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    De Meo: “Alpine varrà presto tra i 3 e i 5 miliardi di dollari”

    Luca De Meo, Amministratore Delegato del Gruppo Renault, in un’intervista esclusiva al quotidiano francese L’Equipe, ha fornito il suo punto di vista sulle motivazioni alla base della decisione di abbandonare la progettazione e la produzione di motori di Formula 1.credit: Alpine F1 Team“Sono un manager, gestisco una società quotata in borsa e dovevo ripensare al progetto F1, per vincere”. Ha esordito così il CEO di Renault, intervistato da L’Equipe.
    “Siamo diventati invisibili”, ha aggiunto De Meo riferendosi all’attuale visibilità di un brand come Alpine. “Altri due anni così e il progetto si sarebbe sgonfiato completamente. Sono tre stagioni che ci troviamo su una china discendente. Dovevamo dare una scossa a tutto questo”.
    Per De Meo, l’enorme investimento richiesto per la produzione di un motore – che si aggira intorno alle centinaia di milioni di dollari – non ha alcun senso quando è possibile utilizzare una Power Unit clienti più economica, in grado di fornire prestazioni altrettanto, se non superiori, per meno di 20 milioni di dollari.
    “I veri appassionati non sono preoccupati da questo calcolo ma io sì”, ha precisato De Meo che poi ha anche spiegato che le nuove regole in arrivo per il 2026, con una maggiore attenzione all’efficienza e all’alimentazione a batteria, abbiano messo in evidenza i costi.
    Il manager italiano ha anche affermato che la fabbrica francese di Viry, con 340 dipendenti, non avrebbe alcuna possibilità di competere con Mercedes, che, secondo lui ne impiega 900. E su questo ha aggiunto: “Hanno banchi di prova che noi non abbiamo. Il passaggio all’era dell’ibrido ha richiesto forti investimenti che all’epoca sono stati sottovalutati. Noi operiamo, strutturalmente, con tre cilindri quando gli altri ne hanno otto”.
    De Meo ha anche ricordatoche quando arrivò quattro anni fa, il gruppo Renault voleva stoppare il progetto F1: “Se c’è ancora, è perché io l’ho salvata. Ma non abbiamo la struttura per essere all’avanguardia nello sviluppo delle batterie, nella gestione del software e nel recupero dell’energia”.
    L’AD che ha optato anche per utilizzare il brand Alpine al posto del Renault ha voluto anche ribadire che “gli sponsor vengono per una squadra, non per un motore. I partner firmano con la McLaren, non per il Mercedes che hanno sotto il cofano. Il pubblico della F1 è cambiato. Si è allargato ai giovani e alle donne. Questa nuova clientela ha un’interpretazione diversa di questo sport”.
    De Meo ha poi anche polemizzato un po’ contro la Francia e i francese, dicendo chiaramente che il suo sogno di creare una super-squadra francese alla fine è fallito perché il Paese non è riuscito a sostenerlo: “Volevo creare una squadra francese, la Ferrari francese. Ho messo anche due piloti francesi in squadra: si sono schiantati l’uno contro l’altro. E se fate un giro con me su una A524, non troverete un solo sponsor francese. Neanche uno! Ho bussato a molte porte. Invano!”.

    De Meo ha poi voluto smentire le voci che, dietro alla chiusura del progetto dei motori di F1, ci sia la volonta da parte di Renault di mettere in vendita il team. Questa ipotesi è stata ripetutamente smentita e lostesso De Meo ha spiegato ancora una volta il perché di questo: “Ricevo telefonate ogni 15 giorni da finanziatori, eccentrici, che vogliono entrare in F1”, ha detto l’AD di Renault che poi ha anche aggiunto: “Sanno che dopo il 2026 costerà molto di più. Se oggi ti danno un miliardo di sterline per prendere la squadra, due anni dopo saranno in grado di rivenderla al doppio. Qui è pieno di speculatori. Ho rifiutato 50 volte. Una squadra varrà presto tra i 3 e i 5 miliardi di dollari. Non ho intenzione di vendere, non sono stupido”.
    Oggi De Meo dice di non aver bisogno di questi soldi ma presto invece questi miliardi potrebbero far gola a qualche altro CEO o Consiglio di Amministrazione. LEGGI TUTTO

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    Test invernali F1: aumentano i giorni delle prove pre-season

    Per la stagione 2026 di Formula 1 è previsto un grande cambiamento per quanto riguarda i test pre-stagionali. Tutte le novità saranno presentate al World Motor Sport Council di giovedì 17 ottobre.
    La FIA ha confermato che potenzierà in modo significativo i classici test invernali, che precederanno l’inizio della stagione F1 2026.
    Nelle ultime stagioni, i test pre-stagionali consistevano in soli tre giorni, in programma poco prima del primo weekend ufficiale di gara.
    Tuttavia, tra poco più di un anno entreranno in vigore nuove norme su aerodinamica e sulle Power Unit. Tutto questo rappresenterà uno dei più importanti cambiamenti della storia recente del Circus della Formula 1.
    Test invernali F1: tre sessioni e nove giorni in totale
    Di conseguenza, la FIA ha confermato che “il programma dei test pre-stagionali 2026 comprenderà tre sessioni di test, ciascuna di tre giorni”.

