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    F1, E’ un Sainz timidamente fiducioso quello alla vigilia di Spa-Francorchamps

    Passeggiando oggi per il paddock del circuito di Spa-Francorchamps si ha la sensazione di vivere una giornata di fine ottobre: cade una pioggia quasi ininterrotta e le temperature non superano i 15 gradi.
    In questa atmosfera uggiosa Carlos Sainz ha incontrato i media parlando del weekend che lo attende: “Sarà un fine settimana particolarmente difficile per tutti i piloti: avendo il formato Sprint il programma sarà molto compresso e avremo solo una sessione di prove libere, che non è granché per mettere a punto la macchina su una pista così difficile – ha detto lo spagnolo –. Però sarà lo stesso per tutti, per cui sarà fondamentale lavorare con la massima concentrazione anche perché mai come quest’anno ci sono tante macchine ravvicinate fra loro”.

    Sainz ha ammesso che le ultime due gare sono state al di sotto delle aspettative in termini di risultati: “Non abbiamo raccolto quanto il potenziale ci avrebbe consentito, ma sono convinto che stiamo lavorando bene, e personalmente sento di stare guidando meglio rispetto allo scorso anno. Dobbiamo continuare a spingere nella direzione che abbiamo preso perché sono convinto che sia quella giusta, come abbiamo visto in Canada e Austria. Dobbiamo riprendere quel cammino e sono sicuro che ci sia tutto per poterlo fare”. LEGGI TUTTO

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    F1, Diego Ioverno al muretto Ferrari al posto di Laurent Mekies

    Questo fine settimana si conclude l’esperienza nella Scuderia Ferrari di Laurent Mekies. Il Racing Director, che non sarà presente in Belgio, lascia il Cavallino dopo quattro stagioni e mezza impreziosite da sette vittorie. A lui va il grazie di tutta la squadra per il grande lavoro svolto in questi anni.
    A partire dal Gran Premio del Belgio parte delle mansioni di Mekies, al muretto Ferrari, sarà assunta da Diego Ioverno, al quale va il ruolo di Sporting Director e acquisisce tutte le deleghe sportive così come il compito di tenere i rapporti sportivi con la Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA). Ioverno, un veterano della Scuderia di Maranello, avendo iniziato a lavorare in Ferrari 23 anni fa, riporterà direttamente al Team Principal, Fred Vasseur, al pari dei suoi colleghi al muretto Matteo Togninalli, Head of Track Engineering, e Ravin Jain, Race Strategist. LEGGI TUTTO

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    F1 Academy, nel 2024 scenderanno in pista tutti i team di F1

    La serie propedeutica tutta al femminile, dal 2024 si appresta a compiere un ulteriore step di avvicinamento al Circus Iridato. Nella prossima stagione infatti, 10 ragazze della serie scenderanno in pista con i colori delle scuderie di Formula 1. Un’operazione che rafforza ulteriormente il legame fra la neonata categoria e la massima serie del motorsport, dal momento che ciascuna delle ragazze scelte rappresenterà una squadra di F1 all’interno della F1 Academy.
    Resteranno i cinque attuali team della serie, con tre vetture ciascuno (ART Grand Prix, Campos Racing, MP Motorsport, PREMA Racing e Rodin Carlin). 10 delle 15 macchine in pista avranno però le livree delle monoposto di Formula 1. Come quanto specificato all’interno del comunicato ufficiale, le 5 ragazze che non verranno scelte dalle scuderie di F1, verranno comunque supportate da partner che saranno ufficializzati prossimamente.
    Susie Wolff, l’amministratore delegato della F1 Academy, si è detta orgogliosa del fatto che le scuderie di Formula 1 abbiano accolto la visione della serie. “Questo non solo dimostra il profondo supporto della F1 Academy da parte della community della F1, ma ispirerà un’intera generazione di giovani ragazze a concretizzare le loro opportunità nel mondo del motorsport, dentro e fuori la pista. Dal momento che ci uniremo al calendario della F1, sono fiduciosa che ciò avrà un impatto positivo a lungo termine.”

