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    F1, Mercato Piloti: tutti i nomi che potrebbero essere al via nel 2021

    Il mercato piloti F1 entra nel vivo e a inizio dicembre si chiuderanno i giochi per i sedili ancora liberi.

    Il 6 dicembre si chiuderà il campionato di Formula 2 e quella dovrebbe essere la data per conoscere i nuovi nomi dei piloti che debutteranno in Formula 1 nel 2021.
    Stando a quanto appreso da CircusF1, Yuki Tsunoda avrebbe avuto il via libera di Helmut Marko per fare il suo esordio in AlphaTauri in prossimo anno. Il giovane pilota giapponese, impegnato in F2 con il Team Carlin e attualmente al 3° posto della classifica piloti, sarà in pista con il team con base a Faenza il 4 novembre a Imola con una monoposto 2018.
    Tsunoda poi sarà anche in pista ai rookie test di Abu Dhabi, in programma a metà dicembre, dopo l’ultima gara del mondiale F1 2020.
    Nonostante l’annunciato disimpegno di Honda, il pilota giapponese ha convinto i vertici di Red Bull sulla sua consistenza. Tsunoda prenderà il posto di Daniil Kvyat.
    Secondo pilota con una probabilità molto alta di fare il suo debutto nella massima serie nel 2021 è uno dei giovani piloti della Ferrari Driver Academy: Mick Schumacher o Callum Ilott. Ferrari infatti porterà in Formula 1 il primo pilota in classifica della FDA, qualora il piazzamento non vada oltre il 2° posto finale nel mondiale F2. Nel momento in cui vi scriviamo, il pilota tedesco occupa la prima posizione in classifica (191 punti) e precede l’inglese di 22 lunghezze a 4 gare dalla fine del campionato.
    Sia Schumacher che Ilott avrebbero dovuto esordire in una sessione di prove libere in Germania ma il maltempo ha impedito al tedesco di girare con Alfa Romeo e all’inglese con Haas.
    I due giovani piloti del programma Ferrari avranno presto una seconda chance, prima di disputare comunque i rookie test ad Abu Dhabi. Per quell’occasione però la decisione sarà ormai presa.
    Qualora sia Schumacher il “vincitore” del sedile in F1, l’intenzione di Ferrari è quello di indirizzare il figlio di Michael in Alfa Romeo al fianco di Kimi Raikkonen che dovrebbe annunciare a breve la sua decisione di proseguire un altro anno con il team italo-elvetico.
    Qualora invece sia Ilott ad avere la meglio sul tedesco, la Ferrari opterebbe per un percorso da terzo pilota in Haas per il 2021 per poi portarlo in Alfa Romeo da titolare nel 2022.
    Il destino di Schumacher è strettamente connesso a quello di Antonio Giovinazzi che potrebbe perdere il sedile in Alfa Romeo. In questo scenario la Ferrari proverebbe a “consigliare” il pilota italiano alla Haas ma non potrebbe però in nessun modo influire sulla decisione finale del team americano.
    Parlando di Haas, la volontà della proprietà è quella di cambiare tutti e due gli attuali piloti e di avere una line-up con un esperto e un giovane. L’attuale short list, che non è poi così corta, vede i nomi di Sergio Perez, Nico Hulkenberg, Antonio Giovinazzi, Daniil Kvyat a cui si potrebbero aggiungere sia giovani di talento che alcuni piloti con una consistente dote economica. LEGGI TUTTO

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    F1, Mondiale di centro gruppo: la Renault si conferma in crescita

    Nel mondiale F1 che attribuisce punti escludendo Mercedes, Red Bull e Ferrari, Ricciardo guida la classifica piloti e Renault si avvicina alla Racing Point nella classifica costruttori.

