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    Sinner, Alberto Tomba: “Potevo fare il tennista, lui lo sciatore: è un n°1 come me”

    Un numero uno che parla di un altro numero uno. Alberto Tomba e Jannik Sinner, simboli azzurri dei loro sport anche se in epoche diverse. “Tomba la Bomba” è stato intervistato dal quotidiano La Repubblica, e ha raccontato il suo rapporto con il numero uno del tennis mondiale, che da bambino ha iniziato con ottimi risultati sugli sci: “Ogni tanto ci sentiamo -le parole di Tomba a Repubblica- In fondo lui è un ex sciatore. Ci voleva uno come lui, ho sognato anni fa che sarebbe arrivato qualcuno in grado di diventare il numero uno del mondo, ed ecco qua Jannik. In questo anno di Olimpiadi e Paralimpiadi, per lo sport italiano i suoi Slam sono qualcosa di inavvicinabile. Lui e io siamo divisi da epoche lontane e sport diversi. Lui ha lasciato lo sci perché non si può sbagliare, commettere un singolo errore, ma è come se ci fossimo scambiati i ruoli: io potevo fare il tennista, avevo il campo nel parco di casa, e lui lo sciatore”. Poi una domanda sul trionfo della squadra azzurra a Malaga: “Cosa ho ha pensato quando ho visto l’Italia del tennis vincere la Coppa Davis? Che quella parte della Spagna porta fortuna, si atterra a Malaga per salire verso Sierra Nevada dove ho vinto due ori ai Mondiali ’96”. LEGGI TUTTO

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    Australian Open 2025: Sinner, Paolini e gli altri italiani in tabellone

    L’Australian Open ha ufficializzato l’entry list della prossima edizione, al via il 12 gennaio a Melbourne. Ci sono 9 italiani, guidati dal campione in carica Jannik Sinner, e tre italiane, capitanate da Jasmine Paolini. Sara Errani dovrà invece passare dalle qualificazioni per cercare di entrare nel tabellone principale. Da segnalare il ritorno in campo del padrone di casa Nick Kyrgios
    CASI SINNER E SWIATEK: DIFFERENZE E SIMILITUDINI LEGGI TUTTO

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    Coppa Davis 2025, Italia già qualificata alle Finals: gli accoppiamenti del 1° turno 

    Sorteggiati gli accoppiamenti del 1° turno di qualificazioni alle Final 8 di Coppa Davis 2025, che come annunciato dalla ITF si disputeranno in Italia dal 2025 al 2027. Gli azzurri hanno dunque ricevuto un bye e sono direttamente qualificati alla fase finale in programma a novembre a Bologna. Beneficiata anche l’Olanda, che in quanto finalista entra in gioco a settembre con il 2° turno di qualificazione, in programma dal 12 al 14 settembre. Si giocherà con una sfida a eliminazione diretta con la vecchia formula casa/trasferta tra le due squadre sfidanti (cinque incontri, 4 singolari e il doppio, sempre in tre set e spalmati in 2 giorni). Tra le sfide più interessanti quella che vede coinvolta la Serbia di Novak Djokovic, che ha più volte fatto sapere che vuole giocare per il suo Paese: affronterà la Danimarca di Holger Rune.  LEGGI TUTTO

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    Coppa Davis, l’Italia ospiterà le Finals dal 2025 al 2027: il prossimo anno a Bologna

    Italia sempre più capitale del tennis Mondiale. L’ITF, la Federazione internazionale del tennis, ha annunciato che sarà il nostro Paese ad ospitare le Finals di Coppa Davis a partire dal 2025. La prima città coinvolta sarà Bologna, che negli ultimi anni aveva ospitato il girone in cui erano impegnati gli azzurri. L’accordo prevede che le Finals (quarti, semifinali e finale), in programma dal 18 al 23 novembre come ultimo torneo che chiude la stagione, resteranno in Italia almeno fino al 2027. Negli ultimi tre anni la città che aveva ospitato la fase finale del più importante torneo per nazionali era stata Malaga.

    Italia direttamente qualificata alle Finals di novembre
    L’Italia, che essendo paese ospitante avrà un bye e sarà dunque qualificata di diritto alle Finals, è al momento anche sede delle Atp Finals a Torino (con accordo già prolungato sino al 2030), nonché campione in carica in Davis e BJK Cup. Senza dimenticare il n°1 Atp Jannik Sinner. 

    Binaghi: “Costruiremo qualcosa di importante”
    “Siamo entusiasti di poter ospitare nel nostro Paese le 8 migliori nazionali di tennis il prossimo novembre e per i prossimi 3 anni – ha detto il presidente della FITP -. L’Italia ha cominciato la sua corsa in Coppa Davis circa un secolo fa e siamo fieri dei nostri tre successi. Costruiremo qualcosa di importante e lavoreremo al fianco della ITF per regalare ai tifosi un prodotto spettacolare e per proseguire un grande futuro al tennis dedicato alle nazionali”.  LEGGI TUTTO

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    Casi Sinner e Swiatek, Wada: “Ragioniamo sul non sanzionare minime positività”

    Casi come quelli di Jannik Sinner e Iga Swiatek potrebbero non ripresentarsi in futuro. È l’ “apertura” della Wada (Agenzia mondiale antidoping) tramite il suo direttore generale Olivier Niggli. Intervistato dall’Equipe, ha rilasciato alcune dichiarazioni che aprono nuovi scenari su come la Wada intenda rapportarsi al numero sempre più imponente di segnalazioni, anche per quantità irrilevanti di sostanze. Il problema, ha spiegato Niggli, è che oggi “i laboratori sono più efficienti rispetto al passato nel rilevare anche quantità infinitesimali di sostanza”. “Le quantità sono così piccole – ha aggiunto – che puoi contaminarti facendo cose banali”. Per questo motivo l’Agenzia mondiale antidoping avvierà un tavolo di lavoro per capire se, e in che modo penalizzare i microdosaggi. LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “Murray coach perfetto per me in questo momento”

    Novak Djokovic ha rilasciato un’intervista a ‘Sky Sports News’ nella quale ha spiegato il motivo per il quale ha scelto Andy Murray (ritiratosi dopo l’Olimpiade di Parigi) come nuovo coach in vista degli Australian Open 2025: “Mi sono ritrovato a pensare alla prossima stagione e stavo cercando di comprendere di cosa avessi bisogno in questa fase della mia carriera. Dopo aver terminato il mio rapporto professionale con Goran Ivanisevic – ha spiegato Djokovic – ci ho messo circa sei mesi per capire se avessi bisogno di un allenatore, e a questa domanda la risposta è stata affermativa, e chi potesse essere il profilo adatto. Dopo aver preso in considerazione svariati nomi, mi sono reso conto della necessità di avere nel mio box, in questo momento, qualcuno che abbia vissuto le mie stesse esperienze, possibilmente qualcuno che abbia vinto titoli Slam e che sia stato numero 1 del mondo. Allora io e il mio team abbiamo pensato ad Andy Murray, così ho deciso di chiamarlo e di vedere se la mia idea fosse realizzabile. L’ho colto un po’ di sorpresa onestamente perché non si aspettava un’offerta del genere. Ma ci siamo subito intesi e la sua risposta positiva è arrivata nel giro di pochi giorni. Non potrei essere più contento perché si tratta di una collaborazione che nessuno si aspettava, nemmeno io, ma è positiva per il tennis. Andy è stato uno dei miei più grandi rivali, abbiamo la stessa età e abbiamo giocato contro in tutti i più importanti campi del nostro sport. Non vedo l’ora di rimettermi all’opera per preparare la prossima stagione”. LEGGI TUTTO

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    Sinner e Swiatek, differenze e similitudini sui due casi

    Intanto, per quanto riguarda l’ultimo capitolo della vicenda Clostebol (l’appello al TAS della Wada), non c’è ancora una data dell’udienza ma sarà lo stesso TAS a comunicarla una volta che sarà stabilita. Una pratica non scontata o obbligata, ma motivata dell’attenzione mediatica sulla vicenda. Al momento sul sito del TAS è pubblicata la lista delle udienze fino all’11 febbraio 2025 ma è bene ricordare che ogni procedimento è indipendente. Quindi, una volta istruito, l’udienza può essere fissata in qualsiasi momento e non è detto che vada per forza in coda a quelle già stabilite. Dipenderà più dal caso in sé, dalla sua complessità, dalla necessità di studiare le carte e prepararsi. Diciamo che è comunque molto probabile che non arrivi prima del primo Slam del 2025 (gli Australian Open, in programma il prossimo 12-26 gennaio). Wada ha già scelto il suo arbitro, Sinner probabilmente ha scelto o sceglierà a breve. Manca il presidente del collegio arbitrale che viene nominato dallo stesso Tas. Le parti possono suggerire un nome, il Tas può accettare il suggerimento o fare una sua scelta (la pratica più frequente). LEGGI TUTTO

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    Del Potro: “Fatico a fare le scale, prendo otto pillole al giorno”. La sua storia

    Del Potro continua: “Dopo due mesi di recupero in Svizzera sono dovuto andare di nuovo sotto i ferri. Avrò fatto più di cento iniezioni tra gamba, anca e schiena. Ora non ho davvero più alcuna speranza di tornare a giocare, il mio corpo non me lo permette”. L’argentino torna anche a dove tutto è iniziato: “Quando mi sono operato la prima volta il medico mi disse che sarei tornato in campo in tre mesi, era nel giugno del 2019. Ora non riesco più a salire una scala senza provare dolore”. Il calvario è totale: “Molte volte provo dolore anche mentre dormo, mi giro su un fianco e mi sveglio per delle brutte fitte. È come un incubo senza fine. Ogni mattina mi alzo e prendo dalle sei alle otto pillole, una anche per l’ansia. Alcuni dottori suggeriscono una protesi, altri mi dicono che sono troppo giovane e dovrei aspettare i cinquant’anni”. Intanto la carriera è al capolinea, resta solo l’ultimo match di addio contro Djokovic. Dopo 192 tornei, 22 titoli e 35 finali. LEGGI TUTTO