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    Mamma Federica Lisi: “Ad Alessandro auguro che gli venga riconosciuto che la strada è sua”

    Il 24 marzo 2012 è una data che ha segnato la storia della pallavolo italiana. In quel giorno di 12 anni fa, infatti, il movimento ha detto addio ad uno dei suoi campionissimi: Vigor Bovolenta. Da anni, al PalaBanca di Piacenza, c’è una curva in suo onore. In quello stesso PalaBanca che tra qualche mese accoglierà un altro Bovolenta, Alessandro, futuro della pallavolo non solo biancorossa ma italiana.

    A completare il fil rouge ci pensa mamma Federica, colonna di una famiglia dove la pallavolo è tradizione. “Sono molto contenta perchè sono sicura che Alessandro troverà a Piacenza l’affetto che ha circondato Bovo e tutti noi. Ha talento, senza dubbio ma è soprattutto un bravo ragazzo. La nostra è una grande famiglia, siamo in sei, Bovo è sempre von noi. La sua scomparsa è stata una grossa spinta: nella vita tutti i momenti vanno affrontati, anche quelli difficili. Ho sempre insegnato questi ai miei ragazzi.“

    foto Instagram @federicalisi76

    Tutti ci ricordiamo quel bambino che, al PalaBanca 10 anni fa aprì il Bovo Day, facendo il suo primo ace con indosso la maglia azzurra del papà. Quel bambino ora è una promessa della pallavolo italiana ed è in quel palazzetto che si appresta a vivere la sua prima stagione in Superlega.

    “Ad Alessandro auguro tutto il bene possibile, ovvio, ma che soprattutto gli venga riconosciuto che la vita è sua, la carriera è sua e la strada è sua. So che sarà fatale fare confronti con il padre ma Bovo non deve essere un’ombra. Prego tutti di seguire Alessandro per lui, non in quanto figlio di…” ha concluso Federica Lisi.

    (Fonte: Libertà) LEGGI TUTTO

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    Ufficiale, Bovolenta a Piacenza: “Inizio un’avventura che spero sia lunga”

    Alessandro Bovolenta, il talentuoso opposto, che oggi 27 maggio compie gli anni, vestirà la maglia di Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza nelle prossime tre stagioni e con il suo arrivo si completa il reparto degli opposti. A Piacenza giocheranno la prossima stagione Yuri Romanò e Alessandro Bovolenta, i posti due della nazionale azzurra.

    Classe 2004, 207 centimetri di altezza, Alessandro Bovolenta è un figlio d’arte: mamma Federica Lisi è una ex palleggiatrice, il papà è l’indimenticato Vigor che giocò a Piacenza per cinque stagioni. Alla pallavolo Alessandro Bovolenta si è avvicinato all’età di undici anni, dopo aver lasciato una promettente carriera nel calcio. Dopo aver giocato nel settore giovanile di Ravenna ha esordito in SuperLega con la maglia della Consor Ravenna nella stagione 2021-2022 e nelle ultime due stagioni è stato protagonista, sempre con Ravenna, nel campionato di A2.

    In tre stagioni, una in SuperLega e due in A2, ha collezionato 64 presenze di cui 4 in SuperLega e 60 in A2, vinto 32 partite e messo a terra 1203 punti: 1042 in attacco, 78 ace e 83 block in.

    “Sono felice di potere giocare a Piacenza – sottolinea Alessandro Bovolenta – perché è un club importante. Arrivo in una squadra che ha obiettivi alti, sono contento di poterne fare parte e avere la possibilità di cercare di ritagliarmi spazio all’interno di questa squadra. Trovo un ottimo allenatore come Anastasi, avrò molto da imparare da lui e dai nuovi compagni. È una società e soprattutto una città che conosco tramite i miei trascorsi familiari proprio a Piacenza, non vedo l’ora di iniziare questa avventura, la mia prima lontano da Ravenna. Un’avventura che spero sia lunga e cercherò di ritagliarmi degli spazi per dimostrare chi è Alessandro, sono veramente molto contento e non vedo l’ora che tutto abbia inizio. Piacenza mi ha fatto un bel regalo per il mio compleanno, io mi sono fatto un bel regalo venendo a Piacenza”.

    La carriera di Alessandro Bovolenta è di fatto tutta ravennate. Nella stagione 2020-2021 viene ingaggiato da Ravenna e inserito sia nelle squadre giovanili e sia nella squadra che gioca il campionato di serie B. Categoria dove gioca anche nella stagione 2021-2022 ottenendo anche quattro convocazioni in prima squadra nel campionato di SuperLega. Nella stagione 2022-2023 è nel roster della prima squadra che partecipa al campionato di A2 e a Ravenna resta anche nella stagione 2023-2024.

