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    F1, Sainz: “Suzuka è uno dei miei circuiti preferiti”

    Carlos Sainz è arrivato nel paddock di Suzuka con un sorriso più grande del solito, merito della vittoria di domenica scorsa a Singapore e di cui ha parlato anche con i giornalisti presenti in Giappone: “Abbiamo avuto una serata di festeggiamenti, perché tutta la squadra se la meritava, ma poi abbiamo subito iniziato a pensare a questa gara: Suzuka è uno dei miei circuiti preferiti, anche se non credo che per noi questo sarà un weekend in discesa”.
    Sainz ha poi approfondito le ragioni che potrebbero rendere la vita più difficile a lui e a Leclerc: “Questa pista presenta curve da alta velocità e si gira con un carico aerodinamico medio-basso, che spesso ha messo in evidenza alcuni limiti della SF-23 – ha detto lo spagnolo –. Inoltre qui c’è spesso il vento, che non è amico della nostra monoposto, che si è rivelata molto sensibile nei comportamenti al suo variare. Nelle ultime gare abbiamo però imparato parecchie cose su come massimizzare il potenziale del pacchetto a nostra disposizione e sono fiducioso che riusciremo a farlo anche qui. A quel punto guarderemo la classifica e sapremo qual è il nostro livello di competitività”.

    Infine Sainz ha parlato delle ragioni per cui ama tanto il Giappone: “Innanzitutto le persone, gli appassionati sono tantissimi e ce la mettono tutta per farti arrivare il loro affetto. Poi le città sono bellissime e la cucina è qualcosa di straordinario”. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc da Suzuka: “L’obiettivo è conquistare il massimo di punti possibile, nell’interesse della Ferrari”

    Charles Leclerc ha incontrato oggi i giornalisti, nella conferenza stampa FIA del Gran Premio del Giappone. Raccontando come è cambiata l’atmosfera nel team dopo la vittoria di Singapore, il pilota monegasco ha detto: “Credo sia stato un tonico per tutta la squadra. Abbiamo lavorato tanto in questi mesi, imparando sempre meglio come gestire la nostra monoposto, che come sappiamo è piuttosto complessa nella messa a punto”.
    Leclerc ha parlato anche del ruolo che ha dovuto svolgere a Marina Bay, per centrare il risultato di squadra: “Come sappiamo per prima cosa viene sempre l’interesse della Ferrari, ed è stato dunque chiaro fin da dopo la qualifica che avrei dovuto mettermi a disposizione e supportare Carlos. Il fatto di essere riusciti a conquistare questa vittoria mi motiva e mi spinge ancora di più a far bene, perché voglio salire sul gradino più alto del podio quanto prima anche io”.

    Parlando della competitività della SF-23 sul difficile tracciato di Suzuka, Leclerc ha detto: “Dopo le libere avremo probabilmente un quadro più chiaro perché a Singapore noi siamo andati bene ma c’è stata anche una controprestazione di chi sta dominando la stagione, mentre i soliti avversari si sono confermati come al solito molto vicini. Il nostro approccio al weekend non cambierà: lavoreremo anche sui dettagli con l’obiettivo rimane conquistare il massimo di punti possibile”. LEGGI TUTTO

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    Verstappen: “Non penso a ciò che è importante per la F1. Noi i migliori di tutti”

    BUDAPEST, HUNGARY – JULY 20: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing talks to the media in the Paddock during previews ahead of the F1 Grand Prix of Hungary at Hungaroring on July 20, 2023 in Budapest, Hungary. (Photo by Dan Mullan/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202307200903 // Usage for editorial use only //La sconfitta di Singapore ha lasciato il segno in Max Verstappen. Ne sono una riprova le parole che il campione olandese della Red Bull ha usato oggi, parlando con i media al Gran Premio del Giappone: “Non penso a ciò che è positivo per la F1, non penso che sia stato necessariamente negativo quello che stava accadendo (riferendosi al 100% delle vittorie Red Bull da inizio anno). Siamo stati semplicemente migliori di tutti gli altri”.
    Sempre riferendosi alla sua striscia di successi e a quella del team austriaco, Verstappen ha anche “pizzicato” i tifosi dicendo: “Se la gente non riesce ad apprezzarlo, non è un vero fan, ma è così che vanno le cose”.
    Ripensando alla gara di Singapore, il due volte campione del mondo ha poi aggiunto: “Non abbiamo fatto una buona prestazione e gli altri hanno fatto un lavoro migliore di noi e hanno meritato di vincere”, anche se poi ha aggiunto con tono un po’ polemico: “Non dovrebbero vincere perché la gente dice che è noioso che stiamo vincendo”. LEGGI TUTTO

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    F1, Red Bull campione del mondo costruttori in Giappone se…

    Il team Red Bull Racing potrebbe conquistare matematicamente il titolo mondiale costruttori già in Giappone. Per farlo, al termine della gara di Suzuka, dovrà avere 309 punti di vantaggio sulla seconda squadra in classifica, attualmente la Mercedes.MONTE-CARLO, MONACO – MAY 28: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates with his team after the F1 Grand Prix of Monaco at Circuit de Monaco on May 28, 2023 in Monte-Carlo, Monaco. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) *** BESTPIX *** // Getty Images / Red Bull Content Pool /

    Il mondiale 2023 di Formula 1 ha visto il dominio incontrastato di Red Bull. Al di là dell’incredibile striscia di vittorie, interrotta dalla Ferrari solamente domenica scorsa a Singapore, i punti in classifica parlano chiaro: sono 597 quelli conquistati da Max Verstappen e Sergio Perez per il loro team, contro i 289 della Mercedes (-308 dai leader), i 265 della Ferrari (-332), i 217 dell’Aston Martin (-380) e così via.
    Alla vigilia del Gran Premio del Giappone, a Red Bull sarà sufficiente conquistare un punto in più di Mercedes ed evitare che Ferrari totalizzi 24 punti in più per essere matematicamente certa della vittoria del titolo costruttori F1 2023.
    In caso di doppietta Red Bull, il titolo sarebbe matematicamente conquistato, indipendentemente dal risultato degli altri. Altre combinazioni vincenti, senza badare al risultato degli avversari sono le seguenti: 1° e 3° posto, 1° e 4°, 1° e 5°, 1° e 6° con giro veloce. Tutte le altre combinazioni, sono vincolate al risultato degli avversari, Mercedes in primis.

    Qualora al termine del Gp del Giappone i punti in classifica di vantaggio di Red Bull su Mercedes o Ferrari dovessero essere inferiori o uguali a 308, la conquista del titolo verrebbe rimandata al Qatar dove, i punti di vantaggio scenderebbero a 250 e quindi la conquista dell’alloro risulterebbe poco più che una formalità. Questi scenderebbero a 191 negli USA, a 147 in Messico ma siamo certi che, prima di quella gara, il mondiale costruttori 2023 di Formula 1 sarà già nell’archivio del team austriaco. LEGGI TUTTO

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    F1, A Suzuka si corre con le gomme Pirelli più dure e con uno sguardo al 2024

    A Suzuka i team potranno utilizzare le mescole C1 come P Zero White hard, C2 come P Zero Yellow medium e C3 come P Zero Red soft. Pirelli offrirà poi a tutte le squadre la possibilità di testare una nuova versione della mescola C2, con l’obiettivo di omologarla per la prossima stagione.

    L’asfalto di Suzuka presenta livelli di rugosità e abrasività fra i più elevati nella stagione. L’usura e il degrado sono quindi fattori da tenere in grande considerazione sia nella definizione del programma di lavoro nelle prove libere sia in termini di strategia.
    La data di fine settembre per il Gran Premio del Giappone potrebbe riservare delle sorprese per via delle temperature elevate che si sono registrate la scorsa settimana, con massime fino a 33 gradi di temperatura dell’aria. Se le condizioni dovessero rimanere stabili, ciò aumenterebbe la possibilità di dover considerare il degrado termico delle gomme come fattore rilevante.
    Peraltro, le condizioni meteorologiche hanno più di una volta influito pesantemente sul Gran Premio, tanto che in quattro occasioni (2004, 2009, 2010 e 2019) le qualifiche furono disputate la domenica mattina a causa della pioggia torrenziale o della minaccia dell’arrivo di un tifone.
    Nel 2022 la gara fu interrotta per la pioggia già al primo giro e non poté riprendere per più di tre ore. La ripartenza avvenne quando mancavano solamente 45 minuti alla fine della durata massima dell’evento (quattro ore) e poterono essere completati solamente 28 giri, con i piloti che usarono esclusivamente gomme Intermedie e Full Wet.
    MARIO ISOLA – DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI

    “Il Gran Premio del Giappone si svolge su una delle piste più affascinanti e impegnative della storia del Campionato del Mondo di Formula 1 ed è caratterizzata da una forma a otto che ha pochi eguali nelle competizioni automobilistiche: non è un caso che sia una delle preferite dei piloti per il piacere che dà quando si guidano monoposto dalle prestazioni straordinarie come quelle odierne.
    Così com’è impegnativa per i piloti, Suzuka lo è anche per i pneumatici, soggetti a carichi laterali e verticali assai rilevanti sia in termini assoluti che per la durata con cui vengono esercitati. Le sollecitazioni sono equamente distribuite fra tutte le gomme, con dieci curve a destra e otto a sinistra a caratterizzare i quasi sei chilometri di lunghezza del tracciato.
    Tutto ciò considerato, la scelta delle tre mescole da asciutto è spostata verso il lato Hard della gamma 2023. Infatti, portiamo in Giappone il tris C1-C2-C3 che solo nominalmente è uguale a quello dello scorso anno: la C1, come noto, è infatti una mescola introdotta in questa stagione che si è posizionata fra la C2 e la vecchia C1, oggi denominata C0.
    A proposito di C2, il venerdì di questo Gran Premio offrirà a tutte le squadre la possibilità di testare una nuova versione di questa mescola, con l’obiettivo di omologarla per la prossima stagione. Questa evoluzione dovrebbe fornire più grip rispetto all’attuale C2, posizionandosi così più correttamente tra C1 e C3. Ogni pilota avrà due set di gomme supplementari rispetto ai tradizionali 13 treni, da utilizzare nelle prime due sessioni di prove libere. Questo test fa parte di un programma di sviluppo definito nelle scorse settimane in vista del 2024 e proseguirà – per quanto riguarda l’attività in pista – in occasione del Gran Premio del Messico quando, con analoghe modalità, si potrà provare un’evoluzione della mescola C4”. LEGGI TUTTO

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    F1, Gran Premio del Giappone: numeri e curiosità

    Dopo il Gran Premio di Singapore, il Circus della Formula 1 si trasferisce a Suzuka per la seconda gara della doppietta in estremo oriente, il Gran Premio del Giappone.

    Gran Premio del Giappone: numeri e curiosità
    4. La posizione della cucina giapponese nel mondo secondo la testata Taste Atlas. Al primo posto troviamo quella italiana – con un coefficiente di 4,72 su 5 – seguita da quella greca e da quella spagnola. Il piatto nipponico considerato migliore, poco sorprendentemente, il sushi.
    47. Le edizioni del Gran Premio del Giappone disputate, 36 delle quali valide per il Mondiale di Formula 1. Il primo vincitore fu Peter Warr nel 1963 al volante di una Lotus di categoria Sport, mentre sono sette i “profeti in patria”, anche se mai in gare iridate: il primo di loro fu Yoshikazu Sunako su una Prince nel 1966. Il pilota più vincente rimane Michael Schumacher con sei affermazioni, mentre il miglior piazzamento di un giapponese è il terzo posto ottenuto da Aguri Suzuki nel 1990 su Lola, e da Kamui Kobayashi nel 2012 su una Sauber motorizzata Ferrari.
    67. La percezione dall’esterno può essere ingannevole, perché il Giappone è famoso per le sue metropoli affollate, eppure questo numero corrisponde alla percentuale del territorio ricoperto da foreste, ben due terzi del totale.
    98,5. La percentuale di cittadini autoctoni presenti in Giappone, la quasi totalità della popolazione dunque. Il Paese asiatico è da sempre tra i più isolati al mondo e nel 1635, per decisione dello Shogun Tokugawa Lemitsu, venne addirittura chiuso agli stranieri per un periodo di oltre duecento anni, con severe pene per chi anche solo impiegava beni provenienti da altre terre e in particolare dall’Europa. I primi ad arrivare in Giappone dal vecchio continente erano stati i portoghesi, approdati a Nagasaki nel 1543. Si dice che siano stati loro a introdurre nel Paese la tecnica di cottura della tempura, che non sarebbe stata abbandonata nemmeno durante il blocco finendo per diventare parte integrante della cucina nipponica.

    2.000. Le tonnellate di pesce vendute ogni giorno al Mercato di Tsukiji, a Tokyo, il più famoso di tutto il Giappone. È qui che si tiene quasi quotidianamente l’asta del tonno più famosa al mondo: se volete assistervi dovete alzarvi presto ed essere lì intorno alle 2.30 del mattino. Recatevi al centro di informazioni sui prodotti ittici e mettetevi in fila, perché si entra in base all’ordine di arrivo e i posti sono davvero limitati. LEGGI TUTTO

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    F1, Fred Vasseur: “In Giappone contiamo di portare a casa punti pesanti”

    “Contiamo di portare a casa nuovi punti pesanti nella lotta per il secondo posto della classifica costruttori”. Sono state queste le parole di Fred Vasseur, alla vigilia del Gran Premio del Giappone.

