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    Calendario F1 2026: prime conferme e qualche novità

    Grazie a quanto appreso via The Athletic (The New York Times), il Calendario F1 2026 si confermerà con 24 Gran Premi in programma e con il primo appuntamento in Australia. Ci sarà però qualche novità, come la gara a Madrid e qualche cambiamento di data, come meglio specificato in questo nostro articolo.Piloti F1 2025 – Credits: Pirelli

    In queste settimane, FIA e Formula 1 stanno lavorando per finalizzare il Calendario F1 2026 che, come quest’anno, vedrà 24 Gran Premi che si correranno da marzo a dicembre.
    Mancano ancora alcune date da confermare e alcuni dettagli devono essere meglio definiti e poi rettificati anche dal Consiglio Mondiale dello Sport Motoristico della FIA. Tuttavia, The Athletic ha raccolto qualche informazioni riservate da fonti anonime sul calendario 2026 di Formula 1, prima che questo venga reso ufficiale.
    calendario F1 2026: il Gp d’Australia aprirà il mondiale
    Una delle “novità” è la conferma del Gran Premio d’Australia come gara inaugurale di apertura della stagione. Negli ultimi anni il mondiale era iniziato in Bahrain, mentre anche l’Arabia Saudita aveva mostrato interesse per poter ospitare la prima gara. Tuttavia, la Formula 1 è “tornata alle origini” e nel 2025 la stagione si è aperta con il Gp d’Australia, come nel 2019. Melbourne è stata la sede tradizionale per la gara di apertura dal 1996 al 2019, con due eccezioni nel 2006 e nel 2010, quando fu sostituita dal Bahrain.
    calendario F1 2026: tra Monaco e Canada un cambio di data
    Una delle modifiche più significative previste per il calendario F1 2026 è il cambio di posizione tra le gare di Monaco e Canada. Questa modifica fa parte di una serie di misure logistiche per ottimizzare i viaggi e i trasferimenti tra le gare. Il Gran Premio a Meontreal si terrà così alla fine di maggio, probabilmente il 24 maggio. A Monte Carlo, invece, si correrà a inizio giugno.
    La novità Madrid chiuderà la stagione europea
    Una novità assoluta per il mondiale F1 2026 sarà il Gran Premio di Madrid, che diventerà la sede del Gran Premio di Spagna. Questo potrebbe portare due eventi in Spagna, con Barcellona che potrebbe ospitare il Gran Premio anche nel 2026, ma con una denominazione diversa. Madrid si dovrebbe disputare nella parte finale della stagione europea, dopo la pausa estiva, e si svolgerà subito dopo il Gran Premio d’Olanda a Zandvoort.
    Novità anche per i test pre-stagionali
    Nel 2026, con l’introduzione dei nuovi regolamenti, le squadre necessiteranno di più tempo in pista per i test invernali. La FIA ha confermato che ci saranno nove giorni di test pre-stagionali, rispetto ai tre giorni degli ultimi anni. Le prove potrebbero iniziare a fine gennaio a Barcellona e le squadre potrebbero avere anche una sessione di test denominata di “shakedown”, per provare le loro auto, prima dei test ufficiali veri e propri. I test ufficiali si terranno a febbraio, con due sessioni in Bahrain, prima che inizi la stagione. LEGGI TUTTO

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    Mercato Piloti F1 in fermento: Verstappen in Aston Martin scatenerebbe un effetto domino

    Il Campionato Mondiale 2025 di Formula 1 è appena iniziato ma il mercato piloti F1 pare sia già entrato nel vivo. La pedina più pregiata che potrebbe scatenare poi un effetto domino è sicuramente Max Verstappen. Vediamo insieme alcuni scenari, sia in ottica 2026 che 2027.Piloti F1 2025 – Credits: Pirelli

