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    Lavarini e Grbic prolungano con la Polonia fino ai Giochi di Los Angeles 2028

    Stefano Lavarini e Nikola Grbic guideranno le nazionali polacche anche nel prossimo quadriennio che porta ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028.

    A rivelare il prolungamento di contratto dei due ct, come riporta il sito sport.tvp.pl, è stato Sebastian Świderski in persona, presidente della Federazione Polacca, che lo avrebbe comunicato ai giocatori e alle giocatrici prima della loro partenza per Parigi.

    “Vorremmo informarvi che gli allenatori rimarranno con noi più a lungo – sono le parole che avrebbe pronunciato – Abbiamo esteso i contratti, lo annunciamo oggi come dimostrazione di fiducia nel loro lavoro. Gli allenatori sono giudicati in base ai risultati, e come sappiamo, i risultati con loro sono arrivati e per questo li ringraziamo augurando loro ancora buona fortuna, non solo alle Olimpiadi di Parigi, ma anche per gli anni successivi. LEGGI TUTTO

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    Rinascita, il giovane Vincenzo Simone promosso in prima squadra

    Dal settore giovanile alla prima squadra il passo è breve, quando c’è talento e voglia di affermarsi. La Rinascita Lagonegro ha ufficialmente tesserato Vincenzo Simone, palleggiatore lucano doc classe 2008, che dunque farà parte a pieno titolo del gruppo a disposizione di mister Lorizio per l’inizio della stagione ormai alle porte.

    Vincenzo ha meritato questa opportunità in seguito agli ottimi risultati ottenuti negli anni con le squadre giovanili e dopo aver iniziato il suo percorso all’interno del mondo Rinascita all’età di soli cinque anni: nel 2019 ha vinto il campionato nazionale Under 12, poi due titoli consecutivi Under 15 a livello regionale (2021 e 2022), infine due campionati regionali Under 17 nel 2023 e 2024.

    Durante la scorsa stagione, Lorizio gli ha dato spesso la possibilità di aggregarsi al gruppo e iniziare ad assaggiare la serie A, a dimostrazione dell’estrema fiducia che ripone nelle sue qualità. Ed oggi, è pronto a indossare definitivamente la maglia numero 8 della prima squadra.

    “Per me è un onore entrare a far parte del roster di Lagonegro – racconta un emozionato Vincenzo – è il coronamento di un sogno che ho da bambino. Ringrazio coach Lorizio, il presidente Carlomagno e tutta la Società per questa enorme possibilità che mi è stata data, farò di tutto per far sì che questa fiducia venga ricambiata. Non vedo l’ora di iniziare”.

    Ufficio Stampa LEGGI TUTTO

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    Cuneo nella top ten di Serie A per pubblico al palazzetto

    Cuneo nella top ten di Serie A per pubblico al palazzetto Resi noti i dati Spettatori stagione 2023/2024; il Club cuneese davanti a realtà di Superlega come affluenza al palasport e su tutti i gradini della Pole nella classifica Gare.

    Al Volley Mercato di Bologna, tra i vari bilanci presentati dalla Lega Pallavolo Serie A inerenti la stagione ormai conclusa del 2023/2024, c’era anche quello riguardante il tema SPETTATORI.
    Il Cuneo Volley è ufficialmente nella Top Ten nazionale della Serie A, considerando i campionati di Superlega, A2 e A3. Con 18.419 spettatori totali (partite in casa) durante la Regular Season, il Club cuneese si piazza in vetta alla classifica del proprio campionato di Serie A2 e al 10° posto di quella generale, davanti a ben tre realtà della Superlega.
    Un indice molto importante per la Società biancoblù che in questi anni ha attivato molti progetti e collaborazioni per coinvolgere gli appassionati e per portare al palazzetto pubblico nuovo da appassionare, partendo dalle scuole e dalle società sportive sia di pallavolo che di altri sport presenti sul territorio.
    Inoltre, nella Classifica Gare per Numero di Spettatori della Serie A2, il Cuneo Volley presenzia dal 1° al 4° posto ininterrottamente:

    1° posto9^ giornata di ritorno – CUNEO vs SIENA – 1.864 spettatori (foto in evidenza)
    2° posto1^ giornata di ritorno – CUNEO vs GROTTAZZOLINA – 1.731 spettatori

