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    F1 2020: Una stagione straordinaria ma la Ferrari dov’è?

    Un’altra stagione è finita. Una stagione anomala, straordinaria nel senso etimologico del termine, vale a dire “fuori dall’ordinario”, per le piste su cui si è corso, per il calendario stravolto, per gli autodromi deserti, per i trionfi inattesi, per i ritorni alla competitività e al podio di tante … L’articolo F1 2020: Una stagione straordinaria […] LEGGI TUTTO

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    F1, GP Turchia: il ritorno ad Istanbul dopo 9 anni

    Se è vero che l’emergenza Covid-19 ha inevitabilmente stravolto le nostre vite, è altrettanto stabilito che questo 2020 verrà ricordato, limitatamente al mondo della F1, come quello dei “grandi ritorni”. Con il forfait di vari appuntamenti previsti in calendario, la stagione in cor… L’articolo F1, GP Turchia: il ritorno ad Istanbul dopo 9 anni proviene […] LEGGI TUTTO

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    F1, Alonso macina 1.000 km di test in Bahrain con Renault

    Fernando Alonso ha completato la seconda giornata di prove individuali in Bahrain organizzate dal suo nuovo-vecchio team, la Renault, per acclimatarsi il più velocemente possibile alla F1. Guidando una RS18 di due anni fa lo spagnolo delle Asturie, già campione del mondo nel 2005 e 2006 con i france… L’articolo F1, Alonso macina 1.000 km […] LEGGI TUTTO

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    Fernando Alonso e tutti i rischi di un ritorno in Formula 1

    Alonso sostituirà Ricciardo in Renault nel 2021. Il confronto con Ocon sarà il metro per misurare la forza dello spagnolo, dopo due anni di lontananza dal Circus.

    Fernando Alonso ha disputato oggi un test in pista con Renault, team con il quale tornerà in Formula 1 il prossimo anno. Il campione spagnolo ha guidato una monoposto 2018 e lo ha fatto sul tracciato di Sakhir in Bahrain.

    Dopo due stagioni lontano dalla Formula 1, Alonso ha iniziato un periodo di riavvicinamento alla massima serie: dopo un primo test in pista a Barcellona, diverse visite in fabbrica a Enstone e la presenza in pista nel weekend di Imola, lo spagnolo ha coperto oggi oltre 90 giri in Bahrain.
    Il team francese sta dimostrando quest’anno un buon passo: nella classifica riservata ai costruttori, Renault occupa la terza piazza alle spalle di Mercedes e Red Bull mentre sul fronte piloti Daniel Ricciardo, con 85 punti, è saldamente in quarta posizione mentre Esteban Ocon ha raccolto solamente 40 punti.
    Il pilota australiano, che lascerà il team a fine anno per andare in McLaren, sta disputando una stagione molto consistente. Oltre ad aver conquistato più del doppio dei punti del compagno, Ricciardo ha anche surclassato Ocon in qualifica: 12 a 1 il risultato, dopo Imola.
    Su questi numeri si dovrà confrontare il prossimo anno il rientrante Fernando Alonso. Potrà permettersi lo spagnolo di fare “peggio” di Ricciardo con Ocon? Certo che no e il due volte Campione del Mondo lo sa benissimo! L’australiano ha posto l’asticella del ritorno in F1 dello spagnolo molto in alto e, visto che le monoposto nel 2021 non saranno molto diverse dalle attuali, Alonso dovrà solo dominare il suo team mate!
    Ce la farà? Vedremo, perché gli anni passano anche per un campionissimo come Alonso… LEGGI TUTTO

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    Ayrton Senna, un’eredità mai raccolta

    Estoril, Portugal.19-21 September 1986.(L-R) Championship contenders Ayrton Senna (Team Lotus), Alain Prost (McLaren TAG Porsche), Nigel Mansell and Nelson Piquet (both Williams Honda).Ref-86 POR 11.World Copyright – LAT Photographic

    Oggi, primo maggio si ricorda la scomparsa di Ayrton Senna, un rituale che si svolge, purtroppo, da 26 anni che sembrano 26 minuti. Sul brasiliano si discute se sia stato il più grande di tutti i tempi o meno, una discussione che non avrà mai una risposta definitiva come tutti gli appassionati sanno nel profondo; troppo difficile paragonare piloti di diverse epoche ed ordinarli gerarchicamente in una classifica che poi, in fin dei conti, non dice nulla. Nonostante ciò, Ayrton è sempre lì, e noi ci ricordiamo dell’immenso talento di pilota, sì, ma anche e soprattutto di un uomo che è riuscito a far breccia nei cuori degli appassionati proprio grazie al suo essere uomo, tra forze e debolezze.