    La stagione 2025, lo sapevamo, è di “transizione”, visto che il prossimo anno ci sarà un importante cambio di regolamento che potrebbe rimescolare i valori in pista. Non ci aspettiamo una rivoluzione come quella del primo anno dell’era turbo-ibrida con i motorizzati Mercedes che avevano un marcato vantaggio su tutti gli altri ma qualcosa di simile potrebbe avvenire. Ci spieghiamo meglio.
    Da quanto si vocifera nel paddock, Mercedes e Ferrari sembra possano avere un discreto vantaggio sugli altri fornitori di Power Unit. Ci riferiamo in particolare a Red Bull, che realizzerà la nuova unità in collaborazione con Ford e ad Audi che farà il suo debutto ufficiale nel Circus della Formula 1, proprio nel 2026. Resta l’incognita Honda che, dal prossimo anno, equipaggerà l’Aston Martin.
    Ed è proprio da qui che vogliamo partire per parlarvi di un mercato piloti F1 già parecchio in fermento. Questo nostro articolo anticipa una serie di rumors che hanno avuto eco anche nel paddock del circuito di Jeddah. Qualche settimana fa, in un articolo su CircusF1 dal titolo “Max Verstappen, il divorzio da Red Bull è ormai cosa certa“, vi avevamo anticipato le ragioni dietro alla fine del lungo rapporto di “collaborazione” tra il pilota olandese e il team austriaco.
    Diversi i fattori hanno portato a questo: la vicenda Chris Horner, l’uscita di Adrian Newey, i problemi tecnici della RB20 prima e della RB21 di quest’anno, l’addio ai motori Honda dal 2026, la partnership con Ford e la folle (secondo i Verstappen) idea di Horner di costruirsi i motori in casa e infine anche lo scambio Tsunoda-Lawson.
    Quando un quattro volte campione del mondo “fa sapere” di essere sul mercato, in Formula 1 parte un vero e proprio “movimento” per intavolare trattative, organizzare i primi incontri, porre condizioni, strappare garanzie e redigere le prime bozze di contratto. Senza troppi giri di parole, la destinazione più probabile – per noi quasi certa – di Verstappen per il 2026 è Aston Martin. Il perché è semplice: il team inglese ha deciso di puntare tutto sul 2026, con Adrian Newey alla guida del reparto tecnico e Honda come partner per la Power Unit. E sia il “tecnico” che il motorista godono della fiducia incondizionata del quattro volte campione del mondo.

    Il passaggio di Verstappen dalla Red Bull all’Aston Martin scatenerebbe ma forse sta già scatenando tutta una serie di cambiamenti delle line up anche di altri team. C’è chi come Mercedes sta accelerando per rinnovare il contratto del suo attuale pilota di punta, ovvero George Russell anche perché il team austriaco si sarebbe già mosso per avere un pilota di peso per sostituire il suo campionissimo.
    Chris Horner ed Helmut Marko avrebbero già preso contatto con l’inglese della Mercedes ma anche con Charles Leclerc, Carlos Sainz e Oliver Bearman. Il monegasco, dopo l’ennesimo inizio di stagione con la Ferrari starebbe seriamente valutando un divorzio dalla Scuderia di Maranello. Il suo ex compagno spagnolo potrebbe facilmente liberarsi dal suo attuale team, qualora ci sia la chiamata di un top team, mentre il giovane pilota inglese della FDA è nella mira di Marko che ne intravede un potenziale paragonabile a quello di Max.
    E’ chiaro che tutto questo porterebbe ad una line up nel 2026 molto diversa dall’attuale, coinvolgendo movimenti sia in Top team come Ferrari e Red Bull che in squadre “minori” come Williams e Haas.
    Il mondiale 2025 è appena iniziato ma il mercato piloti F1 è già in grande fermento e non ci stupiremo se tra qualche settimana ci siano già anche i primi clamorosi annunci! LEGGI TUTTO

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    F1, Brembo spiega come cambieranno gli impianti freno nel 2026

    Brembo in Formula 1 – foto: Brembo

    Mario Almondo, Chief Operating Officer di Brembo Performance, ha concesso a Motorsport.com un’intervista esclusiva, nella quale ha rivelato in anteprima quello che vedremo nel 2026, anni in cui sarà varato un profondo cambiamento regolamentare che coinvolgerà anche gli impianti frenanti.
    Qui sotto alcuni passaggi dove Almondo parla dei cambiamenti che vedremo il prossimo anno, mentre l’intervista completa si può leggere su Motorsport.com.
    F1, Brembo: le novità del 2026
    “Aumenterà la dimensione del disco anteriore rispetto a oggi – ha detto Almondo -, mentre nel posteriore sarà più piccolo perché quasi triplicherà il valore della parte elettrica, senza dimenticare l’influsso dei cambiamenti dei regolamenti aerodinamici. Dovremo rifare daccapo tutto l’impianto, dischi e pinze. Ma per restare sul tema del carbonio, posso dire che proseguiremo il lavoro su quello di buono che già abbiamo fatto anche entrando nelle regole 2026. Stiamo osservando che il nostro pacchetto si sta rivelando particolarmente appetibile per le squadre, perché quello che potranno risparmiare sui freni lo spenderanno da un’altra parte. Per un team principal questi sono aspetti che non sfuggono, perché il budget che gli avanza, magari lo può reinvestire su un pacchetto aerodinamico per Monza”.
    Nuovi criteri e peculiarità del nuovo regolamento 2026
    “Sull’assale anteriore – ha precisato il COO di Brembo – le energie cresceranno del 16%, mentre diminuiranno del 50% nel posteriore. Abbiamo un pacchetto che può essere veramente molto competitivo. Non va dimenticato che al posteriore, nonostante l’impiego dei freni possa diminuire del 50% per un maggiore contributo dell’energia elettrica, l’impianto dovrà garantire comunque la capacità di frenare la monoposto anche nel caso di un problema nel sistema elettrico. Questa è una norma di sicurezza scritta nel regolamento”.

    Sempre in chiave 2026, Almondo ha poi aggiunto: “Gli sviluppi sul brake by wire saranno evoluzioni in continuità con i sistemi di oggi. Le pompe le forniamo a tutta la griglia, mentre il brake by wire c’è chi se lo fa in casa. E poi non possiamo dimenticare che la AP fornisce le frizioni a tutta la griglia oltre alle pinze alla McLaren. Il nostro pacchetto di sviluppo e il nuovo materiale di carbonio è stato pensato con certe caratteristiche strutturali. Abbiamo migliorato molto la struttura e quindi il layout, il modo di comporre i dischi che riusciranno a sopportare delle coppie veramente molto elevate, tenuto conto che la coppia sull’anteriore aumenterà”.
    In chiave molto tecnica, Almondo ha anche rivelato: “L’energia, il duty del disco aumenterà del 16%. Però non dobbiamo dimenticarci che il disco non lavora da solo, ma insieme a una pinza e in un corner. Allora, bisognerà far funzionare il freno al meglio: il disco, quindi, strutturalmente deve sempre essere perfettamente allineato, ma con le coppie che ci sono in gioco è la pinza che inevitabilmente si deforma”.
    Leggi l’intervista completa su Motorsport.com. LEGGI TUTTO

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    Honda e Red Bull: i veri motivi dietro al loro divorzio

    Il 2026 rappresenterà una data spartiacque per la storia della F1, ma non solo. La rivoluzione telaistica e motoristica dell’anno prossimo, infatti, metterà la parola fine alla collaborazione tra Red Bull e Honda, che tante soddisfazioni ha portato e sta portando a entrambi i protagonisti. In un articolo apparso su Motorsport.com, il giornalista britannico Ronald Vording ha ricostruito ragioni e passaggi di un divorzio che, comunque vada, farà storia.
    Dal Covid ai trionfi di Verstappen
    La pandemia di Covid-19 che nel 2020 è esplosa in tutto il mondo ha avuto conseguenze importanti anche sulle decisioni prese nel mondo del motorsport. Tra queste, una delle più clamorose fu quella annunciata da Honda il 2 ottobre 2020, con il colosso giapponese a smarcarsi completamente dalla F1 e dai propri partner Red Bull e, di conseguenza, Alpha Tauri al termine della stagione 2021. A quel punto, per il team di Milton Keynes una sola strada risultò percorribile, dal momento che intorno a sé si trovò praticamente ad avere terra bruciata, come spiegato da Christian Horner.
    “Non avremmo avuto un motore dalla Mercedes e con la Ferrari non eravamo sicuri di quanti cilindri avremmo avuto! Avevamo già lavorato con la Renault e tornare indietro non ci sembrava giusto. Quindi siamo stati quasi costretti a prendere una strada diversa. La nostra idea era di acquisire la proprietà intellettuale del motore Honda e di costruire, assemblare e curare noi stessi la PU omologata fino alla fine di questo ciclo. Quando abbiamo iniziato a capire qual era lo scenario, abbiamo capito che era sempre più complesso. Il processo non riguardava solo la produzione dei motori, c’era molto di più. Bisogna avere a che fare con una catena di fornitori e cose del genere”.
    Una situazione complicata, dunque, per Red Bull. Per fortuna di Horner e dei suoi uomini, le conseguenze della pandemia su Honda si rivelarono meno pesanti di quanto pronosticato, e i giapponesi si trovarono a tornare sui propri passi. In questo modo, si è riusciti da entrambe le parti a trovare una soluzione, con una collaborazione che arriverà fino al termine del campionato che sta per iniziare. Dal 2026, però, tutto cambierà, e sicuramente ci saranno conseguenze importanti per tutti gli attori.
    Honda voleva Red Bull anche per il 2026, ma a Milton Keynes si erano già mossi
    “Le normative 2026 con metà della potenza fornita dal motore a combustione e l’altra metà dall’ibrido ha molto interessato sia Honda che Honda Racing-. Ci attrae anche la direzione verso i carburanti sostenibili. Per tutte queste cose, abbiamo deciso di tornare ufficialmente in Formula 1. Ma quando abbiamo formalmente interrotto le nostre attività in Formula 1, Red Bull ha fondato la sua società di power unit. Di conseguenza, non c’era più lo spazio per riaprire una collaborazione”.
    Queste parole di Koji Watanabe, presidente di HRC, danno l’idea della situazione che i giapponesi hanno dovuto affrontare nel momento in cui sono dovuti arrivare a prendere una decisione importante. Scadendo il contratto di fornitura con Red Bull nel 2025, occorreva in pratica decidere cosa fare di un rapporto che ha portato gloria, successi e tanto pregio alla Casa del Sol Levante. Si è valutata anche la possibilità di produrre la componente a combustione interna nelle strutture inglesi e quella elettrica in Giappone, ma ben presto si è arrivati alla conclusione che tutto ciò sarebbe stato un handicap piuttosto che un vantaggio.

    A quel punto, è risultato evidente come la prosecuzione del rapporto oltre il 2025 fosse impossibile, e il Red Bull Powertrains, la branca che andrà ad occuparsi della progettazione e della implementazione delle nuove PU, andrà a lavorare con Ford, segnando il ritorno del marchio dell’ovale blu in F1. Honda, invece, andrà ad equipaggiare le vetture Aston Martin, e questo potrebbe avere ripercussioni importanti, soprattutto considerando l’arrivo a Silverstone di Adrian Newey.
    Honda, Aston e… Max?
    Ora, è evidente che questa separazione porterà a conseguenze importanti per entrambe le realtà. In particolare, già ha fatto scalpore il passaggio di Adrian Newey alla corte di Lawrence Stroll, lavorando praticamente già sul prototipo del 2026. È evidente che la squadra british green non abbia nessuna voglia di farsi trovare impreparata in vista di questo “nuovo inizio”, e le sue sirene potrebbero attrarre anche l’altro tassello che ha portato alla costruzione di quel puzzle praticamente invincibile (fino a giugno 2024) chiamato Red Bull.
    Max Verstappen, infatti, sembra ormai essere il prossimo target del magnate canadese e dei suoi uomini. Un suo passaggio in Aston Martin segnerebbe un momento epocale, e pare che l’offerta fatta all’olandese sia di quelle che non si possono rifiutare. Il pilota di Hasselt, inoltre, andrebbe a ricongiungersi proprio con Honda, con cui ha ottenuto tutti i suoi quattro titoli. Sarebbe certamente una bella storia da raccontare; restiamo in attesa, ma la sensazione è che la separazione tra Red Bull e Honda continuerà a portare con sé diversi strascichi, anche oltre il 2025. LEGGI TUTTO