    3° posto8^ giornata di ritorno – CUNEO vs PORTO VIRO – 1.666 spettatori

    4° posto11^ giornata di ritorno – CUNEO vs ORTONA – 1.655 spettatori LEGGI TUTTO

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    Daniele Battocchio nuovo assistente allenatore della Delta Group

    New entry nello staff tecnico della Delta Group Porto Viro, che affida a Daniele Battocchio il ruolo di assistente allenatore per la prossima stagione di Serie A2 Credem Banca. Originario di Rovigo, 40 anni tra pochi giorni e – giusto chiarirlo – nessun legame di parentela con l’omonimo Matteo, ex coach nerofucsia, Battocchio si dividerà tra prima squadra e settore giovanile: oltre ad affiancare Morato e Zambonin sulla panchina della Delta Group, sarà alla guida delle formazioni U14 e U17 maschile (in collaborazione con Adria Volley) e del gruppo che disputerà il campionato di Prima o Seconda Divisione femminile (al momento non è ancora stato ufficializzato il possibile ripescaggio conseguente al terzo posto della scorsa stagione).
    “Ho accettato l’offerta del Delta perché la ritengo un’occasione importante per imparare, sia attraverso il confronto quotidiano con lo staff, sia osservando da vicino il mondo del professionismo – racconta Battocchio nei suoi primi giorni a Porto Viro – Ci sono molti aspetti che mi interessa approfondire, la preparazione atletica, lo studio degli allenamenti e delle gare, la gestione quotidiana dei giocatori. Per quanto riguarda l’impegno nel giovanile, invece, mi alletta la possibilità di costruire un percorso insieme ai ragazzi e alle ragazze che seguirò e vedere fino a dove possiamo spingerci, curando la parte fisica e tecnica ma anche prestando grande attenzione agli aspetti mentali del gioco (oltre che allenatore di pallavolo, è mental coach sportivo, ndr). I tre gruppi che mi sono stati affidati sono di annate vicine, questo mi consentirà di avere una certa continuità nel progetto di lavoro. Certo, con il femminile parto un po’ più avanti, date le mie precedenti esperienze”.
    Innamorato della pallavolo sin dall’adolescenza, a 24 anni Battocchio lascia il volley giocato per motivi di studio. Si tratta solo di un “arrivederci”, concluso il percorso accademico e professionale come ecologo, che lo ha portato in giro per tutta l’Italia, decide di riavvicinarsi a casa e intraprendere la carriera di allenatore. Nel 2016 entra nello staff tecnico della Polisportiva San Pio X di Rovigo, società con cui vince il campionato provinciale U16 femminile nel 2017 (da secondo allenatore) e il campionato di Seconda Divisione femminile nel 2019. Nel 2017/2018 diventa secondo allenatore della Selezione Provinciale U14 femminile di Rovigo, mentre tra il 2018 e il 2020 collabora con il BPTeam – uno dei vivai femminili più floridi della provincia di Padova – prima in veste di secondo allenatore del gruppo U16/U18, poi come head coach dell’U16/Seconda Divisione, con cui ottiene la promozione in Prima. Tornato al San Pio X con il doppio ruolo di Responsabile tecnico e allenatore, trionfa subito nel campionato provinciale U19, quindi centra il “double” Coppa Rovigo e campionato di Prima Divisione per due annate consecutive (2021/22 e 2022/2023). Nell’ultima stagione ha guidato sia la Serie D femminile del San Pio X che l’U17 maschile del Tumbo Rovigo.
    “In questi anni – prosegue – ho avuto la fortuna di poter incontrare e lavorare con diversi allenatori professionisti. In particolare, l’esperienza più significativa per la mia formazione è stata la collaborazione con Alessandro Lodi, tecnico estremamente preparato e sempre disponibile al confronto: mi ha trasmesso tantissime conoscenze. Anche l’università è stata importante nel mio percorso, ho potuto studiare i principi dell’apprendimento motorio che ho avuto poi modo di traslare nello sport”.
    Con l’arrivo di Battocchio lo staff tecnico della Delta Group è ora al completo. Come noto, Daniele Morato e Massimo Zambonin ricopriranno ancora, rispettivamente, l’incarico di primo e secondo allenatore, mentre per il ruolo di scoutman è stato confermato Davide Porporati, giunto alla sua quarta stagione consecutiva in nerofucsia. LEGGI TUTTO

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    L’intervento alla spalla non frena Akimova, ufficiale il prolungamento di contratto con Novara

    Vita Akimova proseguirà la propria avventura con la maglia della Igor Volley. Non solo, perché negli scorsi giorni l’atleta e il club hanno anche prolungato l’accordo in essere, con scadenza a giugno 2025, con un’opzione sulla stagione 2025-2026.