    In quel dell’Eifel, un fine settimana stravolto e compattato causa meteo ha regalato una lotta non poco serrata fra le fila di centro gruppo. Sullo storico tracciato tedesco i distacchi fra i team del midfield si sono visti ancor più assottigliati del solito, lo confermano le numerose scuderie coinvolte nella mischia. Non è mancata neppure l’incognita affidabilità che ha bussato alla porta di qualche squadra, condizionandone i riscontri conclusivi.
    A prendersi la scena fra i piloti che animano il centro della griglia, Daniel Ricciardo, che come testimonianza di un ottimo fine settimana, si porta a casa il trofeo dopo aver condiviso il podio con Lewis Hamilton e Max Verstappen. L’australiano si è mostrato costante nel corso di tutto il GP, lottando e sorapassando nelle fasi iniziali di gara, un Charles Leclerc penalizzato da una monoposto non all’altezza del piazzamento in qualifica. Inoltre si è ben difeso nelle fasi conclusive da Sergio Perez, sempre evitando che quest’ultimo entrasse in zona DRS. A dare ancor più fiducia alla scuderia transalpina, le buone prestazioni del sabato dove in qualifica avevano sigillato la posizione di leadership davanti ai diretti avversari. L’unico neo della due giorni in pista al Nurburgring riguarda l’affidabilità, vittima della quale è stato Esteban Ocon, che dopo una buona fase iniziale di GP è dovuto rientrare ai box per una problematica legata all’impianto frenante della sua RS20, mettendo fine alla sua corsa. Per la Renault si conferma però la consapevolezza di un percorso di crescita che ormai perdura da diversi appuntamenti, anche grazie ad una monoposto che si sta dimostrando non poco versatile, risultando competitiva su tracciati dalle configurazioni differenti.
    In casa Racing Point il buon risultato finale di Sergio Perez da non poche soddisfazioni  alla scuderia di Silverstone dopo un fine settimana tutt’altro che lineare. L’improvvisa assenza nella mattinata di sabato da parte di Lance Stroll, ha movimentato non poco il clima all’interno del box. Nel giro di poche ore è stato chiamato Nico Hulkenberg che è stato messo in macchina direttamente in regime di qualifica senza aver assaggiato prima il tracciato. Il tedesco ha sorpreso non poco e ha confermato ancora una volta tutte le sue doti, dimostrando che ha tutte le carte in regola per poter tornare nella mischia del Circus con un sedile fisso. Dopo aver concluso soltanto qualche tornata in Q1, alla domenica ha gestito al meglio la propria gara, riuscendo a concludere nel gruppetto dei migliori dopo essere scattato dall’ultima piazza in griglia.
    È stato invece un fine settimana dalla doppia faccia in casa McLaren, perché se al sabato entrambi i piloti erano entrati nell’ultima fase della qualifica, durante il GP una noia tecnica ha coinvolto la MCL35 di Lando Norris. L’inglese dopo una prima fase di gara molto positiva, si era ritrovato a dover gestire una monoposto che cominciava a dare segni di affanno, trovandosi persino costretto a modificare numerose volte i parametri dal volante nel corso delle tornate. Il cedimento della PU ha messo poi fine alla sua gara. È andata decisamente meglio a Carlos Sainz che ha chiuso a pochi secondi da Daniel Ricciardo e Sergio Perez. Il team inglese si conferma così nella mischia per la lotta di leadership a centro gruppo, anche se negli ultimi appuntamenti ha rilevato qualche acciacco.
    Pierre Gasly da invece un’ulteriore spinta ad un’AlphaTauri che si conferma in crescita, il francese in particolare continua a mostrare un buon feeling con la monoposto di bandiera Faentina, soprattutto in regime di gara. Al Nurburgring dopo la dodicesima casella ottenuta in qualifica davanti al compagno di squadra, ha gestito al meglio la propria gara arrivando a concludere davanti alla Ferrari di Leclerc, a meno di un secondo da Carlos Sainz. Weekend dopo weekend, il francese sta dimostrando di avere le carte in regola per tenersi stretto il sedile, visto che in famiglia Red Bull, Max Verstappen è il solo ad avere certezze per il 2021.
    Una menzione particolare per l’Alfa Romeo Racing che nonostante le performance di questa stagione non siano proprio brillanti, ha comunque compiuto degli step in avanti. In Germania si sono visti in qualifica, con la qualificazione al Q2 da parte del nostro Antonio Giovinazzi; nonché in gara con un’ottima performance dell’italiano che ha concluso alle spalle del solo Charles Leclerc, nella classifica dei motorizzati Ferrari.
    Nel mondiale che attribuisce punti ad esclusione di Mercedes, Red Bull e Ferrari, Daniel Ricciardo guida da leader la classifica piloti, la Renault segue invece la Racing Point nella graduatoria dei costruttori.
    Classifica piloti
    Daniel Ricciardo Renault 171
    Sergio Perez Racing Point 142
    Lando Norris McLaren 141
    Lance Stroll Racing Point 126
    Pierre Gasly Alphatauri 104
    Carlos Sainz McLaren 102
    Esteban Ocon Renault 89
    Daniil Kvyat Alphatauri 68
    Kimi Raikkonen Alfa Romeo Racing 34
    Nico Hulkenberg Racing Point 28
    Antonio Giovinazzi Alfa Romeo Racing 27
    Kevin Magnussen Haas 23
    Romain Grosjean Haas 23
    George Russell Williams 16
    Nicholas Latifi Williams 14
    Classifica costruttori
    Racing Point 296
    Renault 260
    McLaren 243
    Alphatauri 172
    Alfa Romeo Racing 61
    Haas 46
    Williams 30
    Classifica giri più veloci
    Daniel Ricciardo Renault 4
    Carlos Sainz McLaren 2
    Lando Norris McLaren 1
    Lance Stroll Racing Point 1
    Nicholas Latifi Williams 1
    Romain Grosjean Haas 1
    Pierre Gasly Alphatauri 1 LEGGI TUTTO

