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    US Open, Djokovic in finale: battuto Shelton in 3 set

    Ancora Nole, sempre Nole. Djokovic mette ancora il suo sigillo agli US Open, staccando il pass per la finale a Flushing Meadows per la decima volta in carriera. Tutto facile per il serbo che in semifinale ha battuto il giovane Ben Shelton, per la prima volta tra i migliori quattro in un Major, con lo score di 6-3, 6-2, 7-6 in due ore e 41 minuti. Uno scontro generazionale per lunghi tratti a senso unico tra due tennisti diametralmente opposti, per esperienza e qualità: se per Djokovic, infatti, era la 47esima semifinale Slam, per Shelton era appena la 44esima partita nel circuito. E la differenza si è vista tutta. Shelton ha avuto una partenza sprint nei primi cinque game, poi Djokovic ha dominato nei primi due set. Il serbo era in controllo anche nel terzo parziale (avanti di un break e vicino al 4-1), quando ha accusato un passaggio a vuoto, annullando un set point e chiudendo soltanto al tie-break. Alla partita più importante – finora – della sua giovane carriera, Shelton si è dimostrato ancora acerbo (43 errori gratuti per lui): lo statunitense deve mettere insieme tanti pezzi, sia nei colpi che nella tenuta mentale, ma i segnali positivi non mancano. 

    I numeri di Djokovic

    Di contro Djokovic si conferma ingiocabile nelle semifinali Slam: sono 22 vittorie, infatti, nelle ultime 23 (unico ko con Thiem al Roland Garros 2019). Per Nole sarà la 36esima finale Slam, un record già nelle sue mani da tempo e ritoccato con un +5 su Roger Federer, secondo nella speciale classifica. Il serbo, che domenica andrà a caccia del 24esimo titolo in un Major, diventa anche il primo tennista a raggiungere almeno 10 finali in due dei quattro Slam (Australian Open e US Open). LEGGI TUTTO

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    AON Open Challenger – Memorial Giorgio Messina. Vavassori vola in semifinale: “Festeggio la convocazione azzurra: sono a disposizione del mister. Finale a Genova con Fognini? Per me è un punto di riferimento”

    Andrea Vavassori nella foto

    Andrea Vavassori continua la sua marcia nella XIX edizione dell’AON Open Challenger – Memorial Giorgio Messina, il torneo internazionale di tennis in corso di svolgimento a Genova presso i campi in terra rossa di Valletta Cambiaso. L’azzurro, testa di serie numero 8 del tabellone principale di singolare, ha battuto dopo una prestazione perfetta un big di questa edizione come l’argentino Federico Coria. In poco più di un’ora l’atleta di Torino ha chiuso i conti con un perentorio 6-0 / 6-3 e conquista un pass per la semifinale: “Sono davvero contento – spiega il tennista di Torino – festeggio nel migliore dei modi la convocazione in nazionale: per me giocare con la maglia azzurra è un sogno che si realizza, a cui puntavo da quando ero bambino. Sono pronto e mi metto a disposizione del coach azzurro. La mia convocazione ha fatto rumore? Io penso soltanto a giocare, sono fuori da queste cose. In finale a Genova potrei incontrare Fognini? Sarebbe bellissimo, per me rappresenta sempre un punto di riferimento e giocarsi il titolo con lui all’AON Open Challenger Memorial Giorgio Messina sarebbe fantastico”.
    CENTRALE – Ora italiana: 16:00 (ora locale: 4:00 pm)1. Ivan Sabanov / Matej Sabanov vs [Alt] Giovanni Oradini / Lorenzo Rottoli 2. [3] Thiago Seyboth Wild vs [8] Andrea Vavassori (non prima ore: 18:00)3. [5] Thiago Monteiro vs [4] Zsombor Piros OR [7] Fabio Fognini (non prima ore: 20:00) LEGGI TUTTO

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    Trofeo Antonino Mercadante: delineate le 4 semifinali. Prosegue la favola della 14enne irpina, wild card Fitp, Zocco unica azzurra ancora in gara. Nel maschile vola in semifinale il siracusano Cocola così come Baragiola Mordini che estromette dal torneo il favorito De Marchi

    Sebastiano Cocola nella foto

    Impresa del 17enne giocatore della Vavassori Tennis Team Costanzo Baragiola Mordini che supera in due set, 6-0-6-3, il favorito numero 1 ovvero il romano Andrea De Marchi e conquista un posto per le semifinali del IX Trofeo Antonino Mercadante, prova ITF J100, in programma fino a domenica al Ct Palermo.Il giocatore del Tc Ceriano venerdì 9 settembre, per un posto in finale, se la dovrà vedere con il magiaro Kalos Krinces (tds numero 4) il quale ha beneficiato a metà terzo set del ritiro, per via di un colpo di calore, del trevigiano Alessandro Battiston.La seconda semifinale invece vedrà protagonisti il 17enne aretuseo del Tc Siracusa Sebastiano Cocola, alla sua prima semifinale stagionale, e il 18enne capitolino Lorenzo Leti Messina.Cocola (534 del ranking giovanile) che si allena al Cus Catania con i maestri Alessio Di Mauro e Fabio Rizzo ha sconfitto 6-2 6-2 lo svedese Albert Widdel, mentre il giocatore dell’Eur Sporting Club, settima testa di serie, ha avuto la meglio del 14enne abruzzese Davide Ciaschetti.
    Nel singolare femminile prosegue la bellissima avventura della giovanissima 14enne irpina Ylenia Zocco, wild card Fitp, capace di battere, dopo la seconda testa di serie Dora Miskovic, anche la veneta Sveva Zerpelloni con lo score di 6-2 6-1. Per Zocco adesso ci sarà la quinta testa di serie ovvero la rumena Anamaria Federica Oana vittoriosa a scapito della toscana Anastasia Bertacchi.L’altra semifinale invece la disputeranno la bionda russa Kira Voronina, 15 anni, che si è imposta a spese della veneta del Ct Padova Lavinia Luciano, ottava forza del tabellone, e la tedesca Victoria Pohle (n. 3 del seeding) la quale dopo oltre 3 ore di battaglia ha battuto sul campo centrale la qualificata Carlotta Bassotti del Ct Porto San Giorgio con lo score di 5-7 6-3 7-6.
    Presente a Palermo anche il trapanese Gianluca Naso collaboratore settore tecnico nazionale under 20 e capitano della nazionale under 18 maschile terza classificata in Summer Cup.“Sto vedendo un discreto livello di tennis qui al Ct Palermo, un posto al quale sono legato e che in questi ultimi anni è diventato ancora più bello – racconta l’ex numero 176 al mondo – in particolare ci sono dei ragazzi del 2006 e uno del 2007 particolarmente importanti. Mi auguro chiaramente che a vincere possa essere un italiano”.
    A proposito di talenti non può mancare un cenno a “Pallino” Cinà in campo questo pomeriggio per disputare la semifinale allo Us Open juniores contro il brasiliano Joao Fonseca.“Federico è davvero forte, credo sia uno dei migliori al mondo tra i 2007 e forse anche tra i 2006. E’ un ragazzo seguito molto bene dal padre Francesco che ha una notevole esperienza come coach, inoltre Federico ha tanto talento unito ad una spiccata voglia di stare in campo e allenarsi quotidianamente”.
    Sabato 9 settembre in mattinata le semifinali e nel pomeriggio le finali del doppio. Domenica 10 settembre le due finali in contemporanea dalle ore 10 LEGGI TUTTO

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    Volandri risponde a Fognini: “Parole ingrate. Rispettata la sua volontà, non mi ha lasciato scelta”

    Filippo Volandri

    Acque a dir poco agitate in casa Italia alla vigilia dei gironi di Coppa Davis, al via a Bologna la prossima settimana. Il lungo sfogo social di Fabio Fognini, escluso dalle convocazioni da Capitan Volandri, non è passato inosservato all’opinione pubblica. Questa replica di Volandri in un comunicato rilasciato all’Agenzia Ansa, che riportiamo integralmente.
    “Mi dispiace leggere le parole di Fabio Fognini, per la scelta dei toni e dei termini, sopra le righe, che riserva non solo al sottoscritto, ma anche ad un team che lo ha sempre sostenuto e a una Federazione che ne ha sempre accettato virtù e debolezze. Trovo le parole di Fabio profondamente ingrate, anche se mi rendo conto che il mio ingresso da Capitano di Coppa Davis possa aver minato le sue sicurezze: sotto la mia gestione è sempre stato trattato come gli altri, e capisco che ne abbia potuto risentire”.
    “Ora, al netto delle modalità con cui ha deciso di raccontare questa storia, che non mi sorprendono anche se mi sarei aspettato, ripeto, un minimo di rispetto in più per la squadra, più che per me, va ristabilita la verità dei fatti. Nelle ultime sue apparizioni, Fognini ha inanellato ritiri e problemi fisici. Il suo rendimento negli ultimi tre mesi non rispondeva ai criteri che, a mio parere, vanno soddisfatti per ottenere una convocazione in Davis: massima integrità fisica e altissime motivazioni”.
    “Fognini ha accusato problemi al pettorale e al tendine del piede, che gli hanno compromesso il torneo di San Marino e lo hanno costretto al ritiro a Como. Tanto che, mentre ero a New York, ho ricevuto la telefonata di un membro del suo staff medico che già in quel momento mi parlava di un Fabio in pessime condizioni. A quel punto, a proposito di motivazioni, ha deciso di mettere il suo recupero prima di ogni altra cosa, Nazionale compresa, motivo per cui ha scelto di giocare a Genova, all’aperto e sulla terra, a dispetto di una Davis che a Bologna si gioca sul duro e al coperto. Nonostante gli sia stato proposto uno staff federale, con tecnici, preparatori atletici e medici a sua disposizione, proprio per tentare di recuperarlo”.
    “Ho rispettato la sua volontà ma non mi ha lasciato scelta, questa è la verità. Ripeto, auguro a Fabio di tornare ai livelli che gli appartengono e continuo a ringraziarlo per quello che ha fatto in passato in Coppa Davis. E’ l’ultima volta che affronto pubblicamente questo argomento, siamo alla viglia di un appuntamento importante, molto più dei nostri destini personali, perciò dobbiamo concentrarci tutti sull’obiettivo” conclude Volandri. LEGGI TUTTO

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    US Open: Shelton, serve una “Mission Impossible”

    Ben Shelton (foto Getty Images)

    Il mondo del tennis aspetta con grande curiosità la prima semifinale di US Open che oppone il super campione Novak Djokovic alla novità di dirompente della stagione, Ben Shelton. Qualche numero spiega il divario abissale di esperienza tra i due: Novak è alla 47esima semifinale Slam, ha vinto 30 match consecutivi contro tennisti statunitensi (Querrey a Wimbledon 2016 l’ultimo a batterlo), è in una striscia di 10 vittorie di fila dopo la sconfitta nella finale di Wimbledon, punta a raggiungere la finale in tutti gli Slam della stagione per la terza volta in carriera (c’è riuscito nel 2015 e 2021, quando arrivò proprio a NY ad un passo dal completare il Grande Slam, superato da Medvedev in finale). Se guardiamo alla casella di Shelton, c’è praticamente un vuoto, per il 20enne di Atlanta è tutto nuovo, è alla prima semifinale Slam – è passato Pro solo 13 mesi fa -, è al primo confronto diretto contro il 23 volte campione Major serbo. Domani sarà il compleanno n.21 per l’americano, potrebbe farsi un regalo inimmaginabile se mai riuscisse a battere Djokovic e volare in finale. Sarebbe il primo tennista di casa a farcela da 20 anni, quando Roddick sorprese tutti a furia di servizi micidiali e vinse contro JC Ferrero in finale il suo primo e unico Slam in carriera. Corsi e ricorsi storici? Beh, c’è qualche affinità tra A-Rod e Ben in effetti.
    Tennisti potenti, dotati di un servizio killer come arma trainante del proprio gioco, un tennis muscolare e non così “fine”, una netta propensione offensiva, un carattere forte e un po’ sfacciato nel senso positivo del termine, gente che non si tira indietro e crede fortemente nei propri mezzi riuscendo a superare lacune tecniche a furia di mazzate ed energia. La differenza più grande tra la situazione di Roddick nel 2003 e quella di Ben quest’anno è… chi si trova al di là della rete in semifinale. Andy venti anni fa rimontò due set di svantaggio (con più di una polemica per qualche chiamata dubbia nel terzo set) a David Nalbandian, grandissimo talento argentino ma non esattamente la solidità fatta persona e tennista ancora giovane, infatti pagò non poco il contesto “caldo” del centrale, tutto ovviamente schierato alla parte di Roddick. Ben stasera a NY dovrà affrontare Mr. Record Novak Djokovic, l’uomo che a furia di un tennis percentuale limato in modo certosino sta riscrivendo i record moderni della disciplina. Quindi, pronostico chiuso a favore del serbo? La testa dice sì, Novak è nettamente favorito, ma per fortuna il tennis è uno sport che regala spesso sorprese, che non finisce mai di stupire. Cosa dovrà fare Shelton per provarci, per tentare l’impresa suprema?
    Il suo mantra è quasi scontato: servizio, servizio e ancora servizio. Tonnellate di peso su prima e seconda palla, alternando potenza e angoli, per cercare di non mettere in ritmo la miglior risposta sul tour dai tempi di Andre Agassi, anzi, forse meno esplosiva ma ancor più continua ed efficiente. Se Ben non riuscirà a servire almeno un 70% di prime palle in campo ricavando almeno il 75% di punti, o meglio l’80%, non ci sarà partita. O ci sarà solo se Djokovic sarà una versione sbiadita di se stesso, e a questo a meno di eventuali infortuni, non crediamo affatto. Roger Federer ha vinto moltissime sfide contro Djokovic, chiudendo la carriera quasi in parità negli head to head. Lo svizzero ha un tennis diverso da Shelton, assolutamente più completo, ma in pratica i numeri dicono che ogni volta nella quale è riuscito a battere il serbo ha avuto un rendimento al servizio di quel tipo, almeno il 70% di prime in campo vincendo 3 punti su 4. Se ha un tennis brillante ed offensivo e non riesci in questo, e non hai una solidità e resilienza da fondo “nadaliane”, no match.
    Servire bene non sarà nemmeno sufficiente a Shelton. Nello scambio sembra davvero difficile che il quasi 21enne figlio d’arte possa reggere il pressing continuo, asfissiante del rivale, che come nessun altro è bravo a spostare l’avversario con i suoi tempi di gioco, portarlo a giocare in posizioni scomode fino a sfinirlo, oppure infilarlo dopo averlo lavorato ai fianchi. Per farcela in risposta e mettere problemi al rivale Ben sarà costretto a tenere un’atteggiamento super offensivo, a limite del masochismo. Anche se Djokovic dovesse trovare con facilità il passante, Shelton dovrebbe continuare a pressare, attaccare, alternando bordate a tutta col suo diritto sul rovescio di Novak (e già reggere questa diagonale sarà complesso…) e quindi attaccarlo facendolo correre a destra, dove non sempre il passante del serbo è perfetto. Inoltre Novak negli anni, dal lavoro iniziato con Becker e affinato con Ivanisevic, ha costruito l’ultima parte mancante nel suo gioco, un gran servizio, poco appariscente ma terribilmente preciso. Non sarà facile per Ben rispondere bene e riuscire a mettere pressione all’avversario.
    La sensazione è che Shelton abbia davanti un’impresa quasi impossibile. Oltre al servizio, un asso nella manica potrebbe essere la sua terribile fisicità, il riuscire a spingere come un forsennato da ogni posizione del campo, magari sospinto da un pubblico che mai come oggi sarà davvero ostile a Novak, e magari innervosirlo.
    Sono davvero tanti i tasselli da incastrare alla perfezione per risolvere un puzzle davvero difficile, probabilmente troppo anche per un giovane senza niente da perdere e con il fisico, mentalità e talento di Shelton. A meno che i corsi e ricorsi storici non siano così forti da sospingerlo verso un’impresa e una finale che all’inizio del torneo sembrava un’ipotesi quasi assurda. New York è lo Slam delle sorprese. È quello dove negli anni recenti più novità sono esplose. Nelle ultime tre edizioni è stato consacrato un nuovo campione Major. Ben dovrà aggrapparsi alla battuta e un po’ anche alla cabala…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Coppa Davis, Volandri replica a Fognini: “Parole ingrate per la squadra”

    “Mi dispiace leggere le parole di Fabio Fognini, per la scelta dei toni e dei termini, sopra le righe, che riserva non solo al sottoscritto, ma anche ad un team che lo ha sempre sostenuto e a una federazione che ne ha sempre accettato virtù e debolezze. Trovo le parole di Fabio profondamente ingrate”. Così, con una dichiarazione all’Ansa, il ct dell’Italtennis Filippo Volandri interviene dopo lo sfogo di Fabio Fognini per la sua esclusione dalla squadra per la Coppa Davis. “Il suo rendimento negli ultimi tre mesi non rispondeva ai criteri che, a mio parere, vanno soddisfatti per ottenere una convocazione in Davis”, prosegue il tecnico.

    “Non ha le condizioni e le motivazioni per la Nazionale”
    Così prosegue Volandri nella sua nota: “Mi rendo conto che il mio ingresso da capitano di Coppa Davis possa aver minato le sue sicurezze: sotto la mia gestione è sempre stato trattato come gli altri, e capisco che ne abbia potuto risentire. Ora, al netto delle modalità con cui ha deciso di raccontare questa storia, che non mi sorprendono anche se mi sarei aspettato, ripeto, un minimo di rispetto in più per la squadra, più che per me, va ristabilita la verità dei fatti. Nelle ultime sue apparizioni, Fognini ha inanellato ritiri e problemi fisici. Il suo rendimento negli ultimi tre mesi non rispondeva ai criteri che, a mio parere, vanno soddisfatti per ottenere una convocazione in Davis: massima integrità fisica e altissime motivazioni. Ha accusato problemi al pettorale e al tendine del piede, che gli hanno compromesso il torneo di San Marino e lo hanno costretto al ritiro a Como. Tanto che, mentre ero a New York, ho ricevuto la telefonata di un membro del suo staff medico che già in quel momento mi parlava di un Fabio in pessime condizioni. A quel punto, a proposito di motivazioni, ha deciso di mettere il suo recupero prima di ogni altra cosa, nazionale compresa, motivo per cui ha scelto di giocare a Genova, all’aperto e sulla terra, a dispetto di una Davis che a Bologna si gioca sul duro e al coperto. Nonostante gli sia stato proposto uno staff federale, con tecnici, preparatori atletici e medici a sua disposizione, proprio per tentare di recuperarlo. Dunque, ho rispettato la sua volontà ma non mi ha lasciato scelta, questa è la verità”. Dopo le critiche, una mano tesa: “Ripeto, auguro a Fabio di tornare ai livelli che gli appartengono e continuo a ringraziarlo per quello che ha fatto in passato in Coppa Davis. Si tratta dell’ultima volta che affronto pubblicamente questo argomento, siamo alla viglia di un appuntamento importante, molto più dei nostri destini personali, perciò dobbiamo concentrarci tutti sull’obiettivo”. LEGGI TUTTO

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    Us Open: I risultati completi con il dettaglio del Day 12. E’ il giorno delle semifinali maschili e della semifinale di Federico Cinà nel torneo Juniores (LIVE)

    Risultati dagli Us Open

    🇺🇸🎾🏆 Us Open – Semifinali – hard

    Arthur Ashe Stadium – Ore: 18:00R. Bopanna / M. Ebden vs R. Ram / J. Salisbury Il match deve ancora iniziare
    B. Shelton vs N. Djokovic Il match deve ancora iniziare
    Arthur Ashe Stadium – Ore: 01:00C. Alcaraz vs D. Medvedev Il match deve ancora iniziare

    Louis Armstrong Stadium – Ore: 18:00G. Dabrowski / E. Routliffe vs S. Hsieh / X. Wang Il match deve ancora iniziare
    L. Siegemund / V. Zvonareva vs J. Brady / L. Stefani Il match deve ancora iniziare
    G. Fernandez vs A. Hewett Il match deve ancora iniziare

    Court 10 – Ore: 18:00R. Jamrichova vs T. Valentova Il match deve ancora iniziare
    A. Gea vs L. Tien Il match deve ancora iniziare
    R. Jamrichova / K. Quevedo vs S. Saito / N. Sato Il match deve ancora iniziare

    Court 11 – Ore: 18:00J. Griffioen vs Y. Kamiji Il match deve ancora iniziare
    S. Houdet vs G. Reid Il match deve ancora iniziare
    N. Vink vs A. Lapthorne Il match deve ancora iniziare

    Court 12 – Ore: 18:00D. De Groot vs M. Ohtani Il match deve ancora iniziare
    H. Kinoshita / W. Sonobe vs M. Gae / A. Gureva Il match deve ancora iniziare
    D. Wagner vs S. Schroder Il match deve ancora iniziare

    Court 13 – Ore: 18:00M. Phelps vs L. Gryp Il match deve ancora iniziare
    F. Felici vs C. Cooper Il match deve ancora iniziare
    K. Chasteau / M. Phelps vs V. Miranda / I. Schogt Il match deve ancora iniziare
    J. Johns / D. Ward vs I. van Rijt / B. Wenzel Il match deve ancora iniziare

    Court 7 – Ore: 18:00F. Cina vs J. Fonseca Il match deve ancora iniziare
    L. Samsonova vs K. Hui Il match deve ancora iniziare
    Y. Demin / R. Pacheco Mendez vs F. Bondioli / J. Schwaerzler Il match deve ancora iniziare
    H. Jones / A. Razeghi vs M. Dahlin / O. Ojakaar Il match deve ancora iniziare

    Court 9 – Ore: 18:00R. Okano vs K. Chasteau Il match deve ancora iniziare
    D. Ward vs M. Taucher Il match deve ancora iniziare
    S. Czauz / Y. Takamuro vs L. Gryp / R. Okano Il match deve ancora iniziare
    F. Felici / M. Taucher vs C. Cooper / T. Majetic Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    Us Open Junior, il 16enne Federico Cinà è in semifinale

    Federico Cinà vola in semifinale allo US Open Junior, torneo Itf di categoria Grade A di scena sui campi in cemento di Flushing Meadows a New York.  Il 16enne palermitano, 14esima testa di serie, ha liquidato 6-2, 6-2, in un’ora e sette minuti di partita, il cinese Yi Zhou, nono favorito del seeding. Ora se la vedrà con il brasiliano Joao Fonseca. E così dopo cinque anni c’è di nuovo un azzurrino al penultimo atto a New York. Nel 2018 ci arrivò Lorenzo Musetti che fu poi battuto in finale dal brasiliano Thiago Seyboth Wild.

    Federico Cinà è figlio d’arte. Suo padre Francesco era infatti il coach di Roberta Vinci – quando agli Us Open 2015 vinse in semifinale contro Serena Williams – prima di essere sconfitta in finale nel derby contro Flavia Pennetta. In quella occasione Federico, che allora aveva 8 anni, venne immortalato sulle tribune dei Flushing Meadows a fianco al padre. LEGGI TUTTO