    Nelle scorse settimane, Akimova si è sottoposta a un intervento alla spalla destra, resosi necessario per risolvere delle problematiche di carattere fisico che l’avevano afflitta nel corso delle passate stagioni, limitandone il potenziale soprattutto nella seconda parte della scorsa annata, la sua prima in azzurro. Il recupero prevede un percorso di alcuni mesi: solo strada facendo sarà possibile definire in maniera più precisa le tempistiche per il suo rientro in campo a pieno regime.

    Enrico Marchioni (direttore generale Igor Gorgonzola Novara): “Un anno fa il club ha puntato forte su Vita, atleta che ci ha dato tanto nel corso della sua prima stagione novarese nonostante delle problematiche che si sono aggravate nel finale di campionato. Mi è spiaciuto leggere notizie false e fuorvianti riguardo la volontà del club di perdere Vita proprio a causa dei suoi problemi fisici. Al contrario, abbiamo proposto a Vita di prolungare la propria avventura in azzurro, seguendola nel percorso di recupero per poi riabbracciarla in campo appena sarà pronta nel corso della stagione: la formula del rinnovo 1+1 è volta proprio al suo recupero, che qualora procederà senza problemi porterà automaticamente alla sua permanenza in azzurro per un’ulteriore annata. Ringrazio Vita, che ha dimostrato fortemente di volersi legare al nostro club, proseguendo qui la propria avventura. Ci tengo a dire che il silenzio degli ultimi mesi è stato dettato dalla necessità di rispettare la privacy della ragazza sul percorso di recupero e su altre situazioni extra campo. Attendevamo che tutto fosse definito per poter dare opportuna comunicazione e siamo contenti di poterlo finalmente fare”.

    Vita Akimova (opposto Igor Gorgonzola Novara): “Sono stata felicissima di vestire la maglia di Novara nella passata stagione, ha rappresentato un passo avanti importante per la mia carriera e abbiamo compiuto un percorso bellissimo tutti assieme: atlete, allenatori, staff medico e societario e tutte le persone attorno a noi. Sono grata a tutte le persone con cui ho condiviso questo percorso e guardo avanti alle prossime stagioni, felice di viverle ancora con Novara e con l’obiettivo che portino altrettante vittorie ed esperienze positive. La mia spalla? Il recupero procede molto bene, anche meglio di quanto mi aspettassi. Mi auguro non ci siano intoppi, ovviamente, io lavoro sodo ogni giorno per tornare pronta e al meglio per dare il mio contributo alla squadra prima possibile”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Gioiella Prisma e DBR rinnovano la collaborazione

