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    Carlos Alcaraz vince al Queen’s per la prima volta e ritorna al n.1 del mondo. Alexander Bublik vince il suo primo 500 in carriera.

    Carlos Alcaraz nella foto

    Carlos Alcaraz si è dimostrato inarrestabile nel torneo ATP 500 del Queen’s, aggiudicandosi il titolo nella finale che si è svolta a Londra. Nonostante le difficoltà fisiche, lo spagnolo è riuscito a battere l’australiano Alex De Miñaur con il punteggio di 6-4, 6-4, confermandosi come uno dei talenti e ormai campione assoluto.
    Alcaraz ha vinto la partita nonostante abbia avvertito dolori all’adduttore della gamba destra alla fine del primo set. Il dolore, tuttavia, non è stato sufficiente a fermare il giovane campione che è riuscito a superare l’ostacolo e a portare a casa il trofeo.
    Prima del torneo di Wimbledon 2023, molti dubitavano che Alcaraz, all’età di soli 20 anni, potesse competere al massimo livello sull’erba, ma lo spagnolo ha dimostrato che tali dubbi erano decisamente prematuri. Non solo ha partecipato, ma ha dominato il campo al suo terzo torneo sull’erba della carriera e al suo primo al di fuori di Wimbledon.
    Con la vittoria al Queen’s Club, Alcaraz ha conquistato l’undicesimo titolo della sua carriera e il quinto della stagione. Questo successo eguaglia il suo record del 2022 ed è anche il miglior risultato ottenuto da un giocatore durante la stagione corrente. Da domani ritornerà al n.1 del mondo scavalcando Novak Djokovic.
    ATP London / Queen’s Club Carlos Alcaraz [1]66 Alex de Minaur [7]44 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 2C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-305-4 → 6-4A. de Minaur 0-15 df 15-15 30-15 40-155-3 → 5-4C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-15 ace4-3 → 5-3A. de Minaur 15-0 30-0 40-04-2 → 4-3C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-303-2 → 4-2A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 df 30-30 30-40 df2-2 → 3-2C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-2 → 2-2A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-401-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 30-15 df 30-30 40-300-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-155-4 → 6-4A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 30-30 30-404-4 → 5-4C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 ace A-40 40-40 40-A 40-40 A-403-4 → 4-4A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 40-153-3 → 3-4C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-402-3 → 3-3A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-2 → 2-3C. Alcaraz 15-0 ace 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2A. de Minaur 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1A. de Minaur 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-0 → 0-1