    Tra il 2021 e il 2022 viene convocato nella nazionale italiana Under 19, con cui vince l’oro al Festival olimpico estivo della gioventù europea e nel 2022 con l’Under 20 si aggiudica la medaglia d’oro al campionato Europeo di categoria dove è premiato come MVP della manifestazione. Nel 2023 con la nazionale Under 21 ha vinto l’argento al Campionato Mondiale e sempre nel 2023 arrivano anche le prime convocazioni nella nazionale maggiore: esordio vincente contro il Belgio durante il Campionato Europeo dove Alessandro ha messo a segno il punto conclusivo della partita. Alla fine degli europei medaglia d’argento per l’Italia.

    “Siamo davvero contenti – ha sottolineato Giuseppe Bongiorni Vicepresidente di Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza – di essere riusciti a portare a Piacenza, con un accordo triennale, un giocatore talentuoso come Alessandro che in prospettiva ha un grande potenziale. Un talento che siamo certi coach Anastasi saprà fare crescere. Un bravo lo voglio dire a tutto lo staff direttivo, dal Direttore Generale Hristo Zlatanov al Direttore Sportivo Ninni De Nicolo e al team manager Alessandro Fei, che ha lavorato per finalizzare l’operazione”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Alessandro Bovolenta: “Ho trovato la mia strada, con l’aiuto di mamma”

    Di Roberto Zucca

    Ho avuto un flash a metà intervista, ossia ricordare che la persona dall’altra parte del telefono ha solo diciannove anni. Premetto che la storia del suo cognome potrebbe sviare da considerazioni troppo emozionali o far virare la conversazione sulla vita di una famiglia che, al di là della pallavolo, è nel cuore di tutto il movimento. Occupiamoci, però, dell’essere Alessandro Bovolenta, dell’essere una delle più grandi promesse del nostro volley, dell’aver già dimostrato a tutti – con le nazionali giovanili e con la Consar RCM Ravenna – che la stoffa, il carattere e il talento ci sono.

    E soprattutto, che tutte queste caratteristiche non sono comprese nel cognome che si porta, ma piuttosto si allenano, si affinano: “Con l’aiuto di mamma – afferma fin da subito Alessandro – Questo va detto, perché lei ha sempre tenuto me e i miei fratelli con i piedi per terra. Sì, le soddisfazioni, piccole o grandi, per me sono arrivate. Ho trovato la mia strada, quello che faccio mi piace. Ma lei mi ha sempre detto che dovevo lavorare e divertirmi. Senza pensare al dopo o a tutte quelle cose che si creano quando una persona inizia ad ottenere qualche successo“.

    In questi si giorni si parla molto di Zaniolo, delle persone che lo circondano che spesso non fanno il suo bene e di un grande talento forse bruciato. Le posso chiedere un’opinione da tifoso e da sportivo?

    “Io sono tifoso della Roma dalla nascita, e spero anche di avere l’opportunità di andare a vedere una partita all’Olimpico con Arianna molto presto. Posso dirle che è un ragazzo che ha avuto molto da questa società e forse era arrivato il momento che anche lui desse qualcosa a questa Roma. Quegli atteggiamenti, quei rifiuti, quei comportamenti e quelle provocazioni non sono stati una scelta vincente, tanto più nei confronti di una società e di tifosi che su di te hanno sempre riversato tanto entusiasmo, oltre ad averti supportato. Nello sport ci vuole rispetto e riconoscenza“.

    Foto Porto Robur Costa 2030

    È questo a cui è stato educato?

    “Senza dubbi. Ho avuto la fortuna di trovare, oltre la famiglia, allenatori e figure che mi hanno insegnato il senso di questo sport e la disciplina alla quale bisogna convertirsi, se si vuole fare un certo tipo di strada“.

    Uno di questi è stato Velasco, durante il periodo in azzurro.

    “Lui è un grande motivatore. Ci ha parlato spesso dell’essere professionisti e del cercare di esserlo, pur non dimenticandosi che i traguardi raggiunti sono paralleli all’età che si sta vivendo. Vincere da ragazzi è un incredibile iniezione di entusiasmo e un grande motore. Ma va vissuto tutto con la consapevolezza dell’età con cui si ottiene quel determinato obiettivo. Soprattutto bisogna viversi la propria adolescenza“.

    Lei come ama viverla?