    GIOIELLA PRISMA TARANTO E DBR RINNOVANO LA LORO COLLABORAZIONE
    Il club tarantino, unico rappresentante del Sud Italia in Superlega, il campionato dei campioni del mondo, e l’azienda di Fabio De Bartolomeo, recentemente rinominata DBR Group continuano la loro partnership, sostenuti da un profondo senso di appartenenza al territorio.
    La Gioiella Prisma Taranto e DBR (ex Unicasa) uniscono ancora una volta le forze per una nuova stagione di eccellenza nella pallavolo italiana. Il club presieduto da Tonio Bongiovanni e l’azienda della famiglia De Bartolomeo condividono la stessa missione: valorizzare l’eccellenza del territorio.
    La Gioiella Prisma, in ambito sportivo, mira a consolidare la presenza di Taranto in Superlega, mentre DBR si impegna a migliorare il capoluogo bimare e la sua provincia attraverso la costruzione e il restauro di edifici e strade.
    DBR ribadisce così il suo sostegno a Gioiella Prisma, condividendo un forte senso di appartenenza al territorio e la consapevolezza di far parte di un progetto ambizioso che vede Taranto confrontarsi con i migliori campioni mondiali di pallavolo.
    Fabio De Bartolomeo è una figura di riferimento nel settore dell’edilizia e della formazione. Presidente di Ance Taranto e vicepresidente di Confindustria, per dieci anni ha guidato Formedil, ente unico per la formazione e la sicurezza, con l’obiettivo di promuovere e coordinare a livello nazionale iniziative di formazione, sicurezza e qualificazione professionale nel settore delle costruzioni.
    “DBR è un’azienda di famiglia alla terza generazione che abbraccia tutte le attività legate all’edilizia”, afferma De Bartolomeo. “Abbiamo cambiato denominazione per rendere riconoscibile l’azienda di famiglia e con il nostro impegno cerchiamo di valorizzare ulteriormente una città che merita tanto. Proprio come fa la Gioiella Prisma”.
    Linda Stevanato Ufficio stampa Gioiella Prisma Taranto LEGGI TUTTO

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    Tre biancorossi da oggi a Parigi con la Nazionale Azzurra.

    Piacenza 23.07.2024 – La Nazionale Azzurra di pallavolo maschile raggiungerà oggi Parigi dove sarà impegnata alle Olimpiadi. Tre i giocatori di Gas Sales Bluenergy Piacenza che vestiranno l’azzurro e dal 27 luglio saranno protagonisti a Parigi 2024: Yuri Romanò, Alessandro Bovolenta e Gianluca Galassi.
    Dopo la settimana di lavoro tra Firenze e Bologna che si è chiusa con il doppio test match disputato contro l’Argentina, la Nazionale Maschile si è allenata lunedì presso il CPO Giulio Onesti e stamattina è partita dall’Aeroporto di Fiumicino con un volo per raggiungere Parigi.
    Questi i convocati:
    Palleggiatori: Simone Giannelli, Riccardo Sbertoli
    Schiacciatori: Alessandro Michieletto, Daniele Lavia, Luca Porro, Mattia Bottolo
    Centrali: Gianluca Galassi, Roberto Russo, Giovanni Sanguinetti
    Opposti: Yuri Romanò, Alessandro Bovolenta.
    Liberi: Fabio Balaso, Gabriele Laurenzano.
    Lo staff è composto dal CT Ferdinando De Giorgi, dal viceallenatore Massimo Caponeri, dal preparatore atletico Nicola Giolito, dal dirigente accompagnatore Vittorio Sacripanti, dal pedagogista Giuliano Bergamaschi, dal team manager Giacomo Giretto, dal dottore Piero Benelli, dai fisioterapisti Sebastiano Cencini e Francesco Alfatti, dallo scoutman Ivan Contrario.
    Gli azzurri, inseriti nel girone B insieme a Polonia, Brasile ed Egitto, faranno il loro esordio alle Olimpiadi il 27 luglio contro il Brasile (degli ex biancorossi Lucarelli e Leal) per poi affrontare l’Egitto il 30 luglio ed infine la Polonia il 3 agosto.
    Altri tre biancorossi saranno impegnati alle Olimpiadi di Parigi: Antoine Brizard vestirò la maglia della Francia, Uros Kovacevic quella della nazionale serba e Stephen Maar quella della nazionale canadese.
    Francia, Serbia e Canada insieme a Slovenia sono inserite nel girone A. E subito il 28 luglio la Francia di Brizard affronterà la Serbia di Kovacevic mentre il Canada di Maar affronterà la Slovenia. Serbia nuovamente in campo il 30 luglio per affrontare la Slovenia mentre la Francia di Brizard affronterà il Canada di Maar. Il 2 agosto sfida tra Francia e Slovenia e il giorno successivo, 3 agosto, si affronteranno il Canada di Maar e la Serbia di Kovacevic. LEGGI TUTTO

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    La reunion dei ‘Fenomeni’ a Parigi porterà a un’altra rivoluzione epocale nella pallavolo italiana?

    L’attesa è finita, le nostre nazionali di pallavolo hanno preso il volo per Parigi dove ad attenderle c’è la montagna più alta da scalare nella carriera di uno sportivo: l’Olimpiade. La montagna con la quale chiunque faccia sport ai massimi livelli sogna di confrontarsi.