    Un effetto positivo confermato anche dal CEO della F1, Stefano Domenicali: “Oggi è un giorno davvero importante, che dimostra l’impatto che questo progetto sta avendo e il supporto che sta ricevendo dalla community della F1. Susie, le squadre e tutte le persone coinvolte, stanno lavorando fianco a fianco instancabilmente per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati insieme. Nel 2024 la F1 Academy entrerà nel nostro calendario aumentandone il prestigio, avere le livree di F1 in pista è qualcosa di davvero speciale”. LEGGI TUTTO

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    F1, Speed Championship. Ferrari in testa al Mondiale della velocità

    “Speed Championship” è l’esclusivo Mondiale delle velocità massime di CircusF1, con tanto di Classifiche Piloti e Costruttori. A spingerci verso questa iniziativa è il desiderio di valorizzare il ruolo della velocità pura, che rappresenta l’essenza primordiale del motorsport.2 – GP UNGHERIA F1/2023 – VENERDÌ 21/07/2023 – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Grande sorpresa nello Speed Championship di CircusF1. Tra lo stupore generale Carlos Sainz supera Verstappen in testa alla classifica e diventa il nuovo leader del Mondiale delle velocità massime. Almeno in una competizione, quindi, la Ferrari torna ad imporsi. Un risultato raggiunto grazie alla notevole costanza di rendimento del pilota spagnolo che non ha alti e bassi, come buona parte dei suoi colleghi di vertice, ma è sempre lì nei quartieri alti ad accumulare punti preziosi. Un trend, questo, in linea con il suo modo di interpretare le corse governato dalla razionalità e dall’essere spesso redditizio senza sprecare nulla.
    Salgono e scendono, invece, i suoi avversari. Nella tappa ungherese è ritornata ad andare fortissimo la Haas che ha segnato la migliore velocità allo speed trap delle qualifiche con Kevin Magnussen e la quarta assoluta con Hulkenberg. Ma a sorprendere in negativo è stata la Red Bull con il capo classifica Max Verstappen incredibilmente fuori dai punti (14°) e Perez soltanto 7°. Il modesto dato delle velocità fa pensare ad un assetto super carico per entrambi considerando la tipologia da budello dell’Hungaroring. È da Miami, comunque, che il team anglo-austriaco non vince più ma questa volta è andato davvero a fondo consentendo alla Ferrari di Sainz, terzo con 307,3 km/h, di balzare in testa alla classifica generale Piloti.
    Curiosamente nello Speed Championship sta accadendo il contrario di ciò che avviene nel Mondiale. Così come il duo Red Bull-Verstappen sta uccidendo la sfida con successi a ripetizione, nelle velocità massime non sale sul primo gradino del podio ormai da mesi. E così Carlos Sainz, con la sua lucida regolarità, ha via via eroso il gap dal campione olandese fino a guardare tutti dall’alto in basso proprio al termine delle prove del Gp d’Ungheria. In tema di maximum speed, le qualifiche del weekend magiaro hanno fornito altri responsi interessanti come la performance incolore di Mercedes con entrambi i suoi piloti fuori dalla zona punti. E poi c’è l’ottimo riscontro di Piastri, secondo alle spalle di Magnussen. Meno brillante del solito, invece, la Williams a conferma dell’andamento “su e giù” che sta caratterizzando la trama di questo campionato molto speciale.

    Ecco “l’ordine di arrivo” del Gp di Gran Bretagna dello Speed Championship con le maximum speeds del sabato allo speed trap
    Le Classifiche Piloti e Costruttori riportate qui sotto, sono calcolate sulla base dei primi 10 piloti più rapidi nelle qualifiche del sabato. Il punteggio, attribuito per ogni Gp in calendario, riflette il sistema attualmente utilizzato per l’ordine di arrivo: 25-18-15-12-10-8-6-4-2-1
    F1 2023, Speed Championship – Piloti
    Sainz 143
    Verstappen 139
    Perez 132
    Albon 101
    Sargeant 83
    Hulkenberg 79
    Leclerc 73
    Magnussen 57
    Alonso 50
    Piastri 45
    Gasly 35
    Hamilton 35
    Stroll 33
    Russell 28
    Norris 26
    Zhou 19
    Ocon 15
    De Vries 6
    Bottas 3
    Tsunoda 1
    F1 2023, Speed Championship – Costruttori
    Red Bull 271
    Ferrari 216
    Williams 184
    Haas 136
    Aston Martin 83
    Mclaren 71
    Mercedes 63
    Alpine 50
    Alfa Romeo 22
    Alpha Tauri 7 LEGGI TUTTO

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    Gp Ungheria F1 2023, le pagelle: Verstappen domina e annoia, Ferrari bocciata

    BUDAPEST, HUNGARY – JULY 21: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing prepares to drive in the garage during practice ahead of the F1 Grand Prix of Hungary at Hungaroring on July 21, 2023 in Budapest, Hungary. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202307210405 // Usage for editorial use only //La Formula 1 viaggia spedita verso la pausa estiva, con i mondiali già abbondantemente assegnati e un altro tassello, quello del Gran Premio d’Ungheria, che si issa alla voce “vittorie” di Max Verstappen. Dominio d’altri tempi dell’olandese e della Red Bull, dopo aver strapazzato la concorrenza anche a Budapest. Si conferma l’exploit della McLaren, ad oggi seconda forza in pista. E tra un Hamilton che riassapora il gusto della pole e una Ferrari agonizzante, chi spicca è il pubblico che continua ad assistere, con numeri enormi, a una vera e propria Formula noia. Questo e molto altro nelle pagelle del week-end magiaro.

    VOTO 10 AL PUBBLICO, PAZIENTE DINANZI ALLA NOIA
    Il fallimento tecnico del nuovo regolamento, entrato in vigore nel 2022, è emerso tutto dopo neanche una stagione e mezzo. Gare scontate, dominate da chi (sapientemente) ha sfruttato tutte le sue abilità per “ammazzare” la concorrenza. Ed è per questo che, soprattutto in Ungheria, la palma di migliore del week-end se la merita quel pubblico che ha riempito le tribune di Budapest, per non parlare dei coraggiosi che hanno rinunciato al mare, pur di assistere dal divano a questo non-spettacolo. Perché la passione, anche se messa a durissima prova da un prodotto scadente, non muore mai.
    VOTO 9 A VERSTAPPEN, SCHUMACHER DEI TEMPI MODERNI
    Max Verstappen e la Red Bull hanno riportato le lancette indietro di 19 anni, quando la Ferrari di Michael Schumacher umiliava il resto della griglia con quel capolavoro ingegneristico e di velocità che era la F2004. Questa vettura sta percorrendo quelle gesta, come testimoniano i numeri: 12 vittorie consecutive (nuovo record assoluto), en-plein in questa stagione ed entrambi i titoli belli che in ghiaccio. Qualsiasi altro discorso non ha senso di esistere: manifesta superiorità.
    VOTO 8 ALLA MCLAREN, ALTRO CHE EXPLOIT: UNA REALTA’
    Chi l’avrebbe mai detto che dall’ultima fila, in un mese la McLaren si sarebbe ritrovata seconda forza del campionato? Dopo Spielberg e Silverstone, arriva il terzo indizio a fare la prova completa: a Woking hanno realizzato un miracolo, tutto targato Andrea Stella. Poi, ovvio, c’è anche il merito dei piloti: Norris si è abbonato al secondo posto e non ha intenzione di scendere più giù dal podio, e Piastri conferma tutte le sue doti eccezionali, che presto lo faranno lottare per un posto al sole. Più di un exploit, ormai questa è una realtà.
    VOTO 7 A HAMILTON, DI NUOVO “HAMMER” AL SABATO
    Qualsiasi appassionato di Formula 1, dopo aver visto l’ultimo giro del Q3 di Lewis Hamilton, che è valso la pole n. 104 della sua leggendaria carriera, si è alzato in piedi ad applaudire un giro da Hammer Time. Uno spettacolo che su queste frequenze non si vedeva da quasi due anni (Arabia Saudita 2021), e che ha fatto riassaporare quel duello senza esclusione di colpi con Max Verstappen. Un peccato, poi, la brutta partenza in gara, che di fatto ha compromesso ogni possibilità di podio. Ma il vecchio leone è più vivo che mai.