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    F1, GP dell’Eifel 2020: Numeri, record storici e statistiche

    Il Gran Premio dell’Eifel 2020 non passerà soltanto alla storia per il grande ritorno della F1 al Nurburgring dopo sette anni di assenza: quella a cui abbiamo assistito domenica è stata infatti una gara che ha segnato un vero e proprio appuntamento con la storia di questo sport, a tal punto da riscrivere il grande libro dei record grazie a due campioni dal calibro di Raikkonen da una parte, ed Hamilton dall’altra.
    Oltre a loro, il weekend del Nurburgring ha riservato anche altre emozioni, quelle più legate alle sensazioni dolci dei grandi ritorni, di piloti e team capaci di riassaporare il gusto di un risultato rilevante dopo anni di lunghe attese.
    Ecco dunque i record e le statistiche più importanti aggiornate dopo la bandiera a scacchi del GP dell’Eifel.
    14° POLE PER BOTTAS, COME ASCARI, HUNT, PETERSON E BARRICHELLO
    Dopo la cancellazione di entrambe le sessioni di prove libere di venerdì per maltempo, al sabato finalmente comincia l’attività in pista. Al termine delle qualifiche, il miglior giro porta la firma del finlandese Valtteri Bottas, che strappa così la 14° pole position della sua carriera. Grazie a questo risultato, Bottas eguaglia il record personale appartenente ad altre grandi firme del passato quali Alberto Ascari, James Hunt, Ronnie Peterson e Rubens Barrichello. Per quanto concerne la Mercedes, invece, si tratta della 122° pole della sua storia.
    324° GP PER RAIKKONEN: NUOVO RECORD ASSOLUTO
    Il Gran Premio dell’Eifel, tuttavia, passerà alla storia per i record assoluti scritti in occasione della gara. Cronologicamente parlando, il primo ad entrare nella categoria dei “miti” è Kimi Raikkonen: presentandosi regolarmente al via della gara tedesca, il pilota dell’Alfa Romeo ha così preso parte al 324° GP della sua carriera, diventando il primo pilota della storia della F1 a raggiungere tale traguardo. Un record sensazionale destinato ad incrementarsi non solo in occasione delle prossime gare in calendario, ma anche (probabilmente) nella stagione 2021, a discapito dei 41 anni d’età del campione del mondo 2007.
    HAMILTON NELLA STORIA: EGUAGLIATO IL RECORD DI VITTORIE DI SCHUMACHER
    Ma il record vero e proprio, raggiunto non senza una certa emozione personale e collettiva, è tutto adopera di Lewis Hamilton: il campione del mondo in carica britannico, grazie alla sua 91° vittoria, ha così raggiunto il primato assoluto appartenente a Michael Schumacher. Il record che sembrava irraggiungibile dal momento del ritiro dalle competizioni del “Kaiser”, è stato invece eguagliato domenica dal dominatore incontrastato delle ultime stagioni, generando una sensazione generale tra gli appassionati di due risultati ottenuti con modalità differenti, tali da essere difficilmente paragonabili. Hamilton (che ha ricevuto in omaggio dalle mani di Mick Schumacher una replica del casco appartenente al padre), ha inoltre portato la Mercedes alla 111° vittoria della sua storia.
    39° PODIO E 9° GIRO VELOCE PER VERSTAPPEN
    L’unico ad aver messo pressione alle Mercedes sia in qualifica che in gara è stato Max Verstappen, ancora una volta protagonista di una performance da applausi. Con il 2° posto ottenuto dopo la bandiera a scacchi, l’olandese ha così messo in cassaforte il suo 39° podio in Formula 1 (il 179° per la Red Bull), riuscendo anche a registrare il giro più veloce della corsa proprio in occasione dell’ultimo giro. In questo modo, “Mad Max” ha raggiunto così quota 9 giri veloci in carriera, raggiungendo nella classifica all-time due campioni del mondo come Jacques Villeneuve e Denny Hulme, oltre a Ronnie Peterson.
    RICCIARDO E LA RENAULT: UN RITORNO DI FIAMMA SUL PODIO
    Il terzo gradino del podio, infine, vede il gradito ritorno di due realtà che da tempo inseguivano unpiazzamento nella top tre. Dopo un’ottima sessione di qualifiche, Daniel Ricciardo ha infatti conquistato il terzo posto del Gran Premio dell’Eifel, conducendo una corsa senza sbavature ed approfittando anche dei ritiri dei diretti avversari, su tutti Bottas e Norris. Il sorridente australiano ha così guadagnato meritatamente il podio, che mancava dal Gran Premio di Monaco 2018 (che coincide anche con la sua ultima vittoria), per la 30° volta in carriera. In questo modo, Ricciardo ha anche eguagliato il record personale di Juan Pablo Montoya. Grazie a questo risultato di rilievo, l’australiano ha avuto anche il merito di far tornare sul podio la Renault, da tempo assente dalla top 3. Il team francese sale così a quota 111 podi in F1, interrompendo un digiuno che durava addirittura dal Gran Premio della Malesia 2011, quando Nick Heidfeld (sempre con un 3° posto) aveva portato per l’ultima volta la losanga tra i primi tre. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton come Schumi a quota 91 vittorie. Damon Hill ci spiega come si fa a dominare così