    Alexander Bublik è il nuovo campione dell’ATP 500 di Halle. Il tennista kazako, classificato al 48° posto nel mondo, ha mostrato le sue eccellenti capacità questa settimana sul campo in erba, culminando con l’ottenimento del titolo, il suo primo ATP 500. Bublik ha sconfitto Andrey Rublev in finale, con ol punteggio di 6-3, 3-6, 6-3, in un incontro durato 1 ora e 36 minuti durante il quale ha servito 21 ace e commesso 12 doppi falli. Alexander ha neutralizzato una pericolosa palla break nell’ultimo game prima di vincere la partita per 6 a 3.
    ATP Halle Andrey Rublev [3]363 Alexander Bublik636 Vincitore: Bublik ServizioSvolgimentoSet 3A. Bublik 0-15 df 0-30 df 15-30 ace 30-30 30-40 df 40-40 A-403-5 → 3-6A. Rublev 15-0 ace 30-0 40-0 ace ace2-5 → 3-5A. Bublik 15-0 30-0 40-0 40-15 df ace2-4 → 2-5A. Rublev 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-4 → 2-4A. Bublik 15-0 ace 30-0 ace 40-0 ace1-3 → 1-4A. Rublev 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace0-3 → 1-3A. Bublik 15-0 15-15 df 30-15 30-30 df 40-30 ace0-2 → 0-3A. Rublev 0-15 15-15 ace 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A0-1 → 0-2A. Bublik 15-0 15-15 df 30-15 ace 40-15 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2A. Rublev 0-15 15-15 30-15 ace 40-155-3 → 6-3A. Bublik 0-15 15-15 30-15 40-15 ace5-2 → 5-3A. Rublev 15-0 15-15 30-15 40-15 ace4-2 → 5-2A. Bublik 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 ace 30-40 df3-2 → 4-2A. Rublev 15-0 30-0 40-0 40-15 40-302-2 → 3-2A. Bublik 0-15 df 0-30 15-30 ace 30-30 30-40 40-40 ace A-402-1 → 2-2A. Rublev 0-15 15-15 30-15 ace 40-151-1 → 2-1A. Bublik 15-0 30-0 40-0 ace 40-151-0 → 1-1A. Rublev 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 df0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1A. Bublik 15-0 ace 30-0 30-15 df 40-15 40-303-5 → 3-6A. Rublev 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-5 → 3-5A. Bublik 30-0 ace 40-02-4 → 2-5A. Rublev 15-0 30-0 40-01-4 → 2-4A. Bublik 15-0 30-0 ace 40-0 ace1-3 → 1-4A. Rublev 0-15 0-30 15-30 30-30 40-300-3 → 1-3A. Bublik 15-0 30-0 40-0 ace0-2 → 0-3A. Rublev 0-15 0-30 0-40 df 15-40 ace0-1 → 0-2A. Bublik 15-0 15-15 df 30-15 30-30 df 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Wimbledon: Il Tabellone di Qualificazione Maschile. 16 azzurri alla caccia del Md

    Matteo Arnaldi nella foto

    Wimbledon – Il Tabellone di Qualificazione maschile (con tutti gli spot)(1) M. Arnaldi vs J. Shang F. Gaio vs D. Cox F. Ferreira Silva vs D. Dzumhur R. Bonadio vs (17) E. Gomez
    (2) T. Kokkinakis vs L. Riedi O. Otte vs B. Paire Z. Svajda vs G. Olivieri M. Polmans vs (19) A. Vavassori
    (3) F. Marozsan vs O. Krutykh E. Ymer vs A. Escoffier M. Marterer vs L. Darderi G. Onclin vs (24) T. Tirante
    (4) T. Daniel vs M. Trungelliti J. Kovalik vs L. Nardi B. Holt vs Z. Bergs K. Coppejans vs (27) T. Skatov
    (5) R. Albot vs N. Hardt M. Poljicak vs J. Monday P. Cuevas vs E. Gerasimov V. Pospisil vs (20) F. Meligeni Alves
    (6) T. Machac vs Y. Uchiyama F. Agamenone vs K. Uchida Z. Kolar vs L. Pouille A. Cazaux vs (23) G. Zeppieri
    (7) J. Duckworth vs S. Parker G. Blancaneaux vs H. Mayot M. Gigante vs H. Wendelken C. Ilkel vs (29) G. Diallo
    (8) Y. Watanuki vs S. Hong A. Celikbilek vs D. Svrcina A. Giannessi vs C. Broom D. Novak vs (30) F. Misolic
    (9) R. Hijikata vs A. Bolt E. Donskoy vs T. Barrios Vera P. Herbert vs A. Tabilo J. Sels vs (21) T. Seyboth Wild
    (10) D. Stricker vs S. Johnson F. Cobolli vs J. Ficovich R. Collignon vs Y. Bu M. Bellucci vs (32) I. Gakhov
    (11) J. Rodionov vs A. Dougaz G. Brouwer vs L. Pow A. Pellegrino vs R. Noguchi H. Laaksonen vs (22) O. Virtanen
    (12) F. Diaz Acosta vs S. Shimabukuro T. Samuel vs A. Bellier C. Tseng vs T. Wu D. Kudla vs (26) F. Passaro
    (13) M. Mmoh vs A. Andreev D. Madaras vs M. Valkusz N. Ionel vs L. Lokoli N. Gombos vs (31) N. Moreno De Alboran
    (14) A. Kovacevic vs A. Collarini J. De Jong vs Y. Hsu D. Kuzmanov vs H. Chung E. Couacaud vs (28) R. Brancaccio
    (15) P. Martinez vs H. Medjedovic R. Berankis vs M. Navone B. Harris vs A. Ritschard F. Maestrelli vs (25) H. Gaston
    (16) Z. Piros vs J. De Loore P. Llamas Ruiz vs M. Neuchrist L. Klein vs V. Kopriva S. Mochizuki vs (18) H. Grenier LEGGI TUTTO

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    Atp Queen’s, Alcaraz trionfa in finale contro de Minaur. Lo spagnolo nuovo numero 1

    Erba senza più segreti e status di numero 1 al mondo riconquistato: Carlos Alcaraz trionfa nell’ATP 500 del Queen’s. Lo spagnolo ha sconfitto l’australiano Alex de Minaur con il punteggio di 6-3, 6-4 in poco più di un’ora e mezza di gioco, nonostante un momento di preoccupazione a fine primo set per un piccolo risentimento alla gamba destra. Nel primo parziale l’equilibrio regna fino al 4-3. Alcaraz è il primo a concedere palle break, tre, pericolosissime, che manderebbero de Minaur a servire per chiudere il set. Lo spagnolo, però, si salva con attenzione e coraggio. Come spesso avviene nel tennis, nel game successivo l’australiano sente sulle spalle le occasioni mancate ed è lui a subire il break. Break confermato dal classe 2003 di Murcia che, dopo 50 minuti, è a un set dal primo titolo in carriera sull’erba, nonché dal riprendersi la prima posizione nel ranking ATP.  Prima che cominci il secondo parziale, Alcaraz chiama il fisioterapista per un fastidio alla coscia destra, che viene massaggiata e fasciata. Al rientro in campo, però, lo spagnolo non sembra avere particolari impedimenti tra servizio e spostamenti laterali. Come nel primo set, decisivo è un unico break, maturato nel quinto game: Alcaraz è cinico a sfruttare l’unica palla break avuta nel parziale e a difendere il vantaggio acquisito fino al 6-4 finale, con un piccolo brivido soltanto al momento di chiudere la partita, con lo spagnolo che si è trovato sotto 0-30 nell’ultimo game al servizio, prima di vincere quattro punti di fila. Per Alcaraz il titolo al Queen’s è l’undicesimo in carriera, il sesto nel 2023, il primo sull’erba. Lo spagnolo è il nono tennista nato dopo gli anni Novanta ad aver vinto un trofeo su tutte e tre le superfici dopo Dimitrov, Thiem, Pouille, Tsitsipas, Coric, Sonego, Medvedev e Tiafoe. Con questa vittoria, inoltre, lo spagnolo si riprende la vetta nel ranking ATP, sorpassando Novak Djokovic e garantendosi la prima testa di serie a Wimbledon.

    Ad Halle trionfa Bublik
    Nell’altra finale di giornata, ad Halle, ad aggiudicarsi il titolo è stato Alexander Bublik, che ha sconfitto il russo Andrey Rublev in tre set con il punteggio di 6-3, 3-6, 6-3 in poco più di un’ora e mezza di gioco. Il kazako ha messo in mostra il tennis scintillante e ricco di variazioni che durante la settimana gli aveva già permesso di sconfiggere nell’ordine Coric (campione del torneo nel 2018), Struff (fresco di finale a Stoccarda), Sinner e Zverev (due volte finalista ad Halle nel 2016 e nel 2017). Bublik ha un po’ tremato soltanto al momento di chiudere la partita, finendo sotto 0-30 con due doppi falli e commettendone un terzo nel game che ha regalato a Rublev la palla per riaprire la finale. Il russo, però, non è stato sufficientemente cinico, dimostrando le enormi difficoltà in risposta – tanto da vincere appena 4 punti su 45 giocati sulla prima di servizio del kazako, il quale al contrario ha messo a segno ben 21 ace in tutto il match. Per Bublik questo è il secondo titolo in carriera, titolo i cui 500 punti gli garantiranno anche una testa di serie a Wimbledon. Il kazako, però, dovrà stare molto attento ai Championships. Dal 2011 tutti coloro che non sono Roger Federer e che hanno vinto ad Halle, poi sono usciti al primo turno nello Slam londinese. LEGGI TUTTO

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    Maestrelli: “Essere combattivo è parte del mio carattere ma c’è anche un grande lavoro dietro”

    Francesco Maestrelli all’Emilia Romagna Tennis Cup

    I 75 punti raccolti con la finale al Challenger di Parma rappresentano un bel bottino per Francesco Maestrelli, tanto che domani nella nuova classifica ATP farà un bel balzo stazionando intorno al n.149, in quello che sarà anche il suo nuovo Best Ranking, migliorando sensibilmente il n.167 toccato lo scorso marzo. C’è un po’ di amarezza nelle parole del 20enne pisano dopo la finale persa contro Alexandre Muller al Tc President a Montechiarugolo, ma anche la consapevolezza di aver disputato un’ottima settimana e soprattutto di aver vinto una partita davvero di altissimo livello contro Giulio Zeppieri in semifinale, match durissimo concluso al tiebreak del terzo set. Una partita che poi ha pagato al match per il titolo. Francesco parlando dopo la finale si è detto molto contento del livello mostrato questa settimana, nella quale ha impressionato per calma, forza mentale e combattività, proprio quello che ritiene essere uno dei suoi punti di forza.
    “La semifinale contro Zeppieri è stata una partita eccezionale da parte di entrambi, ci siamo portati al limite sia dal punto di vista fisico che psicologico” afferma Maestrelli. “La mia più grande difficoltà in finale è stata quella di giocarmela dal punto di vista mentale e forse non avevo le energie giuste per contrastare il gioco del mio avversario che ha disputato un’ottima partita, posso solo fargli i complimenti”.
    Nella settimana al Tc President di Maestrelli ha impressionato soprattutto la caparbietà. “Credo che questo faccia parte del mio carattere ma non nascondo che dietro c’è anche un grande lavoro. C’è chi non se ne occupa quanto gli aspetti tecnici del gioco, ma invece nel mio caso ci metto molta attenzione perché penso sia l’ago che sposta la bilancia del mio gioco durante le settimane di gara. Sono davvero contento dell’atteggiamento che ho portato in campo, della calma e della concentrazione che ho avuto durante tutta la settimana. Se riesco a prolungare nell’arco della stagione tutto quello mostrato in questo torneo potrebbe essere la svolta”.
    Adesso lo aspettano le qualificazioni ai Championships e quindi l’estate su terra battuta: “Ora andrò a Wimbledon, non sarà facile adattarsi per la prima volta sull’erba in così poco tempo, e poi ci sarà il giro dei Challenger in Italia sulla terra rossa”.
    Francesco questa stagione si è posto l’obiettivo di consolidare la crescita esponenziale vissuta nel 2022, quando aveva iniziato da n.757 al mondo, praticamente sconosciuto, toccando il n.178 e terminando alla piazza n.200: “Ho iniziato il 2023 con l’obiettivo di confermare ciò che ho fatto l’anno scorso, credo che sarebbe già un grande obiettivo visto che il 2022 è stata una stagione per me straordinaria. Certo se riuscissi a salire ancora un po’ sarebbe tutto di guadagnato ma la conferma del 2022 sarebbe già molto importante”. LEGGI TUTTO

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    Intervista esclusiva a Bianca Turati, head coach dell’University of Missouri. “Il college tennis forma il carattere”

    Bianca Turati, head coach del team femminile di Mizzou

    Dal 10 maggio di quest’anno l’ex tennista azzurra Bianca Turati è diventata head coach della squadra femminile di University of Missouri. Abbiamo deciso di intervistarla nella serie di nostri articoli per approfondire la conoscenza dell’universo collegiale statunitense e per avere da lei le prime impressioni da capo allenatrice per una così giovane ex-tennista (26 anni). Ritiratasi da giocatrice nel 2022, Turati ha ottenuto il best ranking al numero 259 del mondo (nell’aprile 2021), ha vinto in carriera otto titoli ITF e ha raggiunto in sette occasione la finale.Ringraziamo Bianca per la grande disponibilità mostrata nel rispondere alle nostre domande.

    Ho cominciato a seguire il college tennis da circa un anno. Ciò che mi colpisce è la capacità del sistema college di costruire in breve tempo giocatori di tennis con una notevole conoscenza del gioco e consapevolezza tecnica. Oltre ovviamente alla cura della componente atletica. Cosa c’è dietro questa capacità di costruire giocatori? C’è un sistema? O ci sono tanti sistemi per quanti sono i college? Voi coach avete rapporti con la Federazione americana?“Al college si lavora duramente e tanto. Ci sono team practice che durano almeno 2 ore. 1 ora di atletica. E a volte ci si allena anche al mattino individualmente. Ogni allenatore adotta il suo metodo e sistema di allenamento. Io sono appena entrata nel mondo college coaching e non ho ancora stretti rapporti con la Federazione americana. Pero la Federazione americana a differenza di quelle europee spinge molti atleti di livello a seguire il percorso del college perché sono più consapevoli del valore dell’esperienza in generale e del livello molto alto che c’è”.
    C’è differenza secondo te fra i metodi di allenamento dei college e quello delle Accademie come la Bollettieri Tennis Academy?“Non conosco benissimo la Bollettieri Academy. Però penso che il metodo college e quello delle accademie siano in realtà più simili di quanto si possa immaginare per quantità di allenamento e metodo. Ad alcuni college si offre la possibilità di fare lezioni individuali al mattino, quindi anche al college si fanno lavori più specializzati e mirati al singolo studente-atleta”.
    Uno degli aspetti che più mi affascina del college tennis è quello relativo all’agonismo, che lo contraddistingue dal tennis che si gioca nel circuito. Un agonismo espresso in maniera diversa, in modo più appariscente, ma che viene accettato senza essere visto come una mancanza di rispetto per l’avversario. Cosa puoi dirmi al riguardo?“L’agonismo più appariscente che si vede nel mondo college tennis è uno degli aspetti che lo rende divertente e speciale. La differenza è che nelle competizioni college si rappresenta una squadra e la propria università. Non si può mollare. Non si può essere egoisti. Si lotta per portare il punto alla squadra e far vincere l’università. E si lotta tutti insieme per un obiettivo comune. C’è un forte senso di appartenenza che spinge gli atleti a dare sempre il meglio. Forma carattere. E tutti lo mostrano in campo. Io non lo trovo un atteggiamento di mancanza di rispetto. Lo vedo di più come il mostrare voglia di vincere per te stesso e anche per la tua squadra”.
    Leggevo che uno dei compiti del coach di un college è quello dei recruiting, cioè trovare e scegliere i migliori prospetti dell’high school per poi provare a portarli nella propria università. Come avviene questa attività di valutazione dei giocatori? E in particolare oltre l’aspetto tecnico ci sono altri fattori che incidono fortemente nella scelta?“Si, il recruiting è una parte fondamentale. Personalmente, io cerco qualità come la passione per il tennis, la voglia di lavorare, essere aperto e allenabile, e uno spirito combattente. Non importano solo i risultati o il talento. Cerco anche ragazze che possano essere brave compagne di squadra, di supporto. Quindi anche il carattere fuori dal campo conta”.
    Com’è nel giro di pochi anni passare dal ruolo di studentessa-atleta a quello di head coach? Due prospettive diverse di uno stesso mondo. Com’è stato il tuo primo anno in Missouri?“L’ambiente del college tennis è speciale, motivante, divertente e molto educativo per i ragazzi. A Mizzou sono arrivata a gennaio come assistant coach. A fine semestre sono stata assunta come head coach. Non voglio entrare nello specifico su cosa è successo. Ma è una grande opportunità per me, l’ho presa al volo e mi sento pronta per il ruolo anche se è molto impegnativo. Da allenatrice si può dare consigli e aiutare le atlete, ma non si può avere tutto sotto controllo. Non siamo noi coach a entrare in campo e a giocare. È diverso. Ma mi piace molto seguire una squadra intera. E comunque essere college coach è diverso. C’è tanto lavoro anche fuori dal campo come recruiting, scheduling, budgeting, management, organizzazione. Il carico di responsabilità è enorme. È una bella sfida. All’inizio è stato difficile abituarmi. Lo è ancora. C’è tanto da sapere e imparare. Ma sono molto contenta. Inoltre Mizzou è un posto speciale. Le persone sono super amichevoli. C’è tanto supporto l’uno per l’altro sia tra atleti sia tra lo staff. E la città è piccola ma molto accogliente e divertente. La perfetta ‘college town’. Mi sono trovata benissimo”.

    Antonio Gallucci LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner via libera per il torneo di Wimbledon

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto ATPTour

    Jannik Sinner, ha ricevuto il via libera per competere alla prossima edizione di Wimbledon. Gli esami medici hanno confermato che non ci sono problemi fisici gravi, mettendo la parola fine alle speculazioni sul suo stato di salute. Negli ultimi mesi, Sinner ha affrontato una serie di sfide relativamente al suo fisico che hanno sollevato dubbi sulla sua capacità di competere ai massimi livelli.
    Il tennista azzurro classe 2001 sarà l’ottava testa di serie del torneo di Wimbledon e partirà domani per Londra per iniziare la preparazione al più prestigioso torneo stagionale.
    Wimbledon scatterà il prossimo lunedì 3 luglio e rappresenterà un’importante prova per Sinner. Nell’edizione dello scorso anno Jannik sfatò il “tabù” erba, vincendo il suo primo match in carriera sulla superficie, sconfiggendo il futuro n.1 al mondo Carlos Alcaraz e issandosi sino ai quarti di finale, dove affrontò Novak Djokovic conducendo l’incontro per due set a zero, sino a subire la rimonta dal campione serbo (poi vincitore del torneo). LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz felice di come sta giocando su erba e non sapeva nemmeno che potesse diventare numero 1 del mondo già dalla prossima settimana

    Carlos Alcaraz nella foto

    Carlos Alcaraz, il giovane fenomeno del tennis mondiale , ha recentemente conquistato la finale nel torneo ATP Queen’s, un successo che ha evidenziato il suo miglioramento notevole su erba in un periodo di tempo incredibilmente breve. Parlando della sua vittoria, Alcaraz ha dichiarato: “Non c’è dubbio che sia il miglior match che abbia mai giocato su erba. Mi sento benissimo.”
    Questa è la terza volta che il tennista spagnolo partecipa a un torneo su erba, e la sua performance a Queen’s ha dimostrato il suo notevole adattamento a questa superficie di gioco. “Sono molto felice di giocare qui a Queen’s. Sono estremamente contento di partecipare alla mia prima finale su erba,” ha aggiunto Alcaraz, mostrando un mix di umiltà e determinazione.
    Il talento emergente ha continuato a sottolineare la sua rapida evoluzione, affermando: “Sto migliorando, mi sento meglio in ogni partita che gioco. Ora mi sento come se avessi giocato su erba per 10 anni.” Questa affermazione mostra la sua incredibile capacità di adattamento e apprendimento.
    Carlos che potrebbe riconquistare la posizione di numero uno nel mondo in caso di vittoria oggi nella finale del Queen’s contro De Minaur, una realizzazione di cui Alcaraz non era inizialmente a conoscenza, è ora una prospettiva reale per il giovane campione. “All’inizio della settimana non sapevo che avrei potuto recuperare il numero uno, ma l’ho scoperto durante una conferenza stampa. È qualcosa che ho in mente e per cui sto lavorando. Diventare il numero uno per Wimbledon è un sogno per me.” LEGGI TUTTO