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    Gabriel Bortoleto sarà pilota ufficiale Audi, accanto a Nico Hulkenberg

    Gabriel Bortoleto sarà al volante della seconda monoposto dei quattro anelli. Il giovane talento brasiliano affiancherà l’esperto Nico Hülkenberg.

    Audi ha definito la coppia di piloti per il suo ingresso in Formula 1 nel 2026. Gabriel Bortoleto, giovane brasiliano di 20 anni e uno dei talenti più promettenti nel panorama delle ruote scoperte, rappresenterà i quattro anelli nella massima serie dell’automobilismo sportivo.
    Il prossimo anno, Bortoleto debutterà al fianco del tedesco Nico Hülkenberg in Sauber, team poi destinato a trasformarsi nel factory team Audi F1 nel 2026.
    Originario di San Paolo, Bortoleto si è fatto notare nel 2023 dominando – al debutto – il Campionato FIA di Formula 3. Attualmente è in testa alla classifica del Campionato FIA di Formula 2. La carriera del giovane brasiliano è iniziata a 6anni nel karting e a 12 anni si è trasferito in Europa con la famiglia per inseguire il sogno di guidare una Formula 1.
    L’ingresso nel futuro team Audi F1 offre a Bortoleto l’opportunità di dimostrare il suo talento ai massimi livelli del motorsport. Il team Sauber ha già annunciato ad aprile il pilota tedesco Nico Hülkenberg in vista della prossima stagione. Con un mix equilibrato di esperienza e gioventù, la squadra si sta preparando per il passaggio all’Audi F1 factory team nel 2026.
    Gernot Döllner, CEO di AUDI AG e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Sauber Motorsport AG, ha detto: “Stiamo assistendo a un cambio generazionale in Formula 1, con giovani piloti in grado di emergere immediatamente. Con l’ingaggio di Gabriel Bortoleto ci siamo assicurati uno di questi talenti. Un’operazione che sottolinea la strategia e l’impegno a lungo termine di Audi in Formula 1”.
    Mattia Binotto, COO e CTO di Sauber Motorsport AG, ha così commentato: “Gabriel ha già dimostrato nelle categorie giovanili di avere le carte in regola per diventare un pilota vincente. Siamo felici diventi un membro del team Sauber e Audi. Insieme a Gabriel daremo forma a una nuova era dei quattro anelli nel motorsport. Nico e Gabriel rappresentano la combinazione ideale di esperienza e gioventù”.

    Le prime parole di Bortoleto da pilota Audi sono state: “Sono entusiasta di divenire parte di uno dei progetti più entusiasmanti del motorsport. Debuttare in F1 con un team che unisce la storia sportiva e la competenza ingegneristica di Sauber e Audi è un vero onore. Il mio obiettivo è di crescere contribuendo a questo ambizioso progetto sino a raggiungere l’apice del motorsport. Sono incredibilmente grato per l’opportunità offertami dal team e per la possibilità di lavorare a fianco di un pilota esperto come Nico”. LEGGI TUTTO

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    De Meo: “Alpine varrà presto tra i 3 e i 5 miliardi di dollari”