    “Sanno far rendere al massimo chi lavora con loro”. Il Campione del Mondo di Formula 1 nel 1996, su ‘La Gazzetta dello Sport’ in edicola oggi spiga il dominio di Hamilton e Schumacher.

    “Nessuno pensava che il record di Schumi fosse raggiungibile, era un’ipotesi inconcepibile quando ha lasciato l’automobilismo. L’ha reso possibile il modo in cui si è evoluta la F1”.
    Sono queste le parole di Damon Hill, autore di un articolo dal titolo “Hamilton come Schumi. Carismatici e talentuosi. La ricetta vincente” pubblicato sulla Gazzetta di oggi.
    Il Campione del mondo nel 1996 con la Williams aggiunge: “Entrambe hanno forse vinto troppo facendo felici Ferrari e Mercedes ma “ammazzando” un po’ lo spettacolo dei Gp. Come si fa a dominare così? Monoposto a parte, conta molto la relazione che questi giganti sviluppano all’interno del loro team. E’ come un cristallo in una soluzione liquida: un pilota così talentuoso diventa essenziale per tirar fuori il meglio degli altri, come un catalizzatore, ingegneri e meccanici gli si stringono attorno e danno il massimo. Succede se sei Senna, Hamilton. O, già ora con la Red Bull, Max Verstappen”.
    Hill che ha corso nove stagioni contro Schumacher e che ha poi seguito da vicino la carriera di Hamilton, inglese come lui, ha voluto sottolineare come nascano raramente dei talenti come Lewis e Michael: “Capisci che sono speciali dal fatto che quando arrivano in F1 tutti drizzano le antenne, restano increduli davanti a ciò che combinano e nell’ambiente nasce una eccitazione particolare. Hanno qualcosa di magico. Tu pensi si possano battere ma non è così”.
    Parlando poi nello specifico delle caratteristiche di guida dei due campioni, Hill ha voluto sottolineare come “Schumacher, seppur molto veloce, non fosse il fenomeno sul giro secco da qualifica che poteva essere Ayrton Senna. Ma ciò che faceva in gara era davvero incredibile”. Su Hamilton infine ha scritto: “Al volante è un pochino po’ più fluido, sembra più calmo e rotondo. Ed è curioso vedere come alla radio, invece, succede l’opposto: quando Lewis si collega sembra abbia i pantaloni in fiamme, mentre Michael parlava con la tranquillità di uno che stava andando in spiaggia”. LEGGI TUTTO

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    Qualifiche GP Eifel: Bottas in pole su Hamilton, quarto Leclerc!

    Con un ultimo giro da urlo, Valtteri Bottas ha ottenuto la pole position del Gran Premio dell’Eifel, rifilando più di due decimi a Hamilton. Attenzione domani in partenza alla seconda fila, occupata da Verstappen e da un grande Charles Leclerc.
    Grande prestazione di Bottas, che ha effettuato un giro veramente perfetto, fermando il cronometro sul tempo di 1:25.269. Come già successo in mattinata, il finlandese è stato davanti al team mate; inoltre, entrambi partiranno domani con gomma rossa dalla griglia.
    Terza posizione per Max Verstappen, che ha sofferto di sottosterzo in Q3 anche a causa delle temperature non certamente calde sulle colline dell’Eifel. Alla fine del primo tentativo, Max era davanti alle Mercedes, ma poi ha dovuto soccombere. Quinto posto per Alex Albon.
    Tra le due Red Bull si è piazzato Leclerc, ancora una volta eccezionale nell’estrare dalla Ferrari tutto il possibile. Anche il monegasco, come Bottas, ha fatto un ultimo tentativo senza errori. Solo 11° posizione per Sebastian Vettel, che domani potrà scegliere con quali gomme scattare in partenza non essendo entrato in Q3.
    Sesto Daniel Ricciardo, che con una zampata finale si è preso la posizione sull’altra Renault di Esteban Ocon. Alle loro spalle Lando Norris con una McLaren non in formissima, con Sainz a chiudere la top ten.
    Nona posizione per Sergio Perez con la Racing Point. Menzione d’onore per Nico Hulkenberg, anche se ultimo in griglia; il tedesco è arrivato in pista alle 13, ha fatto il tampone e subito si è tuffato in pista per sostituire il dolorante Lance Stroll. Complimenti al tedesco, i migliori auguri al canadese di pronta guarigione, ma una domanda è d’obbligo: in Racing Point cosa aspettano a nominare un terzo pilota fisso?
    12° e 13° posizione per i due dell’Alpha Tauri, mentre dietro di loro è stato bravo Antonio Giovinazzi ad artigliare il 14° posto e il Q2 per la prima volta nel 2020. Peccato invece per Kimi Raikkonen solo 19°; il finlandese non ha trovato la prestazione sulla sua Alfa Romeo.
    Dopo la grande pole di Bottas, sarà una gara tutta da seguire domani, con gli aggiornamenti live su www.circusf1.com LEGGI TUTTO

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    GP Germania F1 2013: l’ultima gara al Nurburgring, prima del ritorno nel 2020