    La sede dei test non è ancora stata confermata. Ricordiamo che, nelle ultime due stagioni, la Formula 1 ha effettuato test esclusivamente in Bahrain, mentre Barcellona ha ospitato la sessione di test nel 2022, quando è entrata in vigore l’ultima importante modifica regolamentare. LEGGI TUTTO

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    F1 | Alpine (Renault), niente più motori dal 2026. Vendita più vicina?

    credit: Alpine F1 Team

    Il Team Alpine (ex Renault) ha ufficializzato che, a partire dalla stagione 2026, non svilupperà più una Power Unit di Formula 1. La notizia, già circolata nei mesi scorsi, potrebbe essere il primo passo verso la vendita del team. Francamente non vediamo come un brand come Alpine o Renault possa stare in F1 montando sulle sue monoposto un motore di un’altra casa costruttrice.
    Alpine-Mercedes, non suona affatto bene. Sì, perché Alpine ha fatto sapere che il prossimo anno sarà l’ultimo per la produzione e sviluppo dei motori turbo-ibridi che equipaggiano le loro monoposto, impegnate nel mondiale F1.
    Apartire dal 2026, anno in cui anche il regolamento delle Power Unit cambierà, la fabbrica di Viry-Chatillon, località della Francia alle porte di Parigi, vedrà interrompersi il programma F1. I lavoratori saranno dedicati alla progettazione e produzione di nuove tecnologie per la mobilità e ad altri programmi legati al motorsport del gruppo.
    E’ questo quanto si legge in una breve nota diffusa dal team francese. Tutto questo però lascierebbe presagire che quanto deciso ora sia solo il primo passo verso una possibile vendita dell’intera squadra con base a Enstone.
    Il recente arrivo di Oliver Oakes, nel ruolo di Team Principal, è un altro indizio molto forte che il futuro del team possa essere molto diverso dall’attuale. Oakes infatti ha già esperienza di “proprietario” di una squadra corse e, nel paddock, si vocifera che potrebbe avere l’appoggio di importanti investitori, pronti a rilevare il team.
    Ovviamente una pre-condizione per poter aprire seriamente e formalmente una trattativa, era quella di snellire la compagine, risultando un team “clienti” con una fornitura cioè di motori da parte di una terza parte.

    La cordata è pronta a mettere sul piatto una buona quantità di dollari per rilevare la squadra con base a Enstone e mai avrebbe potuto fare l’operazione se fosse stata presente anche la struttura che relizza i motori e che ha base in Francia.
    Quanto vi abbiamo prospettato è una nostra ipotesi ma, secondo noi, potrebbe rappresentare uno scenario possibile. Quale Consiglio di Amministrazione potrebbe confermare un impegno in Formula 1 con un team Alpine-Mercedes? Unica possibilità sarebbe quella di “negoziare” una fornitura di propulsori tedeschi in white labbel in modo da poter poi utilizzare un altro brand che non sia Mercedes! LEGGI TUTTO

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    Audi, pronta una super offerta per avere Carlos Sainz

    Dalla svizzera giungono notizie di una forte pressione da parte di Audi per convincere Carlos Sainz a firmare per Sauber per il 2025.SAINZ Carlos (spa), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Rolex Australian Grand Prix 2024, 3rd round of the 2024 Formula One World Championship from March 22 to 24, 2024 on the Albert Park Circuit, in Melbourne, Australia – Photo Florent Gooden / DPPI

    Ferrari e Sauber hanno avuto un inizio di stagione 2024 molto diverso. La Ferrari ha ottenuto una doppietta, tre podi e alcuni altri piazzamenti a punti che la collocano in classifica al secondo posto, dietro solamente alla Red Bull.
    La Sauber, invece, ha faticato molto nelle prime quattro gare. I problemi ai dadi delle ruote hanno rallentato le monoposto di Vallteri Bottas e Zhou Guanyu, durante i pit stop. Il pilota cinese poi si è qualificato in ultima posizione, nelle ultime tre gare. La squadra che dal 2026 diventerà Audi occupa il 9° posto in classifica, davanti solo ad Alpine.
    Al di là dei risultati, i due piloti sono sul banco degli imputati e, da fonti vicine al team elvetico, Audi avrebbe già messo sotto contratto un pilota per il 2025 e starebbe facendo “carte false” per ingaggiare Carlos Sainz.
    Ma perché Sainz dovrebbe firmare con Audi quando ancora ci potrebbe essere un sedile libero in Mercedes e forse uno anche in Red Bull? Sulla carta, l’ingresso in Formula 1 del colosso automobilistico tedesco potrebbe essere una scommessa vincente per lo spagnolo della Ferrari.
    Suo papà poi, Carlos Sainz Sr, ha vinto la Dakar guidando per Audi ed è strettamente legato alla casa dei 4 anelli. Se anche il figlio dovesse legarsi ad Audi in F1, sarebbe perfetto.
    Secondo quanto riportato da Blick, Sainz è diventato l’obiettivo numero uno di Audi per la prossima stagione. Correndo per Sauber nel 2025, lo spagnolo si ambienterebbe e sarebbe più pronto per il debutto ufficiale dell’Audi nel 2026.

