriaco ha raggiunto un buon equilibrio con Max Verstappen e Sergio Perez. Qualora poi dovesse decidere di fare a meno del messicano, il sedile passerebbe ad un pilota del vivaio. Situazione più o meno analoga in Mercedes dove Lewis Hamilton dovrebbe firmare presto il rinnovo mentre George Russell è una pedina inamovibile dalla compagine di Stoccarda.

    Le parole di Leclerc, dopo il Gp di Spagna LEGGI TUTTO