    La cancellazione della prima e seconda sessione di prove libere della primissima edizione del Gran Premio d’Eifel non ha fatto altro che allungare di qualche ora un’attesa che separa il mondo della Formula 1 dal Nurburgring da ormai sette anni.
    Con le qualifiche di questo pomeriggio infatti, nella speranza di condizioni climatiche più clementi, le monoposto di Formula 1 torneranno a sfrecciare sull’asfalto dello storico tracciato tedesco per la prima volta dal 2013, anno in cui si tenne l’ultima gara valevole per il campionato del mondo.Da allora, il Circus è cambiato drasticamente: vuoi per le modifiche regolamentari e tecniche, per l’avvicendamento di campioni e team di prima fascia e per l’abbandono di varie piste a favore di nuovi orizzonti non sempre graditi dai puristi.Insomma, cosa accadde l’ultima volta in cui la F1 issò le sue tende al Nurburgring? Facciamo dunque un balzo indietro di sette anni, prima che questo weekend possa finalmente spezzare l’incantesimo e le distanze.
    Un appuntamento quasi fisso
    Sin dagli albori della Formula 1, la pista tedesca del Nurburgring è stata sempre considerata come una delle tappe più classiche, amate e pericolose dell’intero calendario. Entrata a far parte del campionato del mondo di F1 nel 1951, da allora fino al 1976 il celebre tracciato divenne la sede fissa del Gran Premio di Germania. Diversamente da quanto accade oggi, in quegli anni le monoposto si davano battaglia sul mitologico Nordschleife, ossia la versione completa della pista, lunga addirittura 20 km. Famosa per i suoi tratti tortuosi misti ai lunghissimi rettilinei, la Formula 1 interruppe la sua permanenza su questa versione dopo il terribile incidente occorso a Niki Lauda proprio nel 1976, tanto da spingere gli organizzatori a realizzare una variante della pista molto più corta e sicura.
    E infatti, soltanto nel 1984 il Circus tornò nella regione tedesca dell’Eifel (da cui prende il nome il gran premio dell’edizione 2020). Per l’occasione, la pista divenne sede per la prima volta non più del Gran Premio di Germania (nel frattempo passato ad Hockenheim), bensì del Gran Premio d’Europa.
    Dopo una seconda edizione nel 1985, il nuovo Nurburgring sparì dai radar della Formula 1 per ben 10 anni, prima di tornare stabilmente in calendario dal 1995. Da allora, fino al 2007, Nurburgring fu sempre sinonimo di GP d’Europa, ad eccezione delle stagioni 1997-1998 in cui fu invece sede del Gran Premio del Lussemburgo, così intitolato per la vicinanza della pista al Granducato.
    Dal 2008, invece, si concretizzò il patto con Hockenheim per l’alternanza ad ospitare il Gran Premio di Germania: in quella stagione fu proprio Hockenheim ad assicurarsi il diritto di aprire i propri cancelli alla F1, lasciando al Nurburgring le edizioni del 2009 e del 2011.
    GRAN PREMIO DI GERMANIA 2013
    Sin dagli inizi della stagione 2013, tuttavia, la tappa prevista al Nurburgring fu seriamente messa in discussione dagli organizzatori e dalla stessa FIA, viste le difficoltà economiche incontrate dal celebre tracciato per poter ospitare il Gran Premio di Germania. Nonostante la concreta minaccia di cedere il passo definitivamente ad Hockenheim già a partire da quell’anno, l’edizione del GP tedesco venne invece confermata al Nurburgring.
    Domenica 7 luglio 2013 prese quindi il via la 74° edizione del Gran Premio di Germania, con Lewis Hamilton nei panni dell’uomo da battere: l’inglese, al suo primo anno in Mercedes dopo il ritiro definitivo dalle competizioni di Michael Schumacher, prese infatti il via dalla pole position, dimostrando gli ottimi progressi della Mercedes dopo la vittoria conseguita da Nico Rosberg nel precedente appuntamento a Silverstone.
    Tuttavia, lo scatto più fulmineo alla partenza porta la firma dei due piloti della Red Bull campione del mondo in carica, e vera dominatrice dei primi anni ’10 del 2000: Mark Webber e Sebastian Vettel. L’australiano balza infatti al comando della corsa, tenendo a debita distanza il padrone di casa nonché campione del mondo in carica, avviato anche quell’anno verso la riconferma iridata (la quarta ed ultima della sua carriera fino ad ora). Nonostante la leadership guadagnata e difesa con le unghie e con i denti, lo stesso Webber si rende protagonista, suo malgrado, di un episodio da brivido: nel corso del suo primo cambio gomme, i meccanici della Red Bull non riescono a fissare a dovere la ruota posteriore destra, facendo partire anzitempo l’australiano dalla piazzola. Dopo qualche metro, la stessa ruota si stacca dalla monoposto, colpendo in pieno un operatore televisivo: nonostante lo spavento e la botta, l’uomo se la caverà con qualche frattura, senza mai entrare in pericolo di vita. Per Webber, che riuscirà comunque a riprendere la corsa, la fuga verso la vittoria è compromessa.In tutto questo ne approfitta il suo compagno di squadra Sebastian Vettel, che balza al comando della corsa senza mai perdere la leadership fino alla bandiera a scacchi. Con una Ferrari poco brillante, tanto che Felipe Massa è costretto al ritiro e Fernando Alonso non va oltre al 4° posto (lo spagnolo si consolerà con il giro più veloce della corsa), la lotta per il podio si risolve a favore delle due Lotus-Renault di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean, le quali vanno a conquistare rispettivamente il 2° e 3° posto, completando il podio alle spalle del vincitore Sebastian Vettel, al suo 30° successo in F1.
    Da allora, dopo le già citate difficoltà economiche e la posizione più solida di Hockenheim per poter ospitare una gara in Germania, il Nurburgring sparisce dal calendario della Formula 1.Inizialmente non previsto anche per la stagione 2020, la FIA, a seguito dell’emergenza Covid-19, torna ad “abbracciare” il Nurburgring insieme ad altri tracciati esclusi dal calendario ufficiale pre-Covid, riportando la Formula 1 sul tracciato tedesco per la prima volta dopo sette anni dal quel successo di Vettel con la sua Red Bull.
    Lo stesso Vettel trionfante che oggi si appresta a scendere in pista già consapevole del futuro che lo attende lontano da Maranello, in una crisi di risultati senza precedenti e per nulla paragonabile al suo periodo d’oro conclusosi proprio sette anni fa, dopo quattro titoli mondiali consecutivi.

    GP GERMANIA (EIFEL) F1 2020 – FOTO LEGGI TUTTO