    “Mi piace trascorrere molto tempo con i compagni di squadra. Mi piace condividere i momenti non solo dentro il campo, ma anche fuori. Mi basta poco per essere felice: una cena, un sushi, in compagnia di amici come Mancini, Orioli, con cui ci conosciamo da sempre. Non le cito tutti i compagni, ma dovrei davvero fare il nome di tutti, perché siamo davvero una bella squadra“.

    La squadra. Ravenna. Tanti giovani su cui scommettere?

    “Una bella scommessa. Una squadra che può fare di più, certamente, ma una squadra di ragazzi entusiasti di potersi giocare la serie A2“.

    foto Lega Volley

    Il quinto posto è a pochi punti. Si punta verso l’alto o verso il basso?

    “Da qualche settimana è arrivato anche Swan Ngapeth, che ha certamente potenziato il reparto degli schiacciatori. Dobbiamo cercare di risalire di qualche posizione. La volontà c’è“.

    Siete tra i pochi ad aver fatto realmente sudare Vibo Valentia in casa propria.

    “Loro sono uno squadrone. Ci sono elementi come Orduna e Buchegger che hanno giocato qui a Ravenna e sono fortissimi. Speriamo di riuscire a fare meglio in casa da noi!“.

    Alessandro Bovolenta che campionato sta giocando?

    “Potrei fare molto di più alle volte, mentre altre viene meglio tutto. In generale non posso lamentarmi. Penso sia un anno importante per me. Ho giocato e provato la scorsa stagione a fare qualcosa che non era perfettamente nelle mie corde, così quest’anno ho cambiato ruolo e con Marco (Bonitta, n.d.r.) stiamo impostando un gioco diverso“.

    Sente la pressione di tutto questo?

    “Come dice Coach Battocchio, bisogna certamente giocare per divertirsi. La pressione è per pochi, ovvero per i privilegiati. Quindi anche se la sentissi, ho imparato e imparerò a gestirla al meglio possibile“.

    Alessandro Bovolenta – Foto Porto Robur Costa 2030

    Per lei si dice ci siano grandi squadre pronti ad attenderla. Mi dica quale sente più nelle sue corde in Superlega.

    “Posto che non ci sto minimamente pensando, le dico che Trento sta facendo davvero un bel progetto con gli italiani e mi piace molto. Modena e Perugia sono piazze in cui ha giocato papà, molto belle. La Lube è una grandissima squadra“.

    Lei è tra l’altro molto legato a Ravenna.

    “Per me è casa“.

    Un luogo del cuore di Ravenna?

    “Casa mia. Attualmente vivo in foresteria con altri ragazzi. Quando posso, e quando ho voglia di respirare l’aria di famiglia, mi rifugio a casa. Il mio cuore resta sempre lì“. LEGGI TUTTO

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    Bovolenta, parole da veterano: “Sprecate troppe occasioni, possiamo fare molto meglio”

    Di Redazione

    Sconfitta 3-1 da Santa Croce nel giorno di Santa Stefano, Ravenna ha chiuso il 2022 con 18 punti in classifica che gli valgono al momento il terzultimo posto in classifica del campionato di A2, a +3 dalla zona retrocessione ma anche a -2 da quella playoff. A tirare le somme è Alessandro Bovolenta, che a discapito dei suoi 18 anni dimostra già una lucidità e una maturità da veterano.

    “C’è il rammarico di aver gettato al vento diverse occasioni, non solo una – racconta intervistato sulle colonne de Il Resto del Carlino Ravenna – I diciotto punti racimolati in classifica non ci appartengono, sono convinto che questa squadra, seppur giovane, abbia un valore superiore. Ora riordiniamo le idee e le energie e poi potremo dare fastidio a tante avversarie, comprese quelle di prima fascia. Possiamo e dobbiamo puntare più in alto”.

    Preziosissimo, comunque , il suo contributo fornito in questa prima parte di stagione, chiusa da Bovolenta al 5° posto nella classifica dei bomber con 267 palloni messi a terra e il 4° posto alla voce attacchi vincenti (232). “Statistiche personali? Conta solo il contributo che riesco a dare alla squadra. Spero di migliorare e di salire sul podio di queste classifiche individuali perché vorrebbe dire aiutare la Consar ad andare sempre meglio” conclude. LEGGI TUTTO

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    Europei Under 20, la finale per l’oro è Italia contro Polonia

    Foto Federvolley.it Di Saranno Italia e Polonia a giocare la finale che oggi, domenica 25 settembre, assegnerà la medaglia d’oro ai Campionati Europei Under 20 maschile. Alle 20 al Palazzetto dello Sport Corrado Roma di Montesilvano gli azzurrini ritroveranno sul proprio cammino la formazione polacca già incontrata nella fase a gironi.   Sabato pomeriggio l’Italia […] LEGGI TUTTO

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    L’oro di Bovolenta fa felice la Consar: “Dopo la EYOF puntiamo all’Europeo di categoria”

    Di Redazione Estate di gloria per i giocatori della Consar Rcm. Dopo il titolo continentale Under 22 conquistato la settimana scorsa da Francesco Comparoni e Alberto Pol, il club bizantino festeggia anche il trionfo alla Eyof (l’European Youth Olympic Festival) di Banskà Bystrica, in Slovacchia, dell’Italia Under 20, in cui si è messo in luce Alessandro Bovolenta. Il prossimo opposto della prima squadra ravennate ha chiuso la manifestazione giovanile europea con un bottino personale di 73 punti in 5 partite, con l’apice dei 21 punti meassi a segno in semifinale. Gli azzurrini del ct Battocchio hanno vinto tutte le partite per 3-0: contro Slovacchia, Germania e Bulgaria nel gruppo di qualificazione, contro la Turchia in semifinale e di nuovo contro la Bulgaria in finale., riconfermando così il titolo vinto nel 2019. “Vincere questa manifestazione è stato un momento molto importante per la mia carriera – ammette Bovolenta – e per quella che sarà poi la mia e la nostra strada sportiva e pallavolistica. Volevamo vincere la Eyof  e siamo scesi in campo tutti con questa fame di vittoria, visto il valore della manifestazione. Ed esserci riusciti senza lasciare per strada neppure un set dà ancora più significato a quello che siamo riusciti a fare”. La Eyof è stata per questo gruppo la prova generale per i campionati Europei, in programma in Abruzzo, a Montesilvano e Vasto dal 17 al 25 settembre. “Sarà un’altra sfida molto grande che vogliamo affrontare con forza ma con la consapevolezza che ci deriva dal successo in Slovacchia. Questo è un gruppo dalle grandissime potenzialità”.  Ora per Alessandro Bovolenta qualche giorno di riposo prima di iniziare ufficialmente la stagione sportiva 2022/23 con la Consar Rcm, con il raduno fissato nella mattinata di domenica 21 agosto. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Alessandro Bovolenta, destino da Serie A: “Mi tremavano le gambe”

    Di Redazione Sono passati quasi dieci anni da quel terribile 24 marzo 2012, quando un malore improvviso si portò via il grande Vigor Bovolenta. Allora il figlio Alessandro era un bambino di 8 anni, che un mese dopo al “Bovo Day”, la partita d’addio al campione azzurro, scese in campo indossando la maglia del padre. Domenica scorsa, nel corso della gara tra la sua Consar RCM Ravenna e l’Allianz Milano, Alessandro in campo ci è tornato di nuovo: questa volta, però, da giocatore di Superlega, mettendo a segno anche due punti. E con la maglia numero 30, diversa dal 10 del padre; perché, ha spiegato alla Gazzetta dello Sport, “io sono un’altra persona. So che papà mi ha guardato da lassù, ma questa è la mia storia“. “Quando sono entrato mi tremavano le gambe – ha detto il giovane giocatore di Ravenna a fine partita – è stata una cosa inaspettata, perché è successa da un giorno all’altro a causa dell’indisponibilità di alcuni giocatori. Sono davvero felicissimo e molto emozionato. Speravo proprio di poter fare il mio esordio con la stessa maglia con cui aveva debuttato il mio papà e così è stato: dedico questo esordio ai miei nonni, che sono stati sempre presenti“. Un’emozione che la mamma, Federica Lisi, ha vissuto da remoto: “Eravamo tutti insieme davanti alla televisione – racconta al Corriere di Romagna – in attesa del momento. Poi quando è sceso in campo sono ritornata a 25 anni fa, quando ho esordito in serie A, con un’ansia che mi scendeva dalla testa ai piedi, un misto di adrenalina, felicità e paura. In casa c’è stata un’esplosione, con le urla dei fratelli e delle sorelle che scorrazzavano per casa, urla che probabilmente lo hanno raggiunto fino a Milano“. “Alessandro deve rendersi conto che queste sono emozioni forti – aggiunge Federica – ma che è solo l’inizio di questo suo percorso. È un bravo ragazzo, con valori importanti come il rispetto, l’amore che mette in tutte le cose che fa, l’educazione e l’umiltà di pensare prima al gruppo. Mi ha commosso molto la sua dedica ai nonni: Alessandro è proprio questo, la sua sensibilità si vede in queste sfumature e mi rende molto felice e orgogliosa di lui“. LEGGI TUTTO