    Audi quindi starebbe spingendo su Sainz e il suo entourage per firmare un contratto a lungo termine. Il pilota spagnolo però vorrebbe continuare a vincere anche nel 2025 e, almeno il prossimo anno, Sauber gli consentirebbe di fare forse qualche punto.
    Con un sedile già assegnato a Nico Hulkenberg, Sainz sarebbe il pilota perfetto per la crescita della squadra e per arrivare preparati al 2026.
    Le prossime settimane rischiano di essere decisive, per il futuro del pilota spagnolo che molto bene ha fatto in questo inizio di stagione con la Ferrari. LEGGI TUTTO

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    Ecco quale sarà il futuro della Formula 1 a livello tecnico

    Nikolas Tombazis, Direttore Monoposto della FIA, in un’intervista con Franco Nugnes e Giorgio Piola di Motorsport.com, ha parlato di quale sarà il futuro della Formula 1 a livello tecnico. Nel breve con la stretta sulle ali flessibili mentre in vista del 2026 ha fornito qualche anticipazione su telaio, dimensioni e pesi.

    L’intervista completa la trovate su Motorsport.com
    La nuova Direttiva Tecnica TD018 sulle ali flessibili
    A partire dal prossimo Gran Premio di Singapore sarà introdotta una nuova Direttiva Tecnica (TD018) che ha l’obiettivo di limitare la flessibilità delle ali, sia anteriori che posteriori. Da quanto si evince dalla parole di Tombazis, la FIA si è finalmente accorta del fatto che alcune squadre siano riuscite ad eludere i controlli statici sulle ali. L’ex direttore tecnico di Ferrari, McLaren e Benetton, ha espressamente parlato di “meccanismi” che permettono una movimento relativo tra due elementi adiacenti e quindi una deflessione. I particolari che cita Tombazis sono riconducibili al punto di ancoraggio tra musetto e ala anteriore e tra l’alettone posteriore e la struttura di crash posteriore.
    “Nel regolamento di F1 – ha detto Tombazis – abbiamo tanti criteri di flessibilità: ci sono carichi che applichiamo e deflessioni permesse. Sono le prove statiche che facciamo noi in verifica. È ovvio che questi test non sono mai perfetti perché comunque la direzione del carico che tu applichi è sempre un po’ diversa rispetto al carico che si trova in pista rispetto alla genuina forza aerodinamica. Ci possono essere delle differenze e per questo nel regolamento esistono alcune ulteriori specificazioni più generiche e concettuali che, in sostanza, vietano dei meccanismi. Uno potrebbe disegnare un’ala che quando vengono applicate le forze del test FIA risulta fissa e, magari, quando si applica qualsiasi altro carico potrebbe risultare più flessibile. Per questo motivo già da anni abbiamo chiarito che i meccanismi non sono legali e abbiamo scritto diversi chiarimenti su cosa consideriamo un meccanismo”.
    Alla domanda poi se c’è collaborazione con i team, Tombazis ha precisato: “Non che vogliano, ma devono. Ultimamente abbiamo visto dei disegni in cui stavano esagerando: il trend era evidente e allora siamo intervenuti con un chiarimento più severo”.

    Oltre a quanto sopra, per il prossimo anno non sono previsti altri cambiamenti regolamentari: “Non facciamo più in tempo, ma stiamo studiando delle soluzioni per il 2025”, in particolare per quanto riguarda la crescente difficoltà per chi segue di restare in scia.
    Monoposto 2026
    Tombazis ha parlato delle aree della monoposto sulle quali si potrà lavorare: “Sulle dimensioni delle ruote che saranno più strette, sull’ala posteriore e in generale abbiamo l’obiettivo anche di ridurre il peso delle vetture di una cinquantina di chili, per cui sarà possibile vedere monoposto più piccole: meno lunghe e più strette. Parliamo di soluzioni che devono essere ancora discusse. Con la macchina sottoposta a una dieta noi riusciremmo a ridurre un po’ le velocità di percorrenza in curva, perché essendo più leggere andranno più forte in rettilineo, ma genereranno un minore carico aerodinamico. Dovremo aumentare il recupero di energia dell’ibrido per assicurare una prestazione sul giro adeguata”.
    Anche l’effetto suolo sarà ridotto: “Le monoposto saranno ground effect, ma con dimensioni più piccole”.
    L’intervista completa la trovate su Motorsport.com LEGGI TUTTO

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    Audi e Porsche pronte ad entrare nel campionato F1 dal 2026

    Il campionato 2022 è ormai quasi alle porte, mancano solo pochi mesi e finalmente vedremo le tanto attese vetture ad effetto suolo battagliare in pista. Ma si sa, la F1 correre veloce e su alcune testate giornalistiche tedesche come la rinomata Frankfurter Allgemeine Zeitung si parla già di 2026, anno in cui, secondo varie indiscrezioni, […] LEGGI TUTTO