    Quella che Ayrton ha lasciato 26 anni fa è un’eredità pesante, pesantissima che forse nessuno aveva l’onere e l’onore di raccogliere: ogni pilota è diverso, nessuno potrà mai essere uguale ad un altro nel bene e nel male, nonostante l’appiattimento delle personalità degli ultimi anni, un argomento che richiederebbe considerazioni a sé stanti. Certo è che se partiamo proprio da quel maledetto 1994, non riusciremo a trovare un pilota, una scintilla dell’essere in grado di avvicinarsi a quella del campione paulista.
    Innanzitutto, Michael Schumacher: il pilota che si avvicina di più in termini meramente tecnici a Senna, quello che avrebbe potuto scrivere la pagina di storia più bella della storia di questo sport proprio grazie alla rivalità con Ayrton che stava cominciando proprio quell’anno. Una storia mai scritta che, per certi versi, ha condannato Michael a vincere, tantissimo, in maniera schiacciante ma senza quella personalità ambigua e difficile del brasiliano. Uno come noi. Schumi, invece, è sempre stato considerato un robot, un computer infallibile la cui poca empatia lo ha sempre fatto rimanere diverso, molto diverso da Senna. Poi sarà soggettivo capire se ciò è un bene o un male.

    Fernando Alonso, il samurai, l’uomo che non molla mai, forse quello che caratterialmente più si avvicina ad Ayrton, con la voglia di vincere scritta nel DNA, una determinazione da far paura: troppe, però, le scelte sbagliate dall’asturiano, troppi i detrattori, troppi quelli che lo accusano di essere stato un cattivo uomo squadra.
    Sebastian Vettel, un mini Schumacher che quando la giornata è perfetta si trasforma in Kaiser, ma quando qualcosa va storto si butta giù, si deconcentra e sbaglia. Una forza mentale che dimostra di avere a corrente alternata, per questo considerato uno Schumi riuscito non perfettamente; due mondi totalmente distanti con Senna.
    Infine, Lewis Hamilton: che impressione vedere quel suo casco verdeoro, simbolo dell’immenso rispetto e amore che l’inglese nutre nei confronti di Ayrton, un idolo che non ha mai conosciuto. Tanta l’ammirazione, poche, pochissime le cose in comune con il brasiliano: a partire dalla capacità di Lewis di dire sempre la parola giusta in tutte le situazioni, senza però riuscire a far discutere, senza magari farsi volere più bene in maniera artificiosa ma essere più personaggio. Le enormi capacità di guida del pilota non si discutono, un talento cristallino. Ma manca il pepe, il litigio, la voglia di primeggiare a qualsiasi costo e con qualunque mezzo lecito o illecito. Manca, insomma, quella componente in più che ci fa dire “Che bastardo quell’Hamilton, ma che pilota, che uomo”.
    Ma forse è giusto così: un altro Senna sarebbe solo una copia e quasi mai la copia ha lo stesso sapore dell’originale. Meglio così. Come già accennato, è inutile fare paragoni in questo sport, si prende ciò che si ha. Il brasiliano ha lasciato un’eredità che nessuno ha raccolto, ma forse che nessuno ha voluto raccogliere. Anche per questo, ci manchi Ayrton… LEGGI TUTTO

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    Storia di un pilota e del suo ultimo traguardo in Formula 1: #GraciasFernando

    Lo scorso 25 novembre Fernando Alonso ha tagliato il suo ultimo traguardo in Formula 1 dopo un toccante giro d’onore scortato da Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. L’ho visto esordire poco più che ragazzino, battere Michael Schumacher e la Ferrari, giocarsi Mondiali fino all’ultima gara e finire risucchiato in anni orribili funestati da zeri in […] LEGGI TUTTO