    La Formula 1 si sposta a Suzuka per la seconda gara della doppietta in estremo oriente, il Gran Premio del Giappone. Dopo la vittoria di Carlos Sainz a Singapore, la Scuderia di Maranello va alla ricerca di un altro risultato positivo, in ottica campionato del mondo costruttori.
    “Abbiamo messo subito in archivio Singapore per concentrarci sul Gran Premio del Giappone – ha detto Vasseur -, una delle corse più affascinanti della stagione per squadre e piloti. Si gareggia a Suzuka, un circuito completamente diverso da quelli di Monza e Marina Bay, sul quale avremo modo di verificare la competitività della SF-23 anche sui curvoni veloci con un set-up aerodinamico a carico medio-basso”.
    Il Team Principal della Ferrari ha poi aggiunto: “Affronteremo il fine settimana con lo stesso approccio adottato nelle ultime gare, che ci ha permesso di migliorare ulteriormente sul piano dell’esecuzione delle operazioni in pista. Contiamo di portare a casa nuovi punti pesanti nella lotta per il secondo posto della classifica costruttori”. LEGGI TUTTO

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    Il secondo, tattico Carletto vince a Singapore

    Secondo me, a un certo punto del Singapore GP, abbiamo iniziato un po’ tutti a temere che questa seconda vittoria di Carlos Sainz non arrivasse più. Abbiamo sentito tutti uno spezzone di team radio con l’ingegnere, che suonava più o meno così: “Com’è il passo?” “Dobbiamo aumentare un po’…”: dove l’ho già sentito questo tono? 
    Come stiamo andando? Male, perdio!
    E fu così che, nella mente stonata della spettatrice e nella notte in differita di Singapore, rimbombavano le battute con le inconfondibili voci del Ragionier Fantozzi e di Corrado Maria Lobbiam.
    Effettivamente, non è proprio così stonata l’associazione della sventurata stagione 2023 della Ferrari con Il Secondo, Tragico Fantozzi: anche il varo della monoposto partì con i migliori auspici, peccato che poi la Scuderia – e la sua tifoseria solidalmente – abbia preso tante di quelle batoste che nemmeno le dolorose bottigliate della Serbelloni Mazzanti Viendalmare possono eguagliare…
    Abituati tutti a patire sotto la nuvola dei ferraristi – dalla quale piove Red Bull al posto di acqua – era normale avvertire che nella gara di ieri ci fossero tutte le premesse affinchè si potesse fare molto bene e anche molto male: quel vago ma persistente sentore di all in era propiziato dal weekend-no dei primi della classe, che vagavano smarriti come i varani,  cui faceva da contraltare un fine settimana baciato da ottime prestazioni in tutte le sessioni per entrambi i piloti in rosso. Eppure il ritorno prepotente della Mercedes, che raramente sbaglia quando sente profumo di gara buona e una McLaren in costante miglioramento, alimentavano più di una preoccupazione, assieme alle incognite di un circuito come il cittadino di Singapore, che, sin dalla prima edizione, si è rivelato come dura prova per squadre e strategie, oltre che ad alto indice di spacca-monoposto – e spacca-cuori, soprattutto rossi.
    Penso che i tifosi e gli appassionati tutti ricorderanno per un bel po’ quegli ultimi 20 giri del Singapore GP,  una vera croce e delizia – o morte per snuf-snuf, per qualcuno – una medicina dolceamara che ti fa un po’ soffrire quando la mandi giù, ma che poi ti fa star bene per giorni.
    Se li ricorderà per un bel po’ di tempo anche Carlos Sainz, alla sua seconda vittoria in carriera, che una certa corrente opinionistica – chiamiamola così – vedrebbe solo come secondo di Leclerc e che invece ha scaricato, nel budello viario del sudest asiatico, una prestazione maiuscola fatta di tigna, maestria al volante, sangue freddo, intelligenza tattica e un connubio quasi fatato con la scorbutica SF-23, che ieri ha assecondato lo spagnolo come un abito su misura. Dunque, il validissimo Sainz ha dimostrato che, quando si tratta di ragionare in una situazione in cui tutto il buon lavoro di un weekend rischia di essere battuto da un avversario che ha la tua stessa ira agonistica ma un treno di gomme fresche in più, non è secondo a nessuno. Senza dimenticare l’apporto di quello che ieri è stato il suo secondo, vale a dire un motivato tuttavia sfortunato Charles Leclerc.

    Fa piacere, ogni tanto, scrivere qualcosa di diverso, invece di straparlare di domini, record e ripicche fra abulici trionfatori di oggi e di ieri. E quanto è stato bello vedere una gara in cui almeno tre scuderie potevano giocarsi la vittoria finale!
    Immaginate, ora, aver potuto godere di questo spettacolo – non quello del drs e delle sprint race – per un intero campionato, se solo tutti questi piloti talentuosissimi fossero stati dotati di mezzi e squadre all’altezza. La Ferrari dovrebbe mangiarsi un tordo intero senza masticare… cioè – volevo dire – le mani.
    Secondo me. LEGGI TUTTO