More stories

  • in

    Abouba ospite di After Hours: “Mancava poco per agguantare il sogno. Ora abbiamo un nuovo obiettivo”

    E ancora il mancino brasiliano: “Andrò in Francia la prossima stagione ma spero di tornare presto in Italia” .
    Tra i protagonisti della ventiseiesima puntata di ‘After Hours – La Superlega di Notte’ condotta dal duo Brogioni-Zorzi, ieri sera, anche il nostro opposto Aboubacar Drame Neto per tutti ‘Abouba‘ collegato assieme a Santi Orduna palleggiatore italo-argentino di Monza Orduna con cui ha diviso i minuti di collegamento.Inizia il giocatore brasiliano rispondendo alla prima domanda di Andrea Zorzi che chiede quanto sia stata difficile digerire l’uscita dai quarti ad un passo dal traguardo: “È stata dura – ammette Abouba – comunque una grande partita di entrambe e complimenti ad Orduna e a tutta la sua squadra: purtroppo la pallavolo è così, non sempre possiamo vincere. Penso che noi abbiamo fatto una buona partita, mancava poco avendo avuto anche il primo match-point noi, ma è andata male. Al tempo stesso non dobbiamo dimenticare che abbiamo fatto una bella stagione”. Quindi i complimenti anche di Brogioni a Vibo, oltre che di Orduna: “È stata tosta – spiega il regista di Monza – con Vibo, un degno avversario per noi. Onore a loro. È stato proprio grazie ad Abouba che questa serie si è allungata fino a gara-3. Poi nel quarto set di gara-2, quando in vantaggio noi 6-1, tutti dicevano che era fatta, la Callipo è venta fuori con prepotenza. Prima Rossard e poi Abouba in battuta ci hanno fatto 5 ace ed eccoci all’8 pari, ed abbiamo dovuto remare nuovamente forte. È stata una sfida degna dei play off e di due grandi squadre, quarta contro quinta, che non poteva non finire al tie break del match di spareggio”.E mentre arrivano tanti messaggi di congratulazioni per il giocatore verdeoro da parte dei tifosi giallorossi come annuncia Zorzi, lo stesso gli chiede come si sia trovato con la tifoseria di Vibo Valentia, non presente però sugli spalti in quest’annata condizionata dal Covid-19. “Molto bene. Io ho avuto modo di conoscere il pubblico dalla scorsa stagione e ho percepito la loro passione per la pallavolo. Quest’anno pur necessariamente lontani, abbiamo sentito il loro sostegno: io appena possibile parlo spesso con loro perché per noi hanno sempre rappresentato il settimo uomo in campo”. Ancora Zorzi evidenzia come la Tonno Callipo abbia disputato una stagione straordinaria, e chiede ad Abouba se la sconfitta di sabato scorso possa in qualche modo oscurare il percorso compiuto. “Ritengo di no. Quello che abbiamo fatto di buono resta tale. Continueremo a comportarci da professionisti giocando sempre bene e dando sempre il massimo anche dopo questa sconfitta. Per noi ancora la stagione non è finita: abbiamo un obiettivo che è quello di conquistare il quinto posto. In questo momento la squadra è un po’ delusa perché era un sogno di tutti andare in semifinale, ma vogliamo guardare avanti con positività”. Quindi il futuro. Ancora Zorzi sintetizza di una Callipo ‘con la valigia in mano’ per parlare delle diverse partenze annunciate, svelando che Abouba andrà in Franca. “Sì giocherò nel Tours – conferma Abouba –, ho deciso un mese fa, per me era un sogno giocare in Italia nel campionato più forte al mondo. Ora andrò a giocare fuori, ma aspetto di tornare perché voglio vincere lo scudetto con Vibo. Cosa mi mancherà dell’Italia? Tutto – sottolinea Abouba col suo sorriso contagioso –, l’Italia è un paese bello che mi piace tanto. La cosa però che non mi mancherà è il freddo, perché per me 11 gradi vuol dire freddo, visto che adoro il caldo e sono nato e cresciuto dove ce ne sono 25. Ma spero di tornare presto”. Quindi il sogno-Nazionale? “Certo ci ho fatto un pensiero, io provo a fare bene il mio lavoro, in quel caso posso andare in Nazionale. Ci ho già giocato ma voglio tornarci”. Ad Abouba viene poi chiesto un giudizio sullo schiacciatore americano Defalco, autore di “un torneo incredibile”: “La stagione scorsa ho giocato con lui qui a Vibo e si vedeva che era un grande giocatore, forse gli mancava di fare in gara quel che faceva bene in allenamento. Però me l’aspettavo che sarebbe emerso: ci sono state partite in cui lui ci ha aiutato tanto”. Ultime battute del brasiliano indicando in Trento la sua candidata per lo scudetto e – mentre i tifosi scrivono ‘quanto ci mancherai Abouba’, lui chiude sul prossimo futuro: “Riprenderemo ad allenarci mercoledì: lo sport è così, dobbiamo voltare pagina e fare sempre il meglio prendendoci questo quinto posto. Non sarà facile dopo una sconfitta così, ma l’obiettivo è migliorare per ottenere questo nuovo traguardo”.
    Ecco la puntata integrale di ‘After Hours’:
    [embedded content]