    VOTO 6 ALL’ALFA ROMEO, DALLE STELLE ALLE STALLE
    La vera sorpresa di questo fine settimana in Ungheria poteva essere davvero l’Alfa Romeo. Il Biscione, sin dal venerdì, ha stupito tutti per velocità sul giro secco e costanza sul passo gara, tanto con Valtteri Bottas quanto con Guanyu Zhou. In particolare al sabato è avvenuto un mega exploit, con il quinto posto del pilota cinese, persino davanti alla Ferrari di Leclerc. Ma poi, a riportare tutti sulla Terra arriva la gara, teatro del disastro a tinte cinesi. Poteva essere, ma non lo è stato.
    VOTO 5 ALL’ASTON MARTIN, IN CADUTA LIBERA
    L’assoluta rivelazione di inizio stagione sembra aver perso la bussola. L’Aston Martin si è ufficialmente smarrita, e non è più in grado di lottare con i primi. Il podio manca dal Gp del Canada, ultimo sussulto di una macchina che si è plafonata. Sia Alonso che Stroll non hanno più armi per contrastare le avversarie con cui, fino a un mese fa, lottavano ogni domenica. La risalita della McLaren, in più, ha accentuato questo periodo di appannamento, che ha relegato il team al ruolo di quinta forza in griglia.
    VOTO 4 ALLA FERRARI, NAUSEANTE E ANONIMA
    In fin dei conti, il sussulto di Spielberg è stato solo un caso isolato. Questa Ferrari è un’agonia su quattro ruote, incapace di evolversi e trovare il bandolo della matassa. Per risolvere un problema se ne creano di nuovi: da vettura abile in qualifica e incostante in gara, ora la SF-23 è incapace di artigliare persino la seconda fila, anche se in gara è più costante nel ritmo. Però, c’è un dettaglio: gli altri vanno nettamente più forte. E tra un Team Principal dedito ad illudere una tifoseria attonita e due piloti logori e sempre più rivali, da dietro la McLaren si candida al sorpasso al quarto posto nella classifica costruttori. “Questa macchina non avrà precedenti in termini di velocità”. Ad oggi uno ce n’è: la SF1000.
    VOTO 3 A ZHOU, CHE BUTTA VIA UN WEEK-END DA SOGNO
    Poteva essere la grande occasione dell’anno. Una qualifica da urlo chiusa al quinto posto, su una pista che, sin dal venerdì, si è sposata con le caratteristiche dell’Alfa Romeo. Ebbene, tutto questo è rimasto solo un sogno per Guanyu Zhou, nettamente il peggiore del Gran Premio d’Ungheria. La scellerata partenza a “rilento” (per non dire da fermo) l’ha fatto crollare fino all’ultimo posto, creando confusione in mezzo al gruppo e persino danni: contatto con Daniel Ricciardo e, di riflesso, gara rovinata alle due Alpine, il tutto in una curva. Un disastro totale, insomma. LEGGI TUTTO

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    Gp Ungheria F1, Ricciardo torna e sorride subito

    BUDAPEST, HUNGARY – JULY 22: Daniel Ricciardo of Australia and Scuderia AlphaTauri walks in the Paddock prior to final practice ahead of the F1 Grand Prix of Hungary at Hungaroring on July 22, 2023 in Budapest, Hungary. (Photo by Francois Nel/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool //Il bilancio del weekend del ritorno nel Circus da parte di Daniel Ricciardo non può che essere positivo. L’australiano alla vigilia aveva dichiarato come il fil rouge della sua nuova avventura, sarebbe stato quello di affrontare il percorso senza mettersi troppa pressione addosso. Un approccio che nel fine settimana ungherese ha pagato in termini di sensazioni raccolte. Ricciardo non ha mai commesso sbavature nell’arco dei tre giorni, migliorando sessione dopo sessione, fino a chiudere davanti al compagno di squadra.
    Le premesse della pista non erano le migliori, con un tracciato dalle condizioni insidiose nelle prime libere. Una prima sessione poco indicativa, che ha complicato le operazioni di ricerca del set-up ottimale ai fini del weekend. Nonostante ciò, Daniel è riuscito in breve tempo a prendere confidenza con la monoposto e lo dimostra il grosso step in avanti compiuto fra il venerdì e il sabato. Dopo aver chiuso la prima giornata a quattro decimi da Yuki Tsunoda, Ricciardo in qualifica è riuscito a passare il taglio del Q1, a discapito del giapponese, rimasto escluso.
    Si tratta di una prova importante per l’australiano, che ha fatto il suo ritorno nel weekend in cui ha debuttato anche il format dell’Alternative Tyre Allocation. Al sabato infatti abbiamo visto come il cambio obbligato di mescola fra Q1, Q2 e Q3, abbia premiato i piloti più versatili in termini di confidenza con la monoposto. A ciò bisogna aggiungere anche i due set in meno a disposizione per il fine settimana. Un fattore che i piloti hanno definito penalizzante sul fronte del lavoro di preparazione in ottica gara.
    Quello che Daniel Ricciardo ha definito come un “buffetto di benvenuto”, ha fatto si che il suo GP iniziasse in salita. Il tamponamento in partenza da parte di Guanyu Zhou, ha relegato l’australiano in fondo al gruppo, dopo aver incolpevolmente messo fuori gara le due Alpine. Dopo aver constatato l’assenza di danni ingenti, Ricciardo si è subito messo su un ritmo solido e costante, che ha manteuto per l’intera durata della corsa. La gestione degli pneumatici è stata impeccabile, lo dimostra anche lo stint di ben 40 giri su gomma media. Una fase di gara lunga e consistente, in cui Ricciardo è riuscito a recuperare le posizioni perse al via.

    “Il nostro passo non era male, forse avremmo potuto anche andare a punti oggi”, ha dichiarato nel post gara. Un’affermazione che racconta di uno scenario completamente differente rispetto a quelli che si prefiguravano con il “predecessore” De Vries. Ricciardo ha dato prova del feeling che in breve tempo è riuscito a costruire con la AT04. Un fattore che fino a neanche un anno fa si era rivelato un ostacolo nel suo percorso in McLaren e che oggi non può che essere benaugurante. “Non potevo chiedere di meglio che tornare a sentire quelle sensazioni che mi sono mancate negli ultimi dodici mesi e questo mi dà fiducia. Abbiamo tante cose per cui essere soddisfatti”. LEGGI TUTTO

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    F1, un nuovo caso Budget Cap è pronto a esplodere

    Ci risiamo. Uno spettro si aggira per il paddock ed è lo spettro del Budget cap. Se dal punto di vista sportivo non si muove nulla, ma proprio nulla, nelle prossime settimane a tenere banco saranno le vicende extrasportive con la nuova disputa sul budget cap 2022.

    Negli scorsi giorni erano filtrate voci secondo le quali sarebbero stati comunicati entro luglio i risultati delle indagini della FIA relativi ai margini di spesa dei team nella stagione 2022. Tuttavia non sarà così, dal momento che la situazione appare (come di consueto) molto più intricata e complessa.
    LA MICCIA
    “Vorrei che in caso di infrazione la penalità sia sportiva, è una cosa che abbiamo chiesto in modo molto chiaro. Ci sono tre regolamenti da rispettare, sportivo, tecnico e finanziario, e le eventuali infrazioni devono essere punite con provvedimenti sportivi. Non si può andare in altre direzioni”. Così una settimana fa il presidente e CEO di Formula 1, Stefano Domenicali intervistato da Roberto Cinchero, ha deciso di innescare la miccia del Cash-Gate 2.0Come a dire: le penalità comminate lo scorso anno a Aston Martin e Red Bull, sono state una mezza farsa.Domenicali ha inoltre messo indirettamente pressione sulle spalle della federazione auspicandosi una netta accelerazione sui tempi di comunicazione dei risultati delle indagini. In risposta, la FIA ha fatto sapere che la natura delle penalità se la deciderà da sola e nessuno potrà metterci becco. Se il buongiorno si vede dal mattino…