    Per la pallavolo tricolore, poi, l’Olimpiade rappresenta proprio l’Everest, la cima più alta, la vetta mai raggiunta prima. Qualcuno la definisce ossessione, il presidente federale Manfredi di recente ha detto che si tratta solo di una questione di tempo: “L’oro prima o poi arriverà”.

    Se fosse questo l’anno buono, la vittoria, o le vittorie, potrebbero davvero rappresentare un booster senza precedenti per tutto il movimento, tornato negli ultimi anni ai fasti di un tempo dopo un periodo di buio, anche dal punto di vista mediatico, di audience, di spettatori.

    Foto Volleyball World

    Nuove generazioni di talenti hanno iniziato a vincere; le nazionali maggiori e quelle giovanili sono tornate a fare incetta di medaglie; i club maschili e femminili a dominare in Europa e nel mondo; i palazzetti sono tornati a riempirsi, le partite sono tornate ad essere trasmesse in Tv, e non solo su quella di Stato. L’interesse è dunque crescente, i tempi sarebbero maturi.

    Per uno strano scherzo del destino, o forse della geniale intuizione di qualcuno, a Parigi 2024 le nostre nazionali avranno al timone tre uomini che hanno fatto la storia della pallavolo italiana, tre grandi protagonisti di quella nazionale leggendaria eletta poi la migliore squadra del XX secolo, a partire da Julio Velasco, oggi ct della nazionale femminile, e passando poi per due dei suoi più illustri discepoli: Fefé De Giorgi, ct della nazionale maschile, e Lorenzo Bernardi, terzo allenatore nello staff del ‘Maestro’.

    foto Fipav

    Saranno (ancora una volta) i nostri talismani? Di sicuro si tratta di persone che sanno come vincere in questo sport, ma che hanno imparato molto, e sulla propria pelle, anche dalle sconfitte. La storia olimpica della ‘Generazione dei fenomeni‘, infatti, ci ha dato e gli ha dato due lezioni severe ma giuste.

    A Barcellona ’92 si perse contro l’Olanda ai quarti, al quinto set, per un solo punto. Uno e uno solo disse il verdetto del campo, ma la verità è che quella sconfitta fu il frutto del cambiamento epocale che trasformò per sempre l’intero movimento all’indomani della vittoria dell’Europeo 1989 e soprattutto del Mondiale 1990 (nella foto in basso).

    Una doppietta che portò soldi e fama che la pallavolo non aveva mai avuto e visto prima, e a Barcellona soprattutto tanta pressione da parte dei media e dell’opinione pubblica.

    Una pressione troppo grande per quella nazionale, per quei ragazzi dal talento smisurato in campo ma allo stesso tempo sprovvisti di una adeguata armatura fuori. Velasco compreso.

    foto Fipav

    Ad Atlanta ’96 fu diverso. Nei quattro anni precedenti il ct argentino e i suoi giocatori gli anticorpi questa volta li avevano sviluppati contro quella pressione, quel virus. Giocarono un’Olimpiade che rasentò la perfezione, senza perdere neanche un set nelle prime cinque gare. Poi in finale ancora l’Olanda, ancora una battaglia lunga cinque set, ancora una sconfitta.

    Quella volta il campo disse per soli due di punti, ma in quel caso si trattò di una sconfitta sportiva. L’Olanda giocò la partita della vita, perché per sperare di battere quell’Italia altro non poteva fare.

    Ci riuscì, giocò meglio e alla fine vinse. Tutto deciso da due palloni. Oro o argento, gloria eterna o eterna ferita. Questo è lo sport e bisogna accettarlo. Lezione numero due.

    foto Volleyball World

    Il modo in cui Velasco e Bernardi da una parte, De Giorgi dall’altra, hanno condotto queste nazionali a Parigi rievoca molte situazioni già viste, per chi ne ha memoria, in quei favolosi anni ’90.

    Prendiamo l’ultima week e le Finals di VNL maschile di quest’anno, ad esempio. De Giorgi ha lasciato a casa i titolari e fatto fare esperienza a quelle che possiamo definire, senza offesa alcuna, seconde linee. La stessa identica cosa faceva Velasco più di trent’anni fa in World League.

    Lo scopo era semplice, permettere alle seconde linee, all’epoca la chiamavano Italia B, di elevare il proprio livello con esperienze internazionali e avversari “veri” per poi alzare di conseguenza la competitività negli allenamenti contro i titolari, permettendo anche a loro di continuare a crescere e migliorarsi.

    Foto FIVB

    Lo stesso De Giorgi faceva parte di quella ‘Italia B‘, quindi è ben consapevole di quello che fa, che ha fatto e che continuerà a fare per valorizzare quelli che oggi sono giovanissimi e che domani saranno titolari.

    Tra di loro, negli Anni ’90, i giocatori di quella Italia B si autodefinivano goliardicamente “Merdacc Class”, in contrapposizione evidentemente alla “First Class” che era composta dalla prima squadra. Eppure tutti erano ben felici, e orgogliosi, di far parte di quella “Merdacc Class”, di quella Italia B, di quel progetto voluto e messo in piedi dall’allora 37enne Julio Velasco.

    Sotto De Giorgi seconda e prima classe sono diventate un tutt’uno, sono diventate “Noi Italia”, ma il senso di unione e appartenenza non cambia.

    foto Galbiati/FIPAV

    Ruoli e gerarchie chiari, ma tutti utili al raggiungimento dell’obiettivo. Il Guru di La Plata su questo non transige, questa è la via maestra per raggiungere l’obiettivo e tenere unito un gruppo che vuole diventare vincente. Molti anni dopo Velasco si appresta a vivere un’altra Olimpiade, questa volta con le donne, ma sin dal primo giorno chi avrebbe giocato titolare e chi no è stato subito chiaro a tutte. E tutte lo hanno accettato.

    Foto: Rubin/FIPAV

    A Tokyo 2020, o 2021, non lo capiremo mai come definire quella Olimpiade in tempi di covid, la pressione ha giocato a entrambe le nazionali lo stesso scherzetto giocato a Barcellona ’92, ma poi sono arrivati loro, proprio loro, quelli della Generazione dei Fenomeni.

    De Giorgi è arrivato subito, all’indomani di quella delusione, ha cambiato tutto, è ripartito dai giovani e ha conquistato un Europeo e un Mondiale. Il primo non si vinceva da 16 anni, il secondo da 24. Visionario.

    Velasco quella maglietta con la scritta Italia sulle spalle è tornato a indossarla solo da pochi mesi, ma ha già dato certezze a un gruppo fortissimo che le aveva perse tutte, chiamando (e richiamando) le più forti, inserendo qualche nuovo talento da plasmare come l’argilla e in VNL è subito salito sul gradino più alto del podio. Inimitabile.

    foto Volleyball World

    Entrambi infondendo sempre grande serenità. Nel caso di Velasco anche nell’ultima settimana di collegiale a Milano, durante la quale è stato colpito da un grave lutto per la scomparsa del fratello Raul. “È una ferita profonda, ma non posso mostrare alle ragazze il lato triste. Ho una responsabilità e il ruolo mi aiuta a distrarmi, ma la sera, quando sono solo in camera, la testa va lì” ha raccontato il ct in una recente intervista al Corriere della Sera.

    Entrambi infondendo sempre anche grande sicurezza. “I miei giocatori che sono diventati allenatori, da De Giorgi a Bernardi, da Giani a Gardini, da Tofoli a Bracci e Cantagalli e tutti gli altri, tu non li vedrai mai alzare le braccia al cielo e sbuffare per un errore di un loro giocatore” ci ha raccontato Velasco in persona in una recente chiacchierata a microfoni spenti avuta con lui proprio in questi giorni.

    Insomma, per Parigi i famosi anticorpi dovremmo averli sviluppati. Non solo a livello di approccio, di gestione delle emozioni, ma anche tecnico. Quella parolina di tre lettere né la scriviamo né la pronunciamo, ma se la prima rivoluzione mondiale del 1990 trasformò radicalmente la pallavolo nel nostro Paese, la seconda rivoluzione olimpica, o francese se preferite, del 2024 chissà cosa potrebbe generare in questo movimento oggi. Saremmo proprio curiosi di scoprirlo.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO