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    Federer: “Wimbledon è sempre speciale, avevo paura del ritiro”

    “A Wimbledon ti sembra di giocare e di camminare in un giardino”. Parola di Roger Federer, il più vincente di sempre nella storia dei Championships con otto titoli. Tornato nei giorni scorsi al All England Club al fianco della moglie Mirka e della Principessa del Galles, Kate Middleton, Federer ha rilasciato una lunga intervista a Sue Barker, ex tennista e volto noto della BBC oggi in pensione, raccontando il suo legame con Wimbledon e ripercorrendo le tappe più importanti della sua storia sui prati londinesi.

    Vorrei ripercorrere la tua storia a Wimbledon prima di passare a parlare di quali sono i tuoi impegni adesso. So che sei innamorato di questo posto, quindi ti volevo chiedere che cosa lo rende così speciale per te. 
    “Penso che l’amore per Wimbledon sia immediato fin dalla prima volta che si passeggia tra questi campi: questo è il motivo per cui questo posto è così speciale. Da giocatore, ho amato soprattutto l’atmosfera, il fatto di poter giocare sull’erba e anche il pubblico che è storicamente riconoscibile tra tutti. A Wimbledon è speciale anche semplicemente il modo in cui viene organizzato il torneo. I Championships sono un evento di classe, tranquillo e bellissimo: ti sembra di giocare e di camminare in un giardino. Wimbledon è speciale ed è sempre bello tornare qui”. 

    Il tuo debutto sul campo Centrale è avvenuto nel 2001 e non sarebbe potuto essere più bello di così per te perché sei entrato sul campo su cui avevi sempre sognato di giocare per affrontare il tuo idolo, Pete Sampras. 
    “Mi stavo riscaldando con lui e le mie mani erano di ghiaccio. Guardavo come la pallina mi usciva dalle corde e non sapevo bene come muovermi, ma sapevo che non ero male a tennis. Stavo palleggiando con lui e mi ha rimandato indietro la pallina di rovescio. E lì ho pensato: “Wow, Pete Sampras mi ha rimandato indietro la pallina mentre palleggiamo sul campo Centrale di Wimbledon”. Penso sia stato un momento molto speciale”.

    Quanto è stato difficile dimenticare che fosse il tuo idolo? 
    “Ho sperato di rimanere attaccato nel punteggio e poi mi sono detto, “chissà”. Rispetto ad adesso, venti anni fa sull’erba era più facile assistere a sorprese. Tutti pensavano che Sampras non avrebbe perso agli ottavi di finale contro un ragazzo come me, ma ho avuto un po’ di fortuna nel quinto set e in qualche modo l’ho sconfitto”. 

    E poi hai vinto il tuo primo titolo a Wimbledon nel 2003 contro un avversario molto forte e pericoloso sull’erba come Mark Philippoussis.
    “Per me quella vittoria fu come una favola. Nel 2002 avevo perso al primo turno contro il qualificato Marko Ancic, che giocava sempre molto bene a Wimbledon. Quindi quando sono arrivato a Wimbledon nel 2003 avevo davvero voglia di dimostrare di vincere il torneo perché le persone cominciavano a mormorare che io avessi tanto talento ma che non riuscissi a tradurlo nei risultati. Poi, però, quando sono arrivato in finale improvvisamente sono tornato a essere il favorito contro Philippoussis. Mi ricordo che mi sentivo bene perché avevo giocato una ottima semifinale contro Andy Roddick. In finale ho giocato bene dal primo all’ultimo punto, sono stato sempre molto solido e dopo aver vinto mi sono inginocchiato come Bjorn Borg prima di me”.

    E poi nel 2008 qui a Wimbledon hai giocato la più bella partita di sempre, come dicono tutti. Parliamone perché penso che per te sia stata una partita molto complicata, tra i ritardi per pioggia, tutte le emozioni e l’oscurità, in una finale che è terminata dopo le 21.00. Quanto è stato difficile per te giocare quella partita?
    “Per me quella fu una finale molto complicata. Ho iniziato la partita molto male ed ero in svantaggio di due set a zero con Nadal che conduceva con un doppio 6-4. Avevo ancora nella mente la sconfitta nettissima in finale al Roland Garros e sapevo di aver perso senza storia gli ultimi cinque set che avevo giocato contro Rafa. Poi però sono riuscito a rimontare vincendo sia il terzo che il quarto set per 7-6 e sono riuscito a spingermi fino al quinto set. Non sapevo quanto sarebbe durata la partita: potenzialmente sarebbe potuta finire 70-68 nel quinto parziale come la partita tra Isner e Mahut. Abbiamo continuato a lottare, io ho avuto le mie chance, ma non le ho sfruttate”.

    Cento anni di campo Centrale a Wimbledon e tu sei tornato qui a Londra, senza dirlo a nessuno. John McEnroe e io che eravamo i presentatori dell’evento lo abbiamo saputo un’ora prima e ci è stato detto di non dirlo a nessuno in modo che fosse una grande sorpresa. Penso che sia stata una celebrazione bellissima, con la presenza di tutti i grandi campioni ai Championships negli ultimi decenni.  Quando McEnroe ti ha annunciato non ho mai sentito un boato così forte da parte del pubblico di Wimbledon. E io negli anni ne ho viste tante qui. Tu come te la sei vissuta?
    “Sinceramente non avevo intenzione di venire, ma poi qualche giorno prima mi sono detto: ci vanno tutti. Io ero a casa, ho parlato con il mio team e loro mi hanno chiesto: “Che impegni hai per la domenica del Middle Sunday?” e io ho risposto: “Lasciatemi controllare l’agenda”. E poi ho visto che ero libero. Quindi mi sono detto che non potevo non esserci perché altrimenti lo avrei rimpianto. E alla fine sono stato felice di esserci, ma ho detto: “Cerchiamo di non dare troppo nell’occhio””. 

    E poi, pochi mesi dopo, hai dovuto prendere la decisione di ritirarti dal tennis e non posso neanche immaginare quanto sia stato difficile per te. 
    “Per me è stato difficile: quando a Wimbledon ho detto: “Spero di vedervi il prossimo anno”, ci credevo davvero, perché la riabilitazione stava andando bene, anche se speravo potesse andar meglio. Quindi mi sono detto: per adesso va così, vediamo cosa accadrà nei prossimi mesi. E invece, settimana dopo settimana, ho iniziato a capire che avevo raggiunto il limite impostomi dal mio ginocchio e dal mio corpo in generale e quindi ho preso la decisione di ritirarmi. L’unico dubbio era sul torneo nel quale ritirarmi, se potessero essere gli US Open, Basilea o la Laver Cup. Alla fine mi sono ritirato alla Laver Cup, alla O2 Arena ed è stato assolutamente fantastico. Ho vissuto una giornata bellissima e sono felice che sia andata così perché avevo sempre avuto un po’ paura del momento in cui mi sarei ritirato e di come avrei dato l’annuncio”.  LEGGI TUTTO

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    Wimbledon, Cocciaretto ko al 3° turno: Pegula vince in due set

    Fuori al terzo turno, ma tra i rimpianti, anche l’ultima italiana rimasta in tabellone, Elisabetta Cocciaretto. La numero 1 azzurra è stata sconfitta dalla testa di serie numero 4, Jessica Pegula che si è imposta per 6-4, 6-0 in poco meno di un’ora e un quarto di gioco. 

    Cocciaretto in realtà parte anche meglio e ha una palla break in apertura di set, ma poi, sul primo punto al servizio della partita, l’italiana si procura una distorsione alla caviglia nel tentativo di recuperare una smorzata di Pegula. Il medical timeout è immediato e Cocciaretto riesce a proseguire, ma gli appoggi sono insicuri e la numero 4 WTA va subito sul 4-0 con doppio break. Con grinta, la numero 1 d’Italia cerca di riordinare le idee: prima si riavvicina sul 4-2, poi mette a segno il secondo controbreak nel game in cui Pegula va a servire per il parziale, annullandole anche tre set point. Al momento di completare l’aggancio, però, Cocciaretto si incarta di nuovo al servizio, subendo break e perdendo il set. 

    La partita di fatto finisce così perché nel secondo set Pegula non perde più neanche un punto fino al 4-0, 15-0. Cocciaretto è sempre più limitata negli spostamenti e non riesce a evitare un amaro 6-0 con cui saluta Wimbledon. L’italiana, comunque, può consolarsi con il suo miglior risultato in carriera ai Championships. Agli ottavi di finale Pegula affronterà l’ucraina Lesia Tsurenko. LEGGI TUTTO

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    Musetti: “Il bilancio di Wimbledon è positivo, l’obiettivo resta la top 10”

    Al via oggi Wimbledon, con Novak Djokovic che attacca il record di otto successi del ‘re’ del Centrale Roger Federer. Il serbo, con sette vittorie, ha eguagliato due miti come Pete Sampras e  William Renshaw, ma è pronto al sorpasso. Chi ha conquistato il titolo più volte nel singolare maschile? E in quello femminile? Ecco la classifica a partire da chi ha festeggiato due volte. Il torneo in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW
    BERRETTINI-SONEGO LIVE
     

    I PLURIVINCITORI NEL SINGOLARE MASCHILE
    17) 2 VITTORIE

    JOHN HARTLEY (R. Unito): 1879, 1880
    JOSHUA PIM (R. Unito): 1893, 1894
    NORMAN BROOKES (Australia): 1907, 1914
    GERALD PATTERSON (Australia): 1919, 1922
    JEAN BOROTRA (Francia): 1924, 1926
    RENÉ LACOSTE (Francia): 1925, 1928
    HENRI COCHET (Francia): 1927, 1929
    DON BUDGE (Usa): 1937, 1938
    LEW HOAD (Australia): 1956, 1957
    ROY EMERSON (Australia): 1964, 1965
    JIMMY CONNORS (Usa): 1974, 1982
    STEFAN EDBERG (Svezia): 1988, 1990
    RAFAEL NADAL (Spagna): 2008, 2010*
    ANDY MURRAY (R. Unito): 2013, 2016*

    * ancora in attività

    10) BORIS BECKER (Germania): 3 vittorie a Wimbledon

    1985: battuto Kevin Curren (Sudafrica) 6-3, 6-7, 7-6, 6-4
    1986: battuto Ivan Lendl (Rep. Ceca) 6-4, 6-3, 7-5
    1989: battuto Stefan Edberg (Svezia) 6-0, 7-6, 6-4

    10) JOHN MCENROE (Usa): 3 vittorie a Wimbledon

    1981: battuto Bjorn Borg (Svezia) 4-6, 7-6, 7-6, 6-4
    1983: battuto Chris Lewis (Nuova Zelanda) 6-2, 6-2, 6-2
    1984: battuto Jimmy Connors (Usa) 6-1, 6-1, 6-2 LEGGI TUTTO

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    Wimbledon, i risultati di oggi: Alcaraz e Medvedev al 3° turno

    Prosegue senza grandi difficoltà la marcia delle teste di serie a Wimbledon. Un venerdì dedicato ancora al secondo turno nella parte alta del tabellone, guidata dal n. 1 al mondo Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, che ha aperto il programma sul Centrale, ha battuto il francese Alexandre Muller, n. 84 ATP: 6-4, 7-6(2), 6-3 il punteggio finale in 2 ore e 35 minuti di gioco. Vittorie in tre set contro un francese anche per Daniil Medvedev, che ha battuto Adrian Mannarino nella prosecuzione della sfida interrotta giovedì sera. Dopo aver vinto i primi due set, il n. 3 al mondo ha giocato il terzo set, chiuso soltanto al tie break. Avanzano, infine, Rune e Zverev che hanno eliminato rispettivamente Carballes Baena e Watanuki. Il tedesco sarà l’avversario al terzo turno di Matteo Berrettini. LEGGI TUTTO

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    Wimbledon, i risultati di oggi: Ruud eliminato al 2° turno

    Che Casper Ruud non fosse uno specialista dell’erba è cosa risaputa, ma il norvegese (4 del seeding) è stato protagonista di una clamorosa eliminazione al 2° turno di Wimbledon, battuto in rimonta dal britannico Liam Broady, 142 del ranking. Si apre così ancora di più il tabellone di Jannik Sinner, che aveva come testa di serie più alta del suo quarto proprio Ruud. Avanza al 3° turno Rublev, debutto con vittoria per Zverev.  LEGGI TUTTO

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    Wimbledon, Cocciaretto al 3° turno: Masarova battuta 6-3, 6-1

    Prima volta al terzo turno di Wimbledon per Elisabetta Cocciaretto. L’italiana ha sconfitto la spagnola Rebeka Masarova con il punteggio di 6-3, 6-1 in un’ora e dieci minuti di gioco. Come nella partita contro Osorio Serrano, nel primo set Cocciaretto parte forte e va sul 3-0 con doppio break. Rispetto al giorno prima, l’italiana è più solida e attenta al servizio e, al netto di una distrazione al momento di chiudere il parziale sul 5-2, è sempre in controllo e, con un terzo break, si prende il primo set per 6-3. 

    Il momento positivo di Cocciaretto prosegue anche nel secondo parziale: l’italiana allunga a quattro la striscia di game vinti di fila e si porta sul 3-0. La numero 1 d’Italia ha un unico momento di difficoltà soltanto nel quinto game, quando deve annullare tre palle per il controbreak. Passato il pericolo, però, Cocciaretto si guadagna il secondo break del set e chiude la partita per 6-1 al primo match point utile.   Al terzo turno l’italiana affronterà la vincente del match tra la testa di serie numero 4, Jessica Pegula e un’altra spagnola, Cristina Bucsa. LEGGI TUTTO

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    Il padel fa tappa a Valencia. Dal 10 luglio tutti a Roma per l’Italy Major Premier Padel

    Su Sky e in streaming su NOW prosegue la stagione del World Padel Tour con la tappa di Valencia, la quindicesima del circuito professionistico WPT. I migliori giocatori del mondo si ritrovano dopo una settimana di riposo per centrare il successo nella città spagnola e conquistare punti importanti per la classifica. In attesa del grande appuntamento di Roma con il BNL Italy Major Premier Padel (da quest’anno maschile e femminile), che avrà una copertura d’eccellenza con tre partite live al giorno già da lunedì 10 e diretta integrale da venerdì 14, oltre a collegamenti continui su Sky Sport 24 per news, aggiornamenti ed interviste.
    A Valencia da venerdì 7 luglio a domenica 9 le sfide decisive andranno in scena su Sky e NOW, per un totale di venti ore di diretta. Si parte venerdì con due sessioni live: la prima dalle 9.30 alle 14 su Sky Sport Action e NOW; la seconda dalle 16 alle 20.30, sempre su Sky Sport Action e NOW. Le telecronache saranno di Stefano De Grandis, Emiliano Siciliani, Emiliano Pozzoni, Saverio Palmieri, Gianluigi Bagnulo, e Mauricio Algarra. Si prosegue sabato, il giorno delle semifinali: in diretta su Sky Sport Summer, Sky Sport Action e NOW dalle 10 alle 13 e solo su Sky Sport Action e NOW dalle 17.35 alle 20 con le telecronache di Stefano De Grandis, Emiliano Siciliani, Gianluigi Bagnulo e Saverio Palmieri. Domenica in programma le finali: si parte con la finale femminile, su Sky Sport Summer, Sky Sport Action e NOW dalle 10. Alle 12 appuntamento con gli uomini, su Sky Sport Action, Sky Sport 257 e NOW, con la telecronaca di Gianluigi Bagnulo e Saverio Palmieri. Nel tabellone maschile Tapia e Coello cercheranno la rivincita sui Superpibes Di Nenno-Stupaczuk, dopo la sconfitta di Valladolid, mentre nel femminile sarà corsa a tre con Brea-Gonzalez, Sanchez-Josemaria e Triay-Ortega nel ruolo delle favorite. LEGGI TUTTO