    LE VOCI
    Accesa la miccia, si sono subito rincorse le voci di corridoio. “Sette team hanno avuto l’ok, tre no“, “tremano Alpine, Aston Martin e un top team ignoto“, “entro luglio sapremo i risultati delle indagini sul cost cap 2022“.Insomma, siamo alle solite. Niente di ufficiale, ma nel circus di sicuro tira una brutta aria. La sensazione è che, se lo scorso anno, vista la novità dello strumento, si poteva giustificare (in parte) qualche strafalcione procedurale, quest’anno risulterebbe molto più difficile ingoiare la pillola. E se si aprisse lo scenario di uno o più team irregolari sarebbe ancora più difficile andare a discutere le penalità, visto il precedente. Infatti le due scuderie coinvolte nel Cash Gate lo scorso anno, Red Bull e Aston Martin, si sono presentate ai blocchi di partenza del 2023 come prima e seconda forza del mondiale. Come potrebbe giustificare la FIA, qualora optasse per delle penalità sportive (come auspicato da Domenicali), una discontinuità così forte rispetto le decisioni prese lo scorso anno?
    LA FIA
    La federazione, consapevole della crescente bolla di speculazioni, ha provato ad alleggerire la pressione e a prendere tempo con una nota:“Alla luce delle news recenti vogliamo ribadire che il processo che precede la certificazione del processo finanziario dei team è ancora in corso e nessuno dei team è al corrente del proprio stato di certificazione. La revisione è ancora in corso e dovrebbe concludersi nelle prossime settimane, seguito da un periodo necessario per finalizzare la revisione”. “Non esiste né è mai esistita una data di scadenza specifica per la certificazione e qualsiasi accenno a un ritardo di questo processo o potenziali violazioni è del tutto infondato”.Il che vuol dire: non ne sapremo nulla entro luglio…Per quanto riguarda le penalità, ad oggi il regolamento prevede due tipi di infrazioni principali: una Minor Overspend Breach e una Material Overspend Breach. A distinguere i due tipi di infrazione è la soglia di sforamento del 5% del Cap. Il limite da tenere in considerazione quest’anno è fissato a 7.060.000 dollari. Al di sopra di questa cifra si incorre in una Material Overspend Breach. Le sanzioni sportive presentate nel regolamento sono di vario tipo e possono essere modulate in base a circostanze aggravanti o mitiganti.
    Insomma monitoreremo la questione nelle prossime settimane, sperando che non vi siano ulteriori ritardi nella comunicazione delle indagini della FIA. Ma ciò che dobbiamo auspicare ancor di più è che tutte le scuderie abbiano rispettato i parametri finanziari posti dalla federazione, qualora non fosse così tutta l’architettura concettuale del budget cap rischierebbe di crollare definitivamente insieme alla già vacillante credibilità di questo sport. LEGGI TUTTO

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    F1, Aspettando il Gp d’Ungheria e il ritrovato gusto della sfida tra Hamilton e Verstappen

    Alla fine in F1, come in tutti gli altri sport, il vero show lo fanno gli uomini, senza la necessità di scervellarsi per inventare artifici particolarmente arditi e cavillosi. Lo ha dimostrato ieri Lewis Hamilton con uno dei suoi guizzi prodigiosi che lo hanno riportato davanti a tutti sulla griglia di partenza, contro ogni pronostico. Al pluridecorato pilota inglese è riuscito ciò che in questo momento nessuno riesce a fare, ovvero scalzare dalla vetta il granitico duo Verstappen-Red Bull almeno in qualifica. Un’azione stupenda quella di Hamilton e la Mercedes che, in un attimo, hanno riacceso il gusto della competizione alla stagione 2023 di F1, narcotizzata da un dominio assoluto.
    Eh sì perché oggi nel Gp d’Ungheria di F1 sarà molto improbabile che dalla bocca di Lewis o di Toto Wolff si sentirà dire che preferiranno lasciar andar via Verstappen perché troppo veloce puntando quindi alla migliore strategia per garantirsi il secondo posto preservando le gomme, come si è udito a Silverstone. Hamilton e il suo team ci proveranno a stare davanti all’attuale padrone del Mondiale, anche se sarà molto difficile. Nella peggiore delle ipotesi tenteranno, almeno, di rendergli la vita dura. Primo perché la F1 è innanzitutto uno sport il cui dna è il gusto della competizione, secondo perché, visti i trascorsi, Hamilton non accetterà mai di spalancare la porta a Verstappen all’insegna del “prego si accomodi”. Terzo perché una scuderia come la Mercedes che ha una lunga tradizione di trionfi alle spalle ragiona da team vincente. E allora godiamoci l’attesa di questa ritrovata sfida. LEGGI TUTTO