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    F1 Driver Academy: chi sono i giovani piloti di Ferrari, Red Bull, Mercedes e degli altri team

    In questa non facile stagione 2020, per la Ferrari le buone notizie arrivano per la maggior parte dalla Driver Academy. Ben tre piloti del vivaio di Maranello, infatti si stanno giocando il campionato di Formula 2, e altri stanno salendo dalle categorie propedeutiche. Andiamo a vedere le condizioni delle Academy dei maggiori team di F1.

    Ferrari: tre cavallini veramente… Rampanti!
    La notizia arrivata in queste ultime ore è di quelle entusiasmanti. Mick Schumacher e Callum Illot scenderanno in pista nelle FP1 del Nurburgring, rispettivamente con Alfa Romeo e Haas. Robert Shwartzman, il terzo Cavallino della F.2, proverà invece ad Abu Dhabi.
    Da tempo si aspettava un annuncio del genere, e finalmente è arrivato. Inoltre, nelle ultime ore si sono intensificati i rumors che vorrebbero Mick in Alfa la prossima stagione. Al momento, il tedesco è super concentrato sulla vittoria del titolo cadetto; il pilota della Prema è primo con 22 punti di vantaggio sul compagno di Academy Illot, in forza al team Uni Virtuosi.
    Entrambi non erano partiti fortissimo, ma hanno mostrato una costanza e una crescita da campioni. Al contrario, Robert Shwatrzman aveva iniziato alla grande con la Prema, salvo poi subire alcune battute d’arresto, assolutamente normali anche per un fenomeno come il pilota russo. Ora è quinto in Campionato, ma certamente potrà riprendersi.
    Gli altri due esponenti della Ferrari in F.2, Armstrong e Alesi, stanno faticando tanto a trovare il ritmo, in particolare il francese, al secondo anno nella categoria. In F.3, assolutamente in crescita nel finale di stagione è sembrato essere il giovanissimo Enzo Fittipaldi, mentre in F. Regional e F.4 furoreggiano i vari Arthur Leclerc (fratello di Charles), Gianluca Petecof e Dino Beganovic.
    Insomma, il lavoro iniziato con il compianto Jules Bianchi e continuato con Leclerc sta dando grandi soddisfazioni alla Ferrari. Tre piloti nei primi cinque in F.2 non è un risultato da poco, a sottolineare l’ottimo compito svolto da Laurent Mekies e Marco Matassa.
    Mercedes, oltre Russell c’è poco
    Il team che sta letteralmente uccidendo il Mondiale 2020 pare essere quello con la coperta più corta in ambito di giovani piloti. La punta di diamante è sicuramente George Russell, che però fino a fine 2021 sarà “parcheggiato” in Williams.
    In realtà, la scuderia di Brackley potrebbe avere due valide alternative nell’omologo team di F.E. Stoffel Vandoorne (terzo pilota) è ormai un veterano, mentre Nyck De Vries ha vinto la scorsa stagione in F.2; si tratta di due professionisti di prim’ordine, questo è fuori di discussione!
    Nella due serie cadette, invece, il team che è diretta emanazione della Mercedes, HWA Racelab, fatica a trovare risultati. Solo in F.3, Jake Hughes si è tolto qualche soddisfazione, tanto da essere stato promosso nella categoria superiore a Sochi. L’inglese, però, sembra essere ancora molto acerbo.
    Red Bull riprende il discorso
    Per anni, il team di Milton Keynes è stato il punto di riferimento per tutte le Driving Academy. Innumerevoli i piloti portati in F.1, e altrettanti quelli clamorosamente “bruciati” dalla premiata ditta Marko-Horner. Poi, dopo l’arrivo di Verstappen e il taglio di Ticktum, il discorso è sembrato interrompersi per alcuni anni.
    Dal 2020, invece, c’è stata un’inversione di tendenza, a partire dal terzo pilota Sergio Sette Camara. Il team Carlin in F.2 oggi corre con le vetture di Tsunoda e Daruvala sponsorizzate direttamente da Red Bull. Il giapponese, in particolare, si trova terzo in campionato, ed ha dimostrato di essere un ottimo pilota.
    In F.3, invece, Liam Lawson è sicuramente un ottimo talento, pur con qualche intemperanza già mostrata anche nel TGR New Zealand; sicuramente più performante di Dennis Hauger. Igor Fraga, invece, deve lavorare ancora sulla gestione gara; ha comunque dimostrato di sapersi migliorare nelle ultime uscite.
    Renault, piloti giovani e arrembanti
    L’arrivo di Fernando Alonso per il 2021 non ha certo fermato i programmi della Driving Academy Renault. In F.2, Christian Lundgaard si sta giocando il Campionato con Schumacher e Illot. Il danese, dopo un’ottima stagione in F.3, ha esordito con l’ART dimostrando subito di essersi adattato alla perfezione alla Dallara più potente.
    Anche Guanyu Zhou è un ottimo pilota, anche se forse più incline all’errore di Lundgaard. Ma le soddisfazioni maggiori per il programma francese sono arrivati dalla F.3, dove Oscar Piastri ha vinto la serie con la sua Prema ai danni del team mate Sargeant e del giovanissimo Pourchaire. L’australiano è sicuramente un’ottima freccia nell’arco di Cyril Abiteboul.
    Williams in cerca del futuro
    Un team che è molto attivo nel settore giovani è la Williams. A Barcellona ha fatto esordire nelle FP1 l’israeliano Roy Nissany, che non ha certo sfigurato nei confronti del titolare Latifi. La punta di diamante del programma è sicuramente Dan Ticktum.
    L’inglese, scartato dal programma Red Bull per le sue intemperanze, si sta ricostruendo una carriera che sarebbe un vero peccato se non sfociasse nella massima serie. La classe, il talento e la grinta ci sono tutti; ora serve solo la vittoria del titolo, e il prossimo anno sarà sicuramente tra i favoriti. In calo, invece, sembra essere Jack Aitken, altro pilota inglese.
    Insomma, la Ferrari è sicuramente tra i team messi meglio a livello Academy, ma anche gli altri non scherzano! LEGGI TUTTO

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    Mick Schumacher debutterà in Formula 1 al Nürburgring su Alfa Romeo

    Mick Schumacher farà il suo debutto in F1, in una sessione di prove ufficiali. Sarà al volante dell’Alfa Romeo Racing, nelle FP1 del Gran Premio di Germania al Nürburgring.

    Il 21enne, membro della Ferrari Driver Academy (FDA), attualmente in testa alla classifica del campionato di Formula 2, salirà sulla vettura di Antonio Giovinazzi per la prima sessione di prove libere del Gp di Germania che si correrà al Nürburgring dal 9 all’11 ottobre 2020.
    Le parole di Mick Schumacher sono state le seguenti: “Sono felicissimo di avere questa possibilità nelle prove libere. Il fatto che la mia prima partecipazione a un weekend di Formula 1 si svolgerà davanti al mio pubblico di casa al Nürburgring rende questo momento ancora più speciale. Vorrei ringraziare l’Alfa Romeo Racing e la Ferrari Driver Academy per avermi dato l’opportunità di avere un altro assaggio dell’aria di Formula 1 un anno e mezzo dopo il nostro comune test drive in Bahrain. Per i prossimi dieci giorni mi preparerò bene, in modo da poter fare il miglior lavoro possibile per la squadra e ottenere alcuni dati preziosi per il fine settimana”.
    Frédéric Vasseur, Team Principal Alfa Romeo Racing e CEO Sauber Motorsport, ha così commentato: “Non c’è dubbio che Mick sia uno dei grandi talenti che arrivano nelle fila della serie cadetta e i suoi recenti risultati lo stanno dimostrando. È ovviamente veloce, ma è anche coerente e maturo al volante, tutti segni distintivi di un campione in divenire. Ci ha impressionato con il suo approccio e l’etica del lavoro in quelle occasioni in cui è stato con noi l’anno scorso e non vediamo l’ora di lavorare ancora una volta con lui al Nürburgring”. LEGGI TUTTO

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    I 12 siti italiani di Formula 1 con più visite nel 2020: la classifica completa e aggiornata!

    CircusF1 si conferma anche a luglio 2020 il primo sito italiano che tratta esclusivamente di Formula 1. Le statistiche di SimilarWeb confermano un dato molto positivo in termini di visite al nostro sito che ci hanno permesso di consolidare il posizionamento in classifica, avvicinando anche testate di importanti editori italiani.

    Il 27 novembre 2018 pubblicammo per la prima volta la classifica dei siti italiani di Formula 1 più visitati. Per farlo ci appoggiammo a Similarweb, un tool utilissimo e superpartes per chi vuole monitorare il traffico sul proprio sito e confrontarlo con i siti dei principali competitor.
    Era da poco terminato il Campionato Mondiale di Formula 1 e il ranking era stato fatto confrontando le visite relative al mese di settembre 2018.
    Ripetemmo poi la stessa analisi a Marzo 2019 (leggi qui il post dedicato), il primo mese con un Gran Premio in calendario e a Settembre 2019 (leggi qui il post dedicato), per un confronto con l’analisi di 12 mesi prima.
    Il Campionato Mondiale 2020, per via del Covid-19, è partito solo a inizio Luglio e proprio per questo abbiamo atteso qualche mese prima di pubblicare questo nuovo aggiornamento dei siti di Formula 1 più visitati.
    Qui sotto trovate la classifica dei primi 12 siti, sempre su base dati SimilarWeb, con le visite del mese di Luglio 2020. Così come per le tre precedenti analisi, anche questa volta vogliamo subito ribadire che i dati (visite, non utenti, browser o pagine viste) “calcolati” da SimilarWeb per ogni sito potrebbero differire dai dati che ogni editore conosce e che sono analizzati dai sistemi censuari presenti sui siti stessi (es. Google Analytics).
    LA CLASSIFICA DEI 12 SITI ITALIANI PIU’ VISITATI (LUGLIO 2020)
    Il gradino più alto del podio è sempre occupato da FormulaPassion che, con 4,5 milioni di visite/mese, precede la versione italiana di Motorsport.com (1,8 milioni).
    Il terzo gradino del podio è occupato da Autosprint che, con 636 mila visite, ha preceduto e superato F1GrandPrix.it (442 mila).
    Al quinto posto si confermava il nostro sito (CircusF1.com) che è riuscito ad avvicinare i primi, sfiorando le 400 mila visite nel solo mese di luglio.
    Dalla sesta all’undicesima posizione trovammo nell’ordine: F1InGenerale.com (+1, rispetto a settembre 2019), NewsF1.it (+1), Fuoritraiettoria.com (new entry), F1World.it (+2), P300.it (-1), F1Sport.it (-1) e LiveGP.it (new entry), con un numero di visite/mese che vanno dalle 258 mila degli amici di F1InGenerale alle 17 mila del sito di Marco Privitera.
    Qualche considerazione su questi datiDiversi siti in elenco non trattano solo di Formula 1 ma anche di altri sport motoristici: FormulaPassion, Motorsport, Autosprint, F1InGenerale, P300 e LiveGP affrontano varie categorie del motorsport e alcuni di questi spaziano anche su tematiche più automotive, a differenza degli altri che “parlano” al 100% di Formula 1, come chiaramente indica anche dal nome del dominio.
    Inoltre, la metrica utilizzata, come già anticipato, potrebbe differire dai dati che ogni editore conosce e che derivano invece dai sistemi censuari presenti sui siti (es. Google Analytics).
    Proprio per questo, noi di CircusF1, tendiamo a leggere questi dati in modo relativo. Fatte 100 le visite al nostro sito, possiamo dire che generiamo un traffico superiore all’60% rispetto a quello di una testata come Autosprint, 4 volte quello di Fuoritraiettoria, 10 volte quello di P300 e così via.

    Infine, approfittiamo di questo articolo, per citare ancora una volta chi ha il merito di questo grande risultato per il nostro piccolo blog, ovvero le grandi firme di CircusF1 che, anche quest’anno stanno unendo grande professionalità e smisurata passione per raccontarvi l’emozione di questo fantastico mondo che è il Circus della Formula 1, anche in un anno non facile come il 2020.
    E allora un grosso applauso a:

    Laura Di NicolaPaolo PellegriniAlessandro PradaSimone NencioniLoris PreziosaAlessandro LivraghiMattia LivraghiEdoardo SanfilippoNicola SagliaRosario GiulianaAlessandro CrupiDavide LeoniVincenzo Zurzolo

    Ci siamo dimenticati qualche sito? Scriveteci o lasciate un commento e vedremo di aggiungere, se possibile, i dati mancanti.
    Per saperne di più sulla metodologia, consulta il sito Similarweb.com. LEGGI TUTTO

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    Ayrton Senna, un’eredità mai raccolta

    Estoril, Portugal.19-21 September 1986.(L-R) Championship contenders Ayrton Senna (Team Lotus), Alain Prost (McLaren TAG Porsche), Nigel Mansell and Nelson Piquet (both Williams Honda).Ref-86 POR 11.World Copyright – LAT Photographic

    Oggi, primo maggio si ricorda la scomparsa di Ayrton Senna, un rituale che si svolge, purtroppo, da 26 anni che sembrano 26 minuti. Sul brasiliano si discute se sia stato il più grande di tutti i tempi o meno, una discussione che non avrà mai una risposta definitiva come tutti gli appassionati sanno nel profondo; troppo difficile paragonare piloti di diverse epoche ed ordinarli gerarchicamente in una classifica che poi, in fin dei conti, non dice nulla. Nonostante ciò, Ayrton è sempre lì, e noi ci ricordiamo dell’immenso talento di pilota, sì, ma anche e soprattutto di un uomo che è riuscito a far breccia nei cuori degli appassionati proprio grazie al suo essere uomo, tra forze e debolezze.

    Quella che Ayrton ha lasciato 26 anni fa è un’eredità pesante, pesantissima che forse nessuno aveva l’onere e l’onore di raccogliere: ogni pilota è diverso, nessuno potrà mai essere uguale ad un altro nel bene e nel male, nonostante l’appiattimento delle personalità degli ultimi anni, un argomento che richiederebbe considerazioni a sé stanti. Certo è che se partiamo proprio da quel maledetto 1994, non riusciremo a trovare un pilota, una scintilla dell’essere in grado di avvicinarsi a quella del campione paulista.
    Innanzitutto, Michael Schumacher: il pilota che si avvicina di più in termini meramente tecnici a Senna, quello che avrebbe potuto scrivere la pagina di storia più bella della storia di questo sport proprio grazie alla rivalità con Ayrton che stava cominciando proprio quell’anno. Una storia mai scritta che, per certi versi, ha condannato Michael a vincere, tantissimo, in maniera schiacciante ma senza quella personalità ambigua e difficile del brasiliano. Uno come noi. Schumi, invece, è sempre stato considerato un robot, un computer infallibile la cui poca empatia lo ha sempre fatto rimanere diverso, molto diverso da Senna. Poi sarà soggettivo capire se ciò è un bene o un male.

    Fernando Alonso, il samurai, l’uomo che non molla mai, forse quello che caratterialmente più si avvicina ad Ayrton, con la voglia di vincere scritta nel DNA, una determinazione da far paura: troppe, però, le scelte sbagliate dall’asturiano, troppi i detrattori, troppi quelli che lo accusano di essere stato un cattivo uomo squadra.
    Sebastian Vettel, un mini Schumacher che quando la giornata è perfetta si trasforma in Kaiser, ma quando qualcosa va storto si butta giù, si deconcentra e sbaglia. Una forza mentale che dimostra di avere a corrente alternata, per questo considerato uno Schumi riuscito non perfettamente; due mondi totalmente distanti con Senna.
    Infine, Lewis Hamilton: che impressione vedere quel suo casco verdeoro, simbolo dell’immenso rispetto e amore che l’inglese nutre nei confronti di Ayrton, un idolo che non ha mai conosciuto. Tanta l’ammirazione, poche, pochissime le cose in comune con il brasiliano: a partire dalla capacità di Lewis di dire sempre la parola giusta in tutte le situazioni, senza però riuscire a far discutere, senza magari farsi volere più bene in maniera artificiosa ma essere più personaggio. Le enormi capacità di guida del pilota non si discutono, un talento cristallino. Ma manca il pepe, il litigio, la voglia di primeggiare a qualsiasi costo e con qualunque mezzo lecito o illecito. Manca, insomma, quella componente in più che ci fa dire “Che bastardo quell’Hamilton, ma che pilota, che uomo”.
    Ma forse è giusto così: un altro Senna sarebbe solo una copia e quasi mai la copia ha lo stesso sapore dell’originale. Meglio così. Come già accennato, è inutile fare paragoni in questo sport, si prende ciò che si ha. Il brasiliano ha lasciato un’eredità che nessuno ha raccolto, ma forse che nessuno ha voluto raccogliere. Anche per questo, ci manchi Ayrton… LEGGI TUTTO