    Luca De Meo, Amministratore Delegato del Gruppo Renault, in un’intervista esclusiva al quotidiano francese L’Equipe, ha fornito il suo punto di vista sulle motivazioni alla base della decisione di abbandonare la progettazione e la produzione di motori di Formula 1.credit: Alpine F1 Team“Sono un manager, gestisco una società quotata in borsa e dovevo ripensare al progetto F1, per vincere”. Ha esordito così il CEO di Renault, intervistato da L’Equipe.
    “Siamo diventati invisibili”, ha aggiunto De Meo riferendosi all’attuale visibilità di un brand come Alpine. “Altri due anni così e il progetto si sarebbe sgonfiato completamente. Sono tre stagioni che ci troviamo su una china discendente. Dovevamo dare una scossa a tutto questo”.
    Per De Meo, l’enorme investimento richiesto per la produzione di un motore – che si aggira intorno alle centinaia di milioni di dollari – non ha alcun senso quando è possibile utilizzare una Power Unit clienti più economica, in grado di fornire prestazioni altrettanto, se non superiori, per meno di 20 milioni di dollari.
    “I veri appassionati non sono preoccupati da questo calcolo ma io sì”, ha precisato De Meo che poi ha anche spiegato che le nuove regole in arrivo per il 2026, con una maggiore attenzione all’efficienza e all’alimentazione a batteria, abbiano messo in evidenza i costi.
    Il manager italiano ha anche affermato che la fabbrica francese di Viry, con 340 dipendenti, non avrebbe alcuna possibilità di competere con Mercedes, che, secondo lui ne impiega 900. E su questo ha aggiunto: “Hanno banchi di prova che noi non abbiamo. Il passaggio all’era dell’ibrido ha richiesto forti investimenti che all’epoca sono stati sottovalutati. Noi operiamo, strutturalmente, con tre cilindri quando gli altri ne hanno otto”.
    De Meo ha anche ricordatoche quando arrivò quattro anni fa, il gruppo Renault voleva stoppare il progetto F1: “Se c’è ancora, è perché io l’ho salvata. Ma non abbiamo la struttura per essere all’avanguardia nello sviluppo delle batterie, nella gestione del software e nel recupero dell’energia”.
    L’AD che ha optato anche per utilizzare il brand Alpine al posto del Renault ha voluto anche ribadire che “gli sponsor vengono per una squadra, non per un motore. I partner firmano con la McLaren, non per il Mercedes che hanno sotto il cofano. Il pubblico della F1 è cambiato. Si è allargato ai giovani e alle donne. Questa nuova clientela ha un’interpretazione diversa di questo sport”.
    De Meo ha poi anche polemizzato un po’ contro la Francia e i francese, dicendo chiaramente che il suo sogno di creare una super-squadra francese alla fine è fallito perché il Paese non è riuscito a sostenerlo: “Volevo creare una squadra francese, la Ferrari francese. Ho messo anche due piloti francesi in squadra: si sono schiantati l’uno contro l’altro. E se fate un giro con me su una A524, non troverete un solo sponsor francese. Neanche uno! Ho bussato a molte porte. Invano!”.

    De Meo ha poi voluto smentire le voci che, dietro alla chiusura del progetto dei motori di F1, ci sia la volonta da parte di Renault di mettere in vendita il team. Questa ipotesi è stata ripetutamente smentita e lostesso De Meo ha spiegato ancora una volta il perché di questo: “Ricevo telefonate ogni 15 giorni da finanziatori, eccentrici, che vogliono entrare in F1”, ha detto l’AD di Renault che poi ha anche aggiunto: “Sanno che dopo il 2026 costerà molto di più. Se oggi ti danno un miliardo di sterline per prendere la squadra, due anni dopo saranno in grado di rivenderla al doppio. Qui è pieno di speculatori. Ho rifiutato 50 volte. Una squadra varrà presto tra i 3 e i 5 miliardi di dollari. Non ho intenzione di vendere, non sono stupido”.
    Oggi De Meo dice di non aver bisogno di questi soldi ma presto invece questi miliardi potrebbero far gola a qualche altro CEO o Consiglio di Amministrazione. LEGGI TUTTO

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    Test invernali F1: aumentano i giorni delle prove pre-season

    Per la stagione 2026 di Formula 1 è previsto un grande cambiamento per quanto riguarda i test pre-stagionali. Tutte le novità saranno presentate al World Motor Sport Council di giovedì 17 ottobre.
    La FIA ha confermato che potenzierà in modo significativo i classici test invernali, che precederanno l’inizio della stagione F1 2026.
    Nelle ultime stagioni, i test pre-stagionali consistevano in soli tre giorni, in programma poco prima del primo weekend ufficiale di gara.
    Tuttavia, tra poco più di un anno entreranno in vigore nuove norme su aerodinamica e sulle Power Unit. Tutto questo rappresenterà uno dei più importanti cambiamenti della storia recente del Circus della Formula 1.
    Test invernali F1: tre sessioni e nove giorni in totale
    Di conseguenza, la FIA ha confermato che “il programma dei test pre-stagionali 2026 comprenderà tre sessioni di test, ciascuna di tre giorni”.

    La sede dei test non è ancora stata confermata. Ricordiamo che, nelle ultime due stagioni, la Formula 1 ha effettuato test esclusivamente in Bahrain, mentre Barcellona ha ospitato la sessione di test nel 2022, quando è entrata in vigore l’ultima importante modifica regolamentare. LEGGI TUTTO

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    F1 | Alpine (Renault), niente più motori dal 2026. Vendita più vicina?

    credit: Alpine F1 Team

    Il Team Alpine (ex Renault) ha ufficializzato che, a partire dalla stagione 2026, non svilupperà più una Power Unit di Formula 1. La notizia, già circolata nei mesi scorsi, potrebbe essere il primo passo verso la vendita del team. Francamente non vediamo come un brand come Alpine o Renault possa stare in F1 montando sulle sue monoposto un motore di un’altra casa costruttrice.
    Alpine-Mercedes, non suona affatto bene. Sì, perché Alpine ha fatto sapere che il prossimo anno sarà l’ultimo per la produzione e sviluppo dei motori turbo-ibridi che equipaggiano le loro monoposto, impegnate nel mondiale F1.
    Apartire dal 2026, anno in cui anche il regolamento delle Power Unit cambierà, la fabbrica di Viry-Chatillon, località della Francia alle porte di Parigi, vedrà interrompersi il programma F1. I lavoratori saranno dedicati alla progettazione e produzione di nuove tecnologie per la mobilità e ad altri programmi legati al motorsport del gruppo.
    E’ questo quanto si legge in una breve nota diffusa dal team francese. Tutto questo però lascierebbe presagire che quanto deciso ora sia solo il primo passo verso una possibile vendita dell’intera squadra con base a Enstone.
    Il recente arrivo di Oliver Oakes, nel ruolo di Team Principal, è un altro indizio molto forte che il futuro del team possa essere molto diverso dall’attuale. Oakes infatti ha già esperienza di “proprietario” di una squadra corse e, nel paddock, si vocifera che potrebbe avere l’appoggio di importanti investitori, pronti a rilevare il team.
    Ovviamente una pre-condizione per poter aprire seriamente e formalmente una trattativa, era quella di snellire la compagine, risultando un team “clienti” con una fornitura cioè di motori da parte di una terza parte.

    La cordata è pronta a mettere sul piatto una buona quantità di dollari per rilevare la squadra con base a Enstone e mai avrebbe potuto fare l’operazione se fosse stata presente anche la struttura che relizza i motori e che ha base in Francia.
    Quanto vi abbiamo prospettato è una nostra ipotesi ma, secondo noi, potrebbe rappresentare uno scenario possibile. Quale Consiglio di Amministrazione potrebbe confermare un impegno in Formula 1 con un team Alpine-Mercedes? Unica possibilità sarebbe quella di “negoziare” una fornitura di propulsori tedeschi in white labbel in modo da poter poi utilizzare un altro brand che non sia Mercedes! LEGGI TUTTO