    UFFICIO COMUNICAZIONERosita Mercatanteufficiostampa@volleytonnocallipo.com LEGGI TUTTO

  • in

    Capitan Giannelli: “Piano piano stiamo andando a prenderci quello che vogliamo”

    Di Redazione
    Da capitano quale è, Simone Giannelli ha saputo trascinare la sua Itas Trentino verso l’impresa sul campo del PalaBarton: una vittoria per 3-1 contro la capolista, che segna la voglia di rivalsa del Club di via Trener al suo decimo successo consecutivo.
    Di ritorno dalla trasferta, Giannelli ha partecipato, insieme a Thomas Beretta e Marco Volpato, ad After Hours – la Superlega di notte, la trasmissione condotta da Andrea Zorzi e Andrea Brogioni.
    “Non è mai facile vincere queste partite. E’ stata una partita non bellissima dal punto di vista tecnico, ma sono veramente contento perchè Perugia è una bella squadra e noi siamo stati bravi a non mollare e ad andare a chiudere la partita”.
    Lorenzetti ha detto che il motivo per cui avete fatto fatica a trovare ritmo è perchè una squadra giovane ci mette un po’ di tempo a trovarlo. Sei d’accordo?
    “Partiamo dal presupposto che fare fatica in questa Superlega ci può stare. Se vuoi una squadra di alto livello hai bisogno di tempo e questa Superlega non ti aiuta. Creare un gruppo non è istantaneo, poi noi abbiamo avuto un bel po’ di sfortuna tra Covid e infortuni, è stato un inizio difficile. Proprio per questo sono contento: non abbiamo mollato e piano piano andiamo a prenderci quello che vogliamo portare a casa”.
    Volpato ti ha definito estroso e combattivo, Beretta intelligente e coraggioso. Ti riconosci in questi aggettivi?
    “Per l’intelligente, grazie (ride). Sono contento, cerco sempre di stare lì e combattere perchè penso che ogni momento della partita, anche se si è sotto di tanto, si può rimontare e vincere . Si impara sempre dai campioni che ci hanno preceduto”.
    Michajlov, l’opposto della nazionale russa, ha detto che non vede l’Italia neanche tra le prime cinque a Tokyo.
    “Lo vedremo”.
    Sono passati quattro anni da Rio, quell’argento è una vittoria o una mezza sconfitta?
    “Me lo hanno chiesto spesso. Arrivare a fare un Olimpiade è già un gran traguardo per uno sportivo, a Rio abbiamo fatto un bel percorso ed è stato tutto magico. Quella finale è andata cosi, il Brasile ha giocato meglio di noi. Nello sport si vince e si perde. E’ stata sicuramente una bella batosta, una medaglia che tutti volevano portare a casa. Ma già l’essere riuscito a fare una finale olimpica e ottenere un argento mi fa molto contento. Una volta che sei lì, ovvio, vuoi sempre di più.” LEGGI TUTTO

  • in

    Abouba e il bel momento di Vibo: “Il merito? La nostra voglia di lavorare”

    Di Redazione
    Bravura ma anche simpatia e un sorriso contagioso del nostro Aboubacar Drame Neto per tutti ‘Abouba’ tra i protagonisti della dodicesima puntata di After Hours condotta dal duo Andrea Brogioni e Andrea ‘Zorro’ Zorzi e andata in onda ieri sera dopo la gara vittoriosa della Tonno Callipo contro Padova.
    Dopo aver ricevuto gli elogi dei conduttori per essere “la grande sorpresa del campionato” Abouba si è presentato al pubblico del web: “Mio padre e mia mamma sono arrivati dal Mali in Brasile trent’anni fa e lì hanno messo radici. Personalmente non sono mai stato nel paese d’origine dei miei genitori essendo nato e vissuto in Brasile per cui non conosco nessuno dei miei parenti”.
    Ad un brasiliano doc non ci si può esimere dal chiedere che cos’è la saudade: “È come dire ‘mi manca’. Mi manca sicuramente la famiglia, le mie tre sorelle, la mia fidanzata.  Certo sappiamo però che la vita di noi giocatori è così, non possiamo sempre stare vicino alla nostra famiglia e per questo dobbiamo lavorare e cercare di fare bene in questo momento che siamo lontani” ha risposto l’opposto della Callipo rendendo subito l’idea di quella particolare sensazione che pare appartenga ai popoli che vivono vicino al mare.
    Subito dopo sono arrivati anche i complimenti dell’altro ospite, Matej Kazijski di Verona (prossimo avversario della Tonno Callipo lunedì 28 dicembre per l’ultima gara del 2020) indirizzati sia ad Abouba che alla sua squadra: “Stanno facendo veramente bene”. Quindi si entra in argomento-campionato e Abouba rompe il ghiaccio rispondendo a Brogioni che lo introduce elencando tutte le positività di questa stagione della Callipo: ad iniziare dal terzo posto, per passare al numero di vittorie (10) fino ad arrivare all’ultimo successo contro Padova: “Mi aspettavo un buon campionato – spiega Abouba – siamo una squadra forte con giocatori che hanno voglia di lavorare, ma certo nessuno di noi immaginava di stare al terzo posto e di fare una stagione così avvincente. È stata una bella sorpresa anche per noi”. 
    Ecco che i tifosi tirano in ballo il capitano “Saio” Saitta per le sue capacità di abile ‘direttore d’orchestra’. “Con uno come il palleggiatore siciliano schiacciare diventa più facile” scrivono tra i commenti. Abouba prima sorride, poi conferma: “Sì, specie con i suoi occhiali Saitta non sbaglia mai. Con lui giochiamo tutti meglio, è bravissimo ed inoltre mette sempre al servizio di noi giovani la sua grande esperienza”.
    Le domande quindi si spostano agli aspetti tecnici e sul tecnico dei giallorossi: “Sto imparando molto quest’anno con coach Baldovin, in particolare quando c’è qualche pallone che non è buono da schiacciare forte cerco invece di lavorare col muro e col mani-out. Prima la palla alta pensavo che dovevo schiacciarla forte e basta. Adesso invece valuto la migliore soluzione possibile appunto giocando sul muro avversario ed in questo Baldovin mi sta aiutando molto. Il nostro tecnico è una persona che sta insegnando tanto a tutta la nostra squadra: la sua caratteristica principale è che in palestra riesce a farci stare tutti concentrati. Quindi ogni giorno ci alleniamo bene e forte: credo che questo sia uno dei segreti che ci fa andare bene in campionato. E poi pretende tanto in allenamento da noi ma è una persona serena, che parla sempre con ciascuno di noi giocatori e questo ci aiuta molto”.
    Entra in trasmissione anche il tecnico di Trento, Angelo Lorenzetti che non lesina apprezzamenti per l’atleta brasiliano. “Intanto è un opposto mancino e quando si parla di mancini – sottolinea Lorenzetti – si parla di giocatori che hanno dentro un talento ‘diverso’. Abouba è un ragazzo dalle grandi potenzialità che aveva già fatto vedere in Brasile di essere forte. Il primo anno a Vibo non è stato facile perché il suo talento l’ha fatto vedere a sprazzi poiché, purtroppo, la sua squadra si era incastrata in una situazione di classifica non bellissima e quindi quando all’esordio si parte dalle retrovie non è facile, soprattutto per certi ruoli come l’opposto. Quest’anno sta sfruttando appieno il talento complessivo che c’è nella sua squadra, e quindi riesce anche a mettere a frutto l’esperienza e la sofferenza dello scorso anno. E’ seguito da un allenatore bravissimo e quindi penso che ‘purtroppo’ – sorride il tecnico dell’Itas –  può solo che migliorare. Un consiglio? In battuta può fare danni all’avversario perché la sua è una palla pesante con una rotazione non sempre classica. Per me è uno di quei giocatori che può creare la cosiddetta ‘fase allarme’, nel senso che con il fondamentale della battuta può spaccare il set”.
    Abouba ringrazia e conferma che sta lavorando tanto in battuta perché spiega: “So che posso fare meglio, e tutti i giorni provo a lavorare di più per diventare più decisivo dai nove metri”. Ultima battuta sulla lingua che si parla in squadra viste le svariate provenienze dei singoli: da quella brasiliana, americana, francese, croata: “Personalmente provo sempre a parlare italiano perché sono qui in Italia e devo imparare la lingua del paese dove gioco. Si parla anche in francese dove io non ho grosse difficoltà essendo i miei genitori del Mali dove la lingua ufficiale è proprio quella transalpina”.
    Insomma la Tonno Callipo sempre sulla cresta dell’onda con i suoi protagonisti in vetrina: annata strepitosa per i giallorossi, con dieci vittorie finora, mai accaduto prima a questo punto del torneo, e con alla guida un tecnico come Baldovin che ha saputo valorizzare la rosa a disposizione compreso Abouba, che ha mostrato di abbinare ancora una volta qualità tecniche a quelle morali ed umane contagiando anche lo studio di After Hours col suo bel sorriso.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

  • in

    Stoytchev a “After Hours, la SuperLega di notte”: “Jensen? Potrebbe diventare una sorpresa”

    Di Redazione
    La puntata di ieri sera di “After Hours, la SuperLega di notte” curata da Andrea Zorzi e Andrea Brogioni sulla pagina facebook e sul canale YouTube di Lega Pallavolo Serie A, ha visto protagonista coach Radostin Stoytchev, che per mezzora ha dialogato con i conduttori su tanti temi, dall’attualità alle prossime Olimpiadi, fino alla società di volley fondata in Bulgaria insieme a Matey Kaziyski.
    Partendo dal match contro la Lube, il coach di Verona inizia: “La gara contro Civitanova? La grande differenza l’ha fatta Simon in battuta, con 7 ace. Per noi è stata una gara quasi da inizio stagione, dopo un mese di stop e la mancanza di allenamenti a causa del virus che ci ha costretti a lavorare in modo diverso per i tanti giocatori fuori. Ora abbiamo solo un giocatore fermo, che ha sofferto molto per il virus, per fortuna ora è uscito dall’ospedale. Da adesso in poi speriamo di riprendere ritmi normali.Non saprei dire quale fondamentale i giocatori soffrano di più a causa di questi allenamenti a singhiozzo. Penso che ciascun giocatore vada in sofferenza nel suo punto più debole, manca la finitura del gesto tecnico, magari mancano i centimetri o i secondi per arrivare nel modo giusto a colpire la palla. Mancano i meccanismi di gioco per il muro, la difesa e il contrattacco. Per un giocatore esperto è più facile ritrovare il ritmo gara, quelli meno esperti sono più legati alla forma fisica e tecnica, rischiano di andare in confusione più facilmente”.Stoytchev si concentra poi sul nuovo acquisto in maglia NBV: “L’arrivo di Jensen dopo Boyer? Non ha esperienza di grandi campionati, ma ha grande intelligenza, nonchè capacità fisiche e tecniche importanti. E’ un mancino, caratteristica comoda per questo ruolo, potrebbe diventare una sorpresa in questo campionato”.Il focus si sposta all’attività dell’allenatore, attivo sia in Italia che in Bulgaria: “La SuperLega per me è il campionato più forte in Europa, la differenza la fanno i tecnici, che sono più bravi e prepararti, con staff molto in gamba, che permettono alle squadre di preparare le partite in modo particolare, giocando con un’idea. In Russia il campionato è durissimo, ma si basa più sulla forza di atleti eccezionali. In Polonia è un mix di spettacolo e tecnica, molto interessante, mentre quello turco si è abbassato il livello rispetto agli anni in cui l’ho frequentato.Cinque anni fa, con Matey Kaziyski, abbiamo fondato una nostra società giovanile in Bulgaria, con 200 ragazzi. Li facciamo giocare, creare rapporti di amicizia, il nostro grande obiettivo è farne delle persone corrette e complete nella vita. Coinvolgiamo non solo gli atleti ma anche le loro famiglie, siamo contenti che tutto stia andando nella direzione giusta. Abbiamo 12 squadre maschili e femminili, che giocano in diversi campionati. Con un amico che si occupa di software, abbiamo realizzato un piccolo progetto che ci permette di fare dirette streaming di tutte le partite, con le statistiche a schermo, trovando un interesse molto ampio delle famiglie, che si appassionano e capiscono meglio cosa succede sul campo”.“Le Olimpiadi di Tokyo: non è facile dire chi sia la squadra favorita, l’istinto mi dice una fra Brasile, Russia, che penso abbia un potenziale enorme, e gli Stati Uniti, mi piace la loro idea di gioco, soprattutto in contrattacco, se i giocatori saranno tutti in forma potranno fare molto bene” chiosa Stoytchev.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO